( per gentile concessione dell'Associazione Salernitana di Filatelia e di Numismatica da: "l'Occhio di Arechi - Notiziario n. 17 - ottobre 2006 )
Spesso pensiamo che il trasporto della posta avveniva con mezzi aerei solo per raggiungere mete lontane o magari solo in particolari circostanze, questo non è affatto vero. Un interessante capitolo di storia postale e tariffaria è dato dall’utilizzo della via aerea per trasportare lettere e documenti all’interno del nostro territorio nazionale. La soprattassa per il trasporto aereo è presente nei tariffari sin dalla nascita della Repubblica Italiana, utilizzata soprattutto da e per le isole, la ritroviamo infatti sino al 1955 nella misura di 4 l. (salita poi sino a 10 l. ) ogni 5 g. Dal 1955 viene abolita per ricomparire per motivi soprattutto di cassa dal 1.9.1961. Per far quadrare i conti infatti si reintrodusse la soprattassa aerea per l’interno, 10 l. ogni 5 g., ma ormai nessuno più era abituato a richiedere l’inoltro per via aerea e così la bella idea del Ministro Spallino si rivelò un fallimento. I risultati furono ben altri, imposizione al traffico postale di viaggiare per via mare o terra e dunque ritardo della consegna della posta di qualche giorno. Il tutto durò pochi anni, fin quando si decise di abolire tale soprattassa nell’ottica di una completa modernizzazione dei servizi postali e il trasporto via aerea divenne cosa normale che non richiedeva alcuna tassa aggiuntiva.
I documenti viaggiati per via aerea in periodo repubblicano sono di sicuro interesse, specie quelli dell’ultimo periodo citato in cui l’uso fu davvero scarso. Ecco un bell’esempio. Si tratta di una lettera da Milano a Palermo in data 24.12.64 affrancata con un esemplare isolato del 40 l. Michelangiolesca a coprire la corretta tariffa di 30 l. per la lettera e 10 l. di soprattassa aerea per i primi 5 g.