STORIA POSTALE DEL
REGNO DI SARDEGNA

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SENI o SEUI?

ANCHE DUE SECOLI FA LE POSTE, A VOLTE, SBAGLIAVANO

di Lorenzo OLIVERI

La recente messa in asta da parte della ditta Landmans di questa bella busta del Regno di Sardegna col raro annullo SEUI mi dà lo spunto per parlare di alcune anomalie verificatesi nel sistema postale sardo all'inizio degli anni 50 dell'Ottocento.

Nel 1849 l'Amministrazione Postale del Regno di Sardegna decise di sostituire i bolli lineari con timbri a doppio cerchio, con all'interno un datario a caratteri mobili, indicante giorno, mese ed anno (limitato alle ultime due cifre). Nella parte inferiore del bollo fu inserito un simbolo (o una lettera) per definire la categoria dell'ufficio.

Con la riforma postale del 1° gennaio 1851 vennero introdotti i francobolli (o "bolli franchi", come si diceva allora), distribuiti, comunque, col "contagocce", e solo una parte degli uffici funzionanti venne dotata di apposito timbro obliteratore (il cosiddetto bollo a rombi). La scarsità del materiale postale giunto al collezionismo, soprattutto per l'Isola, non consente studi approfonditi ed esaustivi. Si pensi che per alcuni uffici non si conosce neppure il tipo di bollo utilizzato e che per altri sono note solo impronte su lettere in franchigia. Invito pertanto i lettori, specialmente i collezionisti sardi, ad integrare questa breve serie di articoli, segnalando alla rivista nuovi dati derivanti dal materiale in loro possesso.

All'atto della introduzione dei timbri a doppio cerchio, specialmente per uffici presenti in località con scarso numero di abitanti e quindi con nomi poco o per nulla conosciuti a Torino, furono commessi alcuni errori nella toponomastica dei bolli, anche perché scritta a mano in corsivo una N è facilmente confondibile con una U, oppure una A con una O... A titolo puramente informativo, cito i dati del censimento del 1848 per alcuni uffici di cui non sono a conoscenza di alcun tipo di bollo utilizzato in epoca sarda: POMPU (180 abitanti), ONANI (o, meglio, ONANÌ) (198 abitanti), LOCULI (221 abitanti).
(Riguardo i bolli falsi di LOCULI e POMPU, vedere l'articolo "Doppi cerchi pericolosi" sul Postalista del 28.9.2015).

La lettera sopra riprodotta riporta il nome della località corretto ma, inizialmente, come appare dalla lettera illustrata di seguito, il primo bollo recava la dicitura SENI.

Il bollo appare invece corretto nei due pezzi sotto riprodotti, con date rispettivamente del 1856 e del 1871.

In archivio cartaceo ho numerosi dati relativi a SEUI, in particolare ricavati dal catalogo della famosa asta Raybaudi 113, in cui venne dispersa una delle più complete collezioni di annulli del Regno di Sardegna, mentre per SENI riproduco una seconda lettera, questa volta con porto a carico del destinatario, ricavata dal NOTIZIARIO ASIF n. 158 dell'Aprile 1977, dove già si ipotizzava l'errore nella composizione del bollo.

Lorenzo Oliveri
28-03-2018

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