Come è noto, nel Regno delle Due Sicilie - per i "Dominii al di là del Faro" (Sicilia e Isole minori) - i
francobolli vennero emessi il 1° gennaio 1859, esattamente
un anno dopo l'emissione dei francobolli per Napoli e
le provincie continentali (cioè, i "Dominii al di qua del Faro").
I francobolli per la Sicilia riportarono il ritratto del regnante
Ferdinando II, mirabilmente inciso dal famosissimo
Tommaso Aloysio Juvara (Messina 1809-Roma 1875) 1). La
serie era composta da 7 valori: 1/2 grano, arancio, 1 grano,
bruno ruggine, 2 grana, azzurro, 5 grana, carminio , 10 grana,
azzurro scuro , 20 grana, ardesia e 50 grana, lacca bruno.
Per obliterare detti francobolli fu adottato un singolare
bollo a cornice ornata, su disegno del palermitano Carlo La
Barbera, che avrebbe consentito di timbrare ciascun francobollo
senza colpire l' effigie del sovrano, lasciando leggere
chiaramente la cifra della tassa incisa nel lato inferiore,
e per tale motivo era stato approvato con regio decreto
del 29 novembre 1858 (Articolo 7) 2).
Codesto annullatore, però, per la sua forma venne
denominato "ferro di cavallo" in maniera impropria e non
corretta. 3) Più che ad un comune "ferro" che protegge lo
zoccolo del cavallo, esso, molto verosimilmente, può richiamare alla memoria la caratteristica forma del "morso", cioè quella parte della briglia, costituita da tre
elementi metallici (a forma di U rovesciata), posta sulla
testa del cavallo, con cui si dirigono i movimenti del
destriero - così come è stato ricostruito da due illustri
filatelisti palermitani 4).
A partire dal I 0 gennaio 1859, le lettere dirette nei
Regni di Napoli e Sicilia, sia per via di terra che per via
di mare, potevano essere affrancate in base alla seguente
tariffa 5):
Quelle non affrancate, sarebbero state tassate il 50 % in
più, a carico del destinatario.
Re Ferdinando II, nato a Palermo il 12 gennaio 1810,
muore nella reggia di Caserta il 22 maggio 1859 e gli succede
al trono il primogenito Francesco II che aveva compiuto
ventitre anni.
Biagio TAGLIAFERRO, nato nel 1777 a Genova, si era trasferito a Malta nel 1804 insieme al fratello Francesco il
quale tenne l'ufficio di Console dell 'Impero Russo a Malta dal
1836 al 1878, anno della sua morte. Biagio nel 1812 aveva
fondato a Malta una banca privata, denominata "B. Tagliaferro
& Figli" e dal 1822, con una flotta di cinque vascelli iniziò
l'attività mercantile fra Inghilterra, Malta, i porti di Odessa e Taganrog e i porti del Mediterraneo, assistito dai figli Girolamo
e Giacomo. Morì a Malta nel 1862.
National Archives Malta (NAM), Rabat- Customs Department
Register - Arrivals, Secion KK,Ms 139, OV 143 (Salles, pag.
207 - Fardella, Catalogo Postale Marittimo (CPM), pag. 408. |
Durante il suo breve regno, però, non vennero emessi
nuovi francobolli e la corrispondenza continuò ad essere
affrancata con il bel ritratto del defunto sovrano.
NAM- Section KK, Ms 140 (Salles pag. 207 - Fardella, CPM, pag. 408 |
NAM -Secion KK, Ms 146 (Salles, pag . 207 - Fardella, CPM, pag.409 |
Per le lettere in partenza da Messina e dirette a Malta
con i vapori delle Messaggerie Imperiali Francesi, continuò ad essere applicata la seguente tariffa per l'affrancatura
forzosa, in conformità della convenzione con la Francia 6):
Le lettere siciliane indirizzate a Malta nel periodo
1859-1860 sono abbastanza rare e quelle affrancate con 20
grana sono del tutto inconsuete.
Dopo lo sbarco a Marsala del gen. Garibaldi con le sue "Mille Camicie Rosse" (11 maggio 1860) e l'assunzione della "Dittatura" in nome di Re Vittorio Emanuele II di Savoia
(Salemi, 14 maggio), Garibaldi entrò a Palermo intorno alle
ore 5,30 del 27 maggio 1860, sbaragliando le truppe borboniche,
mentre il Primo ministro Cavour aveva tentato di fermare
la sua invasione della Sicilia, ma era troppo tardi 7).
Dopo aver formato il Governo Dittatoriale, con
l'appoggio del siciliano Francesco Crispi, che aveva nominato
suo Segretario di Stato, Garibaldi con i suoi volontari
si era avviato verso Milazzo e Messina, ancora presidiata
dalle truppe borboniche.
Quale responsabile del dicastero dei Lavori Pubblici,
da cui dipendeva l'Amministrazione Postale, F. Crispi il 4
giugno 1860 emanò la "disposizione superiore della soppressione
dell'affrancatura col Franco Bollo" che venne
diffusa a tutti gli ufficiali postali dei comuni siciliani, raccomandando
di ripristinare l'antico sistema, cioè di spedire
le lettere con tassa a carico dei destinatari 8).
Dieci giorni dopo (14 giugno) questa disposizione
venne ribadita con la lettera trasmessa dal Crispi al Marchese
di San Giacinto, Amministratore Generale delle Poste,
il quale ne diede riscontro il 16 giugno, comunicandogli
che si attendeva l'emissione di un nuovo francobollo con lo
stemma di Casa Savoia, della cui realizzazione era stato
incaricato l' incisore Giovanni Ficarotta 9).
L'abolizione di usare i francobolli borbonici venne
subito applicata dagli ufficiali postali dei comuni occidentali
e sud-orientali della Sicilia, già liberati dalle
truppe garibaldine - ma non dalla Direzione di Messina,
città ancora in potere dell'amministrazione civile e militare
borbonica, ove i francobolli di Ferdinando II
rimasero in uso fino al 27 luglio 1860, quando Messina
venne occupata dalla Brigata garibaldina al comando del
generale Medici.
Le uniche lettere, finora note, spedite in quel periodo da
Messina per Malta sono quella del 10 luglio (fig. 5) e l'altra
del 17 luglio, affrancata con 10 grana, azzurro cupo 10).
NAM - Section KK, Ms. 151 (Salles, pag. 207 - Fardella, CPM, pag. 445) |
Come segnalatomi da Vincenzo Fardella, di questa dimostrazione patriottica, se ne è trovata testimonianza in
alcune lettere (anche di periodi precedenti) i cui francobolli
di Ferdinando II vennero obliterati con il cosiddetto "ferro
di cavallo" apposto capovolto come uno sfregio a forma di
un paio di corna, indirizzato al sovrano borbonico (fìg. 6).
Cfr. Nino AQUILA, op. citata, Fig. 193 - Tavola XIX |
Dal 4 giugno 1860 sino al 30 aprile 1861, dunque, la
corrispondenza in partenza dalla Sicilia viaggiò priva di
francobolli, con tassa a carico del destinatario, come in
periodo prefilatelico.
Con la venuta a Palermo, Vittorio Emanuele II, Re di
Sardegna, dopo aver preso atto del risultato del Plebiscito
dei siciliani, il 2 dicembre 1860 aveva decretato
l'istituzione della Luogotenenza sardo-italiana, nominando
il marchese Massimo Cordero di Montezemolo suo primo
Luogotenente Generale in Sicilia. A quest'ultimo succedettero
il generale Alessandro Della Rovere e il generale
Ignazio de Genova conte di Pettinengo (dal 19 settembre
1861 al 31 gennaio 1862) 11).
Durante la Luogotenenza Della Rovere ( 14 aprile 1861-
5 settembre 1861) - accantonato il progetto di una nuova
emissione di francobolli siciliani - da Torino giunsero a
Palermo i francobolli della IV emissione dei Regno di
Sardegna, illustrati dal profilo in rilievo di Re Vittorio
Emanuele II, che il marchese Costantino, nuovo Direttore
Compartimentale delle Regie Poste di Palermo, fece distribuire
a tutti gli uffici postali siciliani per metterli in uso
dal 1° maggio 1861 11).
|
NAM, Section KK, Ms 166 (Salles, pag. 208- Fardella, CPM, pag. 497).
Cfr. Nino AQUILA - Francesco ORLANDO, pag. 212. |
Successivamente gli uffici postali siciliani, accantonati i bolli borbonici, vennero dotati dei nuovi bolli datari, ad un
cerchio, di tipo sardo-italiano (fig. 9).
NAM - Ms 180 (Salles, pag. 208) |
La Sanità marittima in Sicilia
Sotto l'amministrazione borbonica, nel 1819 era stata
istituita la "Soprintendenza Generale di Pubblica Salute" con sede a Palermo, che emanava appositi regolamenti per
la tutela del commercio e della salute dei sudditi contro il
contagio di epidemie.
Per il servizio sanitario marittimo, in ogni città portuale
ove avveniva l'esportazione e l'importazione di merci e
prodotti, erano state istituite le "Deputazioni di Sanità" dipendenti dalla predetta Soprintendenza, composte da uno
o più impiegati comunali e da un medico.
Alla partenza di ogni naviglio, i Deputati di Sanità dovevano rilasciare al comandante la cosiddetta "Bolla
di Sanità'", indicando il nome del naviglio, il tipo di naviglio,
il tonnellaggio, la Bandiera (o nazionalità), il
nome del Capitano, il luogo ove era diretto, i componenti
dell'equipaggio, i nomi dei passeggeri e il carico
da trasportare, certificando che "in quella Comarca (o in
quel porto) si gode perfettamente salute, senza alcun
sospetto di mal comagioso. Quindi.ovunque perverrà l'anzidetto naviglio gli si potrà dare libera e sicura
pratica."
Ciascuna "Bolla di Sanità" riportava. in testa. lo stemma
dei Borbone e il nome del sovrano regnante, seguìto dai
titoli spettantigli "Per la Grazia di Dio" e, in basso, l'elenco
nominativo dei marinai d'equipaggio ed i nomi dei passeggeri,
con i rispettivi anni d'età.
Come era avvenuto allo scoppio della Rivoluzione del
1848, quando gli uffici pubblici siciliani avevano sostituito
lo stemma borbonico con la "Trinacria", simbolo dell'indipendenza da quella Dinastia 12), molti uffici pubblici -
sin dal maggio 1860 - riesumarono i vecchi sigilli del 1848
per apporli a fianco della firma sui documenti.
|
Fig.10 - Bolla di Sanità con stemma e intestazione di FRANCESCO II, rilasciata al capitano
di un naviglio diretto a Malta. dall'Autontà sanitaria dì Terranova (odierna Gela) in
data 14 maggio 1860, quando ancora non era pervenuta la notizia dello sbarco garibaldino 13). |
|
Fig. 11 - AVOLA, 24 maggio 1860 - Bolla di Sanità rilasciata "In nome della Legge"
(scritto a penna su una striscia di carta, sovrapposta al nome di FRANCESCO II Re del
Regno dele Due Siclie) al Capitano Francesco Galeo, della Speronara "San Vincenzo"
diretta a Malta, con nove marinai, un carico dì vino e senza passeggeri. Reca il sigillo con Trinacria della 'Deputazione Sanitaria di Avola" 14) |
|
Fig. 12 - Marsala, 28 maggio 1860 - Bolla di Sanità con intestazione "Vittorio Emmanuele Re d'Italia (scritto a penna su una striscia di carta che sovrappone sia lo stemma borbonico che il nome del sovrano ed i suoi titoli, rilasciata al Cap. Rosario Augugliaro del Paranzello "S. Antonino" diretto a Siracusa e a Malta con otto marinai e un carico di cacio, senza passeggeri 15). |
|
Fig. 13 - Pozzallo, 2 giugno 1860 - Bolla di Sanità sul nuovo modulo a stampa, con Trinacria e intestazione "Soprintendenza Generale di Pubblica Salute in Sicilia", rilasciata dall'Autorità sanitaria di Licata al Padron Salvatore Rivarredo del Paranzello "S. Fratello" diretto a Malta con cinque marinai, un carico di mandorle e quattro passeggeri. |
|
Fig. 14 - Pozzallo, 2 giugno 1860 - Bolla di Sanità con intestazione "In nome della
Legge" (su striscia di carta applicata sopra l'intestazione borbonica a stampa) da parte
della Deputazione Sanitaria di Pozzallo, rilasciata al Paranzello del Cap. Antonio Salemi
diretto a Malta con nove marinai e un carico di lino e mozzarelle, senza passeggeri. |
|
Fig. 15 - Pachino, 2 giugno 1860 - Bolla di Sanità con intestazione "Vittorio Emmanuele
Re d'Italia" (su striscia di carta applicata sopra l'intestazione borbonica a stampa) da parte
della Deputazione Sanitaria di Pachino, rilasciata al Cap. Emmanuele Fiore della Speronara
diretta a Malta con sei marinai e un carico di sansa, senza passeggeri 16). |
|
Fig. 16 - RIPOSTO, 6 giugno1860 ·Bolla di Sanità rilasciata "In nome della Legge" (scritto su una striscia di carta, sovrapposta sullo stemma borbonico e sul nome del
sovrano, con l'impronta della Trinacria) al capitano Rosario Dipiano della Speronara 'L'Anima del Purgatorio", diretta a Pozzallo e a Malta, con cinque marinai, un carico di frutti
freschi e nessun passeggero a bordo 17). |
|
Fig. 17 - MAZARA, 10 giugno 1860 - Bolla di Sanità intestata "Vittorio Emmanuele
Re d'Italia" (scritto su una striscia di carta che copre lo stemma e il nome del sovrano
borbonico) rilasciata al Capitano Francesco Buttigieg della Speronara 'Immacolata" diretta
a Malta con cinque marinai, tre passeggeri e un carico di semi di cotome, olio e cacia 18). |
|
Fig. 18- RIPOSTO, 24 giugno 1860 - Bolla di Sanità sul nuovo modulo a stampa della
Soprintendenza Generale di Pubblica Salute in Sicilia, intestato "ITALIA E VITTORIO
EMMANUELE", rilasciata dai Deputati di Salute di Riposto al Capitano Salvadore
Guaresca del Brick 'Teresa' diretto a Malta con undici marinai, un carico di vino e nessun passeggero 19). |
NOTE
1 Cfr. Nino PRINCIPATO, in SICIL-POST Magazine n, 19, pp.
32-33
2 Cfr. Vincenzo FARDELLA (Palermo 1989, pag. 234)
3 Cfr. Paolo VACCARI, in "Sicilia 1859", pag. 24
4 Cfr. Nino AQUILA . Giulio PERRICONE, (Palermo 1997- pp.
231-235)
5 Cfr. Nino AQUILA (Torino, 1990 - pag. 58)
6 Cfr. ibidem, pag. 58
7 Cfr. V. FARDELLA, in SICIL-POST Magazine, n. 29, pag. 3
8 Cfr. V. FARDELLA, in SICIL-POST Magazine, n. 6-7, pag. 3
9 Cfr. Nino AQUILA, op. citata e Luigi SIROTTI, in SICILPOST
Magazine, n. 1/2001 , pag . 39.
10 Cfr. Gaetano GATTO - Giuseppe Antonio NATOLI (Milano
2008, pag. 240).
11 Cfr. Vincenzo FARDELLA, in Studi di Storia Postale (Palermo
1989, pag. 231) e CPM, pp. 473-474 .
12 Vincenzo FARDELLA, Studi di storia postale (Palermo 1989,
pag, 221)
13 NAM - CUS. KL 149- IMGP 1347.
14 NAM - CUS KL 149 - IMGP 1350.
15 NAM - CUS KL 149- IMGP 1346
16 NAM - CUS KL149- IMGP 1343
17 NAM - CUS KL 150 -IMGP 1362
18 NAM - CUS KL 190 - IMGP 1360
19 NAM - CUS KL 150- IMGP 1362
BIBLIOGRAFIA
- Nino AQUILA, I francobolli degli ultimi Re (1° gennaio
1859- Estate del 1860); Giulio Bolaffi Editore, Torino
1990.
- Nino AQUILA - Giulio PERRICONE, Perché "Ferro di
cavallo"?; in "La Posta fra cronaca, storia e Collezionismo" - Ediz. Unione Filatelica Siciliana per "Palermo
Expofil '97", Palermo 1997.
- Nino AQUILA - Francesco ORLANDO, La posta fra
due Re (1861-1863), G. Bolaffi Ed.,Torino 2004.
- Pietro ARICO' , La.fine della posta borbonica in Sicilia e
le ultime date conosciute, in SICIL-POST Magazine, n.
12, pag. 9
- Alfred BONNICI, Entires addressed to Sig.ri B. Tagliaferro
e figli, in Malta - The PSM Journal , Vol. 32/l,
Malta, April 2003 , pp. 7-23.
- Vincenzo FARDELLA de QUERNFORT, Studi di storia
postale dal medioevo all'Unità d'Italia; Ediz. AZIZ,
Palermo 1989.
- Vincenzo FARDELLA de QUERNFORT, 4 Giugno
1860: data di soppressione in Sicilia dei francobolli di
Ferdinando II; SICIL-POST Magazine, A. IV, n. 6-7.
- Vincenzo FARDELLA de QUERNFORT, Corrispondenza "Via Mare" in Sicilia prima e durante la Dittatura
garibaldina e la Luogotenenza sardo-italiana; SICILPOST
Magazine, A. XIV, n. 28.
- Vincenzo FARDELLA de QUERNFORT, Catalogo
Postale Marittimo - Ducezio Edizioni, Palermo 2015.
- Gaetano GATTO - Giuseppe Antonio NATOLI, 1859-1860 Storia Postale dei francobolli di Sicilia; ediz. Landmans
s.n .c., Milano 2008.
- Giuseppe MARCHESE - Edoardo P. OHNMEISS, Ricordando... la Spedizione dei Mille, SICIL-POST Magazine,
n. 18 , pag. 17
- Nino PRINCIPATO, 1809-2009 - 2° centenario della
nascita di Tommaso Aloysio Juvara. Vita e morte di un
genio del disegno e dell'incisione; SICIL-POST Magazine,
A. X, n. 19.
- Achille RAGAZZONI, La Spedizione garibaldina in
Sicilia del 1860, SICIL-POST Magazine, n. 29.
- Raymond SALLES, La poste maritime française - Tome
II, 1837 à 1839 - Limassol 1992.
- Luigi SIROTTI, I servizi postali in Sicilia dal maggio
1860 al 30 aprile/861 - SICIL-POST Magazine, A. II , n.
I , giugno 200 I , pag. 39
- Paolo VACCARI, Sicilia 1859 - Comparative Plates;
Vaccari Filatelia-Editoria, pag. 24.
- Paolo VOLLMEIER, The Postal History of Sicily - The
postai tariffs and rates levid.; G. Bolaffi Publisher,
pag.320
- NATIONAL ARCHIVES MALTA (NAM) - Rabat: Customs
Department Register. Arrivals. Section KK e KL.
|