L’interesse del Governo Repubblicano per il settore del servizio postale pubblico, è testimoniato dalla particolare attenzione con la quale la Direzione Generale delle Poste introdusse diversi provvedimenti che ne favorirono e migliorarono l’organizzazione.
Rispondendo in modo affermativo alle sempre maggiori richieste di migliorare ed incrementare lo scambio epistolare sia all’interno dello Stato che con gli Stati esteri, il Direttore Generale delle Poste Repubblicane, nella figura di Solone di Campello, sentiti i pareri favorevoli delle Superiori Autorità, diede via a “nuovi corsi giornalieri di corrispondenza” che coinvolsero direttamente i principali itinerari postali della Repubblica. Provvedimenti questi che elaborati e decretati in precisi ambiti burocratici, vennero resi pubblici attraverso l’ausilio di bandi, avvisi e notificazioni apposti presso le Direzioni, le Distribuzioni, gli Uffici e le Stazioni di Posta.
L’articolo 37 del Sistema di Organizzazione dell’Amministrazione delle Poste-Lettere dello Stato Ecclesiastico, più comunemente conosciuto con il nome di Regolamento Massimo, prevedeva l’esistenza di sei Strade Corriere percorse da Ordinari che, dipartendosi a raggera da Roma, raggiungevano le località estreme dello Stato (fig. 1).
fig. 1) strade corriere principali in partenza da Roma (archivio personale).
Percorso Roma - Frosinone
Strada Corriera postale che, coincidente con la Via Casilina, veniva ad interessare le Direzioni Postali di Roma e Frosinone.
Terre appartenenti alla provincia Marittima e Campagna, era forse la meno servita e la più trascurata sia per l’impervia natura del territorio che per l’insufficiente rete stradale. Rispondendo positivamente alla “dimanda dei Rappresentanti della Provincia di Frosinone” circa la richiesta di aumento delle corse postali tra Roma e Frosinone pervenuta il 6 marzo 1849, il Direttore Generale delle Poste, su ordine del Ministro delle Finanze, con successivo Avviso Postale del 15 marzo, attivava un nuovo corso giornaliero delle corrispondenze tra Roma e Frosinone (fig. 2).
fig. 2) attivazione del corso postale giornaliero Roma-Frosinone (archivio personale).
Percorso Roma - Civitavecchia
Strada Corriera postale che, coincidente con la Via Aurelia, veniva ad interessare le Direzioni Postali di Roma e Civitavecchia.
Presso la Direzione Postale di Civitavecchia, facevano capo i collegamenti per il trasporto postale della corrispondenza via mare da e per Genova, Livorno, Napoli e per la Francia. Al fine di migliorare il servizio di scambio posta con Roma, il Direttore Generale delle Poste, attivò un nuovo corso giornaliero reso pubblico con Avviso del 18 aprile 1849 (fig. 3).
fig. 3) attivazione del corso postale giornaliero Roma-Civitavecchia (archivio personale).
Percorso Roma - Acquapendente
Strada Corriera postale interessante le Direzioni Postali di Roma, Ronciglione, Viterbo, Orvieto e Acquapendente.
Nel marzo del 1849, i legami di fratellanza fra le popolazioni toscane e romane venne maggiormente rinsaldato attraverso l’attivazione di un 7° Corso Postale domenicale per la via di Acquapendente. L’entrata in vigore del nuovo servizio venne resa pubblica il 22 marzo con apposito avviso (fig. 4).
fig. 4) attivazione del 7° corso postale domenicale per la Via di Acquapendente
(archivio personale).
Percorso Roma - Foligno
Strada Corriera postale interessante le Direzioni Postali di Roma, Civita Castellana, Narni, Terni, Spoleto e Foligno.
Su precisa disposizione del Direttore Generale Campello, venne abolita la privativa che, accordata al conduttore della posta di Terni, consentiva a questi di accompagnare i passeggeri e i viaggiatori a visitare la “caduta detta delle Marmore” (cascate delle Marmore). Il provvedimento, reso pubblico con avviso del 12 febbraio 1849 (fig. 5), dava libera facoltà od ognuno di organizzare il servizio di trasporto dei visitatori alle cascate.
fig. 5) abolizione della privativa per la conduzione dei passeggeri alle Cascate delle Marmore
(archivio personale).
Percorso Foligno - Ferrara
Strada Corriera postale interessante le Direzioni Postali di Foligno, Sigillo, Scheggia, Cagli, Fossombrone, Fano, Pesaro, Rimini, Cesena, Forlì, Imola, Bologna e Ferrara.
Al fine di garantire un più solerte movimento epistolare tra Roma e le Province, il Ministro delle Finanze Livio Mariani, con Notificazione del 10 febbraio 1849, diede vita ad un settimo corso postale per Bologna (fig. 6). Attivato lungo la via delle Marche con decorrenza 11 febbraio, una Circolare, allegata alla Notifica, stabiliva che il corso era da intendersi prolungato fino alla Direzione di Ferrara.
Il settimo corso postale per Bologna, rimase attivo fino al 30 maggio 1849, allorquando, vista l’impossibilità di gestire regolarmente il servizio, il Direttore Generale delle Poste di Roma ne decretò ufficialmente l’interruzione.
fig. 6) attivazione del 7° corso postale tra Roma e Bologna (archivio personale).
Gli ultimi due bandi di natura postale, vennero rispettivamente resi pubblici in data 22 e 26 maggio 1849.
Il primo, a firma dei Triumviri Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e del Ministro della Guerra Giuseppe Avezzana, ebbe come oggetto il divieto di requisire i cavalli in carico alle Stazioni postali, essendo questi necessari per garantire l’efficienza del servizio svolto dai Corrieri e dalle Diligenze (fig. 7).
fig. 7) divieto di requisire i cavalli impiegati per il servizio postale.
Il secondo, a firma del Direttore Generale Campello, riguardava invece la disposizione con la quale venivano richiamate in Roma tutte le corrispondenze che, instradate lungo la Via delle Romagne, risultavano in giacenza perché non regolarmente consegnate per la presenza di truppe militari austriache sul territorio (fig. 8).
fig. 8) richiamo a Roma delle corrispondenze dirette alle Romagne (archivio personale).
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