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la disattenzione è apartitica... |
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di Edoardo Paolo Ohnmeiss | |||||||||||||||
Proprio così. Chi ritiene che soltanto un regime autoritario, per definizione inflessibile con le sue regole, possa portare al perfetto comportamento umano si sbaglia. E di grosso. Tutti noi siamo fallaci, e il microbo dell’errore attende, nascosto, dietro l’angolo. Anche le rappresentanti del gentil sesso, allorché assurte a importanti cariche, non sono esenti da una piccola scivolata. Ecco un pratico esempio di una errata interpretazione del concetto “Distretto”, espressamente contemplato dal tariffario postale. La cartolina sotto raffigurata, dal formato identico a quelle emesse dalla Posta, ma fatta stampare dal P.N.F., viene compilata a CABIATE (Como) il 28 marzo 1938.
Questa cartolina viene indirizzata al paese di PALANZO, una frazione di FAGGETTO LARIO, oggi nella provincia di Lecco (da cui dista pochi chilometri) ma all’epoca ancora compresa nella provincia di Como.
Al momento dell’affrancatura, si commettono ben due disattenzioni. La prima sta nel valutare una tariffa per il Distretto, che in questo caso non applicabile. Infatti la distanza tra Cabiate e Palanzo supera di gran lunga il limite per essere valutata quale tariffa distrettuale. CARTOLINE POSTALI Se avessero dovuto affrancare per il Distretto, bastavano 15 centesimi. Ma poiché in questo caso tale tariffa non era applicabile, dovevano affrancare la cartolina con 30 centesimi. Ecco perché, Partito o non Partito, l’ufficio postale impresse una grande T nera e ben visibile. E quindi, per i 10 centesimi mancanti all'affrancatura, tassarono questa cartolina. E, come vuole il regolamento, esattamente con il doppio dell'affrancatura mancante.
il commento di Giuseppe Pallini Il nostro Edoardo è davvero impagabile: anche da una cosa da niente, come una semplice cartolina postale normalmente tassata per difetto di affrancatura, riesce a tirar fuori un articolino godibile, ingigantendo e facendo risaltare con precisione teutonica anche i minimi e insignificanti particolari. le considerazioni di Marino Bignami A quanto nota Pallini si può aggiungere che la "Segretaria Provinciale" delle massaie rurali non ha letto con attenzione le circolari del capo; infatti Starace con "FOGLIO di DISPOSIZIONI" del 15 febbraio 1938 aveva abrogato il LEI e introdotto obbligatoriamente per i membri del partito l'uso del TU (verso i pari grado e i sottoposti) e il VOI per i subordinati verso i superiori. Come responsabile provinciale la funzionaria che si rivolgeva ad una semplice massaia rurale avrebbe dovuto apostrofarla con il TU senza usare l'aborrito LEI. Inoltre lo scrivere solo l'E.F. non era una mancanza; infatti era consuetudine (forse suggerita da un foglio di disposizioni) dei "veri" fascisti tralasciare l'anno, bastando la data della "nuova era", come si vede nel manifesto sottostante pubblicato pochi giorni prima.
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