torna a tariffe insolite


pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

Considerazioni su un'assicurata... misteriosa

 di Marino Bignami

L'assicurata riprodotta, pur malconcia e affrancata in modo banale, è stimolante per avere una tariffa strana che non sono riuscito a spiegarmi. Ho ipotizzato anche errori nei conteggi fatti degli addetti postali, ma considerato il periodo e il genere di invio mi é sembrato poco probabile. A complicare le cose sono anche le scritte e bolli di servizio che sono confusi, sovrapposti e poco visibili, inoltre è stata applicata una striscia di carta per la rispedizione a Londra contravvenendo in ambito internazionale ai regolamenti U.P.U.. Un bel garbuglio! Ho notato anche che l'involucro non ha i classici fori della cucitura, quindi dovrebbe essere stata "ammagliata" legata cioè con uno spago a croce prima della sigillatura. Deciso a non darmi per vinto ho sollevato la striscia di carta utilizzata per la rispedizione (inumidendo la busta dall'interno per non danneggiare le scritte) e finalmente qualche dato è venuto alla luce, inizialmente era indirizzata a Salisburgo! Una notizia in più, ma non tutto è chiarito.

 




Con la striscia sollevata si legge l'iniziale destinazione di Salisburgo. Si nota anche che l'involucro non ha i classici fori della cucitura, quindi sicuramente è stata "ammagliata" per non danneggiare le 10 sterline.

Con un pò di buona volontà si può ipotizzare che le vicende siano andate nel seguente modo: in data 30.8.35 ore 8, un o una, turista inglese di nome Watson (è scritto sul fronte a mò di mittente sopra l'indirizzo dell'albergo, ed anche sul retro) dimorante all'Hotel Metropol di Venezia, invia dall'ufficio postale di Venezia S. Marco, una assicurata contenente 10 Sterline pari a lire 650 (e a franchi oro 177,80) indirizzata alla signorina Ruth Werghtman dimorante a Salisburgo alla Pensione Goldener Krone sita in Luzergasse. Lo stesso giorno alle ore 11 parte da Venezia Ferrovia con l'ambulante Venezia - Tarvisio per quella destinazione. Come è noto la tariffa delle assicurate era formata da tre distinte tariffe: dal peso complessivo del plico sigillato, dalla somma assicurata e della tassa di raccomandazione (eventuale ricevuta di ritorno andava affrancata a parte e allegata). Come già detto è stato individuato il motivo della sua affrancatura insolita perché inizialmente era stata indirizzata a Salisburgo e successivamente rinviata a Londra. Salisburgo è in l'Austria e in quel periodo era in vigore "L'accordo di Portorose" (che terminò nel "38 quando la Germania si annetté l'Austria). Questo accordo prevedeva per i paesi membri una riduzione delle tasse postali fra il 30 e il 20% delle tariffe estere dell'U.P.U.

I Paesi coinvolti in questo accordo erano le nazioni che si erano formate o che avevano mutato i confini con il disfacimento dell'impero austroungarico a seguito della guerra 15-18. Questi territori che avevano legami commerciali, culturali, familiari e legislativi in comune e logicamente uno stesso tariffario postale, si trovarono in nazioni diverse con un aggravio di costi; si decisero perciò delle tariffe agevolate per favorire le comunicazioni. Comunque sia, anche in possesso questi nuovi dati non ho concluso nulla, perchè di notizie sulle tariffe agevolate dell'accordo non ne ho trovate e non so quale fosse la riduzione di tassa applicata alle varie voci del servizio. Riprendiamo con il viaggio: arrivata a Salisburgo alla Pensione Goldener Krone la destinataria dal nome inglese era evidentemente partita e quindi l'assicurata, secondo le norme internazionali, è stata immediatamente rinviata al mittente.

A differenza degli altri invii postali che potevano essere lasciati alla portineria dell'albergo per la consegna all'ospite; il destinatario di una assicurata aveva il diritto di riceverla direttamente dal portalettere in presenza del direttore dell'albergo che ne garantiva l'identità. Infatti sotto la striscia di carta è rimasto il primo indirizzo cancellato e una traccia sbiadita della scritta a matita "al mittente". Al retro oltre ai vari bolli di transito si nota anche una cartella rettangolare che era applicata dalla dogana (in uscita per l'Austria o al rientro? oppure per l'Inghilterra?) con delle cifre che credo di identificare in gr. 24 ed altre scritte non decifrabili. Dopo il viaggio in quel di Salisburgo l'assicurata é ritornata a Venezia il giorno 5.9.35; la nota con la data è vergata al retro, oltre che applicata con un bollo postale di Venezia. Evidentemente su indicazione del mittente dimorante all'Hotel Metropol è stata rispedita a Londra alla stessa persona, e (orrore orrore) si è convenuto di tracciare il nuovo indirizzo sul retro di una striscia ricavata da un modulo postale (forse addirittura applicato dall'addetto allo sportello!).
Questo era inammissibile per le assicurate; l'invio non avrebbe dovuto essere accettato dall'ufficio postale né dai verificatori che controllavano in frontiera. Infatti il regolamento di trattamento delle assicurate aveva una normativa attenta alla salvaguardia dell'Amministrazione postale per il contenuto di cui era responsabile; la normativa esigeva che la busta debitamente sigillata anche con i sigilli dell'ufficio postale dovesse essere integra e i francobolli applicati singolarmente e debitamente distanziati fra di loro. L'indirizzo poi, doveva essere tracciato direttamente sulla busta con inchiostro indelebile; era vietato infatti applicare etichette su cui tracciare l'indirizzo (sotto cui era possibile nascondere una eventuale manomissione della busta o addirittura mutare destinazione).
Arrivata a Londra il servizio postale inglese ha tracciato, come da norma, una croce blu con matita colorata per evidenziare ai portalettere le raccomandate ed ha applicato l'etichetta rossa delle assicurate). A questo punto la faccenda è complicatissima e non chiara: è sottinteso che l'assicurata potesse essere rispedita dall'Austria a Venezia con la stessa tariffa speciale ridotta, però giunta in Italia, stando al regolamento del 1908, avrebbe dovuto essere inviata alla nuova destinazione integrando la tariffa per l'Inghilterra, inoltre una nota di tale regolamento dice che: se l'assicurata proveniente dall'estero (cioè nata all'estero) è rispedita al nuovo indirizzo in altro stato estero, l'eventuale differenza di tariffa è a carico del destinatario; perchè non fu fatto? Per avere notizie sulla tariffe speciali di Portorose e sulle rispedizione delle assicurate estero su estero chiedo aiuto agli specialisti di tariffe che potrebbero completare il quadro postale di questo oggetto.

Ringrazio anticipatamente.

M.Bignami.