Storia Postale
della Lombardia e del Veneto

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Cancellature, abrasioni e altri segni su documenti e lettere in periodo risorgimentale
Sergio Leali

É noto che nel corso dell'Ottocento l'avversione dei cittadini lombardi nei confronti della dominazione austriaca si è manifestata in vari modi (insurrezioni, scritte sui muri inneggianti alla libertà e all'unità della nazione, l'astenersi dal gioco del lotto e dal fumo dei sigari, oltre alle congiure sorte in diverse città e che, quasi sempre, sfociarono in condanne molto dure e anche capitali).

Uno dei modi più curiosi e meno noti è quello delle cancellazioni o dell'eliminazione su bolli amministrativi, su stampati, postali e non, di simboli o diciture che in qualche modo si ricollegavano alla casa regnante degli Asburgo. Nel 1848, infatti, subito dopo le vittoriose battaglie che portarono alla momentanea liberazione di territori lombardi e anche negli anni successivi, non è difficile trovare su bolli amministrativi di Preture, Commissariati distrettuali e di altri enti la lettera iniziale "I" di Imperiale, cancellata in vari modi o addirittura mancante per l'abrasione effettuata da funzionari che intendevano in tale modo dimostrare quanto poco gradita e osteggiata fosse la presenta austriaca sul loro territorio.

In periodo filatelico sui francobolli del Lombardo Veneto specialmente con quelli delle emissioni del 1862, 1863, 1864 i cittadini spesso usavano i valori da 3 soldi verde e da 5 soldi rosso distanziati in modo da lasciare intravvedere il fondo bianco così da formare i colori della bandiera italiana. In qualche caso, addirittura, si trovano lettere affrancate con francobolli recanti l'effigie dell'imperatore Francesco Giuseppe o l'aquila bicipite a testa in giù.

Un'altra dimostrazione dell'amore verso la nostra patria si trova su lettere sulle quali due striscioline di carta, una verde e una rossa distanziate in modo da lasciare uno spazio bianco così da formare anche in questo caso, furono sovrapposte a bolli amministrativi austriaci. Sono vere e proprie rarità dovute anche al fatto che le autorità austriache potevano facilmente risalire a chi le aveva applicate e di conseguenza subire una denuncia.

 

Como, 15 marzo 1848
Ritaglio di carta da bollo da 75 centesimi sul quale l'aquila bicipite, al centro del bollo, fu nascosta con la scritta manoscritta "W Pio IX"

 


Cremona 22 maggio 1848
Sui bolli del valore (lire 1,50) e di controllo recanti al centro lo stemma asburgico questo fu nascosto da timbrini a forma di stella uno dei quali reca pure la data 22 MAGG. 1848


 

Cremona 10 luglio 1848
Lo stemma asburgico, che compare al centro del valore della carta da bollo, fu cancellato con tratti a penna a forma di croce di sant'Andrea

 


Gardone, 20 novembre 1848
Lettera indirizzata a Brescia recante il bollo amministrativo del Commissario Distrettuale. In origine il bollo recava la dicitura I.(mperiale) Comm.io Distrettuale in Gardone. Come si può notare la lettera "I" fu abrasa anche se non in modo completo.

 


Cremona, 21 ottobre 1859
Ricevuta di impostazione di gruppo diretto a Casalmaggiore
Sul retro sullo stemma dell' I. R. ECONOMATO CENTRALE DELLE POSTE LOM-VEN= fu apposto un bollo muto

 


Cremona, 31 luglio 1859
Ricevuta di impostazione di gruppo diretto a Casalmaggiore
Sul retro sullo stemma dell' I. R. ECONOMATO CENTRALE DELLE POSTE LOM-VEN= fu apposto un bollo composto da tanti punti in modo da rendere illeggibile quanto stampato

 


Bozzolo, 20 aprile 1860
Ricevuta di ritorno di lettera diretta a Reggiolo
Sul retro sullo stemma dell' I. R. ECONOMATO CENTRALE DELLE POSTE LOM-VEN= fu apposto il bollo dell'ufficio postale di Bozzolo e, per rendere meno leggibile la dicitura a stampa, si colorò con inchiostro rosso

 


Mantova, 17 ottobre 1866 (6 giorni dopo la liberazione della città)
Decreto recante nell'intestazione l'aquila bicipite che fu nascosta da una specie di bollo a forma di griglia realizzato con tratti a penna

 


S. Benedetto, 16 aprile 1860
Lettera diretta a Borgoforte a destra (attuale Motteggiana) sulla quale il mittente
appose su un bollo amministrativo austriaco due striscioline di carta, una verde e una rossa, intervallate da uno spazio bianco in modo da formare i colori della bandiera italiana.
Da notare che San Benedetto, dopo il breve periodo dell'Oltrepò mantovano
(luglio - dicembre 1859) solamente da qualche mese era ritornato austriaco

 


Medole, 2 gennaio 1871
Lettera diretta a San Benedetto sulla quale un bollo amministrativo, quasi illeggibile, ma sicuramente con qualche simbolo austriaco, furono apposte due striscioline di carta, una verde e una rossa, intervallate da uno spazio bianco in modo da formare i colori della bandiera italiana.
Si pensa, considerando la similitudine delle striscioline, che siano state spedite entrambe dalla stessa persona, forse un impiegato comunale, che in tal modo abbia voluto testimoniare il suo grande amore per la bandiera italiana.

 


Roverbella, 21 aprile 1863
Lettera diretta a Milano affrancata con coppie di francobolli da 5 e 3 soldi
rispettivamente dei colori rosso e verde in modo da formare la bandiera italiana

 


Ostiglia, 1 maggio 1866
Lettera diretta a Milano con due francobolli da 3 e due da 5 soldi
rispettivamente dei colori rosso e verde in modo da formare la bandiera italiana.
Da notare il francobollo a destra apposto rovesciato


Sergio Leali
12-09-2022

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