Storia Postale Toscana



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I muti di Francesco
di Alberto CÀROLI

Risale all'aprile del 1986 (fig.1) il primo contatto avuto con Francesco Gerini, medico livornese ed appassionato entomologo, membro dell'Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale dal 1985 e ricercatore/collezionista specializzato nel settore della posta registrata (raccomandate, assicurate, pacchi, …) e nelle censure, nonché autore di saggi, articoli, contributi di storia postale (1).
Apparteneva a quella generazione di cultori postali livornesi (Pietro Lazzerini, Ildebrando Ambrosi, Francesco Gerini) che ho avuto la fortuna di conoscere e di frequentare finché la differenza di età me lo ha permesso.
Ero ancora giovane e pur avendo maturato esperienze storico postali precoci era giocoforza rivolgersi a postalisti di lungo corso per l'oceano che ancora mi si parava all'orizzonte, che vedo ancora oggi, ma con qualche ansia in meno. Mi rivolsi a Gerini con una serie lunghissima di quesiti, dubbi e richieste varie e mi ricolmò di informazioni, fotocopie, appunti, tabelle e documenti originali che mi lasciarono stupito, ma felice di quanto avevo ricevuto. Sembrava quasi che fosse lui a ringraziare me.

fig.1 - L'incipit della prima lettera ricevuta (16 aprile 1986)

È da una di queste corrispondenze che ho scoperto l'esistenza di datari cosiddetti "muti" in dotazione a quasi tutti gli uffici postali (figg.2-3-4). Venivano utilizzati per brevissimi periodi, nei casi in cui si rendesse necessario provvedere alla riparazione o sostituzione di quelli ordinari recanti il nome dell'ufficio. Vengono comunemente detti "muti" per l'assenza di qualsiasi indicazione della denominazione dell'ufficio postale. La scoperta si limitava a quei bolli che riguardavano il territorio del comune di Piombino, dove sono nato e all'epoca risiedevo, che era l'oggetto delle mie ricerche storico-postali.

figg.2-3-4 - Un datario muto del tipo a barre verticali (data impostata 20.6.1939)

Successivamente alla sua morte avvenuta nel 2001, quando iniziò la dispersione di quella enorme mole di materiale postale accumulato in una vita di ricerche, cominciò ad apparire sul mercato una discreta quantità di buste raccomandate, intestate Dott.Francesco Gerini e ad esso dirette, spedite da varie parti d'Italia, con francobolli annullati con i nostri "muti". Ricordo che un commerciante di Cecina (LI) ne aveva messe in vendita molte e feci fatica a selezionarne alcune da acquistare.

Verso la fine del 1959 Gerini aveva avuto la pazienza (e lungimiranza) di preparare e spedire ad un gran numero di uffici postali buste preaffrancate da rinviargli per raccomandata, dopo aver annullato i francobolli e le ricevute della raccomandata stessa. Spesso all'interno della busta troviamo, oltre la ricevuta della raccomandata, foglietti con brevi comunicazioni di chi aveva provveduto ad esaudire i desideri di Gerini (figg.5-6-7). Sono buste parzialmente "filateliche" che faranno storcere il naso agli storici postali "puristi", ma rappresentano la testimonianza di un aspetto postale poco appariscente, spesso rimasto nascosto per quegli uffici postali, soprattutto di minore entità, che non hanno avuto la necessità di ricorrerne all'uso.

Di tutta la provincia di Livorno recuperai i muti di PIOMBINO, PORTOFERRAIO, LA PILA, S.CARLO e SANT'ILARIO (questi ultimi tre uffici chiusi ormai da tempo), NUGOLA e recentemente TERRINCA (2) (provincia di Lucca). Niente trovai della provincia di Massa-Carrara, aree geografiche verso le quali sono orientate le mie ricerche.

figg.5-6-7 - Il datario muto di Nugola (LI) integrato dal lineare nominativo (8 ottobre 1959)
e la comunicazione del quodiutore (!) dell'agenzia postale

Dell'argomento se ne occupò anche Renzo Bernardelli che tra il 1961 e il 1966 pubblicò a puntate su Il Bollettino Filatelico d'Italia (3) i risultati della sue ricerche e catalogazioni. Fu un lavoro che coinvolse numerosi collezionisti, tutti citati, tra i quali tuttavia non troviamo il nome di Francesco Gerini, né indicati quegli uffici dai quali aveva ricevuto le raccomandate, pur risalendo il suo lavoro all'anno precedente quello di inizio della pubblicazione di Bernardelli.

 

Note:

1) - Una parte della sua opera di pubblicista può essere individuata anche online consultando il catalogo dell'Istituto di Studi Storici Postali di Prato, l'indice degli articoli pubblicati sul Bollettino Prefilatelico e Storico Postale, l'indice di Fil-Italia, organo dell'Italy and Colonies Study Circle, l'indice di Posta Militare, organo dell'AICPM e la Bibliografia Filatelica Toscana curata da Roberto Monticini e Giancarlo Morolli;

2) - Di Toscana conosco anche buste da MONTEFOSCOLI e NODICA (provincia di Pisa), da PRACANDO e VINCHIANA (provincia di Lucca) e di MALVA (provincia di Arezzo - vedi >>>);

3) R.Bernardelli, Bollature postali italiane di emergenza, in Il Bollettino Filatelico d'Italia, n.581, gennaio 1961, pagg.63-64, n.583, marzo 1961, pagg.29-31, n.584, aprile 1961, pagg.17-18, n.585, maggio 1961, pag.13, n.586, giugno 1961, pagg.17-21, n.592, dicembre 1961, pagg.14-15, n.596, aprile 1962, pagg.12-13, n.603, novembre 1962, pagg.30-31, n.611, luglio 1963, pag.9, n.618, febbraio 1964, pagg.6-7, n.647, settembre 1966, pagg.13-15.


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