Il sistema postale napoleonico, che rivoluzionò e modernizzò gli uffici postali europei, aveva introdotto il metodo dei conteggi progressivi delle tasse postali. Una lettera partente da un Ufficio A, indirizzata ad un Ufficio C tramite un Ufficio B, veniva seguita lungo il suo percorso con conteggi progressivi, qualora fosse stata spedita con la tassa a carico del destinatario, quindi non prepagata in partenza. Se l’Ufficio A aveva imposto una tassazione di X decimes, l’importo veniva addebitato all’Ufficio B che lo registrava in transito, e dall’Ufficio B riaddebitato contabilmente all’Ufficio di destinazione C. Se invece la lettera fosse stata destinata direttamente da A all’Ufficio B, il bollo, proveniente via mare, doveva essere direttamente contabilizzato dall’Ufficio B e segnato quale importo da riscuotere dal destinatario. Per tali operazioni furono previsti moltissimi timbri per attuare simili bollature definite di “entrata”. Purtroppo è accaduto parecchie volte che si equivocasse su simili bollature: taluno li definì bolli di instradamento (per es. NAPLES PAR NICE venne interpretato come se il funzionario postale di Napoli dovesse mettere la lettera nella sacca per Nizza). Altri pensavano che simili bolli fossero di arrivo ed eventualmente le relative lettere fatte proseguire per la località indicata dal bollo.
Così ad esempio la prima lettera fu erroneamente interpretata come arrivata a Marsiglia, ivi bollata con il COLONIES PAR LIVOURNE, e quindi fatta proseguire per Livorno.
15.11.1811. Lettera da Tripoli per Marsiglia, con il bollo di entrata COLONIES PAR LIVOURNE,
apposto a Livorno dove la nave fece scalo. La lettera proseguì probabilmente via terra.
Si tratta invece di una bollatura attuata a Livorno dopo lo scalo intermedio della nave e poi la lettera fatta proseguire per Marsiglia. Con molta probabilità la nave attraccò a Livorno causa maltempo e la lettera fu poi fatta proseguire (maltempo perdurante) via terra per Marsiglia.
Non dobbiamo dimenticare che all’epoca le tasse venivano conteggiate per distanze valutate “a volo d’uccello”, cioè in linea retta dal punto di partenza a quello di arrivo. Per il trasporto via mare veniva conteggiato un “diritto del capitano”, variabile da una decime per brevi percorrenze, a 3 decimes per lunga percorrenza.
Il secondo esempio, di epoca post-napoleonica, indica infatti l’importo del solo “diritto del capitano” essendo la quota del trasporto stata pagata per contanti dal mittente.
9.10.1827. Lettera da Tunisi a Marsiglia con indicazione manoscritta “Par Cap. P…”
ed il bollo di ingresso nell’Impero Francese COLONIES PAR MARSEILE.
In conclusione, la lettera in discussione fu tassata per il suo lungo tragitto, “diritto del capitano” compreso, presa contabilmente in carico dall’ufficio del porto di Livorno, e quindi riaddebitata all’ufficio postale di Marsiglia dopo l’applicazione della rara bollatura COLONIES PAR LIVOURNE.
|