Ho recentemente rinvenuto una lettera che ritengo molto interessante perché, oltre a confermarci alcune ipotesi circa l'Ufficio in questione, ci permette di conoscere, aldilà di ogni altro dubbio e supposizione, tutto quanto riguarda i rapporti fra il neonato Ufficio ed il resto del sistema postale.
Prima di ulteriori commenti ritengo utile trascrivere l'intero piego che è molto chiaro e, oltretutto, anche piuttosto breve.
Esterno - Recto:
bollo "114 St.QUIRICO" rosso + manoscritto "Service des Postes" + diagonale di francatura + A Monsieur Monsieur Le Maire des Comunes d' Arcidosso
Esterno - Verso:
chiusura in ceralacca rossa con sigillo "POSTE AUX LETTRES DE ST.QUIRICO 114"
Interno - Intestazione (in neretto sono riportate le parti a stampa - ndr):
Sul quarto di sinistra:
Administration des Postes aux Lettres - Départemens de L'ombrone – n°
Centrato sul resto del foglio:
Empire Français - S.Quirico le 9 Fevrier 1811 - Le Contròleur des Postes de Florence – Incaricato dello Stabilimento del Uffizio di S.Quirico - Al Signor Maire d'Arcidosso
Testo:
La prevengo Signore che fino da questo sudd. giorno viene stabilito a S. Quirico un Uffizio di Direzione e che M. Nispi è nominato Direttore.
Per conseguenza credendo più vantaggioso per la sua Comune di venire a ricevere e spedire le sue Lettere in questo Uffizio invece di quello di Radicofani come più lontano. Lei me ne darà la sua decisione in autentica forma onde possa far comprendere la sua Comune nella Direzione di S.Quirico. Facendoli conoscere che nel tempo che i Corrieri da Firenze venienti arrivano a Radicofani il di Lei Postino può essere arrivato a poco meno alla sua Comune con le lettere facendo la strada di Castiglion
d'Orcia, e in oltre una più sollecita corrispondenza colla Sotto Prefettura di Montepulciano partendo da S.Quirico per Montepulciano un Corriere a piedi due volte per settimana nei giorni di Domenica al arrivo del Corriere da Firenze, e nel Giovedì mattina.
L'arrivo dei Corrieri a S.Quirico avrà luogo come appresso, di Firenze per Roma ogni Mercoledì, Venerdì e Domenica a un ora doppo mezzo giorno e da Roma per Firenze Lunedì Mercoledì Venerdì a due ore parimenti pomeridiane.
Ho prevenuto in oltre in simile invito il Sig. Maire di Castel del Piano, ciò per sua norma. Nel attendere la sua risposta ho l'onore fra tanto di essere con distinta considerazione
M Moulin (non chiaro n.d.r.)
Sapevamo già che l'Ufficio di San Onirico era stato aperto, presumibilmente, il 1° febbraio 1811 (o almeno che in quella data era stato fornito dei bolli) perché avevo avuto modo di vedere (purtroppo non
possiedo altra documentazione perché trattasi di pezzi passati in asta, non ricordo quale, alcuni anni orsono) una lettera da Pienza a Siena datata 31 gennaio 1811 che non presenta alcun bollo ma l'indicazione manoscritta (senza ombra di dubbio del Nispi che ha una calligrafia inconfondibile) "114 S.Quirico", nonché una lettera datata 2 febbraio 1811 da Montalcino a Siena con il bollo "114 St.QUIRICO". Personalmente ne possiedo una in data 5 febbraio 1811, sempre da Montalcino a Siena e sempre con tale bollo. Fino ad oggi si poteva comunque disquisire su quale delle seguenti due ipotesi fosse la più credibile:
1 - l'Ufficio esisteva già da prima del 1° febbraio ed in tale data è stato fornito dei bolli... il Nispi volle però manoscrivere l'indicazione del bollo, sapendo che sarebbe giunto entro breve, forse per far vedere che il suo Ufficio aumentava di rango
2 - l'Ufficio ha aperto il 1° febbraio ed i bolli sono giunti solo il 2 febbraio... è molto probabile che la suddetta lettera da Pienza datata 31 gennaio sia passata per l'Ufficio il giorno seguente, ma il Nispi, ligio al dovere, pensò bene di "scrivere a mano" il bollo che non aveva ancora ricevuto.
Dalla lettera in esame mi pare di poter dire che la 2° ipotesi sia la più probabile, infatti non si conoscono lettere bollate il I ° febbraio. Siccome però lo studio della storia postale è bello perché ci fornisce risposte, ma ci pone sempre anche altre nuove domande: perché il Controllore di Firenze, incaricato dello stabilimento del nuovo Ufficio, scrive solo il 9 febbraio ad Arcidosso? Forse si può intuire che il Nispi, qualche giorno dopo l'apertura, avendo notato uno scarso traffico (non ci dimentichiamo che un nuovo Ufficio Postale era una novità non da poco, in tutta la Toscana non ne erano funzionanti più di sette o otto), avesse interessato della cosa la Direzione Generale. Forse proprio in occasione di una visita che lo stesso Controllore fece spontaneamente, a distanza di pochi giorni dall'apertura, per verificare che tutto funzionasse conformemente alle regole. Il Controllore stesso, quindi (per dare maggiore ufficialità alla cosa? O perché, aldilà dell'ipotesi appena fatta, era prassi comune al momento dell'apertura di una Direzione), scrisse ai "Maire" del circondario per "disegnare il territorio di competenza" della nuova Direzione. Un altro dato inoppugnabile e molto interessante che si ricava dal testo è quello degli altri Uffici con cui corrispondeva direttamente quello di San Quirico (Siena, Radicofani e Montepulciano) ed in quali giorni, addirittura le ore, lo faceva. L'ultima notizia certa che possiamo ricavare è quella che il sigillo per la ceralacca veniva fornito agli Uffici contemporaneamente ai bolli. Ma la domanda più importante che questa lettera ci suggerisce, ed alla quale è difficile dare risposta, è: quando S.Quirico è passato da Direzione a sola Distribuzione? Infatti avevamo sempre ritenuto, dai documenti fin qui rinvenuti, che detto Ufficio fosse stato aperto già come Distribuzione, mentre ora è inoppugnabile il contrario. Si può ipotizzare un semplice errore di scrittura del Controllore? Ritengo di no, in quanto ripete ben due volte questa parola nel testo della lettera. Perciò è vero anche, come si diceva prima, che ogni volta che troviamo una risposta ci dobbiamo porre almeno due nuove domande.
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