I piroscafi postali inglesi nel Mediterraneo  

Nell'ampio scenario filatelico e storico-postale delle 'vie di mare' sono particolarmente interessanti le relazioni fra la Gran Bretagna e l'Italia per il trasporto della corrispondenza gestita dagli Uffici Postali Italiani nelle città portuali del Mediterraneo meridionale tramite i piroscafi postali della flotta inglese.

Siamo negli anni dei lavori del canale di Suez (che durarono dal 1859 al 1869) e dello sviluppo delle reti ferroviarie in Europa e non solo; nell'articolo vengono illustrate le varie fasi dello sviluppo di questo particolare servizio postale attraverso vari esempi e reperti.

Alessandria d'Egitto - i precursori (1)

Nel 1861 (maggio) le Poste d'Italia e di Gran Bretagna attivarono un servizio di scambio di corrispondenza tra l'ufficio Britannico di Alessandria d'Egitto e l'ambulante Susa - Torino, approfittando dei piroscafi inglesi che già svolgevano regolare servizio postale marittimo tra Alessandria e Marsiglia e viceversa.

Venne predisposto uno specifico timbro di origine (lineare senza data), assegnato all'ambulante Susa - Torino per segnalare le lettere con quella provenienza.

Lineare 'DA ALESSANDRIA D'EGITTO' dell'ambulante Susa .- Torino
su lettera in porto assegnato di Lire 0,80 spedita il 31 luglio 1862
tramite l'ufficio Inglese di Alessandria. Al verso, bollo inglese di
Alessandria e quello dell'ambulante Susa - Torino e arrivo a Saluzzo.(1).


Dal mese di giugno, vennero resi disponibili, presso il Consolato Italiano di Alessandria d'Egitto, i francobolli (tagli da 20 centesimi e 40 centesimi in pari quantità). Le lettere affrancate in partenza pagavano 60 centesimi per porto, quelle in porto assegnato 80 centesimi.

Regno di Sardegna - IV emissione 40 centesimi rosa carminio annullato con impronta lineare 'DA ALESSANDRIA D'EGITTO'


In seguito, con l'attivazione della linea marittima Ancona - Alessandria d'Egitto - Ancona, venne soppresso lo scambio di corrispondenza con l'ufficio inglese; il timbro lineare venne assegnato all'ufficio di Ancona per essere utilizzato come annullatore di lettere originate ad Alessandria d'Egitto, affrancate ma non annullate in partenza e viaggiate con i postali (italiani) di questa nuova linea.

Era quindi possibile spedire, anche da Alessandria d'Egitto corrispondenze affrancate ma non annullate consegnandole direttamente al battello senza farle transitare per l'ufficio postale di origine dell'imbarco?

Certamente sì, anche se ogni tanto si trova l'affermazione di 'corrispondenze sfuggite all'annullo', tutto può essere, ma per le corrispondenze viaggiate per mare questa è una definizione poco credibile: se venivano consegnate all'ufficio postale locale erano 'lavorate' da personale attento e scrupoloso; in alternativa, era possibile, in vari porti, la consegna direttamente al battello!

Lettera del 27 marzo 1863 (data nel testo interno) da Alessandria d'Egitto a Livorno, transito ad Ancona il 2 aprile 1863 (CS di Ancona), dove viene impressa sulla soprascritta e sul francobollo (60 centesimi Della Rue) l'impronta lineare 'DA ALESSANDRIA D'EGITTO'. Impostata al battello: 'con il vapore post. Italiano' manoscritto al recto.

Tutte queste corrispondenze e questi annullamenti, considerati precursori, sono da considerarsi rari o molto rari.

Alessandria d'Egitto - l'ufficio postale Italiano

L'ufficio postale Italiano di Alessandria d'Egitto fu aperto il 1^ marzo 1863 a seguito di una convenzione tra governo Italiano e le autorità Egiziane: esso diventò operativo a partire dal 6 marzo per curare direttamente l'inoltro della corrispondenza da e con l'Italia e le altre nazioni occidentali fino al 1^ febbraio 1884.
La corrispondenza dall'interno dell'Egitto veniva invece inoltrata e gestita a cura dell'organizzazione della Posta Europea, e, dal 1865, dalle Poste Vicereali Egiziane.

L'ufficio postale di Alessandria d'Egitto venne attrezzato con le bilance, i bolli (datario in acciaio e nominativo a tampone), i bolli in cartella con pezzi amovibili, i bolli accessori: PP., PD, raccomandato, francobollo insufficiente, sacchi in tela e quant'altro, come specificato nel documento di spedizione della Direzione e Generale delle Poste.

Curiosa l'annotazione di fare realizzare successivamente le 4 'Leggende': da e per Alessandria di Egitto ed Ancona: a quanto pare questi timbri non vennero realizzati o comunque utilizzati: non si sono mai viste tali impronte su documenti postali.

Nella nota di spedizione non si fa cenno all'approvvigionamento degli inchiostri e tamponi; esso venne probabilmente effettuato localmente; azzurro fino ad ottobre 1863 (il 20); successivamente l'inchiostro utilizzato fu nero o nero-azzurrastro.

Le linee di navigazione

Per l'inoltro in Europa delle corrispondenze, erano a disposizione dell'ufficio italiano di Alessandria d'Egitto varie linee postali e commerciali:

- linee private, soprattutto francesi e inglesi,

- la linea postale Italiana (ramo Adriatico: Ancona-Corfù-Alessandria e successivamente Ancona-Brindisi-Alessandria) e la Rubattino (ramo Tirreno: Genova-Alessandria con transito Livorno, Napoli, Messina, Catania, Malta),

- le linee delle Messaggerie Imperiali Francesi (Marsiglia, con transito a Messina oppure Siria),

- la linea del Lloyd Austriaco (Alessandria Trieste),

- le linee della compagnia Inglese 'Peninsular ed Oriental company' Alessandria Malta Gibilterra e, dal 1853, la 'Mediterranean Line' verso Marsiglia, inizialmente con scalo a Malta poi sostituito (1868) con Messina.

Il porto di Alessandra d'Egitto era strategico per il governo Inglese, in quanto costituiva, soprattutto prima dell'apertura del canale di Suez - 1869, lo snodo obbligato dei traffici e delle comunicazioni da e verso gli importanti paesi in Oriente e le sue colonie (India, Cina, Malesia, Australia, ..).

La Valigia delle Indie e della Cina

Dal 1840 la Peninsular & Oriental Steam Navigation Company (P&O) ottenne un contratto per il trasporto della corrispondenza fra l'Oriente e l'Inghilterra.

La valigia postale, sbarcata dai vapori della East India Company a Suez, era presa in carico dalle Agenzie concessionarie che la trasportavano a dorso di cammello, attraverso il deserto, fino ad Alessandria da qui, via nave, a Malta, Gibilterra e Southampton: questa via di comunicazione era nota come 'Overland Mail'.

Con questo percorso misto mare - terra si dimezzava circa il tempo del tutto-mare, e cioè la rotta navale col doppiaggio del capo di Buona Speranza (ad esempio, per l'India erano necessari circa 80 giorni).

Nel 1856 i cammelli vennero sostituiti dal treno (Alessandria - il Cairo), nel 1858 vi fu il completamento (il Cairo - Suez).

Dal 1^ gennaio 1853 fu costituita la Mediterrean Line che regolava un servizio tra Alessandria, Malta e Marsiglia, da dove la posta veniva instradata in tutta Europa; dal 1868 lo scalo di Messina fu preferito a quello di Malta.

Nel 1866, con il completamento della linea ferroviaria che collegava Susa - Ancona e Brindisi, il Governo Inglese decise di far transitare la Valigia delle Indie dal porto pugliese, con appezzabile risparmio di tempo rispetto alla via di Marsiglia.

Contemporaneamente fu attivata una linea marittima inglese tra Brindisi ed Alessandria d'Egitto, anch'essa gestita dalla Peninsular & Oriental Steam Navigation Company (P&O).

Alla stessa compagnia venne assegnato anche il contratto per il servizio tra Brindisi e Venezia, via Ancona (14 febbraio 1872): la compagnia vi operò fino al 1900.

Nel 1869 venne inaugurato il canale di Suez.

L'operatività Postale: instradamenti, bolli e annulli

L'Inghilterra apri' due Uffici Postali in Egitto: a Suez (annullo B02) e ad Alessandria (annullo B01); nella regione erano inoltre attivi a Malta (annullo M o A25) e a Gibilterra (annullo G o A26).

Ad Alessandria d'Egitto erano presenti anche l'Ufficio postale Austriaco e l'Ufficio postale Francese.

Erano in vigore accordi e convezioni postali tra i vari Stati, ma la situazione era molto disomogenea: ad esempio: una lettera per la Toscana era assoggettata a 12 crazie (per 17,5 grammi) se trasportata con i piroscafi Austriaci, 13 crazie (per 7,5 grammi) con i Piroscafi Francesi e ben 18 crazie (per 7,5 grammi - tassate a destinazione) con i postali Inglesi (4).

La tariffa con Regno di Sardegna-Italia venne unificata a 80 centesimi per 7,5 grammi (in precedenza era 1 Lira) a partire dal 1° ottobre 1861

Grandi volumi traffico, una molteplicità di linee e di vettori con una grande varieta' e disomogeneità delle tariffe postali: l'Ufficio Italiano dovette gestire questa situazione utilizzando, assieme ai propri bolli identificativi (nominativi a data e annullatori a numero a punti o sbarre), anche alcuni bolli accessori per stabilire l'instradamento della corrispondenza e certificare le tariffe applicate. con i diversi vettori per le varie destinazioni.


Grande importanza hanno le impronte dei bolli di avviamento PIROSCAFI POSTALI ITALIANI, PIROSCAFI POSTALI FRANCESI, PIROSCAFI POSTALI INGLESI in cartella, impressi in colore azzurro (primo periodo) poi nero (secondo periodo): essi vennero anche usati come annullatori.

In dotazione vi era un solo bollo di avviamento, con il tassello della nazionalità movibile.

In letteratura (3) viene riferita la modalità di utilizzo combinato dei bolli nominativi e dei bolli indicatori di avviamento: in principio il bollo circolare con ore venne usato come annullatore ed il bollo in cartella applicato sulla soprascritta, a partire dall'aprile 1863 a tutto il 1865 il circolare (senza ore) fu applicato sulla soprascritta ed i francobolli vennero annullati col bollo in cartella, dal 1° gennaio 1866 al 1872, si ritornò alla prima abitudine.
Se il vettore non rientrava in una delle categorie convenzionate (caso di piroscafi commerciali), l'unico timbro, annullatore e ripetuto sulla soprascritta, era il bollo nominativo a data.

Si vennero quindi a creare una molteplicità di situazioni che hanno reso molto interessanti, dal punto di vista filatelico e storico-postale le corrispondenze di Alessandria d'Egitto in quanto queste hanno caratterizzato anche le varie fasi di funzionamento dell'ufficio.

Uno dei casi più rari ed interessanti è certamente quello delle corrispondenze trasportate dai Piroscafi Postali Inglesi, il bollo di avviamento in cartella venne utilizzato come annullatore e, sulla soprascritta, venne impresso il bollo nominativo a data azzurro o nero del tipo 1 o del tipo 2, a seconda del periodo.

(*) è nota solo una lettera (12/5/1863) con l'impronta in azzurro PIROSCAFI POSTALI INGLESI in cartella piccola, impressa sulla soprascritta; affrancatura 10 + 10 + 40 cent. IV Sardegna, annullati col timbro tipo 1 azzurro. Si tratta di un utilizzo come bollo di accompagnamento, probabilmente sperimentale e non più ripreso.

La tabella dei periodi e tipi di utilizzo (1) testimonia il breve periodo di impiego di questo bollo (che andò in disuso a marzo 1864)

Le frequenze di partenza dal porto di Alessandria d'Egitto erano:

- il 5 ed il 19 di ogni mese - piroscafi postali italiani, ampliato a 4 corse mensili dal 1° aprile 1864.
- il 9, il 19 ed il 29 - piroscafi postali francesi
- il 12 ed il 27 - piroscafi postali inglesi (i due utilizzati dall'ufficio Italiano)

Le date di partenza dei piroscafi postali inglesi erano subordinate all'arrivo da Suez della valigia delle Indie e della Cina.


Piroscafi Postali Inglesi in cartella - annullatori

Ecco alcuni esempi:

In questo primo caso, l'annullamento impresso con inchiostro azzurro (primo periodo) veniva accompagnato, sulla soprascritta, dal circolare n.1.

IV Emissione di Sardegna: 40 centesimi rosa carminio (16E).
È presente la linea di riquadro su tre lati.

Ecco invece la versione in inchiostro nero (2° periodo), il bollo di avviamento annullatore veniva accompagnato sulla soprascritta dal circolare n° 2 (anch'esso impresso in inchiostro nero)

Si tratta di una coppia su frammento della IV emissione di Sardegna, rosa carminio liliaceo, tiratura 1862 (16Eb), annullata centralmente col bolli PIROSCAFI POSTALI INGLESI completo in cartella, impresso in colore nero.

Va sottolineato che il bollo PIROSCAFI POSTALI INGLESI, nelle varie situazioni in cui e' noto e rappresentato (Sardegna, DLR, 15c e litografico) ha sempre l’attribuzione di massima rarità (R3) (2), a testimoniare l'utilizzo, abbastanza sporadico, di questi vettori da parte dell'ufficio Italiano (sicuramente per un problema di tariffe e magari anche perchè venne data la priorità alle rotte Italiane e Francesi, più presenti negli scali del Tirreno settentrionale: Genova e Marsiglia, in particolare)

Sempre rari, ma di grado inferiore, gli annullatori PIROSCAFI POSTALI FRANCESI e PIROSCAFI POSTALI ITALIANI.

Piroscafi Postali Inglesi in cartella - indicatori di avviamento

La letteratura riporta che il bollo indicatore d'avviamento PIROSCAFI POSTALI INGLESI in cartella venne usato quasi esclusivamente come annullatore dei francobolli (2):
Nella lettera da Torino (29 set 1863) per Alessandria d'Egitto questo bollo, invece, non è annullatore, ma è apposto, in arrivo, sulla soprascritta ed è accompagnato al verso dal bollo nominativo a data di Alessandria d'Egitto (circolare azzurro di tipo 2).

Si tratta dell'unico utilizzo conosciuto di questo annullatore impresso all'arrivo: annullo molto raro, e con un utilizzo finora inedito.

Gli analoghi bolli in cartella indicatori di avviamento Francesi, erano in dotazione oltre che ad Alessandria d'Egitto, a Messina Palermo (grande), a Napoli (piccolo), gli Austriaci ad Ancona (grande) a Brindisi (piccolo) e Italiani ad Ancona, Cagliari, Catania, Messina, Palermo Siracusa, (grande) Brindisi Livorno Civitavecchia (piccolo), erano abitualmente utilizzati per confermare il vettore delle corrispondenze e si trovano quindi frequentemente impressi in arrivo, gli Inglesi erano solamente in dotazione ad all'ufficio italiano di Alessandria d'Egitto

Questa lettera, che doveva essere affrancata in tariffa 80 centesimi (un francobollo da 10 centesimi, applicato in basso a destra si è scollato ed è caduto), partita da Genova, non servita allora dalle linee inglesi, deve essere stata trasbordata in uno scalo intermedio (Messina o Malta) su un piroscafo inglese.

All'arrivo ad Alessandria, l'addetto dell'ufficio postale, oltre al regolamentale timbro di arrivo (circolare azzurro con data n. 2), segnalò al recto, tramite l'annullo in cartella (azzurro) anche il vettore postale. (unico caso noto).

Piroscafi Postali Inglesi in corsivo - annullatori in transito

Nell'Adriatico meridionale, due porti Italiani ebbero notevole importanza come punti di collegamento tra l'Europa ed il vicino e Medio Oriente: Ancona e Brindisi

Il Porto di Brindisi
Già in periodo Borbonico a Brindisi facevano scalo i piroscafi del Lloyd Austriaco da Trieste verso la Grecia.
Con l'avvento dell'amministrazione Italiana vennero implementati i collegamenti con Ancona - Napoli, Ancona - Alessandria d'Egitto e Venezia - Alessandria d'Egitto.
Il porto di Ancona fu utilizzato per il traffico postale con l'Egitto fino ai primi mesi del 1865, successivamente fu utilizzato solo il porto di Brindisi: la valigia postale dall'Italia all'Egitto aveva qui il suo capolinea; la posta vi veniva sbarcata e proseguiva per la 'via di terra'.
Dal 1866 a Brindisi diventò, in sostituzione di Marsiglia, il terminale di interscambio mare - ferrovia della valigia delle Indie e della Cina del Governo Britannico.

Annullamenti in transito

L'ufficio di Brindisi era diventato, in quel periodo, un luogo sostanzialmente di transito della corrispondenza: vi arrivava e vi ripartiva un po' di tutto.

Era ancora abbastanza frequente la consegna di corrispondenza, già affrancata, direttamente al battello e l'Ufficio Postale ricevente doveva annullare i francobolli segnalandone l'origine: erano quindi necessariamente utilizzati gli annullatori postali italiani, postali austriaci e … postali inglesi.

Certo, naturalmente anche l'annullo dei Postali Inglesi, che doveva sicuramente esistere per quello scopo, solo che finora non è mai stato catalogato!

Ecco invece un esempio: cartolina postale Egiziana annullata con l'inedito corsivo Piroscafi Postali / Inglesi su due righe e indirizzata a Cardiff (UK).

Il mittente, in viaggio per la Madre Patria scrive di averla impostata a Brindisi: una interessantissima e ben documentata testimonianza del tracciamento di questa corrispondenza e dell''utilizzo dell'inedito annullatore in corsivo.

A conclusione di questa panoramica, un altro reperto di grande interesse: 1881 (13 dicembre) busta affrancata con due esemplari da 1 penny (violetto) diretta a Londra annullati in transito a Brindisi col bollo lineare corsivo senza data su due righe Piroscafi Postali / Inglesi.
Durante il transito nell'ufficio postale alla busta, ritenuta insufficientemente affrancata, fu aggiunto un francobollo italiano 5 centesimi verde emissione 1891 annullato con bollo circolare segmentato Brindisi/(Lecce).

Una eccezionale affrancatura complementare ottenuta con valori di Stati differenti, annullati con l'inedito bollo corsivo Piroscafi Postali Inglesi: mica male!

Conclusioni

Un capitolo alquanto particolare delle 'vie di mare' riguarda l'impiego dei Piroscafi Postali Inglesi per la gestione della corrispondenza da parte degli uffici Postali Italiani situati nelle città portuali del Mediterraneo.

Poco conosciuto perchè un po' marginale rispetto ad altri vettori marittimi (italiani, francesi, Lloyd Austriaco) e per l'assoluta rarità dello scarso materiale filatelico finora noto, catalogato e pubblicato.

La panoramica presentata su questo settore copre tutto l'arco temporale interessato, che parte dagli usi precursori e si conclude con gli inediti annulli corsivi.

Emilio Calcagno
© 2020

 

NOTE

(1) D. Zanaria, G. Serra, F. Dal Negro, CATALOGO STORICO-POSTALE DEI FRANCOBOLLI IN USO NEGLI UFFICI ITALIANI ALL'ESTERO 1852-1890, dicembre 2000.

(2) SASSONE, GLI ANNULLAMENTI, 2015.

(3) Umberto del Bianco, Gli annulli marittimi Italiani - In uso anteriormente al 1891.

(4) Mario Mentaschi, Thomas Mathà, Letter mail to and from the Old Italian States, Vaccari Srl, 2008.