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Telegramma Italcable

di Marino BIGNAMI

Ho avuto occasione di fare uno scambio con un socio del circolo che frequento: un telegramma Italcable del 1925 contro una lettera di epoca preunitaria in partenza da Rimini.
Il documento completo di busta è uno dei primi telegrammi inviati dall’America col nuovo collegamento dei cavi sottomarini inaugurato il 16 marzo 1925; il telegramma è datato 25 maggio 1925, porta due numeri di repertorio, uno americano trasmesso col testo e uno italiano manoscritto all’arrivo ad Anzio per Roma: /496.

E’ stato trasmesso dalla città di Shreveport Luisiana nel sud degli Stati Uniti, presumibilmente con la Western Union Company. Ha viaggiato per telegrafo elettrico aereo con varie ritrasmissioni fino alla stazione di New York dove é stato inoltrato per cavo sottomarino sempre della Western Union Co, fino a metà percorso in Atlantico, posto sull'isola di Fayal alle Azzorre dove era stata allestita la stazione di collegamento con la ITALCABLE, per arrivare, sempre via cavo sottomarino fino Malaga e da qui ritrasmesso alla stazione di Anzio il 9 giugno 1925 e infine rinviato a Roma il 10 (corretto a penna) dove é stato consegnato il 12 giugno (bollo visibile sul fronte messaggio) alle ore 1,20 al fattorino per la destinazione. “Mister Lewell Butler - Aleza Hotel Roma”.

Fronte e retro della busta che lo contiene

Shreveport è oggi fra le maggiori città della Luisiana posta sulla destra orografica del fiume "Red River" al confine con il Texas. All'epoca del messaggio telegrafico (1925) la città mittente aveva all'incirca 50.000 abitanti. Oggi si é fusa con la città posta sulla riva sinistra del fiume denominata Bossier Ciy e insieme hanno oltre 450.000 abitanti.

Incuriosito ho voluto approfondire.

ITALCABLE CAVI SOTTOMARINI ITALIANI

Fino al 1924 la maggior parte dei telegrammi elettrici inviati dagli italiani e diretti in oltremare erano stati trasmessi su cavi stranieri.
In quell'anno la Italcable Servizi Cablografici Sottomarini con capitali per la maggior parte raccolti fra italiani emigrati in Sudamerica, ottenne dal governo la concessione per collegare la Patria con gli esuli residenti in Argentina per mezzo di un cavo sottomarino lungo oltre 7000 Km. Con questa innovazione si creava anche un nuovo collegamento diretto dei servizi telegrafici dall'Europa per il Sudamerica senza passare dal Nordamerica.

Nel 1924 con un ritardo di oltre cinquanta anni anche l’Italia si lanciò nella nuova tecnologia ormai consolidata nel tempo ed in possesso delle più avanzate nazioni.
Infatti il primo tentativo di comunicazione transatlantica tramite cavo sottomarino ebbe inizio molto tempo prima nel 1854 posando senza successo un cavo fra Terranova e l'Irlanda che avrebbe dovuto proseguire con i collegamenti esistenti fra Irlanda e il Regno Unito. Dopo diversi tentativi infruttuosi finalmente nel 1866, dopo oltre un decennio di prove ed errori e fallimenti di vari consorzi, venne posato un cavo abbastanza robusto da evitare rotture; era stato possibile utilizzando un’enorme nave in grado di sostenere il peso del lungo e robusto cavo, fu la Great Eastern che riuscì nell’ impresa e le comunicazioni telegrafiche fra il Vecchio e il Nuovo mondo diventarono realtà.

A progettare la posa di un cavo sottomarino italiano che partisse dal nostro Paese fu un italiano di nome Giovanni Carosio, che riuscì a formare una società per le comunicazioni con i bacini di utenza dell’emigrazione italiana.
La società Italcable nell’occasione progettò anche di collegare direttamente l’Italia con il Nordamerica agganciando la connessione sottomarina della Western Union americana che passava dalle Azzorre per collegarsi con l’Inghilterra.
Per la grande mole di lavoro necessario vennero ordinati dalla Italcable oltre 9000 Km di cavo a quattro aziende di precedente esperienza internazionale.

I tratti progettati sono stati divisi in 8 lotti con stazioni intermedie e ripetitori in Spagna a Malaga e sulle isole dell’Atlantico: Azzorre, Canarie, Capo Verde, Fernando de Noroha e sul suolo Sudamericano da Rio de Janeiro in Brasile per poi arrivare a Montevideo e a Buenos Aires in Argentina.
Il progetto prevedeva che Anzio presso Roma fosse la stazione di arrivo in Italia sia della linea per Rio De Janeiro- Buenos Aires ed anche di quella delle Azzorre che collegava da tempo gli Stati Uniti con l’Inghilterra e l’Europa.
Le tratte complessivamente sommavano una lunghezza totale di oltre 8800 Km.

I quattro costruttori e posatori dei cavi sono stati:

- La ditta tedesca Norddeutsche Seekabelwerke.
- La ditta inglese Telegraph Construction and Maintenance (Telcon).
- La ditta inglese Siemens Brothers.
- E la ditta italiana Pirelli.

I lavori iniziarono contemporaneamente dalle stazioni scelte in precedenza dove erano state costruite stazioni intermedie di ricezione e ripetizione per potenziare il segnale. La posa dei singoli tratti venne terminata in tempi diversi; in particolare:

L’ 8 ottobre 1924 viene terminata la posa del primo tratto Malaga (Spagna) – Fayal alle Azzorre. Tratto N° 2 della cartina allegata.

Il 18 gennaio 1925 il tratto atlantico diretto a Sud: da S. Vincenzo nell’isola di Capo Verde all’isola Fernando de Noronha. N° 5.

Il 10 febbraio 1925 venne terminato il tratto mediterraneo di Anzio - Malaga N° 1.
Il successivo 16 marzo 1925 fu inaugurato il cavo che congiungeva telegraficamente l'Italia con la stazione di New York e il Nord America attraverso il cavo americano.

Il 18 febbraio 1925 fu completata la posa del cavo da Malaga a Las Palmas. N° 3.

Il 30 aprile 1925 venne posato il tratto Rio de Janeiro – Montevideo. N° 7.

L’11 luglio 1925 ebbe termine la posa Montevideo-Buenos Aires. N° 8, con l’immediato inizio del servizio telegrafico fra le due città.

Dopo inevitabili tempi tecnici per i collegamenti, il 12 ottobre 1925 fu inaugurato il nuovo servizio telegrafico tra Italia (Anzio) con Buenos Aires.

L'ufficio di Anzio era costituito inizialmente da un piccolo edificio in legno vicino al mare a pochi metri dalla riva dove terminavano i cavi che attraversavano l’Atlantico e che sorgevano dal mare sulla spiaggia proprio a pochi metri dalla stazione.

In dettaglio sono state quattro le società che hanno fabbricato e posato i cavi della grande opera.

Il primo tratto N° 1 della lunghezza di 1005 Km iniziava dall’Italia ad Anzio in provincia di Roma dove era stata posta la stazione di arrivo e partenza dei cavi, per arrivare fino Malaga in Spagna. Questo primo tratto è stato fabbricato dalla ditta tedesca Norddeutsche Seekabelwerke e posato dalla nave Citta di Milano, che era stata costruita nei cantieri britannici Thompson & Sons.
La nave posacavi Città di Milano fu la prima posacavi italiana ed era stata varata nel 1888 per conto della società Pirelli di Milano. La Pirelli era stata la prima società italiana che nel 1885 riuscì ad ottenere la commessa statale per la posa e la manutenzione dei primi cavi sottomarini italiani, di questi alcuni erano stati posati da aziende straniere ed altri dalla stessa Pirelli (che si era specializzata inizialmente nei cavi elettrici isolati con la Guttaperca, per l’utilizzo in ambienti con forte umidità: per miniere e per le torpedini), in tutto circa 800 km di cavi telegrafici che attraversavano il Mediterraneo e destinati per la massima parte a collegare l'Italia con le isole minori ed il Nord Africa.

Il secondo tratto N° 3 del progetto era diretto a Sud per 870 Km tra Malaga e Las Palmas alle Isole Canarie, era stato fabbricato sempre dalla stessa azienda tedesca Norddeutsche Seekabelwerke e posato dalla stessa nave posacavi della Pirelli: la Città di Milano.

Il terzo tratto N° 2 di 1337 Km. posato verso gli Stati Uniti era stato fabbricato dalla ditta inglese Telegraph Construction and Maintenance Company (Telcon) e posato tra Malaga e Fayal ad Horta nelle Azzorre a cura della stessa azienda costruttrice con la nave CS Colonia. A Fayal venne creato il collegamento con il cavo Western Union che da New York arrivava alle Azzorre dove era ripetuto e potenziato per proseguire verso l’Europa ed in senso inverso per New York e per tutto il Nord America.

Un cavo di 963 Km, N° 4 prodotto dalla Pirelli, è stato collocato tra Las Palmas e Cape St. Vincent nell’ IsolaVerde, utilizzando sempre la CS Citta di Milano.

Per continuare la tratta verso Sud fu incaricata la società inglese Siemens Bros che ha prodotto sia il cavo di 1513 Km N° 5 tra il capo St. Vincente dell’Isola Verde e Fernando de Noronha e un cavo di 1824 Km N° 6 da Fernando Noronha a Rio de Janeiro in Brasile, utilizzando la posacavi CS Faraday per entrambi i cavi.

Un ulteriore cavo di 1203 Km N° 7 da Rio de Janeiro a Montevideo è stato prodotto dalla ditta inglese Telegraph Construction and Maintenance Company che lo ha posato con la nave CS Colonia. Gli ultimi 200 Km. N° 8 di cavo posati tra Montevideo e Buenos Aires erano stati prodotti dalla ditta inglese Siemens Brothers e posati con la nave CS Faraday.

Come abbiamo visto il primo collegamento ad uso pubblico ad entrare in funzione della nuova società, fu tra Anzio e New York il 16 marzo 1925 attraverso la stazione di collegamento con la Western Union Co ad Horta sull’isola di Fayal alle Azzorre dove era stata allestita la stazione di arrivo della Italcable.

Tracciato transatlantico del percorso effettuato dal messaggio inviato da Shreveport in Luisiana/ USA per Anzio/Roma.
Dal tracciato dei cavi sottomarini sovrapposti all’immagine del fondale oceanico, si può notare l’irregolarità del fondo marino dell’Atlantico, concausa degli inevitabili problemi nella posa dei cavi e nella conservazione dell’integrità degli stessi. Bisogna tenere presente che i rilievi nella parte centrale della dorsale presentano valli profonde e rilievi di migliaia di metri di altitudine. Inoltre nella prossimità della piattaforma continentale ci sono accumuli di grossi quantitativi di sedimenti provenienti dalla disgregazione della massa continentale che periodicamente danno luogo a frane e smottamenti di cospicui tratti di fondale con possibili rotture dei cavi.

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