Guinadi è frazione del comune di Pontremoli, situata a 582 m di altitudine, a 17 chilometri a nord del capoluogo, nella valle del Verde, a breve distanza dalla stazione ferroviaria di servizio Grondola-Guinadi posta all'entrata sud della galleria di valico del Borgallo che attraversa l'Appennino collegando Pontremoli a Borgotaro. La stazione venne inaugurata nel 1892 e nello stesso anno, il 1° novembre venne aperta la collettoria di 1ª classe in Guinadi (1). La concomitanza delle aperture probabilmente non è del tutto casuale.

La popolazione era di circa 2700 abitanti sparsi tra cinque piccole frazioni, conteggiati sulla base del censimento del 1901 (2).

Busta da Massa (6.8.1894) a Mulazzo, rispedita a Guinadi dove giunse l'8 agosto

Nel datario è indicato, dopo il nome della collettoria, anche il nome dell'ufficio postale di aggregazione. Nella provincia di Massa-Carrara questa specifica è conosciuta solamente nei tondo-riquadrati di BIGLIOLO (AULLA), GABBIANA (BAGNONE), e GUINADI (PONTREMOLI).

La provincia è espressa nella forma "sintetica" MASSA anziché nella forma "estesa", meno frequente, di MASSA E CARRARA.

Nel 1901 la collettoria di Guinadi risulta già trasformata in ufficio postale di 3ª classe .
Il 1° ottobre 1911 viene elevato a ufficio postale di 2ª classe
Nel 1922 e 1926 l'ufficio era classificato come ricevitoria di 2ª classe.
Nel 1954 è agenzia, così come nel 1981.
Tra maggio e luglio 2005 diventa ufficio modulare di Pontremoli.
Nel 2011-2012 l'ufficio è stato definitivamente chiuso.
Il frazionario assegnato era il 36-39 diventato poi 36059A01 quando l'ufficio postale venne trasformato in modulare (36-59 è il frazionario di Pontremoli).

Guinadi era l'ufficio postale più settentrionale di tutta la Toscana.

Bibliografia:

1) - Bullettino del Ministero delle Poste e dei Telegrafi n.XI (parte II) del 1892 (parte generale), pag.601.
2) - Ministero di Agricoltura, Industria e commercio, Direzione Generale della Statistica, Censimento della popolazione del Regno d'Italia al 10 febbraio 1901, volume I, Roma, 1902, pag.196.