il postalista storia postale toscana ASPoT Arezzo la nostra storia Pistoia, una storia antica CATALOGHI DI TOSCANA
 

1941: un sorriso fiorentino per
cinquemila lire

Enrico Bettazzi (A.S.Po.T.)
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

PERCORSO: le schede > Testimonianze toscane di vita e di storia > questa pagina

 

Il lancio del concorso nel 1939 nel settimanale TEMPO n.2 (8/6/1939)

Nel 1939 per iniziativa della marca Gi.vi.emme (Carlo Erba) e del settimanale “il Milione” nasceva il concorso fotografico “cinquemila lire per un sorriso”.
Volendo promuovere un prodotto per l’igiene dei denti il concorso a premi venne legato ad un sorriso splendente, all’inizio aperto a tutti senza distinzione di genere.


Fu una idea dello scrittore Cesare Zavattini e del pubblicitario Dino Villani; uno dei settimanali più in auge all’epoca, TEMPO (che riecheggiava la struttura grafica dell’americano TIME) pubblicava assieme alla reclame del prodotto (una pasta dentifricia ed un colluttorio) le foto scelte tra le tante spedite alla redazione del giornale da una giuria di personaggi dello spettacolo e del giornalismo (quali ad esempio Vittorio De Sica e Gino Boccasile).


Così settimanalmente appariva una cernita delle foto di visi sorridenti, recapitate al giornale.
Successivamente si scelse di riservare il concorso solo alle donne ed ai loro bambini: si adeguò quindi anche il titolo del concorso che assunse nel 1941 la dizione di “cinquemila lire un corredo e un brillante per un sorriso” .

Il concorso era assai seguito e nonostante la guerra imminente si era imposto come un importante fatto di costume nazionale. Ebbe ancora maggior risonanza quando con l’entrata in guerra, la pubblicazione delle foto delle signore e signorine sorridenti costituirono settimanalmente lo svago di tanti combattenti al fronte, per i quali molte delle donne fotografate divennero anche “madrine di guerra” ed iniziarono una corrispondenza con quei giovani soldati al fronte. Questi tipi di epistolari furono facilitati dal fatto che le foto pubblicate riportavano l’indirizzo della donna ritratta.
I giornali, anche di seconda mano, venivano veicolati ai soldati per alleviare loro la triste realtà della guerra; di conseguenza dopo pochi giorni dalla stampa del settimanale, una folta massa di cartoline in franchigia, prendeva la strada di casa, o meglio delle abitazioni delle sorridenti signorine.


Fra un’azione e l’altra il giornale ricongiunge il soldato alla vita del proprio paese. “Quando avete letto i giornali non dimenticate di inviarli ai parenti e agli amici che combattono”. Questo avvertimento è quotidianamente ripetuto alla stampa "sollecita un’attenzione che è gradita ai nostri combattenti". [da TEMPO, n.120 (1941)].

E’ il caso di una signorina fiorentina, che partecipò nel 1941 al 3° concorso. Abitava in centro a Firenze ed il ritratto era stato fatto da un fotografo fiorentino professionista (Foto Cenni). Marcella Luckembach sorrideva dalle pagine del numero 120 de il TEMPO; il numero del 11/9/1941 aveva in copertina un bersagliere motociclista e nelle pagine interne si parlava tra l’altro dell’assedio di Tobruk, di conseguenza attirò l’attenzione di lettori, militari presenti in quel teatro di guerra.

Ed è appunto dall’Africa Settentrionale che le residue corrispondenze dell’epistolario di cui trattiamo vengono nella totalità: sono semplici saluti, complimenti e richieste di madrinato e di corrispondenza epistolare, o anche semplicemente richiedono l’invio della foto. Ci rivelano anche quei meccanismi di propaganda a cui accennavamo in precedenza: “...fo presente che pur essendo così lontano a noialtri combattenti c’inviano i giornali...” o anche “Da combattente, avendo letto la rivista “Tempo”ho ammirato la vostra foto…”; ma soprattutto ci riportano ad una passata società ove con delicatezza ci si rivolgeva ad una donna e pur in frangenti di vita o di morte si pensava in maniera romantica.
Marcella non arrivò a prendere premi; la concorrenza era grande (circa 10.000 partecipanti al concorso!), ma ha conservato, mi immagino gelosamente, quel pugno di corrispondenze (da lei numerate) fin quando il suo sorriso non si è spento alcuni anni fa.

Enrico Bettazzi
30/08/2024

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

G. MARCHESE, La posta militare italiana 1939/1945, 4 ediz. A cura di AICPM, 2011.

http://www.cesarezavattini.it/Sezione.jsp?idSezione=186

https://it.wikipedia.org/wiki/5000_lire_per_un_sorriso

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0500653724

https://www.velvetmag.it/2019/04/20/5000-lire-per-un-sorriso-1939-ecco-come-da-un-dentifricio-e-nata-miss-italia/

http://digiteca.bsmc.it/?l=periodici&t=Tempo#

http://www.missitalia.rai.it/home/anniConcorso/dal1939al1941.htm

https://www.lanazione.it/necro/necrologia/1089403/

 

Cartolina militare in franchigia postalizzata tramite PM 220 (manoscritto 220 T dove T sta per Tripolitania). Data manoscritta 13/10/41; il militare indica una Z.O. (zona operazioni) IV S (quarta sponda come veniva allora chiamata la Libia). Il mittente (un caporal maggiore di artiglieria) omette il cognome considerando forse il testo della missiva un po’ troppo “sfrontato”: “Vi giungano graditi i miei migliori voti per il vostro bel sorriso accompagnati da un grosso “…..” sempre però per il vostro sorriso!! Spero poi che tutto ciò non ve ne avrete a male!! E vi pregherei di prenderla ridendo!! Molto più che sono un giovane combattente di questa IV sponda senza pensieri e sempre con la voglia di ridere!! Vi prego di voler gradire distinti saluti con tante cose belle. Werther.”

Cartolina militare in franchigia postalizzata tramite PM 3 in data 13/10/41 spedita da un sergente del 20° parco speciale automezzi presso la caserma Ciampaglini di Tripoli.

 

Z.O. li 11/10/1941 “Gentile Signorina perdonate il mio tanto ardire nell’inviarvi personalmente la presente. Ho avuto il vostro indirizzo e sentendomi solo vengo a pregarvi se volete aprire un po di corrispondenza con un combattente. Fiducioso che accetterete resto nell’attesa Dev. Mario Sessa”

 

Cartolina militare in franchigia postalizzata tramite l’ XI Ufficio Postale di Concentramento. Data manoscritta 10/10/1941. Mittente un centralinista del Comando Piazzaforte di Tripoli.
“Porgo i più cordiali e sinceri saluti in attesa di una vostra gradita risposta. Cordialmente vi saluto. Falcone Eugenio.”

Cartolina militare in franchigia postalizzata il 10/10/41 tramite PM 3, a disposizione della Intendenza della Tripolitania a Tripoli. Timbro lineare viola di reparto della Intendenza della Tripolitania Quartier Generale Ufficio Sanitario.

Z.O. li 10 Ott.1941 anno XIX
Nobilissima Signorina
Scusate che non conosciuto mi permetto con questo mio gesto; Vi fo presente che pur essendo così lontano a noialtri combattenti c’inviano i giornali, e su uno di essi ho letto il vostro nome, ed ho ammirato il vostro dolce sorriso. Ed ecco che dal vostro ammiratore dovete accettare i più fervidi auguri. Lino. (Se volete; potete comunicarmi l’esito)

 

Cartolina militare in franchigia postalizzata tramite PM 3 in data 10/10/41; spedita da sergente maggiore della Direzione Commissariato della Intendenza Tripolitania. Timbro lineare viola Comando Superiore Forze Armate A.S. Intendenza della Tripolitania.
“Z. Operazioni
10-10-941
Distintissima sig.na Marcella
Da combattente, avendo letto la rivista “Tempo” ho ammirato la vostra foto… per il concorso di “L. 5000 per un sorriso”. Sebbene non vi conosca, vi porgo i miei sinceri voti augurali. Spero mi rispondiate e a mia richiesta mi esaudiate nell’inviarmi una vostra foto.
Cordialità Serg. Magg.
Santino D’Amico”


il postalista storia postale toscana ASPoT Arezzo la nostra storia   CATALOGHI DI TOSCANA