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Studio della filigrana di un blocco |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
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L'azienda Vaccari s.r.l. nella sua asta filatelica n.104 prevista per il 16 Novembre 2024, presenta come lotto n.490 (figura 1), un oggetto che merita decisamente la nostra attenzione, soprattutto per quanto riguarda la filigrana. In questo breve articolo approfittiamo della possibilità offertaci da Vaccari s.r.l. di poter visionare immagini ad alta risoluzione del lotto in questione, per descrivere alcuni aspetti dello stesso. Ringraziamo l'azienda nelle persone di Francesca Pancaldi e Valeria Vaccari per la disponibilità dimostrata nei nostri confronti.
Il lotto n.490 dell'asta Vaccari n. 104 consiste di due strisce orizzontali di sette francobolli ciascuna, che costituivano in origine un blocco delle dimensioni 7 x 2 di francobolli granducali del valore da 2 crazie su filigrana del Primo Tipo (Corone). Le due strisce sono attualmente tenute assieme da una serie di linguelle apposte al verso a ricreare l'originaria composizione. I francobolli furono utilizzati a Portoferraio come testimoniato dalle dieci impronte apposte in nero del muto a losanghe piccole, caratteristico dell'ufficio postale elbano (cfr. impronta n.341 tavole dell'Ing. Emanuele Sogno).
Particolarmente interessante è la filigrana, che, dato il numero eccezionalmente elevato di francobolli riuniti in un singolo blocco, permette di osservare una porzione molto estesa del motivo complessivo che la costituiva. In particolare si osservano due corone delle dodici che componevano il disegno, una visibile quasi completamente, l'altra visibile per metà (figura 2).
Nella figura 3 che segue abbiamo ritracciato le impronte della filigrana con i colori rosso per la componente appartenete alle corone e in azzurro per le linee rette orizzontali e verticali.
La filigrana è chiaramente del tipo Dritta in quanto le corone puntano verso l'alto, quindi delle quattro possibili configurazioni, le tavole di riferimento in cui cercare corrispondenza sono la S01 (configurazione Verso-Dritta) e la S03 (configurazione Recto-Dritta). Confrontando la forma delle corone delle due strisce in esame con le tavole di riferimento, si può dedurre che la cosiddetta Faccia B è quella visibile al verso dei francobolli e che quindi la S03 (figura 4) è la tavola da utilizzare per ricercare le posizioni che i francobolli occupavano nel quadro di stampa dei 240 esemplari.
Provando a sovrapporre l'immagine della filigrana delle strisce in esame, con le corone della tavola S03 si riscontra perfetta sovrapposizione con le corone 5 e 6. Componendo graficamente una sovrapposizione in trasparenza della filigrana del blocco di quattordici francobolli e la porzione della tavola S03 relativa alle corone 5 e 6, si può determinare quali posizioni occupavano i francobolli nell'originario foglio completo.
Come dimostrato nella figura 5 di sopra, le posizioni erano le 89-95 e le 105-111, ovvero i francobolli si trovavano nel Blocco Centrale (posizioni dalla 81 alla 160) dei tre in cui veniva orizzontalmente suddiviso il foglio completo, al margine superiore, ovvero nelle due righe subito sotto all'interspazio di gruppo superiore, come mostrato nella figura 6 che segue.
Le due strisce di francobolli sono corredate dal certificato redatto dall'Ing. Alberto Diena il 21 settembre 1949, oltre settantacinque anni fa quindi, documento che riportiamo nella figura 7 che segue.
Anche un secondo certificato è allegato ai francobolli, redatto dal perito Enzo Diena, quasi quarant'anni dopo quello del padre (figura 8).
Il certificato di Alberto Diena (figura 7) ci dice che in origine le strisce erano addirittura composte da otto esemplari ciascuna, formando quindi assieme un blocco da ben sedici esemplari, mentre già nel 1988, al momento della certificazione da parte di Enzo Diena (figura 8), i due esemplari a destra erano già stati asportati. Purtroppo la manomissione di oggetti filatelici di antiquariato, come quello trattato in questo articolo, verosimilmente ad esclusivo fine di rendere il materiale più appetibile commercialmente, è una grave piaga che affligge la filatelia ancora oggi. Se non fossero stati rimossi gli ultimi due esemplari a destra delle due strisce, oggi avremmo avuto la possibilità di ammirare un'intera corona, la sesta, delle dodici che componevano il motivo completo della filigrana del Primo Tipo di Toscana, cosa che ci è stata preclusa a causa di un'insensata ricerca della qualità e del profitto, a scapito dell'originalità storica e delle preziose informazioni che questa poteva tramandarci.
Abbiamo riportato lo studio della filigrana di un pezzo eccezionale, ovvero due strisce orizzontali da sette esemplari del valore da due crazie color azzurro chiaro su carta grigia, originariamente costituenti un blocco da quattordici francobolli, attualmente tenute assieme da alcune linguelle. Le strisce, annullate in nero dall'Ufficio Postale di Portoferraio con il muto a losanghe piccole, permette di osservare una porzione eccezionalmente ampia della filigrana del Primo Tipo su cui furono stampati i primi francobolli granducali di Toscana. Lo studio ha permesso di determinare la configurazione della filigrana che risulta del tipo Recto-Dritta e attraverso la corrispondente tavola di riferimento S03 è stato possibile risalire alle posizioni che i francobolli occupavano nel foglio completo da 240 esemplari, ovvero le 89-95 per la striscia superiore e le 105-111 per quella inferiore. Le due strisce appartenevano quindi al Blocco Centrale, in particolare alla prima e alla seconda riga dall'alto.
© Tiziano Nocentini 2024
all rights reserved Riferimenti 1. Sito di riferimento per la Filatelia Toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana 2. Descrizione della filigrana del Primo Tipo di Toscana e determinazione della posizione nel foglio di stampa: link
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