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Studio di una coppia orizzontale da 2 crazie |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
PERCORSO: le schede > Francobolli di Toscana > questa pagina
Ci scrive Ferdinando Ruggiero per un aiuto nello studio di una coppia del valore da 2 crazie su filigrana del Primo Tipo di Toscana e per una stima del valore del pezzo in esame. Procediamo con piacere ad esaminare i francobolli dal punto di vista puramente tecnico, al meglio delle nostre conoscenze, a titolo completamente gratuito, ma non forniremo alcuna valutazione economica, ricordando che il nostro lavoro riguardo la filatelia ha esclusivamente fini divulgativi, ed è privo del benché minimo fine lucrativo. Ci teniamo inoltre a chiarire che dal nostro punto di vista, quello dello studio e della ricerca, i francobolli sono tutti potenzialmente interessanti, in quanto tutti possono fornirci informazioni preziose per la comprensione del fenomeno filatelico, a prescindere dal loro livello qualitativo commercialmente inteso. Ne segue che tutti i francobolli, siano essi di prima, seconda, terza o ennesima scelta sono osservati con il medesimo sguardo e trattati con il medesimo rispetto, per il valore storico che racchiudono, a prescindere dal vile valore economico. Cogliamo l'occasione per precisare alcuni termini utilizzati nel denominare i francobolli toscani granducali. Le diciture 'francobolli della prima emissione' oppure 'della seconda emissione', per quanto molto diffusi e colloquialmente pratici, non sono corretti, in quanto non vi furono effettivamente due emissioni, secondo il significato che il termine 'emissione' indica in ambito filatelico, bensì furono effettuate varie tirature di stampa nel periodo che va dal 1851 al 1858-59, in un primo periodo su carta filigranata con motivo a corone (fino al 1856-57), successivamente (dal 1856-57) su carta filigranata con linee ondulate. È più corretto e preferibile a nostro avviso utilizzare le locuzioni 'su filigrana del Primo Tipo' (corone) e 'su filigrana del Secondo Tipo' (linee ondulate verticali).
I francobolli in oggetto sono riportati in figura 1. La coppia risulta utilizzata a Firenze il 15 Settembre 1854, come chiaramente descritto dall'annullo, datario circolare a banderuola in nero, centrale che interessa entrambi gli esemplari della coppia, lasciando libero il muso dei leoni, fatto esteticamente a nostro avviso molto rilevante. La figura 1 mostra anche il verso della coppia, assieme ad una immagine dove la filigrana è stata ritracciata in rosso per i tratti curvilinei appartenenti alle corone e in azzurro per quelli retti appartenenti alle righe di separazione orizzontali e verticali.
Come è evidente la configurazione della filigrana della coppia è del tipo Capovolta, ovvero i cinque apici delle corone puntano verso il basso. Ricordiamo che la filigrana in configurazione Capovolta si riscontra più raramente rispetto a quella in configurazione Dritta, quella in cui gli apici delle corone puntano verso l'alto. In particolare, su un campione di 873 francobolli censiti, la filigrana Capovolta è stata riscontrata nel 28% dei casi, contro il 72% di quella in configurazione Dritta, ovvero 3,6 francobolli ogni 10 si trova in media in configurazione Capovolta. Come noto, le dodici corone che compongono la filigrana di Toscana del Primo Tipo, per quanto stilisticamente molto simili tra loro, sono in realtà diverse ed asimmetriche (ovvero ognuna è diversa dalla sua immagine speculare), tanto da poter essere distinte l'una dall'altra e riconosciute. All'atto pratico ciò significa che le caratteristiche dei tratti curvilinei appartenenti ad ogni corona, come le distanze relative dei tratti, la loro pendenza ed il loro raggio di curvatura nei vari punti, così come la dimensione e la posizione delle perle, sono proprie, uniche e quindi identificative di ogni singola corona. Nel caso in esame i tratti visibili della filigrana della coppia di figura 1 appartengono alla Corona 12. Per quanto riguarda la posizione che i francobolli occupavano nel foglio dei 240 esemplari, questa può essere determinata confrontando la filigrana con le tavole di riferimento S02 e S04, ovvero quelle relative alla filigrana in configurazione Capovolta. Come dimostrato nella figura 2 che segue, le posizioni di provenienza dei due francobolli sono la 31 e la 32, ovvero si trovavano in posizione terminale della seconda riga di francobolli dall'alto, a margine destro del foglio. In effetti l'ampiezza del margine destro della coppia è tale da essere compatibile con l'assenza di un ulteriore esemplare su quel lato.
Per quanto riguarda l'impronta della filigrana, questa dovrebbe trovarsi al Verso dei francobolli, fatto compatibile con quanto le immagini di figura 1 ci permettono di dedurre, anche se solo potendo esaminare direttamente i francobolli, se ne potrebbe avere la certezza.
Entrambi i francobolli che costituiscono la coppia di figura 1 sono l'impronta di cliché della vignetta già ampiamente conosciuti e caratterizzati, descritti nei lavori prima di Calcagno-Morani, poi di Luigi Guido. La varietà del cliché della vignetta del francobollo di sinistra è stato codificato come C14 dal manuale di Calcagno-Morani e come F18 da quello di Luigi Guido. In particolare, in base allo studio realizzato da Luigi Guido, il cliché sembrerebbe essere al primo di tre stadi fino ad oggi censiti. Come evidenziato in figura 3 il cliché è facilmente riconoscibile dalla forma caratteristica del carattere 'T' della Dicitura 3 (TOSCANO), che appare deformato a causa di una falla. A questa caratteristica evidente si accompagnano due intaccature, una sul lato sinistro del rettangolo che contiene la Dicitura 3 visibile tra i caratteri 'T' e 'O' e l'altra sul lato sinistro del rettangolo che contiene la vignetta all'altezza dei caratteri 'B' e 'O' della Dicitura 1.
La varietà in cui si trova il francobollo di destra, è codificato come P3 dal manuale Calcagno-Morani e H19 da quello di Luigi Guido. Le deformazioni più evidenti rispetto al disegno standard riguardano una macchia di colore situata subito sotto lo scudo, alla destra della punta della coda del leone, verosimilmente dovuta alla rottura e al piegamento verso l'alto, del bordo di metallo responsabile della linea di bordo inferiore del rettangolo che racchiude la vignetta e la deformazione del lato destro dell'Ornato 1, come evidenziato nella figura 4 che segue. Il francobollo porta anche una varietà del tassello del valore. Si tratta di una ammaccatura del bordo superiore del rettangolo che contiene la Dicitura 4, che descriveremo più in dettaglio in un articolo espressamente dedicato alle varietà del tassello del valore del 2 crazie.
Le immagini fornite da Ferdinando Ruggiero ci hanno permesso di descrivere lo studio di una coppia orizzontale di francobolli del valore da 2 crazie su filigrana del Primo Tipo di Toscana. Il pezzo risulta decisamente interessante quanto a filigrana e a varietà in esso riscontrabili. La filigrana è del tipo Verso-Capovolta e mostra parte della dodicesima corona, oltre ad un tratto della linea orizzontale sottostante. Utilizzando la tavola di riferimento S02 si è risaliti alle posizioni occupate in origine dai francobolli, risultate essere la 31 e la 32, ovvero le ultime due a destra della seconda riga di esemplari del blocco superiore da 80, quindi al margine destro del foglio. La configurazione Capovolta risulta più raramente riscontrabile rispetto alla più comune Dritta, in quanto presente solamente nel 28% degli esemplari. In particolare la configurazione Verso-Capovolta risulta la più rara nel campione di 873 francobolli censiti, con una prevalenza del 13%, contro il 15% della configurazione Recto-Capovolta, leggermente più frequente. Abbiamo descritto anche le varietà della vignetta dei due francobolli costituenti la coppia, ovvero la C14/F18 per l'esemplare di sinistra e la P3/H19 per quello di destra. Abbiamo inoltre riscontrato una varietà del tassello del valore da 2 crazie in quest'ultimo esemplare, la cui descrizione sarà riportata in un articolo futuro. Ringraziamo Ferdinando Ruggiero per averci dato l'occasione di descrivere lo studio di due francobolli molto interessanti. © Tiziano Nocentini 2024
all rights reserved Riferimenti 1. Emilio Calcagno e Vittorio Morani - Granducato di Toscana, i francobolli e le varietà di cliché - Edizioni Unificato 2. Luigi Guido - Il "Marzocco" e di difetti costanti, nei francobolli del Granducato di Toscana - Edizioni Espresso Sud 3. Sito di riferimento per la Filatelia Toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
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