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L'annullo lineare in stampatello |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
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Con marcofilia si intende l'interesse che un individuo ha per tutto ciò che è bollo postale, ovvero i segni impressi sui documenti postali con inchiostro di vario colore, attraverso appositi timbri stereotipati. Il nome nasce dalla composizione del maschile di 'marca' intesa come 'marca da bollo' con il suffisso −filia, di derivazione dal greco antico, con il significato di 'interesse per'. La marcofilia si concretizza in varie forme come la raccolta, lo studio, la catalogazione dei bolli postali nelle dimensioni spaziale, riferendosi ai diversi luoghi (amministrazioni postali) di emissione ed utilizzo dei bolli, temporale, ovvero stessi luoghi ma in momenti diversi della storia amministrativa della gestione del traffico postale e tipologico, ovvero dei diversi tipi di bolli utilizzati in un determinato luogo in un limitato arco temporale. Come tutti gli oggetti collezionabili, anche per gli annulli si riscontra un certo grado di rarità, ovvero di frequenza con cui un certo bollo si incontra apposto sulle missive. In questa breve nota, vogliamo mostrare un esempio di annullo appartenente ad una particolare tipologia, utilizzato in Toscana in periodo filatelico sia Granducale che del Governo della Toscana.
Nella vasta tipologia di bolli riscontrabili come annullatori di francobolli emessi dalle due amministrazioni postali toscane nel decennio 1851-1861, troviamo quelli costituiti dal nome della città di appartenenza dell'ufficio postale, in forma lineare in stampatello su una riga. Esempi sono quello di PISTOIA, di ANGHIARI, di CASTEL FIORENTINO e quello di Firenze, di cui vogliamo mostrare alcuni esempi. I lineari appena descritti, che indicano in modo ovviamente inequivocabile e di immediata comprensione l'ufficio postale di partenza della missiva, sono in generale raramente osservabili negli oggetti filatelici giunti fino ai nostri giorni. Tra questi molto probabilmente, il lineare di Firenze è quello di più elevato livello di rarità. Come riportato dal conte Filippo Bargagli Petrucci nel volume dedicato ai bolli postali toscani del periodo filatelico, il lineare di Firenze si osserva su ricevute di consegna, previste dai trattati postali con la Francia e l'Austria del 1851/52, come segnalato da Mario Diena (figlio di Emilio Diena e fratello di Alberto Diena) in un articolo del 1949, documenti di difficile reperibilità. L'utilizzo del lineare di Firenze al di fuori di dette ricevute di consegna, come annullatore di francobolli toscani risulta eccezionale ed estremamente raro. Nella figura 1 che segue riportiamo un esempio di francobolli toscani granducali annullati con il lineare in maiuscoletto di Firenze. Si tratta di due valori da 1 crazia, singoli, dei quali uno perfettamente marginato e l'altro appena sfiorato su tre lati, su grande frammento di frontespizio recanti entrambi due impronte dell'annullo apposte in obliquo.
Questo oggetto filatelico viene menzionato nella monografia del Bargagli Petrucci a pagina 109, come appartenuto alla raccolta del collezionista e perito filatelico Georges Fulpius, ed esposto a Basilea nel 1949 come partecipazione numero 64. A quanto ci è dato di conoscere, questo frammento rappresenta l'unico esempio oggi esistente di utilizzo del lineare di Firenze come annullatore di francobolli granducali e quindi rarità massima in ambito marcofilo filatelico del Granducato di Toscana. Il manuale del Bargagli Petrucci, fonte primaria e di massima autorevolezza per quanto riguarda la marcofilia toscana, assegna all'annullo l'indice di rarità 'RR' su francobolli granducali. Come testimoniato dal datario circolare di arrivo apposto al verso con inchiostro rosso della sovracoperta di lettera di cui il frammento faceva parte, i francobolli furono utilizzati per una spedizione all'interno della città di Firenze, nel marzo del 1854, come puntualizzato anche dalla nota del Bargagli Petrucci (figura 2).
Il frammento è corredato da certificato di autenticità del gennaio del 2010 redatto dai periti della Raybaudi, come GRANDE RARITA' (figura 3).
I due francobolli furono stampati su carta con filigrana del Primo Tipo, come atteso per esemplari utilizzati prima del 1857, e la stampa fu eseguita sul lato recante l'impronta della stessa (filigrana in configurazione Recto), ancora chiaramente visibile. I tratti di filigrana osservabili consistono solamente di righe orizzontali, evidenziate in blu nella figura 4 che segue, 2 nel francobollo di sinistra, 3 in quello di destra.
Il lineare di Firenze come unico annullatore si riscontra anche su francobolli emessi dal Governo della Toscana, come riportato dal Bargagli Petrucci, a cui viene assegnato l'indice di rarità 'R'. Il testo a pagina 109 riporta l'immagine in bianco e nero di un francobollo da 80 centesimi, con impressa l'impronta del lineare in obliquo. Lo stesso francobollo è riprodotto a colori nella figura 5 che segue.
Il francobollo da 80 centesimi fu stampato utilizzando lo stereotipo V-12 per la vignetta, già descritto in un precedente articolo. Nella figura 6 che segue abbiamo evidenziato alcune delle micro-caratteristiche che lo contraddistinguono.
Nella figura 7 che segue riportiamo una composizione grafica della rarissima impronta dell'annullo lineare di Firenze, come appare nei due esemplari appena descritti, granducale da 1 crazia e del Governo della Toscana da 80 centesimi.
In figura 8 riportiamo le dimensioni dell'annullo lineare di Firenze, in millimetri ottenute come media della misura effettuata sulle due impronte di figura 7, su scansioni realizzate a 1200 dpi.
In questa breve pubblicazione abbiamo descritto un tipo molto particolare di annullo, tra i più rari, se non addirittura il più raro, tra quelli utilizzati in ambito filatelico, sia in periodo Granducale che del Governo della Toscana. Il lineare in maiuscoletto di Firenze, conosciuto ad oggi solamente su due francobolli granducali del valore da 1 crazia, entrambi apposti su di una missiva spedita da Firenze per la città nel marzo del 1854, riveste a nostro avviso un fascino del tutto unico e particolare tra gli annullatori utilizzati nel periodo 1851-1861, per la sua unicità e per il nome della città che rappresenta, quella più importante ed iconica della Toscana. Abbiamo mostrato anche un caso di utilizzo del lineare di Firenze su un francobollo emesso dal Governo della Toscana, del valore da 80 centesimi, che abbiamo dimostrato essere stato stampato con lo stereotipo V-12, già descritto nelle sue caratteristiche distintive, in un articolo precedente. © Tiziano Nocentini 2024
all rights reserved Riferimenti 1. F. Bargagli Petrucci - I BOLLI POSTALI TOSCANI DEL PERIODO FILATELICO DAL 1851 2. Sito di riferimento per la filatelia toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
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