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Un modo banale di collezionare francobolli di Toscana |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 | via
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Tra le modalità più semplici e immediate di collezionare i francobolli di Toscana possiamo sicuramente annoverare quello che segue la dimensione della molteplicità. Volendo seguire l'impostazione dei manuali di riferimento più famosi e diffusi con la quale vengono catalogati i francobolli, troviamo quella per valore facciale (dimensione valore) che mira a raccogliere almeno un esemplare per ognuno dei valori emessi, quindi, nel caso dei francobolli toscani, quelli da 1 quattrino, 1 soldo, 2 soldi, 1 crazia e così via fino al 3 Lire; quella per tonalità di colore (dimensione colore) che mira a raccogliere almeno un esemplare per ogni tonalità di colore dell'inchiostro utilizzato per la stampa dei vari valori emessi. Alcuni cataloghi specializzati riportano anche le quotazioni dei francobolli in base al numero di esemplari presenti nel pezzo considerato, ovvero coppie, strisce di tre, di quattro, di cinque e così via fino ai massimi multipli conosciuti. Ciò fornisce una terza dimensione nella quale espandere una ipotetica collezione di francobolli di Toscana, che a questo punto diverrebbe una raccolta a tre dimensioni: valore facciale, tonalità di colore, molteplicità. Tutto ciò limitandosi, come detto, alle modalità più semplici, intuitive ed immediate. Con questa pubblicazione vogliamo fornire un esempio di collezione che segue la dimensione della molteplicità, riferita al valore da 1 quattrino su filigrana del Primo Tipo.
Iniziamo quindi dal valore singolo di cui riportiamo un esempio nella figura 1 che segue assieme al verso dove la filigrana è stata ritracciata a colori. Il francobollo fu annullato con un PD in nero, visibile in basso a sinistra, apposto in modo obliquo, grosso modo a 45°.
Il cliché della vignetta è facilmente riconoscibile grazie alla falla di colore giusto di fronte alla bocca del leone, caratteristica che tradizionalmente viene definita come 'fumetto'. Si tratta della varietà codificata come Mb1 da E. Calcagno e V. Morani. Nella figura 2 che segue evidenziamo la caratteristica peculiare di questo cliché.
In figura 3 riportiamo una scansione in trasparenza del francobollo acquisita dal verso, per poter apprezzare con più precisione i tratti della filigrana.
Sono presenti due linee orizzontali, evidenziate in blu, delle 21 presenti nel motivo della filigrana del Primo Tipo e la parte inferiore di una corona, di cui sono visibili le due curve inferiori e parte di due perle ritracciate in rosso. La filigrana è chiaramente nella configurazione Capovolta e, come si può dedurre dalla scansione del verso (figura 1), l'impronta è al Verso, ovvero sul lato posteriore del francobollo. Occorre quindi riferirsi alla tavola S02 per poter rintracciare la posizione che il francobollo occupava nel foglio dei 240 esemplari. Se ne deduce che i tratti curvilinei della filigrana appartengono alla Corona 10 e che la posizione occupata nel foglio di stampa era la 19, ovvero nel blocco superiore di 80 esemplari. Ciò è dimostrato nella figura 4 che segue.
Proseguiamo con il primo multiplo, ovvero la coppia, in questo caso orizzontale dello stesso valore, sempre su filigrana del Primo Tipo, riportata in figura 5 assieme alla scansione in trasparenza acquisita dal verso.
La coppia fu annullata con un muto a barre in nero del quale si riconoscono alcune tracce, soprattutto sull'esemplare di destra. Sempre osservando l'esemplare di destra si può notare l'abbondante margine bianco, che indica, verosimilmente, l'appartenenza dei due francobolli rispettivamente alle colonne 15 e 16 del foglio, ovvero a margine dello stesso. La filigrana mostra gran parte della porzione esterna di una corona, chiaramente in configurazione Dritta. L'impronta della stessa è visibile al Recto (fronte del francobollo) il che ci indirizza verso l'utilizzo della tavola di riferimento S03 per l'individuazione della posizione nel quadro di stampa. Dal confronto risulta che la Corona interessata è la 3 e le posizioni di provenienza dei francobolli sono la 47 e la 48, come dimostrato nella figura 6 che segue.
Il multiplo successivo alla coppia è ovviamente quello che contiene tre francobolli, in particolare in questa pubblicazione descriviamo una striscia orizzontale, le cui scansioni, del recto e del verso acquisito in trasparenza, riportiamo nella figura 7 seguente. La striscia fu annullata con tre impronte, due complete ed una parziale, di un bollo P.D. e con un datario circolare, di cui alcune tracce sono visibili in basso a destra. La carta su cui furono stampati i francobollo è di un colore azzurro insolitamente molto intenso.
La filigrana della striscia mostra due linee rette, una orizzontale ed una verticale, quest'ultima che separa due corone visibili in parte ai lati. Queste ultime sono chiaramente in configurazione Dritta e potendo osservare il pezzo dal vero si nota l'impronta della filigrana al Verso, caratteristiche che ci indicano la tavola S01 come riferimento per la determinazione della posizione dei francobolli nel foglio di stampa. Si determina quindi che i tratti curvilinei visibili nella filigrana della striscia appartengono alle Corone 4 e 5 e che i francobolli provengono dalle posizioni 106, 107 e 108, come mostrato nella figura 8 che segue.
I francobolli della striscia presentano dettagli di stampa che permettono di risalire all'identità dei cliché della vignetta utilizzati per la loro fabbricazione. In particolare si tratta delle varietà codificate come A25, A16 e Mx3 rispettivamente per gli esemplari sinistro, centrale e destro. La figura 9 che segue mostra i due dettagli principali e più evidenti della varietà A25 dell'esemplare sinistro della striscia di figura 7, ovvero la leggera deformazione dello spigolo in alto a destra del rettangolo che contiene la vignetta (D1) e la leggera ammaccatura del Segmento 4 della cornice in alto all'altezza dell'Ornato 3 (D2).
L'esemplare centrale della striscia è nella varietà A16, caratterizzato in modo inequivocabile dalla inconfondibile deformazione dell'Ornato 4, riportato ingrandito nella figura 10 che segue.
L'esemplare di destra è nella varietà Mx3, anche questa inconfondibile in quanto identificata da una serie di almeno sette dettagli molto evidenti e caratteristici, tutti indicati in figura 11. Il dettaglio D3 consiste in una falla puntiforme presente tra i caratteri 'N' e 'C' della Dicitura 2, il D4 è una deformazione presente al centro della vignetta tra il busto e lo scudo, il D5 è una leggera intaccatura interna in prossimità dello Spigolo 3, il D6 è un'altra intaccatura, sempre interna alla cornice, questa volta del Segmento 4, il D7 è una falla che interessa il carattere 'T' della Dicitura 3 e il D8 consiste in una piccolissima falla puntiforme adiacente al primo carattere 'O' sempre della Dicitura 3. È presente anche un settimo dettaglio, anch'esso evidente e caratteristico, che interessa il lato sinistro della zampa del leone con una falla di colore (D9).
Ultimo esemplare della serie è la striscia orizzontale di quattro esemplari, sempre del valore da 1 quattrino su filigrana del Primo Tipo, riportata in figura 12, assieme alla relativa scansione in trasparenza, acquisita dal verso. I francobolli furono annullati con un muto a rombi, che interessa essenzialmente i due esemplari centrali e con un datario circolare, visibile in basso sull'esemplare di sinistra, di cui si vede essenzialmente solo la cornice. L'ultimo esemplare a destra fu toccato dall'annullo solo in minima parte, risultandone quasi completamente libero. I francobolli furono stampati su un tipo di carta colorata in azzurro in modo decisamente intenso.
I francobolli che compongono la striscia appartenevano verosimilmente alle colonne 13, 14, 15 e 16 del foglio completo, ovvero la stessa si trovava al margine destro della composizione, come testimoniato inequivocabilmente dall'abbondante margine libero dalla stampa sul lato destro. La filigrana della striscia mostra tre linee orizzontali, che occupano verticalmente la parte centrale dei francobolli (in blu in figura 12) e una spessa linea curva, concava verso l'alto, chiaramente la parte inferiore di una corona (in rosso in figura 12), evidentemente quindi in configurazione Dritta. Osservando la composizione grafica completa della filigrana del Primo Tipo, si può dedurre che le linee riscontrate nella striscia in esame, non possono che essere quelle appartenenti ad esemplari provenienti dalla Riga 11 delle quindici di cui era composto il quadro dei 240 cliché utilizzati per la stampa dei francobolli toscani (figura 13).
Da quanto osservato si deduce che i francobolli che formano la striscia orizzontale di quattro esemplari del valore da 1 quattrino, provengono dalle posizioni 173, 174, 175 e 176, essendo queste quelle della undicesima riga al margine destro, ovvero le posizioni d'angolo alto destro del blocco inferiore di 80 esemplari. Esaminando il pezzo dal vivo si osserva che l'impronta della filigrana si trova sul lato stampato dei francobolli (Recto). Da ciò deriva che il tratto curvilineo visibile nella filigrana della striscia appartiene alla Corona 9, come evidenziato in figura 14.
Disponendo di più esemplari di francobolli singoli e multipli di vario tipo dello stesso valore, si possono creare composizioni sia fisiche, sugli appositi fogli di album utilizzando i differenti tipi di supporti come taschine o linguelle, che virtuali. Un esempio, tra i più banali, è riportato nella figura 15 che segue, dove i pezzi discussi precedentemente in questo articolo sono disposti in ordine crescente di molteplicità dall'alto verso il basso a creare una piramide di quattrini.
Per chi ama osservare, studiare o semplicemente guardare i francobolli di Toscana, in questo caso i Marzocchi, poterne vedere di molto belli è ovviamente sempre un grande piacere. Quando poi si ha l'occasione di incontrare composizioni come quella riportata in figura 15, dove a esemplari singoli di ottima prima scelta, si affiancano multipli di altrettanta qualità, la soddisfazione viene fortemente amplificata.
© Tiziano Nocentini 2024 Riferimenti Sito di riferimento per la filatelia toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
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