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Tiziano Nocentini risponde a Gaetano Russo su striscia del valore da 1 crazia |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
PERCORSO: le schede > Francobolli di Toscana > questa pagina Gaetano Russo ci chiede spiegazioni riguardo la filigrana dei francobolli che affrancano due lettere in suo possesso, una striscia orizzontale di tre esemplari e tre esemplari singoli, tutti del valore da 1 crazia. Cogliamo l'occasione della richiesta di Gaetano per fornire un ulteriore esempio di un raro caso di filigrana del Primo Tipo di Toscana, tipologia già introdotta nel precedente articolo.
Uno degli argomenti trainanti dell'articolo precedente ha riguardato quei rari francobolli emessi dal Granducato di Toscana su filigrana del Primo Tipo, che mostrano una delle due linee verticali esterne, poste a chiusura del disegno comprendente le dodici corone (linee verticali 1 e 4 in figura 1).
Le linee esterne verticali 1 e 4 rimangono normalmente escluse dalla superficie del disegno coperta dalla matrice di stampa dei 240 cliché, disposti in quindici righe di sedici esemplari, utilizzata per la stampa dei francobolli toscani, come evidenziato in figura 2. Ne deriva che solamente in casi eccezionali nei quali il foglio veniva posizionato in modo molto disallineato orizzontalmente rispetto ai cliché di stampa, poteva accadere che una delle due linee cadesse all'interno della superficie del francobollo. Nella figura 2 le frecce rosse indicano la distanza tra le due linee verticali esterne del disegno della filigrana ed il margine esterno della matrice di stampa.
In questa pubblicazione vogliamo riportare un ulteriore esempio di francobolli nei quali si riscontra eccezionalmente una delle due righe verticali esterne. Con l'occasione discuteremo anche di casi particolari in cui l'impronta della filigrana può trovarsi in posizione inattesa.
I primi francobolli di cui trattiamo sono quelli apposti sulla lettera riportata in figura 3, spedita da Firenze il 9 di Novembre del 1852 per Bologna, dove giunse il giorno successivo, indirizzata al Sig.re Luigi Maccaferri.
L'affrancatura fu realizzata con una striscia orizzontale di tre esemplari del valore da 1 crazia in una delle prime tirature, nella tinta rosso carminio su carta azzurrata, che fu annullata con due impronte del muto a losanghe. Nella figura 4 che segue riportiamo un ingrandimento dei francobolli nel quale si può facilmente vedere l'impronta della filigrana sul fronte (recto), intuibile dalla presenza di aree lineari di colore più chiaro, in particolar modo sulla metà sinistra della striscia. Nella riproduzione in basso le linee della filigrana sono ritracciate in azzurro per facilitarne il riconoscimento.
La filigrana si può apprezzare nella sua interezza attraverso un'immagine in trasparenza, come quella riportata in figura 5, ripresa dal retro dei francobolli (verso). I tratti appartenenti alla filigrana sono stati ritracciati a colori nella riproduzione in basso sempre di figura 5, in rosso le porzioni curvilinee appartenenti alle corone, in azzurro quelle appartenenti alle linee rette. Come si può notare è visibile una linea orizzontale posta al di sotto della corona ed una verticale posta alla sinistra della stessa.
Come si può accertare confrontando il disegno della filigrana con la tavola di riferimento S01, la corona che si intravede è la 10°, mentre le linee rette sono la 19 quella orizzontale e la 1 la verticale, ovvero quella che chiude a sinistra la composizione.
Durante la stampa del foglio che conteneva la striscia in esame, la carta fu posizionata evidentemente in modo molto anomalo rispetto al solito, come si può evincere dallo scostamento dei francobolli rispetto alle cornici rettangolari di colore verde di riferimento in figura 6. Molto probabilmente le posizioni che i francobolli occupavano nel quadro complessivo dei 240 esemplari, erano le 222, 223 e 224, quelle che si discostano di meno dalla posizione della striscia rispetto alla filigrana. Come si può notare anche in questo caso, come in quelli presentati nella precedente pubblicazione, uno dei francobolli contiene per interno e chiaramente la linea retta verticale che chiudeva la composizione del motivo della filigrana, cosa che, come descritto precedentemente, risulta molto inusuale e quindi decisamente rara. Da notare che la filigrana della striscia esaminata in questo articolo è sovrapponibile alla corona 10 di quella che nell'articolo di riferimento abbiamo denominato Faccia A e che normalmente riporta all'utilizzo della tavola S01. Avevamo detto che a questa configurazione della filigrana corrispondevano francobolli in cui si riscontrava la solcatura, ovvero l'impronta delle linee che compongono la filigrana stessa, al Verso del foglio di stampa. In questo caso invece l'impronta è chiaramente visibile al Recto, ovvero sul lato in cui è stata effettuata la stampa dei francobolli. Ciò risulta essere un'osservazione alquanto interessante per la comprensione di come fu realizzata la produzione della carta utilizzata per la fabbricazione dei francobolli emessi dal Granducato di Toscana su filigrana del Primo Tipo.
La seconda lettera che ci sottopone Gaetano Russo riguarda una missiva diretta sempre al Sig.re Luigi Maccaferri a Bologna, in questo caso spedita da Livorno il 24 di Luglio del 1852 via Strada Ferrata e giunta a destino il giorno successivo (figura 7). L'affrancatura da 3 crazie fu realizzata con tre esemplari del valore da 1 crazia, che furono annullati con il muto a losanghe in nero.
Anche in questo caso i francobolli risultano interessanti dal punto di vista della filigrana e ci raccontano qualcosa di curioso. La figura 8 che segue mostra ingranditi i tre francobolli della lettera, affiancati dalla corrispondente immagine in trasparenza (ripresa dal verso). Nella filigrana di tutti e tre i francobolli sono visibili grandi porzioni di corona, per cui è possibile risalire alla posizione che ognuno di loro occupava nel foglio completo dei 240 esemplari.
Nei primi due francobolli da sinistra nella lettera di figura 7, ovvero i primi due dall'alto di figura 8, si osserva molto evidente l'impronta della filigrana al recto, sul lato stampato, mentre il terzo sembra non mostrare questo tipo di caratteristica. Utilizzando la tavola S03 infatti si può verificare che i tratti di filigrana dei primi due francobolli appartengono alla Corona 7 ed occupavano le posizioni 147 e 148, come dimostrato nella figura 9 che segue.
È evidente che i due francobolli erano adiacenti, sono stati separati al momento dell'affrancatura e costituivano quindi una coppia. Per rintracciare la posizione del terzo francobollo, occorre invece utilizzare la tavola S01. Si trova che i tratti della filigrana di questo esemplare appartengono alla Corona 9 e che la posizione che questo occupava nel foglio completo era la 146, come dimostrato in figura 10.
Quanto osservato risulta decisamente curioso, in quanto i tre francobolli singoli del valore da 1 crazia che affrancano la lettera di figura 7 risultano provenire da tre posizioni consecutive del foglio completo, ovvero le 146, 147 e 148, ma mentre gli ultimi due (147 e 148) appartenevano allo stesso foglio e si trovavano adiacenti, il primo (146) proveniva certamente da un altro foglio, diverso da quello da cui furono ritagliati gli altri due. Quel giorno quindi erano presenti almeno due blocchi centrali del valore da 1 crazia all'ufficio postale ed il funzionario ritagliò due francobolli da un foglio ed uno da un altro foglio, ma complessivamente da tre posizioni consecutive. Ciò può fornirci informazioni su come venivano gestiti i fogli di francobolli negli uffici postali. È possibile che questi fossero tenuti sovrapposti e che il funzionario attingesse contemporaneamente da entrambi, in sequenza, in modo da consumarli in parallelo anziché terminare prima i francobolli di un blocco per poi passare al successivo.
I 6 francobolli sottoposti alla nostra attenzione da parte di Gaetano Russo, affrancanti i primi una lettera spedita da Firenze a Bologna nel novembre del 1852, che compongono una striscia orizzontale di tre esemplari del valore da 1 crazia di colore rosso carminio cupo su carta azzurrata, mostrano nella filigrana parte di una corona e due linee rette, una verticale ed una orizzontale. I tratti curvilinei sono sovrapponibili a quelli della decima corona come descritta nella cosiddetta Faccia A, che corrisponde alla tavola S01. Data la configurazione della filigrana ci si aspetterebbe che l'impronta della filigrana si trovasse al verso dei francobolli, mentre questa è chiaramente osservabile al recto. Ciò fornisce un importante spunto per l'approfondimento dello studio delle tecniche di produzione della carta utilizzata nella fabbricazione dei francobolli granducali su filigrana del Primo Tipo. I francobolli della striscia occupavano probabilmente le posizioni 222, 223 e 224 del foglio complessivo dei 240 esemplari, ovvero si trovava al margine destro del blocco inferiore dei tre da 80 esemplari. La striscia dei tre francobolli del valore da 1 crazia mostra una particolarità raramente riscontrabile nei francobolli granducali su filigrana del Primo Tipo, ovvero la presenza nella filigrana di una delle due linee verticali esterne che chiudevano la composizione complessiva. Questo fatto si riscontra mediamente in meno dell'1℅ degli esemplari e deriva verosimilmente dal posizionamento anomalo del foglio rispetto alla matrice di stampa. Ringraziamo Gaetano Russo per averci fornito l'occasione di discutere questo caso decisamente molto interessante. Quelli invece affrancanti la seconda lettera spedita da Livorno a Bologna allo stesso destinatario nel mese di luglio del 1852, sono tre esemplari singoli, tutti mostranti parti consistenti di corona nella filigrana e quindi tutti posizionabili nel quadro di stampa. Questi esemplari sono risultati provenire da posizioni consecutive 146, 147 e 148, ma da due fogli diversi, infatti la filigrana del primo (146) contiene tracce della Corona 9 e presenta l'impronta della filigrana al verso, mentre il secondo ed il terzo (147 e 148) presentano in filigrana tratti adiacenti appartenenti alla Corona 7 e mostrano al recto l'impronta della filigrana. Ringraziamo Gaetano Russo per averci dato l'opportunità di descrivere due casi molto interessanti di filigrana del Primo Tipo di Toscana.
© Tiziano Nocentini 2024 Riferimenti Sito di riferimento per la filatelia toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
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