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Dati statistici sulla Prima Filigrana dell'emissione granducale di Toscana |
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© Tiziano Nocentini 2022 © Emilio F. Calcagno 2022 all rights reserved |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
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La stampa dei francobolli del Granducato di Toscana fu effettuata su carta filigranata con motivo a 'linee rette e corone' (1851-1857) e successivamente su carta filigranata con motivo a 'linee verticali ondulate' (1857-1859). La prima filigrana, già discussa in un precedente articolo, è composta da dodici corone tutte diverse tra loro e tutte asimmetriche, disposte in quattro righe (numerate in verde in figura 1) di tre esemplari ciascuna a formare tre colonne (numerate in celeste in figura 1). Le dodici corone sono separate da 21 linee rette orizzontali e 4 linee linee rette verticali, come descritto graficamente in figura 1, dove ad ogni corona e ad ogni linea è asseganto un numero identificavo. Ovviamente, la reale filigrana riscontrabile nei francoblli granducali di Toscana consiste di tutto ciò che è rappresentato in figura 1 eccetto che per i numeri.
Come descritto nel precedente articolo, la filigrana delle emissioni filateliche di Toscana si può presentare in quattro modalità differenti, a seconda che la solcatura del motivo grafico sia visibile al Recto o al Verso e che le corone puntino verso l'alto (Dritta) o verso il basso (Capovolta) (figura 2). Il pattern della prima filigrana di Toscana rappresentato in figura 1 è quello riscontrabile nella modalità Verso e Dritta (VD) e ciò che avremmo visto guardando un foglio intero dei 240 esemplari in controluce dal verso.
Analogamente a quanto già fatto per il caso della seconda filigrana di Toscana, in questo documento vogliamo presentare alcuni dati statistici riguardo la prima filigrana, ricavati dall'osservazione di un campione di esemplari reali.
Durante un lavoro di ricerca sui francobolli di Toscana, sono stati raccolti e studiati 337 esemplari dei vari valori stampati su carta filigranata con il motivo a linee e corone. Si sono inclusi nello studio tutti quei francobolli per i quali è stato possibile determinare in modo univoco la modalità della filigrana e la posizione nel quadro di stampa. In Figura 3 è riportata la distribuzione statistica dei vari valori raccolti. La codifica della tipologia dei francobolli si riferisce a quella adottata nel post del blog I Cinquecento Leoni di Toscana, dove con 1QI si identifica il valore da 1 quattrino su prima filigrana e analogamente con 1SI il soldo sempre su prima filigrana con 2S il valore da due soldi, con 1CrI, 2CrI, 4CrI, 6CrI, 9CrI e 60Cr i rispettivi valori in crazie.
I valori da 1 e 2 crazie sono decisamente i più rappresentati, costituendo assieme quasi il 60% degli esemplari, seguiti dai francobolli da 9 crazie.
In Figura 4 è riportata la frequenza con cui si presentano di fatto le quattro configurazioni della prima filigrana, nel gruppo di 337 esemplari reali esaminati.
La filigrana in modalità Verso-Dritta (VD) è quella che si è riscontrata più di frequente, presente in più di due francobolli su cinque (42%), mentre quella in modalità Verso-Capovolta (VC) è la configurazione che si riscontra nel minor numero di casi (poco più di un francobollo su dieci, 12%) e quindi, di fatto, la più rara. Le altre due modalità si presentano in tre francobolli su dieci la Recto-Dritta (RD, 30%) e in poco meno di un francobollo su cinque, la Recto-Capovolta (RC 17%). In Figura 5 è riportata la media mobile della frequenza con cui si sono riscontrate le quattro modalità della prima filigrana di Toscana nel campione osservato, durante il progredire della raccolta. Il grafico fornisce informazioni importanti a nostro avviso riguardo la solidità dei dati descritti in Figura 4. Fin dall'inizio della raccolta degli esemplari infatti la modalità VC è sempre risultata la più rara da riscontrare, seguita dalla RC, anch'essa sempre la penultima in fatto di frequenza. Per quanto riguarda le altre due modalità, la VD si è rivelata nelle fasi iniziali la più frequente, si è poi contesa il primato con la VC nella fase centrale della raccolta, per poi assestarsi decisamente come la più comunemente osservata.
A differenza della seconda filigrana di Toscana, dove solo una modalità, la RD sembra avere una prevalenza sulle altre tre, nel caso della prima filigrana la graduatoria sembra distinta e costante per ognuna di esse. La modalità VD, la più frequente, è quella in cui le corone sono dritte rispetto al verso dei francobolli e la solcatura della filigrana è al verso, ovvero sul retro del francobollo. Non stupirebbe in effetti se fosse stata data priorità a questa modalità, in quanto era più logico prevedere un allineamento tra francobolli e corone (Dritta) e la solcatura sul retro del francobollo, ovvero sulla parte non inchiostrata e quindi non visibile all'utente che guarda normalmente il fronte del francobollo, come quando è ancora apposto sul supporto cartaceo sul quale fu utilizzato. Questo come se si volesse ottenere la stampa sulla parte non interessata dalla solcatura della filigrana ovvero quella più liscia ed omogenea della carta, priva anche del pattern trama-ordito lasciato dalla tela filtrante. In ogni caso è evidente tale proposito non fu sempre seguito. Andando a guardare più nel dettaglio la frequenza di osservazione della filigrana rispetto al lato in cui è visibile la solcatura (Recto/Verso), notiamo che la differenza non è particolarmente marcata (Figura 6).
Come si può osservare in Figura 7 dove è riportata la media mobile dell'osservazione delle modalità Recto e Verso, la prevalenza della modalità Verso non è probabilmente un dato sufficientemente solido, tanto da affermare che alle modalità della filigrana al Verso veniva data una netta priorità.
Per quanto riguarda la frequenza delle modalità Dritta/Capovolta notiamo una differenza più netta, dove più di sette francobolli su dieci sono risultati presentare filgrana Dritta (Figura 8).
Osservando i dati sulla media mobile della frequenza Dritta/Capovolta (Figura 9), possiamo concludere che quanto riportato in Figura 8 sia un dato decisamente solido, che non ci aspettiamo cambi di molto prendendo in considerazione più esemplari di quanto fatto finora.
Ogni esemplare raccolto è stato catalogato in base alla corona i cui frammenti sono visibili nella filigrana. La presenza di tracce di una o più corone è infatti necessaria per determinare in modo univoco la configurazione della filigrana e la posizione del francobollo nel foglio di stampa. In Figura 10 è riportata la frequenza con cui si sono riscontrate le dodici corone (C1-C12) nel gruppo di francobolli esaminato.
Per un numero molto grande di esemplari ci aspetteremmo di trovare una frequenza molto simile per le dodici corone in quanto queste sono distribuite uniformemente su tutto il foglio e sono di dimensioni e forma molto simili tra loro.
Per quanto riguarda la distribuzione degli esemplari nei tre blocchi da 80 esemplari, superiore, centrale ed inferiore, notiamo una asimmetria marcata (Figura 11). La maggior parte degli esemplari raccolti, quasi uno su due (45%), risulta appartenere al blocco centrale, mentre solo uno su cinque (21%) è stato localizzato nel blocco superiore e poco più di tre su dieci (34%) nel blocco inferiore.
La media mobile della distribuzione degli esemplari nei tre blocchi, riportata in Figura 12 mostra che la maggiore frequenza per il blocco centrale è un dato che è rimasto costante durante tutta la raccolta. La frequenza di localizzazione negli altri due blocchi, dopo una iniziale eguaglianza, si è separata a favore di quello inferiore.
L'aver raccolto un maggior numero di esemplari appartenente al blocco centrale è un dato che non stupisce in quanto in questo blocco si riscontra una maggiore densità di corone che negli altri due e per i criteri con i quali sono stati selezionati gli esemplari, ovvero per la presenza di frammenti di corone nella filigrana, ciò è quanto ci si sarebbe dovuti attendere.
Come si può vedere da quanto riportato in Figura 13, ovvero due delle sovrapposizioni utilizzate per la determinazione della posizione nel quadro di stampa dei francobolli granducali di Toscana, i blocchi superiore ed inferiore contengono ognuno 3 corone per 80 esemplari, mentre il blocco centrale contiene 6 corone sempre per 80 esemplari, sia che la filigrana sia Dritta che Capovolta (stesse considerazioni valgono per le altre due tavole di riferimento S03 e S04). La distribuzione teorica che ci aspetteremmo è quindi simile a 25 : 50 : 25 in percentuale. Da quanto detto sopra deriva che il blocco centrale sia più facilmente 'plattabile' rispetto agli altri due, utilizzando solo ed esclusivamente il metodo della filigrana.
In Figura 14 sono riportate le posizioni individuate nel caso delle due configurazioni della filigrana al Verso, Dritta a sinistra e Capovolta a destra. Per la modalità VD sono state individuate 59 posizioni diverse distribuite 18 nel blocco superiore, 19 in quello centrale e 22 in quello inferiore. Per la modalità VC sono state individuate 31 posizioni diverse distribuite 5 nel blocco superiore, 18 in quello centrale e 8 in quello inferiore.
In Figura 15 sono riportate le posizioni individuate nel caso delle due configurazioni della filigrana al Recto, Dritta a sinistra e Capovolta a destra. Per la modalità RD sono state individuate 63 posizioni diverse distribuite 14 nel blocco superiore, 30 in quello centrale e 19 in quello inferiore. Per la modalità RC sono state individuate 48 posizioni diverse distribuite 11 nel blocco superiore, 23 in quello centrale e 14 in quello inferiore.
In Figura 16 sono riportate tutte le posizioni individuate considerando assieme le quattro tipologie della filigrana.
Le posizioni totali individuate con i 337 esemplari raccolti sono 126 ovvero il 53% del totale, distribuiti 32 nel blocco superiore (40% di copertura), 53 nel blocco centrale (66%) e 41 nel blocco inferiore (51%). Come atteso per quanto detto sopra, la copertura del blocco centrale risulta superiore agli altri due. Per confronto si consideri quanto trovato nel caso della seconda filigrana di Toscana, per la quale, con un numero comparabile di esemplari (331) sono state individuate 99 posizioni, ovvero il 41%. Ciò è dovuto alla maggiore copertura del quadro di stampa nel caso delle corone, elemento che permette di fatto una più ampia localizzazione rispetto alle lettere della dicitura 'II e RR Poste Toscane'.
Come curiosità riportiamo anche il valore della 'molteplicità' del gruppo di francobolli raccolti, calcolata come rapporto tra il numero di francobolli singoli totali ed il numero dei pezzi che contengono tali francobolli, che si attesta per il campione preso in esame a 1,96. La molteplicità è un indice che vuol misurare il contenuno in multipli di una raccolta di francobolli. Ad esempio, un ipotetico gruppo formato da due singoli, tre coppie e una quartina, conta 12 francobolli totali distribuiti su 6 pezzi, a cui corrisponde una molteplicità di 2,00. Il dato non stupisce in quanto per la descrizione e lo studio della filigrana sono stati utilizzati prevalentemente multipli che permettono di osservare porzioni di filigrana più ampie rispetto ai francobolli singoli. Per dare un'idea possiamo considerare che la collezione 'I Cinquecento Leoni di Toscana', raccolta effettuata da un collezionista che apprezza particolarmente i multipli, purché perfettamente marginati ed in ottimo stato di conservazione (fatto non frequente in caso di multipli), conta una molteplicità complessiva di 1,40.
Abbiamo voluto fornire una valutazione statistica riguardo i francobolli emessi dal Granducato di Toscana stampati su carata filigranata a corone (primo tipo), basata sui primi 337 esemplari esaminati. A differenza di quanto rilevato per il secondo tipo di filigrana utilizzata per le emissioni filateliche toscane, nel caso della filigrana del primo tipo si è osservata una più netta differenziazione nella frequenza delle quattro modalità in cui può presentarsi. Si è evidenziato come la configurazione più frequente sembri essere la cosiddetta Verso-Dritta (42%), mentre la più raramente riscontrata sia la Verso-Capovolta (12%). Delle altre due rimanenti configurazioni la Recto-Dritta e la Recto-Capovolta, la prima (30%) risulta più frequente della seconda (17%). Si è osservato che molto probabilmente non si prestava troppa attenzione al lato del foglio su cui si effettuava la stampa, in quanto le modalità Recto e Verso si presentano con frequenza comparabile (46% la prima e 54% la seconda), probabilmente con una leggera preferenza per la parte più liscia della carta, priva della solcatura della filigrana e della testurizzazione dovuta al contatto con la tela filtrante. Molta più attenzione si poneva invece nell'orientazione della filigrana rispetto ai francobolli; la modalità Dritta infatti risulta molto più frequente (72%) rispetto a quella Capovolta (28%). Nel caso della prima filigrana di Toscana, si è rilevato, con un numero comparabile di esemplari (331 e 337), una copertura maggiore del quadro di stampa, riguardo le posizioni che possono essere individuate con il metodo proposto, del 53% per la filigrana del primo tipo e del 41% per quella del secondo tipo. © Tiziano Nocentini 2022 © Emilio F. Calcagno 2022 Riferimenti Emilio Calcagno, Vittorio Morani, Granducato di Toscana - I francobolli e le varietá di cliché, ed. Unificato, 2014 Tiziano Nocentini, Emilio Calcagno, PLATTAGGIO DEI FRANCOBOLLI GRANDUCALI DI TOSCANA, Il Postalista Tiziano Nocentini, Emilio Calcagno, Dati statistici sulle emissioni toscane su Seconda Filigrana, Il Postalista Blog di filatelia toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
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