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Sull’ultimo numero de “Il Monitore della Toscana” (n. 33/2021, p. 26 ss.) è stato pubblicato un mio breve contributo sul bollo pontificio “TP”, che aveva la funzione di indicare una tassa provvisoria per lettere estere trovate nella buca delle lettere negli uffici postali di frontiera (come per esempio Civitavecchia).

Da alcuni anni conservo lettere che invece recano un altro bollo T.P. in ovale, dove però non era mai chiaro il significato. Il bollo appare su lettere inviate tutte da Firenze e spedite dall’appaltatore teatrale Alessandro Lanari, ma dirette a diversi destinatari. Conosco lettere inviate a Venezia ed a Forlì, degli anni 1845 e 1846. Il bollo è sempre impresso molto bene, in alto a sinistra, ed è noto in due colori: verde-azzurro e nero. Da tale posizionamento sulla lettera sembrerebbe un bollo privato del mittente (anche se spesso questi timbri sono apposti sul retro), ma non corrisponde con il nome e cognome del mittente Lanari. Invece ci si domanda se abbia un qualche riferimento con lo Stato Pontificio (bollo di transito, Transito Pontificio) o altro significato da attribuire ad una funzione delle poste toscane. Le lettere sono prepagate fino al confine pontificio, e poi tassate all’arrivo. In tutto conosciamo 6-7 lettere. Passano tutte da Bologna, da lì discende la teoria del transito pontificio come significato.

Successivamente però, ricercando nella rete informazioni di dettaglio su Alessandro Lanari, il mittente delle lettere, è maturata l’idea quale cosa potesse essere il vero significato del bollo TP.

Alessandro Lanari nasce a San Marcello di Jesi il 25 gennaio 1787 e muore a Firenze il 7 ottobre 1852. Per una trentina d’anni, dall’inizio degli anni 1820 fin quasi alla morte, è una figura di primissimo piano nel mondo del melodramma, nazionale ed oltre, tanto da essere chiamato dai contemporanei “il Napoleone degli impresari”. La sua fama era motivata per più ragioni. L’imponenza e la ricchezza artistica e spettacolare delle opere che metteva in scena come impresario dei più grandi teatri della penisola.

La potente organizzazione produttiva che nel corso degli anni era riuscito a mettere in piedi, creando una rete di teatri gestiti in contemporanea dalla sua impresa. Lanari gestì direttamente – spesso in contemporanea e altre volte per alterni periodi – i maggiori teatri d’opera del momento: il Teatro alla Scala e il Teatro della Cannobiana a Milano, il Teatro “La Fenice” a Venezia, il Teatro “La Pergola” a Firenze, il “San Carlo” a Napoli, il Comunale a Bologna, il “Tordinona” e l’“Argentina” a Roma, il “Filarmonico” a Verona; ma anche teatri di provincia come quelli di Lucca, di Livorno, di Siena, Faenza, Reggio Emilia, Arezzo, Pisa, Forlì, Mantova. Nell'autunno del 1823 assunse per la prima volta l'appalto del teatro della Pergola di Firenze, poi divenuto il suo principale centro d'azione, prendendo dimora nei locali stessi del teatro.

Ecco quindi il significato del TP: Teatro (La) Pergola. Se qualcuno ha una soluzione migliore è benvenuta.

Thomas Mathà AIEP
25-10-2021