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1801 - Lo Stato di Siena si prepara all'obbedienza a Ludovico I Re d'Etruria |
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di Roberto Monticini | |||||||
Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
PERCORSO: La Storia Postale Toscana > Testimonianze di vita e di storia > questa pagina Premessa Nel 1799 l'esercito francese aveva occupato tutti gli stati italiani, escluso il Granducato di Toscana che aveva dichiarato la sua neutralità e aveva anche cercato di comprarsi l'immunità pagando, in più riprese, la somma di due milioni di lire. Il 23 marzo 1799 il Granducato pagò l'ultima rata della somma pattuita per la sua immunità. Il giorno successivo i francesi aprirono le ostilità e iniziarono l'invasione. Il granduca Ferdinando III di Toscana si rifugiò a Vienna. Agli inizi di maggio del 1799, l'insorgenza antinapoleonica del Viva Maria, che ebbe come suo teatro principale la città di Arezzo e la Toscana, respinse l'esecito francese oltre i confini toscani. Il 6 giugno 1800 Napoleone partì per la seconda campagna d'Italia, gli austriaci sconfitti a Marengo e nella stessa Germania furono costretti alla resa. La pace si concretizzò con la firma, il 9 febbraio 1801, del trattato di Lunéville. Tra le clausole del trattato era compreso il passaggio del Granducato di Toscana alla piena sovranità del figlio del Duca di Parma, Napoleone, per tenersi alleata la Spagna, ricompensò i Borboni con la Toscana, dopo che lui aveva preteso i Ducati di Parma e Piacenza. Il Granducato di Toscana fu pertanto soppresso, il trono di Firenze innalzato a rango reale e venne così istituito il Regno di Etruria. Ludovico fece il suo ingresso a Firenze con la moglie Maria Luisa ed i figli il 12 agosto 1801, ricevuti da Murat, furono scortati a Palazzo Pitti. I Nobili e le autorità toscane si apprestarono a rendere omaggio al Re d'Etruria, come era doveroso fare. Ill.mo, e Nobil Signore Il Magistrato Civico, per la Città, e Stato di Siena, dee spedire a Firenze una Imbasceria di quattro Nobili, e illustri suoi Concittadini per umiliare ai piedi di Sua Maestà Lodovico Primo nuovo nostro Signore, ed all’Augusta Sua Sposa quegl’atti di venerazione, e obbedienza, che si debbono alle Maestà Loro subito che sieno giunte alla Capitale, e che si ottengano le consuete permissioni. Per sostenere in così solenne avvenimento il decoro della nostra Patria abbiamo eletta la degna sua Persona, ed i Nobili Signori Cav. Provveditore Giuseppe Brancadori, Marchese Luigi Metello Bichi Ruspoli, e Marcello Sergardi. Non dubitiamo, che secondando i movimenti del suo cuor generoso, Ella accetterà di buon grado l’onorevole incumbenza, alla quale conoscendo i molti meriti, che la distinguono, l’abbiamo destinata, epper ciò con i più veraci sentimenti di gratitudine, non temiamo di anticiparvene i dovuti ringraziamenti. Non mancheremo di notificarle il tempo della Partenza, e intanto potrà compiacersi di anticipare quelle disposizioni, che giudicherà convenienti. E col più distinto ossequio abbiamo l’onore di essere DalliUff.° della Comtà Civica Al Novil Sig. Cav.
I personaggi citati:
Ludovico I d'Etruria, nacque a Parma il 5 luglio 1773, morì a Firenze il 27 maggio 1803, membro della dinastia dei Borbone-Parma, è stato il primo dei due re di Etruria. Aveva sposato sua cugina Maria Luisa, infanta di Spagna per nascita. Quando Napoleone Bonaparte conquistò il ducato di Parma nel 1800, compensò la casa di Borbone con l'Etruria, un nuovo regno creato dal Granducato di Toscana (21 marzo 1801). L'accordo fu noto come Trattato di Aranjuez. Come fedele suddito dell'impero, Ludovico doveva però ottenere il beneplacito di Napoleone prima di occupare il proprio nuovo trono e per questo viaggiò in incognito attraverso la Francia con il nome di "Conte di Livorno", venendo quindi incoronato a Parigi. Il 12 agosto fece l'ingresso solenne a Firenze con la moglie Maria Luisa ed i figli, ricevuti dal generale in capo delle armate francesi in Italia Gioacchino Murat, che li scortò fino a Palazzo Pitti. Il suo regno fu breve, morì a Firenze il 27 maggio 1803, gravemente infermo e oppresso da ripetute convulsioni e febbre terzana, gli successe il figlio Ludovico II di Borbone sotto la reggenza della madre Maria Luisa. Maria Luisa di Spagna, infanta di Spagna per nascita (San Ildefonso, 6 luglio 1782 – Roma, 13 marzo 1824), fu per matrimonio regina d'Etruria e duchessa regnante di Lucca. Quando il marito Ludovico morì fu reggente del Regno d'Etruria reggente per il figlio Luigi Carlo, il nuovo re d'Etruria. (Leggi anche >>>) Celso Bargagli, appartenente a famiglia iscritta nell'albo dei patrizi senesi, nel 1804 è Gonfaloniere di Siena. Lorenzo Forteguerri, Gonfaloniere di Siena nel 1801. Pietro Paolo Sarti, nacque il 28 luglio 1750 ad Abbadia San Salvatore da Vincenzo Fabio e dalla nobildonna senese Anna Pieri. La formazione scolastica e universitaria si svolse tutta a Siena: prima nel Seminario arcivescovile, diretto allora dall'abate Francesco Corsetti; poi nell'Università cittadina, dove si laureò in Giurisprudenza. Dopo una prima esperienza come vicario feudale al servizio del marchese Bourbon del Monte, venne presto nominato da Pietro Leopoldo notaio criminale del tribunale di Casole e successivamente, con motuproprio del 24 febbraio 1780, cancelliere del Collegio di Balìa, del Concistoro, dell'Università e del Monte dei Paschi: quest'ultimo passaggio fu l'avvio di una lunga carriera di burocrate che lo avrebbe visto servire le istituzioni civiche senesi nei più diversi frangenti. Nel quadro dell'illuminata stagione riformatrice leopoldina del 1786, che portò, tra le altre cose, alla soppressione di antiche magistrature come quella del collegio di Balìa, il suo ruolo divenne quello di primo cancelliere della Comunità civica di Siena.
BIBLIOGRAFIA https://www.treccani.it/enciclopedia/ludovico-i-di-borbone-re-d-etruria_%28Dizionario-Biografico%29/https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=61628&RicProgetto=personalita |
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