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I passaporti sanitari del Porto di Livorno

di Alan Becker
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

Libera traduzione da: The health passports of the Port of Livorno, pubblicato in: FIL-ITALIA, volume XLV, n. 1 Winter 2019

È interessante notare come la maggior rilevanza di Livorno si rifletta nei passaporti sanitari dal 17° secolo in poi. Il primo tipo ha incluso nel suo disegno la Torre del Marzocco in piedi all'ingresso del porto. Il primo che ho potuto vedere è del 3 febbraio 1621, ho anche esempi del 2 settembre 1623 e del 15 febbraio 1624 (figure 1 e 2) con iscrizioni diverse, ma entrambi attestano che le navi erano esenti da contagio. Questo tipo sembra essere stato gradualmente eliminato nel corso del 1625.

Fig. 1


Fig. 2

 

TORRE DEL MARZOCCO

Fig. 3


La torre (fig.3) fu probabilmente costruita alla fine del 15° secolo contemporaneamente al Porto Mediceo, che è la parte più antica del porto di Livorno. Deve il suo nome al Marzocco di rame (un leone rampante) che sedeva in cima e fungeva da banderuola. Di forma ottagonale e con una base tronca piramidale, la torre è rivestita in marmo bianco venato. Gli angoli dell'ottagono corrispondono ai quattro venti maggiori e ai quattro venti intermedi, i cui nomi sono scolpiti sugli otto lati del balcone. L'interno è su sette piani ed è arredato con un'ingegnosa cisterna per raccogliere l'acqua piovana. La torre è circondata da una piccola fortificazione cinquecentesca costruita su iniziativa del duca Alessandro de’ Medici, con magazzini e alloggi per le guardie e i soldati. Inizialmente avevo pensato che fosse il Faro o Fanale menzionato su molte mappe, ma la mappa di Livorno del tardo 17° sec. della mia collezione (fig.4) mostra la Torre del Marzocco come un edificio completamente separato.

Fig. 4

 

La torre fu colpita da un fulmine nel 1737, questo distrusse il Marzocco che non fu poi sostituito. Una colonna, in Piazza Signoria a Firenze, è sormontata da una copia del Marzocco di Donatello (l’originale è custodito al Museo del Bargello), esso compare anche nella prima emissione dei francobollo del Granducato di Toscana del 1851. La Fig. 5 mostra una mia foto con Mario Impallomeni sotto la colonna nel 2001, durante la visita alla prima mostra ASPOT allestita dal fratello Luigi Impallomeni.

Fig. 6

 


LO STEMMA MEDICEO

Il disegno del successivo certificato di sanità (fig.6) incorpora l'emblema della famiglia Medici: sei palle entro uno scudo ovale (fig.7), il primo da me visto è del 14 febbraio 1626.

Fig. 6


Fig. 7


Ci sono diverse teorie sull’origine della famiglia Medici, la prima asserisce che discendessero da Averardo, uno dei cavalieri di Carlo Magno che, passando per la Toscana per recarsi a Roma, aveva incontrato un gigante selvaggio di nome Musello. Combatté contro il mostro e lo uccise. Durante lo scontro, il gigante aveva conficcato la propria mazza dentata (o forse le palle del flagello) nello scudo dorato di Averardo. Carlo Magno gli permise di commemorare la vittoria rappresentando le ammaccature come palle rosse su un campo d'oro. Una seconda teoria sostiene che le palle rosse rappresentano pillole o bicchieri a coppa per il salasso, dal momento che i Medici erano stati dottori o farmacisti originari del Mugello. La terza spiegazione, probabilmente la più corretta, è che le palle rappresentano monete: i bezants, i “bisanti” bizantini, coniati dai cambiatori e prestatori di denaro dell'Arte del Cambio.

È interessante notare che il progettista delle armi dei Medici ha incorporato tre fleur-de-lys nella parte superiore delle palle (fig.8).

LA MADONNA DI MONTENERO

Il popolo livornese attribuì la fine della pestilenza del 1630/31 alla Madonna, ma l'epidemia ricomparve nel 1632 causando 200 morti. La cappella fu costruita nel 1603 in seguito all'apparizione della Madonna a una pastorella nel corso del 15° secolo, e venne considerata la protettrice della città.
La figura della Madonna di Montenero compare nel disegno di un certificato di sanità del 27 agosto 1649 (fig.9) ed è incluso negli esempi che ho riportato dei passaporti sanitari nel corso degli anni fino al 1826.

Fig. 9

Il periodo mediceo durò fino alla morte di Gian Gastone nel 1737, che non lasciò eredi, il Granducato fu poi rilevato dalla famiglia Lorenese che ne risultò confermata con il trattato di Aquisgrana del 1748. Il disegno dei certificati divenne più elaborato come mostra un esempio (fig.10) del 28 novembre 1791 (?) per un viaggio a Marsiglia con un capitano ottomano di 20 anni.

Fig. 10



Nel 1799 si verificò la prima occupazione francese che fece fare ritorno in Austria a Ferdinando III, lasciando in carica il senato fiorentino. Ludovico di Borbone, con il Trattato di Luneville del 9 febbraio 1801, diventò sovrano del Granducato, ribattezzato Regno di Etruria. La Fig.11 è un esempio di certificato sanitario di questo periodo con lo stemma di Ludovico a sinistra. Datato 23 febbraio 1803, è relativo ad un viaggio a Marsiglia con il brigantino 'Nettunno' sotto il capitano Dom.co Berny, 65 anni, rilasciato sotto l'autorità di Jacopo De Lavilette, tenente generale per sua maestà Lodovico I, re di Etruria, civile Governatore di Livorno, Presidente della Salute.

Fig. 11

 

Il 27 aprile 1814 il Conte di Starhemberg, comandante generale militare della Toscana, ordinato dall'Imperatore d'Austria, prende possesso della Toscana in nome del Granduca Ferdinando III e proclama il Principe Don Giuseppe Rospigliosi Plenipotenziario del medesimo.

L'ultimo esempio (fig.12) è un attestato di sanità del 24 agosto 1826, per il signor Aurelio Inglessi che può recarsi a Zante con il brigantino "Erede" di bandiera austriaca, con il sigillo della Tutela della Sanità di Livorno ed un'elaborata intestazione raffigurante la Madonna di Montenero.

Fig. 12

 

Alan Becker

 


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