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Le affrancature meccaniche per pacchi postali della Repubblica:
le impronte aretine

Roberto Di Casola e Albano Parini
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

PERCORSO: Aggiornamento ai cataloghi toscani > Catalogo pacchi della Repubblica > questa pagina

Dall'ENCICLOPEDIA ILLUSTRATA delle affrancature meccaniche per pacchi postali della Repubblica di Roberto Di Casola & Albano Parini, pubblicata in questa rivista nella pagina dei Cataloghi delle Affrancature Meccaniche, riproduciamo quelli conosciuti della provincia di Arezzo.

Un accenno alla macchina affrancatrice utilizzata.
Nei primi mesi del 1952 la società L.I.R.M.A. (laboratorio italiano riparazione macchina affrancatrici) con sede a Milano, è autorizzata a vendere e noleggiare la nuova macchina denominata “L.I.R.M.A. - MAE 1950” (elettrica). Tali macchine, inizialmente avevano un punzone unico verticale sdoppiabile, poi ne sono sorte altre con due punzoni distanziati, sia verticali che orizzontali.
La Iª parte dell’impronta rimane impressa nel documento che accompagna la spedizione, la 2ª parte serve come ricevuta. A fianco di diverse targhette esiste anche la voce di qualificazione o il numeratore, ma questi elementi in molti casi sono molto distanti dal testo e a volte non sono parte integrante della targhetta.

Le impronte aretine ad oggi conosciute:
Aggiornamento: 31-07-2021

 


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