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Periodo dal 9 settembre al 23 settembre 1943.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G.O.T. (poi MISSIONE
MILITARE ALLEATA) E REGNO DEL SUD CON VITTORIO EMANUELE III° E BADOGLIO
A BRINDISI.
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9 settembre, un giorno
così denso di avvenimenti da potere essere considerato uno dei più
importanti della storia italiana del 1900. Nella cartina sono riassunti
i principali episodi, purtroppo tutti negativi, che hanno caratterizzato
questa particolare giornata e che, qui di seguito, vengono rivissuti nel
dettaglio.
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Il 9 settembre gli alleati hanno effettuato sbarchi
nelle zone di Salerno (Operazione Avalanche) e Taranto
(Operazione Slapstick). Un discreto lembo di suolo italiano è già stato
conquistato dalle forze avanzanti da Reggio Calabria che nel periodo
hanno occupate: Taranto il 9, Catanzaro e Salerno il 10, Brindisi l'11,
Lecce e Cosenza il 13, Bari il 15, Potenza il 20 e Matera il 21.
OPERAZIONI AVALANCHE (SBARCO A SALERNO)
Alle 3,00 del mattino i cannoni delle navi alleate aprono il
fuoco nella zona di sbarco del X corpo d’armata inglese; tacciono invece
quelli a protezione del VI corpo d’armata americano: così ha voluto
Clark, per accentuare la sorpresa.
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Alle 3,30 ha inizio
l'operazione Avalanche. La V armata di nuova costituzione al comando
del generale Mark Clarck si compone di due Corpi il X Britannico al
comando del generale Mc Creery e il VI USA al comando del generale
Ernest J.Dawley.
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All'operazione parteciperanno, fra oggi e il 13 settembre, 332
unità della marina americana (fra le quali 5 corazzate, 2 portaerei di
linea, 4 portaerei di scorta, una portaerei leggera e 7 incrociatori,
308 della marina inglese (con 4 incrociatori), una cannoniera olandese,
2 caccia greche, 3 polacche e 2 francesi e una LSI (Landing Ship
Infantry) polacca.
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OPERAZIONE SLAPSTICK (SBARCO A TARANTO)
9 settembre - Taranto - In mattinata giunge l’ordine di
Supermarina di applicare le clausole dell’armistizio.
Verso le 10 parte lo “Scipione” diretto a Pescara. Subito dopo
viene l’ordine per la Divisione navale di raggiungere Malta. E’ un
momento drammatico perché, in un primo momento si teme per le sorti
della bandiera e delle navi. Alcuni comandanti si dichiarano pronti all’autoaffonamento.
Poi viene chiarito che la bandiera non sarà ammainata e che gli
equipaggi non saranno sbarcati e la voce della disciplina finisce per
dominare tutte le altre. Infine giunge in volo da Pescara uno dei
corrieri di Ambrosio. Il Capo di Stato Maggiore avverte che in giornata
arriverà a Taranto un convoglio inglese.
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Verso le 14 la
corazzata Howe, battente le insegna dell’ammiraglio Power, chiede piloti
e mezzi per facilitare lo sbarco, e più tardi, verso il tramonto,
una grossa formazione anglo – americana si avvicina alla base dalla
quale sta uscendo la Divisione italiana in viaggio per Malta, al comando
dell’ammiraglio De Zara, verso la capitolazione.
Intorno alle 18, sei incrociatori, numerosi caccia, ed ultima la
corazzata Howe, danno fondo nel Mar Grande.
Si concretizza così l’Operazione Slapstick (in un primo momento
denominata Gibbon). E’ stata veramente incruenta. Lo sbarco,
direttamente effettuato attraccando ai moli del porto, degli 8000 uomini
della 1^ divisione aviotrasportata Airborne (V Corpo d’armata
britannico) avviene in tutta tranquillità, salvo un attacco aereo
tedesco respinto dalle batterie antiaeree italiane. Durante lo sbarco
delle truppe alleate, l’ammiraglio Brivonesi, Comandante in Capo
italiano, e l’ammiraglio Power, per mezzo di loro ufficiali, si
scambiano le cortesie d’uso, i soldati britannici si affiancano a quelli
italiani nei punti più importanti della città.
Verso la mezzanotte, l’Abdiel, uno degli incrociatori inglesi
alla fonda, salta in aria a circa mille metri dal castello di Taranto.
Si è trattato di una mina magnetica probabilmente lasciata dai tedeschi.
Mezzi italiani collaborano al recupero dei naufraghi.
Taranto è una notevole conquista, con il suo porto intatto,
capace di accogliere il rifornimento di un’intera flotta.
BUONE REAZIONI ALLA INVASIONE TEDESCA
9 settembre - A Bari il generale di divisione Nicola
Bellomo attacca i tedeschi che hanno tentato di mettere mano sulle
attrezzature portuali e riesce ad ottenerne la resa. I tedeschi vengono
autorizzati a lasciare la città. Duecentoventi soldati su sette camion
partono così da Bari ma per correre a dare man forte ai loro camerati
per piegare i nostri presidi di Barletta e Trani (come avverrà il 12 e
14 settembre).
AVIAZIONE ITALIANA
Teoricamente forte di un migliaio di aerei, di cui era in grado
di utilizzarne appena il cinquanta per cento, riesce a far partire 246
aerei di cui solo 203 giungono a destinazione negli aeroporti
controllati dagli Alleati, i restanti saranno preda dei Tedeschi.
Storia postale del Regno del Sud
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10 settembre – Piego comunale dal Comune di Mesagne (BR) per
Gardone Riviera (BS). Modulo anagrafico compilato il 7, arrivò a Gardone
il 30 giugno 1945 a causa dell’intervenuto armistizio e allo sbarco
Alleato a Taranto. E’ un raro documento storico postale
Lunedì 13 Settembre 43
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Il punto della situazione
Nella cartina sono evidenziate in giallo le parti di Italia che, ad
oggi, sono passate in mano alleata e, nel nord est, in turchese, i
territori che, da oggi, sono passati sotto amministrazione Tedesca:
Prealpi e litorale Adriatico.
In Sardegna non vi sono forze alleate in quanto non sbarcate né
via mare né dal cielo. La parte in giallo è però sotto il controllo
delle divisioni italiane che nell’isola sono rimaste integre e
teoricamente efficienti. I tedeschi stanno evacuando l’isola
trasferendosi in Corsica.
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13 settembre - Alle 9 il
Re, accompagnato dal ministro dell'Aeronautica Sandalli, si reca
in visita all'aeroporto di Brindisi dove si stanno riorganizzando
alcuni reparti della nostra Aeronautica con materiali recuperati..
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Alle 16,30 va con l'ammiraglio Rubartelli a passare in rivista
alcuni reparti della divisione Legnano sul fronte della piazza di
Brindisi.
Giungono a Brindisi provenienti da Pola le navi scuola
Vespucci, Colombo e Palinuro (nella foto) sulle quali sono imbarcati
il 1° e 2° corso dell'Accademia Navale di Livorno. L’armistizio li ha
colti in crociera e hanno raggiunto Brindisi sapendo di trovarvi Sua
Maestà.
Vittorio Emanuele sale a bordo, a salutare quei ragazzi
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Storia postale del 13 settembre 1943
Riprendono a Catania i servizi postali. Come a Palermo sono
ammesse solo le cartoline nel distretto e viene posto in vendita il
valore da 15 centesimi della serie della A.M.G.O.T.
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Uso inconsueto del 0,50
Rossini (fuori corso dal 1° luglio). Bollata in arrivo
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14 settembre - Si
registra oggi il primo passo ufficiale della nuova classe politica. Il
dottor Gaetano Generali, direttore della sede di Bari del Credito
Italiano e membro direttivo del Partito d'Azione, si reca a Brindisi e,
in rappresentanza del Fronte Nazionale d’azione, chiede a Badoglio,
che la rifiuta, la nomina quale commissario politico presso le forze
combattenti italiane. Non ha tenuto conto di due dati di fatto
inoppugnabili: non esiste ombra di forze combattenti e l’Italia liberata
è sotto controllo degli inglesi e degli americani.
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14
settembre - Arriva la Missione Militare Alleata presso il governo
Badoglio
Per gli Alleati, la resa italiana ha reso indilazionabile il
problema dell’atteggiamento da assumere nei confronti del governo
Badoglio, se riconoscerlo e affidare ad esso l’amministrazione del
territorio oppure stabilire un governo militare diretto. Per valutare da
vicino la situazione e stabilire un contatto giunge a Brindisi
proveniente da Taranto la delegazione anglo - americana composta
da Sir Mason Mac Farlane, già governatore di Malta e Gibilterra,
(nella foto con Badoglio), quale capo missione, i ministri,
consiglieri politici, Mac Millan (nell’altra foto mentre saluta),
inglese, e Murphy, americano, ed il generale americano Taylor.
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Secondo le disposizioni
di Eisenhower, qualora si decidesse di riconoscere il nuovo Governo
italiano, i compiti della Missione saranno quelli di trasmettergli le
istruzioni del Comandante in Capo Alleato, di raccogliere informazioni
sul servizio segreto e dare vita, per quanto sia possibile, a un’azione
coordinata delle Forze Armate e del popolo italiano contro i tedeschi.
Sono arrivati con le jeep della VI Divisione Airborn, le
vetturette dell’esercito americano mai vedute finora e che destano una
vivissima curiosità. Badoglio era stato informato del loro |
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arrivo dalla sera del 12,
quando i membri della Missione erano riusciti a telefonargli, tramite il
vice ammiraglio inglese Power (uno degli ufficiali che ne fanno parte:
gli altri sono il commodoro Foster, pure inglese, e il contrammiraglio
Ellery Stone). Li aspetta al Castello Svevo.
Alle 11,30, Macmillan e Murphy, vengono ricevuti dal Re
Storia postale del 14 settembre 1943
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Franchigia da Cagliari (bollo muto) a Tropea per Sant’Angelo (CZ).
Scritta il 12 fu censurata dalla Marina con il bollo C(4) della
Maddalena (SS) |
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Riprendono a Catania i servizi postali. Come a
Palermo (dove il servizio postale era stato ripristinato il 24 agosto)
sono ammesse solo le cartoline nel distretto e viene posto in vendita il
valore da 15 centesimi della serie emessa della Allied Military
Gouvernament Occupied Territory (A.M.G.O.T.) (immagine rilevata da
internet)
Della
Missione Militare Alleata a Brindisi |
Nella foto: Badoglio con Castellano e generale Rossi nella caserma
Sommergibili di Brindisi.
15 settembre - Alle 17 il Re riceve nuovamente i componenti la
Missione Alleata. Mac Farlane trova che gli italiani appaiono delusi,
dice: “tutti dicono che avremmo dovuto sbarcare a Nord e non a Sud di
Napoli” e poi soggiunge: “…su questo punto rispondo loro che non
sanno nulla e di stare zitti”.
Nel suo primo rapporto da Brindisi il Capo della Missione,
generale Mac Farlane, così descrive i protagonisti del Regno del
Sud:
“Il Re appariva patetico, molto vecchio ed alquanto rimbambito;
con 74 anni di età; fisicamente infermo, nervoso, scosso dai tic
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nervosi, ma cortese, con
una certa modestia e semplicità di carattere che è attraente.
Badoglio sembrava vecchio, benevolo, onesto e molto amichevole.
Ha detto tutte le cose appropriate. Un servitore leale del suo Re e del
suo Paese, senza ambizioni…. Egli è un soldato e chiaramente senza molto
senso politico, ritenendo di godere per ora dell’appoggio popolare e che
tutto possa essere concentrato in un movimento militare senza l’aspetto
politico…. Ambrosio era intelligente ed amichevole per quanto
depresso e privo di entusiasmo…. Roatta un buon linguista ed un perfetto
addetto militare ma di dubbia lealtà verso qualsiasi causa che mostrasse
segni remoti di divenire quella perduta…. La posizione di Zanussi in
tale gerarchia militare era alquanto bassa….”
Alcune di queste prime impressioni di Mac Farlane sono abbastanza
discutibili, ma questo non ha molta importanza. Assai più rilevanti sono
invece le conclusioni circa le prospettive di aiuto militare italiano.
Secondo Mac Farlane, tutto ciò che resta dell’esercito italiano
nell’Italia meridionale sono la Divisione Mantova presso Crotone, la
Divisione Piceno presso Brindisi, parte della Divisione Legnano a nord
di Brindisi e qualche formazione lungo le coste; in Sardegna 4 divisioni
in via di recupero; a Cefalonia e nel Dodecaneso una divisione; il
resto, secondo Ambrosio, circondato dai tedeschi è finito, può essere
cancellato. Tranne la flotta, l’aiuto effettivo militare italiano,
per Mac Farlane, sarà da considerarsi nullo.
16 settembre - MARINA ITALIANA
Il grosso della marina militare italiana si è ormai costituito
prigioniero a Malta: oggi la rada di La Valletta ospita, tra le altre
navi, 5 corazzate, 8 incrociatori, 7 cacciatorpediniere, 24 siluranti,
40 sommergibili per un totale di 150 bastimenti che, rimodernati,
prenderanno ben presto la via del Pacifico. Arrivano nel porto di
Alessandria di Egitto le navi italiane partite ieri da Malta.
Storia postale del 16 settembre 1943
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Cartolina postale Vinceremo
partita da Lecce il 16. La posta in quella zona della Puglia (siamo
ai primi giorni del Regno del Sud) sembra non avere subito traumi. |
17 settembre - DAL DIARIO
DI MACMILLAN
Estratto della relazione sulla missione in Italia;
14 – 17 settembre 1943
Ecco il quadro della situazione come io la vedo:
Il re. Ha settantaquattro anni. Soffre di malanni fisici, è nervoso,
insicuro, ma cortese, con una certa modestia e semplicità di carattere
che lo rendono simpatico. Ha una visione obiettiva, e addirittura
argutamente disincantata dell’umanità e delle sue follie. Ha detto: “Non
sono le cose ad essere difficili, lo sono solo gli uomini”. Non penso
che sia in grado di prendere un’iniziativa politica, a meno che non sia
sottoposto a pressioni fortissime, come è avvenuto per la marcia su Roma
di Mussolini e la minaccia comunista che lo ha portato nel 1920 alla sua
(famosa) decisione; oppure come lo è stata la situazione disperata del
regime fascista che lo ha indotto alla decisione del 25 luglio o come la
minaccia tedesca a Roma, che lo ha fatto fuggire dalla capitale il 9
settembre 1943.
Sarei propenso a credere che ad interessarlo sono, nell’ordine, la sua
famiglia, la sua dinastia e il suo paese. E credo che, se si trova sotto
la pressione altrui, sia propenso a prendere la decisione che gli venga
presentata come utile agli interessi ricordati.
Il principe. Giovane di mezza età. Parla un buon inglese. Modi amabili e
simpatici. Aitante; non direi che abbia un carattere forte, ma
presumibilmente non offre il fianco a critiche e naturalmente è molto
meno toccato del re dagli errori del ventennio.
Il maresciallo Badoglio. Ha settandue anni. Probo, di larghe vedute,
arguto. Direi che rivela origini contadine, e possiede il buon senso e
la naturale astuzia del contadino. Fedele servitore del re e del suo
paese, non ha ambizioni. Sa esporre una questione con chiarezza in poche
parole. E’ un po’ simile al generale Georges, ma ha più ritegno e
maggior senso di dignità. E’ un militare e si vede chiaramente che non
possiede grande percezione politica; crede infatti di avere per ora
dalla sua l’appoggio del popolo e di potersi valere di questo appoggio
per incanalarlo in una iniziativa militare senza colorazione politica.
In questo è molto simile a Giraud, ma è più modesto di Giraud e meno
altezzosamente egocentrico.
I personaggi che abbiamo visto fino ad ora ispirano più simpatia che
fiducia. Si tratta di persone molto anziane e senza slancio
immaginativo. Il re (per lo meno se deve essere lui a muoversi) è
inefficiente ed inetto; il maresciallo possiede il coraggio e un alto
senso del dovere, ma ormai i suoi begli anni sono passati da un pezzo.
Gli altri sono persone di ordinaria levatura e li si direbbe militari di
professione di mediocre qualità. Odiano, è vero, i tedeschi, ma l’odio è
pari alla paura che ne hanno. Tutte le loro divisioni, in Italia e nei Balcani, sono “circondate” da modeste forze tedesche. Qui si respira
un’aria di marcato disfattismo.
18 settembre - Dal diario di Puntoni
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Puntoni (è il generale
primo aiutante di campo del re, nella foto con la fascia nera al
braccio; subito a sinistra del re il gen. Sandalli) scrive oggi nel suo
diario:
"Il Sovrano compie un lungo giro di ispezione attorno a Brindisi. Lungo
la strada, fra Fasano e Taranto, incontriamo in marcia due battaglioni
del 235° fanteria e un gruppo di artiglieria del 152° reggimento. Sono
truppe stanche e in grande disordine. Dappertutto ci sono ritardatari e
sbandati. Lo spettacolo è desolante e fa dubitare di una possibile
ripresa!
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19 settembre - Gli alleati riconoscono (non
ufficialmente) le province di Lecce, Bari, Brindisi e Taranto
indipendenti dall’AMG (Allied Military Gouvernement) e, quindi,
praticamente sotto l'amministrazione del Governo Badoglio (nella
cartina, in colore bruno, compare la prima parte di territorio
“ufficiosamente” amministrato dal governo del Regno del Sud). Due
milioni di abitanti. In realtà queste quattro province, avendo mantenuta
la quasi totale integrità dell'esercito ed essendo anche state raggiunte
subito dopo l'armistizio dal Re e il suo seguito, si sono trovate a
creare una specie di zona franca in quel momento non raggiunta dagli
alleati e praticamente evacuata dai tedeschi.
La reale capacità di auto amministrazione del governo Badoglio in
quel di Brindisi è però ridotta e, anche se ufficialmente in modo
indiretto, abbastanza influenzata dalla Missione Alleata prima e dalla
Commissione Alleata di Controllo poi.
Storia postale del 19 settembre 1943 |
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Regno del Sud - Cartolina Vinceremo, scritta il 18 arriva alla PM
92 (a Francavilla Fontana) il 24. |
20 settembre - Situazione militare in Sardegna
Nell’isola non c’è più un solo tedesco, evacuata secondo le
istruzioni di Kesselring, in direzione della Corsica, dalla 90^
divisione Panzergrenedieren del generale Lungerhausen.
Da oggi il territorio sotto la giurisdizione del governo Badoglio,
con la Sardegna, si trova raddoppiato di superficie.
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Storia
postale del 20 settembre 1943
20 settembre -
Cartolina firma + convenevoli dal Ministero della Marina a Taranto a
Bari.
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Il 21 settembre Vittorio Emanuele III invia due lettere personali,
una diretta al Re Giorgio VI di Inghilterra e l'altra a Roosvelt,
entrambe dello stesso tenore. Chiede che al suo governo siano concessi
poteri civili, oltre che sulle quattro province della Puglia, anche
sulla Sicilia e la Sardegna (il che, a suo avviso, fra l’altro,
faciliterebbe la ricostruzione politica del paese con il ritorno al
regime parlamentare) ed invoca un cambio più favorevole per la moneta
italiana rispetto a quello introdotto in Sicilia che oggi è di 100 lire
per ogni dollaro e 400 per ogni sterlina.
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Storia
postale del 23 settembre
Da Brindisi (PM ?) a San Vito dei Normanni (BR). Censura della Marina 7
(D2) di Brindisi. Il mittente, vista la presenza del Re, si premurò di
cancellare il motto sicuramente inneggiante alla vittoria perduta e di
inserire Saluto al Re, Viva il Re e W. L’Italia
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