4° Periodo: dal 24 settembre al 25 novembre 1943.
Territorio a nord della linea del fuoco: STATO FASCISTA REPUBBLICANO
Prima parte (dal 24 al 30 settembre)
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Venerdì 24 settembre
DAL NUOVO STATO FASCISTA REPUBBLICANO
Radio Roma dirama la notizia con il seguente comunicato:
"Nella sua qualità di Capo del Governo Repubblicano Fascista,
Mussolini ha nominato i ministri e sottosegretari di Stato, dopo aver
assunto in proprio il portafoglio del Ministero degli Esteri.
A Roma il comando della città aperta viene affidato da
Rahn al generale Domenico Chirieleison.
I giornali pubblicano la notizia che: "Il Segretario del Partito
Fascista Repubblicano ha stabilito che il Comandante Generale della
Milizia, Luogotenente Generale Renato Ricci assuma anche l'incarico di
Commissario della Gioventù Italiana del Littorio. L'Eccellenza Renato
Ricci ha disposto, nell'assumere l'incarico, che l'organizzazione
riprenda l'antica denominazione di Opera Nazionale Balilla".
Provincia di Potenza - A Rionero del Vulture, una serie di
sommosse popolari contro i tedeschi iniziate il 16 scorso, si concludono
oggi tragicamente. Un italiano paracadutista della Nembo ruba una
gallina, un contadino gli spara e lo ferisce leggermente, ma è colpito a
sua volta, in modo grave. L’episodio potrebbe finire qui, ma i tedeschi
e quelli della Nembo afferrano il contadino ferito, lo trascinano in
piazza, gli schierano accanto 17 persone scelte a caso e uccidono tutti
a sventagliate di mitra.
IL MARTIRIO DI NAPOLI
Il Comando tedesco ordina lo sgombero di tutte le zone della città e
della provincia nell’ambito di 300 metri lungo la fascia costiera del
litorale. Dicono di voler organizzare una “zona militare di sicurezza”,
assai più probabilmente vogliono avere dello spazio libero per
predisporre le opere di mina e devastazione prima di abbandonare la
città. L’ordine di sgombero colpisce oltre 100 mila persone che in poche
ore dovranno sloggiare, abbandonando quasi tutto, trasportando poche
masserizie nei ricoveri, nelle grotte, nei sottoscala.
I TEDESCHI IN ITALIA
Rommel, tuttora al comando del Gruppo di Armate B dislocate a
presidio dell'Italia settentrionale, convoca una conferenza al suo
Quartier Generale sul lago di Garda alla quale partecipa anche
l'ambasciatore Rahn su preghiera dello stesso Rommel. Al rientro
dalla conferenza Rahn viene coinvolto in un grave incidente d'auto,
presso Desenzano, dal quale riporta varie ferite che lo obbligheranno a
una degenza di varie settimane nell'ospedale di Gardone.
STORIA POSTALE del 24 settembre
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Comunicazione di cattura. Da Mezzo Lombardo (TN) a
Caldiero (VR). Nel testo si legge: “Sono contento poterle annunziare che
un vostro congiunto militare l’ho visto passare da questa stazione
diretto in Germania. Gli abbiamo offerto qualche cosa offerta dalla
nostra gente. Ci ha rilasciato il vostro indirizzo tanti saluti
assicurando buona salute”
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In altri casi, come quelli evidenziati dei due avvisi di ricevimento, è
invece chiara la volontà del mittente di togliere ogni ricordo di
guerra.
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Due ricevute di ritorno affrancate con un valore “propaganda di guerra”
con vignetta ritagliata.
La vignetta di propaganda veniva spesso asportata per mancanza di spazio
sul fronte della missiva.
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Sui quotidiani dell’Italia del Nord compare un articolo riguardante il
servizio postale dal quale risulta che era stato sospeso dal 14
settembre e ripristinato dal 19 con alcune limitazioni.
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Sabato 25 Settembre 43
DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO
Rodolfo Graziani, ministro per la Difesa Nazionale pronuncia un
lungo discorso alla radio. E' tutta una invettiva contro Badoglio e Casa
Savoia che rivela quanto Graziani si sente offeso. Egli ritiene di
essere stato abbandonato dal governo del Re, trasferitosi a Brindisi,
non tanto per le sue idee politiche quanto per istigazione del rivale.
Pensa pertanto di essere costretto a servire i fascisti e i tedeschi.
Ecco le parti essenziali del suo lunghissimo discorso:
"Ufficiali, soldati, marinai, aviatori e militi delle Forze Armate
d'Italia! Popolo italiano tutto!
Assumo la dirigenza del Ministero della Difesa Nazionale nel periodo più
tragico della nostra storia. Chi vi parla è un Maresciallo d'Italia, il
quale, durante la sua lunga vita di soldato, ha ampiamente conosciuto
fortuna e malasorte, e per le sue armi, il sole della gloria e l'ombra
dell'ingratitudine. Adesso egli è stato chiamato dal destino a stringere
il pugno intorno alla spada per cancellare la macchia della vergogna,
con la quale l'infedeltà e il tradimento hanno deturpato la bandiera
d'Italia.
La base di ogni tradizione militare è il senso dell'onore. Non il popolo
italiano, e neppure le sue forze armate possono essere accusate di
disonore e convinte di tradimento; e stato, insieme con la Casa
Savoia, un uomo, di nome Badoglio, che ha perso il diritto di chiamarsi
ufficiale, avendo egli |
non soltanto tradito i
nostri alleati germanici, nipponici e delle altre nazioni impegnate con
noi nella lotta comune, ma ha ingannato altresì tutto il
popolo italiano con uno degli atti più disgustosi che la
storia degli uomini abbia conosciuto nell'intero suo corso. Un atto
tale da compromettere tutto un popolo per generazioni e generazioni
davanti al mondo, nel suo onore, nel suo credito e nella sua stessa
capacità di contrarre nel futuro accordi ed alleanze.
…………………
L'abitudine di Badoglio a sabotare ed a tradire ha lontani e vicini
precedenti da Caporetto ad oggi e saranno a suo tempo precisati agli
italiani, perché il falso idolo sia finalmente smascherato, denudato ed
infranto. Più di una volta io ho dovuto personalmente constatare il
sabotaggio che quest'uomo opponeva contro gli sforzi guerrieri
dell'Italia fascista, intesi a procurare pane e vita al nostro popolo, e
ciò per criminoso spirito di intrigo e sete di potere.
…………………..
Nei messaggi di odio e di cecità, che egli ha testé indirizzato dal
campo nemico alla nostra gente infelice, trascinata da lui nella
catastrofe, egli ha tentato di giustificare il suo obbrobrioso
voltafaccia con lo sfavorevole andamento delle operazioni militari.
……………………
Quando Benito Mussolini, il 25 luglio, fu arrestato sulla soglia della
casa del Re, contro ogni norma giuridica e contro ogni consuetudine
civile, e deportato, Badoglio si affrettò a spargere la voce che ciò
fosse stato fatto per dare la pace all'Italia. Era una menzogna.
Con disprezzo ed arroganza Churchill ha svelato al mondo, nel suo
discorso ai "comuni", le singole fasi delle trattative segrete con
Badoglio. Ne risulta chiaramente che questi non progettava un armistizio
con la meta della pace, ma con la meta di continuare la guerra nelle
schiere dei nostri nemici e contro le divisioni dei nostri alleati. I
nostri soldati ancora combattevano, sanguinavano, morivano a fianco dei
commilitoni alleati, e già era deciso e firmato che le nostre forze
armate avrebbero dovuto, ad un dato momento, attaccare con frode quegli
stessi commilitoni per poi continuare a spargere il proprio sangue,
quali mercenari senza onore, sotto le bandiere dell'Inghilterra e degli
Stati Uniti.
Inaudita vergogna! E quanta miseria per lui nelle parole di
Churchill! Inaudita vergogna perché l'onore militare imponeva che
si continuasse la guerra fino all'ultimo a fianco dell'alleata Germania
e che la resistenza fosse protratta ad oltranza, cadendo se occorreva,
ma con onore, per poter ripetere il motto storico di Francesco I° "Tutto
è perduto fuorché l'onore", sommo patrimonio per le Nazioni e per gli
uomini.
Ma Badoglio, che ha trascinato alla rovina il popolo italiano,
tenta ora di infamarlo gettando su di esso la colpa per la pressione
subita dal concluso armistizio. Non è vero che il popolo abbia voluto
una così infamante resa incondizionata. Io ne rivendicherò la dignità
mai smentita. Il popolo unanimamente afferma che se un armistizio doveva
concludersi, ciò avrebbe dovuto farsi al primo giorno della caduta del
governo fascista e concludersi secondo le leggi internazionali d'accordo
con gli alleati, denunziando lealmente ad essi la nostra impossibilità a
continuare la lotta e tutto il mondo ci avrebbe compreso.
Perché Badoglio non ha fatto questo? Perché, colpevole principale del
complotto che portò alla caduta di Mussolini, Badoglio, asserragliato
nella sua suntuosa villa, avuta in omaggio proprio dal fascismo, tremò
di paura per il timore che una mano vindice lo colpisse a seguito di
qualche indiscrezione.
Tramò nell'ombra la resa infame, avvelenò l'animo del popolo portando
alla ribalta un Governo bolscevizzante per narcotizzarlo e addormentarlo
durante i 45 giorni del suo malefico potere. Infine egli concluse
nell'oscurità il patto disonorevole per tutto il popolo italiano, e da
quel momento pensò solo, secondo il suo vecchio ed adusato stile, a
sottrarsi al pericolo con la fuga, lasciando dietro di se la rovina e il
caos.
…………………….
Camerati, è con dolore e tristezza che io devo notare come anche
il Re e la sua casa non possono salvarsi in questa drammatica e
disonorevole crisi. La storia del popolo italiano non conosceva finora
un Re, ne un Principe, i quali nell'ora del rischio abbiano abbandonato
la loro gente e i loro soldati per rifugiarsi presso il nemico. I
disertori, a qualunque rango appartengono, non hanno più alcun diritto
di chiedere ad altri fedeltà e seguito. E' perciò il Re stesso che,
col suo atto, ha distrutto il giuramento che a lui prestammo con purezza
di cuore e lealtà di carattere ed al quale abbiamo tenuto fede in
tante gravi contingenze per la Patria.
…………………….
Sotto la guida del Duce, che già una volta ha salvato l'Italia dal
naufragio dell'anarchia, riprenderemo insieme la lotta contro la
decomposizione, la degenerazione ed il tradimento, contro gli
aizzatori ed i sabotatori di ogni specie. Ripristiniamo l'onore,
metteremo mano alla costituzione delle nuove milizie del popolo
italiano, giovani modernamente armati, idealmente partecipi di una fede
e di una volontà.
Ufficiali e soldati, ancora una volta il destino vi offre una
possibilità e vi schiude le porte: La vostra risposta deciderà sulla
sorte delle generazioni venture. Con l'aiuto di Dio e con la purezza dei
vostri cuori, noi supereremo vittoriosamente la prova. Viva l'Italia".
QUANDO IL FANATISMO DIVIENE OSSESSIONE
A Firenze Enrico Piaggio, che si trova nella sala da pranzo
dell'Hotel Excelsior, viene raggiunto da un colpo di pistola sparatogli
da un fanatico ufficiale della nuova Repubblica Fascista, perché non si
è alzato in piedi durante le lettura del giornale radio.
A NAPOLI COMPARE NELLE STRADE IL SEGUENTE MANIFESTO:
AVVISO
Al decreto per il servizio obbligatorio di lavoro hanno corrisposto in
quattro sezioni della città complessivamente circa 150 persone, mentre
secondo lo stato civile avrebbero dovuto presentarsi oltre 3000 persone.
Da ciò risulta il sabotaggio che viene praticato contro gli ordini
della Forze Armate Germaniche e del Ministero dell'Interno Italiano.
Incominciando da domani per mezzo di ronde militari, farò fermare gli
inadempienti. Coloro che, non presentandosi sono contravvenuti agli
ordini pubblicati, saranno dalle ronde senza indugio fucilati.
Il Comandante di Napoli
Quest’ordine bestiale di fucilare sul posto coloro che non si sono
presentati è un grave errore da parte dell’occupante e giocherà a favore
dell’insurrezione che sta per scoppiare. I giovani che dovevano essere
“mobilitati” per il lavoro obbligatorio in Germania, verranno spinti a
“mobilitarsi” per difendere la loro vita. Il Comando tedesco ha così
fornito i combattenti per l’insurrezione patriottica.
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BOMBARDAMENTI ALLEATI
Bologna, Verona e Bolzano, che ricevono un cospicuo peso di
bombe, e Firenze che subisce oggi la prima incursione aerea.
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Alle 11,20 il
rombo di 36 aerei viene immediatamente seguito dalle esplosioni delle
bombe che cadono fuori dei presunti bersagli provocando innumerevoli
crolli anche nelle zone vicine al centro e 218 morti. I fiorentini non
se l’aspettavano ritenendo che la loro città d’arte, famosa nel mondo,
sarebbe stata risparmiata. Nel pomeriggio, ad aggravare la situazione di
emergenza che si è venuta a creare, Firenze viene colpita anche da un
violento temporale.
Due
immagini di Firenze sotto il bombardamento e dei suoi effetti.
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STORIA POSTALE del 25 settembre
A Catania vengono posti in vendita i valori da 25, 30 e 50 centesimi e
da 1 lira della serie A.M.G.O.T.
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Lettera per la Svizzera con visto di transito della censura di Monaco
(Ad)
Domenica 26 Settembre
DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO
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Lettera della Croce Rossa di Udine inviata il 25 settembre ai familiari
di un soldato catturato dai tedeschi. Arriverà a Quinzano d’Oglio il 27.
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Vengono affissi per le strade d'Italia dei manifesti che
riportano i passi salienti con i quali Graziani, nel suo discorso di
ieri, ha bollato a fuoco il suo pari grado maresciallo d'Italia Pietro
Badoglio.
Eccone due:
BADOGLIO
E' COLPEVOLE!
"Davanti alla storia e davanti ai nostri commilitoni Caduti per la
grandezza d'Italia, pronuncio solenne accusa contro quest'uomo, che ha
la colpa della insufficiente preparazione delle Forze Armate d'Italia.
Ha lasciato nel caos
tutte le Forze Armate
Ormai il falso profeta è smascherato e sappia che il popolo italiano
conosce perfettamente che da lui, e solo da lui, è gettato nella guerra
fratricida".
RODOLFO GRAZIANI
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LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
A Roma il tenente colonnello Kappler,
capo della Gestapo nella capitale, ingiunge a Ugo Foà, presidente
della comunità ebraica, la consegna di 50 chilogrammi di oro quale
contropartita alla promessa che gli ebrei del ghetto non saranno
deportati in Germania.
IL MARTIRIO DI NAPOLI
Napoli – Proprio come annunciato dal manifesto, i tedeschi, come
orde infuriate, invadono le case, fermano i tram, bloccano le strade,
razziano gli uomini, vecchi, giovani persino ragazzi, fucilano sul posto
chi tenta il minimo gesto di resistenza o viene trovato in possesso di
un’arma.
Una ventina di ricoverati all’ospedale degli Incurabili, in maggioranza
ex confinati politici che si trovano colà per malattia, si riuniscono,
discutono il da farsi e decidono: “domani ci armiamo e scendiamo in
strada”. In questi ultimi giorni sono riusciti a procurarsi e a
nascondere nelle cantine dell’ospedale e nelle casse della sala
mortuaria, tre mitragliatrici, alcune decine di fucili, cassette di
proiettili e centinaia di bombe a mano.
STORIA POSTALE del 26 settembre
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Cartolina postale Vinceremo inviata da Torino a Torrebelvicino (VI).
Censurata dalla Commissione Provinciale 60R di Vicenza.
Lunedì 27 Settembre
La perdita di queste posizioni che pure avevano costato tanto sangue e
tanto sacrificio al popolo italiano fu provocata da un armistizio
durissimo, quale non vi fu mai nella storia, concluso all'insaputa degli
alleati tedeschi, e quindi attraverso ad un tradimento senza
precedenti che basta a disonorare per sempre la monarchia e i suoi
complici”.
……………..
In serata Mussolini scrive la sua prima lettera a Hitler da
quando ha lasciato la Germania:
“Come avete visto il Governo fascista repubblicano ha tenuto la sua
prima seduta e fatto dichiarazioni di carattere programmatico che hanno
fatto buona impressione. E’ la figura del Maresciallo Graziani che dà un
carattere al |
RSI – Piego comunale rispedito da Arsiero (VI) il 26 settembre.
Si riunisce per la prima volta il Consiglio dei Ministri alla Rocca
delle Caminate presenti Mussolini e Graziani. Viene decisa la
convocazione di una assemblea costituente per consacrare il programma
del Partito con la creazione dello Stato Fascista Repubblicano. Sembra
che Mussolini, per intervenire a questa prima riunione, si sia fatta
imprestare una camicia nera da Anfuso, ambasciatore a Berlino.
All'inizio della riunione Mussolini fa la seguente dichiarazione:
"La situazione dell'Italia, nel momento in cui il Governo fascista
repubblicano intraprende la sua fatica, può definirsi, senza ombra di
esagerazione, una delle più gravi della sua storia.
Bastano per confermarlo le seguenti semplici considerazioni. Alla
mattina del 25 luglio l'Italia - pure selvaggiamente martoriata dai
bombardamenti anglo - americani - era uno Stato; e il suo territorio,
meno la Sicilia occidentale, intatto. Il tricolore sventolava ancora a
Rodi, a Tirana, a Lubiana, a Spalato, in Corsica, sul Varo.
Oggi, a due mesi di distanza, il nemico occupa un terzo del territorio
nazionale e tutte le nostre posizioni fuori del territorio nazionale od
oltremare sono state sgombrate.
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Governo e suscita vaste speranze e simpatie…Se si vuole riordinare la
vita civile del paese, occorre che il nuovo Governo da me formato abbia
l’autonomia necessaria per governare, cioè per dare gli ordini alle
autorità civili che da lui dipendono…
Il Governo Repubblicano che ho l’onore di dirigere, ha un solo
desiderio, una sola volontà: far si che l’Italia riprenda il suo posto
di combattimento il più presto possibile, ma per raggiungere questo
scopo supremo è necessario che le Autorità Militari germaniche limitino
la loro autorità al solo campo militare e per tutto il resto lascino
funzionare le Autorità civili italiane…
Se questo non dovesse realizzarsi, l’opinione italiana e quella mondiale
giudicherebbero il Governo incapace di funzionare e il Governo stesso
cadrebbe nel discredito, e, peggio ancora, nel ridicolo.
Sono sicuro Fuhrer, che Voi vi rendete conto della importanza delle
considerazioni che vi ho esposto, e della gravità dei problemi che io
debbo affrontare e la cui soluzione rappresenta non soltanto un
interesse italiano, ma anche tedesco”.
Hitler invia a Mussolini il seguente telegramma:
"Duce, con gioia e soddisfazione ho ricevuto la Vostra comunicazione
riguardante la costituzione del Governo fascista repubblicano. Mi onoro
di comunicarvi che il Grande Reich Tedesco riconosce il governo da Voi
costituito ed è deciso, in fedele cameratesca alleanza, di condurre la
guerra, fianco a fianco col Vostro governo, fino alla vittoriosa
conclusione.
A. HITLER
A Napoli inizia oggi l'insurrezione popolare: quella che sarà
ricordata come “Le quattro giornate di Napoli”
I Tedeschi hanno fatto dalla città una "riserva di caccia" saccheggiando
negozi, requisendo i mezzi pubblici di trasporto e rastrellando migliaia
di cittadini da inviare al lavoro coatto. Il colonnello Sholl, che da 15
giorni governa la città, ha l’ordine di impedire che diventi una base
navale degli angloamericani. Ha fatto saltare in aria le attrezzature
portuali, distruggere gli impianti tecnico – industriali e tutto ciò che
non riusciranno a portar via. Ha bisogno di molti giovani uomini ma non
è riuscito a trovarli con il bando del 12 settembre (solo 150 su una
richiesta di 3000, si sono presentati). A niente sono servite le azioni
intimidatorie compiute nei giorni scorsi.
La scintilla dell’insurrezione scocca nel pomeriggio quando l'ennesimo
saccheggio di un grande magazzino della centralissima via Roma, provoca
la reazione di alcuni uomini che, asserragliatisi nel negozio,
cominciano a sparare sui tedeschi. Questi, ritirandosi, rispondono al
fuoco e uccidono una giovane donna che passa nei paraggi. In breve
iniziano gli scontri che presto si propagheranno in tutta la città.
Nella sera e durante la notte, soldati tedeschi in diversi punti della
città vengono attaccati, uccisi o fatti prigionieri. A Sant’Elmo,
al distretto di Foria, a San Giovanni a Carbonara,
a Vasto giovani patrioti penetrano nelle caserme e conquistano
armi e munizioni. Carabinieri, agenti di polizia, operai e
intellettuali, donne del popolo, artigiani, tutti uniti assaltano i
depositi di armi e munizioni in diversi punti della città. Delle armi
vengono fornite persino dal convento delle monache di via Conte Della
Cerra e dall’Albergo dei Poveri di piazza Carlo III.
E' chiaro che comunque i tedeschi sono in procinto di abbandonare la
città sotto l'incalzare delle avanzanti forze alleate, ma questa azione
spontanea del popolo renderà molto difficile il coordinamento strategico
della stessa ritirata.
STORIA POSTALE del 27 settembre
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Comunicazione di cattura su cartolina in franchigia inviata da Bolzano a
Pietrasanta (Lucca) da un militare italiano preso dai tedeschi. Nel
testo, scritto nella sola parte anteriore della cartolina, si legge:
Bolzano 000 – Vi mando tanti saluti di una buona salute. Vostro figlio
Otello di passaggio – Prigioniero. Con la stessa calligrafia viene
indicato Zampieri Giuliano come mittente. Probabilmente era la persona
alla quale Otello era riuscito ad affidare la missiva per la sua
impostazione.
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Cartolina postale Vinceremo espressa per Avignone (Francia) regolarmente
affrancata 3,25 (0,75 + 2,50 espresso).
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Martedì 28 Settembre
DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO
Mussolini consegna alla stampa la prima di una serie di note
politiche anonime che rappresenterà il suo contributo politico alla
battaglia giornalistica. E’ intitolata: “Parliamoci chiaro”.
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
La comunità israelitica di Roma è riuscita a raccogliere
faticosamente i 50 chilogrammi di oro richiesti da Kappler al quale
vengono anche prontamente consegnati.
IL MARTIRIO DI NAPOLI
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Fin dalle prime ore del mattino i tedeschi hanno smesso di invadere le
case per effettuare rastrellamenti. Da Piazza Dante però, una colonna di
tedeschi sta spingendo avanti alcune centinaia di giovani catturati. Gli
insorti si trovano così nell’impossibilità di intervenire immediatamente
per la forte superiorità dei nazisti, ma i giovani riescono comunque a
sfuggire al controllo complice la rivolta che si sta estendendo con la
rapidità di un incendio.
Ciò che ha dello straordinario è che molti ragazzi sembrano essere stati
addestrati alla guerriglia mentre lì per lì imparano, senza istruttori,
come si adopera una mitragliatrice o un panzerfaust strappato al nemico
(nelle foto immagini dei combattimenti fra tedeschi e napoletani). |
A Napoli, al mattino si scorgono dal lungomare e dalle alture
alcune navi al largo, poi si propaga la notizia che gli inglesi sbarcati
a Pozzuoli e a Bagnoli stanno arrivando. Questa speranza alimenta
ulteriormente lo slancio degli insorti.
Intanto la lotta infuria in tutti i quartieri, dai tetti delle case,
dalle finestre, dai muraglioni si spara sui tedeschi. Le armi: fucili da
caccia, moschetti, pugnali, coltelli, vecchie sciabole, sassi, tegole,
lastroni di pietra, bottiglie di benzina, qualche rara mitragliatrice.
Tutto avviene sotto una violentissima pioggia.
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Si combatte nella zona Ferrovia – Vasto, a San Giovanni Carbonara, , a
Stella, a Materdei, al Rettifilo, a Foria, a Monteoliveto, sulla collina
del Vomero, dove, in questo secondo giorno di insurrezione, viene
costituito il Fronte Unico Rivoluzionario che prende in mano le fila
della rivolta. Giovani, militari e ufficiali, ex prigionieri, patrioti
ed antifascisti rimasti nascosti, sino a poche ore prima, escono dagli
scantinati, dalle grotte, dai vicoli e armati scendono a gruppi nel
centro dei quartieri e della città.
Particolarmente aspra la lotta alla Speranzella, in via Poveri
Bisognosi. I tram vengono rovesciati per impedire il passaggio ai carri
armati tedeschi; vengono erette barricate con ogni genere di materiali
che vengono anche lanciati dalle finestre, in via Duomo, a Porta San
Gennaro e nei vicoli che sboccano al Rettifilo.
La lotta è furibonda. Il colonnello Scholl tenta un’azione di forza per
reprimere l’insurrezione. Mette in azione unità motorizzate situate al
campo sportivo del Vomero e alcuni panzer Tigre sperando così di poter
dominare la rivolta, ma non vi riesce anche se riesce ad avere un
provvisorio sopravvento. Otto Tigre vengono immobilizzati e incendiati
nelle strade della città creando così delle vere barriere per il
transito dei successivi.
Sempre al Vomero, viene presa d’assalto un’auto e ucciso un
sottufficiale. Cinque giovani vengono fucilati subito per rappresaglia,
dai tedeschi che sono sul posto; quarantasette vengono chiusi, come
ostaggi, nei locali del campo sportivo.
I tedeschi continuano a battersi perché vogliono lasciarsi aperta la via
alla ritirata, essere padroni delle arterie principali e continuare
nell’opera di distruzione degli impianti industriali della città.
Provincia di Napoli - A Garzano, nei pressi di Caserta, i
tedeschi penetrano nell’edificio di una comunità di salesiani e
colpiscono tutti quelli che trovano, uccidendo tre padri salesiani e
quattro coadiutori. Intanto a Caiazzo, sulla sponda destra del
Volturno, i tedeschi emanano l’ordine di evacuazione della cittadina.
STORIA POSTALE del 28 settembre
A Zara, a seguito di ordinanza del Comando Germanico, alcuni
francobolli italiani vengono sovrastampati "Deutsche Besetzang Zara".
Sembra che le serie complete siano soltanto 32.
Una cartolina partita il 28 settembre 1943, in RSI, da Aversa (allora in
provincia di Napoli, oggi in quella di Caserta). Si tratta di un raro
documento perché Aversa sarà conquistata dagli Alleati il 5 ottobre ed è
quindi uno dei pochi documenti partiti per il nord in quel periodo.
Modulo prestampato della Croce Rossa inviato da Bolzano a Calcio (BG)
dove giunse il 2 ottobre. La cruda comunicazione della cattura da parte
dei tedeschi di Salini Giovanni alla moglie Gina appare come inviata da
una privata: Rina Facchinati che dichiara il proprio indirizzo e
aggiunge ulteriori parole rivelatrici dello stato di prigionia del
congiunto:
“Vostro marito vi fa sapere che sta bene, vi ricorda sempre e
abbracciandovi vi prega di stare tranquilla che vi darà notizie appena
possibile”.
Salini Giovanni era uno dei circa 700.000 militari italiani di ogni
grado che da tutti i fronti furono catturati dagli ex alleati tedeschi e
inviati in Germania a seguito dell’armistizio italiano con gli Alleati,
quello che i tedeschi considerarono un tradimento imperdonabile.
Mercoledì 29 Settembre
DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO
Mussolini, ripresi i contatti con la situazione italiana, è
consapevole della demoralizzazione e del caos esistenti nelle regioni
occupate e della invadenza nella vita italiana delle autorità militari e
civili tedesche. In questo stato d’animo egli ha esitato prima di
assumersi l’impegno definitivo di intraprendere la restaurazione
dell’autorità fascista d’accordo con un simile alleato. In proposito,
ha oggi un colloquio chiarificatore con Rahn durante il quale
Mussolini, pur approvando la distruzione in Italia da parte tedesca, di
settori specificamente militari e di obiettivi di importanza militare,
chiede però che siano date istruzioni per risparmiare il più possibile
installazioni di gas, elettricità e acqua, ad evitare disordini interni.
Rahn consiglia il duce a trasferirsi al più presto al Quartier generale
del governo in modo da mettere in piedi, nel minor tempo possibile, un
efficiente organo amministrativo. Mussolini è d’accordo nel far questo
non appena gli sia garantita una sede, trasporti e mezzi di
comunicazione oltre al minimo da lui richiesto di collaboratori,
funzionari ed altro personale, circa duemila persone. La sede designata,
ove Rahn si reca oggi stesso, è Belluno, presso il Quartier generale del
generale Wolff. Mussolini propone anche di convocare nell’Assemblea
nazionale, prevista per fine ottobre o i primi di novembre, le autorità
locali, i veterani fascisti, i rappresentanti dei lavoratori e dei
contadini.
Il Governo Fascista Repubblicano comunica:
"Con l'indirizzo approvato dal Consiglio dei Ministri del 27
settembre si dà inizio al funzionamento del nuovo Stato Fascista
Repubblicano, il quale troverà nella Costituente, che sarà prossimamente
convocata, la promulgazione dei suoi definitivi ordinamenti
costituzionali. Da oggi e fino a quel giorno il Duce assume le funzioni
di Capo del nuovo Stato Fascista Repubblicano".
Nell'assumere le funzioni di Capo dello Stato Fascista Repubblicano,
Mussolini dirama il seguente proclama:
"Colla sanzione accordata da parte del Consiglio dei Ministri al
proclama del 26 settembre 1943, è stato fondato lo Stato della nuova
repubblica fascista, il quale riceverà la conferma delle sue funzioni
costituzionali dell'Assemblea Nazionale Costituente che sarà convocata
in un prossimo avvenire. Sino a tale data assumo da oggi le funzioni di
Capo del nuovo Stato repubblicano fascista". Firmato: MUSSOLINI
LE CONSEGUENZE DEL TRADIMENTO DELL’IDEA DEL 25 LUGLIO
A Roma viene arrestato l'ex segretario amministrativo del partito
fascista, Giovanni Marinelli. Prelevato dalla sua abitazione e
arrestato con l'accusa di tradimento dell'"idea" e aiuto al nemico,
viene tradotto a Regina Coeli assieme ad altri tre "congiurati"
del 25 luglio: Luciano Gottardi, presidente della Confederazione
dei Lavoratori dell'Industria; Carlo Pareschi, già ministro per
l'Agricoltura, e Tullio Cianetti, già ministro delle
Corporazioni.
Occorre ricordare, a questo punto, che i
“congiurati traditori dell’idea” erano i 19 gerarchi che all’alba del 25
luglio avevano firmato dell’ordine del giorno Grandi provocando così la
caduta del Governo e del Fascismo. Con la restaurazione di un nuovo
Stato Repubblicano Fascista, i 19 traditori erano diventati tutti dei
ricercati da processare e condannare. Inserisco le foto con i loro nomi.
IL MARTIRIO DI NAPOLI
A Napoli continuano furiosi gli scontri fra la popolazione e la
truppe tedesche. Si svolgono nella zona di Piazza Carità, al
campo sportivo del Vomero, nei pressi degli alberghi Universo,
Bologna e anche dell' "Hotel Parco" quartier generale del
colonnello Scholl. Al Vomero la direzione politico – militare
viene assunta dal professor Antonino Tarsia. Un altro comando in via
Salvator Rosa ha alla sua testa il colonnello Bonomi. La città bassa
continua ad essere priva di un Comando militare unico e di una direzione
coordinata.
I tedeschi tentano ancora di scendere da Capodichino e da
Capodimonte, con un frastuono infernale di carri armati che vomitano
rabbiose sventagliate di mitraglia. Dalla parte della discesa di
Santa Teresa, sebbene sottoposti a tempestose scariche di
mitragliatrici e di fucili, i tedeschi tirano a spazzare d’infilata la
rampa di San Polito, che deve essere sgomberata da quasi tutti
gli armati, salvo pochi animosi eroi. Giunti allo sbarramento
tranviario, i Tigre, trovandolo davvero ostacolato, manifestano la loro
rabbia con un inutile mitragliamento delle vetture. Gli insorti
assediano i tedeschi al campo sportivo del Vomero. Tutti, assediati e
assedianti mancano di acqua e scarseggiano di munizioni. Nel pomeriggio
iniziano le trattative per la resa tedesca; è sempre più imminente
l’arrivo degli Alleati. Nella notte, si concludono. Il colonnello Scholl
incontra il "capitano" Stimolo, degli insorti, e tratta una
tregua che viene fissata per le ore 7 di domani mattina 30 settembre. Il
comandante tedesco ha chiesto di avere libero il passaggio per sé ed i
suoi uomini , promettendo in cambio il rilascio degli ostaggi che sono
ancora prigionieri al campo sportivo.
Il comando germanico della X Armata deve comunicare a Kesselring che
“Napoli è in piena rivolta”. La presenza di numerosi mezzi blindati
consente comunque agli occupanti di procedere allo smantellamento di
vasti settori del porto: ogni ancoraggio è difatti ostruito
dall’affondamento di navi e cassoni, mentre vengono fatte saltare gru,
pontoni, oleodotti, cavi ad alta tensione, e disseminate mine ovunque,
molte delle quali con spolette a tempo.
STORIA POSTALE del 29 settembre
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La lettera, oltre a mostrare un raro uso di un Rossini in RSI, presenta
anche due Galilei fuori corso dal 1° di luglio. |
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Giovedì 30 Settembre 43
IL MARTIRIO DI NAPOLI
A Napoli, il maggiore Sakau, comandante del presidio militare
tedesco, dopo l’incontro di ieri sera fra Sholl e il “capitano” Stimolo,
alle 7, da ordine di cessare ogni azione di guerra (i tedeschi hanno
impiegato, inutilmente, anche artiglierie e carri armati) e fa
rilasciare tutti gli ostaggi. Così i tedeschi iniziano l’evacuazione
dalla città, ma, sulla strada della ritirata, compiono altri delitti,
altre distruzioni (sparano cannonate sull’abitato, uccidendo senza
ragione dei giovani disarmati, in località Trombino, incendiano a
San Paolo Belsito, presso Nola, solo per sfogare il
livore, l’archivio storico della città di Napoli, distruggendo una fonte
documentaria insostituibile).
Gli ultimi nidi di resistenza di gruppi fascisti che si erano votati al
“cecchinaggio” vengono sbaragliati in giornata. Si combatte a Porta
Capuana dove un nucleo di fascisti asserragliato nella torre non
vuole arrendersi e rende impraticabile la zona con sventagliate di
mitraglia; il combattimento dura fino a sera alla Pigna dove i
tedeschi sfogano la loro impotenza sulla popolazione del quartiere.
Provincia di Napoli - A Orta di Atella (Caserta), come
rappresaglia al fermo e la sequestro di alcuni autocarri, una
cinquantina di militari germanici piombano nell’abitato sparando
all’impazzata e uccidendo quattro passanti. Altri 21 rastrellati, dopo
essere stati schierati lungo il muro di cinta di una proprietà agricola,
vengono fucilati senza che nulla sia emerso a loro carico. A
Giugliano alcuni soldati fucilano 13 italiani.
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DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO
Termina oggi l’incarico di comandante militare della piazza di Roma da
parte del generale della Luftwaffe Reiner Stahel che da domani
passerà ad un incarico operativo all’interno dell’Oberkommando Sud (nella
foto). Lo sostituisce il generale Maeltzer.
Il segretario Pavolini comunica che il distintivo del nuovo
Partito Fascista Repubblicano torna ad essere quello del 1919-21:
tricolore ovale con fascio littorio di foggia repubblicana.
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La Presidenza del Consiglio decide lo sdoppiamento dei Ministeri
del Nord sotto il nome di "sedi bis" minacciando gravi sanzioni contro i
funzionari che, designati a recarsi al Nord, non obbediranno.
Renato Ricci, che sarà il comandante del nuovo esercito dello
Stato Fascista Repubblicano, sta cominciando a pensare alla
riorganizzazione della MVSN (Milizia Volontaria della Sicurezza
Nazionale) come esercito e tiene oggi un rapporto a Roma durante il
quale annuncia che la Milizia, inquadrata sulla base delle legioni,
“comprenderà due grandi branche”: una, la Milizia Legionaria, assorbirà
tutti i giovani di leva e “comprenderà le varie specialità già esistenti
nell’esercito suddivise in Armi, Corpi e specialità”; l’altra si
chiamerà Milizia Legionaria Giovanile e arruolerà i ragazzi dai 18 anni
ai 22 anni che si presenteranno volontari entro il 31 ottobre, la ferma
sarà di un anno, valida come servizio di leva e rinnovabile su domanda.
Ricci vuole creare un esercito di partito contro la volontà del ministro
della Difesa, Graziani che vede l’esercito come un’entità
nazionale e apolitica.
I quotidiani di oggi danno notizia dell'avvenuto riconoscimento
ufficiale del Governo Fascista Repubblicano da parte dei Governi
Ungherese, Rumeno, Croato, Slovacco Giapponese, del Manciuquò, della
Cina Nazionalista e della Thailandia.
STORIA POSTALE del 30 settembre
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Una cartolina postale Vinceremo fuori distretto da Comeana (FI) a Prato
(FI) e un piego comunale da Roma a Pescara
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