5° Periodo: dal 26 novembre 1943 al 22 gennaio 1944.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./ A.C.C. E REGNO DEL SUD
CON SEDE A BRINDISI.
Quarta parte (dal 6 gennaio al 22 gennaio 1944)
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Giovedì 6 gennaio 1944
Dal Diario di Puntoni - “Sua Maestà riceve Badoglio che gli
riferisce sul colloquio avuto con De Nicola. Anche De Nicola considera
la situazione molto grave e suggerisce, come rimedio per salvare la
Monarchia, l’abdicazione di Vittorio Emanuele III a favore del Principe
di Piemonte. Secondo quanto ha riferito il Maresciallo, De Nicola
avrebbe manifestato il desiderio di incontrarsi con il Sovrano e avrebbe
detto di essere disposto a venire a Brindisi per il colloquio. Sua
Maestà ha confermato la sua avversione per la reggenza ma ha preso in
considerazione la questione dell’abdicazione a favore del Principe.
“Sempre però”, ha detto, “che la cosa maturi in clima di estrema lealtà;
ma sia ben chiaro che questa soluzione sarà possibile soltanto dopo la
riconquista di Roma”.
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Venerdì 7 gennaio 1944
L’Esercito Italiano del Sud
Il generale Dapino, comandante del 1° Raggruppamento Motorizzato
Italiano, visita il fronte fra il Rapido e il Volturno accompagnato dal
generale Mark W. Clark. Presenti con Dapino il capitano Ricchezza e il
Maggiore Di Campello (nelle foto).
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Dal Diario di Macmillan
- Da Algeri a Palermo – “Alle sette partenza per l’aeroporto. C’è
stato un errore e non abbiamo potuto salire sul primo aereo postale.
Siamo finalmente partiti verso le dieci e alle undici e mezzo circa
siamo arrivati a Palermo. Qui ci ha accolto un simpatico giovane
ufficiale americano (capitano LaFarge, architetto e fine intenditore di
cose antiche) che si è preso cura di noi in modo eccellente. Fa ancora
freddo e il tempo minaccia burrasca: niente sole, niente caldo.
Abbiano trovato all’Hotel Excelsior (freddo, senza acqua calda, in parte
distrutto dai bombardamenti, senza vetri alle finestre e con le pareti
spoglie di intonaco o di carta da parati) parte degli uomini dell’AMGOT
(e della Commissione Alleata di Controllo) che si occupano della
Sicilia. C’era anche Vyshinskij e cinque dei suoi nove tirapiedi russi
che lo accompagnano (tra i cinque c’era anche quel tipo terribile e sub
umano dell’agente segreto Lett, le cui tasche sono rigonfie di
rivoltelle e bombe a mano).
Siamo andati subito al quartier generale dell’AMGOT per studiare il da
farsi. Abbiamo fatto colazione all’Hotel. Vyshinskij e alcuni dei suoi
sono tornati dalla Sardegna un giorno prima del previsto. Gli altri
arriveranno domani e ci sarà anche Reinhardt (che fa le veci di Murphy)
e uno dei miei, il giovane Aubrey Halford. Ormai Halford è stato con noi
alcuni mesi. E’ molto intelligente ed ha la mentalità dello studioso e
dell’uomo preciso. Parla l’italiano e il russo, l’italiano benissimo e
il russo abbastanza bene. (…)”.
(…) Alle cinque siamo andati dal colonnello Poletti (italoamericano),
già vice governatore dello stato di New York. Pare Tammany in persona.
E’ lui il boss della Sicilia e la cosa gli piace moltissimo. I siciliani
sono contenti di lui fino a un certo punto, tuttavia penso che vadano
fieri del fatto che uno di loro abbia potuto “far grande” l’America:
Abbiamo trattato con lui delle conseguenze che avrà il trasferimento
della prima regione (la Sicilia) all’autorità del re: trasferimento che
è stato ancora rimandato. Questo passaggio dall’AMGOT alla commissione
alleata di controllo (dal controllo militare diretto degli alleati al
controllo indiretto della commissione che sta dietro ad un legittimo
governo italiano) avrebbe dovuto avvenire in novembre; poi la data è
stata spostata a dicembre e poi…è stata spostata ancora. Il fatto in
parte dipende dall’incompetenza di alcuni membri del quartier generale
alleato (di Algeri), ma molto più dall’incredibile ottusità e mancanza
di immaginazione e, anzi, dalla confusione veramente assurda che in
materia di diritto si è creata fra il dipartimento di Stato e il
dipartimento della Guerra di Washington da un lato e il Foreign Office
di Londra dall’altro. Sui poveretti che lavorano in loco, hanno fatto
piovere una tale mole di documenti, di tabelle, di piante ecc. che ha
reso loro impossibile fare qualcosa: sir Frederick Bovenschen
(sottosegretario al ministero della Guerra) è uno dei colpevoli
principali. La sua greve mentalità teutonica non fa che produrre
regolamenti, pro – memoria e direttive quali fosse una macchina da
salsicce. E’ stato lui a mettere insieme 1400 addetti e una struttura di
ben 4000 persone solo per amministrare la parte dell’Italia che è in
mano nostra (pensa che in tutta l’India i funzionari britannici
assommano a 500). E’ chiaro: qui ci vuole un’azione che ribalti tutto da
cima a fondo.
Alle sei ho parlato con Vyshinskij, che è già qui più o meno da otto
giorni. Io non avevo potuto partecipare, per ragioni di forza maggiore,
alla prima parte del giro che lui ha fatto: Sua opinione è che, per quel
che ha potuto vedere, in Italia non esiste ancora una base forte su cui
fondare un robusto governo italiano, e che bisogna attendere fino a che
qualcosa di nuovo emergerà; nel frattempo si potrebbero consentire
elezioni locali e comunali e cominciare così a rieducare la gente
all’autogoverno. (La cosa mi ha un po’ divertito. Libertà di stampa,
libertà di parola, libere elezioni…i russi credono che vadano bene per
tutti, ma non ci sono molti indizi – penso – che quelle cose esistano da
loro). (…)”.
Sabato 8 gennaio 1944
Strategie Alleate per la Campagna d’Italia - Anche sulla base dei
suggerimenti dati da Badoglio attraverso Castellano con le sue lettere
del 19 novembre e 10 dicembre, nella odierna riunione presso il comando
in capo di Algeri vengono definiti i lineamenti delle prossime
operazioni in Italia. A modifica dei piani precedentemente elaborati, la
V armata dovrà sferrare un attacco a cavallo della strada di Cassino
nella seconda quindicina del mese e contemporaneamente viene previsto lo
sbarco di tre divisioni a nord di Gaeta (che poi sarà l’Operazione
Shingle, ad Anzio e Nettuno), nonché azioni di commandos alla foce del
Tevere (che non avverranno mai).
Il generale Maitland Wilson viene ufficialmente nominato comandante in
capo delle forze alleate dello scacchiere Mediterraneo in sostituzione
di Eisenhower e assume anche la nuova carica di presidente della ACC (Allied
Commission of Control).
Sicilia – Nell’isola c’è chi si lamenta delle “troppe valute
diverse in circolazione”; foglietti emessi dalle autorità britanniche,
altri stampati dagli americani e inoltre i dollari, le sterline e,
naturalmente, le lire.
Dal Diario di Puntoni - “Alle 11,30 il Sovrano riceve gli
arcivescovi di Brindisi, Taranto e Bari e il vescovo di Molfetta per una
visita d’omaggio. Sua Maestà ne approfitta per sondare i sentimenti
politici di quegli alti prelati e riporta l’impressione che tutti gli
siano molto affezionati e devoti.
Parlo con Jung della situazione di Napoli. Mi dice che da fonte
attendibilissima ha saputo che la prostituzione, in quella città, ha
raggiunto proporzioni spaventose. Ci sarebbero duemilacentocinquanta
case legalmente ammesse dagli americani, con donne italiane riservate
alla truppa statunitense. Le tariffe sarebbero fra le mille e le
millecinquecento lire”.
Ho inserito il seguente stralcio del diario
odierno di Macmillan perché, anche se appare molto lungo, rappresenta un
vera memoria visiva di Napoli tramite gli occhi di uno inglese colto che
con quel tipo di obiettivo aveva colto alcuni momenti di quella faticosa
vita che stavano conducendo gli abitanti in quella città martoriata
dalla guerra.
Dal Diario di Macmillan - Da Palermo a Napoli – “In aereo da
Palermo a Napoli. Il nostro gruppo ora è composto da sette russi (Vyshinsky
si sposta sempre accompagnato da un gran codazzo di segretari, agenti,
spie, interpreti ecc.), da tre francesi, da tre americani (Fred
Reinhardt che fa le veci di Murphy, mentre questi se ne sta in licenza
in America) e da tre inglesi (Roger Makins, Aubrey Halford e il
sottoscritto). Abbiamo fatto colazione a Napoli in un albergo che è
stato adattato a mensa ufficiali. Il posto era squallido e sudicio (come
tutto a Napoli). Poi faceva un freddo cane. Napoli è ancora in
condizioni terribili. Moltissime le case distrutte e così sono molti i
senza tetto e gli appartamenti sono sovraffollati. Quanto
all’alimentazione, la razione (125 grammi di pane) è il minimo vitale. E
a disposizione degli abitanti ci sono solo pane e verdura e frutta.
Com’era da attendersi l’inflazione dei prezzi ha fatto seguito
all’occupazione e anche verdura e frutta sono ad un prezzo superiore
alle possibilità dei miserabili. I tedeschi hanno distrutto o si sono
portati via il 92% di tutti gli ovini e i bovini e l’86% degli animali
da cortile. Si è formato un grande e fiorente mercato “nero”: ne sono
protagonisti in parte gli speculatori, in parte gente senza lavoro e
senza casa che si spinge a 30 o 40 chilometri dalla città, compra tutte
le patate o qualsiasi altro genere di cui riesce a caricarsi, se ne
torna carico facendosi altri 40 chilometri e poi…, come è ovvio e
giusto, rivende la merce ad un prezzo che ricompensa la laboriosa
fatica. Nel settore degli indumenti le cose vanno malissimo e non ci
sono né stivali, né scarpe, né biancheria intima. Anche del sapone ce
n’è poco. Stando così le cose, il tifo comincia naturalmente a
diffondersi. Ma la prima epidemia non è stata così grave come si temeva.
Però adesso ci sono quotidianamente trenta o quaranta nuovi casi. Non ti
dico nulla delle malattie veneree, che sono in vertiginoso aumento. Un
ufficiale medico mi ha detto che, a suo avviso, sarebbe più difficile
trovare a Napoli una donna ancora sana che uno affetto da queste cose.
Dopo colazione, abbiamo fatto progetti per i giorni a venire e poi siamo
andati in auto ai nostri alloggi. In verità siamo stati alloggiati molto
lontano – dalle due ore e mezzo alle tre di auto – e le strade sono in
condizioni spaventose, buche dovunque, ponti saltati e sostituiti da
strette passerelle d’emergenza. E poi il traffico! Come puoi
immaginarti, non ha pausa. Lungo le strade c’è sempre una fila di
cingolati, di traini di pontoni e poi carri armati, autocarri, camion di
ogni tipo e camionette, automobili coperte e scoperte. E poi,
frammischiati alla fila, ci sono centinaia di carretti, di birocci, di
carri trainati da cavalli, biciclette e di altri mezzi di trasporto dei
civili, che sembrano tutti profughi in fuga verso Napoli o da Napoli. E
tutti recano le loro numerose famiglie e i propri poveri beni. E’ vero
però che si effettuano continuamente opere di riparazione stradale. La
strada nazionale, che l’ultima volta che sono stato qui era
inutilizzabile, ora è percorribile almeno in parte. Abbiamo percorso
questa strada in direzione di Salerno e poco prima di raggiungere la
città abbiamo voltato a destra immettendoci su una stupenda strada a
picco sul mare, che segue tutto l’andamento della costa, con giravolte e
curve impressionanti e fascinose. La strada passa tra le vigne, oliveti
e aranceti, sparsi su tutto il ripido pendio della montagna, che è stata
terrazzata, e poi case, chiese, paesi antichissimi e costruiti in modo
che ha del mirabile, in bilico sulla cima di alture scoscese.
Finalmente siamo arrivati a Ravello (che si eleva a 500 metri sul mare)
dove siamo stati distribuiti in alloggi diversi: alcuni sono andati
nell’albergo del luogo (requisito per fungere da casa di riposo per gli
ufficiali) altri nelle ville vicine. A me è toccato andare a Villa
Cimbrione (proprietario è lord Grimthorpe). Dalla piazza di Ravello in
circa quindici minuti si arriva a piedi alla villa. Il bagaglio è stato
portato da ragazzi del posto, ben lieti di guadagnarsi un po’ di
Amlire…..
…. Queste ville sono senza tappeti (i pavimenti sono in mattonelle) e
senza camini; non sono state costruite per essere abitate d’inverno.
Eppure, qui tutti sono molto su di morale, abbiamo avuto ottime razioni
di cibo a vino eccellente (del posto): ne abbiamo profittato
generosamente”.
Il Times riferisce: “L’attacco della V Armata a est di Cassino, a
cavallo della strada per Roma, continua. E un lento, scabroso assalto
contro un’aspra resistenza nemica ed è ostacolato da ulteriori grandi
nevicate sulle montagne e sui contrafforti che in questo settore si
trovano sulla direttrice di marcia delle truppe britanniche e americane.
Brevi avanzate sono state compiute nella maggior parte della quindicina
di chilometri di fronte lungo il quale sono state lanciate. Nel
villaggio di San Vittore, che è stato conquistato dalle truppe
americane nell’assalto iniziale, i tedeschi hanno concentrato la loro
potente e decisa difesa all’interno di tre capisaldi. Tutti gli approcci
al villaggio e la zona ad esso circostante, ad eccezione di stretti
passaggi per consentire la ritirata, sono pesantemente bombardati
dall'artiglieria tedesca.
Domenica 9 gennaio 1944
L’Esercito Italiano del Sud - Il Ministero della Guerra dispone
oggi che il comando del 1° Raggruppamento Motorizzato italiano verrà
assunto dal generale di brigata Umberto Utili.
Della Commissione Alleata di Controllo - Il generale Mc Farlane
torna a rivestire la carica di capo della Commissione Alleata di
Controllo sostituendo Joyce. Viene convocato il Consiglio Consultivo a
Napoli e viene invitato anche Badoglio.
Dal Diario di Macmillan - Napoli – “Alle otto del mattino
partenza per Napoli e poi sempre con l’auto ci siamo addentrati nella
città. Orribile giornata umida. Dalle undici alle cinque e mezzo del
pomeriggio abbiamo avuto contatti con i rappresentanti dei vari partiti
politici (sono sei), che sono tutti raggruppati nel cosiddetto Comitato
di Liberazione. I partiti vanno dalla destra all’estrema sinistra (e
quindi ci sono i comunisti). Come ti puoi figurare, tutti i colloqui,
tenuti in italiano (tradotto in russo, francese e inglese) o in pessimo
francese – italiano (tradotto in russo) sono stati noiosi e faticosi. Ho
fatto il presidente o moderatore, e ho constatato come fosse duro (Massigli
a cui per turno spettava presiedere non è arrivato lo scorso pomeriggio,
come avrebbe dovuto). Gli italiani parlavano in genere con foga e con
irritante accento napoletano, ma anche gesticolando alla napoletana: il
che è sempre uno spettacolo anche perché molti dei loro gesti mi erano
nuovi (uno dei più interessanti consiste nello stringere le mani sotto
il mento e poi di colpo aprire le braccia come fanno i nuotatori). Dopo
questa giornata di lungo lavoro, siamo tornati alla villa che erano
circa le otto e mezzo di sera. Dico la verità: sei ore di auto in un
giorno solo sono troppe”.
Lunedì 10 gennaio 1944
Napoli - Badoglio si presenta in veste di invitato a una riunione
del Comitato Consultivo per l’Italia. Una riunione che serve al vecchio
maresciallo per far scorrere davanti agli Alleati tutto il suo libro
delle buone intenzioni, ma che non ottiene dai rappresentanti dei paesi
vincitori niente più che vaghe promesse per il futuro status dell’Italia
al tavolo della pace.
Dal Diario di Macmillan - Napoli – “A Napoli in auto. Siamo
arrivati alle undici e mezzo e fino all’ora di colazione (alle dodici e
trenta nello stesso ristorante freddo e sudicio) abbiamo fatto diverse
cose e abbiamo tenuto la prima parte della seduta ufficiale del nostro
consiglio (presiedeva Massigli) (…)
(…) Dall’una alle cinque e mezzo del pomeriggio, proseguimento della
seduta del consiglio. Il generale Joyce (vice – presidente della
commissione alleata di controllo) è venuto per esporci i fatti (lo
sostituirà il generale Mason – MacFarlane che è stato il suo
predecessore: una ben strana rotazione! Il pretesto è il cambiamento
avvenuto nel comando del settore del Mediterraneo, ma in realtà il
generale Eisenhower ha capito che Joyce, anche se persona tanto a modo,
non era adatto alla mansiane affidatagli).
Dopo di lui, sono venuti il maresciallo Badoglio e alcuni membri del suo
cosiddetto governo e cioè Reale (ministro degli Interni), Young
(ministro delle Finanze) e altri due. A mio avviso il maresciallo si è
comportato bene. Non gli è andato del tutto giù vedere che c’erano anche
i francesi e soprattutto che fosse Massigli a presiedere. La cosa gli ha
messo un po’ di stizza addosso e così mi è sembrato meno depresso e
scoraggiato dell’ultima volta che l’ho incontrato. Dopo la discussione
con i membri del governo italiano, il Consiglio ha ascoltato ed
esaminato i pareri degli ufficiali dell’AMGOT che si occupano in modo
particolare della zona di Napoli. (Sono stato io a volere che il
consiglio li ascoltasse, dato che tutte le varie dichiarazioni rese dai
rappresentanti dei sei partiti mi risultavano in gran parte viziate da
pregiudizio e talune palesemente contrarie al vero, alla qual cosa,
sempre a mio avviso, il consiglio era tenuto a replicare) (…)
Storia Postale del 10 gennaio
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Un raro intero usato a Napoli nel periodo in cui la corrispondenza di
città (lettera o cartolina) doveva essere affrancata 50 centesimi.
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Martedì 11 Gennaio 1944
Dal Diario di Puntoni - “Radio Roma dà notizia del processo
svoltosi a Verona contro i 19 firmatari dell’ordine del giorno Grandi
durante la seduta del Gran Consiglio del 24 luglio 1943. Diciotto sono
stati condannati a morte e di quei diciotto soltanto cinque sono in
stato d’arresto (Ciano, De Bono, Gottardi, Pareschi e Marinetti).
Cianetti se l’è cavata con 30 anni di reclusione. I cinque condannati in
stato di arresto sono stati fucilati stamane alle 9,30. E’ una cosa
inaudita!”.
Dal Diario di Macmillan - Napoli – “(…) Oggi siamo riusciti ad
evitare il viaggio a Napoli in auto. Abbiamo dormito fino a tardi e dopo
la prima colazione siamo andati a gironzolare per Ravello antica e nei
giardini e per i vigneti di questa bellissima villa. Tuttavia alle dieci
e mezzo, c’è stata un’altra riunione che, per la verità, avevo combinato
io. Si è trattato di una riunione degli inglesi e degli americani
impegnati in loco sulle coste italiane. E’ stata una riunione meramente
informale per vedere se era possibile arrivare ad una qualche intesa sul
da farsi e per mettere un po’ d’ordine nel caos che c’è ora. Ho cercato
di tenere quieti russi e francesi inviandoli in missione (missione che
deve durare tutto il giorno e, infatti, solo il viaggio in auto prenderà
sette ore) da Sforza e da Croce. Dato che Murphy ed io avevamo già visto
questi signori due volte (e per quel che so essi continuano a far girare
lo stesso disco), non avevo voglia di vederli di nuovo. Francesi e russi
poi hanno convenuto sul fatto che una visita formale dell’intero
consiglio a Croce (che non ha modo di muoversi agevolmente da Sorrento)
sarebbe cosa non dignitosa(…)”
L’Esercito Italiano del Sud - Mentre le varie formazioni del 1°
Raggruppamento Motorizzato italiano acquartierate nelle retrovie, nella
zona di Sant’Agata dei Goti (Benevento), continuano il periodo di riposo
in attesa di ristrutturazione e potenziamento, oggi, il comando della V
Armata invia una circolare al comando del Raggruppamento, contenente una
serie di suggerimenti riguardanti vari aspetti della preparazione che
andranno particolarmente curati per rimediare alle deficienze messe in
mostra dall’unità italiana nelle recenti operazioni. Occorre perciò,
secondo il comando della V armata, sottoporre le truppe per due
settimane a un intenso addestramento prima che il Raggruppamento entri
nuovamente in linea.
Ma mentre sembra che il comando della V Armata stia approvando la
ripresa dell’unità italiana, lo stesso comando dà, proprio oggi con
comportamento assai contrastante, disposizioni per “il temporaneo
passaggio di 250 autieri alle dipendenze della V Armata”. Si tratterebbe
di una perdita significativa per numero degli uomini che verrebbero
sottratti al già dissanguato Raggruppamento che rischierebbe di restare
letteralmente paralizzato data la funzione del personale richiesto dagli
americani.
Storia Postale dell’11 gennaio
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Lettera semplice da Lecce a Brindisi con lo 0,50 Lupa che continua a
sostituire il 0,50 Imperiale regolarmente in corso, ma evidentemente
poco disponibile presso la distribuzione (tabaccherie e uffici postali).
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Mercoledì 12 gennaio 1944
Strategie Alleate per l’assalto alla Linea Gustav - Con l’ottimistico
titolo ”La battaglia per Roma”, Alexander emana l’ordine d’operazioni,
improntato al concetto dell’uno/due pugilistico: dapprima americani,
inglesi e francesi, nel frattempo giunti in linea, attaccheranno le
difese della Gustav, obbligando i tedeschi a trasferirvi le truppe
stanziate nei pressi di Roma; subito dopo Lucas sbarcherà ad Anzio “con
l’obiettivo di tagliare le linee di comunicazione nemiche e minacciare
le retrovie del XIV Corpo d’armata tedesco” (quello di von Senger
schierato dal Garigliano a Cassino). La terza fase prevede infine lo
sfondamento lungo la valle del Liri, con appoggio alla via Casilina, con
il conseguente congiungimento dei due tronconi e la conquista di Roma.
L’Esercito Italiano del Sud – Oggi giunge una nuova impellente
richiesta dal comando della V Armata riguardante la compagnia artieri
del LI battaglione misto genio che deve essere trasferita nelle zona di
Venafro passando alle dipendenze del II Corpo per lavori stradali. Così,
mentre ufficialmente il Comando della V Armata mostra di approvare la
ripresa dell’unità italiana e si prendono provvedimenti in tal senso, in
forma velata e non appariscente, sta facendo passi che vanno nella
direzione opposta.
Giovedì 13 gennaio 1944
Dal Diario di Puntoni - “Ieri sera è tornato Acquarone da Napoli
e da Salerno. Ha riferito a Sua Maestà circa la nostra eventuale
sistemazione a Ravello. Secondo il ministro della Real Casa la
situazione di Napoli è alquanto migliorata sebbene Sforza e Croce
facciano l’impossibile per montare l’opinione pubblica contro il Re e
ottenere così la sua abdicazione. Mirano poi a provocare la rinuncia al
trono da parte del Principe per arrivare alla fine alla repubblica
attraverso la farsa della reggenza.
Per quanto riguarda i lavori della commissione interalleata, Badoglio si
è dimostrato molto ottimista. Avrebbe insistito presso gli alleati per
il passaggio delle provincie meridionali all’amministrazione italiana e
avrebbe confermato la sua intenzione di non trasferire il governo nella
zona di Salerno fino a quando la provincia non sarà passata in nostre
mani. Ai delegati russo e francese avrebbe poi esposto le sue idee circa
la situazione, ribattendo punto per punto le dichiarazioni fatte da
Croce e da Sforza.
Sono stato a Lecce al Ministero della Guerra e allo Stato Maggiore. Ho
avuto un lungo colloquio con Orlando che è disgustato per la violenta
campagna che si sta facendo da parte dei politici contro l’Esercito e
contro i generali senza che il governo intervenga in qualche maniera”.
Storia Postale del 13 gennaio
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Cartolina postale Vinceremo 0,30 con valori aggiunti per raccomandata
ricevuta di ritorno a Bitonto (BA) . L’affrancatura di 0,95 sembra in
eccesso di 0,05.
Venerdì 14 gennaio 1944
Storia Postale del 14 gennaio
Biglietto in franchigia scritto oggi, 14 gennaio, da un capitano del
120° Regg. Fanteria (1° Raggr. Mot.) da Francavilla Fontana (BR), PM 410
senza bollo di partenza, a Gangi (PA) dove giungerà il 1° febbraio dopo
essere passato al vaglio della censura civile di Brindisi (Commissione
Provinciale di Censura 70R, vedi riproduzione dell’impronta del bollo).
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Piego inviato dall’Ospedale Consorziale di Bari a Casamassima come
manoscritti raccomandati aperti (0,60 + 0,60) affrancato con uso di 0,20
Imperiale sovrastampato Governo Militare Alleato.
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Sabato 15 gennaio 1944
Dal Regno del Sud: politica estera - Giunge a Napoli la
delegazione sovietica guidata da Viscinskij che dovrà incontrarsi con
Croce e Sforza. L’Unione Sovietica sarà il primo dei paesi della
coalizione anti Germania a scambiare rappresentanze diplomatiche col
governo Badoglio. Viscinskij ha voluto contattare gli oppositori al
trono come era stato deciso nella riunione di cui Macmillan, il giorno
11, scriveva nel suo diario: (…) alle dieci e mezzo, c’è stata un’altra
riunione che, per la verità, avevo combinato io. Si è trattato di una
riunione degli inglesi e degli americani impegnati in loco sulle cose
italiane. E’ stata una riunione meramente informale per vedere se era
possibile arrivare ad una qualche intesa sul da farsi e per mettere un
po’ d’ordine nel caos che c’è ora (sottintendendo nei riguardi della
situazione politico/istituzionale italiana). Ho cercato di tenere quieti
russi e francesi inviandoli in missione (che deve durare tutto il giorno
e, infatti, solo il viaggio in auto prenderà sette ore) da Sforza e da
Croce. Dato che Murphy ed io avevamo già visto questi signori due volte
(e per quel che so essi continuano a far girare lo stesso disco), non
avevo voglia di vederli di nuovo. Francesi e russi poi hanno convenuto
sul fatto che una visita formale dell’intero consiglio a Croce (che non
ha modo di muoversi agevolmente da Sorrento) sarebbe cosa non dignitosa
(…).
Dal Diario di Puntoni - “Ieri sera il ministro Acquarone è stato
a pranzo con il sottosegretario Reale. Hanno parlato a lungo
dell’eventuale abdicazione del Re a favore del Principe di Piemonte.
Sembra che Acquarone e Reale abbiano finito per trovarsi d’accordo.
Stamattina il ministro ne ha accennato a Sua Maestà ma per il momento,
pur essendo molto indeciso, il Sovrano non intende lasciare il trono.
Da Roma è arrivato il generale Accame. Dice che il pensiero della
maggioranza, nell’Italia non ancora liberata, è che la questione
istituzionale debba essere trattata dopo la riconquista della Capitale.
Anche l’ammiraglio Granafei venuto in udienza dal Sovrano ha insistito
perché Sua Maestà non si lasci convincere da coloro che vogliono la sua
abdicazione. La realtà è che la posizione del Re anche per la debolezza
e le perplessità del governo diventa di giorno in giorno più precaria”.
Domenica 16 gennaio 1944
L’assalto Alleato alla linea Gustav - Nel rapporto odierno sulla
situazione in Italia, il Servizio Informazioni alleato riferisce che i
tedeschi manifestano segni di “cedimento dovuti alle perdite, alla
stanchezza e probabilmente alla demoralizzazione per l’andamento della
guerra. Non vi è motivo di ritenere” prosegue il documento “che il
nemico riesca a mantenere saldamente la linea difensiva di Cassino,
resistendo a un attacco ben coordinato. Dato che le operazioni contro
Cassino precederanno l’operazione “Shingle” (sbarco ad Anzio) è molto
probabile” conclude il rapporto “che la minaccia in direzione di Roma
con lo sbarco ad Anzio induca il nemico a ritirarsi dalle posizioni
(della linea Gustav) sulle quali è attestato…”.
Mai previsioni sono state così clamorosamente smentite dai fatti: sulla
linea Gustav gli Alleati cozzeranno inutilmente per circa quattro mesi,
pagando un altissimo prezzo in vite umane e perdite materiali.
Lunedì 17 gennaio 1944
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LINEA GUSTAV – Inizia la prima battaglia di Cassino che
vedrà impegnati fino al 12 febbraio il X Corpo britannico (gen. Mc
Creery) composto dalle divisioni 5^, 46^ e 56^ schierato sul Garigliano,
la 36^ Div. USA sul fiume Rapido e la 34^ Div. USA nella zona di Cassino
(vedi cartina).
Storia Postale del 17 gennaio
Cartolina partita oggi da Sapri (SA). La torpediniera Orsa, alla quale è
inviata , tramite il Ministero della Marina a Taranto, è bloccata nelle
Baleari.
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Alle 21 l’artiglieria del X Corpo britannico apre il fuoco sulle
posizioni tenute dalla 94^ divisione di fanteria tedesca (maggiore
generale Steinmetz), sulla riva settentrionale del Garigliano, mentre la
flotta alleata al largo di Gaeta bombarda le vie di comunicazione tra le
divisioni tedesche che combattono in prima linea e le retrovie.
Mentre sul fianco destro del fronte d’attacco la 46^ divisione
britannica, con l’appoggio di una parte dell’artiglieria del II° Corpo
USA, cerca di assicurarsi il controllo del settore di Sant’Ambrogio ove
confluiscono i tre fiumi Liri, Rapido e Garigliano, due brigate della
56^ divisione britannica attaccano al centro del fronte; infine, sulla
sinistra, la 5^ divisione inglese attacca in direzione di Minturno e
Tufo eseguendo anche una manovra aggirante dal mare realizzata con mezzi
da sbarco oltre la foce del Garigliano.
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Martedì 18 gennaio 1944
Dal Diario di Puntoni - “Durante un colloquio con l’ufficiale
d’ordinanza del Duca di Genova apprendo notizie poco confortanti sulla
solidità morale degli equipaggi delle nostre navi. Fino a oggi gli
elementi della Marina si erano dimostrati quasi immuni dalla propaganda
sovversiva che serpeggia ormai nelle Forze armate. Con la scusa di
eliminare i residui di fascismo che esisterebbero nell’animo delle
truppe, gli antifascisti o almeno quelli che di professione si
proclamano tali, incitano gli uomini alla ribellione incuranti della
presenza sul suolo nazionale di nemici al Sud e al Nord. Unico conforto
per il Sovrano è che gli sono giunte circa 15.000 cartoline da
prigionieri di guerra sparsi nei campi di tutto il mondo”.
Mercoledì 19 gennaio 1944
L’Aviazione Italiana del Sud - Nasce oggi a Galatina (LE)
il 132° Gruppo Bombardieri, composto 21 SM79 e da 8 SM84, con 573
uomini, di cui 51 ufficiali. Alla sua testa Giulio Cesare Graziani,
nipote del maresciallo Graziani, che ha dovuto superare non poche
diffidenze dei nuovi alleati per il cognome che porta.
Dal Diario di Puntoni - “La Reuter riporta un’intervista concessa
dal sottosegretario Vito Reale a proposito della questione istituzionale
e in particolar modo dell’abdicazione del re. Il contenuto
dell’intervista in se non sarebbe molto dannoso; il fatto grave è che
l’agenzia inglese ne ha deformato il contenuto e che anche i membri del
governo discutono la persona del capo dello Stato. Il Sovrano è
irritato. Ha parlato della cosa con Badoglio e gli ha ribadito le sua
idea in proposito: non abdicherà se non quando sarà richiesto dal Paese
nella sua totalità e l’espressione di questa volontà si potrà avere
soltanto quando l’Italia avrà un Parlamento regolarmente eletto. Anche
Acquarone interviene nella faccenda; parla con Reale e Reale provvede a
far pubblicare il testo integrale dell’intervista sulla “Gazzetta del
Mezzogiorno”.
Giovedì 20 gennaio 1944
Nell’imminenza dello sbarco ad Anzio - Lo sbarco ad Anzio, che
avrà luogo fra due giorni è, per il generale Clark, un rischio calcolato
indispensabile per aggirare dalla costa laziale la linea Gustav
predisposta da Kesselring sulla dorsale appenninica dopo la caduta della
Sicilia.
Dal Diario del ministro della guerra americano Stimson - Henry L.
Stimson, nel suo diario settimanale, cita il 100° Battaglione di
fanteria della V^ Armata composto quasi interamente da cittadini
americani di discendenza giapponese lodandone il livello di efficienza
combattiva; rende noto anche che questo battaglione ha fino ad oggi
dovuto lamentare 96 morti, 221 feriti e 17 dispersi. Fa, inoltre, come
sempre, il punto sulle perdite americane dal loro sbarco in Italia che
sono state di 2985 morti, 12504 feriti e 3721 dispersi.
Mi piace ricordare, per chi non lo sa o non se
lo ricorda, che durante la seconda guerra mondiale i soldati alleati
avevano uno pseudonimo che li contraddistingueva per nazione di
appartenenza; gli inglesi erano i tommies, gli americani gli yankees, i
neozelandesi i kiwis e giappo-americani i nisei.
Venerdì 21 gennaio 1944
Lo sbarco ad Anzio viene preannunciato a Stalin da Churchill che
oggi su una nave da guerra sta facendo ritorno in patria dopo il
prolungato soggiorno di Marrakech. Avuta notizia che il possente
convoglio di 243 navi alleate sta lasciando il golfo di Napoli alla
volta delle spiagge a sud della capitale italiana, invia al collega
sovietico un entusiastico telegramma: “abbiamo sferrato contro le
armate tedesche che difendono Roma il grande attacco di cui le ho
parlato a Teheran…Spero di avere presto buone notizie da darle”.
Dal Diario di Puntoni - “Per mezzo della radio e della stampa
viene resa nota una intervista concessa da Badoglio a un corrispondente
della “Reuter”. E’ la prima volta che il Capo del Governo interviene
ufficialmente nella questione istituzionale. Nella parte che riguarda la
formazione di un nuovo governo, il Maresciallo si è espresso come se la
costituzione del nuovo Gabinetto dipendesse da lui e non da Sua Maestà.
In complesso però l’intervista è buona e serve, a giudizio di tutti, per
svuotare d’importanza il congresso che si terrà a Bari a cominciare dal
giorno 28.
Badoglio è tornato nel pomeriggio da Napoli; sembra che non abbia
concluso nulla di positivo. Ha confermato che De Nicola desidera venire
a Brindisi per incontrarsi con il Re. Acquarone che lo ha saputo ha
consigliato il Sovrano di lasciar cadere la cosa, preoccupato che De
Nicola torni ancora sulla questione dell’abdicazione, inopportuna,
secondo il ministro della Real Casa, dal momento che le azioni della
Monarchia sembrano in rialzo”.
Storia Postale del 21 gennaio
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Sabato 22 gennaio 1944
Attacco alla Linea Gustav
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Raccomandata da Lecce non affrancata per tassa a carico del destinatario
e tassata con un segnatasse e un pacchi a tassa semplice
Linea Gustav – Continuano senza sosta gli attacchi del II Corpo
USA e del X Corpo britannico nel tentativo di superare rispettivamente i
fiumi Rapido e Garigliano. Dopo un disastroso primo tentativo, un
secondo tentativo di attraversamento del Rapido viene stroncato dai
violenti contrattacchi tedeschi. A fine mattinata Walker ordina la
ritirata e i due reggimenti tornano alle posizioni di partenza di 36 ore
prima. Il generale scrive: “Due reggimenti di questa divisione (la
36^) sono stati macellati sulla riva occidentale del Rapido”. La
divisione ha subito la perdita di 1681 americani (secondo altre fonti
2066), in morti, feriti e dispersi, e non ha raggiunto l’obiettivo
assegnatole.
L’attacco americano non ha turbato i tedeschi che sono riusciti a
respingerlo senza chiedere aiuto ai reparti vicini e |
senza rinforzi da Roma. Mentre gli americani stavano attaccando i
tedeschi hanno addirittura inviato truppe ad Anzio dal fronte della
valle del Liri. Hitler esulta di questa vittoria.
Alle cinque del mattino il Corpo di Spedizione Francese si lancia a sua
volta, mirando alle creste che fiancheggiano a sud la strada San Biagio
– Atina e questa stessa località. Ma la 305^ divisione di fanteria
tedesca sostiene bene l’urto.
Dal 17 gennaio, inizio della offensiva Alleata (storicamente ricordata
come la 1^ battaglia di Cassino) ad oggi la linea del fronte si è
spostata di poco. Gli Alleati hanno dovuto conquistare il terreno
affrontando una notevole ed organizzata resistenza che ha finito per
concretizzarsi con un vero e proprio blocco di fronte alla Gustav, linea
che attraversa l’Italia con un percorso che partendo dall’Adriatico a
sud di Pescara (fra Ortona e Fossacesia) e passando a nord di Isernia si
chiude sul Tirreno usufruendo della barriera naturale dei fiumi Rapido e
Garigliano fino all’estuario di quest’ultimo nel golfo di Gaeta.
OPERAZIONE SHINGLE: IL VI CORPO DELLA V ARMATA USA EFFETTUA UNO
SBARCO AD ANZIO E NETTUNO .
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Le due cittadine venivano allora chiamate diversamente per disposizione
del fascismo che le aveva aggregate e ribattezzate nel 1939, imponendo
loro il nome unico di Nettunia come è possibile vedere anche dalla foto
con il cartello indicatore della località.
L’operazione “Shingle” (ciottolo di spiaggia o tegola) scatta
alle 2,00 del mattino. Lo sbarco sul litorale laziale è affidato al VI
Corpo d’Armata americano, al comando del generale John Porter Lucas.
Veramente imponente lo schieramento navale. La forza d’assalto
(denominata Task Force 81) è costituita da 374 unità: 210 inglesi , 157
americane e 7 di altre nazionalità (4 greche, 2 olandesi e un trasporto
polacco). Quattro incrociatori, 24 cacciatorpediniere e 2 cannoniere
avevano preparato lo sbarco con il fuoco di copertura dei grossi e medi
calibri di cui erano dotate. La preparazione dello sbarco era stata
preparata in gran segreto nel porto di Napoli dal quale aveva poi preso
le mosse.
Nella foto sono visibili l’ammiraglio Troubridge, il generale Lucas,
comandante il VI Corpo (della V Armata USA), e il generale Penny a bordo
della NMS Bulolo davanti ad Anzio
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Allo sbarco, in prima ondata, partecipano:
- la 3^ divisione di fanteria USA (del generale Lucien King Truscott) e
la 1^ divisione inglese (del generale William Ronald Campbell Penney
(proveniente dal fronte adriatico dell’VIII Armata),
Il resto della 1^ divisione britannica (3^ brigata), la 45^ divisione di
fanteria USA (del generale W. Eagles) e la 1^ divisione corazzata USA,
che completano il VI Corpo, rimangono in riserva pronte per intervenire.
I tedeschi, al momento dello sbarco, dispongono, nella zona di Anzio, di
un debole battaglione della 29^ divisione panzergranadieren in turno di
riposo e, nell’area di Cisterna, di parte di un reggimento carri e
contingenti di artiglieria della divisione Herman Goering anche questi
in turno di riposo. Verso sera il generale tedesco Schlemmer prende il
comando della zona. Solo le batterie piazzate sulle alture riescono ad
opporre una certa resistenza, a terra invece la resistenza è pressoché
nulla.
Alle 8 viene conquistato il porto di Anzio e poi quello di Nettuno. I
porti sono perfettamente efficienti e ciò permetterà lo scarico dei
mezzi e dei materiali direttamente sulle banchine. Entro le 24 saranno,
infatti, già scaricati più di 36000 uomini. Alle 10 prende terra anche
il generale Clark, comandante della V Armata.
Nella foto le truppe che prendono terra dai mezzi anfibi. |
La Squadra di Combattimento del 504° reggimento paracadutisti comandata
dal generale James E. Gavin, esperto in operazioni con le forze
aviotrasportate, doveva essere lanciata nella notte sul 22 nella zona a
cavallo della strada nordsud, una trentina di chilometri nell’interno
oltre Anzio. La missione avrebbe avuto lo scopo di impedire lo
spostamento di truppe tedesche nell’area di Nettunia. La Squadra doveva
essere accompagnata da 50 alianti CG4A con a bordo mezzi ricognitori e
armi anticarro. Il comandante aveva l’ordine di effettuare
immediatamente una energica ricognizione appena atterrati. Gavin aveva
progettato di far avanzare a nord forti pattuglie motorizzate oltre il
posto di comando di Kesselring, e quindi a Roma. Considerate le capacità
che il 504° reggimento aveva dimostrato in imprese già compiute in
Italia, la sua partecipazione allo sbarco avrebbe sicuramente potuto
rivelarsi decisiva per il successo degli Alleati e altissime le
probabilità di un suo ingresso a Roma. Ma all’ultimo momento il generale
Clark aveva deciso di cancellare l’operazione facendo imbarcare la
Squadra di Combattimento per il suo impiego insieme alle altre truppe da
sbarco.
Kesselring, all’oscuro di tutto, apprende solo alle 8,30 del mattino da
un isolato ricognitore tedesco che alla fonda davanti a Anzio si trova
un’enorme flotta da sbarco.
Dalla King’s Italy - Il governo Badoglio, per manifestare
concretamente il suo antifascismo, riesamina i titoli dei senatori
nominati durante il ventennio, vengono revocate onoreficienze e titoli
nobiliari concessi a molti gerarchi .e papaveri del regime.
Attivita’ politica dei partiti dell’opposizione al Sud - Oggi da
radio Bari viene chiesta chiaramente l’abdicazione di Vittorio Emanuele
III°.
Dal Diario di Macmillan - Da Napoli ad Algeri – “(…) Appena prima
di partire, ci sono giunte le prime notizie dello sbarco: pare che tutto
sia andato benissimo. Per non so quale miracolo lo sbarco è stato una
sorpresa totale e come abbiano fatto i tedeschi a non scorgere i grandi
convogli che per tutto ieri sono andati avvicinandosi alla riva (hanno
cominciato a muoversi alle quattro di venerdì), pur procedendo alla
velocità di pochi nodi, non me lo so spiegare. (…)”.
Storia Postale del 22 gennaio
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Lettera semplice inviata da Bari a Brindisi. Censurata dalla Marina e
affrancata in emergenza con un valore da 50 centesimi. Carenza di 50
centesimi con il volto del re o poca voglia di usarli? Proprio nel suo
“regno”! |
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