5° Periodo: dal 26 novembre 1943 al 22 gennaio 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana
Terza parte (dal 22 dicembre 1943 al 4 gennaio 1944)
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Mercoledì 22 dicembre 1943
Dalla Stampa della RSI - Sul quotidiano “La Nazione” di Firenze,
sotto il titolo “Nefasti dell’occupazione nemica in Italia” si leggono i
seguenti articoli:
“Fanciulli deportati in russia e patriotti tratti in arresto
Lisbona, 21 “Si apprende dall’Italia meridionale che una ricca
siciliana di 22 anni, Maria Dalì, fervente patriota, è stata arrestata a
Trapani perché responsabile di avere organizzato un Fascio repubblicano
in quella città, al quale aderivano molti connazionali. Questa notizia è
data dal corrispondente della “Reuter” dal quartier generale alleato
nell’Africa del Nord. La ragazza è stata arrestata con altri compagni ad
opera del controspionaggio statunitense avvertito da un traditore. La
Dalì appartiene ad una delle più ricche famiglia siciliane e finanziava
il Fascio. Insieme alla signorina altri quindici giovani, per la maggior
parte studenti, sono rimasti vittime del tradimento. Essi sono ora tutti
imprigionati in attesa del processo”.
“Si ha poi notizia dell’esistenza anche a Catania ed in altri centri, di
Fasci repubblicani, cui aderiscono sempre nuove reclute. Anche in queste
località sono stati operati arresti, ma i capi sono finora sfuggiti alle
ricerche”.
“La commissione inviata da Stalin nell’Italia occupata con l’incarico di
organizzare la deportazione dei bimbi italiani dai 4 ai 15 anni nel
paradiso sovietico, si è posta attivamente al lavoro. Si segnala da
fonte neutrale che i primi contingenti di ragazzi italiani strappati
all’affetto delle famiglie sono cominciati ad affluire a Siracusa per
essere imbarcati alla volta della lontana Russia. Scene strazianti si
sono svolte sotto gli occhi impassibili di russi, inglesi ed americani,
al momento in cui i bambini sono stati strappati a viva forza dalle
braccia delle madri per essere messi sui treni partenti alla volta del
porto di imbarco”.
In tempo di guerra e in particolare di una
guerra che divide il popolo di una stessa nazione, le falsità sfiorano
veramente il grottesco. Ecco ancora:
Sempre da “La Nazione” di Firenze:
“Sforza e Croce protestano contro i loro “liberatori”
Roma, 21 “Sforza e Croce, i due capi dell’antifascismo, hanno
vivamente protestato contro gli anglo americani per la proibizione del
congresso antifascista che doveva tenersi a Napoli. Essi si sono, nella
protesta, richiamati alla Conferenza di Mosca nei cui comunicati si
assicurava agli italiani la libertà di riunioni popolari: proprio gli
antifascisti delle terre invase erano destinati a provare per primi il
valore delle promesse anglosassoni. Londra e Washington che si
dichiaravano, alla radio e nei manifesti gettati insieme con le bombe,
vessilliferi di ogni libertà, all’atto pratico si dimostrano quello che
in realtà sono: due delle forze più reazionarie del mondo.
Abbiamo ieri pubblicato le dichiarazioni del comandante militare di
Napoli che chiamava i partenopei felici per avere 100 grammi di pane al
giorno in confronto alle altre popolazioni che ne hanno 75. Oggi è il
“Times” che pubblica una relazione sulla situazione alimentare
nell’Italia meridionale. Il giornale afferma che uno dei compiti più
difficili dell’ “AMGOT” è di evitare una carestia durante l’inverno.
Sempre secondo il giornale, la situazione alimentare è particolarmente
critica proprio nella zona di Napoli che il suo comandante militare ci
dipingeva come una specie di piccolo paradiso. Anche per questo caso
dove sono andate a finire le promesse di molto pane lasciate dalle varie
radio, le promesse che la flotta passata al nemico avrebbe servito
soltanto ad assicurare i trasporti di viveri in Italia? Noi, pur non
essendo né profondi filosofi come Croce, né esperti politici come
Sforza, conoscevamo altre pagine della storia inglese piene di episodi
schiavisti, piene di affamamenti”.
Storia Postale del 22 dicembre
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Giovedì 23 dicembre 1943
La vendetta per il tradimento del 25 luglio - Ciano invia una
lettera a Churchill dal carcere di Verona nella quale afferma che i
tedeschi gli hanno fatto credere in imminenti pericoli per i suoi figli
riparati in Svizzera.
Rappresaglie Nazifasciste - L’articolo a fianco compare oggi
sulla Gazzetta del Popolo.
Storia Postale del 23 dicembre
Venerdì 24 dicembre 1943
Roma – I tedeschi, bontà loro, concedono ai cittadini romani due
ore serali in più di “libera uscita” per le feste natalizie come si può
vedere dalla riproduzione dell’Ordinanza.
Resistenza: azioni dei partigiani
Nella zona di Vernate, il grande viadotto ferroviario sulla linea
Cuneo-Ventimiglia viene sabotato dal gruppo dei partigiani "bovesani.
Il traffico sarà interrotto per oltre un anno.
A Cesena (Forlì), uno sconosciuto fredda con quattro colpi di
rivoltella il fascista Giacomo Rolandi di 47 anni. Pochi minuti dopo,
ancora a Cesena, cade l’allievo ufficiale Salvatore Leto di vent’anni.
STORIA POSTALE del 24 dicembre 1943
Altra cartolina raccomandata con ricevuta di ritorno da
Verona a Isola della Scala (VR) regolarmente affrancata 0,90 con la
presenza dei gemelli 0,25 Propagande di Guerra e Imperiale (0,30 + 0,60
di raccomandazione aperta),
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Una cartolina da Mercatale Sassocorvaro (PS), in RSI, erroneamente
tassata per la mancanza di 0,05. Essendo il testo della missiva composto
da meno di cinque parole erano già sufficienti 20 centesimi.
Cartolina postale 0,30 Vinceremo da Gorizia a Trento. Infrequente il
reperimento di posta da Gorizia.
Cartolina raccomandata con ricevuta di ritorno nel distretto di Firenze
(0,15 + 0,60 di raccomandazione aperta),
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Il ministro delle Poste
Liverani non ha gradito il gesto poco cameratesco di Ricci che ha
imposto alla Direzione Provinciale di Brescia la consegna dei valori
postali per farli soprastampare GNR ed ha subito protestato riferendolo
a Mussolini che oggi, sembra, da disposizioni per la cessazione di
questa soprastampa. Però tutti i valori in foglio consegnati alla
tipografia sono ormai in via di consegna. Ci sarà una rappacificazione
Liverani – Ricci alla presenza di Mussolini. Liverani, quasi per
legittima suspicione, e nella necessità di poter accontentare le
numerose richieste pervenutegli da tanti gerarchi, ordinerà (in data non
precisata) allo stabilimento tipografico Chiamenti di Verona la
soprastampa di altri valori sotto la responsabilità della Direzione
provinciale di Verona. Nascerà così l’emissione GNR di Verona.
Sabato Natale 25 dicembre 1943
Dalla Gazzetta del Popolo di oggi:
“I feroci bombardamenti sull'Italia nei mesi di ottobre e di novembre
Roma, 24 dicembre
Nel mese di ottobre i bombardieri nemici hanno effettuato incursioni
sulle seguenti città e località italiane:
Bologna, Boves (Cuneo), Ancona (due volte), Firenze, Chieti, Terni (due
volte), Cervo (Imperia), Sulmona (L'Aquila), Pistoia, Viterbo, Grosseto,
Varazze, Albenga (Savona).
Nel mese di novembre: Pesaro, Spineto (Teramo), Pescara, Torino, Genova,
Ventimiglia, Recco, Varazze, Lamporecchio (Pistoia), FInale Lunga
(Siena), Arezzo, Trecate (Novara), Prato (Firenze), Grosseto,
Pontassieve (Firenze), Teramo, S.Benedetto del Tronto (due volte), Sant'Egidio
(Teramo), Chiusi, Foligno, Civitanova (Macerata), Pietrasanta (Lucca),
Rimini, Cisterna, Giulianova (Teramo), Zara.
Edifici distrutti: circa 3000, abitazioni più o meno danneggiate 15595.
Le vittime sono state 6489, i feriti 11mila, i morti appartenenti alle
Forze Armate 315.
Questi sacrifici, che il popolo italiano affronta in condizioni di
assoluta inferiorità, dopo lo stato di disarmo nel quale fu posto
dall'armistizio, debbono essere nel debito conto.
La ferocia degli anglo - sassoni, che distruggono villaggi e casolari
sparsi nelle campagne, rafforza nel popolo italiano la volontà di
organizzarsi e armarsi rapidamente per potersi difendere contro i
banditi dell'aria”.
Sempre su La Gazzetta del Popolo compare anche questo articolo:
“La fucilazione di tredici componenti la banda terroristica di Lovere
Bergamo, 24 dicembre - Reparti della Gendarmeria germanica e
della Guardia nazionale repubblicana hanno catturato 13 componenti la
banda terroristica di Lovere, che hanno assassinato i fascisti dott.
Paolo Rosa e rag. Giuseppe Cortesi e rapinato oltre due milioni e mezzo
dalla cassa dello stabilimento Ilva.
All'alba di mercoledì mattina i tredici arrestati sono stati passati per
le armi, sullo stesso posto dove hanno commesso i loro misfatti. Essi
sono: Locardi Aleardo, Piana Ivan, Tognetti Mario, Conti Salvatore,
Guizzetti Andrea, Buffali Giulio, Vender Giovenni, Luca NIckitsch,
Guglielmo Macario, Ravelli Giuseppe, Bessi Francesco, Lorenzini Vittorio
e Moioli Giovanni.
Il Locardi, capo banda, è l'assassino del Cortesi, il Tognetti ha ferito
gravemente il brigadiere dei Carabinieri Busicchio, che versa in
pericolo di vita. Tutti hanno partecipato ai fatti criminali di Lovere,
Vigolo e Adrara San Rocco”.
Dall’abbazia di Montecassino - Di ritorno da una visita di prima mattina
alle linee del fronte il generale Frido Von Senger und Etterling si
ferma all’abbazia per il servizio religioso. E’ questa la sua prima
visita in veste di comandante del settore. I monaci gli palesano la
speranza di vedere rispettata la fascia neutrale di trecento metri.
Domenica 26 dicembre 1943
Dall’Abbazia di Montecassino - Dopo la sua visita all’abbazia von
Senger ordina alla 44^ divisione di fanteria: “Fare sgomberare al più
presto i civili, e non fare uso degli edifici dell’abbazia, ma preparare
le difese fin sotto le mura del monastero, se necessario”.
Storia Postale del 26 dicembre
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Cartolina illustrata per Como censurata a Como. Vedi bollo del censore.
Lunedì 27 dicembre 1943
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La
vendetta per il tradimento del 25 luglio - Edda si reca a Verona, al
carcere degli Scalzi, per un ultimo tentativo di vedere Ciano e viene
avvicinata da Hildergard Beetz, assistente personale del tenente
colonnello delle SS Wilhelm Hottl. Questi, fin dai giorni trascorsi con
i Ciano sul lago Starnberg, alla fine di agosto, non ha mai abbandonato
la speranza di poter usare i diari per fare lo sgambetto a Joachim von
Ribbentrop. Aveva quindi mandato frau Beetz a Verona per farle tenere
contatti quotidiani con il conte. In nome del suo superiore ella ha
preparato un piano che richiede la cooperazione di Edda: da lei i diari,
in cambio di un colpo di mano alle carceri, da parte di agenti tedeschi,
per l’evasione.
La Beetz ha già discusso il piano con il generale Wilhelm Harster, capo
delle SD a Verona, ed egli a sua volta ha preso contatto con il dottor
Kaltenbrunner a Innsbruck. Hanno convenuto di organizzare l’”operazione
conte” – un tentativo dell’ultima ora per liberare Ciano, senza farlo
sapere ad Hitler – a una condizione previa: Edda doveva consegnare
qualche agenda a titolo di saggio, perché Kaltenbrunner e Himmler
possano farsene un’idea. Edda accetta.
Rappresaglie Nazifasciste - Provincia di Caserta - Nella “Terra
del Lavoro”, con questo nome si intende il territorio corrispondente
all’odierna provincia di Caserta, dal 9 settembre ad oggi i soldati
della Wehrmacht, delle SS e della polizia hanno trucidato in tutto 709
persone. Autilia Robustelli, una bambina di 5 anni, è stata
probabilmente la prima vittima, e l’artigiano Giuseppe Lombardi di 51
anni, l’ultima. Fra le persone uccise vi sono stati giovani come il
bracciante Antonio Tagliacozzo, che si era nascosto nel tentativo di
sfuggire alle truppe impegnate nella caccia all’uomo. Dopo che i cani da
pastore lo hanno trascinato fuori dal suo nascondiglio, un soldato
tedesco lo ha colpito ripetutamente con il calcio del fucile. In
seguito, come da testimonianze oculari, è stato gettato ancora vivo dal
ponte di Strangolagalli, frazione nel comune di Castel di Sasso.
Storia Postale del 27 dicembre
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Lettera espressa da Milano il 27 dicembre a Verona il 28. L’uso dei
valori Propaganda di Guerra in RSI non è infrequente ma si sta diradando
con il tempo.
Martedì 28 dicembre 1943
Giovanni Gentile - Suscita notevoli polemiche all’interno del
partito, un articolo di Giovanni Gentile, il filosofo presidente
dell’Accademia d’Italia, pubblicato oggi sul “Corriere della Sera”. Col
titolo “Ricostruire” il Gentile vi sostiene un programma di
“riconciliazione nazionale”:
“I fascisti hanno preso, come ne avevano il dovere, l’iniziativa
della riscossa e perciò essi per primi devono dare l’esempio di saper
gettare nel fuoco ogni spirito di vendetta o di fazione, e mettere al di
sopra dello stesso partito costantemente la patria. E se il partito,
nella sua organizzazione nazionale, alla dipendenza dei capi delle
province, ha in mano, come organo dello Stato, la responsabilità del
potere, egli deve ricordarsi che la sua funzione delicatissima va
esercitata più che mai con largo spirito pacificatore e costruttivo”.
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Rappresaglie Nazifasciste - Provincia di Frosinone - A Collelungo,
si trova un gruppo di persone che nell’ottobre sono sfollate da Cardito
Selva, una frazione di Vallerotonda situata al centro delle linee
difensive tedesche. Collelungo è situato a 1500 metri di altitudine ed
era risultato il luogo adatto, dove vi era acqua a sufficienza, per
costruirvi abitazioni di fortuna nelle quali hanno, fino ad oggi,
vissuto pacificamente tenendo anche diretti contatti con i tedeschi. Ma
oggi all’alba un gruppo di Alpenjager, giunto da valle, ordina ai 50
abitanti degli alloggi di fortuna di radunarsi in un determinato luogo.
Quando i tedeschi posizionano una mitragliatrice tutti comprendono cosa
li attende. Mariti e mogli si abbracciano, alcune donne cadono in
ginocchio mettendosi a pregare, i bambini piangono ma la soldataglia
comincia a sparare. Poco istanti prima il loro comandante ha dato un
calcio in faccia a una madre che stava implorando la grazia per sua
figlia di un mese e per gli altri bambini, uccidendola poi insieme alla
sua piccola con un colpo alla nuca. Delle 50 persone, soltanto 8
sopravvivono. Fra le 42 vittime c’erano 15 bambini di età compresa fra
un mese e undici anni.
Storia Postale del 28 dicembre
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Una cartolina da Desenzano (BS), non affrancata per “zona sprovvista di
francobolli”, tassata a tassa semplice (vedi bollo TS) con un valore
pacchi (visibile la sola parte restante dal distacco della mezza busta
che copriva il testo e sulla quale è rimasta la parte che era “a
cavallo”). |
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Mercoledì 29 dicembre 1943
Dall’abbazia di Montecassino - Don Tommaso Leccisotti, da due
mesi a Roma come emissario dell’abate Diamare, viene convocato in
Vaticano da monsignor Montini e gli fa leggere da un sacerdote una
dichiarazione dell’ambasciata dell’ambasciatore di Germania presso la
Santa Sede, barone von Weizsaecker, nella quale si ribadisce che
“l’abbazia non è occupata da truppe tedesche e che c’è una sentinella
fuori del portone per impedire l’ingresso ai militari”.
La maggior parte della dichiarazione riguarda la questione dei civili –
centocinquanta, secondo un calcolo tedesco – all’interno dell’abbazia.
Civili che rappresentano un “certo pericolo” perché se avvistati dal
nemico potrebbero essere scambiati per soldati tedeschi e provocare il
bombardamento dell’abbazia. Secondo l’ambasciatore i civili dovrebbero
essere fatti allontanare. Quanto ai monaci, se vogliono, possono
restare, ma i tedeschi non possono garantire della loro futura
sicurezza.
Storia Postale del 29 dicembre
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Cartolina illustrata da Castelnuovo Bormida (AL) a Firenze (il 29
dicembre) tassata 0,10 per la mancanza di 0,05 nell’affrancatura.
Censurata dalla Commissione Provinciale di Censura di Firenze (49R).
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Risulta in data odierna la
prima circolare, della Direzione Provinciale di Novara, nella quale si
fa cenno all’obbligo di far scomparire emblemi e simboli regi. Al N°
29962/193 si dispone con “effetto immediato” di togliere o coprire la
parola REGIE dalle insegne , cassette o piastre d’impostazione.
Giovedì 30 dicembre 1943
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Storia Postale del 30 dicembre
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Rappresaglie Nazifasciste - Provincia di Chieti – A Francavilla
al Mare, in località Santa Cecilia, un soldato tedesco tenta di
violentare una giovane: il padre, contadino, lo uccide. Per rappresaglia
un maresciallo e un sergente prelevano venti uomini, rastrellati in
precedenza nelle vicine campagne e destinati al lavoro forzato
obbligatorio, che vengono fucilati da un plotone tedesco. Dopo la
strage, i tedeschi gettano i corpi delle vittime in una fossa per il
letame.
Provincia di Savona - La rappresaglia per l’attentato del 25 scorso
nella Trattoria della Stazione ferroviaria di Letimbro è subito scattata
come si può apprendere leggendo articolo comparso oggi sulla Gazzetta
del Popolo.
Resistenza azioni dei partigiani - Roma – Attacco di GAP alla
centralina telefonica della contraerea tedesca sul piazzale della
stazione di Trastevere. Hanno agito i gappisti “Paolo” e “Elena”. Sono i
nomi di battaglia di Rosario Bentivegna e Carla Capponi.
Una ricevuta di ritorno “privata” dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova
di Firenze affrancata con due diversi valori del 0,25 Imperiale
(provenienza da due fogli). |
A causa degli eventi bellici, nella zona Chieti – Pescara si viene a
creare una situazione così difficile che il servizio postale rimane
pressoché bloccato, non solo nelle località più vicine al fronte, ma
anche in una vasta zona più arretrata, anche perché gli uffici Postali
sono stati, nel frattempo, spostati secondo le istruzioni ricevute dalle
proprie Direzioni Provinciali. Lo stesso palazzo delle Poste di Pescara
è rimasto completamente distrutto durante un’incursione aerea e il
personale, con quel poco che era riuscito a salvare, si è trasferito in
una località più arretrata del pescarese. La corrispondenza, proveniente
dal Nord o dal Centro Italia, è scarsissima e altrettanto scarsa è
quella in partenza dalla zona di Pescara e Chieti.
Venerdì 31 dicembre 1943
Rappresaglie Nazifasciste - Provincia di Cuneo - A Castellare di
Boves arrivano i tedeschi, alle 9 del mattino, con autoblinda e truppe
autocarrate e si scontrano con i partigiani. Nella battaglia i tedeschi
perdono una cinquantina di uomini e si ritirano; i partigiani né perdono
tre. Prima di ritirarsi però, i tedeschi, operano una serie di
rastrellamenti e fucilazioni. Nove civili vengono uccisi nella piazza di
Boves e in altri luoghi vicini. I tedeschi ritornano verso l’imbrunire,
mitragliano e cannoneggiano qua e là, ma senza danni. Vengono fucilati
anche due partigiani e il tenente Edoardo Tosello: a quest’ultimo il
comandante tedesco spara a bruciapelo un colpo in bocca.
Storia Postale del 31 dicembre
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Scade oggi la validità della serie Rossini.
Piego comunale inviato come manoscritti raccomandati (0,60 manoscritti +
0,60 raccomandata aperta) da Tavarnelle Val di Pesa a Firenze.
Sabato 1 gennaio 1944
Storia Postale del 1 gennaio
Cartolina fuori distretto dall’Ospedale Civile di Codigoro (FE). Cassati
a penna, sia dall’intestazione a stampa che dal timbro, la scritta
Vittorio Emanuele III.
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Resistenza: azioni dei Nazifascisti - A Boves (CN) con l’aiuto di
aerei che mitragliano le postazioni dei partigiani, i tedeschi iniziano
la metodica distruzione della frazione di Rivoira incendiando anche le
case già distrutte con la rappresaglia del 19 dicembre (nella foto).
Uccidono il bestiame e tutti i maschi che riescono a trovare. Oggi
uccidono 12 civili e il comandante partigiano Giovanni Barale assieme al
figlio Spartaco.
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Domenica 2 gennaio 1944
L’Esercito Italiano del Nord - Continua il contrasto fra Ricci,
GNR, e Graziani, esercito. In questa diatriba si inseriscono i
rispettivi uomini; ecco come si lagna oggi con Graziani un ufficiale di
Stato Maggiore dell’Esercito di Salò: “Alla Milizia Volontaria Sicurezza
Nazionale , prima, e ora alla Guardia Nazionale Repubblicana viene
largamente concesso tutto e, mentre si vedono giovanissime reclute della
GNR che appena si presentano vengono vestite e armate, non si può
ottenere nulla, o dopo lunghe discussioni ottenere poco, per
l’esercito”.
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Notizie dall’interno
- Da oggi viene adottato il menù di guerra. Nelle mense pubbliche
vengono distribuiti pasti al prezzo di lire 4,00, nei ristoranti il
prezzo è di 17,00 lire (vino escluso), mentre l’Ente Fascista Assistenza
distribuisce minestre gratuite ai poveri. |
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La vendetta per il
tradimento del 25 luglio - Emilio De Bono, degente nella casa di salute
di Bergamo, viene trasferito all’ospedale civile di Verona ove resterà,
piantonato, per tutta la durata del processo per presenziare alle
udienze. L’ultima notte la passerà con gli altri condannati nella
prigione degli Scalzi.
Storia Postale del 2 gennaio
Lettera
semplice da Roma, timbro CITTA’ APERTA di ROMA, a Modena. Timbri della
Commissione Provinciale di Censura 64R di Modena.
Lunedì 3 gennaio 1944
Il sorvegliato Mussolini - Il tenente colonnello Jandl, ufficiale
della Wehrmacht messo alle costole di Mussolini, invia una segnalazione
a Berlino, all'ambasciatore Rahn, nella quale avverte: "Mussolini
programma nei prossimi giorni di spostare il suo quartier generale con
un piccolo seguito nelle vicinanze, 50 chilometri a sud - ovest del
luogo dove si trova adesso, in modo da separarsi dalla famiglia".
Storia Postale del 3 gennaio
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Assicurata per 200 lire da Biella a Rovigo affrancata 3,25.
Martedì 4 gennaio 1944
Dall’Abbazia di Montecassino -
Roma – Viene oggi completata la restituzione dei tesori dell’abbazia
(vedi foto) dopo la prima consegna dello scorso 8 dicembre. I camion
hanno trasportato 600 casse dal deposito di Spoleto che vengono
consegnate alle autorità italiane nel corso di una seconda celebrazione,
anche questa pubblicizzata e filmata. Nel carico sono comprese 172 casse
delle collezioni che la divisione Herman Goering avevano “prelevato” a
Napoli prima di ritirarsi dalla città. I funzionari italiani delle Belle
Arti scoprono però che la collezione di Napoli era andata a Montecassino
in 187 casse, 15 in più di quelle che stanno ricevendo.
STORIA
POSTALE del 4 gennaio
Lettera espressa da Castel San Pietro dell’Emilia (BO) a Antella (FI).
I valori Propaganda di Guerra continuano a circolare anche se l’effige
reale non sembra più adeguata a quel tipo di francobollo
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Chiesta spiegazione ai tedeschi della differenza si sentono rispondere
che due autocarri sono in ritardo per colpa di “tiri di mitragliatrici”.
I funzionari attenderanno tutta la notte ma gli autocarri non
giungeranno mai. Le opere contenute nelle 15 casse rappresenteranno il
regalo della divisione al “patrono” Herman Goering per il 51° compleanno
che cadrà il 12 gennaio prossimo.
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