il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI


7° Periodo: dal 10 febbraio 1944 al 10 maggio 1944.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./ A.C.C. E REGNO DEL SUD CON SEDE A SALERNO E NAPOLI.

Quinta parte (dal 20 al 31 marzo)

 

Lunedì 20 Marzo 1944

DAL DIARIO DI PUNTONI - “E’ lunedì e nessun ministro viene alla firma; non so spiegarmene la ragione. Da sabato 18 il Vesuvio è in eruzione; si tratta di una cosa seria e preoccupante: Tonnellate e tonnellate di lava scendono dalla cima incandescente del monte e rendono l’aria di fuoco. Una fitta pioggia di cenere crea effetti da notte polare”.

L’ERUZIONE DEL VESUVIO - L’immensa massa di magma incandescente che fuoriesce dal vulcano sta puntando verso Torre del Greco, e le autorità sono costrette a ordinare lo sgombero di San Sebastiano e a consigliare agli abitanti di Torre del Greco di allontanarsi dalla loro città, che adesso è investita da una continua pioggia di cenere. Un vento turbinoso scaglia poi quelle ceneri ben lontano, fino a Salerno, e, più a sud, fino alle coste della Puglia. Ma nei centri più vicini alla montagna ribollente, nell’entroterra vesuviano, alla pioggia di cenere si accompagna, di tanto in tanto, un fitto lancio di lapilli, che rende pericoloso l’avventurarsi all’aperto, senza una protezione adeguata.
 

LINEA GUSTAV - Nell’abitato di Cassino continua la situazione di stallo.
 

 Martedì 21 Marzo 1944
 

L’ERUZIONE DEL VESUVIO - La situazione sta peggiorando: la colata lavica, resa più rapida da nuovi apporti di magma liquido, giunge su Cercola. Le ceneri ora oscurano il sole.

LINEA GUSTAV - Nell’abitato di Cassino continua la situazione di stallo.
Alexander decide di sospendere gli attacchi frontali contro la linea Gustav in attesa della buona stagione. Convoca a rapporto i comandanti delle unità che vi sono impegnate e glielo comunica. A questa possibilità si oppone decisamente, ma senza successo, il generale Freyberg, tuttora convinto che le sue truppe siano in grado di sfondare il fronte di Cassino. Segue, così, sul fronte di Cassino una nuova fase di calma. Viene

Cartina del settore della Linea Gustav dove le forze contrapposte distano appena sessanta metri: la zona denominata Testa di Serpente.

intanto avviata, sul piano operativo, l’Operazione Strangle, azione aerea su vasta scala per interrompere le vie di comunicazione tra l’Italia centro – settentrionale e il fronte.



Storia postale del 21 marzo

 

 

 

 

Piego comunale a tariffa ridotta inviato dal Comune di Crotone (CZ) al Comune di Rogliano (CS) dove giunse il 7 aprile a conferma di una notevole lentezza nei rapporti postali interprovinciali specialmente fuori della Puglia.
Il visto di censura ACS di Catanzaro, rosso in cartella, è abbastanza raro perché altrettanto infrequente la corrispondenza fra Comuni di diverse province e, ancor più, fra privati.
 

 

 

Mercoledì 22 Marzo 1944


L’ERUZIONE DEL VESUVIO - Continua l’eruzione e la situazione si sta veramente facendo critica.

LINEA GUSTAV - Nell’abitato di Cassino continua la situazione di stallo. Clark assegna altre 36 ore a Freyberg per venire a capo della situazione.



Storia postale del 22 marzo


 


 

 


Cartolina postale VINCEREMO 0,30 raccomandata nel distretto di Taranto. Essendo nel distretto sarebbero stati sufficienti 0,75 (0,15 tariffa cartolina + 0,60 per la raccomandazione). Bollo doppio cerchio di Censura del Dipartimento Ministero della Marina di Taranto D(1) e bollo 13 del censore. Vistata anche dalla censura Alleata con bollo a un cerchio ACS di Taranto.

Lettera espressa (anche se non esplicitamente indicata la tariffa corrisponde: 2,25 = 0,50 lettera +1,25 espresso + 0,50 soprattassa aerea) Via Aerea da Brindisi alla PM 50 a Macomer (Sardegna) dove giunse in dat non individuabile ma sicuramente precedentemente al 13 aprile (data a penna dell’avvenuta risposta come ricordato sul retro della busta- Censura della Commissione Provinciale di Brindisi 70R. Notevolmente rara la corrispondenza fra l’Italia continentale e la Sardegna.



Giovedì 23 Marzo 1944

DAL DIARIO DEL MINISTRO DELLA GUERRA AMERICANO STIMSON -
In Italia, l’attacco alleato nella zona di Cassino si è urtato contro una resistenza germanica tanto decisa quanto efficace. Il bombardamento di Cassino, che ha preceduto l’attacco, è stato il più forte concentramento di bombe sinora diretto su di un sol punto nella zona mediterranea: esso spianò la città e spazzò via praticamente tutti i nemici che vi si trovavano. Ma i soldati nazisti, infiltratisi dopo il bombardamento e lo sbarramento dell’artiglieria, seppero fare buon uso delle rovine della città. Il possesso di posizioni vantaggiose sulle colline dominanti Cassino, fornì anche dei punti al nemico dai quali il fuoco delle sue artiglierie poteva essere diretto intensamente sulle forze alleate.
Truppe neozelandesi ed indiane hanno dato buona prova di sé in duri combattimenti su questo fronte. Esse hanno strappato al nemico la maggior parte di Cassino e conquistato parecchie difficili posizioni. Il carattere della difesa tedesca dovrebbe essere un altro avvertimento della forza del nemico, come pure dei ritardi e delle difficoltà che dobbiamo essere preparati a fronteggiare in ogni altra più vasta operazione contro il medesimo nemico.
Si conoscono ora ulteriori cifre delle perdite dell’esercito americano: in Italia, dai primi sbarchi sul continente, le nostre perdite hanno raggiunto i 5759 morti, 23035 feriti e 10274 dispersi; mentre le perdite totali dell’esercito americano in tutti i teatri di guerra, alla data del 7 marzo 1944, sono le seguenti: 21734 morti, 50363 feriti, 26747 dispersi e 27346 prigionieri – un totale di 126193. Dei feriti, 26459 sono tornati in servizio. Dei prigionieri, secondo notizie di provenienza nemica, 1674 sono morti per malattia nei campi di prigionia, per la maggior parte nei territori occupati dai giapponesi. Il loro numero è però senza dubbio maggiore”.

L’ERUZIONE DEL VESUVIO - Continua senza soste la fuoriuscita del magma. Torre Annunziata viene dichiarata in pericolo. La situazione sta diventando allarmante anche per Napoli. Se il vento spingesse verso la città le ceneri, i lapilli, ogni comunicazione verrebbe interrotta, si avrebbero ancora vittime e alcune abitazioni, già lesionate, non resisterebbero al peso delle scorie che potrebbero ammassarsi sui tetti pericolanti.
Intanto le autorità italiane e quelle americane stanno organizzando i soccorsi. L’autostrada Napoli – Pompei, investita da nubi di vapore giallastro, dall’acre odore di zolfo, è percorsa da mezzi militari di soccorso, da ruspe, da camionette, da ambulanze, da camion che recano coperte, medicinali, tende e viveri.

TOGLIATTI RIENTRA DALL’URSS - In una sosta ad Algeri, Togliatti anticipa la linea concordata con i dirigenti sovietici in un’intervista al giornale “La Liberté” (1)
…………
(1) Sarà pubblicata in sintesi il 26 e integralmente il 31 marzo sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”.

LINEA GUSTAV - Dopo ulteriori attacchi senza esito nell’abitato di Cassino e nella zona di Montecassino, Alexander ordina il consolidamento delle posizioni conquistate. Il Gibet è evacuato.

 Viene dato inizio anche ad un programma di avvicendamento. Il corpo neozelandese viene sciolto. Termina così quella che passerà alla storia come la terza battaglia di Cassino (1).
In confronto ai risultati ottenuti, la lista è spaventosa: 3000 morti nella divisione indiana, 1600 fra i neozelandesi, e queste due unità, le migliori della VIII Armata, sono non solo dissanguate, ma scoraggiate dopo queste giornate di sterili combattimenti.
Washington e Londra hanno creduto nel trionfo: l’insuccesso scatena la tempesta. Churchill telegrafa ad Alexander, ingiungendogli di spiegargli perché “quel fronte da tre a cinque chilometri è il solo settore dove egli possa colpire”. Se il nemico può essere contenuto e dominato in quel punto, aggiunge il vecchio leone, “perché sarebbero impossibili attacchi sui fianchi?”. Risposta di Alexander: soltanto la strada n°6 può garantire l’impiego dei mezzi corazzati. Ed egli afferma ancora una volta che ogni aggiramento è impossibile. I responsabili dell’insuccesso, per lui, sono… i paracadutisti di Heidrich “dalla tenacia estremamente notevole”.
…………
(1) Inizia così un periodo di stasi che si protrarrà praticamente fino all’11 maggio coinvolgendo anche le forze della Testa di sbarco di Anzio.
 


Storia postale del 23 marzo

 

 

 


 

Cartolina commerciale regolarmente affrancata 0,30 da Nicastro (CZ) a Gasperina (CZ). Censurata con il solo tbollo del censore C.70.


 

Venerdì 24 Marzo 1944

DAL CLN AL SUD - Bonomi si dimette dalla carica di presidente del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) per il rifiuto del Partito d’Azione di firmare il documento votato il 18 marzo. Egli, ritenendo imminente la liberazione di Roma, intende presentarsi agli Alleati come il possibile leader di un blocco moderato e non di un organismo unitario di cui fanno parte i comunisti e le sinistre in genere.

STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA - I capi dello Stato Maggiore Combinato approvano il rinvio dell’operazione Anvil (sbarco nel sud della Francia) e danno il via libera all’Operazione Diadem, assalto primaverile alla linea Gustav.
 

DALL’ABBAZIA DI MONTECASSINO

Nella foto una ripresa aerea odierna della abbazia di Montecassino dopo il devastante bombardamento del 15 febbraio.

L’ERUZIONE DEL VESUVIO


 

Napoli – L’eruzione si è aperta in dieci torrenti di cui uno largo 500 metri e alto fra i 20 e i 25 metri sta puntando in una zona intermedia situata tra Torre del Greco e Torre Annunziata. Sono giorni di terrore per le popolazioni minacciate, da Torre del greco a Prtici, a Sorrento, a salerno, a Castellammare.

A causa dell’eruzione del Vesuvio il traffico degli aeroporti attorno a Napoli viene parzialmente interrotto, continua però l’attività portuale. Il comandante in capo delle operazioni marittime, in un suo rapporto odierno afferma: “Le banchine del porto di Napoli stanno ora scaricando al ritmo di 12 milioni di tonnellate all’anno, mentre il Vesuvio si ritiene stia lavorando al ritmo di 30 milioni di tonnellate al giorno. Non possiamo non ammirare questa impresa degli dei”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN - “(…) Allegato: Italia. Quello che mi colpisce nei recenti telegrammi, compresi quelli del generale Wilson, è vedere quanto resipiscente sia ora la giunta. Non si parla più della creatura così cara a Sforza e a Croce (e cioè della reggenza), non si parla più della ricusazione di Umberto e non si esige più di fatto l’immediata abdicazione del re. Si fa affidamento sugli alleati perché facciano uso della loro forza di persuasione morale. E’ un gran passo avanti; significa, credo, che i politici a sud della linea del fronte intendono sistemare tutto al più presto, e occupare i posti di governo prima che da Roma si facciano vivi dei concorrenti. E se poi il re non ne vuole sapere di abdicare, e se il principe ereditario non vuole delegare i poteri della corona? Non mi risulta del tutto chiaro fino a che punto a Napoli abbiano considerato questi interrogativi (…)


Storia postale del 24 marzo
 


 

 

 


Cartolina illustrata regolarmente affrancata
0,30 con una coppia di 0,15 AMGOT. Inviata da Santa Ninfa (TP) a Messina. Vistata per censura con ACS e bollo a ponte 1506 di Messina. Bollo lineare poco percettibile del PORTALETTERE.
 

 


 

Sabato 25 Marzo 1944

L’ERUZIONE DEL VESUVIO - L’eruzione , improvvisamente comincia a placarsi, la lava riduce la propria velocità, la minacciosa nube di lapilli, di fango e di cenere viene sospinta da un vento gagliardo verso il mare.

DAL DIARIO DI MACMILLAN - Da Algeri a Napoli – “Partito sull’aereo del comandante in capo per l’Italia; ho preso con me Roger Makins e John Wyndham. Con noi sono venuti anche Harman (della PWE) e un altro dei suoi collaboratori. Dopo un volo piuttosto scomodo siamo giunti verso le tre e mezzo del pomeriggio a Napoli. Le ultime cento miglia di volo sono state molto strane. Siamo discesi di colpo dall’altezza di circa duemila metri a circa 30 metri di quota, volando sotto una spessa nube di fumo che dal Vesuvio si spandeva sul mare. Durante le ultime miglia siamo stati quasi completamente avvolti da un’immensa e oscura coltre di fumo: un fenomeno quanto mai singolare! In realtà il vulcano aveva un po’ ridotto la sua attività, voglio dire che non si vedevano più tante fiammate e tanti lapilli infuocati proiettati in aria, ma un’immensa fuoriuscita di fumo spesso come quello di un carburante che brucia o simile a quello che esce da una ciminiera dell’Inghilterra settentrionale. Il fumo praticamente oscura l’intero porto di Napoli, e il vento che ha soffiato fortissimo nella direzione opposta a quella della città ha fatto sì che la maggior parte delle ceneri sia caduta sui paesi a sud del vulcano o fino a Sorrento. Quando il vento un giorno ha mutato direzione soffiando da ovest a est la cenere, oltrepassati gli Appennini, è arrivata sulla costa adriatica fino a Bari.
Arrivato a Napoli sono andato subito dal generale MacFarlane (…) MacFarlane mi ha informato di aver visto Badoglio e di avergli comunicato verbalmente questo avviso: nessun accordo con i russi o con altri paesi poteva essere raggiunto senza il preventivo consenso della commissione di controllo. Tuttavia, quando ho voluto saperne di più sull’effettivo tenore di tale comunicazione verbale, MacFarlane non ha saputo dirmi altro. Fondandomi sulla mia esperienza, so quanto sia facile ad un inglese schivare il compito ingrato di dare ad altri comunicazioni penose, con la conseguenza di lasciare l’interlocutore in dubbio sull’effettiva importanza da dare a quello che siamo tenuti a dirgli. Ho consigliato MacFarlane di far seguire alla comunicazione orale una nota ufficiale scritta, molto dura, ma è emersa subito una difficoltà a questo proposito, perché Reber ha protestato di non avere istruzioni dal suo governo (americano). Per fortuna, o la sera tardi o il mattino presto del giorno seguente le istruzioni sono arrivate. Devo dire che è stato il Foreign Office a telegrafarle al mio ufficio di Algeri, ma questo è avvenuto perché il dipartimento di Stato va sempre a passo di lumaca nell’inviare i suoi dispacci. Alla fine Mac Farlane ha inviato a Badoglio la sua nota e la cosa mi ha grandemente sollevato lo spirito”.

GUSTAV, ANZIO E SETTORE ADRIATICO - Calma su tutti i fronti.



Storia postale del 25 marzo

 

 

Cartolina postale 0,15 VINCEREMO inviata da Lagonegro (PZ) a Palma di maiorca (Isole Baleari Spagna). Il destinatario è un marinaio (la tariffa è quella ridotta per militari) della Torpediniera Orca che si trovava in quel porto dal giorno dell’armistizio e che vi rimase “internata” per molti mesi. La posta arrivava tramite il Ministero della Marina Italiano con sede a Taranto. Censura spagnola e alleata con il bollo in cartella EXAMINED BY e ACS. Un pezzo veramente raro.

 


Domenica 26 Marzo 1944


DAL DIARIO DI PUNTONI - “E’ giunto a Ravello S.A.R. il Principe di Piemonte. In serata, alle 21, dal microfono di Radio Londra Churchill lancia un messaggio al popolo inglese a al mondo. Per noi niente di buono e niente di cattivo. Churchill ha parlato dell’Italia soltanto per ricordare come eravamo stati vinti!”

SI PLACA L’ERUZIONE DEL VESUVIO - L’avanzata della lava si è arrestata e comincia a ricoprirsi di una crosta violacea. Ha così termine la grande paura.

DAL DIARIO DI MACMILLAN - Napoli – “Sono andato a trovare Bogomolov ed è stato un incontro molto divertente (1). Veramente questi professori sovietici che si pavoneggiano in ambienti sovraccarichi di suppellettili napoletane del diciottesimo secolo (poltroncine dorate che imitano lo stile Luigi XVI, con poggiatesta e cuscini ricamati e un’infinità di piccole porcellane che fanno pensare alla toeletta di una signora) hanno un che di comico. Bogomolov è un professore di filosofia tramutato in diplomatico; non è proprio antipatico, ma non ha nulla del fascino di un Vyshinsky: è per indole sfuggente, mentre Vyshinsky è franco, pronto a ridere con te, a consumare un buon pranzo e a bere vodka con te; poi magari potrebbe tirar fuori una pistola e spararti con tutta freddezza dietro la nuca. Bogomolov sa solo intrattenerti in tanti terribili banchetti, dove adagio adagio vieni avvelenato da anonimo vino francese.

LINEA GUSTAV E GLI ALTRI FRONTI - Viene rivoluzionato lo schieramento delle unità alleate: l’VIII Armata inglese assume il controllo dei settori fino ad oggi riservati al Corpo di Spedizione francese e al corpo neozelandese. Quest’ultimo viene sciolto, mentre il V corpo britannico è chiamato a presidiare il settore compreso tra Palena e la costa adriatica.
 


Storia postale del 26 marzo

 


 

Anche i biglietti da visita venivano vistati dalla censura come nel caso di questo che inviato da Salerno per città ci dà la certezza che quell’ACS era quello di quella provincia.
 

 

 

Lunedì 27 Marzo 1944

 

 

Questa raccomandata espressa inviata da Torino (in RSI) in data odierna a Viterbo, non ebbe molta fortuna perché arrivò a destinazione solo il 29 novembre 1944 come sembra indicare la scritta a penna. Quello che è certo è che la lettera giunse a Viterbo dopo la sua liberazione da parte degli Alleati, il 6 giugno del 1944, come dimostrato dalla fascetta di censura (con tanto di stemmi sabaudi) nonché dal bollo a ponte 8006 di Livorno dove probabilmente si era “arenata” a fine marzo.

 

 

Questa cartolina postale, partita lo stesso giorno e sempre dalla provincia di Salerno, con destinazione Lecce, non subì alcun controllo evidente della censura. Scritta a Calabritto, venne timbrata in partenza a Oliveto Cifra.

 

 

 

 

 


TOGLIATTI ARRIVA IN ITALIA - Rientra in Italia Palmiro Togliatti. Mentre scende dalla nave rilascia all’”Unità” un’intervista che ha un tono chiaro e definitivo:

“Noi non possiamo ispirarci oggi a un sedicente interesse ristretto di classe…La situazione presente, in cui esiste da una parte un potere privo di autorità reale perché privo di appoggio popolare, e dall’altra parte un vasto movimento popolare di massa, organizzato ma privo di potere, nuoce al nostro paese perché lo divide, lo indebolisce e lo discredita. Si può uscire da questa situazione? Io ritengo che i partiti antifascisti, pur senza rinunciare a nessuna delle loro posizioni di principio…debbono tutti assieme studiare questo problema con serietà e con senso preciso della loro responsabilità”.

Al momento del suo sbarco a Napoli, la sostanza della posizione di Togliatti è già nota viste anche le dichiarazioni rilasciate il 23 nella sua sosta ad Algeri (“La politica dei comunisti italiani è una politica di unità nazionale nella lotta di liberazione e la rinascita del paese”), ma pochi, sia nella dirigenza comunista che in quella delle forze antifasciste, hanno colto le fondamentali implicazioni presenti in quell’affermazione: l’accantonamento della questione istituzionale fino alla liberazione del paese, l’unità di tutte le forze democratiche e antifasciste e l’elezione immediata di un governo di unità nazionale.

DAL DIARIO DI MACMILLAN - Napoli/Salerno – “Dopo una mattinata un po’ dispersiva trascorsa con i soliti telegrammi…sono andato in auto a Salerno con il generale MacFarlane. Vi siamo giunti verso l’una meno un quarto e qui abbiamo trovato come invitati a colazione il capitano Ellery Stone (il vice di MacFarlane), Reber, Caccia, il maresciallo Badoglio e Prunas, che è ora a capo del ministero degli Esteri italiano. E’ stata una scena molto ridicola, perché tale è la bravura degli italiani che hanno ridotto questi poveri militari e diplomatici inglesi e americani in uno stato di soggezione culturale. Lo stesso Badoglio, che sembra un vecchio rimbambito, una specie di Giraud e di Georges, in realtà è un diplomatico quanto mai astuto e intelligente, e sembra menare i nostri per il naso come vuole (…)”.



Martedì 28 Marzo 1944

DAL DIARIO DI PUNTONI - “Il “Corriere” di stamane, portavoce del governo, pubblica il discorso che il ministro Reale ha tenuto a Potenza domenica 26. Devo dire che non era possibile, per un repubblicano qual è Reale, tenere un linguaggio più onesto e più leale. Sembra però che il discorso non sia andata a genio a Badoglio soprattutto nel punto in cui Reale dice che appena arrivati a Roma questo governo deve dare le dimissioni”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN - Da Napoli ad Algeri – “Siamo usciti dalla villa alle sei del mattino e poi in auto siamo andati all’aeroporto di Pomigliano (a circa 20 chilometri da Napoli) e siamo decollati alle sette, facendo un grande giro attorno al Vesuvio che emette ancora fumo. Siamo saliti ad una grande altezza e, senza far soste, siamo volati direttamente ad Algeri restando sempre all’altezza di circa duemilacinquecento metri. (…)”.



Mercoledì 29 Marzo 1944


L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD - Dal settore del 1° Raggruppamento italiano: vengono precisati oggi i compiti dell’artiglieria per l’azione di occupazione di Monte Marrone dal colonnello Valfrè di Bonzo che ricordando e sottolineando il carattere di sorpresa dell’occupazione, dispone che nessuna azione di fuoco dovrà precedere ed accompagnare, di massima, il movimento del battaglione alpini. In concreto, dunque, durante l’azione i gruppi dovranno tenersi pronti a effettuare tiro di accerchiamento sugli osservatori di Monte Cavallo, Monte Mare, Colle dell’Altare, Monte Marrone; tiro di neutralizzazione sulle principali vie di accesso alla zona di Monte Marrone. Oltre all’artiglieria italiana Valfrè di Bonzo potrà disporre di quella polacca.

FRONTE ITALIANO - Calma in tutti i settori. Nel settore del fiume Garigliano il X Corpo britannico del generale Mc Creery viene rilevato dal Corpo di Spedizione francese del generale Juin e dal II Corpo USA che prende posizione all’estrema sinistra dello schieramento alleato, sulla costa tirrenica.



Giovedì 30 Marzo 1944


DAL DIARIO DI PUNTONI - “Il Sovrano riceve, alle 10, i ministri Casati e Orlando. Badoglio, pur essendo stato preannunciato, non si fa vedere”.

ATTIVITA’ POLITICA DEI PARTITI DELL’OPPOSIZIONE AL SUD -
Si riunisce a Napoli il Consiglio nazionale del Partito Comunista Italiano sotto la presidenza del segretario del partito, Palmiro Togliatti. Con il suo odierno rapporto Togliatti risolve il dilemma in cui si dibattono i dirigenti politici non solo del PCI ma di tutti i partiti dell’Italia del Sud, infatti pochi, sia nella dirigenza comunista che in quella delle forze antifasciste, hanno colto le fondamentali implicazioni presenti nelle sue recenti affermazioni: accantonamento della questione istituzionale fino alla liberazione del paese, unità di tutte le forze democratiche e antifasciste e l’elezione immediata e un governo di unità nazionale.. Egli riafferma oggi che: “Nessuna libertà potrà essere garantita al popolo italiano sino a che i nazisti non saranno stati cacciati dal territorio nazionale. Bisogna quindi intensificare lo sforzo di guerra per liberare il paese. Costituiamo dunque un governo di unità nazionale e in tal modo faremo anche fare un notevole passo innanzi alla situazione”.
Con queste parole egli capovolge la situazione per quelli che ritenevano necessario escludere l’influenza del re, come condizione pregiudiziale per avanzare verso la libertà e la democrazia. L’Unione Sovietica ha imposto a Togliatti, e il consiglio nazionale del partito approva, questa “svolta” che mette in crisi la politica fin qui seguita dalla Resistenza e tutto questo senza avere consultato né le formazioni combattenti né i partiti alleati. In poche parole la direzione del partito si dichiara disposta a collaborare con la monarchia e con le forze conservatrici ad essa legate dopo tanta ostilità ad ogni compromesso. Vengono così compromessi i risultati del Congresso di Bari e annullato quasi del tutto quanto è stato guadagnato dalla Giunta Permanente Esecutiva.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD - Dal settore del 1° Raggruppamento italiano: alla vigilia dell’attacco al Monte Marrone la situazione del nemico è ormai nota abbastanza precisamente anche nei dettagli, grazie alle notizie ricevute dai notiziari dei comandi italiani ed Alleati, dall’interrogatorio dei civili che hanno abbandonato il territorio occupato dai tedeschi, da notizie fornite da vari agenti, dalla continua metodica e silenziosa attività di pattuglie dei reparti in linea.
Oggi viene stabilito per le ore 3,30 di domani l’inizio delle operazioni per l’occupazione del Monte Marrone.
 


Venerdì 31 Marzo 1944
 

ATTIVITA’ POLITICA DEI PARTITI DELL’OPPOSIZIONE AL SUD - Palmiro Togliatti pubblicizza la propria posizione in una conferenza stampa affollata di giornalisti italiani e stranieri.

DAL DIARIO DI PUNTONI - “Un articolo delle “Jstwestzia”, letto al microfono di radio Mosca, concorre a turbare maggiormente l’atmosfera politica italiana. Si tratta di una risposta ufficiosa di Mosca agli angloamericani che in un certo qual modo hanno deplorato lo scambio di rappresentanti fra Italia e Russia fatto quasi alla chetichella.
Badoglio è partito stamane per Palermo”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD - Dal settore del 1° Raggruppamento italiano - Gli alpini del battaglione Piemonte del 1° Raggruppamento Motorizzato conquistano il Monte Marrone, bastione strategico di notevole importanza nella catena delle Mainarde (vedi foto). I combattimenti sostenuti, anche se di limitate proporzioni, contribuiranno a rialzare il nostro prestigio militare di fronte agli Alleati.


Il generale Utili pensa che il sospetto che sul Marrone stava succedendo qualcosa di nuovo, i tedeschi lo abbiano avuto probabilmente a giorno fatto, quando le artiglierie alleate e i mortai hanno iniziato i tiri di aggiustamento con un’intensità che non poteva essere considerata normale.

FRONTE ITALIANO - Salvo il settore delle Mainarde interessato dall’azione italiana, gli altri settori si mantengono statici.
 



Storia postale del 31 marzo

 


Un intero postale usato in Sicilia con valori AMGOT a copertura dell’effigie reale. Gli interi con l’effige stampigliata, come tutti i valori italiani, non sono ammessi in Sicilia per disposizioni del Governo Militare Alleato. Gli interi assunsero pertanto la funzione di puro supporto.

 

Alle 3,30 gli alpini hanno iniziato l’operazione. Non hanno incontrato i tedeschi e si sono acquattati in cresta tra le 6,30 e le 7,15. Alle spalle delle avanguardie giunge poi il grosso delle rispettive compagnie. Seguono per l’occupazione stabile della posizione un plotone fucilieri e una squadra mitragliatrici su due armi per ciascuna compagnia. Così, nella sorpresa più assoluta, come nei piani, senza sparare un colpo e con due soli feriti, a causa di incidenti di percorso, il Monte Marrone viene conquistato.

 

 

 

 

 

 

 

 

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