7° Periodo: dal 10 febbraio 1944 al
10 maggio 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
Terza parte (dal 2 all’8 marzo 1944)
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Giovedì 2 marzo 1944
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI - L’Aquila – Il sottotenente
Riccottilli e i patrioti Renato Franchi, Aurelio Mascaretti e Giorgio
Agnetti, d’accordo con il sergente maggiore Edoardo Sabelli, che presta
servizio presso la Scuola allievi ufficiali di complemento, riescono ad
attuare un riuscito colpo di mano in caserma che frutta un mitra, una
decina di moschetti e una cassetta di bombe a mano.
Una mina elettrica posta sulla ferrovia Firenze – Roma, nei
pressi di Varlungo (FI), fa deragliare la macchina e alcuni vagoni.
Il dinamificio di Avigliana viene occupato dai partigiani.
I Gap romani eliminano due camicie nere per vendicare l’assassinio d’una
popolana, Teresa Gullace, compiuto dai repubblichini nel corso di una
manifestazione dinanzi alla caserma di viale Giulio Cesare.
Continua lo sciopero nella fabbriche del nord.
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RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE - Provincia di Ravenna – A Cervia, un
certo repubblichino, Gino Casalboni, e un gruppo di suoi scherani
entrano nel caffè Roma e con i mitra scaraventano piombo all’impazzata
contro gli avventori inermi. “Sui divani, sui tavoli, per terra”,
ricorda un manifesto del PCI, “è un groviglio di corpi sanguinanti,
quattro morti e sedici feriti. Le saracinesche sono abbassate e i
traditori, in un vicino ristorante, festeggiano il misfatto”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI - Incursione su Firenze (vedi foto).
STORIA POSTALE del 2 marzo
Articolo tratto da “Il Resto del Carlino” di Bologna:
Altra rara cartolina “imperiale” (senza Vinceremo) da 0,15 da Fai (TN) a
Verona;
Lettera semplice da Rovereto (TN) per la Germania regolarmente
affrancata 1,00 con l’inconsueto abbinamento “gemello” dei due 0,50
“Imperiale” e “Propaganda di Guerra” entrambi non sovrastampati.
Lettera semplice che mostra un non frequente uso di un Proaganda di
Guerra sovrastampato ancora poco visibile in questo primo periodo
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Cartolina postale “Imperiale” da 0,75 in un infrequente uso in RSI,
partita da Firenze il 3 febbraio per Siena; l’affrancatura mostra
l’effige reale dei due 0,75 con e senza sovrastampa
Raccomandata espressa fuori distretto (0,50 + 1,25 + 1,25) da
Ventimiglia a Imperia con l’uso del 2,00 Miti aerea come valore
ordinario.
Raccomandata espressa doppio porto affrancata 3,50 che presenta il raro
2,55 Imperiale
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Venerdì 3 marzo 1944
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI - Continua lo sciopero nella
fabbriche del nord. I militi fascisti assaltano la Fiat Grandi Motori
ferendo numerosi operai, ma l’attacco è respinto: centocinquanta operai
vengono catturati dai tedeschi e avviati alla deportazione in Germania.
Un accanito combattimento si svolge oggi a Poggio Bustone. I partigiani
del reatino attaccano il presidio di Poggio Bustone occupandone la
caserma. Una colonna di duecento militi, con alla testa il questore di
Rieti che vuole “liberarla”, viene messa in fuga dai partigiani della
brigata “Gramsci”. Dopo cinque ore di battaglia i fascisti si ritirano
lasciando sul terreno 24 morti, fra i quali lo stesso questore.
Sollecitati dai fascisti intervengono, nella bassa Sabina, i tedeschi
con una divisione di SS che assale la zona intorno a Poggio Mirteto. I
partigiani, circa 200, si difendono sul Tancia, poi sfondano
l’accerchiamento lasciando otto morti sul terreno. I tedeschi si sfogano
allora sull’abitato di Poggio Mirteto incendiando alcune case. A Calvi
fucilano 15 persone tra cui un bambino di dieci anni, sospetto di aver
aiutato i partigiani.
Poi i tedeschi mettono in campo un’altra divisione. Si scontrano in
un’accanita resistenza a Cepparo, nel Reatino, dove lasciano ottanta
uomini sul terreno, poi irrompono nei paesi distruggendo e uccidendo. A
Leonessa uccidono ventitré ostaggi, altrettanti a Cascia, continuando
per dieci giorni i rastrellamenti. Dopo questi fatti il movimento
partigiano umbro attraverserà una lunga e difficile crisi. Il socialista
Piero Capuzzi, anima della resistenza in quella regione, cerca di
riprendere le file del movimento ma poco dopo viene catturato e
fucilato.
BOMBARDAMENTI ALLEATI - E’ iniziata l’operazione “Strangle”, un
massiccio sforzo delle forze aeree per impedire a Kesselring lo
spostamento lungo lo stivale, via strada o ferrovia, dei rifornimenti
destinati alla X^ e alla XIV^ armata. Bombardato il centro ferroviario
di Roma e il quartiere San Paolo, numerose le vittime. Zara subisce
nella notte il più lungo dei 54 che la martorieranno nell'arco della
guerra.
STORIA POSTALE del 3 marzo
Due lettere espresse con presenza di marche da bollo. Entrambe partite
oggi, 3 marzo, la prima da Venezia per Milano, la seconda da San Lorenzo
al Mare (IM) per Strigno (TN). L’uso di marche da bollo in questo
periodo potrebbe essere giustificato dalla carenza dei valori
sovrastampati, ma la loro sostituzione non sembra adeguata in quanto le
marche da bollo presentano il volto del re come i normali valori non
sovrastampati.
Due affrancature con presenza di Propaganda di Guerra non sovrastampata.
La lettera per Ginevra presenta anche il gemello 0,50 non sovrastampato.
Insomma, sembra difficile nella Rsi liberarsi di quella odiata effige.
Ma sarà un sentimento comune? Chi aveva in casa una scorta di
francobolli con l’effige reale non li aveva certo buttati.
Sabato 4 marzo 1944
POLITICA INTERNA - Brescia – Si riunisce il direttorio del
partito nella locale Casa del Fascio. Il federale di Brescia, Fulvio
Balista, e il grande invalido Carlo Borsani sollevano pesanti critiche
al governo sulla conduzione della politica interna.
DAL DIARIO DEL CONTE SERAFINO MAZZOLINI - “Nel pomeriggio vado
dal Duce che mi impartisce istruzioni in merito alla presentazione delle
credenziali da parte dell’Ambasciatore del Giappone. Alla cerimonia, che
avrà luogo il giorno otto, il Duce intende imprimere carattere di
particolare solennità anche per sfatare le voci secondo le quali proprio
in quel giorno i tedeschi dovrebbero eliminare il Governo e procedere
alla occupazione integrale dell’Italia. Telefono a Venezia ed a mia
volta impartisco istruzioni a quelli dell’Ufficio Cerimoniale”.
MUSSOLINI CERCA UN CONTATTO CON LA FIGLIA EDDA -
Soltanto oggi don Giusto Pancino, incaricato da Mussolini di trovare la
figlia Edda, riesce a raggiungere Berna da dove inizia le ricerche per
localizzarne il rifugio.
NOTIZIE DALL’ESTERO – Il piroscafo Oria, adibito dai tedeschi al
trasporto di prigionieri italiani da Rodi al Pireo, fa naufragio e vi
muoiono tutti i 4062 italiani trasportati.
ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI NEL NORD -
Continua lo sciopero nella fabbriche del nord. Nel ravennate sono scesi
in sciopero dal giorno 2 a: Conselice, Massalombarda, Lugo, Voltana e la
stessa Ravenna.
RESISTENZA: AZIONI DEI TEDESCHI - Roma – Da qualche settimana il
rione Centocelle è praticamente sotto il controllo dei partigiani,
mentre le squadre d’assalto hanno condotto vere e proprie azioni
militari, altre hanno portato a termine azioni di sabotaggio provocando
il blocco, per intere nottate, della Casilina e della Prenestina,
mettendo ostacoli sulle strade, barricate, mine, tronchi d’albero e
chiodi a tre punte. Centocelle, come tutta la città, nasconde i suoi
perseguitati politici, i carabinieri, i prigionieri di guerra alleati
fuggiti dai campi di concentramento, nonché i partigiani. In mezzo a
questa variegata popolazione della borgata si è, negli ultimi giorni,
infiltrato un tale che si è spacciato per polacco e che ha detto di
essere un |
prigioniero fuggito da un campo di concentramento tedesco. E’
invece una spia che riporta, oggi, i tedeschi a Centocelle provocando
l’arresto di diecine di partigiani che saranno in parte deportati. Venti
gappisti perdono la vita nell’azione tedesca.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI -
Firenze – Alle 5 del mattino saltano gli scambi di uscita dei
depositi tranviari di via Aretina, via del Gelsomino, viale dei Mille e
Sesto Fiorentino.
BOMBARDAMENTI ALLEATI - Nuovo bombardamento sulla periferia di
Roma.
STORIA POSTALE del 4 marzo
Lettera raccomandata per la Svizzera (1,25 + 1,50) da Camerlata (CO).
Infrequente l’uso nel marzo 1944 dei valori Propaganda di Guerra non
sovrastampati.
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Domenica 5 marzo 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Nella RSI va in vigore la chiamata alle armi delle classi
1923/24/25 ordinata dal Gauleiter del Litorale Adriatico.
A Cerreto Guidi (FI), il commissario prefettizio del comune
raduna i familiari dei giovani chiamati alle armi “per illustrare loro
il recente bando del Duce”. La gente ne approfitta “per reclamare il
rilascio delle tessere annonarie ai richiamati”. Il commissario urla:
andatevene! La folla reagisce e insulta lui e il vicesegretario del
fascio. Con gli insulti volano delle botte, il vicesegretario del PFR
afferra un fucile mitragliatore e spara in aria. Due sono i feriti.
A Schio (VI), un gruppo di genieri del CXIX Battaglione, si mette
a cantare a squarciagola Bandiera Rossa, l’inno proletario più odiato
dal fascismo, poi prendono a inveire contro la repubblica.
ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD - Continua
lo sciopero nella fabbriche del nord.
BOMBARDAMENTI ALLEATI - Colpito il quartiere Ostiense a Roma.
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STORIA POSTALE del 5 marzo
Lettera semplice con uso tollerato sia della marca da bollo da 0,20 che
del francobollo da 0,30. Entrambi presentano il volto del re. Da Genova
a Modena. Censura della Commissione Provinciale di Modena 64R.
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Raro uso di cartolina postale Imperiale senza Vinceremo
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Lunedì 6 marzo 1944
MUSSOLINI E’ DEPRESSO - Mussolini, in preda a profondo sconforto,
confida al suo segretario Dolfin:
“Ho detto a Pavolini che, finito il mio compito di dare un’ossatura
al paese, mi ritirerò dalla vita pubblica. Ricordate bene la data: 6
marzo 1944. Verrà assai presto il giorno in cui mi rifiuterò di fare il
Presidente di una Repubblica nella quale nell’assoluta maggioranza dei
cittadini predominano, in forma congenita, l’individualismo più gretto e
l’anarchia”.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI - A Schiaccieto di Castelleone
(PG), dopo un combattimento con i paracadutisti della divisione Herman
Goering, otto partigiani della brigata “Leoni” e il loro comandante,
ferito, Mario Grecchi, vengono catturati e portati a Perugia. Il Grecchi,
prima di farsi catturare spara l’ultimo colpo della sua rivoltella
contro l’ufficiale che gli intima di arrendersi e lo uccide.
Nel Mugello (FI) si svolge oggi la rilevante azione partigiana con
l’occupazione notturna – per poche ore – del paese di Vicchio. Vi
prendono parte la formazione “Faliero Pucci” di Monte Giovi e la “Checcucci”.
In tutto più di 130 uomini che volevano fare sentire la loro forza ai
nazifascisti e alla popolazione e dare il massimo appoggio e la maggior
risonanza agli scioperi operai che sono stati programmati a Firenze.
Vengono sabotate le linee elettriche del paese che, a sua difesa, conta
solo 30 militi della Guardia Nazionale Repubblicana e pochi carabinieri.
Dopo una sparatoria e il lancio di bombe a mano, i partigiani dei due
gruppi riprendono le loro strade trascinandosi dietro cinque prigionieri
che saranno fucilati alla capanna degli Slavi sul Monte Giovi.
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DEI TEDESCHI - LINEA GUSTAV E TESTA DI SBARCO DI ANZIO
Il generale Sigfried Westphal (nella foto), capo di stato
maggiore di Kesselring, viene ricevuto da Hitler. Gli espone la attuale
situazione della testa di sbarco di Anzio e ribadisce quanto già
dettogli dal generale Fries a giustificazione del fallimento della
“operazione Fischfang”. Westphal impiegherà tre ore per convincere
Hitler della realtà che sta prendendo alla gola la Germania. “Sul
punto di congedarmi, appariva commosso” dirà poi Westphal parlando
della reazione di Hitler “Disse che si rendeva conto di quanto fosse
grande la stanchezza del popolo tedesco e della wehrmacht e che avrebbe
cercato una rapida soluzione. A tale scopo, aggiunse che gli occorreva
una vittoria”.
STORIA POSTALE del 6 marzo
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Una lettera semplice da Milano alla Germania regolarmente affrancata
1,00 con due valori da 0,50 “Propaganda di Guerra” sovrastampati
Raccomandata doppio porto da Pontecchio Marconi (BO) a Potenza Picena (MC)
affrancata con un valore 2,00 Miti aerea usato come ordinario.
Affrancatura inconsueta.
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Lo stralcio di
cui sopra, N°13152/140 della Circolare N°22 della Direzione Provinciale
di Novara oltre a fornire chiarimenti sulle sovrastampe ufficiali
diffida dall’uso di valori con dette sovrastampe modificate o alterate.
Nella circolare non è detto che le sovrastampe private a mano usate per
poter utilizzare in qualche modo i francobolli scaduti di validità,
considerati frode postale, saranno normalmente tassate.
Martedì 7 marzo 1944
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DALLA RSI: POLITICA INTERNA - L’agenzia Stefani da notizia e
descrizione dello stemma e del sigillo della RSI così come stabiliti da
apposito decreto. Lo stemma è formato da uno scudo sannitico con i tre
colori nazionali disposti in senso verticale, sormontato da un’aquila,
con il fascio repubblicano al centro. Il sigillo invece, che fregerà
tutti gli atti pubblici, compresi quelli notarili, porta impresso al
centro il fascio repubblicano con la leggenda circolare “Repubblica
sociale italiana”.
Ad oggi, nella RSI, sono stati ricostituiti tremila comitati dell’Opera
Balilla. In merito, in un rapporto presentato a Mussolini, viene
indicato in 500 mila il numero degli organizzati “senza che ad alcuno
sia stata fatta pressione per il tesseramento” e si legge anche: “Il
fascio ritorna su tutti |
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gli edifici e le palestre
delle Case dei Balilla, di nuovo affollate di ragazzi. I più grandi, gli
avanguardisti moschettieri, la linfa vitale delle forze repubblicane, si
affrettano nelle istruzioni con l’ansia e con la certezza di poter
contribuire in armi alla rinascita della Patria
L’ESERCITO ITALIANO DEL
NORD - A Chianni (PI), una cinquantina di giovani precettati
si raccolgono davanti al municipio chiedendo le tessere alimentari
dichiarandosi disposti a rinunciarvi se il governo li esonera dal
servizio militare (!). Sempre oggi, nel vicino paese di Terricciola,
alle 9,30, un centinaio di reclutati, accompagnati da donne vecchi e
bambini, si presentano in municipio per reclamare le carte annonarie.
Gridano: “E’ arrivata la libertà, e non ce la faremo sfuggire”.
A Lari, nella frazione di Perignano, altra località vicina, altri
giovani chiamati alle armi manifestano per le vie del paese. Vengono
lanciati sassi contro le finestre di uno squadrista e si urla: “Vogliamo
la libertà, abbasso la repubblica, viva la Russia”.
ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD
Mentre è ancora in atto lo sciopero nella fabbriche del nord, il
barone Reickert, primo segretario dell’ambasciata tedesca, comunica a
Mussolini il progetto di Hitler di far deportare il venti per cento
degli scioperanti. Il progetto viene però bloccato da Rahn perché si
tratterebbe di deportare 70000 uomini e ciò, oltre alle complicazioni
tecniche di trasporto, di viveri, di impianti sanitari e di
internamento, provocherebbe certamente, come reazione, che la maggior
parte degli individui forti e sani si rifugerebbe sui monti ad
arricchire le file dei partigiani.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE - Provincia di Roma - A Nettuno
i tedeschi fucilano il civile Giuseppe Siego. Al Forte Bravetta a Roma,
è fucilato l’architetto Giorgio Labò.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI - Ha inizio il ciclo
primaverile dei rastrellamenti contro le formazioni partigiane nelle
Valli di Lanzo. Tedeschi e fascisti attaccano i partigiani con almeno
10000 uomini, artiglierie e mezzi blindati. Altri rastrellamenti vengono
compiuti in val Corsaglia, val Sotto e val del Tanaro.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI - Firenze – In via Ciro Menotti
viene “giustiziato” il senior della milizia forestale Mario Giovannelli.
Verso le due del mattino, presso l’abitato di Salvatronda (Castelfranco
Veneto), viene ucciso il vice brigadiere della GNR Pietro Sorrentino.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Nel bombardamento odierno su Treviso viene colpito anche il Duomo (nella
foto). Attacchi alle linee ferroviarie nell’area di Roma: enormi i
danni: il servizio di spionaggio dell’OSS (Peter Tompkins) aveva
segnalato, il 5, la presenza di 28 vagoni carichi di esplosivi nella
stazione di Roma Ostiense e i B 26 li colpiti in pieno.
Il boato dell’esplosione è così terrificante che i romani hanno creduto
che gli Alleati, effettuato un altro sbarco, siano giunti alle porte di
Roma. Disgraziatamente 250 operai sono rimasti sepolti sotto le macerie.
Colpiti anche i quartieri di Trastevere, Testaccio e Garbatella.
STORIA POSTALE del 7 marzo
Articolo comparso su “La Stampa” in RSI:. E’ per noi che viviamo in
mondo dove gli scambi epistolari vergati su carta e affidati alle Poste
sono pressoché defunti, una vera curiosità leggere quale preoccupazione
poteva creare, secondo questo cronista di di 68 anni or sono, l’uscita
dei postini per la prima distribuzione della corrispondenza.
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Lettera raccomandata da Palosco (BG) a Ginevra passata dalla censura
tedesca e dalla CENSURA MILITARE DI GUERRA – POSTE E TELEGRAFI – BERGAMO.
Una raccomandata con una eccezionale affrancatura che per la varietà dei
valori Propaganda di Guerra desta gravi sospetti di bella costruzione
filatelica.
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Una lettera espressa con l’eccezionale uso di tre valori gemelli da
0,50: un Miti sovrastampato PM in rarissimo uso al nord, un Imperiale e
un “provvisorio”, censurata dalla Commissione Provinciale di Censura
200R di Venezia
Una lettera semplice
affrancata e tassata per doppio porto.
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Mercoledì 8 marzo 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
A Montaione (FI), trecento donne marciano sul municipio. Chiedono
il rilascio delle tessere ai richiamati e, addirittura, la sospensione
del reclutamento e il congedo dei giovani che si sono già presentati.
Interviene la GNR e la folla si disperde. Le donne se ne vanno gridando:
un’altra volta verremo con gli uomini.
Scade oggi il bando alla chiamata alle armi, i renitenti alla leva sono
da oggi passibili di fucilazione. Ma i bandi, nonostante le
intimidazioni anche nei confronti dei parenti dei renitenti, rafforzano
le file dei partigiani. Moscatelli, capitano garibaldini che opera nel
Novarese, arriva a far affiggere manifesti provocatori: “per favore
basta con i bandi, abbiamo i ranghi al completo”.
Ottantacinque reclute del Varesotto che viaggiano su un convoglio della
ferrovia Milano – Nord si mettono a cantare Bandiera Rossa. A Venegono
Superiore, un gruppo di militari in servizio su quel campo
dell’aeronautica fa scendere le reclute dal treno, le trattiene sino
alle 18, poi le conduce a Varese costringendole a sfilare per le
vie della città precedute da un cartello che dice: “Siamo volontari
dell’8 marzo ed abbiamo cantato Bandiera Rossa. Cosa ci meritiamo?”
Alcuni dei “ribelli” vengono arrestati dalla GNR. Altre reclute che
vanno da Cilavegna verso Pavia in corriera, attraversano Gravellona e
Vigevano al canto del solito inno: tutti denunciati. E ancora lo
fanno, passando per Noventa Vicentina, un centinaio di richiamati
che viaggiano diretti a Vicenza.
ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD
In provincia di Reggio Emilia 2500 donne si riversano sulle
piazze di Montecchio, Cavriago, Bibbiano, Fabbrico, Rubiera, Bagnolo,
Novellara e Campagnola trascinando altre migliaia di donne non
organizzate in manifestazioni antifasciste.
Dietro ordine del Comitato di agitazioni gli operai tornano al lavoro
nelle fabbriche del nord, dopo aver dato una decisa prova di forza
di fronte allo straniero. Il bilancio di questo sciopero, il più
importante che si sia mai avuto nell’Europa invasa, è il seguente: un
milione e duecentomila lavoratori hanno incrociato le braccia per nove
giorni rispondendo così agli inganni demagogici della “repubblica
sociale” e manifestando la volontà popolare di farla finita con la
guerra. Il ministro degli interni, Buffarini Guidi, fa pubblicare un
comunicato dal quale risultano le statistiche sui recenti scioperi: “Le
astensioni dal lavoro sono state le seguenti: a Bergamo 5060, a Bologna
5450, a Brescia 700, a Como 1980, a Cuneo 505, a Firenze 1280, a Genova
700, a La Spezia 4000, a Milano 119800, a Novara 3290, a Padova 600, a
Pavia 650, a Savona 5317, a Torino 32600, a Varese 7707, .a Piacenza
7330. Totale degli operai astenuti dal lavoro 208549, di fronte a una
massa di alcuni milioni di addetti
alle fabbriche…”.
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DALLA RSI: POLITICA ESTERA
Gargnano - L’ambasciatore giapponese Sciurukuru Hidaka presenta
le credenziali. Nella foto: con il personale dell’ambasciata
mentre lascia Villa delle Orsoline.
POLITICA INTERNA - Mussolini ha deciso di sciogliere la
segreteria politica (composta anche dal figlio Vittorio, dal nipote
Vito, da Vanni Teodorani e altri intimi). Perché non ci siano “né vinti
né vincitori” ha destinato il capo della sua segreteria particolare,
Giovanni Dolfin, ad altro incarico. Dolfin accetta la decisione
affermando .”Sin dall’ottobre scorso, alla presenza di Vittorio, vi
dissi che io non desideravo creare imbarazzi di sorta, e vi misi a
disposizione il mio incarico. Sono ora ben lieto della vostra decisione
che semplifica molte cose”.
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RESISTENZA: AZIONI DEI
PARTIGIANI - A Roma i Gap disperdono a colpi di bombe a mano un
corteo di fascisti in via Tomacelli.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE - Al poligono di tiro di Perugia, dopo
un processo tenuto nei locali del cinema Lilli da parte di un tribunale
formato da fascisti e nazisti, vengono fucilati gli otto partigiani
catturati il 6. Il loro comandante, Mario Grecchi, dopo la cattura, è
stato portato prima all’ospedale di Città di Castello e poi a quello di
Perugia. Viene sottoposto a trasfusioni di sangue con l’unico scopo di
farlo vivere fino al giorno della fucilazione: il 17 marzo.
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STORIA
POSTALE dell’8 marzo
Piego
ospedalero come lettera raccomandata aperta (0,50 + 0,60) affrancato con
uso, in emergenza, del valore 0,10 pacchi.
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Una lettera espressa da Milano a Verona con uso di valori gemelli sia
del 0,25 che del 0,30 presenti come ordinari e provvisori
Lettera espressa regolarmente affrancata 1,75 con uso, in emergenza, di
marche da bollo. Presenza di gemelli da 0,50. Censura della commissione
provinciale di Firenze.
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