il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

7° Periodo: dal 10 febbraio 1944 al 10 maggio 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

Quinta parte (dal 16 al 22 marzo 1944)

 

Giovedì 16 Marzo 1944

PER FIRENZE CITTA’ APERTA - Firenze – Il console tedesco di Firenze, Wolf, telegrafa a Rahn e, prendendo spunto dal bombardamento della città del 11 marzo, gli chiede informazioni precise sulla riguardo alla questione di Firenze come candidata a “città aperta”. Si riuscirà ad ottenerne la dichiarazione ufficiale?. Wolf è stato sollecitato dalla Santa Sede tramite il cardinale di Firenze, Elia della Costa. Rahn gli fa capire che la decisione, fatta ricadere su Hitler, non viene ancora presa mentre Mussolini dichiara apertamente il suo disinteresse.

RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI - A Valdinferno (CN) i tedeschi fucilano presso la chiesa tre partigiani. Sempre nel paese n'eliminano altri due, ne uccidono poi un altro in località Bosi di Valdinferno e un altro ancora in località Mulattieri di Valdinferno, mentre tentava la fuga. Altri due partigiani vengono passati per le armi nella borgata di Tasso di Roburent.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI - Il territorio di Leonessa e San Pancrazio viene “liberato” dalla Brigata Gramsci e trasformato in “zona libera”.



STORIA POSTALE del 16 marzo

 

 

 

Una raccomandata espessa
per la Svezia veramente rara sia per la destinazione che per, e maggiormente, la affrancatura in perfetta tariffa (5,25 = 1,25 lettera per estero + 1,50 di raccomandazione estero + 2,50 di espresso estero) realizzata con un 5,00 Imperiale, davvero raro in RSI, e un 0,25 della Provvisoria.
 

 

 

 

 

 

 

 

 


Da “Il Resto del Carlino”:
 

 

Seguono due raccomandate con gradevoli affrancature miste

 

Venerdì 17 Marzo 1944

RESISTENZA:ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE - Proprio nel momento del più acuto contrasto con la monarchia e Badoglio, il CLN, che sta rivendicando la sua condizione di solo governo legittimo straordinario (riaffermato ancora oggi dal CLNAI), deve ora, dopo il riconoscimento del governo Badoglio da parte russa, accusare il colpo che rinforza contro di lui la posizione sia degli angloamericani che dei russi i quali danno la loro fiducia al governo del Sud.

RESISTENZA:AZIONI DEI PARTIGIANI
Al Passo del Cerreto una pattuglia partigiana compie un colpo di mano ed espugna il presidio della milizia fascista.
A Torino, il giovanissimo Dante di Nanni, gappista di Giovanni Pesce, ferito da una raffica di mitra alle gambe durante un’azione, riesce ugualmente a raggiungere la base, in un caseggiato di Borgo San Paolo, in via San Bernardino. Fascisti e tedeschi circondano la casa. Qualcuno ha notato macchie di sangue lungo le scale e li ha avvertiti. I tedeschi sparano anche con un cannoncino anticarro. Di Nanni risponde al fuoco con la pistola, ha solo venticinque colpi, getta otto bombe a mano. Non ha più nulla per colpire o difendersi mentre i vigili del fuoco azionano una scala. Il ragazzo appare sul vano della finestra coperto di sangue, alza il braccio con il pugno chiuso e si getta nel vuoto.

RESISTENZA:AZIONI DEI TEDESCHI - Dato il pericolo rappresentato dai “ribelli” il maresciallo Kesselring dirama una circolare per proibire gli spostamenti delle truppe durante la notte.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Belluno – Quattro partigiani vengono impiccati in Piazza Campitello nel capoluogo.
Provincia di Cuneo - A Bernezzo, esasperati per essere stati tenuti a bada da un solo partigiano, che è anche ferito, i tedeschi appiccano il fuoco alla baita in cui si è rifugiato e lo fanno morire fra le fiamme. Protagonisti i tedeschi, si registrano oggi i seguenti fatti: a Ormea fucilazione del partigiano Domenico Novaro; a Roburent, presso Miassora, cattura di cinque partigiani in un essiccatoio e fucilazione del carabiniere Luigi Palmieri presso il Rio Muracco; a Ceva fucilazione di nove partigiani.
Provincia di Parma - A Valmozzola, per rappresaglia all’azione partigiana del 13, i tedeschi fucilano, presso la stessa stazione ferroviaria, quattordici giovani partigiani catturati nel bagnonese e confortati a Pontremoli da Mons. Sismondo che ha chiesto invano la loro grazia.
Provincia di Perugia - Al poligono di tiro di Perugia viene passato per le armi Mario Grecchi. Dopo undici giorni di ospedale, dove è stato tenuto in vita con l’unico scopo di fucilarlo in piena coscienza, il Grecchi, che non si reggeva in piedi, è stato portato a spalla all’interno del poligono.


STORIA POSTALE del 17 marzo
 
 

 

 

Manoscritti raccomandata aperta affrancata 1,20 (0,60 + 0,60) in emergenza con un segnatasse da 0,20 e due Miti aerea 0,50 usati come ordinari. Dal Comune di Besenzone (PC) ma inviata da Cortemaggiore (PC).

 

 


 

 

 

Una lettera raccomandata da Campodarsego (PD) alla Germania giustamente affrancata 2,50 (1,00 + 1,50) con quattro valori 0,50 Imperiale e un valore 0,50 Propaganda di Guerra (in alto a sinistra) con vignetta ritagliata, tutti fuori corso, censurata “in chiaro” dall’Ufficio Provinciale di Cesura P.D. (timbro usato nel 1941 – 42).

 

 

Il tentativo del mittente di questa letteradi far passare un valore fuori corso con la scusante di “zona sprovvista
di francobolli nuovi” non è riuscita. Il diligente ufficiale postale addetto al controllo in partenza ha cassato il volto del re e apposto il bollo T per la relativa tassazione in arrivo che fu pedissequamente eseguita a Pian del Voglio (BO)
 

 


Sabato 18 Marzo 1944

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD - Il periodico “Avanguardia Europea”, organo razzista diffuso fra i reparti italiani che affiancano le SS tedesche, commenta con compiacimento la rimozione del generale Gambara dal comando dello Stato Maggiore Esercito. Oggi Gambara incontra Mussolini che gli precisa, verbalmente, le accuse che hanno determinato il suo allontanamento.

L’AVIAZIONE ITALIANA DEL NORD - I piloti del 1° Gruppo da caccia “Asso di bastoni”, comandato da Visconti con base a Campoformio riescono oggi ad abbattere altri aerei alleati.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Ascoli Piceno - A Montemonaco, presso Tofe, le SS dell'unità speciale Brandenburg, fucilano 10 partigiani. A Ceva (CN) ne fucilano altri cinque.
Provincia di Modena e Reggio - A Montefiorino (MO) e Villa Minozzo (RE) i paracadutisti della divisione Herman Goering, guidati dal capitano Hartwig (secondo altri testi Van Loeben) e reduci del fronte di Cassino, aiutati dalla Feldgendarmerie di Bologna e da unità fasciste, per rappresaglia all’uccisione di alcuni loro soldati negli scontri del 16 e 17 marzo, decidono di distruggere quattro frazioni dell’Appennino tosco emiliano: Monchio (distrutto a cannonate), Costrignano e Susano nel comune di Montefiorino e Cervarolo in quello di Villa Minozzo e di sterminare buona parte dei loro abitanti. Vengono uccise 136 persone (tra cui otto donne, quattro ragazzi e venti vecchi), distrutte col fuoco 181 case e danneggiati 176 stalle e fienili. I senza tetto sono 924.
Provincia di Torino - Anche oggi i tedeschi continuano nelle fucilazioni di partigiani e civili inermi: a Corio Canavese durante un rastrellamento, passano per le armi tre civili.
Provincia di Viterbo - Alla ricerca delle reclute e dei richiamati, i fascisti sono addirittura costretti a rastrellare le case una per una: a Celleno un sottufficiale e due militi della GNR, mentre attraversano l’abitato diretti alla caserma per tradurvi un disertore arrestato, vengono assaliti dalla folla che riesce ad avere ragione dei tre militari e a liberare il detenuto; in serata, a Grotte Santo Stefano (frazione di Viterbo), ignoti esplodono due colpi di fucile contro due legionari della GNR in transito ferendone uno gravemente e leggermente l’altro.

ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD -

Roma - Il Comitato di Liberazione Nazionale centrale approva a maggioranza, con il solo voto contrario di Ugo La Malfa (che pone la pregiudiziale antimonarchica), un ordine del giorno nel quale si afferma che l’esigenza fondamentale del paese è rappresentata dalla costituzione di un governo veramente democratico, con l’esclusione delle forze e degli interessi rappresentati da uomini compromessi con la dittatura e la guerra fascista.


STORIA POSTALE del 18 marzo
 

 

 

Questa lettera, probabilmente doppio porto ma comunque in eccesso perché nel distretto, presenta il gemellaggio di un valore 0,50 provvisoria con un 0,50 Propaganda di Guerra con vignetta ritagliata fuori corso.


 


 

 

Raccomandata espressa affrancata con marche da bollo da 0,50 con sovrastampa privata COME FRANCOBOLLO e accettata in Posta.

 

 

 



 

Continua la caccia ai valori fuori corso con l’effige reale. Le tassate, nell’immediato periodo successivo alla data del fuori corso, sono normalmente più frequenti che nel prosieguo. E’, infatti, molto più probabile reperire valori fuori corso sfuggiti all’attenzione degli addetti al controllo, anche dopo mesi. Seguono due esempi di solerte tassazione in data odierna.

 

Domenica 19 Marzo 1944 – San Giuseppe

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD - La reazione più violenta al “bando Graziani” si ha a Peccioli (PI). Alle 11 del mattino, in località “Le Serre”, la folla assale un autocarro dell’esercito e libera nove disertori arrestati dai carabinieri e dai militi della GNR. Poi la gente si raccoglie sulla piazza del paese, prende a sassate le finestre del segretario del PFR, e invade il municipio chiedendo le tessere annonarie anche per i renitenti.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Roma - A Cervarolo i tedeschi massacrano 27 uomini e il parroco.
Provincia di Viterbo - Scatta la reazione per i fatti avvenuti ieri a Celleno e Grotte Santo Stefano. Nella prima località vengono arrestati tre renitenti alla leva, tre propagandisti badogliani, alcuni famigliari di disertori e distrutte le abitazioni di noti “banditi”. A Grotte vengono catturati tre disertori, diversi elementi sovversivi, alcuni famigliari dei ribelli e bruciate le masserizie di vari elementi alla macchia.

RESISTENZA:AZIONI DEI PARTIGIANI - Tra ieri ed oggi si è svolta la battaglia di Lago Santo (nel Pontremolese) sostenuta da un gruppo del distaccamento del “Picelli” che si è portato nel parmense. Si tratta di nove uomini tra i quali il comandante Dante Castellucci “Facio” che dopo avere resistito eroicamente a 150 tedeschi e fascisti che li hanno accerchiati dentro il loro rifugio e dopo avere subito gravi perdite riescono a sganciarsi e a ripiegare.

Provincia di Roma - Quasi tutti i chiodi a 4 punte che arrivavano alle formazioni romane del PCI provenivano dalla bottega di un fabbro, Enrico Ferola, in via della Pelliccia a Trastevere. Nello scantinato sotto il negozio il coraggioso Ferola ha lavorato intere nottate con l’aiuto di due ragazzi. Un lavoro duro e pericoloso dato che un’ordinanza di Kesselring minaccia la fucilazione sul posto ai “sabotatori” delle forze armate germaniche. Ferola ha fatto non meno di diecimila “ordigni” quando, nella notte odierna, viene scoperto, per una spiata, dagli scherani della banda Koch
Portato alla pensione “Jaccarino”, sede di Koch, e torturato, non rivelerà a chi fosse destinato il mezzo quintale di 4 punte che gli hanno trovato. La mattina del 24 marzo Koch e Caruso lo inseriranno nella lista dei 50 nomi da dare ai tedeschi per la rappresaglia di via Rasella ed Enrico Ferola, 54 anni, fabbro trasteverino e partigiano della IV zona del PCI, finirà alle Ardeatine.



STORIA POSTALE del 19 marzo
 


Lunedì 20 Marzo 1944

SU GIOVANNI GENTILE

Firenze – A Palazzo Serristori, in occasione del secondo centenario della nascita di Giovan Battista Vico, riprende l’attività dell’Accademia d’Italia. Alla cerimonia sono presenti il presidente Giovanni Gentile (nella foto), il podestà di Firenze Giotto Dainelli, il ministro dell’Educazione Nazionale Carlo Alberto Biggini e il ministro degli Interni Guido Buffarini Guidi. Il filosofo Gentile eleva, nella sua allocuzione, un omaggio a Mussolini e alla Repubblica Sociale:
 


 

 

Riprodotta una lettera espressa da Oropa (VC) a Novellara (RE) affrancata con tre valori da 0,50 Imperiale fuori corso non tassati. Censurata dalla Commissione Provinciale di Censura 21R di Reggio Emilia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Con Mussolini è risorta l’Italia di Vittorio Veneto; l’Italia giovane, leale, generosa, ardita, fidente nelle proprie forze, ansiosa di giustizia per se e per tutti. E la voce del suo capo non si è spenta perché era quella della Patria immortale. Di cui il corpo era stato distrutto, ma sopravviveva l’anima per rifarlo; e rifarlo poteva perché con Mussolini restava per l’Italia all’interno un’idea e all’esterno la forza intatta del Tripartito. E’ risorta l’Italia, degna di vivere e di combattere; si solleva di nuovo nel cuore degli italiani e nella stima degli altri, e torna a combattere per riscattare il suo onore alla vita e alla vittoria”.

RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI
Provincia di Cuneo - A Pamparato, scampato alla morte perché nascosto in fienile, il partigiano Andrea Sasso viene catturato dai tedeschi e fucilato; a Roburent i tedeschi fucilano, nel parco del palazzo comunale, tre civili che si sono consegnati dietro formale promessa di avere salva la vita.
Provincia di Ravenna - A Lugo, in una località non specificata del territorio del comune, il civile Duilio Savioli, trovato in possesso d’una pistola, viene passato per le armi.




STORIA POSTALE del 20 marzo

 


 

 

Regolarissima invece la cartolina postale espressa (primi usi) sovrastampata con il completamento di tariffa (1,55 = 0,30 + 1,25) realizzato con cinque valori provvisoria da 0,25; da Firenze a Lugo di Romagna (FO).

 

 

 


 

Cartolina affrancata per espresso (0,30 + 1,25) declassata a cartolina semplice per la presenza del 1,25 non sovrastampato e quindi “fuori corso” dal 16 marzo. Anche la scritta Espresso è stata cancellata.


 

 

Ascoli Piceno e Macerata – I valori soprastampati della RSI sono abbastanza usati in queste due province limitrofe. Le prime date d’uso sembrano inquadrarsi fra il 16 marzo ed oggi, ma, assieme ai valori della RSI, continuano ad essere usati i francobolli della Imperiale, con o senza l’effigie del re.



Martedì 21 Marzo 1944

POLITICA INTERNA - Mussolini decide di sciogliere la segreteria politica composta dal figlio Vittorio, il nipote Vito e altri intimi. Destina ad altro incarico anche il segretario Dolfin.

DALLA RSI: LE SEGNALAZIONI DELLA GNR
La GNR di Bologna segnala, in data odierna:
“Le reclute presentatesi in questi giorni ai centri di addestramento palesano, nella maggioranza, idee sovversive. Per tale motivo, l’11 corrente furono fermati dalle GNR circa 500 soldati alloggiati nella caserma Cadorna (Croce di Casalecchio) e avviati alla stazione per essere internati. Nell’attraversare la città cantarono l’Internazionale. Cantarono inni sovversivi anche militari che, a piedi e inquadrati in una compagnia, si recavano a Corticella per prendere il treno per il Veneto. (…) L’11 corrente, alle ore 14 in via Indipendenza e alle ore 15,30 in piazza Galvani, reclute provenienti da Casalecchio e transitanti su vetture tranviarie, cantarono Bandiera Rossa, inneggiando al maresciallo Tito e gridando abbasso la repubblica. Intervenuti, legionari della GNR spararono alcuni colpi d’arma da fuoco. I responsabili vennero fermati”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
- Roma – Alcuni membri della resistenza romana, studiando i movimenti di un’unità militare tedesca, la 2^ compagnia del III° battaglione del reggimento di polizia “Bozen”, hanno notato che essa attraversa tutti i giorni alcune vie della capitale. La compagnia, impegnata nel servizio di guardia al Viminale, giungendo dal Foro Mussolini, marcia come d’abitudine attraverso piazza del Popolo, via del Babuino, piazza di Spagna, via Due Macelli, largo del Tritone e, infine, lungo via Rasella in direzione di via Quattro Fontane raggiunge gli alloggiamenti situati al castro Pretorio. E’ maturato così il progetto di attaccare questa formazione.



STORIA POSTALE del 21 marzo

In tema di francobolli con l’effigie reale andati fuori corso con il giorno 16 u.s., ecco la riproduzione della circolare della Direzione Provinciale di Novara:


 

 


Il controllo per la presenza di valoi fuori corso sembra essersi allentato, ecco questa raccomandata che presenta, oltre al 0,75 Imperiale, due gemelli da 0,50.

 



 

 

 

 

Ecco, a dimostrazione che non tutti gli utenti delle Poste avevano capito che i biglietti postali continuavano ad essere in corso, un BP da 0,25 usato come supporto con l’applicazione di un 0,50 Miti a copertura dell’effige reale. Reale disinformazione o irresistibile odio per il Re?
 


 

Ancora un 0,30 Imperiale fuori corso non tassato lo si può vedere in questa lettera espressa che mostra anche un 1,25 espresso con sovrastampa GNR.
Censura della Commissione Provinciale di Modena 64R.
 

 

Mercoledì 22 Marzo 1944

DALLA RSI: LE SEGNALAZIONI DELLA GNR - La GNR di Pesaro, a proposito della chiamata alle armi delle classi 1923, 1924 e 1925, segnala: “Le reclute hanno generalmente preferito disertare ed accrescere le già minacciose ed agguerrite bande di ribelli operanti nell’interno della provincia”.

UNA VIA DI FUGA IN SVIZZERA - La Svizzera, dopo l’8 settembre, non ha riconosciuto la Repubblica Sociale. Teoricamente non dovrebbe intrattenere rapporti diplomatici con Salò. Ma non può ignorare l’esistenza di uno stato che, sia pure provvisorio e in regime di occupazione, controlla e amministra l’Italia del Nord. Gli interessi svizzeri in Lombardia, Liguria, Piemonte e Veneto sono ingenti e devono essere tutelati. Così si è giunti ad una soluzione compromissoria: la Svizzera è stata autorizzata a tenere a Milano una delegazione commerciale, in pratica un’ambasciata “ufficiosa”, e la RSI ad aprire, per reciprocità, un ufficio con pari funzioni a Zurigo. Il direttore della delegazione commerciale svizzera a Milano è il signor Max Troendle. Praticamente l’ambasciatore senza credenziali presso Salò. Ha un permesso di transito permanente firmato dai tedeschi che controllano il confine italo – svizzero e si trattiene, normalmente, in Italia dal martedì mattina al venerdì sera.
Troendle è così venuto a trovarsi in una posizione particolare in quanto persona adatta a svolgere il delicato e molto particolare ruolo di intermediario tra il suo governo e quello della RSI nella trattativa per consentire a Mussolini, ai gerarchi di Salò e alle loro famiglie di rifugiarsi in Svizzera quando gli Alleati saranno dilagati nell’Italia del Nord.
All’uopo, Mussolini, ha dato incarico al sottosegretario agli Esteri, conte Serafino Mazzolini, di tastargli il polso. Il primo incontro fra i due avviene oggi a Salò. Sono presenti il direttore degli Affari Politici, Nonis, il direttore degli Affari Generali, Bertoli, il direttore degli Affari Economici, Cantoni Marca. Dopo i soliti convenevoli, Mazzolini pone esplicitamente la domanda: quale sarebbe l’atteggiamento della Svizzera in caso di richiesta di asilo da parte di rappresentanti del governo di Salò e delle loro famiglie, se ne venisse minacciata la sicurezza dal precipitare della situazione?
Mussolini è convinto di ricevere una risposta rassicurante, invece Troedle si tiene sul generico. Risponde di non avere titoli per impegnarsi in un problema simile. Può soltanto dare un suggerimento: nel caso, le domande di visto andrebbero rivolte ak consolato competente. Una risposta veramente “diplomatica”. Quale visto? Quale consolato competente? Qui non si tratta di visti, non è il caso di un viaggio oltre confine con il passaporto in regola. E non si vede a quale consolato ci si riferisca, se i due paesi non intrattengono relazioni diplomatiche e pertanto non esistono consolati in funzione. Troedle, comunque, è del personale parere che il suo governo non rifiuterà asilo a chi lo chiederà in condizioni di necessità. Non lo ha ottenuto – aggiunge con malizia – anche la contessa Ciano qualche mese prima, quando doveva sfuggire non agli Alleati, ma ai tedeschi e ai fascisti?
Il colloquio si conclude con l’impegno di Mazzolini di far avere al più presto a Troedle un elenco delle persone che potrebbero chiedere di rifugiarsi in Svizzera in caso di crollo della RSI.
Troendle, durante l’intero arco della Repubblica Sociale, non incontrerà
mai Mussolini.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
 

Roma – Vigilia dell’attentato in Via Rasella. All’operazione parteciperanno sedici partigiani dei Gruppi d’Azione Partigiana delle squadre Garibaldi, Pisacane, Strozzi e Gramsci. I gappisti sono anche in possesso di alcune bombe di mortaio da 45 mm., trasformate in modo che una sigaretta accesa basti a farle deflagrare. Rosario Bencivenga, Carla Capponi e Carlo Salinari ideatori dell’operazione, sono soddisfatti dei preparativi. Domani riusciranno a ricordare in maniera clamorosa i venticinque anni della nascita del fascismo.

Nella foto: il carretto della spazzatura per l’attentato di via Rasella.
 


 

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE - FirenzeVengono fucilati al Campo di Marte cinque giovani (nelle foto) che il tribunale speciale ha condannati a morte per non avere risposto ai bandi repubblichini e quindi considerati renitenti alla leva. Sono Guido Targetti, Ottorino Quiti, Adriano Santoni, Leandro Corona e Antonio Raddi (nelle foto da sinistra a destra). Provengono da Vicchio di Mugello escluso il Corona che era sardo.
Alla fucilazione è stata imposta la presenza delle reclute e ad altri giovani in attesa di processo per creare sgomento in chiunque dubiti della possibilità di ripresa del fascismo. Targetti, Raddi e Santoni muoiono subito, dopo la prima raffica. Non così Quiti e Corona che continuano a dimenarsi gridando: “Mamma, mamma!”. Allora interviene il capitano Ceccaroni, comandante del plotone di esecuzione, che gli scarica addosso sei colpi di pistola. Quiti non muore e continua a gridare fino a

che il maggiore Carità non interviene personalmente a dare il colpo di grazia.
I giovani presenti rientrano sconvolti nelle caserme e nei luoghi di detenzione.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Pesante bombardamento aereo su Padova (nella foto il duomo di Padova colpito dalle bombe), anche Bologna e Verona vengono duramente colpite.


 

STORIA POSTALE del 22 marzo

Un eccezionale uso del 1,25 Espresso Imperiale sovrastampato PM usato in RSI “misto” ai valori della provvisoria. La lettera è regolarmente giunta a Desenzano (BS) il 25 marzo come si può rilevare dal timbro di arrivo. L’uso del PM è probabilmente intenzionale visto che la busta essendo intestata al Direttore Provinciale delle Poste e Telegrafi di Firenze non ha probabilmente subito alcun controllo.
 

 

 

Una inconsueta cartolina raccomandata nel distretto (0,75 = 0,15 di cartolina nel distretto + 0,60 di raccomandazione aperta) di Zero Branco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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