7° Periodo: dal 10 febbraio 1944 al
10 maggio 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
Quinta parte (dal 16 al 22 marzo 1944) |
Giovedì 16 Marzo 1944
PER FIRENZE CITTA’ APERTA - Firenze – Il console tedesco di
Firenze, Wolf, telegrafa a Rahn e, prendendo spunto dal bombardamento
della città del 11 marzo, gli chiede informazioni precise sulla riguardo
alla questione di Firenze come candidata a “città aperta”. Si riuscirà
ad ottenerne la dichiarazione ufficiale?. Wolf è stato sollecitato dalla
Santa Sede tramite il cardinale di Firenze, Elia della Costa. Rahn gli
fa capire che la decisione, fatta ricadere su Hitler, non viene ancora
presa mentre Mussolini dichiara apertamente il suo disinteresse.
RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI - A Valdinferno (CN) i tedeschi
fucilano presso la chiesa tre partigiani. Sempre nel paese n'eliminano
altri due, ne uccidono poi un altro in località Bosi di Valdinferno e un
altro ancora in località Mulattieri di Valdinferno, mentre tentava la
fuga. Altri due partigiani vengono passati per le armi nella borgata di
Tasso di Roburent.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI - Il territorio di Leonessa e
San Pancrazio viene “liberato” dalla Brigata Gramsci e trasformato in
“zona libera”.
STORIA POSTALE del 16 marzo
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Una raccomandata espessa
per la Svezia veramente rara sia per la destinazione che per, e
maggiormente, la affrancatura in perfetta tariffa (5,25 = 1,25 lettera
per estero + 1,50 di raccomandazione estero + 2,50 di espresso estero)
realizzata con un 5,00 Imperiale, davvero raro in RSI, e un 0,25 della
Provvisoria.
Da “Il Resto del Carlino”:
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Seguono due raccomandate con gradevoli affrancature miste
Venerdì 17 Marzo 1944
RESISTENZA:ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE - Proprio nel
momento del più acuto contrasto con la monarchia e Badoglio, il CLN, che
sta rivendicando la sua condizione di solo governo legittimo
straordinario (riaffermato ancora oggi dal CLNAI), deve ora, dopo il
riconoscimento del governo Badoglio da parte russa, accusare il colpo
che rinforza contro di lui la posizione sia degli angloamericani che dei
russi i quali danno la loro fiducia al governo del Sud.
RESISTENZA:AZIONI DEI PARTIGIANI
Al Passo del Cerreto una pattuglia partigiana compie un colpo di
mano ed espugna il presidio della milizia fascista.
A Torino, il giovanissimo Dante di Nanni, gappista di Giovanni
Pesce, ferito da una raffica di mitra alle gambe durante un’azione,
riesce ugualmente a raggiungere la base, in un caseggiato di Borgo San
Paolo, in via San Bernardino. Fascisti e tedeschi circondano la casa.
Qualcuno ha notato macchie di sangue lungo le scale e li ha avvertiti. I
tedeschi sparano anche con un cannoncino anticarro. Di Nanni risponde al
fuoco con la pistola, ha solo venticinque colpi, getta otto bombe a
mano. Non ha più nulla per colpire o difendersi mentre i vigili del
fuoco azionano una scala. Il ragazzo appare sul vano della finestra
coperto di sangue, alza il braccio con il pugno chiuso e si getta nel
vuoto.
RESISTENZA:AZIONI DEI TEDESCHI - Dato il pericolo rappresentato
dai “ribelli” il maresciallo Kesselring dirama una circolare per
proibire gli spostamenti delle truppe durante la notte.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Belluno – Quattro partigiani vengono impiccati in
Piazza Campitello nel capoluogo.
Provincia di Cuneo - A Bernezzo, esasperati per essere
stati tenuti a bada da un solo partigiano, che è anche ferito, i
tedeschi appiccano il fuoco alla baita in cui si è rifugiato e lo fanno
morire fra le fiamme. Protagonisti i tedeschi, si registrano oggi i
seguenti fatti: a Ormea fucilazione del partigiano Domenico
Novaro; a Roburent, presso Miassora, cattura di cinque partigiani
in un essiccatoio e fucilazione del carabiniere Luigi Palmieri presso il
Rio Muracco; a Ceva fucilazione di nove partigiani.
Provincia di Parma - A Valmozzola, per rappresaglia all’azione
partigiana del 13, i tedeschi fucilano, presso la stessa stazione
ferroviaria, quattordici giovani partigiani catturati nel bagnonese e
confortati a Pontremoli da Mons. Sismondo che ha chiesto invano la loro
grazia.
Provincia di Perugia - Al poligono di tiro di Perugia
viene passato per le armi Mario Grecchi. Dopo undici giorni di ospedale,
dove è stato tenuto in vita con l’unico scopo di fucilarlo in piena
coscienza, il Grecchi, che non si reggeva in piedi, è stato portato a
spalla all’interno del poligono.
STORIA POSTALE del 17 marzo
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Manoscritti raccomandata aperta affrancata 1,20 (0,60 + 0,60) in
emergenza con un segnatasse da 0,20 e due Miti aerea 0,50 usati come
ordinari. Dal Comune di Besenzone (PC) ma inviata da Cortemaggiore (PC).
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Una lettera raccomandata da
Campodarsego (PD) alla Germania giustamente affrancata 2,50 (1,00 +
1,50) con quattro valori 0,50 Imperiale e un valore 0,50 Propaganda di
Guerra (in alto a sinistra) con vignetta ritagliata, tutti fuori corso,
censurata “in chiaro” dall’Ufficio Provinciale di Cesura P.D. (timbro
usato nel 1941 – 42).
Il tentativo del mittente
di questa letteradi far passare un valore fuori corso con la scusante di
“zona sprovvista
di francobolli nuovi” non è riuscita. Il diligente ufficiale postale
addetto al controllo in partenza ha cassato il volto del re e apposto il
bollo T per la relativa tassazione in arrivo che fu pedissequamente
eseguita a Pian del Voglio (BO)
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Sabato 18 Marzo 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD - Il periodico “Avanguardia
Europea”, organo razzista diffuso fra i reparti italiani che affiancano
le SS tedesche, commenta con compiacimento la rimozione del generale
Gambara dal comando dello Stato Maggiore Esercito. Oggi Gambara incontra
Mussolini che gli precisa, verbalmente, le accuse che hanno determinato
il suo allontanamento.
L’AVIAZIONE ITALIANA DEL NORD - I piloti del 1° Gruppo da caccia
“Asso di bastoni”, comandato da Visconti con base a Campoformio
riescono oggi ad abbattere altri aerei alleati.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Ascoli Piceno - A Montemonaco, presso Tofe,
le SS dell'unità speciale Brandenburg, fucilano 10 partigiani. A Ceva
(CN) ne fucilano altri cinque.
Provincia di Modena e Reggio - A Montefiorino (MO) e
Villa Minozzo (RE) i paracadutisti della divisione Herman Goering,
guidati dal capitano Hartwig (secondo altri testi Van Loeben) e reduci
del fronte di Cassino, aiutati dalla Feldgendarmerie di Bologna e da
unità fasciste, per rappresaglia all’uccisione di alcuni loro soldati
negli scontri del 16 e 17 marzo, decidono di distruggere quattro
frazioni dell’Appennino tosco emiliano: Monchio (distrutto a
cannonate), Costrignano e Susano nel comune di Montefiorino e
Cervarolo in quello di Villa Minozzo e di sterminare buona parte dei
loro abitanti. Vengono uccise 136 persone (tra cui otto donne, quattro
ragazzi e venti vecchi), distrutte col fuoco 181 case e danneggiati 176
stalle e fienili. I senza tetto sono 924.
Provincia di Torino - Anche oggi i tedeschi continuano nelle
fucilazioni di partigiani e civili inermi: a Corio Canavese
durante un rastrellamento, passano per le armi tre civili.
Provincia di Viterbo - Alla ricerca delle reclute e dei
richiamati, i fascisti sono addirittura costretti a rastrellare le case
una per una: a Celleno un sottufficiale e due militi della GNR,
mentre attraversano l’abitato diretti alla caserma per tradurvi un
disertore arrestato, vengono assaliti dalla folla che riesce ad avere
ragione dei tre militari e a liberare il detenuto; in serata, a
Grotte Santo Stefano (frazione di Viterbo), ignoti esplodono due
colpi di fucile contro due legionari della GNR in transito ferendone uno
gravemente e leggermente l’altro.
ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD -
Roma - Il Comitato di Liberazione Nazionale centrale
approva a maggioranza, con il solo voto contrario di Ugo La Malfa (che
pone la pregiudiziale antimonarchica), un ordine del giorno nel quale si
afferma che l’esigenza fondamentale del paese è rappresentata dalla
costituzione di un governo veramente democratico, con l’esclusione delle
forze e degli interessi rappresentati da uomini compromessi con la
dittatura e la guerra fascista.
STORIA POSTALE del 18 marzo
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Questa lettera, probabilmente doppio porto ma comunque in eccesso perché
nel distretto, presenta il gemellaggio di un valore 0,50 provvisoria con
un 0,50 Propaganda di Guerra con vignetta ritagliata fuori corso.
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Raccomandata espressa affrancata con marche da bollo da 0,50 con
sovrastampa privata COME FRANCOBOLLO e accettata in Posta.
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Continua la caccia ai
valori fuori corso con l’effige reale. Le tassate, nell’immediato
periodo successivo alla data del fuori corso, sono normalmente più
frequenti che nel prosieguo. E’, infatti, molto più probabile reperire
valori fuori corso sfuggiti all’attenzione degli addetti al controllo,
anche dopo mesi. Seguono due esempi di solerte tassazione in data
odierna.
Domenica 19 Marzo 1944 – San Giuseppe
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD - La reazione più violenta al “bando
Graziani” si ha a Peccioli (PI). Alle 11 del mattino, in località “Le
Serre”, la folla assale un autocarro dell’esercito e libera nove
disertori arrestati dai carabinieri e dai militi della GNR. Poi la gente
si raccoglie sulla piazza del paese, prende a sassate le finestre del
segretario del PFR, e invade il municipio chiedendo le tessere annonarie
anche per i renitenti.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Roma - A Cervarolo i tedeschi massacrano 27
uomini e il parroco.
Provincia di Viterbo - Scatta la reazione per i fatti avvenuti
ieri a Celleno e Grotte Santo Stefano. Nella prima località
vengono arrestati tre renitenti alla leva, tre propagandisti badogliani,
alcuni famigliari di disertori e distrutte le abitazioni di noti
“banditi”. A Grotte vengono catturati tre disertori, diversi elementi
sovversivi, alcuni famigliari dei ribelli e bruciate le masserizie di
vari elementi alla macchia.
RESISTENZA:AZIONI DEI PARTIGIANI - Tra ieri ed oggi si è svolta
la battaglia di Lago Santo (nel Pontremolese) sostenuta da un gruppo del
distaccamento del “Picelli” che si è portato nel parmense. Si tratta di
nove uomini tra i quali il comandante Dante Castellucci “Facio” che dopo
avere resistito eroicamente a 150 tedeschi e fascisti che li hanno
accerchiati dentro il loro rifugio e dopo avere subito gravi perdite
riescono a sganciarsi e a ripiegare.
Provincia di Roma - Quasi tutti i chiodi a 4 punte che arrivavano
alle formazioni romane del PCI provenivano dalla bottega di un fabbro,
Enrico Ferola, in via della Pelliccia a Trastevere. Nello scantinato
sotto il negozio il coraggioso Ferola ha lavorato intere nottate con
l’aiuto di due ragazzi. Un lavoro duro e pericoloso dato che
un’ordinanza di Kesselring minaccia la fucilazione sul posto ai
“sabotatori” delle forze armate germaniche. Ferola ha fatto non meno di
diecimila “ordigni” quando, nella notte odierna, viene scoperto, per una
spiata, dagli scherani della banda Koch
Portato alla pensione “Jaccarino”, sede di Koch, e torturato, non
rivelerà a chi fosse destinato il mezzo quintale di 4 punte che gli
hanno trovato. La mattina del 24 marzo Koch e Caruso lo inseriranno
nella lista dei 50 nomi da dare ai tedeschi per la rappresaglia di via
Rasella ed Enrico Ferola, 54 anni, fabbro trasteverino e partigiano
della IV zona del PCI, finirà alle Ardeatine.
STORIA POSTALE del 19 marzo
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Lunedì 20 Marzo 1944
SU GIOVANNI GENTILE
Firenze – A Palazzo Serristori, in occasione del secondo
centenario della nascita di Giovan Battista Vico, riprende l’attività
dell’Accademia d’Italia. Alla cerimonia sono presenti il presidente
Giovanni Gentile (nella foto), il podestà di Firenze Giotto Dainelli,
il ministro dell’Educazione Nazionale Carlo Alberto Biggini e il
ministro degli Interni Guido Buffarini Guidi. Il filosofo Gentile eleva,
nella sua allocuzione, un omaggio a Mussolini e alla Repubblica Sociale:
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Riprodotta una lettera espressa da Oropa (VC) a Novellara (RE)
affrancata con tre valori da 0,50 Imperiale fuori corso non tassati.
Censurata dalla Commissione Provinciale di Censura 21R di Reggio Emilia.
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“Con Mussolini è risorta l’Italia di Vittorio Veneto; l’Italia
giovane, leale, generosa, ardita, fidente nelle proprie forze, ansiosa
di giustizia per se e per tutti. E la voce del suo capo non si è spenta
perché era quella della Patria immortale. Di cui il corpo era stato
distrutto, ma sopravviveva l’anima per rifarlo; e rifarlo poteva perché
con Mussolini restava per l’Italia all’interno un’idea e all’esterno la
forza intatta del Tripartito. E’ risorta l’Italia, degna di vivere e di
combattere; si solleva di nuovo nel cuore degli italiani e nella stima
degli altri, e torna a combattere per riscattare il suo onore alla vita
e alla vittoria”.
RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI
Provincia di Cuneo - A Pamparato, scampato alla morte
perché nascosto in fienile, il partigiano Andrea Sasso viene catturato
dai tedeschi e fucilato; a Roburent i tedeschi fucilano, nel parco del
palazzo comunale, tre civili che si sono consegnati dietro formale
promessa di avere salva la vita.
Provincia di Ravenna - A Lugo, in una località non
specificata del territorio del comune, il civile Duilio Savioli, trovato
in possesso d’una pistola, viene passato per le armi.
STORIA POSTALE del 20 marzo
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Regolarissima invece la cartolina postale espressa (primi usi)
sovrastampata con il completamento di tariffa (1,55 = 0,30 + 1,25)
realizzato con cinque valori provvisoria da 0,25; da Firenze a Lugo di
Romagna (FO).
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Cartolina affrancata per espresso (0,30 + 1,25) declassata a cartolina
semplice per la presenza del 1,25 non sovrastampato e quindi “fuori
corso” dal 16 marzo. Anche la scritta Espresso è stata cancellata.
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Ascoli Piceno e Macerata – I valori soprastampati della RSI sono
abbastanza usati in queste due province limitrofe. Le prime date d’uso
sembrano inquadrarsi fra il 16 marzo ed oggi, ma, assieme ai valori
della RSI, continuano ad essere usati i francobolli della Imperiale, con
o senza l’effigie del re.
Martedì 21 Marzo 1944
POLITICA INTERNA - Mussolini decide di sciogliere la
segreteria politica composta dal figlio Vittorio, il nipote Vito e altri
intimi. Destina ad altro incarico anche il segretario Dolfin.
DALLA RSI: LE SEGNALAZIONI DELLA GNR
La GNR di Bologna segnala, in data odierna:
“Le reclute presentatesi in questi giorni ai centri di addestramento
palesano, nella maggioranza, idee sovversive. Per tale motivo, l’11
corrente furono fermati dalle GNR circa 500 soldati alloggiati nella
caserma Cadorna (Croce di Casalecchio) e avviati alla stazione per
essere internati. Nell’attraversare la città cantarono l’Internazionale.
Cantarono inni sovversivi anche militari che, a piedi e inquadrati in
una compagnia, si recavano a Corticella per prendere il treno per il
Veneto. (…) L’11 corrente, alle ore 14 in via Indipendenza e alle ore
15,30 in piazza Galvani, reclute provenienti da Casalecchio e
transitanti su vetture tranviarie, cantarono Bandiera Rossa, inneggiando
al maresciallo Tito e gridando abbasso la repubblica. Intervenuti,
legionari della GNR spararono alcuni colpi d’arma da fuoco. I
responsabili vennero fermati”.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI - Roma – Alcuni membri
della resistenza romana, studiando i movimenti di un’unità militare
tedesca, la 2^ compagnia del III° battaglione del reggimento di polizia
“Bozen”, hanno notato che essa attraversa tutti i giorni alcune vie
della capitale. La compagnia, impegnata nel servizio di guardia al
Viminale, giungendo dal Foro Mussolini, marcia come d’abitudine
attraverso piazza del Popolo, via del Babuino, piazza di Spagna, via Due
Macelli, largo del Tritone e, infine, lungo via Rasella in direzione di
via Quattro Fontane raggiunge gli alloggiamenti situati al castro
Pretorio. E’ maturato così il progetto di attaccare questa formazione.
STORIA POSTALE del 21 marzo
In tema di francobolli con l’effigie reale andati fuori corso con il
giorno 16 u.s., ecco la riproduzione della circolare della Direzione
Provinciale di Novara:
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Il controllo per la presenza di valoi fuori corso sembra essersi
allentato, ecco questa raccomandata che presenta, oltre al 0,75
Imperiale, due gemelli da 0,50.
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Ecco, a dimostrazione che non tutti gli utenti delle Poste avevano
capito che i biglietti postali continuavano ad essere in corso, un BP da
0,25 usato come supporto con l’applicazione di un 0,50 Miti a copertura
dell’effige reale. Reale disinformazione o irresistibile odio per il Re?
Ancora un 0,30 Imperiale fuori corso non tassato lo si può vedere in
questa lettera espressa che mostra anche un 1,25 espresso con
sovrastampa GNR.
Censura della Commissione Provinciale di Modena 64R.
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Mercoledì 22 Marzo 1944
DALLA RSI: LE SEGNALAZIONI DELLA GNR - La GNR di Pesaro, a
proposito della chiamata alle armi delle classi 1923, 1924 e 1925,
segnala: “Le reclute hanno generalmente preferito disertare ed
accrescere le già minacciose ed agguerrite bande di ribelli operanti
nell’interno della provincia”.
UNA VIA DI FUGA IN SVIZZERA - La Svizzera, dopo l’8 settembre,
non ha riconosciuto la Repubblica Sociale. Teoricamente non dovrebbe
intrattenere rapporti diplomatici con Salò. Ma non può ignorare
l’esistenza di uno stato che, sia pure provvisorio e in regime di
occupazione, controlla e amministra l’Italia del Nord. Gli interessi
svizzeri in Lombardia, Liguria, Piemonte e Veneto sono ingenti e devono
essere tutelati. Così si è giunti ad una soluzione compromissoria: la
Svizzera è stata autorizzata a tenere a Milano una delegazione
commerciale, in pratica un’ambasciata “ufficiosa”, e la RSI ad aprire,
per reciprocità, un ufficio con pari funzioni a Zurigo. Il direttore
della delegazione commerciale svizzera a Milano è il signor Max Troendle.
Praticamente l’ambasciatore senza credenziali presso Salò. Ha un
permesso di transito permanente firmato dai tedeschi che controllano il
confine italo – svizzero e si trattiene, normalmente, in Italia dal
martedì mattina al venerdì sera.
Troendle è così venuto a trovarsi in una posizione particolare in quanto
persona adatta a svolgere il delicato e molto particolare ruolo di
intermediario tra il suo governo e quello della RSI nella trattativa per
consentire a Mussolini, ai gerarchi di Salò e alle loro famiglie di
rifugiarsi in Svizzera quando gli Alleati saranno dilagati nell’Italia
del Nord.
All’uopo, Mussolini, ha dato incarico al sottosegretario agli Esteri,
conte Serafino Mazzolini, di tastargli il polso. Il primo incontro fra i
due avviene oggi a Salò. Sono presenti il direttore degli Affari
Politici, Nonis, il direttore degli Affari Generali, Bertoli, il
direttore degli Affari Economici, Cantoni Marca. Dopo i soliti
convenevoli, Mazzolini pone esplicitamente la domanda: quale sarebbe
l’atteggiamento della Svizzera in caso di richiesta di asilo da parte di
rappresentanti del governo di Salò e delle loro famiglie, se ne venisse
minacciata la sicurezza dal precipitare della situazione?
Mussolini è convinto di ricevere una risposta rassicurante, invece
Troedle si tiene sul generico. Risponde di non avere titoli per
impegnarsi in un problema simile. Può soltanto dare un suggerimento: nel
caso, le domande di visto andrebbero rivolte ak consolato competente.
Una risposta veramente “diplomatica”. Quale visto? Quale consolato
competente? Qui non si tratta di visti, non è il caso di un viaggio
oltre confine con il passaporto in regola. E non si vede a quale
consolato ci si riferisca, se i due paesi non intrattengono relazioni
diplomatiche e pertanto non esistono consolati in funzione. Troedle,
comunque, è del personale parere che il suo governo non rifiuterà asilo
a chi lo chiederà in condizioni di necessità. Non lo ha ottenuto –
aggiunge con malizia – anche la contessa Ciano qualche mese prima,
quando doveva sfuggire non agli Alleati, ma ai tedeschi e ai fascisti?
Il colloquio si conclude con l’impegno di Mazzolini di far avere al più
presto a Troedle un elenco delle persone che potrebbero chiedere di
rifugiarsi in Svizzera in caso di crollo della RSI.
Troendle, durante l’intero arco della Repubblica Sociale, non incontrerà
mai Mussolini.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
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Roma – Vigilia dell’attentato in Via Rasella.
All’operazione parteciperanno sedici partigiani dei Gruppi d’Azione
Partigiana delle squadre Garibaldi, Pisacane, Strozzi e Gramsci. I
gappisti sono anche in possesso di alcune bombe di mortaio da 45 mm.,
trasformate in modo che una sigaretta accesa basti a farle deflagrare.
Rosario Bencivenga, Carla Capponi e Carlo Salinari ideatori
dell’operazione, sono soddisfatti dei preparativi. Domani riusciranno a
ricordare in maniera clamorosa i venticinque anni della nascita del
fascismo.
Nella foto: il carretto della spazzatura per l’attentato di via
Rasella.
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RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE - Firenze – Vengono fucilati al
Campo di Marte cinque giovani (nelle foto) che il tribunale speciale ha
condannati a morte per non avere risposto ai bandi repubblichini e
quindi considerati renitenti alla leva. Sono Guido Targetti, Ottorino
Quiti, Adriano Santoni, Leandro Corona e Antonio Raddi (nelle foto da
sinistra a destra). Provengono da Vicchio di Mugello escluso il Corona
che era sardo.
Alla fucilazione è stata imposta la presenza delle reclute e ad altri
giovani in attesa di processo per creare sgomento in chiunque dubiti
della possibilità di ripresa del fascismo. Targetti, Raddi e Santoni
muoiono subito, dopo la prima raffica. Non così Quiti e Corona che
continuano a dimenarsi gridando: “Mamma, mamma!”. Allora interviene il
capitano Ceccaroni, comandante del plotone di esecuzione, che gli
scarica addosso sei colpi di pistola. Quiti non muore e continua a
gridare fino a
che il
maggiore Carità non interviene personalmente a dare il colpo di grazia.
I giovani presenti rientrano sconvolti nelle caserme e nei luoghi di
detenzione.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Pesante bombardamento aereo su Padova (nella foto il duomo di
Padova colpito dalle bombe), anche Bologna e Verona vengono
duramente colpite.
STORIA
POSTALE del 22 marzo
Un eccezionale
uso del 1,25 Espresso Imperiale sovrastampato PM usato in RSI “misto” ai
valori della provvisoria. La lettera è regolarmente giunta a Desenzano
(BS) il 25 marzo come si può rilevare dal timbro di arrivo. L’uso del PM
è probabilmente intenzionale visto che la busta essendo intestata al
Direttore Provinciale delle Poste e Telegrafi di Firenze non ha
probabilmente subito alcun controllo.
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Una inconsueta cartolina raccomandata nel distretto (0,75 = 0,15 di
cartolina nel distretto + 0,60 di raccomandazione aperta) di Zero
Branco.
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