il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

7° Periodo: dal 10 febbraio 1944 al 10 maggio 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

Ottava parte (dal 5 al 12 aprile 1944)

 

Mercoledì 5 Aprile 1944

LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA - 835 ebrei italiani catturati dai tedeschi vengono fatti partire da Fossoli, Mantova e Verona con convogli ferroviari diretti a Auschwitz. Di questi almeno 50 sono stati catturati in Toscana.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Cuneo - A Ceva i tedeschi fucilano sei partigiani.

Provincia di Genova - A Isoverde i tedeschi uccidono cinque partigiani.

Provincia di Rieti - A Leonessa una trentina di tedeschi guidati da un’italiana, Rosina Cesaretti, giungono in località Cumulata, e uccidono in un’orrenda strage, dodici civili. Tra di loro il fratello della donna, mutilato a una gamba, fatto arrestare e passare per le armi dalla donna. Altre 23 persone vengono uccise in località Fossatello.

Valsesia – Reparti della RSI tentano di eliminare le formazioni partigiane di Moscatelli. L’operazione si protrarrà fino al 10 senza apprezzabili successi.
 

Torino – All’alba, al poligono del Martinetto, vengono fucilati il generale Giuseppe Perotti e gli altri sette membri del Comitato militare del CLN regionale piemontese: il capitano Franco Balbis, il professor E. Braccini (di Giustizia e Libertà), gli operai Ernesto Giambone (vedi foto) (comunista) e Q. Bevilacqua (socialista), lo studente E. Giachino, il bibliotecario G. Biglieri e l’ufficiale di complemento Montano (tutti e tre socialisti).
Due giorni prima il Perotti ha scritto alla moglie questa lettera:
“Torino 3 aprile 1944 – ore 22 – A differenza della grande maggioranza di noi mortali mi è dato sapere che fra poche ore morirò e ti posso assicurare che ciò non mi spaventa. Non credevo così facile adattarsi all’idea del trapasso. (…) Io muoio, te l’ho già detto, tranquillo. (…) Il destino ha voluto

così e il destino è imperscrutabile. Bisogna accettarlo. Io mi considero morto in guerra, perché guerra è stata la nostra. Ed in guerra la morte è un rischio comune. Non discuto se chi me la darà ha colpito giusto o meno: si muore in tanti ogni giorno ed i più innocentemente; io almeno ho combattuto.(…) Prendo congedo da voi come spero comprenderete attraverso le mie pagine mal scritte, anche perché la luce è molto scarsa, con serena tranquillità”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI

 

 

STORIA POSTALE del 5 aprile





 

Da “LA STAMPA” di Torino del 5 Aprile;

 

 

 

 


 

 

 


 

Bombardata Treviso (vedi foto).

 

 

 

 

 

 

 


 

Lettera semplice tassata, a tassa semplice, per la presenza di valori della serie Imperiale con l’effigie reale, dichiarati fuori corso dal 16 marzo come si può leggere anche dal sovrastante articolo.

Due rare raccomandate per la loro provenienza: la prima da Viterbo a Cupramontana (AN), la seconda da Sassoferrato a Morrovalle (MC). Entrambe presentano il valore espresso da 1,25 non sovrastampato e, quasi sicuramente, applicato dall’impiegato postale addetto allo sportello in deroga al disposto di fuori corso. Non indicate come da tassare e non tassate.

 


Giovedì 6 Aprile 1944

L’AVIAZIONE ITALIANA DEL NORD - I piloti del Gruppo siluristi (SM 79) di Faggioni partono per un’azione. Nel viaggio di trasferimento da Lonate al campotrampolino di Perugia gli undici siluristi vengono attaccati in volo sull’Appennino da una squadriglia di sette caccia americani. Quattro SM 79 cadono in fiamme o esplodono a terra, dopo essere stati colpiti, altri tre, sono costretti ad atterraggi di fortuna. Una vera strage. I rimanenti debbono sospendere l’azione.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
 

A Montichiello sul Monte Amiata si svolge una battaglia fra partigiani e tedeschi. I partigiani riescono a respingere forze cinque volte superiori. Nella foto: partigiani che riposano dopo la battaglia di Montichiello.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Alessandria, alla Benedicta un antico convento nel comune di Bosio dove sono nascosti dei giovani per sottrarsi alla chiamata alle armi (scaduta l’otto marzo), i tedeschi, coadiuvati dagli ausiliari fascisti che forniscono i plotoni di esecuzione, compiono una strage. I caduti sono 305 fra partigiani (97 fucilati) e civili (147 giovani renitenti), assassinati o deportati e poi morti nei lager. I cadaveri rimarranno alcuni giorni in una fossa comune, esposti alle intemperie perché il prefetto di Alessandria li ha giudicati “indegni di sepoltura.

Un partigiano viene ucciso ai laghi di Gorgente e un altro in località Fuia. A Passo Mezzano i tedeschi uccidono 18 partigiani, tre a Piane Galianeto, quattro a Piani di Praglia e due in località Roncassi.

Provincia di Perugia - A Spoleto, presso Monteleone, i tedeschi seppelliscono vivo un partigiano che era rimasto gravemente ferito in combattimento.

Provincia di Roma - In una località non precisata, i tedeschi fucilano sei partigiani della banda Paliano.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI

Vengono uccisi Renzo Carlon, sulla strada da Strona a Mezzana (Vercelli) e il milite Luigi Russo a Cuneo.

 

STORIA POSTALE del 6 aprile



Cartolina postale per la Svizzera, affrancata in eccesso di 0,05, usata come supporto. Il mittente, o per avversione all’immagine del re o perché non a conoscenza che l’intero è ancora ammesso al “corso”, ha rinunciato a venticinque centesimi. Inviata oggi da Sestri Levante.

 


Una cartolina illustrata da Montegiorgio (AP), provenienza di media rarità per la ridotta durata di permanenza di quella provincia in regime di RSI e una raccomandata da Noli (SV) a Ginevra regolarmente affrancata 2,75 (1,25 di lettera per la Svizzera + 1,50 di sovrattassa per raccomandazione).

 

Venerdì 7 Aprile 1944

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Continuano le diserzioni dall’esercito repubblicano: ad Acqui (AL), un centinaio di artiglieri dell’XI Reggimento non rientrano in caserma allo scadere della libera uscita. Anche ad Arquà Polesine (RO), fuggono un centinaio di militari del CXX Battaglione genio costruttori che è alle dipendenze del comando tedesco di Padova.
Oggi, proprio nel pieno della seconda ondata di diserzioni, lo Stato Maggiore della RSI ordina a tutti i comandi regionali di organizzare il richiamo delle classi 1916 e 1917. Il manifesto di chiamata riguarderà tutti i sottufficiali e i militari dell’esercito, anche coloro che, in precedenza, erano stati dichiarati idonei al servizio condizionato, cioè sedentario. Data di presentazione ai distretti: dal 20 al 25 aprile.

ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD
Modena – Il notiziario giornaliero della GNR informa che “le maestranze dei principali stabilimenti di Modena iniziarono lo sciopero di protesta per l’invio di alcuni lavoratori in Germania. Il 6 corrente le astensioni dal lavoro, anche se non totali, erano le seguenti: officine Maserati, 500 operai; officine Valdevit, 68; officina Taddeo Giusti, 100; Fiat Grandi Motori, 400. Nonostante la minaccia di licenziamento, gli operai assicurano che lo sciopero continuerà fino a mercoledì 12”.


I TEDESCHI IN ITALIA
Roma - A seguito dell’attentato di via Rasella, Kesselring emana oggi un ordine che prevede, nel caso vi siano nuovi attentati contro militari tedeschi, “l’evacuazione dell’intera popolazione maschile della città, abile al servizio militare”.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI

In questi giorni Kesselring assume un ruolo preminente e direttivo nella lotta anti partigiana, portandola per ferocia e determinazione ai livelli da anni già raggiunti in Unione Sovietica e in Iugoslavia. Con una ordinanza in data odierna, emana drastiche disposizioni alle proprie unità:

“…Il primo comandamento è l’azione vigorosa, decisa e rapida. I comandanti deboli e indecisi verranno da me convocati per renderne conto, perché mettono in pericolo la sicurezza delle truppe loro affidate e il prestigio della Wehrmacht tedesca. Data la situazione attuale, un intervento troppo deciso non sarà mai causa di punizione”.

Parole gravissime poiché lasciano sottintendere l’impunità anche per quei reparti e i loro comandanti che potranno eccedere. Ancor più significativi, per comprendere i suoi intendimenti, sono i passi destinati a inculcare nei soldati la pratica del terrore nei confronti della popolazione:

“Nel caso di attacchi, è necessario circondare immediatamente i luoghi in cui sono avvenuti; tutti i civili che si trovano nelle vicinanze, senza distinzioni sociali o personali, devono essere arrestati…Una rapida punizione è più importante dell’invio immediato di un rapporto. Tutti i Comandi responsabili devono usare la massima durezza nella persecuzione…”.

RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI

Provincia di Alessandria - La Benedicta. In seguito a delazione, i tedeschi sorprendono un centinaio di giovani renitenti alla leva nel vecchio convento diroccato della Benedicta, al confine fra il Piemonte e la Liguria. I partigiani di guardia, vista l’enorme superiorità numerica del nemico, non sparano, nella speranza di evitare rappresaglie su quei giovani inermi. Ma è inutile: a cinque a cinque i giovani vengono portati davanti al convento e fucilati dai fascisti, cui i tedeschi hanno affidato la triste incombenza. Alcuni, individuati come veri e propri partigiani, vengono portati a Genova, nella famigerata “Casa dello Studente”, dove vengono prima torturati e poi fucilati, al Passo del Turchino.

Provincia di Arezzo - A Bibbiena, le SS arrivano di notte nella frazione di Moscaio di Partina, fanno alzare dal letto sette giovani e li massacrano a colpi di mitra.

Provincia di Cuneo - A Ceva, unità miste di tedeschi e fascisti attuano un rastrellamento nei quattro paesi di Calizzano, Murialdo, Bardirato e Millesimo, in provincia di Savona, catturano cinque giovani che non hanno risposta alla chiamata alle armi di Salò e li fucilano.

Provincia di Littoria (Latina) - A Terracina, i tedeschi passano per le armi padre Biagio Trani, frate cappuccino, accusato di avere fornito informazioni agli Alleati. In un’azione di rappresaglia vengono incendiate case e capanne in località San Silvestro. Muoiono fra le fiamme un’inferma e un mutilato. A Borgo Montenero, presso San Felice Circeo, vengono passati per le armi cinque civili, colpevoli di non aver obbedito all’ordine di sfollamento.

Provincia di Pesaro - A Casteldelci, elementi SS della divisione Herman Goering, uccidono in località Fragheto 29 civili perché sospettati di essere ribelli o comunque collaboratori dei partigiani. Agli abitanti del paese è stato intimato di abbandonare le proprie case, ma appena usciti sulla strada, vengono investiti da raffiche di mitragliatrici, bombe a mano e colpi di pistola. Complessivamente cadono vittime di questa furia vendicativa 8 uomini fra i venti e i settantadue anni, 15 donne fra i venti e i settant’anni e sei bambini, il più piccolo dei quali ha appena un mese e il più grande sei anni. Altre fonti parlano addirittura di 40 vittime.

Provincia di Rieti - Verso la metà di marzo i partigiani della Brigata Gramsci, dopo violenti scontri, hanno liberato Leonessa ad altri paesi vicini dai fascisti. I fascisti, impotenti a controllare la situazione e a cacciare i partigiani sono ricorsi ai tedeschi che intervengono nella zona con massicce formazioni di una divisione SS. Oggi, giorno di venerdì santo, si presenta sulla piazza del paese un plotone composta da una quindicina di SS guidato da una spia, una ragazza, e vengono designate 22 vittime tra i quali il parroco don Concenzio Chiaretti. Tutti vengono uccisi a raffiche di mitraglia, su un terrapieno a circa 500 metri dal paese, 12 i civili bruciati vivi. Nella vicina località Vallelunga passano per le armi altri tre civili.
Sempre in provincia di Rieti, in uno scontro sul monte Arcucciola, i tedeschi del gruppo combattente “Schanze”, uccidono a San Michele Arcangelo del Tancia, sette partigiani e un gruppo di 18 civili che abitavano nella zona, tutti pastori rei di avere dato qualcosa da mangiare ai partigiani: tra di loro cinque bambini fra i due e gli otto anni. Poi continuano a rastrellare la zona e passano per le armi anche chi non è più in grado di nuocere. Tra gli altri, il partigiano Giuseppe Felici, ferito nello scontro e fuggito nei pressi di Poggio Mirteto.

Caduto prigioniero dei tedeschi, dopo lunghe torture, viene ucciso oggi Emanuele Artom, torinese, dottore in lettere, commissario politico presso una brigata in Val Germanasca.

BOMBARDAMENTI ALLEATI

Treviso: viene semi distrutta da più di 150 bombardieri pesanti americani che hanno per obiettivi la stazione ferroviaria centrale e lo scalo merci, strutture importanti, ma non di primo rango. Sembra che, a seguito di un errore nelle informazioni, gli Alleati hanno supposto che in città erano acquartierate ingentissime forze corazzate germaniche. In cinque minuti, dalle 13,24 alle 13,29, i B-17 coprono di bombe la città, forse per un errore di puntamento. Conclusione una distesa di macerie e 1600 morti, tra i quali 123 bambini.


STORIA POSTALE del 7 aprile

 

 

 

Una lettera di probabile doppio porto dichiarata da tassare (vedi timbretto T) in partenza da San Mommè (PT) ma non tassata in arrivo a Pontepetri (PT). Il valore da 0,75 Imperiale era fuori corso ma la tassazione conseguente non sempre veniva rispettata.

 

 

Una assicurata di alta affrancatura che presenta due valori del 5,00 Imperiale di difficile reperimento sulla corrispondenza di allora.

 

 

 

Sabato 8 Aprile 1944

DALLA RSI: DELLA GIUSTIZIA

Piero Pisenti, ministro della Giustizia, con decreto odierno, dispone che il presidente di una delle sezioni e il capo dell’ufficio del Pubblico Ministero presso le trasferite sezioni eserciteranno le attribuzioni di legge come Primo Presidente e Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione trasferita al nord per la durata della guerra.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD

Viene ucciso oggi in Val d’Astico, Arrigo Gasparini Casari, studente universitario, aviatore, deportato in Germania dopo l’armistizio, era tornato in Italia fiero delle sua divisa di soldato straniero delle SS tedesche. L’11 gennaio aveva scritto al fratello:

“Sappiate che sono contento di essermi arruolato nelle SS e che non vedo l’ora di poter dare il mio contributo tangibile alla causa della Nuova Europa: l’unica speranza che può avere l’Europa di vita e benessere domani”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
 

Provincia di Alessandria - A Villa Bagnara i tedeschi fucilano tredici partigiani, a Capanna Superiori un partigiano sovietico e, a Voltaggio, otto partigiani i cui cadaveri vengono lasciati insepolti.

Provincia di Rieti - A Rieti traggono dalle carceri quindici patrioti e li fucilano.

Roma, don Pietro Morosini (nella foto), condannato a morte dal tribunale tedesco, viene fucilato al forte Bravetta.

RESISTENZA ALL’ESTERO

A Pisino (in Croazia) i tedeschi impiccano tredici civili.

 

STORIA POSTALE dell’8 aprile

 

 


Lettera raccomandata per la Germania regolarmente affrancata 2,50 con tutti valori da 0,50 della serie aerea Miti e Simboli. Censurata in Germania

 

 

 


 

Domenica 9 Aprile 44 – Pasqua

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD

In un notiziario odierno della GNR di Venezia a proposito dell’esercito repubblicano, si legge: “L’azione morale di penetrazione degli ufficiale pare lasci a desiderare”.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI

Rastrellamenti intorno al Passo Gottero (nel Pontremolese).
Nel rapporto conclusivo odierno del comando gruppo delle unità tedesche che, nel periodo dal 29 marzo al 7 aprile, hanno effettuato una grande operazione contro i partigiani della zona di Rieti, Terni, Norcia e Cascia, si legge che le basi principali dei partigiani si trovavano a Norcia, a Leonessa, nella zona di Poggio Bustone – Rivodutri – Morro Reatino e nell’area a sud di Monte San Giovanni in Sabina, e che complessivamente sono stati uccisi 296 partigiani e 698 persone sono state fatte prigioniere. Ma le vittime non erano soltanto partigiani. Il comando del gruppo combattente è stato tenuto dal colonnello Ludwig Schanze, comandante del 69° reggimento corazzato, da cui durante quest’operazione dipendevano: il CIII reparto esplorante corazzato della 3^ divisione granatieri corazzati, il CXC reparto esplorante corazzato e squadre del reparto corazzato della 90^ divisione granatieri corazzati, il III battaglione del 3° reggimento “Brandenburg”, il I battaglione del 20° reggimento di polizia (SS), nonché unità d’allarme dell’intendente della 14^ armata e della guarnigione di Rieti.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di L’Aquila - A Capestrano, dopo un breve interrogatorio, i tedeschi fucilano i fratelli Zanolli catturati tre giorni fa.

Provincia di Rieti - Nelle carceri di Rieti, colme di detenuti politici, i tedeschi ne prelevano 15, li massacrano in località Tre Strade e li gettano in una buca aperta da una bomba di aereo.




STORIA POSTALE del 9 aprile

Evidentemente il giorno di Pasqua non era adatto per inviare messaggi postali e così…niente da segnalare.



Lunedì 10 Aprile 44 – Lunedì dell’Angelo

LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Arriva ad Auschwitz – Birkenau il convoglio con gli 835 ebrei partiti da Fossoli, Mantova e Verona il 5 aprile. Sono immessi nel campo 154 uomini e 64 donne. I restanti passano alle camere a gas (I reduci saranno 23 uomini e 24 donne)

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Roma un altro attentato a militari tedeschi provoca un rastrellamento ordinato da Kesselring che causa la deportazione in Germania di 700 abitanti del quartiere Quadraro.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Toscana - Ha inizio una grande operazione antipartigiana nella zona di Sesto Fiorentino, Monte Morello, Vaglia e Vetta le Croci, che si estende per circa 13 chilometri a est e a nord di Firenze. Vi prendono parte il I, II e III battaglione del reggimento paracadutisti corazzati “Herman Goering”, il reparto esplorante corazzato paracadutista “Herman Goering”, nonché la 10^ e 17^ compagnia del reggimento di contraerea corazzato paracadutista “Herman Goering”. Li guida il colonnello Georg – Hennig von Heydebreck.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Arezzo – Eccidi a Partina e Moscaio Bibbiena (37 morti) e a ValluccioleStia con 108 morti (rilevati da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto.)

Provincia di Cuneo – I tedeschi fucilano due partigiani: uno a Pian delle Gorre (Val Pesio) e uno a Pian del Creus (sempre in Val Pesio). Il partigiano Andrea Campana, catturato il giorno 9, viene condotto di là del torrente Pesio e fatto inginocchiare: poi i tedeschi gli spaccano la testa con il calcio dei fucili, sotto gli occhi inorriditi delle suore e delle ragazze della vicina scuola della Certosa.

Provincia di Firenze - I tedeschi fucilano, in località Cercina, insieme a sei contadini del posto, il dottor Brunello Fanelli sfollato in quella località. Proseguono fino a Morlione dove uccidono altri sette civili. Eccidio a Vaglia: 13 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).

Provincia di Lucca - A Forte dei Marmi fucilano, per rappresaglia, un civile.

Provincia di Parma - A Parma il “Corriere della Sera” annuncia la fucilazione di un militare.

Provincia di Rieti - Nei pressi dell’aeroporto del capoluogo, i tedeschi fucilano quindici partigiani.

Provincia di RomaMario De Martis, studente di lettere, tenente pilota, cospiratore nell’organizzazione clandestina romana è uno dei seviziati di via Tasso a Roma. Dal suo diario, alla data odierna, descrive l’ambiente di questo terribile carcere (Dopo inaudite torture il De Martis sarà fucilato con alcuni compagni, tutti militari, al forte Bravetta la vigilia della liberazione di Roma, il 3 giugno 1944):

“Dopo 14 giorni inizio questo mio diario sperando in cuor mio di terminarlo presto per la riconquistata libertà. Di questi 14 giorni nel carcere delle SS di via Tasso, molte e molte cose potrei dire, ma preferisco tralasciare e prendere in considerazione solamente quanto succederà d’ora in avanti. Inizierò col parlare della mia cella. Essa è situata al secondo piano ed è contraddistinta col n° 5; un termosifone eternamente spento, una lampada eternamente accesa, una porta ed una finestra insistentemente chiuse, quest’ultima naturalmente murata. Vi sono inoltre due panche di legno che servono da duro letto per due degli inquilini che sono designati dalla maggiore permanenza in questo inaccessibile luogo in cui è tanto facile entrare quanto difficile uscire. Qui è giocoforza trascorrere tutte le interminabili ore del giorno e della notte e di queste contare i minuti primi e minuti secondi, uno ad uno. La vita trascorre così monotona e uniforme: al giorno succede la notte ed a questa un nuovo giorno. Colle prime luci dell’alba e col primo sole apriamo gli occhi e con gli occhi il cuore alle speranze. 14^ speranza inutile oggi”.

L’AVIAZIONE ITALIANA DEL NORD
Oggi, (durante il volo di trasferimento da Lonate Pozzolo a Perugia) la caccia alleata abbatte in fiamme 5 trimotori causando la morte di 27 fra piloti e specialisti.
 


STORIA POSTALE del 10 aprile
 

 

 

Una curiosa affrancatura in eccesso di tariffa (+0,05) con il valore, fuori corso, da 0,20 della serie Fratellanza d’Armi. Regolarmente tassata 0,30 per il doppio della tariffa mancante.


 

Martedì 11 Aprile 1944

ISTITUZIONE DELLA POLIZIA ECONOMICA

Viene emanato il decreto legislativo n° 114 che istituisce la “Polizia Economica” composta di elementi tratti dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia con il compito dell’accertamento, repressione e denunzia dei reati attinenti le discipline economiche della produzione, ammassi, distribuzione dei consumi e relativi prezzi.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI

In Val di Lanzo (TO), viene oggi rinvenuta la salma del tenente colonnello Gustavo Fiore, iscritto alla Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, decorato con una medaglia d’argento, una di bronzo e due croci al valor militare. Prelevato dai partigiani sembra sia stato fucilato senza processo e sia morto al grido di “Viva l’Italia!”.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI

Toscana - Continua la grande operazione di rastrellamento nella zona di Sesto Fiorentino, Monte Morello, Vaglia e Vetta le Croci.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Alessandria - Ancora fucilazioni da parte dei tedeschi: otto partigiani, due alla volta, davanti al cimitero di Voltaggio.

Provincia di Arezzo - A Molino di Bucchio (Stia), verso le 17, alcuni partigiani assalgono quattro soldati tedeschi in borghese mentre scendono da un’auto munita del contrassegno per i veicoli civili. Durante la sparatoria perdono la vita due tedeschi. In tarda serata un reparto delle truppe tedesche dislocate a Stia entra nel paesino e, come prima rappresaglia, appicca il fuoco a diverse abitazioni.

Provincia di Cuneo – I tedeschi fucilano due partigiani appena catturati in una caverna vicino Prea di Roccaforte Mondovì e altri due fatti prigionieri in località Passo del Mortè (zona di Chiusa Pesio), di questi ultimi ne gettano i cadaveri in un burrone sottostante.



STORIA POSTALE dell’11 aprile
 

 

 

Avviso ricevimento del Servizio Notificazione Atti Giudiziari con valori della Provvisoria in provincia di Ascoli Piceno.

 

 

 

 

Mercoledì 12 Aprile 1944


POLITICA DI PARTITO

RomaPasqualucci nominato nuovo federale (vedi foto).

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI

Toscana - Continua la grande operazione di rastrellamento nella zona di Sesto Fiorentino, Monte Morello, Vaglia e Vetta le Croci. In questa prima fase, nonostante il massiccio dispiegamento di forze, i tedeschi hanno registrato soltanto 23 morti in campo nemico e un bottino irrisorio. Lo stesso

 

 


Lettera semplice affrancata in eccesso di 0,05 con la presenza inconsueta del 0,30 Rossini fuori corso. Bollo meccanico CITTA’ APERTA DI ROMA.

 

 

 

 


comando generale del LXXV corpo d’armata, responsabile dell’operazione, deve ammettere l’insuccesso. A suo avviso, “in quel territorio le bande sono particolarmente agili e dotate di molto acume”, per questo sono riuscite a sottrarsi ai reparti della divisione “Herman Goering”. Non avendo praticamente ingaggiato battaglia con i partigiani, è evidente che i morti sono stati solo civili inermi. Le stesse fonti fasciste, esprimendosi ufficialmente, comunicano che gli uomini di Heydebreck hanno commesso nella zona di Sesto Fiorentino e di Vaglia violenze di ogni sorta e “ucciso” numerosi “coloni della zona” che non erano “per nulla implicati nell’attività partigiana”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Arezzo - A Molino di Bucchio (Stia), dopo gli incendi delle abitazioni di ieri da parte tedesca, la popolazione teme ulteriori rappresaglie.

Provincia di Cuneo - I tedeschi passano per le armi un civile sospettato di collaborazionismo con i partigiani a Chiusa di Pesio.

Provincia di Rieti - I tedeschi fucilano due civili sospettati di collaborazionismo con i partigiani a Vacone.

Provincia di Treviso - Nella notte sul 12 un tribunale fascista condanna a morte per rappresaglia alcuni cittadini di Cordigliano (Vittorio Veneto) che hanno fama di antifascisti: su tre di loro la sentenza viene eseguita: il colonnello Tommasi, mutilato di guerra, medaglia d’argento,; il cancelliere Boffa, funzionario, padre di sette figli e Guido Casoni.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Vittorio Veneto viene ucciso il bersagliere Paolo Di Bartolo.
A Sampierdarena (Genova), mentre è seduto al tavolo di un caffè, viene ucciso con quattro colpi di rivoltella, il maggiore di fanteria Diego Palumbo di anni 48.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Cori (LT), cittadina nei pressi della testa di sbarco di Anzio, subisce un quarto ed ultimo bombardamento aereo (il terzo, avvenuto dopo il 6 febbraio, non è datato), nei quattro bombardamenti la piccola città ha dovuto lamentare la morte di 214 e il ferimento di un migliaio dei suoi abitanti.
 


STORIA POSTALE del 12 aprile
 


 

 

 

Raro uso di sovrastampato PM per corrispondenza civile.
Nel tardo 1987 Luigi Sirotti, al quale avevo proposto la mia collaborazione per il volume Storia Postale della RSI, venne a trovarmi a Firenze ed insieme, osservando questa lettera, deducemmo che fosse stata tassata proprio per la presenza di quel PM non in corso regolare.
 

La nostra deduzione era inesatta perché come ho potuto rilevare leggendo pochi anni orsono sul libro (non datato) “Ancona 1943 -1944 – Cronaca di una pagina di storia”, l’autore Giuseppe Domenico Jannacci, a pagina ci fa sapere che:

“La penuria di francobolli si sentì particolarmente ad Ancona non tanto per i civili, quanto per gli uffici pubblici, soprattutto il Comune, che continuarono ad esercitare le loro funzioni in città. Ed allora ad Ancona, caso unico in Italia, si autorizzò localmente l’uso dei francobolli soprastampati PM, i famosi francobolli destinati alle nostre truppe operanti nei Balcani prima dell’8 settembre e che erano rimasti depositati ad Ancona dato che la direzione provinciale delle poste della città dorica aveva giurisdizione anche su Zara”

Da quanto sopra si evince che probabilmente la tassazione era dovuta a un doppio porto e che PM usati ad Ancona sono meno rari di altri occasionali usati in altre località italiane, ma che, anche in considerazione di “avvistamenti” da contarsi sulle dita di una mano, restano comunque molto rari.
 


Piego ospedaliero come manoscritti raccomandati aperti (1,20 = 0,60 manoscritti + 0,60 raccomandazione aperta) che presenta una quartina del 0,25 Imperiale ufficialmente fuori corso ma probabilmente ampiamente tollerato nella provincia di Pescara dove, molto probabilmente i valori della Provvisoria non furono mai distribuiti. Penne (PE) cadrà in mano degli Alleati il 13 giugno.

 

Una regolarissima, ma sempre molto interessante, cartolina postale Vinceremo 0,30 soprastampata RSI espressa con aggiunta di valori della Provvisoria per il completamento della tariffa di 1,55 (0,30 cartolina fuori distretto + 1,25 di diritto espresso).

 

 

 

 

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