8°
Periodo: dall’11 maggio al 7 giugno 1944.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./A.C.C. E REGNO DEL SUD
CON SEDE A SALERNO E NAPOLI
Seconda parte (dal 19 al 25 maggio) |
Venerdì 19 Maggio 1944
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Gli alleati, o meglio i marocchini, hanno conquistato Esperia, Formia e
le alture che dominano la strada Formia – Itri – Ceprano”.
DALL’AMMINISTRAZIONE MILITARE ALLEATA (AMG)
Si insedia oggi a Napoli la nuova Deputazione Provinciale
presieduta dal prof. Altavilla, il quale nel discorso ufficiale, dopo
avere espresso al colonnello Poletti la riconoscenza dei napoletani,
“non soltanto per l’aiuto materiale generosamente fornito, ma
principalmente per l’aiuto morale”, sottolinea la prova di “disciplina
politica” di tutti i democratici, poiché alle “questioni di partito” è
stata anteposta “la passione per il nostro Paese”. E aggiunge rivolto a
Poletti: “Siccome sappiamo che siete un uomo d’azione e non amate le
parole, preferiamo affidare la nostra presentazione alle nostre azioni e
alle nostre opere”.
Della Deputazione Provinciale farà parte il prof. Vincenzo Dattilo, al
quale verrà affidato il carico della Pubblica Istruzione.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Algeri – “Alle dieci è venuto il generale Gammell, che mi ha
portato le ultime notizie sulla battaglia in corso. Sono eccellenti.
(…)”.
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Si completano oggi gli spostamenti per estendere sulla destra il fronte
assegnato al CIL fino a comprendere il nuovo tratto. Della occupazione
di esso è stato incaricato il 68° reggimento fanteria con i seguenti
compiti:
- stabilire una solida base nella zona di Monte Santa Croce – Castel San
Vincenzo, con un forte distaccamento su Monte Curvale;
- mantenere il contatto sulla destra, a mezzo pattuglie, con i reparti
della “Hermon Force”.
A difesa della zona di Monte Santa Croce è stata destinata una batteria
(6°) del gruppo da 100/22, la quale si schiera a sud – est di San
Giovanni.
In giornata pervengono dal comando del X Corpo britannico nuove
istruzioni con le quali si dispone che il CIL assuma la difesa anche di
un tratto di settore della 2^ divisione neozelandese, ampliando
ulteriormenteil proprio settore ad ovest sino alla strada San Biagio –
Atina, con l’inclusione di Costa San Piero.
Un plotone paracadutisti del CLXXXV battaglione “Nembo” compie un colpo
di mano su Monte San Michele. Malgrado i tedeschi oppongano un’accanita
resistenza, i paracadutisti riescono a raggiungere la quota 1177.
Durante il combattimento si ha la sensazione che nella selletta tra
quota 1170 e quota 1177 vi fossero una cinquantina di tedeschi. Perdite
del nemico, accertate: 5 morti e 4 feriti; probabili 3 morti e 5 feriti.
Perdite del CIL: 4 morti di cui un ufficiale, 10 feriti e 3 dispersi.
SETTORE TIRRENICO
Mentre il XIII Corpo britannico fallisce i tentativi di investire la
linea Hitler, i francesi proseguono la loro avanzata e si avvicinano a
Pico dopo avere raggiunto e superato Campodimele (LT).
Nell’estremo settore meridionale del fronte (II Corpo USA), sulla costa
tirrenica, le unità della 85^ divisione gli americani raggiungono
Gaeta (LT) abbandonata dai tedeschi: poco più di 70 chilometri
separano ora le forze del II Corpo dal perimetro della testa di sbarco
di Anzio.).
Più a nord l’88^ divisione raggiunge il Monte Grande.
Conquistate anche Itri (LT) e Villa Santa Lucia (FR).
Tutte le truppe tedesche a sud del Liri ripiegano ora sulla linea
Senger.
Nelle foto: il porto di Gaeta e gli Alleati che attraversano Formia
STORIA POSTALE del 19 maggio
La sottostante riproduzione mostra un piego “regolarmente” affrancato
0,50 ma, eccezionalmente (e non tassato), con valori fuori corso e
l’infrequente 0,30 “propaganda di guerra”. A Napoli sembra che tutto sia
permesso!
Ritengo questo documento di una rarità eccezionale. A seconda del modo
di “sentire” la Storia Postale, alcuni collezionisti saranno forse
portati a considerare certe affrancature come delle semplici rarità. Io,
dopo tanti anni di militanza, sono di parere assolutamente opposto. Le
curiosità sono per me certe affrancature fantasiose costruite, magari
all’epoca, con valori multipli e di improbabile uso nella zona (viste in
RSI affrancature miste di Italia e San Marino o Vaticano…).
Questo piego, affrancato regolarmente 0,50 con un raro Propaganda di
Guerra e due 0,10 Leoni, fuori corso dal 31 dicembre 1930, scaturì,
molto probabilmente, dalla classica fantasia estemporanea di un usciere
della Corte di Appello di Napoli. Trovò quei francobolli e ….li usò.
Così, senza pensarci, in probabile assoluta ignoranza sull’argomento
validità degli stessi.
C’è da domandarsi se chi li timbrò non fosse altrettanto “ignorante”. Io
credo che se a Napoli, nel settembre 1943, non ci fossero stati i
napoletani, non ci sarebbero state nemmeno le “quattro giornate”. Un
accadimento che non può rientrare nella resistenza classica; un
accadimento che scaturì proprio da quella estemporanea fantasia che
alberga forse nel DNA di quella simpatica genia.
Sabato 20 Maggio 1944
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Algeri – “(…) Il generale Wilson è tornato ieri notte
dall’Italia, dove tutto pare proceda nel migliore dei modi. (…)”.
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Dopo il colpo di mano su Monte San Michele compiuto ieri da un plotone
paracadutisti dell “Nembo”, oggi una nuova pattuglia raggiunge quota
1086 senza rilevare la presenza di elementi nemici, né movimenti sulle
pendici nord – orientali della dorsale Monte Mattone – Monte San Nicola.
FRONTE SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
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Alcune unità dell’88^ divisione (II Corpo USA) occupano e superano
Fondi (LT) e si dirigono verso il Monte Passignano.
I canadesi si preparano ad assalire la linea Hitler con un’operazione
denominata “Chesterfield”.
I francesi continuano ad avanzare verso Pico. Il II Corpo polacco inizia
la battaglia per la conquista di Piedimonte San Germano.
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Nella foto il generale Anders, comandante del Corpo di Spedizione
polacco e il suo Stato Maggiore sotto la storica abbazia di Montecassino
appena conquistata
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TESTA DI
SBARCO DI ANZIO
Alexander, visti i continui progressi negli attacchi alla Gustav, emana
una direttiva che non ammette repliche: al VI Corpo è perentoriamente
assegnato il compito di muoversi lungo la direttrice Cisterna – Cori –
Valmontone. L’attacco dovrebbe iniziare domani stesso. Clark, appena ne
viene a conoscenza, monta su tutte le furie, protestando per non essere
stato preventivamente consultato. Non potendo ovviamente, per motivi
disciplinari, sottrarsi all’obbligo di eseguire un ordine, chiede ed
ottiene da Alexander che l’offensiva venga almeno rinviata al 23, per
consentire alla 36^ divisione americana di raggiungere il fronte di
Anzio e così rafforzarlo ulteriormente.
Domenica 21 Maggio 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Alle prime luci dell’alba un plotone di arditi del IX reparto d’assalto,
portatosi di notte nei pressi della quota 1375 in Valle di Mezzo, assale
la quota catturandovi 5 uomini e una mitragliatrice e distruggendovi
armi, munizioni e i vari apprestamenti difensivi che vi sono stati
preparati. Nessuna perdita.
FRONTE: SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
Gli alleati effettuano uno sbarco di appoggio nella zona di
Sperlonga (LT). Imbarcatisi su mezzi anfibi a Gaeta, il I
battaglione di fanteria americano (85^ div. del II Corpo) raggiungono
agevolmente la località senza incontrare resistenza e la occupano.
L’88^ divisione conquista Monte Calvo e Cima del Monte.
I canadesi sondano Pontecorvo con l’aiuto dei francesi che perdono e
rioccupano monte Lencio e sono contrattaccati dalla 26^ Div. Corazzata
tedesca nella zona di Pico.
TESTA DI SBARCO DI ANZIO
Il generale Clark, comandante della V Armata, ordina a Truscott,
comandante il VI Corpo USA, attestato nella testa di sbarco, di sferrare
l’attacco contro le posizioni tedesche alle 6,30 del 23 maggio.
Contemporaneamente l’VIII Armata britannica attaccherà in forze da nord
per sfondare la linea Senger e penetrare nella valle del Liri.
Lunedì 22 Maggio 1944
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Sua Maestà riceve, al mattino, i ministri Aldisio e De Courten e nel
pomeriggio, alle 16, il Maresciallo Badoglio, venuto a Ravello perché
chiamato. Non si era più fatto vivo dal giorno del giuramento dei
ministri (24 aprile)”.
STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Il gen. Wilson avverte Alexander che nel corso di
giugno-luglio gli verranno tolte sette divisioni necessarie per
l’operazione Anvil (sbarco nel meridione francese).
FRONTE: SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
I canadesi falliscono l’attacco su Pontecorvo ritardando così il
raggruppamento per l’operazione Chesterfield.
Nel settore in cui opera il Corpo francese crolla la linea Senger. I
francesi entrano in Pico (FR).
Il II Corpo USA raggiunge la gola di Terracina malgrado gli strenui
tentativi di difenderla da parte della 29^ Div. Panzergranadieren.
Occupata anche Monte San Biagio (LT).
TESTA DI SBARCO DI ANZIO
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Clark, non prima di avere sollecitato il generale Keyes (II Corpo) di
portarsi al più presto sulla linea Terracina – Roccasecca dei Volsci, in
grado quindi di congiungersi con le truppe di Anzio, trasferisce da oggi
il suo comando della V^ Armata a Nettuno, a Villa Borghese. Tiene subito
una conferenza stampa affinché sia chiaro – questa la deduzione
maliziosa dei giornalisti presenti – che da questo momento le operazioni
saranno guidate personalmente da lui. La rotazione verso nordest,
suggerita da Alexander, è del tutto disattesa. Il disegno di Clark è
chiaro: se la sua V Armata si riunisce e raggruppa egli riesce ad avere
un’enorme forza alla mano da scagliare contro Roma, precedendo di gran
lunga i rivali inglesi, ancora attardati nella stretta Pontecorvo –
Aquino, e quindi lontanissimi dalla capitale. A sera, Clark e Truscott
discutendo dell’azione che sta per iniziare non sollevano obiezioni agli
ordini ricevuti, tranquillizzando così Alexander. Nel frattempo, sia
nella testa di sbarco che nel settore dell’VIII Armata, si stanno
svolgendo azioni preliminari in vista dell’attacco di domani.
STORIA POSTALE del 22 maggio
Una interessante raccomandata affrancata in eccesso di 0,05 da Lecce
alla Posta Militare 107.
Presente nell’affrancatura il raro 0.80 Miti e Simboli Aereo usato come
ordinario.
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Martedì 23 Maggio 1944
DAL REGNO DEL SUD
Nell’odierna seduta del Consiglio dei ministri, Tito Zaniboni viene
sollevato dalla carica di alto commissario per l’epurazione e designato
Commissario ai Profughi di Guerra. In questa stessa seduta vengono
nominati: Carlo Sforza Alto Commissario “per la punizione dei delitti e
degli illeciti del fascismo” e Mario Berlinguer Alto Commissario
aggiunto.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Partiamo alle 6. Via Capua puntiamo direttamente su Cassino dove
arriviamo verso le 10. Lo spettacolo della cittadina è impressionante.
Non c’è più una casa; sul monte c’è un diluvio di sassi e di pietre.
Mentre risaliamo in macchina per tornare a Ravello, giunge il Principe
di Piemonte che s’avvia alle prime linee nel settore tenuto dalle truppe
polacche.
Le operazioni proseguono a rilento. I tedeschi si difendono con
disperazione. Nella parte meridionale del fronte, gli alleati hanno
conseguito un notevole successo mentre al centro e a settentrione non si
può dire che la linea germanica sia stata sfondata.
In politica interna le cose vanno sempre male. Badoglio è dominato dagli
estremisti del suo governo. Oggi sul “Risorgimento” è stato pubblicato
il messaggio che Sforza ha indirizzato per radio agli italiani a
proposito della campagna di defascistizzazione del Paese. Nell’appello
Sforza esalta i siciliani “perché hanno aperto le porte agli alleati”.
Nino Bolla, come prevedeva, è stato defenestrato da capo ufficio stampa
del Ministero degli Interni. Sono stati chiamati, a sostituirlo, il
professor Pietro Morelli, socialista, e il dottor Itali De Feo di idee
estremiste”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Algeri – “Le notizie si mantengono buone, ma ora è arrivato il
momento critico e cioè ci saranno le mosse capitali del gioco tattico di
Alexander. Le forze attestate ad Anzio hanno attaccato stamattina e
nello stesso tempo l’ottava armata ha attaccato la Linea Hitler
attraverso la valle del Liri, e cioè la linea fortemente difesa e munita
che nella zona della valle è però l’unica esistente. Mentre viene
attaccato il centro dello schieramento nemico, le forze francesi
cercheranno di aggirarlo da un fianco e quelle polacche dall’altro. (…).
(…) Poi alle sei (diciotto) è venuto il colonnello Spofford per parlare
di problemi economici ed alimentari riguardanti l’Italia. La seduta è
stata fissata per lunedì e dovremo trattare i seguenti punti all’ordine
del giorno: a) opinioni della commissione alleata di controllo sulla
politica monetaria ed economica (avremo l’aiuto di Lloyd); b) relazione
della missione sugli approvvigionamenti destinata all’attenzione del
comitato congiunto per gli affari civili dipendente dai capi di stato
maggiore. E poiché ognuno ha opinioni divergenti da quelle dell’altro,
ne sentiremo delle belle! Tuttavia confido che ne verrà fuori lo stesso
qualcosa di buono. (…)”.
Riepilogo 1 – 23 maggio
“E’ stato questo un periodo in cui non si sono avute grandi crisi, anche
se è rientrato nella normale attività il dovere affrontare molte
questioni emerse giorno per giorno. Tre questioni di grande importanza
continuano ad assillarmi, ma anche a questo riguardo si sono fatti passi
verso la loro soluzione.
Le prime due riguardano l’Italia. Da qualche tempo mi sono convinto che
l’Inghilterra non può seguire per le cose italiane una politica
meramente passiva. Non possiamo tirare avanti soltanto con la speranza
alla Micawber che qualcosa succederà. Credo che dobbiamo deciderci:
intendiamo forse che i motivi di lagnanze e gli stati emotivi degli
avvenimenti recenti debbano influenzare la nostra politica verso
l’Italia e spingerci ad atti dettati più dalla passione che dalla
ragione? Oppure vogliamo metterci a considerare con calma i nostri
interessi e le esigenze a più largo raggio dell’Occidente? Mio fermo
convincimento è che dobbiamo svolgere una politica attiva ispirata dal
desiderio di riscattare il popolo italiano e di aiutarlo a preservare la
propria vita economica, sociale e religiosa, e così impediremo che cada
o nelle mani dell’estremismo comunista o di una reazione fascista,
reazione che è facile si produca dopo la guerra qualora il popolo
avverta che il governo liberale non è riuscito a bene operare. Le linee
generali di tale politica sono state da noi precisate nei telegrammi n.
141 del 2 maggio e n. 648 del 7 maggio indirizzati al Foreign Office.
Mi sono accorto che il Foreign Office si atteneva ad una visione
pericolosamente miope delle cose e uno dei miei obiettivi principali
nell’inviare Roger Makins in patria (a parte il fatto che aveva bisogna
di cambiare aria per un po’) è stato quello di fargli esporre, nella
maniera più convincente, le nostre opinioni a sir Orme Sargent. Adesso
so che l’iniziativa non è andata del tutto a vuoto e che al Foreign
Office si sta pensando alla possibilità di concludere la pace con
l’Italia, secondo il progetto da me suggerito. Ben sapendo che sir Orme
Sargent è sempre sovraccarico di lavoro, e ben conscio dell’ostruzione
che il Ministro degli Esteri farebbe alla linea proposta, penso che
dovremo insistere, e insistere ancora, fino ad ottenere qualche
risultato. Durate questo fine settimana a Napoli mi propongo di tenere
una tavola rotonda sugli aspetti meramente politici a cui parteciperanno
sir Noel Charles, Murphy e Kirk (il nuovo membro americano del consiglio
consultivo). Dalla tavola rotonda dovranno uscire altri telegrammi con
cui fare pressioni sui nostri governi.
La seconda questione riguarda la situazione economica italiana. Dopo
aver letto i tanti telegrammi che sono stati scambiati tra il comando
supremo, la divisione “governo militare” e la Commissione Alleata di
Controllo, mi sono fatto la convinzione che questo argomento non è stato
concretamente e decisamente affrontato. Per questo ho propinato molti
suggerimenti e ho fatto avere alcuni appunti al generale Clark, al
colonnello Spofford e ad altri. Il comandante Southard, un economista
americano di una certa fama, mi è stato di grande aiuto, ma penso che il
mio risultato più proficuo sia stato quello di ottenere da lord Moyne la
collaborazione di E.M.H. Lioyd, il quale ora sta a Napoli e coadiuva i
membri della commissione alleata di controllo nella stesura della loro
relazione sulle questioni economiche, e in particolare su quelle
monetarie. Lunedì, 29 maggio avrà inizio a Napoli una seduta plenaria
che esaminerà la bozza della relazione sopra ricordata. Intanto capita
che sia stata a Napoli per due mesi una missione per gli
approvvigionamenti invitata dal comitato consultivo per gli affari
civili che risponde dei suoi atti ai CCS (Combined Chiefs of Staff,
organo collegiale dei capi di stato maggiore con sede a Washington). Ho
incontrato il membro inglese di tale comitato – si chiama Nalder – a
Napoli quando si è presentato per la prima volta nelle sue mansioni; mi
era già stato di aiuto a proposito di Malta quando ero al ministero
delle Colonie. I membri del comitato ora hanno messo a punto la loro
relazione ma, sotto certi aspetti, le loro raccomandazioni sono
diametralmente opposte a quelle fatte dagli esperti monetari. Tale
discrepanza dovrà essere eliminata. Quale che possa essere il risultato
finale, possiamo almeno affermare che nel mese scorso è stato fatto un
preciso passo avanti per semplificare il più possibile un problema arduo
e tale da non sapere da quale parte prenderlo per giungere a una
soluzione. E’ chiaro che questi due aspetti della politica verso
l’Italia sono tra loro connessi: l’inflazione porterà alla rovina dei
ceti medi e alla caduta di un governo che si sostiene su forze moderate;
e, intanto, la debolezza del governo e la carenza di un’efficiente
struttura amministrativa rendono molto difficile applicare in Italia
rimedi che siano ispirati alla politica economica praticata in
Inghilterra, una politica resa possibile solo dalla compresenza di una
popolazione disciplinatissima e animata da senso patriottico da un lato,
e di una macchina amministrativa efficientissima dall’altro. (…)”.
FRONTE: SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
Dopo la caduta della linea Gustav è imminente quella della linea
Hitler. Alle 6 del mattino, il fuoco di 682 cannoni che tirando su
un fronte di sei chilometri vi aprono una breccia, permette ai canadesi
della 5^ divisione corazzata e agli inglesi di lanciarvisi. I primi
dirigono verso Pontecorvo mentre gli inglesi puntano su Aquino. Malgrado
le perdite pesanti (i canadesi hanno perso in questi giorni di attacchi
alla linea Hitler, mille uomini fra morti e feriti), gli alleati
riescono a scacciare i tedeschi dalle loro posizioni fortificate. Baade
e Heindrich ottengono da Kesselring l’autorizzazione a ritirarsi.
Le truppe di Juin, dopo la conquista di Pico, raggiungono la
strategica statale 82 e sono pronte a dirigersi verso Castro dei
Volsci e i monti Ausoni. In questi giorni, inebriati dal successo,
di fronte a una resistenza sempre più debole, i reparti nordafricani
danno libero sfogo ai loro istinti bestiali, mal frenati (o tollerati?)
dagli ufficiali francesi: stupri e saccheggi diventano sempre più
incontrollati. Nella zona di Esperia gli episodi più efferati: la
popolazione terrorizzata cerca scampo nei boschi e nelle grotte, spesso
si chiude nelle chiese sperando che almeno in quei luoghi sacri la
violenza possa essere fermata. Ma non vi è riparo che li preservi dalla
furia dei soldati. A Clark cominciano a giungere allarmanti rapporti su
questa scandalosa condotta. Un ufficiale americano del 351° reggimento,
che con i suoi uomini si è inerpicato sui monti per trovare il
collegamento con i marocchini, deve assistere nella piazza principale di
Pico a scene di inaudita violenza su donne, anziani, bambini; vani i
suoi tentativi di fermare gli stupri di massa: c’è il rischio di un
conflitto a fuoco tra i suoi uomini e i marocchini. Lo stesso inumano
trattamento viene riservato ai prigionieri tedeschi. Una pagina
vergognosa, incancellabile, in questi giorni vittoriosi, per Juin, che
non ha saputo o non ha voluto riportare la disciplina nei suoi reparti.
Avanzano intanto sulla costa tirrenica i reparti della 85^ divisione
americana (II Corpo) che raggiungono i sobborghi di Terracina.
Ora è la volta dell’attacco alla linea Caesar, che dovrebbe
difendere Roma. Una linea difensiva che partendo dalla costa tirrenica,
a circa metà strada tra Anzio e il Lido di Ostia, arriva sull’Adriatico
all’altezza di Pescara toccando Albano e Valmontone e, passando a nord
di Avezzano, Popoli e Chieti.
TESTA DI SBARCO DI ANZIO
Nel perimetro di Anzio, come aveva anticipato Alexander a
Churchill, alle 5,46, dopo una schermaglia degli inglesi
attraverso la foce del Moletta allo scopo di distrarre il nemico, più
di cinquecento cannoni del VI corpo aprono il fuoco contro i reparti
della XIV Armata di Mackensen, mentre 60 bombardieri leggeri effettuano
incursioni su Cisterna per preparare il terreno. Al termine del
bombardamento si muovono rispettivamente da nord a sud del perimetro la
45^ , la 3^ e la 1^ divisione corazzata USA. Cisterna è difesa
dalla 362^ divisione di fanteria tedesca che nell’attacco subisce la
perdita pressoché totale di due dei suoi reggimenti. Nella zona si
trovano anche le compagnie della Barbarigo.
Clark è in piedi fin dalle 4,30 , poi da una base di artiglieria ha
atteso con Truscott l’inizio dell’offensiva, guardandosi bene dal
confidargli la sua intenzione di invertire la rotta delle truppe
rispetto alla prevista operazione Bufalo che dovrebbe portare al rapido
raggiungimento e al conseguente controllo della via Casilina, con il
conseguente blocco della via di fuga alla X^ Armata tedesca.
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Nella foto: l’abitato di Cisterna distrutto dai combattimenti
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Il VI Corpo dispone ora di:
- due divisioni inglesi (la 1^ e la 5^), che Clark a fatto collocare
all’estrema sinistra dello schieramento, fra Tor San Lorenzo e Campo di
Carne, ben sapendo che l’offensiva non si muoverà in quel settore
evitando così che truppe britanniche possano essere coinvolte nella
marcia su Roma,
- cinque divisioni americane (oltre la Forza Speciale di Frederick): la
1^ corazzata di Ernest Harmon, la 3^ di John O’Daniel, la 45^, la 34^ e
la 36^.
L’attacco, diretto dalla divisione corazzata di Harmon verso Velletri e
dalla 3^ divisione di O’Daniel a Cisterna, è protetto a sinistra dalla
45^ divisione di Eagles e a destra dalla 1^ Special Service Force di
Frederick. Quest’ultima unità irrompe nelle linee tedesche, oltre il
Moscarello, e dilaga fino alla statale 7 Appia. La 3^ divisione circonda
Cisterna. La 1^ divisione corazzata di Harmon, al di là del fosso di
Femminamorta, sospinge gli Sherman al valico di Velletri per Valmontone.
Nonostante la violenza e la simultaneità dell’attacco alleato, la linea
tedesca riesce a tenere abbastanza. Gli alleati, comunque, riescono a
raggiungere la linea ferroviari Cisterna – Roma e catturare 1500
prigionieri ma le perdite sono elevatissime (la sola 3^ divisione
americana ha 950 fra morti, feriti e dispersi).
STORIA POSTALE del 23 maggio
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Una singolare lettera inviata da Palermo a Castellamare del Golfo (TP)
dove giunse il 27 maggio. L’Allied Censorship Service si era attivato in
entrambe le province crendo una non comune combinazione dei due diversi
bolli.
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Mercoledì 24 Maggio 1944
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Da Algeri a Caserta/Napoli – “Sono partito dall’aeroporto della
Maison Blanche con il generale Wilson e sul suo aereo alle due del
pomeriggio e, dopo un volo piuttosto lento, siamo giunti all’aeroporto
di Caserta verso le sette e mezzo. Ho pranzato questa sera con il
generale Alexander, che ho trovato su di morale. La battaglia ha avuto
alti e bassi, ma in generale si sono fatti progressi, anche se con
fatica; quindi la situazione è soddisfacente”.
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Poiché le operazioni in corso negli altri settori potrebbero indurre le
forze germaniche ad arretrare dal fronte tenuto dai reparti italiani, il
generale Utili emana oggi gli ordini per l’operazione con la quale
intenderebbe sfruttare il successo su Picinisco ed oltre, non appena i
tedeschi cercheranno di sganciarsi per ripiegare. A tale operazione
viene dato il nome di “Chianti”.
FRONTE: SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
La 5^ Div. corazzata canadese attraverso la breccia della linea Hitrer
raggiunge il fiume Melfa e, nella notte stabilisce una testa di
ponte sulla riva settentrionale. I tedeschi con la 1^ Div. Paracadutisti
continuano a tenere la metà settentrionale della linea Hitler bloccando
così il XIII Corpo Brit. Le divisioni tedesche 92^ e Herman Goering
ricevono l’ordine di spostarsi a Valmontone muovendosi di giorno.
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Sulla costa l’85^ Div. USA conquista Torre di Fogliano (LT), San
Felice Circeo (LT) e Terracina (LT) dalla quale i tedeschi si sono
ritirati mentre i canadesi dell’VIII Armata Occupano Pontecorvo (FR)
(vedi foto), costringendo i
tedeschi nelle posizioni fortificate a nord di Aquino.
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Nelle foto: 24 maggio, distribuzione di cibo ai civili a Fondi e
Formia.
Per ritardare l’avanzata degli alleati, i tedeschi compiono efficaci
azioni di retroguardia. Le truppe di Vietinghoff si salvano soprattutto
grazie a tali azioni condotte in particolare dagli uomini della
divisione corazzata Herman Goering.
TESTA DI SBARCO DI ANZIO
Dalla testa di sbarco di Anzio prosegue l’offensiva alleata. Cisterna
viene accerchiata , i tedeschi resistono e ne conservano il possesso ma
la 1^ Div. USA riesce a raggiungere la Statale 7 a nord di Latina
incuneandosi così fra la X e la XIV Armate tedesche. Intanto la fanteria
della 3^ divisione americana di O’Daniel oltrepassa Cisterna e prende la
salita di Cori.
Truscott, che adesso è finalmente consapevole di stare sbaragliando un
nemico che lo ha insaccato per quattro mesi, a fine giornata, riceve il
secondo avvertimento di Clark:
“Hai pensato all'eventualità di una deviazione da Valmontone?”.
“Certo: se il nemico s’accorge del pericolo che corre qui, e vi dirotta
le sue forze, noi sterziamo per i colli Albani” gli risponde
Truscott. “Bene: non lasciamo cadere questa possibilità”.
Giovedì 25 Maggio 1944
DAL DIARIO DEL MINISTRO DELLA GUERRA AMERICANO STIMSON
Anche questa settimana Henry L. Stimson dispone di molto materiale per
il suo diario sulla campagna d’Italia:
“Cominciamo ormai a renderci conto dell’ampia portata delle mostre
operazioni in Italia ed a vedere i primi frutti dei nostri progressi.
Questa mattina è giunta notizia che pattuglie americane dalla testa di
sbarco di Anzio e pattuglie americane provenienti dal fronte principale
a sud – est, si sono congiunte sulla strada costiera fra Anzio e
Terracina. Il collegamento fra i due eserciti seguì alla caduta di
Terracina ad opera delle truppe americane le quali si portarono
rapidamente verso nord, ed alla vittoriosa pressione proveniente dalla
testa di sbarco a sud di Cisterna. Il risultato rappresenta un’avanzata
compiuta da elementi americani della V^ Armata di più di 60 miglia in
quattordici giorni.
A questo punto è opportuno che io faccia un breve commento. Questo
notevole successo, definito in un recente telegramma del generale Devers
come fortemente incoraggiante, è dovuto alla infaticabile energia delle
truppe americane del II° Corpo d’Armata la cui resistenza e freschezza
sono state mantenute elevate mediante un nuovo sistema di rapidi
avvicendamenti introdotto dal nostro esercito di cui l’avanzata di
queste divisioni costituisce il primo frutto. Queste divisioni del II°
Corpo sono al fuoco per la prima volta, e tuttavia, grazie a questo
sistema, esse hanno potuto spingersi innanzi con una freschezza e uno
slancio che non avrebbero altrimenti avuto. Potrei aggiungere che questo
stesso sistema d’avvicendamenti è in anche vigore presso le truppe
francesi che furono addestrate nel Nord Africa, e che si sono comportate
così bene in questa battaglia, e che questi risultati rappresentano una
dimostrazione della importanza degli sforzi tendenti ad ottenere per il
nostro esercito giovani e vigorosi complementi, sforzi che il Ministero
della Guerra ha raccomandato con tanta insistenza durante i recenti
mesi.
La recente fase dell’offensiva cominciò martedì mattina con l’avanzata
dell’VIII Armata lungo la vallata del Liri e l’attacco sincronizzato dei
reparti della V Armata dalla testa di sbarco di Anzio.
Il tronco principale della linea Hitler fu sfondato dai canadesi dell’VIII
Armata al suo centro nei pressi di Pontecorvo. La linea fu aggirata dai
reparti americani e francesi alla sua estremità sud – ovest nelle
montagne sopra Terracina e Pico, mentre i polacchi hanno continuato a
martellare il nemico da nord – est, a Piedimonte. Nel momento stesso in
cui la linea Hitler veniva spezzata, l’avanzata dalla testa di sbarco di
Anzio portava un’immediata minaccia ai tedeschi ritiratisi sulla costa a
sud, i quali rischiavano di essere tagliati fuori della loro principale
linea sia di rifornimento che di ritirata. Essa costituiva anche un
pericolo per le forze tedesche più all’interno che si videro minacciare
alle spalle.
La via Appia e la ferrovia verso il sud sono state tagliate vicino
Cisterna, ed ora le nostre forze continuano a spingersi verso l’interno
con la protezione dei carri armati ed aeroplani. Duri combattimenti sono
in corso ed è giocoforza attendere lo sviluppo della battaglia, ma già
ora il valore della testa di sbarco di Anzio può essere meglio
apprezzato
L’aver resistiti alla testa di sbarco contro tre forti assalti nemici e
l’esser riusciti a mantenerla sotto il nostro controllo rappresentarono
una continua spina nel fianco dei tedeschi. La propaganda sulla loro
capacità di respingere attacchi dal mare fu smentita; essi dovettero
mantenere grosse forze ammassate intorno al perimetro della testa di
sbarco quantunque ciò li costringesse a mandare meno truppe di quello
che non fosse necessario per presidiare fortemente tutti i punti del
fronte meridionale contro i quali poteva profilarsi il nostro attacco;
la nostra osservazione del dispositivo dei movimenti nemici fu
migliorata; fu impedito il traffico passante per la via Appia e diretto
alla linea principale. La testa di sbarco costituì perciò una permanente
minaccia sul fianco nemico che limitava la sua libertà d’azione;
cosicché non appena la nostra offensiva a sud fu iniziata, la minaccia
dalla testa di sbarco, opportunamente rinforzata, si convertì in un
immediato pericolo di aggiramento.
Ogni ulteriore risultato deve ad ogni modo essere rimandato al più
tardi, tanto più che il nemico combatte accanitamente ed è ancora in
possesso di molte posizioni montane di cui si giova”.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Le operazioni proseguono bene. Lungo la costa è stato operato il
collegamento fra le truppe del fronte di Anzio e quelle del fronte
meridionale. Anche Pontecorvo è caduta; è caduta pure Pico e pattuglie
avanzate si sono spinte fino a Melfa. C’è da vedere ora se i tedeschi
attaccandosi al mare e costituendo una linea che per i colli Albani e i
Lepini si allacci alle posizioni di Cassino, hanno ancora l’intenzione
di difendere Roma.
Il messaggio di Sforza sulla defascistizzazione ha creato non pochi
dissensi. Messe ha scritto una violenta protesta a Badoglio. Durante il
consiglio dei ministri, Aldisio avrebbe protestato a nome dei siciliani,
cui il conte aveva attribuito il “merito” di aver favorito l’invasione
dell’Isola. Sforza, da quell’uomo lineare che è, si è difeso dicendo che
la sua intervista…era stata riportata male. Per la parte militare ha
dichiarato che intendeva riferirsi a coloro che avevano combattuto con i
tedeschi dopo l’8 settembre 1943. Il “Risorgimento”, per riparare,
pubblica un’intervista esplicativa”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Caserta/Napoli – “Alle nove sono andato alla riunione del mattino
insieme al generale Alexander e, dopo la riunione, ho sbrigato parecchie
cose con il generale Wilson e il maresciallo dell’aria Slessor. Alle
dieci e mezzo sono partito con il generale Alexander e in auto ci siamo
recati a Cassino. Abbiamo passato gran parte della mattinata aggirandoci
tra le rovine e visitando il campo di battaglia di Sant’Angelo. La
conquista di questo punto – chiave sulla sponda del fiume Rapido tenuta
dal nemico è stata veramente un notevole successo. Abbiamo fatto
colazione dal generale Leese dell’ottava armata nel suo quartier
generale avanzato che non è lontano da Cassino. Anche Leese era di buon
umore. Il corpo d’armata canadese ha cominciato a muoversi e sebbene non
abbia esperienza, secondo Leese farà ben parlare di sé. Siamo poi
tornati in auto a Caserta che era già sera e ho cenato dal generale
Alexander. (…)”.
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SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
Di buon mattino avviene lo storico abbraccio (vedi foto) a Borgo
Grappa(LT). Protagonisti una pattuglia di genieri americani e di
esploratori inglesi del VI Corpo provenienti dalla testa di ponte di
Anzio, spintasi in ricognizione da Borgo Sabotino a Fogliano, e una
pattuglia della 85^ divisione USA (II Corpo) che, conquistate Fondi e
Terracina, si sta mettendo alle spalle il Circeo.
Il VI corpo si schiera nel settore costiero prendendo il posto del II
Corpo che rimane sul fianco sinistro dei francesi. La 1^ Div. USA del
gen. Herman, progredendo in direzione di Velletri, raggiunge
Giulianello (LT). La “brigata del Diavolo” del gen. Frederick (1^
Special Service Force) sta viaggiando oltre Cori, dopo avere scalato
l’Arrestino, e corre tanto verso Rocca Massima e Artena da perdere i
collegamenti con la 3^ divisione ed esporsi ai colpi di fianco dei
tedeschi.
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La 3^ Div. USA del gen. O’Daniel si insedia in Cori (LT) e Cisterna
(LT) (vedi foto) dove alle 19 la guarnigione tedesca sottoscrive la
capitolazione. Dopo due giorni di combattimenti, anche il battaglione
Barbarigo è costretto a ritirarsi; la II^ compagnia ha sostenuto l'urto
di reparti corazzati sotto Cisterna mentre la 4^ compagnia ha cercato di
resistere nell’abitato di Norma. La 5^ compagnia cannoni ha fatto
saltare i pezzi. Anche gli artiglieri del Gruppo “San Giorgio”, della
Decima, hanno combattuto a Sermoneta e Bassiano.
Truscott è ora convinto che l’eventualità di una deviazione da
Valmontone è ormai da scartare. La prova che l’Operazione Bufalo
sta per avere pieno successo, Truscott, ce l’ha con il successo dei
carri armati. Parte di quelli di Harmon stentano a varcare la soglia di
Velletri, ma un’altra colonna corazzata, al |
comando del colonnello
Hamilton Howze, ha però trovato nella valle ad est della città
un’apertura che porta a Valmontone, ma che non sarà sfruttata.
Con l’VIII armata che preme da sud, la V sta ormai per annientare tutta
la X di Kesselring ed è proprio in questo storico momento che Clark,
preoccupato che gli inglesi possano batterlo sul tempo arrivando per
primi a Roma, appropriandosi così dei “suoi” meriti, , commette quello
che gli storici militari definiranno “uno dei più stupidi r
grossolani errori compiuti da un comandante alleato nel corso della
seconda guerra mondiale”.
Delle due possibilità: puntare il più velocemente possibile con tutte le
sue forze verso est per intrappolare la X Armata di Vietinghoff
tagliandogli tutte le vie di ritirata e realizzando così una possibilità
che potrebbe significare molto probabilmente la fine della guerre in
Italia o, svincolandosi dalle direttive tattiche di Alexander che
prevedono la prima soluzione, accelerare la propria corsa verso Roma e
conquistarla per ricavarne gloria e prestigio, Clark, sentendosi ormai
vittorioso, ha deciso per la conquista di Roma e, pertanto, di far
compiere al VI Corpo una deviazione non prevista verso nord - est
mettendo in difficoltà la pressione che si sta esercitando su Valmontone
e consentendo ancora una volta a Kesselring di sottrarre le sue truppe
alla stretta del vincitore ritirandosi verso Firenze e la linea Gotica.
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Nella foto prigionieri tedeschi avviati verso le retrovie
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Nel tardo pomeriggio, il generale Donald W. Brann, uno dei
portaordini di Clark, aspetta Truscott fuori del comando e al suo arrivo
lo “informa” che: ”Il capo dice che devi dirigere l’attacco a
nordovest e mandare a Valmontone soltanto la 3^ divisione con gli uomini
di Frederick. Te lo aveva già accennato ieri…”. Truscott
ammutolisce. Si fa ripetere l’ordine. “Non posso crederci”
protesta “e prima di mandare a monte tutto, voglio sentirlo. Non era
questo il mio accordo con Clark. |
Il cacciatorpediniere inglese Grenville (vedi foto) affonda nelle acque
di Anzio il MAS 504 della marina della RSI. Il comandante, Tenente di
Vascello Franchi, perisce insieme a tutto il suo equipaggio.
STORIA POSTALE del 25 maggio
Piego dal Comune di Campoibello di Licata a Santa Flavia. Mentre il
bollo comunale è ancora quello del “vecchio” regno (anche se il simbolo
fascista sembra cassato dallo stemma), forse il segretario comunale ha
provveduto a sovrascrivere “Sindaco” sul prestampato “Podestà”
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Abbiamo parlato di un’ipotesi che non s’è verificata. Possiamo invece
distruggere sulla Casilina l’armata tedesca in ritirata”.
Clark è però introvabile e Truscott è costretto ad ubbidire. A
Valmontone rimane così aperta ai tedeschi una via di fuga. La via per
Roma – più corta sulla mappa, seguendo l’Appia – si rivelerà all’atto
pratico più lunga per gli americani.
Sempre sul fronte tirrenico nel settore della VIII Armata l’avanzata
prosegue velocemente grazie anche alla rapidità con cui i tedeschi si
ritirano. Mentre la 78^ Div. Brit. supera Aquino (FR) (vedi foto),
unità del X Corpo Brit. conquistano Monte Cairo e le divisioni
del II Corpo polacco entrano in Piedimonte San Germano (FR),
Anche il XIII Corpo Brit. raggiunge il Melfa.
Occupate anche Pastena (FR), Pontinia (LT), Sabudia (LT), Sonnino
(LT), Vallecorsa (LT) e il capoluogo Littoria (oggi Latina).
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