8°
Periodo: dall’11 maggio al 7 giugno 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
Terza parte (dal 29 maggio al 3 giugno 1944) |
Lunedì 29 maggio 1944
SULLA GIUSTIZIA
Si apre, a Brescia, l’anno giudiziario della Corte di Cassazione con una
udienza solenne.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Trieste – I tedeschi fucilano dieci giovani a
Prosecco.
Provincia di Udine - Tredici giovani friulani vengono fucilati a
Premariacco, tredici a San Giovanni al Natisone.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Roma viene ucciso Umberto D’Ottavi.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Squadriglie di aerei alleati, dopo avere sorvolato Roma, si sono portate
sulle vie di accesso alla città dove hanno sganciato bombe e spezzoni
incendiari. Il Santuario del Divino Amore, tanto caro ai romani, ha
risentito anch’esso della furia della guerra.
STORIA POSTALE del 29 maggio
Una cartolina postale 0,30 Vinceremo espressa regolarmente affrancata
1,55 (0,30 cartolina fuori distretto + 1,25 di espresso) e una lettera
raccomandata per Ginevra affrancata 2,75 (1,24 di lettera per estero +
1,50 di raccomandazione per estero), censura tedesca.
Martedì 30 maggio 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Mussolini, che non decide niente e non può far altro che
colloquiare con i suoi sorveglianti, ha un franco colloquio con
l'ambasciatore Rahn in seguito al quale l'ambasciatore manda subito un
telegramma al Ministero degli Esteri a Berlino. "Tra le truppe che in
Germania si preparano a formare le nuove divisioni di Salò"
riferisce il diplomatico, riconoscendo che le diserzioni e
l'indisciplina di cui viene informato puntualmente sono una realtà
derivante dalla scarsezza o dalla mancanza totale di spirito bellico e
di preparazione dei comandanti nazionali "c'è la sensazione che
istruttori tedeschi vengano a mano a mano sostituiti da italiani".
Questa sensazione rende felice Mussolini, ma egli è anche dell'opinione
che le divisioni italiane in un impiego militare al fronte debbono
possibilmente essere guidate da ufficiali tedeschi, e che, in ogni caso,
i comandanti di divisione debbano essere generali tedeschi. Questa sua
scelta non dipende da nessuna questione di prestigio. Soltanto quando la
Wehrmacht tedesca avrà preparato un nuovo corpo di ufficiali italiani si
potrà pensare che la guida dei soldati italiani possa essere nuovamente
affidata a ufficiali italiani. Più di tutto, salvo veramente poche
eccezioni, egli vorrebbe sostituire tutti gli ufficiali italiani con ex
sottufficiali sperimentati e idonei.
A sera nella caserma “Papa” di Brescia, un reparto in
partenza per Vercelli, anticamera dei lager, si ammutina. I militari
tentano di sopraffare le sentinelle. Arrivano le ronde. Si spara in
aria. Un soldato che aveva già scavalcato il muro di cinta viene ferito.
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
A Saretto Val Marina il delegato del CLN piemontese D. L. Bianco
e il comandante della 2^ Regione della resistenza francese, Juvenal,
firmano un accordo di collaborazione e riaffermano “la piena solidarietà
e fraternità franco – italiana nella lotta contro il nazismo e il
fascismo”.
STORIA POSTALE del 30 maggio
Piego nel distretto di Firenze con “Affrancatura a carico del
destinatario” regolarmente affrancato con un infrequente uso di
segnatasse da 0,25 della serie Provvisoria e una cartolina postale
Vinceremo da 0,15 con affrancatura aggiunta di un 0,30 pacchi usato in
emergenza come un valore ordinario; praticamente la cartolina fu usata
come supporto. Censura della Commissione Provinciale di Bologna.
Un piego comunale da Parma a Villamosso affrancato con il bollo R.P.
PAGATO e una lettera raccomandata per la Boemia censurata dai tedeschi e
regolarmente affrancata 2,75 (1,25 lettera per estero + 1,50 di
raccomandazione per estero)
Mercoledì 31 maggio 1944
GRAZIANI SI LAMENTA
Anche il maresciallo Graziani, come Mussolini nello scorso
gennaio, solleva il problema della informazione tempestiva sulla
situazione sul fronte italiano "non essendo orientato da alcuna fonte
militare". A lui personalmente e verbalmente darà le informazioni
richieste il colonnello Haggenreiner, il quale, come Jandl, distruggerà
subito i rapporti scritti.
DALLA FRONTIERA SVIZZERA
Il servizio segreto svizzero comunica a Berna, assieme alla
notizia dell'abolizione da parte tedesca del posto di frontiera di
Reschen (del 20 maggio), che i tedeschi e gli italiani si sono schierati
su tutta la linea di frontiera elvetica, paese per paese.
GUERRA AL RIBELLISMO
I giornali confermano che la cifra definitiva degli “sbandati” che si
sono presentati ai comandi della RSI entro le ore 24 del 25 maggio
scorso: sono stati 44.145. “Mancano ancora i dati di alcune province
per difficoltà di comunicazioni” dice l’agenzia “Stefani” “ma
essi potranno spostare sensibilmente la cifra complessiva”.
DELLA STAMPA
Il ministero della Cultura Popolare da notizia che, su proposta
del presidente dell’agenzia Stefani, Luigi Barzini, è stato nominato
direttore generale della stessa agenzia il giornalista Ernesto Daquanno
e che il giornalista G.G. Pellegrini è stato nominato direttore del
“Lavoro” di Genova.
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
La GNR di Genova, a proposito della chiamata alle armi delle
classi 1922, 1923 e primo quadrimestre del 1924, segnala che, ad oggi,
risultano “assenti ingiustificati” 3163 elementi.
Al mattino, il reparto che ieri si è ammutinato nella caserma “Papa” di
Brescia, viene avviato alla sua nuova destinazione (Vercelli):
all’appello mancano 105 militari.
Sempre oggi, alle 5,30, dalla caserma “Gorizia” di Ravenna
partono trecento soldati diretti in Germania: è il reparto “Auflager I
Ravenna”. Mentre soldati transitano in via San Vitale, inquadrati e
accompagnati da militari tedeschi, si mettono a gridare in coro: “Viva
la repubblica” facendo seguire a tale motto gesti scorretti. Al
passaggio davanti al distaccamento di San Vitale, notata la scritta GNR,
fanno gesti volgari e cantano, indisturbati e ad alta voce, Bandiera
Rossa.
La GNR di Parma, a proposito della chiamata alle armi delle
classi 1916, 1917 e 1918, commenta così l’incredibile record negativo
della provincia:
“Il richiamo delle classi 1916 – 1917 e 1918 non ha fornito che un
ben scarso contributo alla costituzione del nuovo esercito, in quanto la
maggior parte dei richiamati ha potuto usufruire dei vari motivi di
esonero contemplati nel provvedimento di chiamata. Su circa 2000
richiamati, 1920 sono stati lasciati infatti in congedo con esonero, e
solo 80 sono stati così arruolati per il servizio incondizionato”.
DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Sta prendendo corpo il vecchio progetto tedesco di trasferire in
Germania diecimila carabinieri da impiegare come “bassa forza” nel
servizio antiaereo (Flak) e nella sorveglianza ai campi della Luftwaffe.
I nazisti vogliono ottenere un doppio vantaggio: primo, allontanare
dall’Italia una truppa che, da sette mesi, ha accettato di mettersi al
servizio della RSI lasciandosi inquadrare nella GNR, ma che ha sempre
obbedito di malavoglia e, secondo, sollevare in Germania da compiti di
retrovia soldati tedeschi da inviare sui vari fronti.
La RSI non si oppone. Ma ai carabinieri la Germania non piace, e anche
loro cominciano a ribellarsi fuggendo. Spesso fuggono non da isolati, ma
a gruppi interi, sottufficiali in testa, con armi, munizioni, coperte,
materiale d’equipaggiamento. Non di rado vengono coinvolti nella fuga
altri elementi della GNR non provenienti dall’arma.
Il contingente di carabinieri raccolto a Torino, appena lasciata la
stazione ferroviaria di Porta Nuova, infrange i vetri di una carrozza e
grida tre volte: Viva il re! A Verona, gli ufficiali superiori della GNR,
provenienti dai carabinieri, che dovrebbero assumere il comando dei
primi tre battaglioni in partenza per la Germania, si danno ammalati.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Muoiono sotto i colpi dei GAP: il tenente della Guardia di Finanza
Azeglio Milleri a Bologna e Antonio Piai a Corbanese di Tarzo
(Treviso).
RAPPRESAGLIE NAZI-FASCISTE
Provincia di Ancona - In un giorno imprecisato del mese le SS
tedesche e le brigate nere italiane hanno fucilato 11 civili a
Filottrano.
Provincia di L’Aquila - I tedeschi fucilano quattro civili in
località Tre Portoni e altri quattro a Collelongo. A
L’Aquila, orribilmente sfigurato dalle inumane sevizie, viene
fucilato dai tedeschi Mario Celio di Avezzano. Il partigiano faceva
parte della “banda della Duchessa” che è al comando del tenente medico
Luigi Marrone e del sottotenente degli alpini Orlando Colafigli. La
banda prende nome dalle montagne omonime situate sulle pendici del monte
Velino e opera sulle rotabili Sassa - Lucoli, Tornimparte - Fiamignano e
L’Aquila – Antrodoco. Insieme al Celio erano stati catturati dai
tedeschi altri tre partigiani che, seviziati come lui, erano stati
condannati a morte, ma sono riusciti a evadere.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
I centri italiani colpiti dall’aria nel trascorso mese di maggio sono
stati 661. Oggi viene colpita a Roma la zona della Magliana.
STORIA POSTALE del 31 maggio
Una cartolina postale Vinceremo da 0,30 con il bollo a targhetta CITTA’
APERTA DI ROMA e una lettera raccomandata espressa inviata da Rovato
(BS) regolarmente affrancata 3,00 (0,50 lettera fuori distretto + 1,25
di raccomandazione + 1,25 di espresso) a Roma dove non giunse per
probabili interruzioni sulle linee ferroviarie i conseguenze
dell’avvicinarsi della linea del fuoco alla capitale, vedi bollo lineare
AL MITTENTE.
Giovedì 1 giugno 1944
RELAZIONI CON L’ESTERO
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Il conte Mazzolini accompagna il ministro del Manciukuò
(vedi foto), Lo Chen Pang, da Mussolini per la presentazione delle
credenziali. E’ la terza volta che si rinnova il cerimoniale per
l’accreditamento di un ambasciatore (dopo quello per Rahn e per Hidaka).
Italia e Manciukuò sono vincolati dal patto anticomunista insieme al
Giappone. Mussolini è di pessimo umore e Mazzolini deve
convincerlo a rasarsi, cosa che non ha fatto da due giorni. Mussolini è
fortemente preoccupato per la situazione militare che sta precipitando
sul fronte italiano. In proposito scrive una lettera a Hitler.
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Il ministro delle Forze Armate emette oggi il bando di chiamata alle
armi degli iscritti alla leva marittima. |
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La GNR di Siena così segnala un episodio avvenuto in data odierna,
avvertendo che “la truppa dell’esercito repubblicano rivela la sua vera
anima attraverso un’infinità di episodi più o meno palesi, ma tali da
metterci in guardia contro le armi di questi soldati che, a momento
opportuno, è presumibile spareranno sui fascisti e sui militari della
GNR”:
“Il 1° corrente, verso le ore 23, durante un allarme aereo per cui
gli edifici, compresi quelli militari, trovavansi privi di luce, nella
caserma Lamarmora (di Siena), dove trovasi accantonato, insieme al
battaglione scuola allievi ufficiali della GNR, il 1° battaglione
complementi dell’esercito, nelle camerate da questi ultimi abitate
furono cantati inni sovversivi e vennero gridate dalle finestre delle
camerate stesse le seguenti frasi: “Verranno i ribelli a liberarci!
Morte alla Milizia! Siete un branco di merde!
Assenti ingiustificati dai reparti dell’esercito si notano ogni mattina
in numero maggiore, mentre quelli presentatisi in virtù del bando del 18
aprile sono stati in numero trascurabilissimo e la maggior parte di
essi, resisi conto della situazione, hanno ripreso la via del bosco”.
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RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Forte Bastione di Carrara i partigiani catturano quaranta
militi della GNR e un ingente quantitativo di armi e munizioni.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Bombardamento su Recco (vedi foto).
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STORIA POSTALE del 1° giugno
Piego comunale da Grandola e Uniti a Menaggio (CO) affrancato con un
valore segnatasse della Provvisoria usato in emergenza come ordinario
E una cartolina postale Vinceremo da 0,15 usata come ricevuta di ritorno
regolarmente affrancata 0,50 con i valori aggiunti 0,25 della
Provvisoria e 0,10 della Imperiale.
Venerdì 2 giugno 1944
NOTIZIE DALL’INTERNO
Vengono emesse disposizioni ai capi delle province in materia
alimentare. In particolare viene istituita per tutte le maestranze
industriali, cooperative e artigiani la mensa aziendale obbligatoria a
prezzo fisso uguale per tutti, vengono incrementati gli spacci aziendali
e interaziendali, riducendo di conseguenza ulteriormente il numero dei
dettaglianti (accusati di dedicarsi sempre di più dell’esosa
speculazione della vendita sotto banco), e viene, infine, imposta a
tutti i ristoranti, osterie e bettole l’adozione del piatto unico.
RELAZIONI ESTERE
Mussolini consegna all'ambasciatore italiano a Berlino, Anfuso, che è
venuto a conferire a Salò, una lettera che ha scritto a Hitler. In essa
ha voluto rappresentare la difficile situazione dell'Italia e del
Governo se Roma dovesse cadere e l'Italia Centrale trasformarsi anche
questa in un campo di battaglia.
TEDESCHI
Arriva, per conoscenza personale al tenente colonnello Jandl, una strana
comunicazione: Da fonte sicura giunge questa notizia che viene segnalata
per conoscenza personale:
"Il 25 aprile è arrivata a Tiflis (Tblisi) una commissione militare
italiana di 4 alti ufficiali e di altri 8. La commissione, che proveniva
dall'Iran, è partita il 26 o 27 aprile per il Nord. L'arrivo di questa
commissione italiana deve essere messo in collegamento con la
preparazione di un corpo d'armata italiano, formato da prigionieri di
guerra, che dovrà, sotto direzione sovietica, battersi contro la
Germania. La formazione di unità italiane è già cominciata a
Novocerkassk. Alcune notizie dicono che già a metà aprile unità italiane
hanno lasciato Novocerkassk".
Di più non si sa: forse si tratta di un tentativo di organizzare in
unità combattenti le decine di migliaia di prigionieri dell'ARMIR
catturati sul Don. Ma anche per i tedeschi tutto questo resta un
mistero. Jandl tiene la notizia per se e non la comunica certo a
Mussolini, già di per se ansioso.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
“Battaglia di Ballabio” - Nella notte sul 3, i partigiani
attaccano la caserma della ex Polizia Ferroviaria presidiata ora da 700
fascisti. Nell’attacco, previsto di sorpresa, ma non riuscito, muoiono
tre partigiani e uno dei loro capi, detto il Biondo, che, rimasto ferito
alle gambe, viene finito a colpi di baionetta la mattina dopo.
Repubblica di Montefiorino (MO) - In questi primi giorni di
giugno i partigiani iniziano una serie di azioni che porteranno alla
liberazione della zona che poi porterà questa denominazione. Una serie
di assalti ai presidi fascisti dei dintorni e poi vere battaglie che
portano al possesso di alcune posizioni decisive come il Passo delle
Forbici, Ligonchio, Villa Minozzo e all’assalto alla rocca di
Montefiorino.
A Romagnese (Pavia), viene ucciso Guido Rizzo.
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Il CLN e i tedeschi si accordano per la città di Siena. Il CLN si
impegna a non farla occupare dai partigiani mentre i tedeschi si
impegnano a riconoscerne il carattere di “città ospedaliera” evitando
l’ingresso delle sue truppe e consentendo il libero accesso agli
automezzi sanitari e alla polizia.. I fascisti repubblicani si
ritireranno al nord senza portarsi dietro prigionieri politici o i
partigiani catturati. Il controllo della città sarà tenuto dalla
“guardia civica” agli ordini del colonnello Barburelli. L’accordo verrà
rispettato dalle parti dando così la sensazione che la città sia libera
sin da prima della sua effettiva liberazione da parte delle truppe
alleate che avverrà il 3 luglio.
Provincia di Ferrara – Scioperi a Stellata, Gavello e
Pilastri.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna – A Venola, quattro civili vengono
trascinati fuori delle loro case e fucilati; altri finiscono in parte a
Bologna come ostaggi e altri in Germania. Al podere Acquafresca di
Brigola, di una famiglia di quindici persone, otto vengono portate via e
quattro fucilate.
Provincia di L’Aquila - Nel tardo pomeriggio a Onna i
tedeschi uccidono Maria Cristina Papola di 17 anni con due colpi di
pistola. L’atto omicida è avvenuto a seguito di un precedente, nello
stesso pomeriggio, diverbio fra un civile e un tedesco per un cavallo.
Durante la discussione il tedesco è stato ferito dal civile e i
tedeschi, suoi compagni, sono poi giunti sul posto e hanno aggredito la
ragazza, anche lei proprietaria di un cavallo, credendo erroneamente che
fosse la sorella del feritore.
STORIA POSTALE del 2 giugno
Lettera intestata del comune di Boscomarengo (AL) inviata a Tribano (PD)
con affrancatura con pagamento in contanti R.P. PAGATO 0,25 (tariffa
ridotta fra comuni) rispedita da Tribano con l’uso di un valore 0,25
Monumenti Distrutti emasso il 5 giugno. A destra una lettera
raccomandata regolarmente affrancata 1,75 ma in emergenza di valori
ordinari con tre valori pacchi, da Castelnuovo di Sotto (RE) alla Posta
da Campo 769.
Sabato 3 giugno 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
In questi giorni viene emesso il nuovo bando di presentazione alle
armi: il richiamo delle classi 1920 e 1921 e la chiamata dei
diciottenni del primo semestre del 1926. Tutti dovranno
presentarsi ai distretti fra il 15 e il 24 del mese. Riguarda i
sottufficiali e la truppa dell’esercito e dell’aeronautica. I più
giovani e tutta la classe del 1920 andranno a lavorare in Germania; gli
altri a colmare i vuoti lasciati dalle diserzioni. “Ai militari nati
nel 1920” precisa il manifesto di richiamo “è concesso di
presentare domanda di incorporazione volontaria nelle FF.AA.
repubblicane”. Tutti i militari del 1921, invece, entreranno subito
a far parte dell’esercito di Salò.
Il fronte sta cedendo e, a soffocare il già tiepido entusiasmo nelle
reclute di Salò, dal fronte arrivano in fuga, avanguardie della
sconfitta, i primi sbandati del nuovo esercito fascista. Da Ferrara la
GNR racconta:
“Pessima, soprattutto per le conseguenze politiche sul morale dei
soldati in approntamento per le zone d’impiego e per i civili, è stata
l’impressione prodotta dalla fuga dal fronte di Nettuno dei giovani
soldati ferraresi colà distaccati quali effettivi al 134° Battaglione
genio e 2° Battaglione genio.
I soldati, e anche i sottufficiali, fermati dalla Guardia in diversi
presidi della provincia, sono sfiduciati, stanchi, incapaci di
comprendere l’ignominia del loro gesto. Dichiarano che all’atto
dell’arretramento o gli ufficiali hanno sciolto il reparto (caso 1^
compagnia, 134° Battaglione) autorizzando i soldati a raggiungere le
famiglie, oppure gli ufficiali non si sono fatti più vedere (caso 2°
Battaglione genio comandato dal capitano…).
I soldati, in famiglia, con gli amici e conoscenti, diffondono le
notizie più allarmistiche e si rendono, il più delle volte
incoscientemente, migliori collaboratori del nemico e degli
antifascisti.
Si ritiene assolutamente necessario che nelle immediate retrovie del
fronte siano istituiti dei posti di blocco con il preciso incarico di
fermare e incanalare verso punti prestabiliti tutti i fuggitivi (senza
distinzione di grado) oonde impedire loro di raggiungere l’interno.
Corre altresì voce, non controllata, che parecchi ufficiali appartenenti
ai reparti anzidetti abbiano trovato rifugio in Roma, sostituendo
l’uniforme con l’abito civile”.
PER FIRENZE CITTA’ APERTA
Firenze – Camneno (ex - ambasciatore rumeno) riceve la risposta
di Hitler alla sua del 25 marzo. E’ datata 12 maggio e firmata dal
colonnello - generale Alfred Jodl ma scritta sicuramente da Hitler che
in realtà non chiarisce alcuna concreta intenzione di dichiarare Firenze
“città aperta”.
SU GIOVANNI GENTILE
Mussolini emana un decreto che dispone la tumulazione della salma
di Giovanni Gentile nella chiesa di Santa Croce in Firenze.
ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD
A Roma Giuseppe Di Vittorio (PCI), A.Grandi (DC) ed E.Caneri (PSIUP,
in sostituzione di Bruno Buozzi detenuto dai tedeschi) sottoscrivono il
così detto “patto di Roma” di unità sindacale che permetterà la
costituzione della CGIL.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
A Pallanzeno, nella Val d’Ossola, i partigiani attaccano la
ferrovia.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Provincia di Roma - Due civili vengono fucilati dai tedeschi per
rappresaglia a Olevano Romano.
ULTIMO GIORNO DI RSI A ROMA
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saltare i depositi di carburante della caserma Macao danneggiando anche
le case vicine nelle quali una quarantina di civili trovano la morte o
restano feriti perché non sono stati preavvertiti in tempo.
Dall’albergo Excelsior esce il comandante della piazza di Roma, generale
Maeltzer visibilmente brillo e, armi e bagagli, si allontana verso la
Cassia su una grossa macchina preceduta da due motociclisti e seguita da
una autoblindo.
Alle 20 in città corre voce che i tedeschi stiano attuando un piano per
distruggerla per non consegnarla agli alleati. Kesselring invece, per la
fretta di ritirarsi, non ha predisposto nemmeno le cariche per far
saltare i ponti sul Tevere. |
Nel pomeriggio se ne vanno i carcerieri di via Tasso (nella foto). Si
portano dietro una ventina di ostaggi, l’elenco dei prigionieri da
trasferire al nord comprenderebbe un primo contingente di 160 persone ma
devono rinunciarci per mancanza di trasporti. I tedeschi decidono di
rivedere l’elenco riducendolo a soli venti prigionieri da trasportare
con un solo camion insieme ad una piccola scorta di SS. Fra questi c’è
il sindacalista Bruno Buozzi arrestato alcuni mesi prima in casa di
amico. Le celle dei detenuti che i tedeschi non possono portare via
vengono lasciate aperte ma questi, increduli e sospettando un tranello,
aspetteranno un paio d’ore prima di uscire ed eclissarsi. Il camion con
i tedeschi e gli ostaggi raggiunta la via Cassia la trovano intasata
dalle unità militari in ritirata verso il nord. Viene deciso di fermarsi
in località La Storta dove i detenuti, ridottisi a 14 unità perché
alcuni sono riusciti a fuggire, vengono rinchiusi in un fienile. Le SS
di guardia sono visibilmente nervose: questi ostaggi sono d’impaccio per
la fuga.
I giornali annunciano che l’erogazione del gas è stata “temporaneamente
sospesa”. I telefoni tacciono. Alle 8 un grande boato scuote la
periferia,: i tedeschi hanno fatto saltare la polveriera di Forte
Tiburtino. Alle 10 vengono fatti
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Nella notte
sul 4, e fino al mattino, gli Alleati radiotrasmettono più volte un
appello sollecitando i romani a partecipare alla battaglia finale contro
gli occupanti.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Roma subisce l’ultimo attacco aereo. Nel pomeriggio, una formazione di
18 Mitchell attacca automezzi tedeschi che si dirigono a nord, nella
zona Casilina.
STORIA POSTALE del 3 giugno
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Articolo su “Il Pomeriggio – Corriere della Sera”.
Si tratta della serie definitiva della RSI poi normalmente denominata
“Monumenti distrutti”. In realtà i valori che furono emessi furono
quattro per la presenza del 0,75. Questo articolo conferma la prima data
nel 5 giugno e lascia incertezza sulla data di emissione del 0,75.
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Un piego espresso e una raccomandata espressa inviate da Modena e
Santorso (VC) a Roma entrambe respinte al mittente perché
impossibilitate a raggiungere la Capitale ormai isolata dal Nord.
Ricevuta di ritorno di ospedale e cartolina postale 0,30 Vinceremo
espressa.
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