il tramonto di un regno




 
 






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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

9° Periodo: dall’8 giugno al 19 luglio 1944.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./A.C.C. E LUOGOTENENZA

Prima parte (dall’8 al 13 giugno 1944)
 

Giovedì 8 Giugno 1944

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Il Principe si reca a Roma in aereo. Anche Badoglio va nella Capitale con alcuni ministri per formare il nuovo ministero”.
 

DALLA LUOGOTENENZA
Umberto, nuovo Luogotenente del Regno, e Badoglio scendono all’aeroporto di Cisterna (LT) da un S79 proveniente da Napoli scortato da due caccia americani. Gli aeroporti di Roma sono ancora impraticabili. Umberto trova, ad attenderlo, il generale Roberto Bencivenga e i colonnelli Antonio Pacinotti ed Ettore Musco. In macchina procedono per Roma (vedi foto). Appena giunto, si reca al Quirinale dove lo aspettano il generale Carlo Graziani e alcuni funzionari dipendenti della Real Casa. Si fanno avanti il grande ammiraglio Paolo Thaon di Revel e Vittorio Emanuele Orlando, gli unici Collari dell’Annunziata presenti. Poi, Umberto, va al Grand Hotel e qui può dettare un “proclama ai soldati di terra, di mare e dell’aria”.

Nel frattempo, in un salone del Grand Hotel, Badoglio e gli uomini politici della Giunta Esecutiva, Benedetto Croce, il conte Carlo Sforza, Palmiro Togliatti e Giulio Rodinò, arrivati da Napoli con un altro aereo, si riuniscono in convegno sotto la presidenza del generale Mac Farlane (che è anche il

presidente della Commissione Alleata). Sono presenti attivi gli esponenti del CLN romano: Ivanoe Bonomi, i democristiani Alcide De Gasperi e Giulio Andreotti, il liberale Alessandro Casati, il demolaburista Meuccio Ruini, l’azionista Ugo La Malfa, il socialista Pietro Nenni e il comunista Mario Scoccimarro.
Badoglio dice che Umberto si è dichiarato disponibile ad un rimpasto del suo governo per accogliervi alcuni esponenti politici romani. Meuccio Ruini, rispondendo a nome dei partiti del CLN, respinge l’idea di un rimpasto e chiede invece un nuovo governo democratico e antifascista capeggiato da un uomo politico (e sarà fatto il nome di Ivanoe Bonomi). Badoglio, che intravede la sua prossima defenestrazione, si rivolge a Togliatti e gli chiede di esprimere il suo pensiero. Togliatti, pur dichiarandosi dolente di separarsi dal capo del governo, vista la posizione dei partiti, dichiara che non può che aderire alle loro richieste. Badoglio conclude allora seccamente: ”Signori, riferirò al Luogotenente le vostre proposte, e vi darò una risposta”.

Al termine della riunione, Badoglio, da l’ultima frecciata ai suoi oppositori. Stringe la mano a Togliatti e gli dice: “Io devo ringraziare lei e i capi dei partiti per avermi fermamente espresso le loro decisioni. Ho dato al Paese tutto quanto mi è stato concesso dalle mie forze. Cedo volentieri nelle mani dell’amico Bonomi la direzione, assicurando sia Bonomi che ciascuno di voi, che non mi limiterò a dare le consuete consegne, ma che mi terrò sempre a vostra completa disposizione per qualsiasi chiarimento voi potrete desiderare. Mi sia concessa una dichiarazione. Voi siete riuniti ora intorno a questo tavolo in Roma liberata non perché voi, che eravate nascosti o chiusi in conventi, abbiate potuto fare qualche cosa; chi ha lavorato finora, assumendosi le più gravi responsabilità, è quel militare che, come ha detto Ruini, non appartiene ad alcun partito”.

Gli impegni del Luogotenente cominciano a sera, con la visita del generale Clark e del nunzio apostolico, monsignor Francesco Bergoncini Duca.

Alle 18 si presenta un agitato Badoglio, per comunicargli la decisione del CLN di dargli il benservito e di mettere al suo posto Ivanoe Bonomi.
Umberto, ricevuto Mac Farlane che lo esorta a conformarsi alla volontà dei partiti e consultati anche l’ammiraglio Thaon de Revel e Vittorio Emanuele Orlando che esprimono uguale parere, non può che accettare le richieste del CLN e la designazione

di Ivanoe Bonomi a capo del nuovo gabinetto.
Le condizioni dettate dal CLN al Luogotenente sono:
1°)
impegno di rimettere al Paese. A territorio nazionale liberato, la scelta della forma istituzionale (referendum);
2°) i ministri giureranno fedeltà non più alla monarchia, ma alla nazione;
3°) il governo dovrà avere anche il potere legislativo, in attesa che entrino in funzione i nuovi istituti parlamentari.
Alle 19
, Umberto, esce per andare in Vaticano dove viene ricevuto in udienza dal Santo Padre che ha ricevuti in udienza anche i corrispondenti di guerra alleati. Non vedeva Pio XII° dal maggio del 1940, quando era stato ricevuto in udienza per due ore con Maria Josè.

Alle 20 e 15, rientrato al Quirinale, fa appena in tempo a mangiare e già alle 21 si presenta alla reggia il nuovo presidente del Consiglio, Bonomi. Che gli comunica d’essere stato nominato dal CLN…non da lui. E’ il primo boccone amaro.
 

Umberto di Savoia, quale Luogotenente Generale del Regno, proclama alle Forze Armate:

Soldati di terra, di mare e dell’aria.

Nell’assumere la Luogotenente Generale del Regno , affidatami dal mio augusto Genitore. Il mio primo pensiero va alle Forze Armate italiane che nelle ore dolorose attraversate dalla Patria, hanno saputo mantenersi fedeli alle loro nobili tradizioni.

A tutti i soldati d’Italia che in Patria ed oltre mare combattono ed operano a fianco dei valorosi soldati che ne sorreggono e potenziano lo sforzo, invio il mio saluto affettuoso.

Oltre le linee, a decine di migliaia, i vostri compagni hanno impugnato le armi e combattono l’oppressore, esponendo se stessi ed i propri cari ad ogni rischio ed alle più barbare rappresaglie.

Nei campi di prigionia i nostri fratelli chiedono e sperano di poter nuovamente impugnare le armi.

Numerosi sono i caduti, numerosi sono i martiri immolatisi per la Patria; a loro il nostro pensiero ammirato, commosso e riconoscente e la promessa di valorizzare e di vendicare i sacrifici.

Il nostro popolo ha dato l’esempio più elevato di forza morale e di capacità di ripresa, dopo una guerra non sentita e non voluta, ma pur sempre eroicamente sopportata.

Soldati di terra, di mare e dell’aria.

Dure prove ancora vi attendono; ma io sono sicuro che il vostro amore per la Patria, il vostro attaccamento ai grandi ideali di libertà e di giustizia, il vostro valore e il vostro spirito di sacrificio – non mai offuscati – sapranno vincere ogni ostacolo.

Mentre a Roma sventola il nuovo tricolore, sulla via che i martiri e i caduti ci hanno tracciato, fraternamente legati alle truppe delle Nazioni Unite, continueremo, moltiplicando i nostri sforzi e tendendo le nostre volontà con la certezza che la Patria risorgerà per riprendere in mondo pacificato e migliore il posto che le compete come Madre di ogni progresso e di ogni civiltà.

Di questa rinascita voi sarete gli artefici più meritevoli e migliori.

Umberto di Savoia. Da Roma, 8 giugno 1944."

 

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Il mattino, alle 7,30 circa, il comando della 4^ divisione indiana chiede che i reparti del CIL concorrano, dal lato sinistro, all’azione offensiva che la divisione stessa sta svolgendo in direzione di Crecchio. Aderendo a tale richiesta, il generale Utili dispone che una compagnia del XVI battaglione del 183° reggimento “Nembo”, dopo avere risalita la sponda sinistra del torrente Arielli, punti a nord di Crecchio.

Più tardi, verso le 11, in seguito ad accordi presi col generale Allfrey egli dispone per una più larga partecipazione alle operazioni offensive in corso.

In questo modo l’azione offensiva viene rapidamente ad estendersi ad ovest di Crecchio sino a Guardiagrele – San Martino.

Nel settore E, della II Brigata, i reparti del 68° reggimento incontrano invece una vivace reazione di fuoco di armi automatiche appostate a Colle Martino e a Piani della Venna, tanto da dover richiedere l’intervento dell’artiglieria particolarmente contro Colle Martino in cui le armi nemiche sono postate in caverna. Verso le 15,30, mentre una compagnia del 68° fanteria riesce ad occupare il costone di R.ne La Fraia (a sud di Orsogna) e a procedere verso Piani della Vanna, altra compagnia raggiunge la località Melone, fatta segno a tiri dell’artiglieria tedesca. Nello stesso tempo il IX reparto d’assalto avanza in direzione di Guardiagrele, ma la sua avanzata risulta lenta a causa della intensa reazione di fuoco, di armi automatiche e mortai, proveniente dalla R.ne Pennapiedimonte.
 



Nella foto paracadutisti della “Nembo” mentre avanzano oggi in una zona minata davanti a Orsogna inseguendo la 278^ div. tedesca che ha iniziato il ripiegamento verso nord.

Nelle prime ore del pomeriggio (tra le 13 e le 14), i reparti della “Nembo”, dislocati nel settore A (184° reggimento), raggiungono le località di San Romano e il Colle, e poco prima delle 18,30 occupano Canosa Sannita; mentre quelli dislocati nel settore B (184° reggimento) occupano verso le 16 Orsogna (nella foto sotto il tiro dell’artiglieria) e alle 20 circa Filetto. La divisione “Nembo” non sta incontrando resistenza.
 


 

Alle 19 circa, i reparti della II brigata hanno comunque raggiunto i due bivi esistenti sulla strada Guardiagrele – Orsogna. A questo punto il I battaglione del 68° fanteria esegue, nella notte, una manovra aggirante delle posizioni tedesche di Colle Martino.

SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
Azioni di disturbo delle retroguardie tedesche rallentano l’avanzata del VI Corpo USA a sud di Tarquinia. Il II Corpo USA giunge a una diecina di chilometri da Viterbo. Il XIII Corpo con la 6^ Div. sudafricana compie rapidi progressi in direzione di Orvieto mentre la 6^ Div. corazzata britannica viene fermata a Passo Corese a ovest di Monte Maggiore.

Gli Alleati entrano oggi nelle seguenti località: Agosta, Allumiere, Anticoli, Aurelia, Castelchiodato, Fabbrica di Roma, Guidonia, Jenne, Licenza, Mandela, Manziana, Marcellina, Mentana, Monteflavio, Montecelio, Montelibretti, Monterotondo, Montevirgilio, Montorio Romano, Moricone, Nerola, Oriola Romano e Palombara Sabina in provincia di Roma; Barabarano Romano, Bassano di Sutri, Caprenica, Caprarola, Carbognano, Civitella Cesi, Corchiano, Ronciglione, Sutri e Veiano in provincia di Viterbo; Cantalupo in Sabina, Casaprota, Castel San Pietro, Collevecchio, Frassa Sabino, Magliano Sabino, Pantana, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Poggio Nativo, Ponticelli, Roccascalegna, Salisano, San Valentino, Scandriglia e Selci in provincia di Rieti; Filettino in provincia di Frosinone; Opi e San Vincenzo Nuovo in provincia de L’Aquila.

SETTORE ADRIATICO
Il V Corpo Britannico sta avanzando in conseguenza del ritiro delle truppe tedesche. Gli alleati entrano in Archi, Atessa, Bomba, Calazzotto, Capolegrotte, Casoli, Civitella Messer Raimondo, Colledimacine, Crecchio, Fara San Martino, Gessopalena, Lama dei Peligni, Palombaro, Pennapiedimonte, Taranta Peligna, Tollo e Torricella Peligna in provincia di Chieti;


STORIA POSTALE dell’8 giugno

 

Venerdì 9 Giugno 1944

I PRIMI IMPEGNI DI UMBERTO
Umberto di Savoia riceve, dalle mani di chi li ha salvati, nascondendoli in luogo sicuro, i gioielli della corona. Forse li vede per la prima volta. Ordina di custodirli in cassaforte, in attesa di disposizioni del re.
Passa poi Badoglio per l’ultimo saluto, prima di tornare a Cava dei Tirreni e uscire di scena. E’ in divisa kaki, lo accompagna il nipote Nino Valenzano ed ha appena fatto visita al Papa. Il congedo con il Luogotenente è freddo e formale. Si lasciano come due estranei.

 

Un espresso inviato oggi, in RSI, da Monteleone di Spoleto (PG) per Montone (PG), poi rinviato a Perugia dove giunse però in data non individuabile ma chiaramente abbasstanza successiva alla liberazione di quella città come si può rilevare dal bollo di censura a ponte 5503 e dai bolli ACS nonché dalla fascetta azzurra attestante che la lettera fu aperta. Le affrancature in Umbria con valori della Provvisoria durante la RSI sono abbastanza rare e questa missiva così tardiva e “vissuta” è veramente particolare.

 

 

 


Più tardi torna Ivanoe Bonomi (nella foto) con la lista dei ministri del primo governo del regime luogotenenziale: dieci titolari e sette senza portafoglio, con un solo militare, l’ammiraglio De Courten alla Marina.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Giunge notizia del fallimento delle consultazioni di Badoglio. L’incarico viene dato a Ivanoe Bonomi. Il Maresciallo sparisce dalla scena politica”.

ALLEATI
Clark rischia di morire su un minuscolo aereo da ricognizione per constatare dall’alto i danni arrecati al porto di Civitavecchia dai tedeschi prima della loro ritirata. Il pilota
mentre volava a bassa quota incappa nel cavo di un pallone

un miracoloso atterraggio di fortuna li salva entrambi dalla catastrofe.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Algeri – (…) Ho appena visto due telegrammi inviati da MacFarlane. Si direbbe che tutto proceda come avevo previsto: Per effetto dell’incontro di Roma (che aveva sollevato le mie obiezioni) e, indubbiamente, grazie agli intrighi di Sforza, Badoglio è caduto e il principe ha chiesto a Bonomi (liberale, ex primo ministro, settantenne) di formare il governo (Mason MacFarlane è andato a Roma, senza prendere con sé né Charles né Kirk, e non ha avvisato della sua mossa né il governo inglese né quello americano; Churchill ha appreso così la prima notizia dei mutamenti avvenuti dalla stampa del mattino e si è infuriato perché è stato mandato via Badoglio).

Mason MacFarlane ha avvisato il principe che noi teniamo moltissimo alla dichiarazione del governo ora caduto circa:

a) la questione istituzionale (regime monarchico) e b) l’armistizio e gli altri obblighi assunti. Tuttavia sono certo che siamo solo agli inizi di chissà quale vicenda. L’armistizio (quello formulato nel testo “lungo”) non è stato reso di pubblica ragione e non sarei sorpreso se il nuovo governo si mettesse a discettare sulle sue clausole. Può anche darsi che vi sia qualcosa di concertato, con il consenso di Badoglio. Diversamente, penso che abbiamo fatto bene a far cadere Badoglio (se veramente ci ha voluto giocare). Ma tutto questo avrà per effetto che il governo italiano si precipiterà a Roma e non saranno i politici di Roma a venire a salerno. Non posso fare a meno di essere un po’ divertito da tutto questo. Avevo, infatti, messo sull’avviso sia MacFarlane sia Charles. Quando i due si sono detti contrari alla mia proposta, ne ho avvisato il Foreign Office, che, però, ha preferito l’opinione di Charles. (Fra parentesi, Mason – MacFarlane si è visto, naturalmente, obbligato a permettere che gli uomini del governo se ne stiano a Roma. E’ possibile che riesca a stanarli?). (…)”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Al mattino, verso le 6,30, a seguito della manovra aggirante effettuata durante la notte, il I battaglione della 68^ divisione si impossessa di Colle Martino. Poco dopo, verso le 7, i reparti della II brigata occupano Guardiagrele, e circa un’ora dopo Piani della Venna, raggiungendo così tutti gli obiettivi assegnati.
Le interruzioni stradali e i campi minati – la cui riattivazione e disattivazione richiedono l’intera mattinata – non permettono che il movimento d’avanzata delle due colonne dalle basi di partenza (linea A) incominci prima delle ore 13. Poco prima delle 16,30 la colonna di destra (Picone) raggiunge e oltrepassa San Martino della Maruccina, mentre la colonna di sinistra (Briatore) giunge nei pressi di Rapino, accolta con esultanza dalla popolazione liberata.

Sul fronte della i brigata, il XIV battaglione del 184° reggimento paracadutisti “Nembo”, muovendo di primo mattino, raggiunge e occupa Ari, verso le 11 dove il traffioc è interrotto a causa delle grandi distruzioni, e spinge delle pattuglie sui fiumi Dentolo e Foro. Nello stesso tempo, sulla destra, il 183° reggimento occupa Giuliano Teatino e, verso le 13, anche San Rocco. Nel pomeriggio la 38^ compagnia, in avanguardia, del XIII battaglione del 184° battaglione, passando a guado il fiume Foro, raggiunge e oltrepassa Villamagna; quindi punta direttamente su Chieti. Dopo avere sopraffatto le residue resistenze tedesche infliggendogli perdite (10 morti accertati, 15 prigionieri e 8 mitragliatrici catturate) alle ore 18 raggiunge ed occupa la città. La brillante impresa della 38^ compagnia riesce anche a salvare dalla distruzione alcune opere d’arte.
 

La popolazione tributa alle truppe liberatrici un’accoglienza entusiastica. Nella foto uomini della Nembo in Chieti.

La città di Chieti non era compresa nel settore d’azione del CIL tuttavia, di fronte alla brillante azione del reparto italiano, il comando del V Corpo britannico riconosce il fatto compiuto e modifica i limiti del settore lasciando l’abitato di Chieti a disposizione del CIL.

SETTORE TIRRENICO – CENTRALE

Unità della 34^ Div. USA (VI Corpo) entrano in Tarquinia (VT). Nelle prime ore del mattino anche Viterbo cade, senza colpo ferire, nelle mani della 1^ Div. corazzata USA. Nel settore operativo dell’VIII Armata viene fissato un nuovo confine lungo il Tevere tra il XIII e il X Corpo, pertanto unità

del XIII (6^ Div. corazzata britannica, che sta avanzando in direzione di Terni, e 4^ div. fanteria) passano al X Corpo. Nel settore del XIII Corpo la 6^ div. corazzata Sudafricana prende contatto a Viterbo con unità della 1^ div. corazzata USA della V Armata e si spinge avanti in direzione di Orvieto.
Le truppe alleate entrano anche nelle seguenti località: Arsoli in provincia di Roma; Bagnaia, Bassanello, Blera, Botte, Canapina, Cura, Gallese, Marina Velca, Monte Romano, San Martino al Cimino, Soriano del Cimino, Tuscania, Vallerano, Vetralla e Villanello in provincia di Viterbo; Camarata in provincia di Perugia; Campo di Giove, Castronovo, Civita, Civita d’Antino, Collelongo, Morino, Morrea, Oricola, Pero dei Santi, Pescasseroli, Rendinara, Rocca Pia, Roscia, San Vincenzo Valle Roveta, Scanno e Villevallelonga in provincia de L’Aquila; Casperia, Monteleone Sabino, Montorio in Valle, Oliveto, Orvinio,
Posticciola, Pozzaglia Sabino, Rocca Sinibalda, Roccantica e Torricella in Sabina in provincia di Rieti; Montebuono in provincia di Grosseto.

La 1^ div. corazzata USA, dopo la 85^ e la 88^, viene ritirata dal fronte. Tutto il VI Corpo ed il suo comandante generale Truscott viene così ritirato dal teatro di guerra Italiano per il suo futuro impiego nella operazione Anvil (sbarco nella Francia meridionale), il suo comando si trasferisce a Napoli.

Il IV Corpo USA assume la responsabilità del settore occupato dal VI Corpo e dalla 36^ div. USA del gen. Willis Crittenberg (vedi foto).

SETTORE ADRIATICO
Le truppe alleate entrano anche nelle seguenti località: Bucchianico, Casacanditella, Miglianico di Chieti in provincia di Chieti.

 

Sabato 10 Giugno 1944

DALLA LUOGOTENENZA: POLITICA INTERNA
Costituzione del Gabinetto Bonomi composto dai rappresentanti dei partiti anti fascisti. Il governo, appena costituito, indirizza alle autorità alleate un “memorandum” nel quale espone la necessità di inviare, ai primi sintomi del crollo tedesco, un certo numero di unità navali nei porti di Trieste, Fiume e Zara nonché forze armate italiane nei principali centri della Venezia Giulia da affiancare alle unità navali e forze terrestri anglo – americane. E’ una giusta previsione alle eventuali reazioni delle forze di Tito.

DALLA LUOGOTENENZA: NOTIZIE DALL’INTERNO
Roma – E’ il ventesimo anniversario dell’uccisione di Giacomo Matteotti, per la prima volta in Italia, lo si celebra con una cerimonia pubblica. Il “nuovo” luogotenente” Umberto viene ricevuto in Vaticano dal segretario di stato cardinale Maglione e poi, con il suo seguito lascia la Capitale e rientra provvisoriamente nella sede del governo, vicino a Salerno.
 

ATTIVITA’ POLITICA DEI PARTITI AL SUD
Il “movimento dei cattolici comunisti” tiene una riunione nell’antica sede clandestina del partito, nel vicolo di Santa Maria in Cappella in Trastevere e, in proposito, “L’Unità” fa sapere che il partito comunista non ha “nulla a che vedere” con questo movimento. Il “Corriere di Roma” accusa l’ex comandante militare tedesco della piazza, generale Maeltzer, di aver organizzato, a scopo di lucro, il contrabbando e il mercato nero del tabacco.

DALLA LUOGOTENENZA: INIZIA L’EPURAZIONE
Il governatore della Banca d’Italia, Azzolini, colpevole di avere consegnato le riserve Ministero dell’Interno ai tedeschi, viene rimosso dall’incarico e posto agli arresti domiciliari. Un comunicato da parte comunista segnala che

sono stati “posti in congedo” 29 generali, 21 colonnelli, 308 ufficiali superiori e 4996 ufficiali subalterni. L’epurazione che colpisce le forze armate italiane viene giudicata insufficiente; “L’Unita”, in proposito, pubblica un articolo nel quale si può leggere: “Che cosa si fa per epurare la nostra vita pubblica? Che cosa è stato fatto per epurare gli alti papaveri, insegnanti, burocrati, eminenze grigie della pubblica amministrazione, dirigenti di società pubbliche e via di seguito? Bisogna decapitare, affondare il coltello chirurgico nei corpi centrali. Il domani del Paese passa attraverso un’epurazione senza salvataggi”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Algeri – “La crisi italiana è in pieno svolgimento. Il primo ministro, il ministro degli Esteri, il generale MacFarlane e Charles sono tutti coinvolti in un vortice di tremenda confusione. (…)”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Le due colonne (Picone e Briatore) del sotto settore A, riprendono il movimento di avanzata e verso le 9 del mattino gli obiettivi fissati sulla rotabile Casalincontrada – Chieti vengono raggiunti. La I brigata può così attestarsi fra Colle Marcone a destra (4° reggimento bersaglieri) e Colle Petrano a sinistra (battaglione alpini “Piemonte”); i due gruppi da 75/18 e da 75/13 vengono schierati nella zona fra le due predette località; l’altro gruppo – il II da 100/22 – con le rimanenti truppe, in posizione più arretrata a disposizione del comando di brigata. Prima delle 20 un plotone alpini, rinforzato da un plotone mortai da 81 e da una squadra mitraglieri, raggiunge Manoppello. Pattuglie vengono spinte sulla strada nazionale n.5.

SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
Nei pressi di Bagnoregio le retroguardie tedesche riescono a rallentare l’avanzata della 6^ divisione corazzata sudafricana (XIII Corpo) e forte resistenza incontra anche il X Corpo davanti a Terni mentre la 2^ divisione neozelandese conquista Avezzano (AQ). Le truppe alleate entrano inoltre in tutte le seguenti località: Anversa degli Abruzzi, Aschi Alto, Bisegna, Canistro Superiore, Cansano, Capistrello, Cappadocia, Carsoli, Casali d’Aschi, Case Incile, Castellafiume, Castelvecchio, Civitella Roveto, Colle San Giacomo, Colli di Montebove, Corcumello, Croce Canistro, Frattura, Gioia Vecchio, Gioia dei Marsi, Introdacqua, Luco dei Marsi, Ortucchio, Pereto, Petrella Liri, Pettorano sul Gizio, Pietrasecca, Poggio Filippo, San Benedetto dei Marsi, San Sebastiano, Sante Marie, Scurcola Marsicana, Sorbo, Sperone, Tagliacozzo, Terranova, Trasacco, Tremonti, Vallemora, Venere, Verrecchie, Villa San Sebastiano e Villalago in provincia de l’Aquila; Ascrea, Belmonte in Sabina, Castel di Tora, Collalto Sabino, Collegiove, Longone Sabino, Magnalardo, Monte San Giovanni Sabino, Nespolo, Paganico, Pietraforte, Stipes, Turania e Varco Sabino in provincia di Rieti; Bassano in Teverina, Bomarzo, Canino, Chia, Montalto di Castro, Orte, Tessennano, Vasanello e Vitorchiano in provincia di Viterbo; Moricone in provincia di Roma; Otricoli in provincia di Terni.
 





 

Nella foto: un soldato americano si aggira fra le macerie di Civitavecchia il 10 giugno

SETTORE ADRIATICO
Le divisioni del V Corpo Britannico proseguono l’avanzata lungo la costa e raggiungono Chieti (già “liberata” dai partigiani) e Pescara. Le avanguardie dell’VIII armata entrano in Pescara senza combattere in quanto non trovano praticamente nessuno. Distrutta dai bombardamenti del settembre 1943, per nove mesi è stata la città di nessuno. I duri bombardamenti subiti dalla città, dal 14 al 20 settembre 1943, avevano causato circa seimila vittime.
Le truppe alleate raggiungono e conquistano anche Casalincontrada, Francavilla a Mare, Palombaro, Pennapiedimonte, Pretoro, Roccamontepiano e San Giovanni Teatino in provincia di Chieti; Roccamorice in provincia di Pescara.


STORIA POSTALE del 10 giugno

Busta non affrancata e non tassata inviata con provenienza dal Ministero della Marina a Taranto. Mostra sul fronte il bollo amministrativo del Regio Rimorchiatore Poderoso; fu censurata con fascetta della Commissione Provinciale di Bari 3-R e bolli della Delegazione Censura R. Marina D(4) di Brindisi, bollo a ponte 2323 della station di Bari e bollo ACS in cartella di Catania. Un vero campionario di bolli!
Il rimorchiatore, di stanza a Taranto, fu sorpreso dallo sbarco Alleato in quel porto il 9 settembre 1943 e continuò la propria attivita in collaborazione con la Marina Alleata.
 

 

 

 

Un piego espresso inviato in RSI da Bologna a Roma dove giunse, a causa della sua occupazione da parte Alleata, e dove fu distribuito solo il 27 aprile dell’anno successivo

 


Domenica 11 Giugno 1944

DALLA LUOGOTENENZA
Il Governo emette il seguente comunicato sulla costituzione del nuovo gabinetto Bonomi:

“Il presidente del Comitato di Liberazione Nazionale, Ivanoe Bonomi, dopo essersi fatto espressione presso il Luogotenente Generale del regno delle esigenze politiche dei partiti aderenti al Comitato, ha costituito il governo il cui supremo compito sarà l’intensificazione della guerra contro la Germania hitleriana.
Primo atto del governo sarà l’emanazione di una legge per la convenzione di una assemblea costituente eletta a suffragio universale diretto e segreto che non appena liberato il territorio nazionale deliberi la nuova costituzione dello Stato.
I membri del Governo, all’atto dell’assunzione della loro carica presteranno giuramento di esercitare le loro funzioni nell’interesse supremo della Nazione e di non compiere – fino alla convocazione dell’assemblea costituente – atti che comunque pregiudichino la soluzione della questione istituzionale.
La formazione del governo è stata preceduta da una dichiarazione dei partiti in seno al Comitato di Liberazione Nazionale con la quale i partiti si impegnano di garantire – fino all’approvazione della nuova costituzione dello Stato da parte dell’assemblea costituente – l’esercizio delle libertà fondamentali e di conservare unità d’azione contro qualsiasi violazione dell’ordine democratico.
Il nuovo governo si insedierà a Roma non appena le autorità alleate considereranno che la situazione militare consenta il trasferimento dei ministeri dall’Italia precedentemente liberata.

DAL DIARIO DI PUNTONI

Bonomi è riuscito a formare il nuovo Ministero. E’ più rosso del precedente e composto di uomini decisamente avversi a Sua Maestà. E’ stato deciso inoltre che soltanto il Presidente giurerà nelle mani del Luogotenente: i ministri non dovranno giurare fino a che la Costituente non si sarà pronunciata. E’ un altro passo verso la Repubblica”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Dopo avere provveduto al rastrellamento della zona, oggi, la divisione “Nembo” si sposta andando a schierarsi nella zona di Chieti, e precisamente con:
- il 184° reggimento fanteria in I° scaglione sulle alture dominanti la strada nazionale n. 5 fra Mad. Delle Piane e Santa Filomena;
- il 183° reggimento fanteria in 2° scaglione nella zona immediatamente a sud di Chieti.
Alle 16 circa una pattuglia della 184^ compagnia motociclisti raggiunge Sulmona stabilendovi il contatto con elementi inglesi, contemporaneamente i primi elementi del 184° reggimento fanteria paracadutisti effettuano il passaggio del fiume Pescara.

SETTORE TIRRENICO – CENTRALE

La 6^ Div. Corazzata Britannica attraversa il fiume Galantina ed entra in Cantalupo (RI) da dove i tedeschi si sono ritirati. Nel settore centrale la 6^ Div. corazzata sudafricana non riesce ad avere ragione della resistenza tedesca sotto Bagnoregio mentre nella zona in cui opera il Corpo di Spedizione Francese la 1^ Div. motorizzata conquista Montefiascone (VT)e la 3^ Div. algerina entra in Valentano.
Conquistate inoltre le seguenti località: Aielli, Albe, Antrasano, Badia Morronese, Bagnaturo, Bugnara, Cappelle, Carrito, Castelnuovo, Castiglione, Celano, Cerchio, Cesoli, Cocullo, Collarmele, Forme, Magliano dei Marsi, Marane, Ortona dei Marsi, Ovindoli, Paterno, Pescina, Rosciolo dei Marsi e Sulmona, in provincia de l’Aquila; Attigliano, Giove, Guadamello, Gualdo, Penna in Teverina, Piloni e .Schifanoia in provincia di Terni; Borgorose, Cantalupo Sabino, Castel San Benedetto, Concerviano, Girgenti, Maglianello, Pescorocchiano, Poggio Fidoni, Rocchette, San Giovanni Reatino, Sant’Anatolia, Spedino, Tonnicoda, Torano e Torrita in provincia di Rieti; Cellere, Fastello, Grotte Santo Stefano, Ischia di Castro, Magugnano, Pescia Romana, Piansano e Vallebona in provincia di Viterbo; Pescia Fiorentina in provincia di Grosseto.

SETTORE ADRIATICO
Le truppe alleate raggiungono e occupano le seguenti località: Abbateggio, Alanno, Caramanico Terme, Cepagatti, Cerratina, Lettomanoppello, Madonna, Montesilvano, Nocciano, Pacentro, Pianella, Roccacaramanico, Rosciano, San Giacomo, San Valentino in Abruzzo C., San Vittorino, Santa Croce, Sant’Eufemia a Maiella, Scafa, Spoltore, Turrivalignani, Villa Badessa e Villanova in provincia di Pescara; Casal in Contrada e Villamagna in provincia di Chieti.


Lunedì 12 Giugno 1944

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Algeri – “(…) Tutto il pomeriggio ho dovuto occuparmi della crisi italiana (Churchill è ancora ostile al nuovo governo italiano e il generale Wilson, conformemente a quanto stabiliscono le clausole del testo “lungo” dell’armistizio, non intende dare il consenso alla sua assunzione formale del potere fino a che il governo in questione non avrà fornito garanzie di collaborazione con gli alleati.). La situazione si va facendo sempre più complicata e temo che quel povero generale MacFarlane sia andato a cacciarsi in un pasticcio. Pur pensando che in fondo egli avesse ragione (di fatto il governo Bonomi è forse meglio del governo Badoglio), tutta la faccenda l’ha controllata con scarso polso. (…)”
 

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Tra ieri ed oggi la divisione “Nembo” effettua il passaggio del fiume Pescara e si schiera:

- con il 183° reggianto tra Villanova (XV battaglione) e la zona nord – ovest di Cerratina (XVI battaglione);

- con il 184° reggimento tra Cepagatti (XIII battaglione) e Vicenne (XIV battaglione), con pattuglie a Pianella;

- con il CLXXXIV battaglione guastatori a sud di Villanova.

Nello stesso tempo la i brigata effettua il movimento dalla zona a nord – ovest di Casalincontrada e Bucchianico e va a schierarsi a difesa del fiume Pescara. Anche il battaglione Bafile, nel frattempo, si porta nella zona di Castelfrentano a disposizione della II brigata.


Nella cartina lo schieramento che ha assunto oggi il CIL.
 

SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
Gli alleati riaprono il porto di Civitavecchia. Il IV Corpo USA continua l’avanzata che trova però una crescente resistenza da parte dei reparti motorizzati della XIV Armata tedesca all’altezza del lago di Bolsena. Viene costituito uno speciale raggruppamento affidato al comando del gen: Rufus Ramey che, costituito dal 9° squadrone di cavalleria da esplorazione, dal 14° Reggim. Della 36^ div. USA e altre unità, avrà il compito di proteggere il fianco destro del IV Corpo e mantenere i contatti con i reparti del Corpo di Spedizione francese.

Oggi sono raggiunte e conquistate le seguenti località: Acciano, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Cavallone, Corfinio, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Goriano Valli, Pratola Peligna, Prezza, Raiano, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Roccacasale, Roccapreturo, Rovere, San Benedetto in Perillis, Secinaro, Succiano, Tioni d’Abruzzi e Vittorito in provincia de L’Aquila; Amelia, Calvi dell’Umbria, Fornole, Montoro, Nera Montoro, Stifone e Taizzano in provincia di Terni; Ansedonia, Capalbio, Manciano, Orbetello e Porto Ercole in provincia di Grosseto; Antrodoco, Baccarecce, Borgo San Pietro, Borgo Velino, Campoforogna, Canetra, Cantelice, Capradosso, Casette, Castel Sant’Angelo, Castelfranco, Castemenardo, Cittaducale, Civitella, Colle Rinaldo, Collebeccaro, Collerose, Contigliano, Cottanello, Fiumata, Forcella, Gamagna, Grotti, Lisciano, Lugnano, Montopoli di Sabina, Nesce, Pace, Paterno, Pendenza, Rieti, San Filippo, San Liberato, San Martino, Santa Rufina, Terminillo, Terria, Torre di Taglio, Vacone, Vasche e Vazia in provincia di Rieti; Capodimonte, Castel Cellesi, Celleno, Graffignano, Marta, Roccalvecce, Sant’Angelo e Valentano in provincia di Viterbo.

SETTORE ADRIATICO
Gli alleati entrano in: - Bolognano, Brittoli, Bussi sul Tirino, Cappelle sul Tavo, Castiglione a Casauria, Catigliano, Città Sant’Angelo, Civitaquana, Civitella, Casanova, Collecorvino, Corvara, Cugnoli, Moscufo, Musellaro, Pescosansonesco, Pietranico, Popoli, Torre dei Passeri, Tocco di Casauria, Valle Baroni e Vestea in provincia di Pescara; Silvi e Silvi Marina in provincia di Teramo.


STORIA POSTALE del 12 giugno


 

 

 

Un piego da Cagliari a Furtei (CA) con il bollo ACS in cartella elissoidale della station di Cagliari e un cartolina in franchigia dalla PM 185 a Piazza Armerina (EN) con il raro bollo CHIEF BASE CENSOR 20

 

Martedì 13 Giugno 1944


DALLA LUOGOTENENZA: ATTIVITA’ DEI PARTITI
Accordo per l’unità sindacale in seno alla Confederazione Generale del Lavoro fra i partiti democratico – cristiano, socialista e comunista.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
I reparti del CIL danno inizio ad una serie di operazioni di rastrellamento nelle zone occupate e di quelle antistanti. Oggi una pattuglia della 184^ compagnia motociclisti raggiunge, verso le 12, raggiunge la città de L’Aquila; nel pomeriggio, un’altra pattuglia di motociclisti, spintasi sulla strada nazionale n. 81, raggiunge Penne (PE) e, successivamente, anche Castiglione.
Le tre località sono risultate sgombre dal nemico. I tedeschi avevano lasciato L’Aquila circa mezz’ora prima che arrivassero i motociclisti della 184^.
In giornata la I brigata si è schierata sulla riva sinistra del fiume Pescara, mentre le truppe della II brigata, per deficienza di mezzi di trasporto, rimangono nelle vecchie posizioni attorno a Guardiagrele.

SETTORE TIRRENICO – CENTRALE
Nel settore centrale del fronte la 6^ div. corazzata sudafricana spezza il fronte tedesco a Bagnoregio e si dirige verso Orvieto mentre la 6^ div. corazzata britannica avanza in direzione di Terni che sembra essere già in mano dei partigiani. Sulle rive del lago di Bolsena, dove i tedeschi oppongono la maggiore resistenza, i francesi della 3^ divisione di fanteria algerina e la 1^ divisione di fanteria motorizzata, dopo tre giorni di attacchi, fanno saltare il tappo tedesco.
Oggi gli alleati raggiungono ed entrano nelle seguenti località: Aguzzo, Baschi, Finocchieto, Guardea, Itiali, Narni, Sant’Urbano e Vasciano in provincia di Terni; Albinia, Marsiliana, Montemerano, Porto Santo Stefano e Saturnia in provincia di Grosseto; Aragno, Assergi, Barisciano, Bazzano, Brusciano, Calascio, Camarda, Capestrano, Capo la Villa, Caporciano, Carapelle Calvisio, Casentino, Castel di Monte, Castelnuovo, Cerro, Civita di Bagno, Civitaretenga, Civitatomassa, Collettara, Coppito, Filetto, Fossa, Genzano, Lucoli, L’Aquila, Monticchio, Navelli, Ofena, Onna, Paganica, Peschiola, Pianola, Poggio Picenza, Poggio Santa Maria, Preturo, Ripa, Rocca di Botte, San Demetrio dei Vestini, San Giovanni, San Pio delle Camere, Santo Stefano in Sessanio, Sassa, Scoppito, Tempera, Tornimparte, Tussillo, Tussio e Valle d’Ocre in provincia de L’Aquila; Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Civitella d’Agliano, Latera, Lubriano, Sermugnano, Vaiano e Vetriolo in provincia di Viterbo; Borbona, Configni, Greccio, Laculo, Limiti di Greccio, Montasola, Petrella Salto, Poggio Bustone, Posta, Sellecchia, Sigillo, Spinacceto e Vallemare in provincia di Rieti; Vivaro Romano in provincia di Roma.

SETTORE ADRIATICO
Gli alleati entrano nelle seguenti località: Atri, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Cellino Attanasio, Fano a Corno, Isola del Gran Sasso, Montefino, Mutignano, Pietracamela, Pineto e Tossicia in provincia di Teramo; Bussi, Cappelle sul Tavo, Loreto Aprutino, Montebello di Berona, Nocciano, Penne e Picciano in provincia di Pescara; Castiglione in provincia di Chieti.
 

 

 

 

 

 

 

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