Sabato 1 luglio 1944
DON GIUSTO PANCINO GUIDA SPIRITUALE DI MUSSOLINI
Oggi sembrano risolversi tutte le perplessità di don Giusto riguardo al
suo impegno come guida spirituale di Mussolini. In teoria, e in caso di
urgenza o di forza maggiore, un sacerdote può assolvere chiunque, in
qualsiasi luogo, in deroga alla norma che gli impone di non
somministrare i sacramenti fuori della propria giurisdizione, salvo un
permesso speciale del Papa. Nel caso del Duce il permesso occorreva, e
don Giusto aveva già esposto il quesito al Nunzio. Nel palazzo
apostolico affacciato sulla Thunstrasse di Berna, monsignor Filippo
Bernardini gli porge oggi il messaggio personale di Sua Santità: “Senz’altro
don Giusto è autorizzato a raccogliere la confessione di Mussolini e ad
assolverlo per ogni caso” Per don Giusto è come la luce di un
fulmine. (1)
…………
(1) Ma quando tornerà sul lago do Garda troverà il Duce
incerto,evasivo. Tutto il suo progetto di pentimento stava naufragando.
Dopo il 20 luglio, giorno dell’attentato a Hitler, il sacerdote si
recherà ancora una volta da Mussolini e lo troverà stranamente euforico:
traboccante di gioia al pensiero che poteva capitare a qualcun altro di
dover subire un’umiliazione analoga a quella che aveva provato lui il 25
luglio. Dirà: “Anche a lui! Può succedere anche a lui!”
Don Giusto e Mussolini si vedranno ancora molte volte (in tutto
saranno venti), ma Mussolini non si confesserà.
DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
La GNR si sta sfaldando sotto i colpi della resistenza. A
Cremona, la sera, tredici militi fuggono quando vengono a sapere che
il reparto è in procinto di partire per la zona di impiego.
DELLE BRIGATE NERE
Inizia oggi la costituzione ufficiale del corpo delle Brigate Nere.
LA LOTTA AL RIBELLISMO
Kesselring, richiamandosi direttamente al suo monito via radio del 28
giugno, esorta le sue truppe ad agire inesorabilmente contro le bande
partigiane. L’annuncio che contro i partigiani e i loro sostenitori si
sarebbe ricorsi “a mezzi estremamente severi” non deve restare “una
vuota minaccia” .Il comandante superiore Sudovest è inflessibile, esige
che si reagisca con tempestività e brutalità alle azioni violente di
coloro che combattono nella resistenza. Per essere preparati a simili
evenienze, nei distretti in cui agisce “un numero più elevato di bande”
si dovrà “arrestare una percentuale della popolazione maschile” da
stabilirsi caso per caso, che sarà fucilata qualora si “verificheranno
violenze”. Le località in cui si farà fuoco contro i soldati della
Wehrmacht saranno incendiate dalle truppe, mentre “gli autori e i
caporioni” dovranno essere “pubblicamente impiccati”.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Nasce la Repubblica Partigiana di Torreglia
Avrà vita fino verso la fine di agosto. La sua formazione è grosso modo
concomitante con quella di Bobbio e con la cui storia, per certi
aspetti, coinciderà. Partendo dal Passo della Scoffera, comprenderà le
alte valli del Trebbia (con i centri di Fontanigorda, Gorreto,
Montebruno, Ottone, Rovegno, e Torreglia), del Borbera (coi centri di
Cabella, Cantalupo, Correga Ligure, Garbagna, e Rocchetta) e d’Aveto
(con i centri di Marsaglia, Rezzoaglio, Santo Stefano d’Aveto). Nel
territorio era incluso il monte Antola, di importanza strategica di
primissimo ordine, poiché da esso si dominavano le valli di Trebbia,
Scrivia, Brevenna, Borbeta, Vobbia e, parzialmente, di Grue, Curone e
Staffora.
In località Valico del Cerreto (Alta Versilia), due partigiani,
dopo aver ucciso un ufficiale SS e ferito due tedeschi, mettono in fuga
altri trecento tedeschi.
Massa - Una pattuglia partigiana riesce a penetrare nella caserma
della polizia cittadina e asporta un consistente bottino di armi e
munizioni.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Inizia la grande operazione di rastrellamento “Wallestein I”,
effettuata dalla 2^ flotta aerea (Luftflotte 2) nella zona circoscritta
da Pontremoli – Parma – Reggio Emilia – Fivizzano – Pontremoli.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Parma - Quarantasei persone vengono passate per le
armi o colpite mortalmente in vario modo: a Neviano degli Arduini,
a Calestano, a Palanzano (uno impiccato), a Campora di
Neviano degli Arduini, a Lupazzano di Neviano degli Arduini,
a Corniglio, a Scurano di Neviano degli Arduini, a
Lagrimone, a Croce di Scurano, a Mozzano di Neviano
degli Arduini, ad Antreda di Neviano degli Arduini e fra
Manubiola e Pontolo di Borgotaro.
Provincia di Perugia – A Gualdo Tadino un plotone tedesco
fucila due partigiani.
Provincia di Reggio Emilia – A Castellarano ottanta
tedeschi, per vendicare due loro camerati deceduti due giorni prima in
uno scontro con i partigiani, bruciano cinque case e uccidono tre
civili.
STORIA POSTALE del 1° luglio
Da “Il Resto del Carlino” di Bologna:
Una ricevuta di ritorno personalizata dall’Arcispedale di Santa Maria
Novella di Firenze e un piego manoscritti a tariffa ridotta fra municipi
(comuni).
Domenica 2 luglio 1944
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
I tedeschi scatenano un’offensiva in Valsesia contro i partigiani di
Moscatelli e Ciro che il 10 giugno avevano “liberato” Varallo e
Borgosesia.
Continua la grande operazione di rastrellamento “Wallestein I”,
effettuata dalla 2^ flotta aerea (Luftflotte 2) nella zona circoscritta
da Pontremoli – Parma – Reggio Emilia – Fivizzano – Pontremoli.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Ancona – A Maiolati Spontini in località
Maie, i tedeschi fucilano due partigiani.
Provincia di Apuania (Massa e Carrara) - Nella frazione
Ponticello di Scarcetoli, a tarda sera, si scatena una rissa fra
tedeschi ubriachi e uno di loro viene colpito a tradimento da un
camerata. Per evitare sanzioni disciplinari, il gruppo afferma che i
responsabili sono stati i "banditen".
Provincia di Arezzo – A Foiano della Chiana le
retroguardie tedesche in ritirata uccidono un giovane, poi requisiscono
alcuni civili per la posa delle mine nella vicina frazione di Pozzo.
Un mezzadro ammogliato da poco muore ucciso da un colpo di granata
alleata sparata da Foiano, già occupata.
Provincia di Lucca - I tedeschi e alcuni SS italiani compiono un
rastrellamento in grande stile nell’alta Lunigiana e, in località
Pieve di Bagnone, passano per le armi otto giovani e una anziana
donna, madre del parroco. Eccidio a Licciana Nardi: 11 morti
(rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile
2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione
di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).
Provincia di Parma - Tredici persone vengono uccise a Berceto,
Monchio, Spartara di Monchio e Mozzano di Neviano degli Arduini;
tra esse, quattro donne.
Provincia di Vicenza – A Crespadoro i tedeschi passano per
le armi, nella zona del paese, venti civili tra cui sette donne.
STORIA POSTALE del 2 luglio
|
Lettera semplice
inviata dal Comune di Dicomano a Firenze; affrancata con coppia di
0,25 della serie Provvisoria tiratura di Firenze. |
Lunedì 3 luglio 1944
DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
In questi ultimi giorni la GNR sta precipitando nella crisi finale.
Ricci ha cominciato a chiudere ad uno ad uno i presidi e i
distaccamenti, mentre i comandi provinciali e i prefetti stanno mandando
a Brescia, al comando generale della Guardia, disperate richieste di
rincalzi. “Anche per sostituzione carabinieri inviati in Germania”
telegrafa il prefetto di Torino “est indispensabile invio militi GNR
et pertanto permettomi insistere nella precedente richiesta di tre
battaglioni di cui almeno uno subito”.
Nel Vercellese i distaccamenti della GNR sono ridotti a sei su
tutta la provincia.
Da Modena: “La situazione della forza del comando provinciale GNR è
molto ridotta, sia per l’avviamento dei carabinieri in Germania, sia per
le diserzioni avvenute, sia perché si sono dovuti allontanare circa 100
militi provenienti dalla Milizia (disciolta LXXIII^ Legione) per
assoluta inidoneità fisica o morale. Il reclutamento dà scarsissimi
risultati perché Modena è centro di propaganda antirepubblicana, e
perché il maggiore contributo è stato sempre dato alla Milizia dalla
zona montana, che è ora quasi del tutto sotto il controllo dei banditi”.
Da Pavia: “La partenza per la Germania dei provenienti dall’Arma (dei
carabinieri) e la diserzione di altri prescelti, hanno sensibilmente
ridotto la forza dei distaccamenti presso i quali non si è in grado di
immettere altri elementi”. Sempre da Pavia: “La situazione in provincia
va sempre più peggiorando. La partenza della Compagnia Ordine Pubblico
per Vercelli non consente un pronto intervento nelle località già
segnalate. (…) La situazione più sopra prospettata, la mancanza di mezzi
per un immediato intervento, la forza alquanto ridotta, dimostrano la
nostra palese inferiorità. E tutto questo è noto ai ribelli”.
Da Venezia: “Il comando provinciale GNR di Venezia comunica che, per far
fronte alla formazione di reparti destinati in Germania per i servizi di
polizia, è stato costretto a procedere alla soppressione in provincia di
alcuni distaccamenti della GNR”.
STRATEGIE TEDESCHE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Kesselring si reca al Quartier Generale di Hitler per discutere
le imminenti operazioni davanti alla linea Gotica. Della questione
“Firenze città aperta” non se ne parla nemmeno e Kesselring riceve
l’ordine di combattere al più lungo possibile, di non cedere a Livorno e
Ancona per avere il tempo di consolidare al massimo la linea Gotica.
Concepita in origine da Rommel come baluardo per proteggere le sua
armate dislocate in Alta Italia (il gruppo B) nel caso di uno sbarco
alleato a nord di Roma, la linea Gotica è stata creata come zona
difensiva lungo gli Appennini dal Tirreno all’Adriatico, costruita,
tuttora in fase di completamento, dalla organizzazione Todt con il
lavoro coatto di molte migliaia di civili italiani. Da quando Hitler ha
permesso a Kesselring di attestarsi nel Sud Italia (periodo di Cassino),
i tedeschi hanno trovato anche il tempo per sviluppare questa linea
difensiva in modo tale da renderla molto profonda: 180 chilometri
corrono dai dintorni di Massa (Apuania), sulla costa tirrenica, alla
zona a nordest di Ancona sull’Adriatico, un avamposto per la difesa del
Reich.
Per una profondità di venti chilometri davanti alla principale linea di
resistenza, tutta la popolazione civile è stata evacuata da duemila
soldati tedeschi, appositamente selezionati. Tutte le strade, ponti e
vie di comunicazione sono stati preparati per la demolizione o minati
per la distruzione che le squadre del genio attueranno non appena
passate le ultime retroguardie delle armate tedesche. Dalla Germania
sono arrivate torrette in acciaio per carri armati, progettate
specificamente per i resistentissimi Mark V Panther. Fissate nel cemento
armato si sono trasformate in fortificazioni eccezionali. Sono stati
progettati e realizzati centinaia di bunker in acciaio, più piccoli, per
mitragliatrici pesanti e piccoli cannoni. Per proteggere strade di
accesso strategiche sono state costruite speciali casematte in cemento.
Sezioni più esposte saranno difese da postazioni anticarro, rinforzate
da campi minati. Al passo della Futa, che divide i versanti più
settentrionali degli Appennini da quelli meridionali, è stata scavata
una trappola anticarro lunga quattro chilometri, circondata da letali
campi minati, che si estendono verso est per dieci chilometri, fino al
passo del Giogo, e verso ovest fino alla strada Prato – Bologna.
L’ordine di armata per la lotta alle bande emanato da Kesselrig, viene
oggi sancito anche dal comandante in capo della XIV armata, generale di
corpo d’armata Joachim Lemelsen.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Massa e Carrara (Apuania) - A Gravagna una
pattuglia tedesca ferma il contadino Giuseppe della Bartolomea che sta
andando al mercato ad acquistare un capo di bestiame. Ha con sé il
danaro occorrente, e i tedeschi lo accusano di essere un finanziatore
dei partigiani. Lo legano per i piedi ai basti di due muli e lo
trascinano per il terreno accidentato fino a ridurlo in fin di vita.
Poi, legato al collo con filo spinato, lo appendere a un albero. Siccome
la sua agonia dura troppo, lo finiscono a rivoltellate in testa e a
raffiche di mitra in tutto il corpo.
Provincia di Lucca - In una località dell'Alto Pontremolese
viene passato per le armi un pastore, un po’ ritardato, che non ha
capito gli ordini.
Provincia di Lucca - Nella frazione Ponticello di Scarcetoli
(presso Pontremoli), i tedeschi scatenano la rappresaglia per la
morte del tedesco della sera avanti, vengono così passati per le armi
cinque uomini (i fratelli Sardella,i fratelli Angella e Leopoldo Mori),
da parte di un plotone di sei tedeschi, comandati da un maresciallo, che
poi obbliga la popolazione ad appendere con corde i corpi dei
disgraziati ai rami di alcuni alberi davanti alla chiesa.
Provincia di Arezzo – A Cortona i tedeschi incendiano di
sera le case di tre coloni a Santa Caterina, uccidono trentun
capi di bestiame e iniziano la caccia all'uomo. Per strada prendono
cinque contadini e li uccidono. Altri sette vengono rinchiusi nella casa
di Luigi Tiezzi. Vogliono far saltare la casa con la dinamite, ma gli
Alleati stanno sparando, i tedeschi fuggono e i sette si salvano.
Provincia di Arezzo – A San Giustini Valdarno in località
Villa Grotta, nel pomeriggio, un camioncino tedesco viene
incendiato dai partigiani. I soldati si salvano. Dopo un'ora arrivano
due autoblindo e due camion di SS che con i lanciafiamme incendiano una
villa, due case coloniche e alcuni pagliai. Poi catturano chi trovano e
li portano in campo. Un plotone di soldati, ridendo e sghignazzando,
punta le armi e spara. Quattro muoiono subito, due moriranno nei giorni
successivi, otto restano feriti più o meno gravemente. Dopo alcune ore
alcuni riescono ad eclissarsi approfittando di un momento di
disattenzione dei tedeschi che bivaccano sul posto. Alle nove vengono
raccolti da un camion che passa a portarli all'ospedale di Castelfranco,
dove due muoiono.
Provincia di Firenze – A Fucecchio, nella zona alcuni
partigiani sparano da una casa su un camion e su una motocarrozzetta con
soldati tedeschi a bordo. I tedeschi fuggono, poi tornano, catturano a
Fattoria gli abitanti e li fucilano in località Padule:
sono sette, e uno ha 79 anni.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua la grande operazione di rastrellamento “Wallestein I”,
effettuata dalla 2^ flotta aerea (Luftflotte 2) nella zona circoscritta
da Pontremoli – Parma – Reggio Emilia – Fivizzano – Pontremoli.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Tra luglio e settembre vive una repubblica partigiana denominata “del
Cansiglio”. Coinvolgerà una zona di circa 124 chilometri quadri con
una popolazione di 25000 abitanti, fra Valdobbiadene e l’altopiano del
Cansiglio comprendendo anche le località pedemontane della conca d’Alpago,
fino ai confini orientali della zona carnica.
Un gruppo partigiano di una formazione della Garibaldi esegue un colpo
di mano al forte Bastione. Quaranta uomini della GNR alzano le
mani e consegnano sbigottiti un ingente bottino di fucili e munizioni ai
garibaldini.
STORIA POSTALE del 3 luglio
|
Una bustina per
biglietto da visita o augurale affrancato come lettera e una busta
affrancata come manoscritti aperti semplic: 60 centesimi. |
Martedì 4 luglio 1944
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Ancona – Ad Albacina i tedeschi passano per
le armi il partigiano Eugenio Brega catturato mentre si offriva da guida
oltre le linee a due ufficiali inglesi.
Provincia di Apuania (Massa e Carrara) - In località
Camporaghena (nel comune di Comano), un gruppo di tedeschi percuote
e giustizia il parroco, don Lino Baldini, che non ha voluto rivelare i
nomi dei suoi parrocchiani saliti sulle montagne.
Provincia di Arezzo – A Cavriglia, presso Castelnuovo
dei Sabbioni alle 6 del mattino reparti di SS bloccano l'accesso al
paese ed entrano nelle case. Alle 9 una quarantina di uomini vengono
radunati nella piazzetta del paese davanti a una mitragliatrice. Il
parroco, don Ferrante Bagiardi, dà l'assoluzione a tutti. I tedeschi si
fanno consegnare dai prigionieri quanto hanno addosso, poi sparano.
Terminata la strage, vengono portati sul posto altri uomini, anch'essi
falciati dalle raffiche: settantatrè i caduti. Poi i tedeschi ricoprono
le salme con mobili, tavole e altro materiale infiammabile, lo
cospargono di benzina ed appiccano il fuoco. Gli assassini entrano poi
nelle case vicine e si mettono a bere tutto quello che riescano a
trovare: vino, birra e liquori.
Provincia di Arezzo - Anche a Meleto Valdarno località
poco distante da Castelnuovo, sempre nel comune di Cavriglia, arrivano i
tedeschi delle SS e raccolgono in piazza tutti quelli che trovano, senza
alcun rispetto per l'età. Poi li mitragliano e li bruciano dopo averli
cosparsi con la benzina, come a Castelnuovo, dando poi fuoco
anche alle case. Novantasette i massacrati.
Provincia di Arezzo - Questa stessa mattina, a San Martino,
altra frazione di Cavriglia, i tedeschi catturano diciotto persone che
restano ad un muro per due ore. Poi le liberano tenendone solo cinque
come ostaggi. Anche questi, dopo essere stati interrogati, vengono poi
rilasciati. Due ore dopo i tedeschi ritornano e non trovano più uomini.
Chiedono allora alle donne di preparare da mangiare e poi portare via
dalle loro case tutto ciò che possono. Le case vengono saccheggiate e
poi incendiate. Alla fine sei uomini sono stati scovati: due saranno
costretti a seguire i tedeschi, gli altri quattro vengono uccisi a
pugnalate e i loro corpi bruciati.
Provincia di Arezzo - Sempre oggi, a Massa dei Sabbioni,
altra frazione di Cavriglia, un altro gruppo di tedeschi (tra i quali
alcuni reduci del massacro di Castelnuovo) arriva, non trova uomini e,
come a San Martino, si fa preparare da mangiare dalle donne. Terminato
il bivacco iniziano una razzia durante la quale riescono a trovare una
decina di uomini che vengono subito radunati in piazza. Coincidenza
vuole però che un aereo alleato lanci una bomba e faccia così fuggire
tutti. Due giovani, però, ricadono nelle mani dei tedeschi insieme al
parroco, don Ermete Morini che, nonostante la pericolosità della
situazione, accoglie benevolmente i tedeschi offrendogli bere. I
tedeschi accettano, chiacchierano con lui e poi lo scannano con una
baionetta. Uno dei giovani prigionieri fa la stessa fine, l'altro riesce
a fuggire. I due corpi vengono bruciati in mezzo al fieno d'una capanna.
(1).
………..
(1) Sui quattro eccidi, secondo il quotidiano La Nazione di Firenze
di giovedì 25 aprile 2002, in un elenco di sole località e numero dei
morti senza descrizione di come avvennero e chi vi fu coinvolto, i fatti
sono indicati genericamente come avvenuti tutti a Cavriglia non oggi ma
il 3 e i morti furono complessivamente 191.
Provincia di Arezzo – A Castelfocognano i tedeschi
impiccano sulla pubblica piazza quattro partigiani.
Provincia di Firenze - In località Perseto (San Casciano Val
di Pesa) viene ucciso Camillo Sieni, dopo che è riuscito a mettere
in salvo giovani renitenti ai quali aveva dato rifugio in casa sua per
tutto il periodo clandestino.
Provincia di Pisa – A San Frediano a Settimo i tedeschi
catturano Gino Fantozzi, segretario del fascio locale, assieme a tre
giovani, e lo accusano di essere un sabotatore insieme agli altri.
Portano tutti prima in una fattoria presso San Casciano, poi in carcere.
Dal carcere li prelevano e, dopo una marcia di 5 km, durante la quale li
punzecchiano di continuo con le baionette, li passano per le armi sulla
strada vicino a San Benedetto di Cascina (1).
…………
(1) Li troverà, legati l'uno all'altro ai polsi con filo spinato,
proprio la sorella del Fantozzi, fra dieci giorni.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua la grande operazione di rastrellamento “Wallestein I”,
effettuata dalla 2^ flotta aerea (Luftflotte 2) nella zona circoscritta
da Pontremoli – Parma – Reggio Emilia – Fivizzano – Pontremoli.
STORIA POSTALE del 4 luglio
Lettera non affrancata da Rossano Veneto (VI) all’Ufficio Prigionieri di
Guerra presso la Croce Rossa Internazionale di Ginevra. Censurata dai
tedeschi faceva probabilmente parte di dispacci speciali forse creati a
Milano. Questo tipo di documenti postali anche se poco attraenti per la
mancanza dell’affrancatura, sono sempre interessanti.
|
Lettera via aerea a
tariffa ridotta per militari (in questo caso un soldato italiano
aggregato ai tedeschi della Feldpost 57470) dalla provincia di
Modena dove fu anche censurata dalla Commis.Provinciale 64R.
Affrancata 0,75 (0,25 lettera a tariffa ridotta + 0,50 di
sovrattassa aerea). |
Mercoledì 5 luglio 1944
DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Il tribunale straordinario di Cremona condanna a morte i tredici
militi della GNR che sono fuggiti dalla caserma la sera del 1° luglio.
LA LOTTA AL RIBELLISMO
A Cuneo, dove la provincia è ormai praticamente in mano ai
partigiani, gli ufficiali del presidio GNR, alla presenza del prefetto e
del comandante provinciale della Guardia, chiedono un intervento presso
il governo per sollecitare l’invio di forze sufficienti a fronteggiare
la situazione, divenuta ormai insostenibile.
RESISTENZA: AZIONI DEI TEDESCHI
L’ordine di armata per la lotta alle bande emanato da Kesselrig, viene
oggi sancito anche dal generale Dostler, comandante del LXXV corpo
d’armata.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Transitano dalla Valle Anzasca truppe georgiane, circa 100 militi
impegnate in un rastrellamento con epicentro la Val Sesia.
RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI
Provincia di Ancona - Reparti tedeschi in ritirata uccidono, in
una zona imprecisata nella zona di Fabriano, tre civili: Umberto
Cola, Eugenio Gatti e Maria Gentilucci, che cercavano di recuperare
qualche cosa dalle case che erano stati costretti ad abbandonare.
Provincia di Pisa – A San Miniato i tedeschi portano al
nord tutti gli uomini che riescono a trovare. Uno riesce a nascondersi
in un campo e si salva. Un altro si nasconde in pozzo, ma viene trovato
e fucilato.
Provincia di Reggio Emilia - Dalla fine di giugno ad oggi, i
tedeschi, oltre a razziare il bestiame della comunità di Carpineti
e di Ligonchio, incendiano gran parte dell'abitato di Cinquecerri.
Numerosi civili vengono rastrellati e deportati in Germania: ventidue
uomini e una donna a Cervarezza, quindici uomini a a Busana,
sette a Nismossa, diciannove uomini e una donna a Collagna,
tre uomini a Vallisnera, due ad Albona, nove a Cerreto
Alpi, quaranta fra Monteduro e Castelnuovo Monti.
Ventitrè uomini vengono, inoltre, passati per le armi a Canossa,
Cortogno, Barazzone, Paullo, Carpineti, Felina, Vetto, Ramiseto e
Vallisnera.
Provincia di Torino - Val Pellice - In località
Pertusel, i tedeschi uccidono la civile Anna Cordin e in località
Cucuruc il civile Pompeo Pascal.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Osimo (AN) viene liberata dopo i decisivi attacchi ai
tedeschi portati dalla brigata “garibaldina” Ancona.
Continua la grande operazione di rastrellamento “Wallestein I”,
effettuata dalla 2^ flotta aerea (Luftflotte 2) nella zona circoscritta
da Pontremoli – Parma – Reggio Emilia – Fivizzano – Pontremoli.
STORIA POSTALE del 5 luglio
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Cartolina postale
Vinceremo senza affrancatura aggiunta inviata da Milano alla Posta
da Campo 871. Censura 81R della Commissione Provinciale di Censura
di Milano.
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Giovedì 6 luglio 1944
DEI CARABINIERI
In questi primi giorni del mese sta emergendo il dramma dei
carabinieri rimasti in servizio nel Litorale Adriatico, a
Trieste, a Fiume, a Pola.
Il mattino del 2, il comandante del gruppo carabinieri di Pola,
icapitano F.C., è partito in visita di ispezione alla stazione di
Dignano d’Istria e al nucleo di Sanvincenti. A sera. L’ufficiale non è
tornato. Alle 18 del 3, il comando gruppo di Pola ha telegrafato alla
legione di Trieste: “Forse il capitano è stato catturato dai banditi”.
Ma non è così. Il capitano C. – almeno da quanto ha poi comunicato il
pomeriggio del 4 il comando di polizia di Trieste (BDO) – “è passato
volontariamente ai banditi, unitamente ad una cinquantina di militari
del nucleo di Sanvincenti”.
I nazisti, furenti anche perché il capitano era riuscito a conquistare
ampia fiducia dei comandi germanici, scatenano la rappresaglia: il
comando della polizia tedesca del Litorale Adriatico ordina il disarmo
dei carabinieri ancora rimasti in servizio nella provincia, cioè quelli
del gruppo di Pola e dei gruppi provvisori di Pisino e Capodistria.
Tutti i militari che, “interpellati sul posto”, non accetteranno di
essere incorporati nelle SS o nella MDT, dovranno essere fermati e poi
condotti a Trieste. Il disarmo viene compiuto oggi. Duecentoventotto
uomini, “fra cui due ufficiali subalterni” (probabilmente coloro che non
hanno voluto aderire né alle SS né alla MDT) vengono fatti salire su una
nave, condotti sotto scorta tedesca a Trieste e rinchiusi in due
carceri.
PER FIRENZE CITTA’ APERTA
Kesselring invia una lettera urgente, tramite due ufficiali
tedeschi, al cardinale di Firenze, Elia Della Costa, con la quale gli
chiede di ottenere da Alexander un “chiaro impegno” per la sua
dichiarazione quale “città aperta”.
L’AVIAZIONE DEL NORD
Nei primi giorni di luglio, venuti meno gli obiettivi nel mare di
Anzio/Nettuno, il gruppo "Faggioni" si è trasferito a Treviso per una
missione sul porto di Bari gremito di navi alleate. Nella notte sul 6
cinque SM. 79 attaccavano le navi colpendo mercantili e una nave da
guerra. Deve ammarare per danni ricevuti dal tiro della contraerea il
trimotore del tenente Del Prete ma l'equipaggio si salva col battellino
e rientra a Lonato Pozzolo con altro aereo pilotato dal tenente Perina.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Osimo (AN) i partigiani partecipano attivamente alla conquista
della località da parte delle truppe polacche con una vera e propria
battaglia condotta all’interno della città stessa.
Il tenente colonnello Domenico Giai – Via, iscritto alla
Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, decorato con due
medaglie d’argento e una croce al valor militare, viene prelevato dalla
sua abitazione presso Ciriè (Torino) e ucciso sulla strada.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua la grande operazione di rastrellamento “Wallestein I”,
effettuata dalla 2^ flotta aerea (Luftflotte 2) nella zona circoscritta
da Pontremoli – Parma – Reggio Emilia – Fivizzano – Pontremoli.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Arezzo - Fra Castiglion Fibocchi e San
Giustino Valdarno, in località Villa Grotta, dopo l'eccidio
del 3 luglio, i morti sono rimasti abbandonati sul terreno. Oggi un
gruppo di contadini li raccoglie e li porta al cimitero, ma mentre
stanno per entrarvi i tedeschi li catturano e li uniscono ad altri
rastrellati: in tutto quaranta persone: muoiono in trentanove, uno si
salva, gravemente ferito e sepolto nel mucchio dei fucilati. Le case del
paese vengono tutte bruciate e i campi devastati. Ecco un’altra
versione dell’eccidio odierno: alle prime ore del mattino, un
autocarro militare tedesco passa sopra una mina, collocata probabilmente
dai partigiani, e tre uomini perdono la vita: come sempre dopo simili
incidenti, la popolazione si attende delle azioni di rappresaglia. In
questi giorni nella zona di Arezzo si trovano reparti della 94^ e della
334^ divisione di fanteria e della divisione “Brendenburg”,
specializzati nelle lotta contro i partigiani. Inoltre la 15^ divisione
granatieri corazzati ha allestito la propria sede di comando tattico a
San Giustino Valdarno. Perciò entro mezzogiorno i tedeschi prendono in
ostaggio 21 civili a San Giustino e 7 nelle cascine circostanti. Insieme
ad altri tre prigionieri catturati in precedenza, li portano a Ponte
Orenaccio, il luogo ove si è svolto l’incidente. Trenta dei
condannati, fra cui un ragazzo di sedici anni e 5 uomini fra i
settantadue e i settantasei anni, vengono condotti a piccoli gruppi
dinanzi al plotone di esecuzione e trucidati a raffiche di mitra. Uno
dei giustiziati, che solo ferito si è finto morto, riesce a salvarsi.
Le due versioni concordano solo per il sopravvissuto. Da il
quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002, su un elenco
di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono
avvenuti i fatti e chi hanno coinvolto, si rileva un eccidio a Loro
Ciuffenna con 34 morti.
Provincia di Arezzo - Verso sera alcuni tedeschi giungono nel
podere del Mulinaccio e trovano il vecchio Angiolo Poggi, il
capofamiglia, con due figli e tre nipoti. Scartano lui perché resti con
le donne: Lui però si oppone e va a morire con gli altri. Muoiono
fucilate anche altre otto persone. Due tedeschi vengono uccisi a
Campitello - Perelli Vignali, presso Bucine, da schegge di
granate dell'artiglieria alleata. I nazisti pensano si tratti di bombe a
mano dei partigiani, catturano undici persone, ne fucilano sette nella
buca di una bomba.
Provincia di Cuneo – A Borgo San Dalmazzo una squadra di
ucraini ubriachi fucila sei partigiani catturati il 28 giugno a
Monticello d'Alba. E' un atto di rappresaglia per l'uccisione di un
ufficiale tedesco sulla strada Cuneo - Borgo San Dalmazzo.
Provincia di Genova – Nel capoluogo, i tedeschi fucilano
settanta detenuti già condannati a morte per detenzione di armi e di
esplosivi. L'esecuzione avviene per rappresaglia alla morte di sei
militari germanici e al ferimento di altri per un ordigno esplosivo
collocato in un bar in via del Campo e al ferimento di un ufficiale
tedesco avvenuto il 5 luglio scorso.
Provincia di Udine - I tedeschi incendiano il paese di
Azzanello.
STORIA POSTALE del 6 luglio
Una cartolina di Ente inviata da Padova a Cerro di Laveno (VA);
affrancata regolarmente 0,30 con unn singolo Provvisoria tiratura di
Verona con sovrastampa rosso-bruno e una lettera semplice da Busto
Arsizio a Varese affrancata regolarmente 0,50 con una coppia di 0,25
Miti Aerea.
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Assicurata per lire 100
inviata da Montanaro (TO) a Gazzo Padovana (PD) affrancata con soli
valori della Provsoria tutti della tiratura di Torino.
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Venerdì 7 luglio 1944
DELLA
BANDA CARITA’
Firenze - Carità (al centro nella foto) lascia la città
con la sua amante Milly per recarsi a Milano prima che sopraggiungano
gli alleati.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Firenze – Alle 13 una grande esplosione scuote la città. Un gruppo di
giovani del Partito d’Azione ha fatto saltare la centrale telefonica a
Porta Romana interrompendo i collegamenti fra il quartier generale
tedesco e la città.
Nasce oggi la Repubblica Partigiana di Bobbio con la sua liberazione.
Questa piccola repubblica avrà vita fino al 27 agosto. Aveva una
estensione di 90 chilometri, da Rivergnano a Torriglia, ed includerà un
tratto della statale Piacenza – Genova. Vi sono incluse le attigue valli
del Tidone e del Nure, contemporaneamente liberate.
Carrara - Il comando tedesco, per cercare di isolare la
popolazione dalle formazioni partigiane, emette un’ordinanza firmata dal
comandante della piazza tenente Tobbens che ingiunge per il giorno 9
alle ore 20 “dovrà essere evacuata la popolazione abitante in Carrara
città e frazioni a mare”. Per lo stesso giorno e per la stessa ora, la
popolazione dovrà trovarsi “al parco delle rimembranze per essere
avviata alla nuova destinazione” (Sala Baganza in provincia di Parma).
I partigiani della brigata garibaldina “Pesaro” attaccano e tagliano la
ritirata ai tedeschi sulla rotabile Città di Castello – Acqualagna
facendo saltare sette ponti, immobilizzandoli, poi, sempre combattendo
si dirigono verso sud per entrare nelle linee alleate.
Roberto Monti, iscritto alla Associazione nazionale mutilati e invalidi
di guerra, viene ucciso ad Aosta.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Si esaurisce la grande operazione di rastrellamento “Wallestein I”,
effettuata dalla 2^ flotta aerea (Luftflotte 2) nella zona circoscritta
da Pontremoli – Parma – Reggio Emilia – Fivizzano – Pontremoli. Dalla
relazione conclusiva relativa ai sette giorni di rastrellamenti risulta
che sono stati uccisi 325 “banditi” (numero che sicuramente include
inermi civili) e sono state fatte prigioniere 2769 persone. I tedeschi
denunciano la perdita di 22 soldati: 5 caduti e 17 feriti o dispersi.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Arezzo - A Campitello - Perelli Vignali,
presso Bucine, dove ieri i tedeschi hanno catturato undici
persone e ne hanno già fucilate sette, uccidono oggi gli altri quattro
con un colpo alla nuca. Il comandante tedesco s'accorge poi che i
partigiani non avevano alcuna responsabilità nella morte dei due
tedeschi, ma si dichiara soddisfatto per aver avuto, con l'incidente,
l'opportunità di uccidere undici italiani.
STORIA POSTALE del 7 luglio
Una cartolina illustrata scritta a lapis e quindi poco visibile. Inviata
per Città a Bologna con un tentativo di frode. Più che di frode, creare
dei “sezionati” non è ben comprensibile. In questo caso solo la mancanza
di un 0,15 (tariffa per il distretto) potrebbe aver suggerito al
mittente l’operazione di sezionamento per creare due “posibbili” 0,15.
Ma il rischio di far pagare una tassa al destinatario sembrerebbe
scoraggiare questo tipo di tentativi. In questo caso l’ufficiale postale
addetto al controllo fu inesorabile indicando che doveva essere tassata
0,30 il doppio dell’affrancatura, tassa che venne applicata con tanto
di bollo Bologna-Tassate. Ma il mittente non è che volesse proprio
quello che forse cercava? Una cartolina con sezionato tassato?
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