Venerdì 14 luglio 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
La chiamata alle armi delle classi 1920 – 1921 e 1926 sta avendo esito
pressoché negativo a Vercelli segnala oggi il questore Amedeo
Sartoris.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Arezzo - Un reparto di SS guidato da spie fasciste
irrompe nelle case di Pietramala. I partigiani vengono
sopraffatti e catturati con la popolazione. Dodici i morti e tre i
feriti.
Provincia di Arezzo - A Mulin dei Falchi i tedeschi
attaccano i reparti partigiani e riescono a liberare 30 loro commilitoni
che erano stati catturati in precedenti azioni partigiane. La risposta
tedesca all'umanità dimostrata ed al rispetto tenuto dai partigiani nei
confronti dei prigionieri, tutti vivi e incolumi, è purtroppo
sconvolgente: trucidati donne e bambini della frazione e cattura di 48
persone che periscono sotto i colpi tedeschi dopo essere state costrette
a scavare una grande fossa comune.
Altra versione: Partigiani catturati dai tedeschi a San Polo
(AR) vengono sepolti vivi in tre fosse. Muoiono per asfissia e per
maciullamento dovuto all'esplosione di tubi di gelatina. Il 17 luglio le
fosse saranno riesumate e due medici, nella loro relazione, parleranno
del ritrovamento di 48 cadaveri.
Altra versione ancora: Eccidio a Pietramala e San Polo -
Arezzo: 58 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze
di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei
morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno
coinvolto).
Sempre dalla Nazione si rileva anche, sempre in data odierna, un eccidio
di 14 persone a Pomaio – Arezzo.
Provincia di Firenze – A Fonte dei Seppi i tedeschi
fucilano undici partigiani catturati durante un rastrellamento, a
Cerreto Maggio uccidono il civile Amedeo Barbieri e in una
località imprecisata uccidono l'anziano contadino Emilio Cresci.
Provincia di Pistoia - Eccidio a Montale e Agliana:
14 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25
aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza
descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).
STORIA POSTALE del 14 luglio
Una ricevuta di ritorno da Suzzara (MN) a Moglia (MN) con una
infrequente coppia di 0,25 sovrastampati GNR e un piego manoscrritti
raccomandati aperti con una coppia di 0,50 della Provvisoria sovrastampa
tiratura Verona 1^ tavola.
Sabato 15 luglio 1944
MUSSOLINI VA IN GERMANIA
Mussolini con il figlio Vittorio, il maresciallo Graziani,
Mazzolini, Anfuso, l’ambasciatore tedesco Rahn e il barone Dornberg,
capo del cerimoniale tedesco, partono dalla stazione di Mattarello per
recarsi, in delegazione, in Germania ad ispezionare le quattro divisioni
italiane in addestramento.
DELLA GUARDIA NAZIONELE REPUBBLICANA
Ad oggi, in Lombardia, i distaccamenti della GNR soppressi per
mancanza di uomini sono più di cento.
DELLA POLIZIA AUSILIARIA
NORD – In questi primi quindici giorni di luglio, a Genova,
si sono avute 59 diserzioni dal Battaglione della polizia ausiliaria.
LA LOTTA AL RIBELLISMO
L’ordine di armata per la lotta alle bande emanato da Kesselrig il 28
giugno, viene oggi sancito anche dal comandante delle retrovie della 14^
armata. Vi si parla di “misure contro gli attentati commessi dagli
indigeni”.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Parma – Dal 30 giugno ad oggi, durante una vasta
operazione di rastrellamento, i tedeschi hanno ucciso, senza parlare
delle deportazioni e delle distruzioni messe in atto, 168 civili
innocenti abitanti delle località di Santa Maria del Taro, Strela,
Cereseto, Bardi, Berceto, Pellegrino Parmense, Borgo Val di Taro, Sidolo
di Bardi, Neviano degli Arduini, Corniglio, Tizzano Val Parma, Palanzano,
Monchio dei Corti, Langhirano e altri paesi.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Intorno a metà luglio nasce la “zona libera” della Carnia. Forze
partigiane riescono a liberare dai presidi nazi – fascisti un territorio
di 2500 kmq comprendente l’intera regione carnica dall’alto bacino del
Tagliamento (esclusa Tolmezzo), con le valli di Arzino, Meduna e
Cellina. La zona, costituita da 41 comuni, conta 70.000 – 80.000
abitanti. Accanto agli italiani delle “Garibaldi” (organizzati dal
Partito Comunista) e quelli della “Osoppo” (organizzati dalla Democrazia
Cristiana e dal Partito d’Azione) combattono in questo settore anche i
russi del battaglione “Stalin”, ex prigionieri di guerra, evasi dai
campi di concentramento della Stiria, ed i tedeschi antinazisti del
battaglione “Freies Deutschalnd” (Libera Germania). E’ inoltre presente
una missione alleata diretta dal maggiore inglese Nicholson. Nelle
località liberate, dopo venti anni di dominazione fascista, si
attueranno i primi esperimenti di restaurazione democratica. Nei
villaggi sorgono le giunte popolari e nelle valli i comitati di vallata.
Trentacinque partigiani attaccano con successo 270 fascisti della
caserma Tonezza a Belluno.
Firenze – Viene nuovamente arrestato Fanciullacci, l’uccisore del
filosofo Gentile, e portato in via Bolognese per l’interrogatorio. Nella
stanza al terzo piano c’è la finestra aperta e il Fanciullacci,
sorprendendo tutti, si lancia in strada, benché ammanettato,
fratturandosi il cranio. I militi gli sparano addosso alcuni colpi di
fucile uno dei quali lo raggiunge. Viene ricoverato nella clinica di
Villa Natalia.
A Carrara, diciotto partigiani attaccano la caserma delle brigate
nere in Piazza Farini, presidiata da 350 uomini in pieno assetto di
guerra.
Una formazione partigiana fa saltare la teleferica che collega Monzone
al Sagro per impedire ai tedeschi di trasportare con quel mezzo armi
pesanti sul monte Sagro presso Vinca.
STORIA POSTALE del 15 luglio
Una lettera semplice inviata da Botticino Sera a Saint Ymier (Berna)
regolarmente affrancata 1,25 come lettera per estero e un raccomandata
nel distretto di Firenze regolarmente affrancata 1,50 (0,25 lettera nel
distretto + 1,25 di raccomandazione) con una coppia del 0,75 Monumenti
Distrutti.
Domenica 16 luglio 1944
MUSSOLINI
IN GERMANIA
Munzinger (Baden) - Graziani, che ha preceduto il duce al campo della
divisione “Monterosa”, lo accoglie all’ingresso mentre la banda musicale
esegue “Giovinezza”. Mussolini (nella foto mentre arriva alla stazione
di Munzinger) consegna la nuova bandiera da combattimento pronuncia e
poi tiene un discorso nel quale definisce la Monterosa “la prima
colonna maestra del tempio, la pietra angolare della nuova costruzione
delle forze armate italiane”.
La
Monterosa è composta da 19000 alpini (tre reggimenti) comandati dal
generale di brigata Mario Carloni (nella foto) (sul fronte
italiano, sarà prima divisione schierata sulla riviera ligure fra Recco
e Levanto per passare poi parte in Garfagnana parte ai confini con la
Francia).
Alle 21 Mussolini consuma il rancio insieme agli ufficiali della
Monterosa e quindi, in automobile, raggiunge il treno con il quale di
notte si sposta nel Wurttemberg.
DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Ecco come si presenta la situazione della GNR nella provincia di
Alessandria secondo l’odierno rapporto del comandante provinciale
della Guardia, tenente colonnello Giuseppe Togni:
“La situazione della Guardia è poco confortante. Risente della
situazione generale. Le defezioni sono in aumento, la disciplina in
continua maggior deficienza di tono. Ho già inviato a brescia decine di
militi che si sono lasciati disarmare senza opporre resistenza, ma ciò
non ha servito a frenare lo stato d’animo così depresso e proclive
all’abbandono del posto e delle armi….”
DELLA BRIGATA ANTONIO PADOAN (IMPERIA)
A proposito della XXXII Brigata Nera “Antonio Padoan”, comandante Mario
Massina, la GNR provinciale segnala oggi che:
“Il provvedimento della militarizzazione del partito ha provocato
svariati commenti. E’ impressione generale che le squadre d’azione non
saranno in grado di funzionare sia per la deficienza delle armi, sia per
la mancanza di capi, sia, infine, perché in provincia di Imperia il
partito non ha largo seguito. Ha destato ilarità il fatto che il
commissario federale prenderà nome di “Comandante di Brigata”, quando ai
suoi ordini, in provincia di Imperia, avrà sì e no una cinquantina di
elementi”.
DELLA BRIGATA NERA ATTILIO PRATI (ALESSANDRIA)
Le squadre sono attive unicamente ad Alessandria, nelle altre città
della provincia “esistono solo sulla carta”. Il comandante delle
squadre, Giorgio Roda, è una figura molto discussa.
Il primo rapporto del comandante provinciale della GNR sulle brigate
nere alessandrine è negativo:
“Impartire delle legnate a qualche elemento conosciuto per antifascista
in uno dei rioni popolari della città (Orti) ed in qualche via del
centro ove tali lezioni, per la verità, non sono state impartite troppo
a ragion veduta, tanto che molti dei malcapitati sono state persone non
sospette di antifascismo. L’impressione della cittadinanza non è stata
molto favorevole e questo vorrebbe dire fino ad un certo punto, il
peggio è che i fatti sono stati ad arte sfavorevolmente sfruttati con
commento a titolo di discredito.
Alcuni si sono anche presentati al comandante provinciale (della GNR)
per farmi le rimostranze per l’accaduto, avendo scambiato gli uomini
delle squadre per i militi della GNR. Io ho cercato di chiarire
l’equivoco, non so fino a qual punto possa esservi riuscito, trattandosi
di operai e di gente di bassa levatura intellettuale per i quali il
segno inconfondibile del milite è la camicia nera. Mi esimo dal fare
commenti e dal trarre conclusioni che balzano chiare agli occhi di
ognuno”.
PER FIRENZE CITTA’ APERTA
Firenze – Nella notte fra sabato e domenica si incontrano il
cardinale Elia Della Costa, i consoli tedesco Wolf,
svizzero Steinhauslin e quello rumeno, Camneno, per stendere una bozza
di messaggio da consegnare al maresciallo Kesselring con il quale
chiedere il permesso di inviare ad Alexander, attraverso le linee del
fronte, due cappellani per concretizzare le trattative per rendere
Firenze “città aperta”.
AZIONI DEI PARTIGIANI
Cavazzolo (GE) – I partigiani, con un colpo di mano,
immobilizzano una intera caserma e asportano ingenti quantitativi di
armi e munizioni.
A Carrara, diciotto partigiani attaccano la caserma delle brigate
nere in Piazza Farini, presidiata da 350 uomini in pieno assetto di
guerra.
Una formazione partigiana fa saltare la teleferica che collega
Monzone al Sagro per impedire ai tedeschi di trasportare con quel
mezzo armi pesanti sul monte Sagro presso Vinca.
Mentre i tedeschi iniziano la ritirata nella zona di Livorno, reparti
partigiani occupano Castiglioncello e Quercianella.
“Gianni”, un gappista della 7^ GAP di Bologna,
dopo avere resistito da solo per cinque ore, tra le macerie di una casa,
all’assalto di un centinaio di nazifascisti, cade gridando “Assassini,
traditori del popolo italiano! I miei compagni mi vendicheranno!”.
Finite le munizioni si è difeso a colpi di pietra.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Parma – A Santa Maria del Taro i tedeschi
fucilano cinque civili.
Provincia di Pistoia – Dopo l’uccisione di due ufficiali del 362°
reggimento artiglieria della 362^ divisione di fanteria, nei pressi di
Pistoia, la XIV armata fa fucilare 12 civili incontrati casualmente sul
luogo del delitto e ordina l’incenerimento di tre fattorie.
STORIA POSTALE del 16 luglio
Una cartolina 0,30 Vinceremo Provvisoria da Milano a Zurigo affrancata
in eccesso di 0,05 e censurata in partenza dalla Commissione Provinciale
di Milano 81R. Una raccomandata espressa da Firenze a Fiesole affrancata
regolarmente 3,00 (0,50 lettera fuori distretto + 1,25 di
raccomandazione + 1,25 di diritto per espresso) con una bella quartina
del 0,75 Provvisoria. Incomprensibile il bollo NON HA CORSO AL MITTENTE.
Lunedì 17 luglio 1944
MUSSOLINI
IN GERMANIA
Heuberg (Wurttemberg)
Paderbon - Mussolini visita la divisione
bersaglieri “Italia” (comandante il colonnello Guido Mainardi). La
divisione è composta dal 1° Reggimento Bersaglieri (con tre
battaglioni), dal 2° Reggimento Bersaglieri (che proviene dall’8°
Reggimento Cacciatori degli Appennini) e dal 4° Reggimento artiglieria.
Ai 10000 bersaglieri schierati, Mussolini dice fra l’altro: “Voi tutti
siete stati in linea sin dall’infausto 8 settembre, quando interi
reparti si schierarono a fianco dell’alleato germanico. Voi tutti
sentite che in questo momento è supremamente necessario riprendere le
armi per cancellare la pagina dell’8 settembre nell’unico modo
possibile: con il combattimento”. Poi aggiunge: “Io dichiaro nella
maniera più formale che chiunque abbia delle riserve più o meno vicine o
lontane, quegli è da me considerato fin da questo momento un autentico
traditore. Una decina di partiti, più o meno resuscitati, intendono
rappresentare l’Italia nel territorio dove gli anglo – americani
comandano. Ma per me e per voi oggi non vi è che un’Italia, quella
fascista della Repubblica Sociale”.
Nella notte sul 18 Mussolini e il suo seguito si trasferiscono, sempre
in ferrovia, nella Sassonia, nel campo di Grafenwohr.
PER FIRENZE CITTA’ APERTA
Firenze – Il sovrintendente alle Belle Arti, Giovanni Poggi,
riceve una visita del colonnello Bauman che dice di essere inviato da
Himmler, a seguito di accordi fra Hitler e Mussolini. I due capi
avrebbero deciso di trasferire in Germania le più celebri opere d’arte
degli Uffizi, per sottrarle agli Alleati. Poggi gli risponde che la
maggior parte di queste opere d’arte è già stata sfollata in appositi
rifugi presso Firenze, e che quelle rimaste sono di tale mole da non
poter essere trasportate. Bauman rinuncia; ma i tedeschi faranno man
bassa dei capolavori trasferiti nei rifugi dei dintorni.
Sempre a Firenze, il comando tedesco chiede oggi l’elenco dei medici di
servizio, si teme per deportarli in Germania. Così i medici spariscono
dalla circolazione.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Verona – Sei partigiani dei GAP di Verona liberano dal carcere
degli Scalzi il dirigente della CGIL Giovanni Roveda. Nell’azione rimane
ucciso lo studente universitario Danilo Pretto, mentre Lorenzo Fava,
pure universitario, catturato ferito, sarà fucilato dai tedeschi.
Il carcere degli Scalzi e i due gappisti Pretto e Fava.
San Miniato (PI) - Nella notte sul 18, non distante dal convento
dei cappuccini di San Miniato, si sentono alcuni colpi di arma da fuoco.
Sembra che un tedesco sia stato ucciso.
Per vendicare la morte del gappista “Gianni”, la squadra
bolognese GAP n°11 attacca una pattuglia tedesca, uccide quattro
soldati, ne ferisce altri cinque e distrugge quattro trebbiatrici.
Firenze - I GAP subiscono un grave colpo con la cattura di Valdo
Batoni, Alfredo Rosai, Valente Pancrazi e Renzo Matteucci. Muore
Fanciullacci, ricoverato nella clinica Villa Natalia con il cranio
fratturato e ferito da un colpo di fucile.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Firenze – Nelle vicinanze di Crespino del Lamone,
una piccola frazione del comune di Marradi, i partigiani hanno
ieri ucciso un soldato tedesco. Oggi si scatena la rappresaglia tedesca:
44 persone innocenti vengono fucilate, parte nelle case coloniche
intorno all’abitato, parte in paese. Gli assassini non risparmiano
nemmeno il parroco. Da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25
aprile 2002 (che riportava un elenco di sole località e numero dei morti
senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno
coinvolto), i morti erano 41.
STORIA POSTALE del 17 luglio
Busta
del servizio Notificazione Atti Giudiziari da Imola (BO) a Bologna
affrancata con una coppia del 1,25 Provvisoria tiratura di Roma e un
0,30 Monumenti Distrutti.
Lettera semplice da Genova a Imperia affrancata con una coppia di 0,25
Provvisoria (tiratura da definire). Molto interessante il nuovo bollo
della Commissione Provinciale di Censura di Imperia (52R) con fascio
repubblicano.
Approfitto di questa ultima descrizione per inserire un rapido studio
sui bolli di censura con il fascio repubblicano
I BOLLI DELLE COMMISSIONI PROVINCIALI DI CENSURA CON INSERITO IL FASCIO
REPUBBLICANO
Come è noto, non tutti i capoluoghi di provincia italiani vissero in
regime di Repubblica Sociale Italiana. Alla nascità della RSI, a metà
settembre del 1943, l’Italia del Sud e le due Isole principali erano già
state liberate dagli Alleati. Napoli fu in RSI teoricamente dal 15
settembre al 1° ottobre, data della sua liberazione, ma i napoletani
erano in tutt’altre faccende affaccendati: lottare per liberare la città
dai tedeschi. Da quel 1° di ottobre alla liberazione di Firenze (fine
agosto del 1944) il centro d’Italia ebbe il suo periodo in regime di RSI
ma è da presumersi che il pensiero di inserire il fascio repubblicano
nei timbri delle Commissioni Provinciali di Censura non sfiorasse
nemmeno la mente dei più fanatici. La provincia più a sud che adotto il
bollo repubblicano fu la fascistissima Livorno. Liberata il 20 luglio
1944 è da presumersi che tale bollo ebbe una vita brevissima. Di
conseguenza è, naturalmente molto raro meritandosi così gli onori della
ribalta.
Martedì 18 luglio 1944
MUSSOLINI IN GERMANIA
Grafenwohn (Sassonia) mattino – Mussolini visita la divisione “San
Marco” (comandante il generale Aldo Princivalle); si tratta
della seconda visita dopo quella del 24 aprile. Con un ulteriore
trasferimento per ferrovia a metà pomeriggio il gruppo raggiunge
Sennelager in Turingia.
Mussolini assiste ad una esercitazione della divisione San Marco con
Graziani, ufficiali tedeschi e, alla sua sinistra con l’elmetto il
generale Princivalle e bacia la bandiera.
DALLA RSI: DELLA BRIGATE NERE
Esce il settimanale “Brigata Nera Aldo Resega”, nuovo organo
della federazione fascista milanese.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Canova di Carrara i partigiani volgono in fuga un’autocolonna
di tedeschi che lasciano sul campo venti morti e un imprecisato numero
di feriti.
47 partigiani e una donna, Iris Versari, che sono stati appostati
fin dalla notte in attesa del lancio di rifornimenti da parte di aerei
alleati sul monte Lavane, nella zona di Faenza, all’alba, mentre
stanno ancora raccogliendo i contenitori, vedono comparire le prime
pattuglie italo – tedesche. Ma il comandante, Silvio Corbari ex
comunista ventenne di Faenza, che le aspettava, ha già preparato una
trappola mettendo una parte degli esplosivi appena paracadutati in una
cascina in cima al monte. Quando il nemico si è abbastanza avvicinato
alla casa Corbari fa esplodere il deposito, creando scompiglio nei
ranghi nemici. Ha così inizio una battaglia che durerà tutto il giorno.
Gli uomini di Corbari sono così bene armati e in posizioni così ben
studiate, che decimano gli avversari, usando circa 8000 cartucce di Sten
e 6000 di mitragliatrice. Al calar della notte, quando Corbari e la sua
banda, possono disimpegnarsi, nonostante la spropositata superiorità del
nemico hanno ucciso duecento tedeschi e ne hanno feriti centodieci. I
partigiani caduti sono stati sei, e Iris Versari è rimasta ferita a una
gamba.
Alla conquista di Ancona i partigiani hanno collaborato
ingaggiando combattimenti con i quali riescono a salvare gli impianti
portuali dalla distruzione programmata dai tedeschi.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Aosta - Per rappresaglia al ferimento di un
ufficiale tedesco (Willy Kroisy, che in seguito morirà a causa delle
ferite riportate) a Diemoz, nei pressi di Chambave, il
colonnello Schimdt fa prelevare dalle carceri di Aosta undici partigiani
(tra cui alcuni militari slavi e russi passati con i ribelli) e fucilare
all'incrocio fra la statale e la strada per Fenis. I cadaveri vengono
lasciati sul luogo dell'esecuzione per tre giorni. Le SS italiane
uccidono a Robattot due civili: Luigi Curtaz e la moglie Angelina Fassin.
Provincia di Firenze - Nella zona di San Casciano Val di Pesa,
in uno sperduto podere in località La Mandria viene trucidato Giulio
Mazzei, catturato nella propria abitazione. La moglie inferma, la
presenza dei piccoli figli, la povertà dell’ambiente non hanno fermato
la mano degli assassini.
Eccidio a Palazzuolo sul Senio: 13 morti (rilevato da il
quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco
di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono
avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).
Provincia di Modena – A Ciano, una frazione del comune di
Zocca, alcuni soldati tedeschi impiccano senza procedimento davanti a
una corte marziale 20 contadini che hanno di riappropriarsi del bestiame
confiscato dai militari e ne hanno feriti uno o due.
Provincia di Pisa - San Miniato - Al mattino alcuni militari
tedeschi accompagnati da un paracadutista di Salò minacciano
rappresaglie per la morte del commilitone avvenuta durante la notte.
Padre Quirico, del convento dei cappuccini, va a chiedere chiarimenti al
comandante tedesco e questi gli comunica che la popolazione deve
abbandonare il paese entro le 16 perché si farà saltare l'abitato con le
mine. Nel pomeriggio un soldato tedesco e il paracadutista vanno dal
vescovo e ribadiscono che nel centro cittadino saranno minate alcune
case per contrastare l'avanzata alleata e ordinano che sul convento sia
issata la bandiera pontificia.
STORIA POSTALE del 18 luglio
A sinistra una assicurata per lire 200 da Cannero (NO) a Pavia. Bella
affrancatura per totali 3,25 realizzata con un 2,00 Imperiale, un 0,25
Miti e i due gemelli da 0,50 Provvisorio Imperiale e Provvisorio
Propaganda di Guerra entrambi con la sovrastampa della tiratura di
Verona. A destra una raccomandata da Castellare di Verona a Verona,
regolarmente affrancata 1,75, mostra una tripletta del 0,50 Verona.
Una lettera e un cartolina illustrata inviata in data odierna in
Germania. Regolarmente affrancate 0,50 la prima, come lettera semplce
fuori distretto da Cervo (IM) a Imperia e 0,50 la seconda.
Mercoledì 19 luglio 1944
MUSSOLINI IN GERMANIA
Sennelager si trova vicino a Paderborn dove le legioni di Varo erano
state annientate dalle tribù teutoniche nel 9 dopo Cristo e dove ora
campeggia il monumento al vincitore Arminio, simbolo dell’indipendenza
nazionale germanica. Mussolini assiste a un’esercitazione e passa
in rassegna la divisione di fanteria “Littorio” comandata dal
generale Tito Agosti, quindi si porta sul podio per l’ormai tradizionale
discorso e, trattandosi dell’ultima visita, vuole fare un bilancio: “Tutte
le divisioni si sono presentate a me in modo assolutamente impeccabile.
Ma la vostra, con la complessa esercitazione a fuoco alla quale ho
assistito, mi ha dato l’impressione che la vostra preparazione è molto
avanzata e che vi dedicate ad essa con la diligenza necessaria e il non
meno necessario entusiasmo. Io voglio dinanzi a voi ringraziare il
generale Ott che sovraintende all’addestramento delle divisioni italiane
in Germania e il generale von Tschudl che al vostro addestramento si è
dedicato con particolare assiduità e energia”.
Anche Graziani parla agli ufficiali italiani (vedi foto) e,
trascinato dalla sua stessa oratoria, grida:
“Fin dal tempo dei nostri antenati romani ci siamo spesso trovati in
difficoltà e siamo anche stati battuti. Ma sempre ci siamo battuti
accanitamente. Varo perdette le sue legioni…”. A questo punto
Graziani coglie lo sguardo di Rahn e capisce l’inopportunità del ricordo
storico poiché l’antica disfatta era stata opera dei progenitori dei
suoi ospiti. Fa una breve pausa e poi, con voce ancora più alta,
prosegue: “…ma ora la Germania ci restituisce le nostre legioni…”
e si siede.
Il treno ufficiale con la delegazione italiana inizia il trasferimento
dalla Prussia Orientale a Rastenburg per l’incontro Hitler –
Mussolini alla “Tana del lupo”. Subisce moltissime soste. Durante il
viaggio vengono discusse le modalità dei prossimi colloqui. Rahn cerca
di convincere Mussolini a limitarsi a porre a Hitler in maniera decisiva
il problema della sorte degli internati militari italiani. Questo è uno
dei principali punti di frizione fra i due governi. Su questo punto
Mussolini aveva già ampiamente dibattuto con Hitler nel suo precedente
incontro a Klessheim.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Udine – A Pielungo di Pordenone i tedeschi
danno fuoco al paese.
Provincia di Vercelli – A Borgosesia un'unità mista di
tedeschi e fascisti, comandati rispettivamente dal capitano Wagner e dal
pari grado Gurgo (brigate nere), irrompe a Rozzo e passa per le
armi dieci abitanti. Poi, a Lovario, uccide cinque civili
(secondo altra fonte nelle due località i morti sarebbero 20 e non 15).
Il sacerdote don Enrico Nobile, della parrocchia di Borgosesia, ha
pregato il capitano tedesco di soprassedere, Wagner gli ha risposto: "Madri,
sorelle, spose piangono? Io sono contento, così gente capire" e lo
ha cacciato.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Repubblica di Montefiorino – I tedeschi cercano di penetrare
nella zona libera a Piandilagotti ma vengono decisamente respinti dai
partigiani che si sono rapidamente concentrati nella zona mediante
autotrasporti.
Nella zona di Reggio Emilia e Modena si sono concentrati circa ottomila
partigiani (seimila modenesi e duemila reggiani) che hanno liberato e
difeso dai tedeschi, con una serie di ininterrotti combattimenti, un
territorio di circa quattrocento chilometri quadri. Questa zona deve
costituire, secondo il piano del comando partigiano, una spina profonda
nelle immediate retrovie tedesche per facilitare l’azione alleata contro
la linea Gotica e per preparare l’insurrezione di tutta la provincia in
concomitanza con l’attacco alleato. Come sede del comando è stata scelta
Montefiorino, posizione strategica che domina le linee di comunicazione
tedesche. Qui sono concentrati un autoparco, un ospedale, un
convalescenziario e un campo d’aviazione per lanci e atterraggi. Gli
Alleati, consci dell’importanza di questo progetto, hanno intensificato
i lanci di armi e rifornimenti e stanno allestendo un battaglione di
paracadutisti italiani da lanciare al momento dell’attacco alla linea
Gotica.
STORIA POSTALE del 19 luglio
Una bella raccomandata di origine filatelica (Guido Oliva) da Genova a
Piacenza affrancata 1,25 con un 0,75 della Provvisoria e i due gemelli
da 0,25 Provvisoria e GNR.
A sinistra una raccomandata con “Tassa a carico del destinatario” da
Varese a Gallarate tassata a tassa semplice (come indicato a Varese con
il bollo a cerchio con RR POSTE T.S.) con un segnatasse da 1,00 e uno da
0,20 – manoscritti raccomandati. Malgrado le ripetute disposisioni in
merito ai bolli con presenza di simboli della ex Casa Regnante, questa
busta del CONSIGLIO ED UFFICIO PROVINCIALE DELLE CORPORAZIONI, mostra la
cancellazione dello stemma sabaudo nella intestazione eseguita con un
timbretto, a barre ma nel bollo TS compare RR (regie) POSTE.
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