il tramonto di un regno




 
 






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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

10° Periodo: dal 20 luglio al 14 agosto 1944.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./A.C.C. e Luogotenenza

Terza parte (dal 31 luglio al 4 agosto 1944)

 

Lunedì 31 Luglio 1944

ALLEATI
Continua la permanenza in Italia di Giorgio VI.
Ecco come descrive la giornata Macmillan nel suo diario:

Da Roma a Napoli – Partito da Roma in auto alle sette del mattino. Per Frosinone e Cassino e la nazionale n.6: esperienza memorabile. Si poteva osservare tutto il teatro della battaglia e ricostruirne le varie fasi.
Ci sono villaggi e città totalmente distrutti. Altri, invece, non hanno subito danni. La guerra moderna porta a concentrare il fuoco più di quel che succedeva nella guerra 1914 – 18, e i danni sono quindi maggiori là dove si è colpito più intensamente.
Alle dodici e trenta siamo arrivati a Sant’Angelo (tra Venafro e Caserta). Siamo stati fortunati a trovare la strada. Ero stato invitato a presenziare alla rassegna del corpo canadese. Mentre attraversavamo la zona collinare in direzione di Venafro, abbiamo scorto un grande aereo – scortato da caccia – che scendeva nei pressi di Venafro. Abbiamo seguito il corteo reale fino al luogo della parata (mezz’ora d’auto). I soldati erano allineati lungo le strade e hanno fatto un’accoglienza splendida al re.
Anche la parata è riuscita molto bene: è stata proprio una delle vecchie parate da addestramento. Sua Maestà ha consegnato una Victoria Cross. Roger e Dorothy sono andati a Napoli, mentre io ho fatto colazione con gli ufficiali canadesi, il re e il comandante supremo.
Dopo colazione, siamo tornati a Cassino (sei o sette di noi) dove ci ha accolto il generale Alexander, che ci ha spiegato tutto l’andamento della battaglia. E’ stato interessantissimo ascoltarlo, e Sua Maestà ne era molto compiaciuta. Il generale era in forma eccellente e quanto mai cordiale. Dopo un the e uno spuntino al sacco siamo tornati a Napoli, giungendo alla mia villa verso le sette e mezzo. E’ stata una giornata lunga e faticosa.
Alle otto e mezzo di sera ho cenato a Villa Emma. C’erano solo il re, Joey Legh, il comandante in capo della flotta del Mediterraneo (Cunningham), io e Dorothy. Il re era in gran forma e si è compiaciuto di fare a Dorothy il mio elogio”.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Nel pomeriggio mi telefona il generale Infante; mi avverte che arriverà domani insieme con il ministro Prunas, segretario generale del Ministero degli Esteri e che dovrà comunicare una cosa di grande importanza a Sua Maestà. Da come ha parlato penso che si tratti di tratti di una notizia grave o almeno spiacevole. Insisto perché mi accenni almeno qualcosa, ma Infante risponde che è meglio non parlarne per telefono. La presenza di Prunas significa certamente che alla faccenda non sono estranei gli alleati. Per evitare che il Sovrano si allarmi, decido di avvertirlo dell’arrivo d’Infante soltanto domani”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Nel corso del trascorso mese di luglio, la Mediterranean Allied Air Force ha attaccato 509 centri italiani dalla linea Gotica al Brennero.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Come disposto dal Comando del Corpo polacco, il CIL assume da oggi il nuovo schieramento difensivo di cui alla cartina a fianco.

Da Filottrano in poi l’avanzata del CIL è stata veramente dura, ecco cosa scrive in proposito in una sua relazione odierna il generale Utili:

Da Filottrano a Belvedere Ostrense il Corpo italiano di liberazione ha compiuto una delle tappe più dure del suo cammino. La marcia senza soste, senza neppure la possibilità di riprendere fiato, è continuata con inflessibile volontà a prezzo di gravissimi sacrifici.
Truppe appiedate, appoggiate da scarse ed antiquate artiglierie, povere di mezzi tecnici, prive di mezzi corazzati, hanno proceduto di paro passo con le colonne dei carri armati alleati, fino a sopravanzarli nell’eroica volontà di proseguire.

Oltre il compito di travolgere il nemico, un altro compito è stato assolto: quello di assicurare la protezione di tutte le truppe dalla nostra destra fino al mare.
Compito non facile perché tra noi e le truppe alleate dell’VIII armata c’erano più di 30 chilometri di vuoto e perché il nemico tedesco è stato sempre pronto ad approfittare di ogni momentanea debolezza per provocarci delle perdite.
Le mete raggiunte, il generoso contributo di sangue versato, testimoniano che il Corpo italiano di liberazione ha saputo assolvere bene i suoi compiti ed ha, per essi, duramente combattuto”.


Gli Alleati autorizzano la costituzione dei Gruppi di Combattimento italiani che sostituiranno il Corpo Italiano di Liberazione (CIL). Entro il gennaio 1945 i gruppi saranno sei, Friuli, Cremona, Legnano, Folgore, Mantova e Piceno, rendendo così più consistente la partecipazione italiana alla guerra contro i nazifascisti.

SETTORI TIRRENICO E ADRIATICO
Fronte abbastanza calmo con sola attività di pattuglie.

SETTORE CENTRALE
Conquistate oggi: Borri, Brollo, Burchio e Montanino in provincia di Firenze e Borro, Campogialli, Campriano, Casamona, Casavecchia, Cicogna e Marcena in provincia di Arezzo.


Storia postale del 31 luglio

Lettera raccomandata espressa regolarmente affrancata 3,00 (0,50 di lettera fuori distretto + 1,25 di raccomandazione +1,25 di espresso) inviata dal merinaio fuochista Lombardo Agatino dal Deposito C.R.E.M. (Corpo Reali Equipaggi di Marina) di Taranto (bollo anullatore UFFICIO POSTALE TARANTO Succ. N°6 – ARSENALE) a Catania dove giunse il 6 agosto. Censura con fasscetta e bollo doppio cerchio dell’UFFICO PERIFERICO CENSURA R. MARINA D (1), bollo censore 2 D(3), bollo lineare in cartella VERIFICATO PER CENSURA e bollo ACS di Catania.



Martedì 1° agosto 1944

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Alle 7,45 mi riceve Sua Maestà. Gli dico dell’arrivo di Infante e di Prunas. Il Sovrano si innervosisce. “Sarà certamente qualcosa di brutto” dice. “Come se non me ne avessero fatte abbastanza!”. Prunas arriva alle 10,30, in ritardo e anziché presentarsi in compagnia di Infante viene con il tenente colonnello di Stato Maggiore Nutini, capo della segreteria militare di Sua Altezza Reale il Luogotenente. “Infante” dice Prunas “è rimasto a Roma perché l’ha preso un febbrone terribile”. Chiedo subito a Prunas quale è la ragione della sua visita. Me lo annuncia chiaramente: il generale Wilson, comandante delle forze del Mediterraneo, a nome degli alleati ordina al Re di lasciare immediatamente Napoli.
Arriva Sua Maestà e riceve Prunas intrattenendolo per circa mezz’ora. “La richiesta” dice Prunas al Sovrano “è stata fatta al governo e naturalmente ha trovato una giusta resistenza da parte del Presidente del Consiglio Bonomi: Si è anzi rifiutato di trasmettere una tale ingiunzione: Il Luogotenente allora, desolato, ha deciso di mandare me per avvertire Vostra Maestà affinché l’ordine non le giunga all’improvviso tramite il comando alleato”. Prunas ritiene che non ci sia più nulla da fare, ogni resistenza cadrebbe nel vuoto. Consiglia perciò il re di ritirarsi in Puglia. Intervengo anch’io e faccio osservare a Prunas che Sua Maestà si è trasferito a Napoli con il consenso degli ambasciatori inglese e americano e dopo averne dato comunicazione, secondo quanto gli era stato richiesto, al colonnello Stone, capo della missione alleata. Il Sovrano desidera che Prunas ne parli anche con la Regina perché d’accordo con lei sia scelta la nuova residenza, nel caso che Wilson non intenda recedere dal suo proposito di farlo sloggiare da Napoli. Suggerisco di scegliere, almeno, una delle villette della costa salernitana o della zona di Cava dei Tirreni, lasciate libere dalle personalità del governo o addirittura di tornare a Ravello. Il Re parla per mezz’ora con Prunas e con la Regina. Al termine del colloquio mi dice che ha deciso di tornare a Brindisi. E’ evidente che i Sovrani si sono lasciati consigliare da Prunas che aveva alcune proposte già concordate. Ha indicato, infatti, come possibili località di trasferimento, Oria, Brindisi o Carovigno. Discuto ancora con Prunas e con il colonnello Nutini e convinco Prunas a fare un ultimo tentativo presso gli alleati; me ne telefonerà l’esito verso le 17. Lo prego inoltre di insistere per ottenere, almeno, che il movimento non sia effettuato prima del 3 agosto. Prima di congedare Prunas, il Sovrano chiede che gli venga presentato il tenente colonnello Nutini. Gli rivolge alcune parole e lo saluta freddamente. I due messaggeri lasciano la villa alle 11,30.
Dopo avere molto riflettuto, alle 16 decido di affrontare nuovamente il Re per indurlo a tornare a Ravello e ad abbandonare l’idea di andare a Brindisi. Sua Maestà rifiuta nettamente e, cosa insolita, mi risponde in termini molto secchi. Mi richiama e mi conduce dalla Regina. La Sovrana è dello stesso mio parere. Il Re acconsente allora a tornare a Ravello ma soltanto in via provvisoria, in attesa, dice, che si trovi una sistemazione migliore.
Attendo per tutta le serata la telefonata di Prunas. Non si fa vivo”.

POLITICA INTERNA DELLA LUOGOTENENZA
Il conte Sforza lascia il governo per assumere la carica di “alto commissario per l’epurazione”. Alti commissari aggiunti vengono nominati Mario Berlinguer, Mauro Scoccimarro, Mario Cingolani e Felice Stangoni.

Siena – Nella città liberata vengono distribuite le nuove cariche pubbliche. Il professor Ciampolini sarà il nuovo sindaco.

ALLEATI
Continua la visita in Italia di Giorgio VI.
Ecco la descrizione della giornata dal diario di Macmillan:

Napoli – Sono andato alle nove e tre quarti a Villa Emma con un mazzo di telegrammi ecc. da far vedere al re relativi alla situazione greca, jugoslava, turca e italiana.
Il re era già pronto alle dieci e mi ha trattenuto per più di un’ora. Era in forma eccellente e (come al solito) sono rimasto impressionato dalla sua tenace memoria e dalla conoscenza particolareggiata delle operazioni in corso.
Suole parlare adagio e il suo giudizio è corretto e sensato (quando però la compagnia lo fa un po’ animare, si lascia andare talvolta ad un linguaggio un po’ avventato).
Si è divertito moltissimo per un incidente capitato questa mattina presto. Il re d’Italia (come avevamo già saputo un giorno o due fa, e come avevamo avvertito il re ieri) se ne è venuto a Napoli circa dieci giorni fa, senza chiedere alcun permesso e si è andato a installare a Villa Rosebery.
Purtroppo mi sono dimenticato di informare il comandante in capo per il Mediterraneo e l’imbarcazione di ronda (che per tutta la notte si aggira attorno a Villa Emma) ha arrestato una coppia che aveva destato sospetti e che stava pescando da una barchetta proprio sotto la villa nelle prime ore del mattino (tra le cinque e mezzo e le sei). Poi si è scoperto che i due erano il re e la regina d’Italia. I due (o, meglio, la regina), hanno protestato energicamente e il rumore delle voci ha svegliato il re d’Inghilterra che si è sporto dalla finestra e ha detto di fare silenzio.
(Proprio una scena da Rose and the Ring).
Poi è finita che la regina d’Italia ha tirato fuori un grande biglietto da visita (delle proporzioni che si leggono in Alice nel Paese delle Meraviglie) e l’ha consegnato al tenente della marina.
Il rapporto del giovane ufficiale (che aveva la carta da visita in mano) ha divertito il re oltre ogni dire e lui si è tenuto il biglietto da visita per ricordo.
Tutto questo però sta a dimostrare quanto avessi ragione sulla residenza del re d’Italia. Per fortuna che non gli hanno sparato. Ad ogni modo, ho insistito perché lasci Napoli subito e se ne torni a Ravello o a Brindisi (…)”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Colpito oggi l'ultimo ponte sul Po presso Torino.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Poiché elementi nemici sono stati segnalati sulla riva destra del fiume Misa, il comandante del CIL ha disposto che vengano effettuate, nelle zone segnalate, robuste azioni di pattuglie e azioni violente di fuoco al fine di eliminare le moleste infiltrazioni. Inoltre ha dato disposizione che i reparti procedano subito “a lavori difensivi idonei prevalentemente a diminuire la possibilità di offesa delle artiglierie” e al rafforzamento delle posizioni, specie nella zona di Vaccarile, con sbarramenti di mine anticarro e antiuomo e con reticolati.

SETTORE CENTRALE
Sbarca a Napoli, al comando del Colonnello Raymond Sherman, il 370° Regimental Combat Team (RCT). E’ la prima unità di colore della 92^ Divisione Bufalo che raggiunge il suolo italiano.

Le località conquistate sono: Aboca, Albiano, Beldignano, Braccialino, Campriano, Carmine, Casanuova, Cebaiolo, Chiassa, Chiassaia, Faeto, Fontanello, Formole, Fornello, Fragaiolo, Gorgiti, La Villa, Moncena, Montemignaio, Prato, Pratovalle, San Cassiano, San Clemente in Valle, San Piero in Villa, Sigliano, Traiana, Trappola, Vallecalda, Viaio e Villalba in provincia di Arezzo e Chiocchio, Cintoia, Donnini, La Romola, Palazzolo, Pietrapiana, Poggio alla Croce, Pontorme, Romola, Sammezzano, San Miniato in Alpe, Sant’Andrea e Scozzato in provincia di Firenze.

SETTORE ADRIATICO
Fronte abbastanza statico con normale attività di pattuglie.


Storia postale del 1° agosto 1944

Due ricevute dichiarazioni di ricevuta di sussidio dal Ministero degli Affari Esteri emesse dalla R. PREFETTURA DI BARI con la prevista iira di bollo esatta con francobolli in sostituzione di marche da bollo. Questi documenti, oltre a presentare l’uso di francobolli in emergenza di marche da bollo, mostrano l’uso dei valori PM l’1 di agosto che, per mia conoscenza, si può considerare come il primo d’uso giorno civile noto di questi valori. Dichiarati come validi per uso civile fin dal 13 luglio, in realtà sembrerebbero non usati in quel mese. La Prefettura di Bari emise probabilmente molte di quelle ricevute e tutte in quella data.

Cartolina illustrata di Napoli inviata a Roma senza affrancatura per “zona sprovvista di francobolli” da una signora che sbaglia anche data (1.10.44).
Obliterata con il bollo NAPOLI FERROVIA (TASSATE) e dichiarata da tassare in arrivo, in realtà non lo fu ma venne RITARDATA dalla censura che, inoltre, incollò un talloncino azzurro oggi visibile solo parzialmente ma per le parole AVVISO – Questa lettera è stata ritardata dall Censura… Bollo a ponte della statio di Napoli 3027. Non si può avere idea dell’effettivo ritardo che subì questa comunicazione ma la scritta azzurra a mano in alto a sinistra Risp.17/9/44 lascia presupporre quanto fosse ancora difficile comunicare anche nel Sud libero.
 



Mercoledì 2 Agosto 1944

ALLEATI
Giorgio VI lascia l’Italia e rientra in Inghilterra.
Ecco come descrive la giornata Macmillan nel suo diario:

“Napoli – Alle dieci sono andato a Villa Emma. Il re ha dato una
MVO ( Member of the Royal Victoria Order) a Mark Chapman Walker (sono stato io a fare la proposta). Mark è persona eccellente che ha servito il generale Wilson per molti anni e ha dimostrato grande volontà di collaborare con il mio ufficio. (…) A mezzogiorno, il comandante supremo, Slessor, il comandante in capo del Mediterraneo ed io abbiamo accompagnato il re all’aeroporto di Pomigliano. Sua Maestà è stato sempre molto allegro fino all’ultimo momento. In verità si è trattato di una visita ben riuscita e di grande soddisfazione. (…)”.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Anche stamattina, Prunas non ha telefonato. Nel pomeriggio chiamo io Roma e vengo a sapere che gli alleati, convintisi delle difficoltà di un così rapido spostamento, hanno autorizzato il Sovrano a rimanere a Napoli fino a lunedì prossimo. Faccio avvertire Prunas che non si andrà più a Brindisi e che Sua Maestà ha deciso, invece, di stabilirsi temporaneamente a Ravello. Abbiamo qualche giorno di respiro e lo spendiamo a cercare la casa; se ne interessa anche la Regina ma non trova nulla. Mando allora il tenente colonnello De Buzzeccarini a Raito, vicino a Vietri, per informarsi se i Guariglia siano disposti a cedere ai Sovrani la loro villa. L’ambasciatore comprende la situazione del Re e si dice lieto di ospitare Sua Maestà.
A sera, la Regina parla per telefono con il Principe perché insista per ottenere un’altra proroga al trasferimento”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Colpito duramente il porto di Genova.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
I tedeschi continuano a reagire nel settore del CIL. Alle primissime ore di oggi, verso le 2,30, una forte pattuglia tedesca di 30 – 40 uomini, dopo avere risalito il fosso di San Fortunato, attacca un nostro posto di osservazione dislocato sulle posizioni di quota 121 nella zona di sicurezza del 3° Reggimento Alpini. Il posto reagisce e i tedeschi, dopo circa un quarto d’ora di fuoco, ripiegano lasciando sul terreno un morto, due moschetti automatici e un lanciabombe.
A sera, verso le ore 20,45, i tedeschi effettuano una puntata in forze, con circa 150 uomini, contro le posizioni di Montecarotto. L’azione, preceduta da una breve preparazione d’artiglieria, ha investito da est il XIII Battaglione del 184° Reggimento Paracadutisti che ha reagito riuscendo, dopo un’ora circa di combattimento a respingere l’avversario. Le perdite dei tedeschi in questa azione sono risultate di 6 morti e una decina di feriti.

SETTORE TIRRENICO
Fronte abbastanza calmo con sola attività di pattuglie.

SETTORE CENTRALE
Gli alleati conquistano: Anciolina, Castelnuovo, Colignola, Gastra, Rocca Ricciarda, San Giustino Valdarno e San Martino Soprarno in provincia di Arezzo e Il Ferrone, Rota, San Paolo in Chianti e Sant’Agata in provincia di Firenze.

Un carro tedesco Tigre catturato dagli inglesi presso la località La Romola (FI) messo a confronto con uno Sherman e carri della 24^ Brigata Guardie in marcia verso l’Impruneta (FI).
 

SETTORE ADRIATICO
Fronte abbastanza statico con normale attività di pattuglie.


Storia postale del 2 agosto

A sinistra una lettera semplice su busta intestata de LA VOCE – QUOTIDIANO DEI LAVORATORI DEL MEZZOGIORNO inviata da Napoli a Roma con bollo di visto censura ACS di Napoli. A destra una lettera semplice nel distretto di Roma censurata con fascetta e bollo a ponte 4053 di Roma.

 

Giovedì 3 agosto 1944

ALLEATI
Churchill in un suo discorso al Parlamento inglese riconosce il contributo italiano alla situazione politico – militare.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Nelle prime ore del mattino parte per Roma la Contessa Jaccarino. Il Sovrano mi ha detto che la contessa porta al Luogotenente una lettera di “fuoco” della Regina. Alle 9,30 parte per Roma anche il colonnello De Buzzeccarini con l’incarico di parlare con il Principe e invitarlo perché almeno si permetta ai Sovrani di aspettare che la villa di Guariglia sia pronta ad accoglierli”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Ha luogo uno scontro in località Scuole (a nord –est di Montecarotto) tra pattuglie del CIL e circa 30 – 40 tedeschi, che lasciano in mano italiana un prigioniero, 6 armi automatiche e 5 lanciabombe. Perdite del CIL: i morto.
Mentre avvengono queste puntate esplorative e questi scontri, i tedeschi non tralasciano di battere, con artiglierie e mortai, le posizioni del CIL e particolarmente la zona di Belvedere, Vaccarile, Montecarotto e, un po’ più ad est, quota 247. Alle 20,45 forze tedesche valutate a circa 150 uomini attaccano Montecarotto, da est; dopo breve preparazione di artiglieria. Paracadutisti del XIII battaglione reagiscono energicamente costringendoli a ripiegare.

SETTORE TIRRENICO
Fronte abbastanza calmo con sola attività di pattuglie.


SETTORE CENTRALE
Nel settore centrale, le località conquistate oggi dagli alleati sono: Chiavaretto, Montegiovi, Pontecaliano e Santo Stefano a Tizzano in provincia di Arezzo e Chiesanuova, Leccio e Strada in Chianti in provincia di Firenze.

SETTORE ADRIATICO
Fronte abbastanza statico con normale attività di pattuglie.













 

 

 

 

 

 

Storia postale del 3 agosto


Una veramente rara cartolina illustrata raccomandata nel distretto di Roma. Regolarmente affrancata 0,75 (0,15 cartolina nel distretto + 0,60 di raccomandazione aperta) mostra la presenza dei gemelii 0,30 Imperiale e 0,30 Provvisoria della ex-RSI. ACS di Roma.


 

 

 

Venerdì 4 agosto 1944

STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
I comandanti inglesi, senza l’invadente Clark, si incontrano all’aeroporto di Orvieto, un conciliabolo riservato, quasi una riunione di “corrente politica”. All’aeroporto, ad attendere il comandante della VIII Armata, Leese, si trovano sia Alexander che il suo capo di Stato maggiore Harding. Per tutto il mese di luglio l’ufficio piani di John Harding (nella foto) ha lavorato per mettere a punto la prossima spallata contro i tedeschi, quella che secondo le speranze degli alleati li potrebbe condurre nella pianura Padana. I pianificatori di Harding hanno dovuto tenere conto della sottrazione di ben sette divisioni destinate a sbarcare sulle coste meridionali francesi e sono giunti alla conclusione, viste le caratteristiche dei vari teatri operativi, che il colpo principale dovrà essere portato lungo i passi che da Firenze (Proprio oggi Kesselring ha dato ordine alle sue truppe di ritirarsi dietro l’Arno e il Metauro) conducono a Bologna dal grosso dell’VIII Armata e della V affiancate. Leese si dimostra però decisamente contrario e portatore di un piano diametralmente diverso.
Leese si è incontrato proprio ieri con il generale Kirkman, comandante del XIII Corpo d’armata britannico, il quale con argomenti convincenti lo ha persuaso della bontà di un’offensiva sulla costiera adriatica. I vantaggi di quest’azione sono molteplici e Leese li elenca tutti.
Quelli negativi del piano di Harding sono costituiti dal fatto che sulla Firenze – Bologna esistono le migliori difese tedesche ed è assolutamente impossibile far valere l’enorme superiorità alleata in fatto di carri armati, del tutto inutili su quel terreno. In montagna, poi, secondo le precedenti esperienze, le truppe anglo – americane hanno denotato gravi carenze nella capacità di combattimento (ormai le magnifiche truppe da montagna di Juin non sono più disponibili perché pronte allo sbarco in Francia).
I vantaggi positivi sono invece legati ad una ben diversa situazione sul versante adriatico. Pur in presenza di fiumi e torrenti che sbarrano la strada, ma dato il periodo estivo facilmente guadabili, la zona costiera può consentire l’utilizzo delle forze corazzate, sia nella fase di sfondamento che in quella dell’inseguimento. Raggiunta Rimini non vi sarebbero più ostacoli naturali, e nelle pianure romagnole i carri armati avrebbero la possibilità di operare liberamente dirigendosi sia verso Ravenna che lungo la via Emilia, alle spalle delle difese tedesche sugli Appennini. Kesselring, a questo punto per non restare intrappolato, sarebbe costretto ad ordinare la ritirata generale.
Le prospettive delineate da Leese appaiono subito allettanti ai suoi interlocutori. Il comandante dell’VIII Armata ha poi un motivo in più, non propriamente di carattere militare, da far valere a sostegno della propria tesi: questa volta la vittoria toccherebbe ai soli inglesi, una più che doverosa replica a quell’insopportabile Clark che li ha privati del successo di Roma, acquisendosene l’esclusivo merito. Un affronto che né Leese né i suoi dipendenti hanno ancora digerito.
Accettato il concetto strategico, per i comandanti britannici sorgono però non pochi problemi. Occorre rinforzare i contingenti dell’VIII Armata sul versante adriatico, in questo momento una buona parte dell’armata si trova sul fronte centrale con le basi logistiche concentrate nella zona Siena – Arezzo. Occorre quindi procedere ad un massiccio trasferimento di uomini, carri armati, cannoni, automezzi e depositi ed occorre fare tutto questo di notte per non insospettire la ricognizione nemica. I tempi sono ristretti volendo far partire l’offensiva nell’ultima decade di agosto, prima delle piogge autunnali, ma si preferisce non rispondere all’interrogativo che sorge sui tempi occorrenti per i trasferimenti e fidare nel fattore sorpresa dell’attacco che verrà comunque sferrato dalle forze che saranno disponibili all’ora X.
Alexander, accettata la proposta di Leese, torna ad imporre la sua strategia preferita, quella dell’uno – due pugilistico. Quando partirà l’offensiva di Leese e Kesselring sarà costretto a spostare in quel settore le proprie riserve, allora Clark potrà dare il via al suo attacco lungo i passi della Firenze – Bologna. Ora occorre mettere al corrente anche Clark delle decisioni prese in sua assenza.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Non c’è nulla di mutato nella nostra situazione. Sono rientrati da Roma sia la contessa Jaccarino che il tenente colonnello De Buzzeccarini. Le cose starebbero in questo modo:
In seguito alla lettera della Regina, il Principe si sarebbe deciso a fare un passo presso il Santo Padre per chiedere anche il suo intervento. Un altro passo sarebbe stato fatto da Caccia, un italo – americano della commissione alleata di controllo, il quale venuto a Napoli ne avrebbe parlato direttamente con il generale Wilson. Non appena si saprà quale sia la decisione di Wilson, sarà chiesto il permesso di occupare la villa di Guariglia. Si farà di tutto, in ogni modo, per evitare che il Re debba sostare a Ravello”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Nella notte (sul 4) viene segnalato che i tedeschi stanno effettuando il ripiegamento a nord del fiume Misa. Immediatamente il comandante del CIL dirama i primi ordini d’avanzata. Le pattuglie, spinte avanti in base a questi ordini, constatano che effettivamente i tedeschi hanno abbandonato la riva sinistra del fiume.
Verso le ore 13 gli elementi del reggimento “San Marco” e della divisione “Nembo” raggiungono rispettivamente Ostra Vetere e Serra de’ Conti. Verso le 14,30 anche Barbara viene raggiunta dagli elementi del 3° reggimento alpini. A tarda sera pattuglie di paracadutisti della divisione “Nembo” riescono a raggiungere Montale e Piticchio, ad ovest di Serra de’ Conti.
Riguardo alle intenzioni dei tedeschi si sono intanto potute raccogliere altre notizie. Risulta che col prossimo ripiegamento le truppe germaniche si ritirerebbero sulla riva sinistra del fiume Cesano e che, per il momento, hanno intenzione di mantenere presidi a Montesecco (dove pare vi siano anche delle artiglierie), a San Vito sul Cesano, a San Lorenzo in Campo, a Castelleone di Suasa e a Croce del termine. Si dice inoltre che coi reparti tedeschi vi siano degli elementi fascisti appartenenti alle SS italiane, impegnati specialmente in compiti informativi oltre le linee.

SETTORE TIRRENICO
Fronte abbastanza calmo con sola attività di pattuglie.

SETTORE CENTRALE
Nella zona di Firenze, i tedeschi si portano in riva destra d’Arno mentre gli alleati raggiungono la periferia sudest di Firenze. Entrano in città indiani e neozelandesi del XIII Corpo britannico e avanguardie della 6^ divisione corazzata sudafricana (nella foto). Nella notte sul 4 (fra le 22 e le 4 del mattino), i tedeschi in ritirata , hanno fatto saltare tutti i ponti sull’Arno che collegano i due settori cittadini: quello di nordest (circa due terzi della città compresi i quartieri centrali) con quello di sud ovest (circa un terzo della città comunemente detto “oltrarno”). Sono andati così completamente distrutti 5 ponti, vere opere d’arte: il ponte alla Vittoria, alla Carraia, il Santa Trinita, alle Grazie e il ponte a San Niccolò (così detto “di ferro”), il più a sud. Per non distruggere il Ponte Vecchio ed impedirne l’immediato attraversamento, i tedeschi hanno fatto saltare tutte le strade vicine: le antichissime, dense di torri, chiese e costruzioni del 1200 – 1300, via Por Santa Maria, via de Bardi e tante altre. Questi sono i segnali inequivocabili che i tedeschi non hanno alcuna intenzione di rispettare a Firenze l’operazione di sganciamento effettuata a Roma, e che sulle rive dell’Arno vi sarà battaglia.

Nella provincia di Firenze vengono conquistate: Capannuccia, Galluzzo, Giogoli, Impruneta, Montebuoni, Montelupo Fiorentino, Sanmezzano e Tavarnuzze. Presa anche Capolona in provincia di Arezzo.

SETTORE ADRIATICO
Conquistate: Barbara, Basse di Ripe, Burello, Caudino, Magnadorsa, Montale, Montefortino, Morello, Ostra Vetere, Palazzo, Piticchio, Ripalta, Serra dei Conti, Torre e Venatura in provincia di Ancona e Chiaserna in provincia di Pesaro.


Storia postale del 4 agosto



Lettera semplice nel distretto di Roma con ACS di Roma.


 

 

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