Domenica 30 luglio 1944
GLI
ULTIMI GIORNI DI FIRENZE
Firenze – Il cardinale Elia Della Costa va in piazza San Marco
per incontrare Fuchs e per chiedergli un salvacondotto per i suoi
emissari che dovrebbero mettersi in contatto con l’Alto comando Alleato,
è il suo estremo tentativo.
Fuchs replica seccamente che essendosi Alexander rifiutato di
considerare Firenze “città aperta”, Kesselring non ha più alcun obbligo
di limitare la sua libertà d’azione.
Sempre a Firenze avviene oggi l’esodo della popolazione che ieri aveva
letto sui muri della città i manifesti del Comando Tedesco che
annunciavano agli abitanti le zone lungo l’Arno di lasciare le loro case
entro le 12 di oggi.
Nelle foto visioni del ponte alla Carraia e Santa Trinita. Chi li sta
attraversando non sa che sarà per l’ultima volta.
Centocinquantamila persone si riversano nelle strade creando una visione
da apocalisse, da ”fine del mondo”, scrive Carlo Levi. Evacuati anche
tutti i degenti dell’ospedale di San Giovanni di Dio.
Da oggi la città rimane completamente priva di energia elettrica, i
tedeschi hanno distrutto la più importante centrale. Inizia il triste
periodo “dell’emergenza” (che durerà 25 giorni). Certamente uno dei più
brutti periodi della storia di questa città.
DELLA POLIZIA AUSILIARIA
In questi ultimi giorni di luglio, a La Spezia, vengono dimessi
d’autorità 106 dei 157 agenti della polizia ausiliaria (questurini)
ancora in servizio, “perché inetti, indisciplinati e subdoli” dice un
telegramma del capo della provincia.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Venezia – Si svolgono oggi le onoranze funebri per i morti
nell’attentato partigiano che ha provocata la distruzione di Cà
Giustiniani.
Nella foto la folla e le bare in piazza San Marco.
Alta Versilia - Un gruppo di partigiani ingaggia un duro scontro
con reparti delle brigate nere alle carceri giudiziarie di Massa. Muore
il partigiano diciottenne Giuseppe Minuto e altri due rimangono feriti.
Continuano in Carnia i combattimenti dei partigiani friulani volti
all’eliminazione dei presidi nemici. A Nimis, continua la battaglia fra
gli uomini della “Natisone” e le forze nazifasciste del presidio.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Su Monte Ornato, caposaldo nord occidentale dello schieramento
partigiano, si sviluppa un attacco in forze delle SS. La Brigata
partigiana della 10^ Bis Garibaldi, riceve l’ordine di resistere e
resiste per tutto il giorno agli attacchi provenienti da Gallena di
Serravezza, da Capezzano, da Valdicastello, da
Solaio. La resistenza si irrigidisce particolarmente sulla linea
Foce di Santa Barbara, Foce di Compito, mulattiera per Farnocchia;
un cerchio sulla displuviale intorno all’avvallamento di Sant’Anna. Alle
17 i partigiani contano quattro morti e cinque feriti, ma i tedeschi
battono in ritirata.
Montefiorino – Le forze di Kesselring, all’alba di oggi,
attaccano da tutti i quattro lati di Montefiorino, avanzando con carri
armati, autoblindo, artiglieria mobile, mortai, mitragliatrici pesanti e
con un gran numero di lanciafiamme per il combattimento ravvicinato. I
partigiani di Armando si preparano a fronteggiare tutto questo solo con
mitragliatrici e mortai leggeri. A sostenere l’urto della attesa
reazione partigiana, i tedeschi mandano avanti le truppe mongole
prigioniere, riempite di alcool, che cadono come mosche sotto il fuoco
delle mitragliatrici partigiane, piazzate strategicamente a spazzare le
vie d’accesso più agibili. In questo primo giorno di battaglia, i
tedeschi perdono circa 1.800 uomini, uccisi ancor prima di raggiungere i
campi aperti. Se le forze aeree alleate, distanti solo 15 minuti di
volo, avessero rispettato l’accordo di intervenire in quel momento
cruciale, secondo Armando avrebbero potuto annientare i tedeschi, privi
di coperture, e aprire una breccia nel cuore della linea Gotica. Ma
purtroppo nessun aereo appoggia l’azione difensiva dei partigiani. I
cinquemila aerei della Tactical Air Force sono stati trasferiti in
Sardegna per coprire lo sbarco del prossimo 15 agosto in Provenza. Senza
il sostegno dell’aviazione Armando decide che è giocoforza disimpegnare
le sue forze. I combattimenti si svolgono nella zona di Villa Minozzo,
al Passo delle Radici (dove i partigiani sono guidati da “Mario il
Modenese”) e al Colle di Santa Giulia dove, con i forconi e le falci,
partecipa anche l’intera popolazione di Monchio.
Continuano in Carnia i combattimenti dei partigiani friulani
volti all’eliminazione dei presidi nemici. A Nimis, continua la
battaglia fra gli uomini della “Natisone” e le forze nazifasciste del
presidio.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Aosta - Nel corso di un combattimento i tedeschi
uccidono a Vens il cecoslovacco Dobry e il sedicenne Aldo Fraioli
sfasciando le loro teste con il calcio del fucile. Il paese di
Cerlogne viene incendiato. Alcuni feriti cercano riparo a Vens,
ma vengono eliminati. Vengono poi fucilati undici partigiani e tre
civili.
Provincia di Cuneo – Santo Stefano Roero - Una pattuglia
tedesca in rastrellamento cattura il partigiano Serafino Chiesa della
brigata Canale. Lo conduce in località Madonna delle Grazie dove
uno dei soldati gli spara un colpo di rivoltella alla tempia e poi lo
butta per una scarpata.
Provincia di Modena - Inizia la rappresaglia per l'attentato del
28 ai loro camion. Un colonnello e alcuni ufficiali tedeschi insieme a
una squadra di soldati scelgono venti civili rinchiusi nelle carceri e
li portano sulla piazza Grande. Due tentano di fuggire e vengono
freddati subito. Gli altri diciotto, disposti su due righe, parte in
piedi, parte in ginocchio, parallelamente al palazzo vescovile, vengono
uccisi a raffiche di mitra. Alcuni degli ufficiali sparano insieme al
plotone di esecuzione. I corpi vengono lasciati sulla piazza.
Provincia di Piacenza – A Stra di Nibbiano, durante
un’azione di rappresaglia compiuta, sembra, da militi fascisti, muoiono
di morte violenta cinque donne e due abitanti del luogo.
Provincia di Reggio Emilia – A Cerredolo, una frazione del
comune di Toano, dopo uno scontro fra partigiani e soldati perdono la
vita per rappresaglia tre civili innocenti.
DALLA GERMANIA: LA LOTTA AL RIBELLISMO
Come in Italia, la resistenza contro la dittatura tedesca sta crescendo
in tutti i paesi occupati. Hitler reagisce a questa evoluzione degli
eventi pubblicando oggi il decreto per la lotta contro i terroristi e i
sabotatori (Bekampfung von Terroristen und Saboteuren). Coloro che sono
sorpresi a commettere attentati contro persone e cose vanno “abbattuti
sul posto”. Evidentemente non è previsto che si catturino prigionieri,
dal momento che Hitler ordina soltanto per i colpevoli arrestati in
seguito la consegna ai “comandi della Sicherheits –polizei e dell’SD.
Kesselring trasferisce il suo Quartier Generale da Monsummano a
Recoaro.
Storia Postale del 30 luglio
Lettera semplice da Gallio (VI) a Piano d’Arta (UD). Censurata in arrivo
con fascetta, bollo della Commissione Provinciale di Censura di Udine
24R, bollo in cartella Prelevata/Restituita e bollo del censore 35.
Lunedì 31 luglio 1944
DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Il seguente odierno rapporto del comando provinciale della GNR di
Piacenza, descrive la situazione nella provincia:
“Attualmente la forza si aggira sui 500 uomini. Parte di questa
forza, circa 300, è a disposizione dei comandi germanici per operazioni
di rastrellamento, guardia ad opere d’arte, guardia ai magazzini
militari, ecc.
Dalla forza a disposizione (del comando provinciale), solo venti uomini
possono essere impiegati, perché i rimanenti sono elementi fisicamente
non idonei e pronti a rassegnare le dimissioni nel caso si dovessero
chiedere loro maggiori sacrifici. Da qualche giorno la propaganda
avversaria cerca di influenzare le famiglie degli ufficiali e dei
militi. Ciò ha portato a un aumento di domande di dimissioni. (…)
Degli attuali 37 ufficiali, ben 17 sono stati riconosciuti non idonei
fisicamente al servizio incondizionato dal dirigente il servizio
sanitario”.
DALLA RSI: DELLE BRIGATE NERE
La XXXIV Brigata Nera “Giovanni Briatore”, comandante Mario
D’Agostino, secondo le segnalazioni della GNR provinciale, “stenta a
costituirsi per mancanza assoluta di elementi; la federazione
preoccupata per l’assenteismo dei pochi fascisti idonei, tenta di
reclutare fra i reparti alle armi, gli elementi necessari”. Si tratta
del cannibalismo tipico della repubblica di Salò, ogni reparto cerca di
“mangiare” uomini agli altri reparti.
Scarsissime le notizie sulla Brigata Nera di Parma “Gavazzoli” (la XXVII).
GLI
ULTIMI GIORNI DI FIRENZE
Firenze - Gli artificieri tedeschi preparano le buche che
dovranno ricevere le mine antiuomo che dovranno rendere inagibile il
Ponte Vecchio che Hitler ha deciso di risparmiare.
DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Il Sottosegretario agli Esteri Conte Serafino Mazzolini
viene nominato Ambasciatore.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua l’attacco nazifascista alla “Repubblica di
Montefiorino”. In questi giorni il generale Messerle ha inviato
emissari per guadagnare tempo. Ha finto di trattare, ma Ricci ha sempre
rifiutato di discutere. La situazione si sta facendo critica per le
forze della resistenza. La missione inglese fa saltare il deposito di
armi e munizioni predisposto per l’arrivo dei paracadutisti e si
allontana, nonostante le ripetute richieste da parte dei partigiani che
fossero loro distribuite per prolungare la resistenza.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Firenze – Alcune formazioni partigiane operanti nei dintorni
della città, e precisamente due compagnie della 3^ brigata Rosselli e
due della Lanciotto, per un complesso di circa 200 uomini, sono riuscite
a filtrare nell’abitato.
Continuano in Carnia i combattimenti dei partigiani friulani
volti all’eliminazione dei presidi nemici. A Nimis, continua la
battaglia fra gli uomini della “Natisone” e le forze nazifasciste del
presidio.
RESISTENZA: RAPPRESAGLIE TEDESCHE
Provincia di Firenze - Eccidio a Figline Valdarno: 10
morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25
aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza
descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).
Storia Postale del 31 luglio
Il ministro Liverani, con una ordinanza postuma, riconosce la
validità dei valori soprastampati GNR di Brescia (prima distribuzione il
20 dicembre 1943) e di Verona con decorrenza da oggi e scadenza il 15
agosto 1944 con la possibilità del cambio al 30 agosto.
Ancora una lettera semplice inviata a Mantova e ivi censurata dalla
Commissione Provinciale 51R con uso di fascetta locale rosa. A destra
una cartolina illustrata inviata a cavour (TO) e ivi censurata dalla
Commissione Provinciale con il bollo 33R, bollo lineare
Prelevata/Restituita e bollo del censore 93.
Martedì 1 agosto 1944
RELAZIONI CON L’ESTERO
Mazzolini accompagna da Mussolini una delegazione della
Repubblica di San Marino che chiede il suo intervento presso i tedeschi
affinché il territorio sanmarinese sia preservato dagli orrori della
guerra.
L'incaricato di Affari in Croazia viene ricevuto da Mazzolini al quale
manifesta il desiderio del Governo Croato per l'invio di un
rappresentante diplomatico italiano a Zagabria.
DELLA BRIGATA NERA ROMOLO GORI (ROVIGO)
A proposito della XIX Brigata Nera “Romolo Gori”, comandante Anteo
Zamboni, la GNR provinciale segnala oggi: “L’organizzazione del corpo
CC.NN. (Brigata Nera del Polesine) è in corso in tutti i centri della
provincia”.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
La Carnia viene dichiarata “zona libera”, mentre continuano i
combattimenti dei partigiani friulani volti all’eliminazione dei presidi
nemici. A Nimis, continua la battaglia fra gli uomini della
“Natisone” e le forze nazifasciste del presidio.
Fiesole (FI) – Il CTLN (Comitato Toscano di Liberazione
Nazionale) ordina alle bande che operano intorno a Firenze di convergere
sulla città. Su un arco che va dalla zona di Monte Morello fino al
gruppo del Monte San Michele, iniziano la loro marcia di avvicinamento
le brigate garibaldine riunite nella divisione Arno. Dalla zona del
Monte Giovi converge verso Firenze la 2^ brigata Rosselli, mentre da
Montespertoli, Lastra a Signa si mette in movimento la 3^ brigata
Rosselli, e nella zona di Impruneta – Grassina la 4^ Rosselli. La sola
che non è in grado di poter contribuire è la 1^ Rosselli, operante in
Lucchesia. A queste formazioni sono pronte ad aggregarsi le forze
partigiane cittadine: circa 2800 uomini delle squadre SAP (Squadre di
azione patriottica) organizzate dai cinque partiti antifascisti.
Le manovre di avvicinamento alla città si svolgono nel complesso
secondo i piani predisposti ma rappresentano un massacrante succedersi
di spostamenti attraverso un terreno in gran parte scoperto che permette
ai tedeschi di individuare la direttrice di marcia e di attaccare, con
una enorme superiorità di mezzi, le formazioni partigiane. A Monte
Maggio, Monte Murlo, Poggio Firenze, Fonte Santa, Incontro, Alberaccio
avvengono accaniti scontri fra paracadutisti tedeschi e i reparti
partigiani, che si aggrappano a tali posizioni per impedire ai nazisti
di costituire un’ultima linea di resistenza a sud di Firenze.
La 2^ brigata Rosselli, attaccata dai tedeschi mentre varca
l’Arno, subisce gravissime perdite e il suo comandante, Vittorio
Barbieri viene catturato e fucilato nei pressi di Fiesole.
Il comandante della brigata Sinigallia, Gracco, nella sua corsa
verso Firenze entra in contatto con il comandante di un’unità canadese
che loda i garibaldini per la loro disciplina e marzialità. “Posso
assicurarle che farà spesso questa constatazione , salendo al Nord”
risponde Gracco dopo avere ringraziato.
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Il Comando militare unico del CTLN, viene installato nei locali
della società Larderello, al n°2 di Piazza Strozzi, mentre nell’ufficio
del socialista Natale dell’Oppio, in via Condotta 8, si riuniscono i
rappresentanti del Comitato: Enzo Enriques Agnoletti per il Partito
d’Azione, Giuseppe Rossi per i comunisti, Mario Augusto Martini per la
DC, Foscolo Lombardi per i socialisti e Aldobrando Medici Tornaquinci
per i liberali.
Nella “repubblica di Bobbio” viene creata oggi una giunta con la
partecipazione di quattro partiti.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Cuneo – A Paesana, tedeschi, misti a militari
italiani della Nembo e della Folgore, impiccano in località Santa
Margherita un civili (Bonansea) perché ha dato da mangiare e dormire
ai partigiani e trucidano sulla porta di casa un settantenne. Ucciso
anche il settantacinquenne Giuseppe Oliviero perché, sordo, non ha udito
l'Alt! dato da una pattuglia di rastrellatori tedeschi. Mentre tentava
di fuggire, viene colpito a morte pure il civile Matteo Chiaffredo,
ventenne.
Provincia di Modena - A Monchio e Frassinoro vengono
fucilati due civili. A Modena, sulla via Emilia Est, a un
chilometro circa oltre la chiesa di San Lorenzo, per rappresaglia al
ferimento di un tedesco, vengono prelevati cinque uomini rinchiusi poi
nel carcere di Castelfranco e fucilati.
Provincia di Pisa – A Pisa un reparto di Waffen SS proveniente da
Cisanello, avuta una segnalazione, entra nella casa dell'ebreo
Pardo Roques in via Sant'Andrea, fa man bassa di danaro e gioielli, poi
rinchiude in una stanza buia sette persone ebree e cinque cattoliche e
le massacra con delle bombe a mano.
Provincia di Reggio Emilia - A Minozzo vengono passati per
le armi sei civili, e un altro a Sonareto, dopo sevizie.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Nella repubblica di Montefiorino, dopo tre giorni di accaniti
combattimenti, i partigiani riescono a sottrarsi all’accerchiamento.
Dopo avere bruciato i mezzi catturati, prendendo solo i cavalli e i muli
per trasportare le armi pesanti, 4750 partigiani sui cinquemila di cui
disponeva Armando Ricci si dileguano nella notte, alla volta di zone di
sicurezza prestabilite fra il Monte Cimone e la Nuda. Il ripiegamento
viene effettuato regolarmente protetto da durissimi scontri di
retroguardia. Alla gente del posto lasciano da seppellire duecento dei
loro compagni. I tedeschi, secondo le loro stesse stime, hanno perso
2.082 uomini e non hanno il coraggio o i mezzi per inseguire i
partigiani lungo le loro insidiose mulattiere. E’ stata comunque la
popolazione civile che ha pagato il prezzo più alto. I tedeschi, per
rappresaglia, hanno incendiato e devastato quasi tutti i centri abitati
della zona.
Montefiorino
dopo il passaggio delle truppe tedesche
Firenze
– Mentre i camerati iniziano a minare sistematicamente tutti gli edifici
circostanti la zona del Ponte Vecchio altri soldati hanno piazzato le
mitragliatrici e fanno buona guardia anche che nessuno possa accedere ai
ponti.
Nella foto un gendarme tedesco vigila al Ponte alle Grazie.
In questa terza foto sono visibili gli ordigni esplosivi che
faranno saltare in aria questo e tutti gli altri negozi e stabili di Via
Por Santa Maria. Quello che si vede in queste foto fra tre giorni sarà
solo un cumulo di rovine Da ieri sera la città è completamente senza
acqua ed e caduta nel buio più assoluto, dopo che a seguito dei
cannoneggiamenti degli Alleati, è stata interrotta la linea ad alta
tensione che giunge alla cabina di Tavarnuzze.
Questa zona del fronte è quella dove, in questi giorni, si registra la
maggiore pressione alleata.
Storia Postale del 1° agosto
Cartolina illustrata inviata da Cuneo a Chieri (TO) dove venne censurata
dalla Commissione Provinciale di Torino 33R con il solo bollo del
censore 100, affrancata con un valore che mostra l’effige reale. fuori
corso dal 16 marzo, non fu segnalato da tassare. A destra una cartolina
raccomandata regolarmente affrancata 0,90 (0,30 cartolina fuoridistretto
+ 0,60 di raccomandazione aperta) con una tripletta del 0,30
sovrastampato GNR
Mercoledì 2 agosto 1944
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Alle 17 parte da Verona per i lager di Buchenwald e Ravensbruck un
convoglio con circa 300 ebrei coniugi di matrimonio misto presi dai
tedeschi. Provengono da Fossoli, Torino, Milano e Padova.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Alta Versilia - Un reparto tedesco fa saltare il ponte di
Marciaso in Lunigiana.
I tedeschi, con una sessantina di uomini, rinnovano i loro attacchi
contro i partigiani a Farnocchia e nella zona di Sant’Anna ma vengono
respinti.
Nella zona di Montefiorino, i partigiani che si sono defilati
stanno dirigendosi alla volta delle zone prestabilite attraverso
mulattiere e strade secondarie. I tedeschi hanno avuto 2080 morti mentre
i partigiani hanno lasciato sul terreno 250 compagni e hanno portato con
se 70 feriti.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Oggi si costituisce la “Repubblica di Torriglia.
In Carnia i combattimenti dei partigiani friulani hanno portato
alla creazione di una vasta zona libera. Resta in mano tedesca soltanto
Tolmezzo. Dopo undici giorni di combattimenti la “Natisone” espugna il
presidio di Nimis, forte di 700 uomini, mentre in solo giorno sono
caduti quelli di Vendroza, Molinis e Ciseriis. La “Garibaldi Friuli” ha
attaccato il forte “Osoppo” col suo battaglione “Matteotti” composto da
45 uomini comandati da “Furore”: i 1500 difensori sono stati volti in
fuga, le difese del forte fatte saltare, il bottino, enorme (tra cui
7000 bombe a mano), è stato trasportato in montegna con l’aiuto degli
abitanti del luogo. La “Osoppo Friuli” si è attestata anch’essa nella
zona libera e ha fatto fallire un’incursione tedesca contro i suoi
depositi.
A Venezia un soldato tedesco viene ucciso da due colpi di fucile
sparati da una casa.
Otto legionari del comando sezione della GNR Ferroviaria di
Casale Monferrato vengono arrestati perché trovati in possesso di un
tesserino – lasciapassare del CLN locale, “buono per ogni evenienza”.
RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI
Provincia di Lucca – A Compignano, presso Villa Rossi,
vengono uccisi undici civili e una donna.
Provincia di Modena - A Frassinoro e a Serpiano di
Pievepelago vengono fucilati due civili. Due fratelli vengono
impiccati a Barigazzo insieme a due partigiani.
Provincia di Pisa – A Pisa, una pattuglia di SS entra
nella canonica di San Biagio in cui sono nascoste undici persone, tra
cui cinque donne, due ventenni, e alcuni vecchi. I tedeschi chiedono del
vino e poi, dopo averlo bevuto, vogliono le donne. Gli uomini si
oppongono, le SS sparano prima a loro e poi alle donne. Quindi gettano
fascine sui cadaveri e appiccano il fuoco con bombe incendiarie.
L'orologio d'un morto è rimasto fermo alle 13,43. Le stesse SS si
spostano in un'abitazione vicina, violentano una ragazza ventitreenne
davanti al fidanzato (che poi uccidono a baionettate) e ai genitori. La
ragazza fugge dopo la violenza, ma viene colpita alla testa da un colpo
di rivoltella. Raccolta la morente, la impiccano col filo spinato a un
albero nei pressi dell'aia della casa. Nel frattempo hanno buttato bombe
incendiarie nella casa dove undici persone muoiono arse vive.
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: ATTIVITA’ DELLA X MAS
Giudizi aspri sulla Decima vengono espressi anche da fonti
fasciste. Il Capo del Servizio Informazioni Difesa segnala al
Sottosegretariato della Marina “che in ambienti milanesi e fiorentini
gli ufficiali, specialmente giovani, e sottufficiali del Battaglione
“San Marco” e della X Flottiglia dispongono di forti somme di danaro,
ritenute provenienti da azioni poco chiare…”. E il capo della Provincia
di Milano, Mario Bassi, in un appunto a Mussolini:
“Continuano con costante preoccupazione le azioni illegali commesse
dagli appartenenti alla X Mas. Furti, rapine, provocazioni gravi, fermi,
perquisizioni, contegni scorretti in pubblico, rappresentano quasi la
caratteristica speciale di questi militari…La cittadinanza, oltre ad
essere allarmata per queste continue vessazioni, si comanda come
costoro, che dovrebbero essere sottoposti ad una rigida disciplina
militare, possano agire impunemente e senza alcuna possibilità di
punizione, in quanto, com’è noto, nessun accertamento diretto è
possibile presso il comando, il quale, col comodo pretesto che si tratta
di delinquenti comuni travestiti da appartenenti alla X Mas, rifiuta di
fornire qualsiasi notizia atta alla identificazione dei responsabili”.
Quanto a Borghese, i sospetti su una sua presunta “vocazione al
complotto” non sono del tutto cessati, anzi si rafforzano, accentuando
lo stato di disgregazione del potere di Salò.
“Il Comandante Borghese” telegrafa oggi il Capo della Provincia di
Torino “effettua guerra indipendente ed incurante operazioni belliche
germaniche provincia Aosta, creando serie difficoltà. Secondo Comando
germanico, principe Borghese aveva tentato farsi riservare fascia
confine svizzero senza collegamento alcuno con altre forze con altre
forze italiane et germaniche. Ad Aosta tutti concordano nei seri dubbi
sulla fedeltà di Borghese alla RSI et temono sorprese”.
Storia Postale del 2 agosto
Da “Il Gazzettino” di Verona:
Cedola di commissione libraria.
Un piego comunale come stampe a tariffa ridotta e una tariffa lettera
raccomandata aperta 1,10 (0,50 + 0,60).
Lettera semplice inviata da Gravedona (CO) a Nantes (FR) censurata in
partenza dalla Commissione Provinciale 17R di Como con fascetta, bollo
della Commissione con stella al centro e bollo del censore (26).
Censurata in transito da Monaco con bollo rosso Ad. Regolarmente
affrancata 1,25 per estero con valore della Provvisoria.
Giovedì 3 agosto 1944
DELLE BRIGATE NERE
Con più di un mese di ritardo sulla data dell’emanazione (il 30 giugno),
la “Gazzetta Ufficiale d’Italia” pubblica il decreto legislativo del
duce sulla “Costituzione del corpo ausiliario delle squadre d’azione di
Camicie Nere”. La nuova legge dà veste legale all’ordine firmato da Mussolini e aggiunge: “Il ministro segretario del partito” è il
comandante del nuovo corpo (art. 2); gli appartenenti alle squadre
d’azione dell’ottobre 1943 poi passati alle forze armate, alla GNR e
alla polizia possono chiedere di essere trasferiti alle Brigate Nere
(art. 6); ufficiali e sottufficiali delle forze armate, della GNR e
della polizia, purché iscritti al partito, possono essere spostati
d’autorità nel nuovo corpo (art. 6); ciascuna Brigata Nera porterà il
nome di un caduto per la causa del fascismo repubblicano (art. 8); il
servizio prestato nelle Brigate Nere verrà considerato, a tutti gli
effetti, come servizio militare (art. 9).
DELLA BRIGATA NERA EMILIO PICOT (AOSTA)
A proposito della III Brigata Nera “Emilio Picot” di Aosta (Comandante
l’ingegner Giuseppe Berio), la GNR oggi commenta che in provincia il
Partito Fascista Repubblicano è “impreparato, sia numericamente, sia
qualitativamente” a dar vita alle nuove formazioni. I fascisti hanno
paura per “l’assoluta mancanza di adeguate misure di protezione verso il
singolo e le rispettive famiglie”
DELLA BRIGATA NERA FRANCESCO CAPPELLINI (TREVISO)
A proposito della XX Brigata la GNR provinciale segnala oggi, dopo la
segnalazione del 26 luglio, che non è soltanto la paura che spinge i
fascisti a dimettersi:
“Taluni (…) mettono in relazione questa tendenza ad appartarsi col
fatto della costituzione delle “Brigate Nere”, per il desiderio dei più
di rimanere estranei all’azione che tale brigata è chiamata a svolgere
in concorso con le forze di polizia, per il mantenimento dell’ordine e
della sicurezza pubblica.
E’ certo che, alla riunione indetta presso la federazione per discutere
proprio sulla costituzione di un reparto armato della “Brigata Nera”,
intervennero solo un centinaio di fascisti, buona parte dei quali,
quando intesero parlare di precettazione obbligatoria, si allontanarono
dalla sala adducendo scuse più o meno plausibili (1)”.
…………
(1) Seguiranno altre due segnalazioni (senza data) con le quali si
vedrà come i dirigenti fascisti rimpiazzeranno i dimissionari:
“Circolano per le vie di Treviso e provincia, ragazzi di 13 – 14 anni
vestiti di grigioverde e in camicia nera, armati di moschetto e qualche
volta il mitra. Essi farebbero parte delle Brigate Nere della locale
federazione fascista che li impiegherebbe in operazioni di polizia. La
popolazione, anche quella orientata favorevolmente verso la Repubblica
Sociale Italiana, critica tali arruolamenti, stigmatizzando i dirigenti
responsabili del PFR”.
I risultati, però, resteranno magrissimi:
“Viene segnalato che la XX Brigata Nera di Treviso è in via di
organizzazione. Pochi sono i fascisti che hanno aderito alla sua
costituzione: cinquanta elementi su 2.000 iscritti ai vari fasci. Alcuni
di essi sono troppo giovani per rendersi conto della gravità del compito
e della responsabilità che viene loro demandata, mentre altri non sono
addestrati alla guerriglia anti – partigiana o non conoscono affatto le
armi e tanto meno il loro impiego tecnico e tattico. Mal combinate le
azioni effettuate, tanto che si sono registrate rilevanti perdite in
uomini e materiali rispetto agli avversari”.
GLI ULTIMI GIORNI DI FIRENZE
Firenze
– Il comandante tedesco Fuchs (nella foto), alle 14, con un colpo
a sorpresa, dichiara lo stato di emergenza. Fa affiggere il manifesto
(vedi sotto)
con il quale viene ordinato ai cittadini di rimanere chiusi
confinati nelle proprie abitazioni sbarrate, mentre la città è
continuamente percorsa da carri armati e da paracadutisti. Nella foto il
feldmaresciallo Kesselring, venuto oggi a Firenze, sul ponte Vecchio
(1).
Alle 21,55 i tedeschi iniziano la distruzione dei ponti sull’Arno in
città. Una specie di terremoto scuote la terra, le nubi di polvere si
moltiplicano, mentre si susseguono i boati delle mine possono
distinguersi scoppi minori. E’ il rumore delle mitragliatrici che
sparano contro gruppi di partigiani che tentano, inutilmente, di salvare
dalla distruzione i ponti della Vittoria e della Carraia. Al ponte alla
Vittoria riescono a raggiungere i fili che collegano le mine alla
stazione di brillamento, ma sono respinti prima che possano tagliarli.
Al ponte alla Carraia i partigiani si impadroniscono di una
mitragliatrice tedesca, poi debbono anch’essi ritirarsi. I primi ponti a
venire distrutti sono quello delle Grazie e quello di San Nicolò. Poi
quello di Santa Trinita e gli altri (Carraia e Vittoria) a seguire. Le
esplosioni si susseguono a intervalli di circa due ore, l’ultima, la più
violenta, ha luogo alle 5 del 4 agosto: è il sommovimento che distrugge
i quartieri attorno al Ponte Vecchio.
………..
(1) Da questo momento le strade di Firenze vivranno solo nel
trasporto dei morti. Come per la peste, con l’assedio dentro le mura.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Apuania - Nella canonica di Adelano, nel
comune di Zeri di Massa – Carrara (tutto lo zerasco è sottoposto
da oggi ad un furioso rastrellamento durante il quale vengono distrutte
la canonica di Coloretta, incendiate 22 case a Patigno, 38 a Noce, 18 a
Castello, 16 a Berugliara, tre a Seralunga, 21 a Coloretta, 14 a Adelano,
la chiesa di Rossano, la canonica e tutto il paese, muoiono 8
partigiani, 24 civili, 2 sacerdoti per un totale di 24 persone), viene
fucilato il parroco don Eugenio Grigoletti, perché in seguito a
rastrellamento e perquisizione gli erano stati trovati in casa oggetti
appartenuti a partigiani di sua conoscenza e ad americani paracadutati
nella zona qualche giorno prima. Durante lo stesso rastrellamento è
colpito a morte don Angelo Quiligotti, canonico e insegnante.
Provincia di Cuneo – A Murazzano, sulla strada fra Savona e Bra,
alcuni soldati tedeschi uccidono dapprima 2 persone sulla base
dell’accusa infondata di avere appoggiato i partigiani e poi altre 2
senza alcun motivo o per pura sete di sangue.
Provincia di Firenze - Rignano sull’Arno – Alle 20, nella
villa della tenuta “Focardo” di proprietà dell’ing. Roberto Einstein
(cugino di Albert Einstein), vengono trucidate a raffiche di mitra la
moglie e le due figlie. L’ing. Einstein, che era riuscito a fuggire nei
campi all’arrivo delle SS, sente la moglie che grida: “Roberto!
Roberto!”. Lui vorrebbe raggiungerla; ma d’improvviso avverte il
crepitio dei mitra. Dopo cinque minuti si alzano le fiamme. Mentre la
casa brucia, i tedeschi, in cerchio, sparano raffiche verso la campagna.
Se ne vanno verso l’una e mezzo di notte. Quando Roberto Einstein può
rientrare a casa, trova sulla porta questa scritta: “Oggi 3 agosto
1944, abbiamo giustiziato i componenti della famiglia Einstein, nemici
del Reich”. Nel salone si trovano i corpi semicarbonizzati delle tre
donne. Le ragazze mostrano segni di violenza carnale. L’ing. Einstein
fugge urlando (1).
Provincia di Lucca – A Massacciuccoli durante uno dei
consueti rastrellamenti parziali in cerca di uomini validi, i tedeschi
scoprono due civili, Orlando Marlia e Olindo Del Soldato, con indosso
delle armi in un nascondiglio in padule, li conducono nel territorio di
bonifica del conte Minutoli e li passano per le armi. Nella zona di
Zum Zeri, in Lunigiana, durante un rastrellamento punitivo un gruppo
di tedeschi e fascisti uccidono circa 150 partigiani e 50 civili.
Provincia di Venezia – A Venezia, per vendicare il
commilitone ucciso il giorno precedente i tedeschi, nello stesso luogo
dell’attentato, sulla riva dell’Impero, fucilano sette detenuti politici
antifascisti.
Hitler emana l’ordine di fucilare senza processo non solo gli
autori ma anche i sospetti di qualunque atto di sabotaggio.
………..
(1) Riapparirà dopo cinque giorni, lacero, irriconoscibile, facendo
discorsi sconnessi. Qualche tempo dopo si suiciderà con il cianuro.
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Fra il 24 luglio ed oggi, il CTLN (Comitato Toscano di Liberazione
Nazionale) ha proceduto a tutte le nomine per le cariche pubbliche.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Termina la battaglia di Montefiorino. Tedeschi e fascisti,
vistasi sfuggire la preda, sfogano la loro rabbia sulle popolazioni
della zona. Comunque, con il grande rastrellamento, hanno annullato il
piano dei partigiani di costituire una zona libera permanente dietro le
linee tedesche, ma non sono riusciti ad annientare le forze partigiane e
hanno subito fortissime perdite. Armando Ricci, comandante dei
5000 partigiani della ex Repubblica di Montefiorino, con un
migliaio dei suoi uomini, raggiunge la zona di Montecenere alla
mezzanotte di oggi. La gente li accoglie con baci e abbracci, li
rifocilla con pane e uova e gli cede i propri letti ancora caldi:
“Riposate in pace, veglieremo su di voi. Avete già fatto la vostra
parte”.
Storia Postale del 3 agosto
Biglietto postale da 0,25 con affrancatura aggiunta di 0,25 a
completamento della tariffa lettera, da Corneglia (PR) a Trieste. A
fianco una busta del Comune di Rescaldina (MI) inviata a Milano e
affrancata 1,10 come se si trattasse di una lettera raccomandata aperta
(0,50 lettera fuori distretto + 0,50 di raccomandazione aperta), ma in
realtà mancano sia gli elementi di riferimento della raccomandazione e
la lettera presenta anche due segnatasse da 0,05 in sostituzione dei
pari valore ordinari.
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