il tramonto di un regno




 
 






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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

10° Periodo: dal 20 luglio al 14 agosto 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Terza parte (dal 30 luglio al 3 agosto 1944)
 

Domenica 30 luglio 1944

GLI ULTIMI GIORNI DI FIRENZE
Firenze – Il cardinale Elia Della Costa va in piazza San Marco per incontrare Fuchs e per chiedergli un salvacondotto per i suoi emissari che dovrebbero mettersi in contatto con l’Alto comando Alleato, è il suo estremo tentativo.
Fuchs replica seccamente che essendosi Alexander rifiutato di considerare Firenze “città aperta”, Kesselring non ha più alcun obbligo di limitare la sua libertà d’azione.

Sempre a Firenze avviene oggi l’esodo della popolazione che ieri aveva letto sui muri della città i manifesti del Comando Tedesco che annunciavano agli abitanti le zone lungo l’Arno di lasciare le loro case entro le 12 di oggi.

Nelle foto visioni del ponte alla Carraia e Santa Trinita. Chi li sta attraversando non sa che sarà per l’ultima volta.

Centocinquantamila persone si riversano nelle strade creando una visione da apocalisse, da ”fine del mondo”, scrive Carlo Levi. Evacuati anche tutti i degenti dell’ospedale di San Giovanni di Dio.

Da oggi la città rimane completamente priva di energia elettrica, i tedeschi hanno distrutto la più importante centrale. Inizia il triste periodo “dell’emergenza” (che durerà 25 giorni). Certamente uno dei più brutti periodi della storia di questa città.

DELLA POLIZIA AUSILIARIA
In questi ultimi giorni di luglio, a La Spezia, vengono dimessi d’autorità 106 dei 157 agenti della polizia ausiliaria (questurini) ancora in servizio, “perché inetti, indisciplinati e subdoli” dice un telegramma del capo della provincia.



RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI

Venezia – Si svolgono oggi le onoranze funebri per i morti nell’attentato partigiano che ha provocata la distruzione di Cà Giustiniani.

Nella foto la folla e le bare in piazza San Marco.


Alta Versilia - Un gruppo di partigiani ingaggia un duro scontro con reparti delle brigate nere alle carceri giudiziarie di Massa. Muore il partigiano diciottenne Giuseppe Minuto e altri due rimangono feriti.

Continuano in Carnia i combattimenti dei partigiani friulani volti all’eliminazione dei presidi nemici. A Nimis, continua la battaglia fra gli uomini della “Natisone” e le forze nazifasciste del presidio.
 

 

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Su Monte Ornato, caposaldo nord occidentale dello schieramento partigiano, si sviluppa un attacco in forze delle SS. La Brigata partigiana della 10^ Bis Garibaldi, riceve l’ordine di resistere e resiste per tutto il giorno agli attacchi provenienti da Gallena di Serravezza, da Capezzano, da Valdicastello, da Solaio. La resistenza si irrigidisce particolarmente sulla linea Foce di Santa Barbara, Foce di Compito, mulattiera per Farnocchia; un cerchio sulla displuviale intorno all’avvallamento di Sant’Anna. Alle 17 i partigiani contano quattro morti e cinque feriti, ma i tedeschi battono in ritirata.

Montefiorino – Le forze di Kesselring, all’alba di oggi, attaccano da tutti i quattro lati di Montefiorino, avanzando con carri armati, autoblindo, artiglieria mobile, mortai, mitragliatrici pesanti e con un gran numero di lanciafiamme per il combattimento ravvicinato. I partigiani di Armando si preparano a fronteggiare tutto questo solo con mitragliatrici e mortai leggeri. A sostenere l’urto della attesa reazione partigiana, i tedeschi mandano avanti le truppe mongole prigioniere, riempite di alcool, che cadono come mosche sotto il fuoco delle mitragliatrici partigiane, piazzate strategicamente a spazzare le vie d’accesso più agibili. In questo primo giorno di battaglia, i tedeschi perdono circa 1.800 uomini, uccisi ancor prima di raggiungere i campi aperti. Se le forze aeree alleate, distanti solo 15 minuti di volo, avessero rispettato l’accordo di intervenire in quel momento cruciale, secondo Armando avrebbero potuto annientare i tedeschi, privi di coperture, e aprire una breccia nel cuore della linea Gotica. Ma purtroppo nessun aereo appoggia l’azione difensiva dei partigiani. I cinquemila aerei della Tactical Air Force sono stati trasferiti in Sardegna per coprire lo sbarco del prossimo 15 agosto in Provenza. Senza il sostegno dell’aviazione Armando decide che è giocoforza disimpegnare le sue forze. I combattimenti si svolgono nella zona di Villa Minozzo, al Passo delle Radici (dove i partigiani sono guidati da “Mario il Modenese”) e al Colle di Santa Giulia dove, con i forconi e le falci, partecipa anche l’intera popolazione di Monchio.

Continuano in Carnia i combattimenti dei partigiani friulani volti all’eliminazione dei presidi nemici. A Nimis, continua la battaglia fra gli uomini della “Natisone” e le forze nazifasciste del presidio.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Aosta - Nel corso di un combattimento i tedeschi uccidono a Vens il cecoslovacco Dobry e il sedicenne Aldo Fraioli sfasciando le loro teste con il calcio del fucile. Il paese di Cerlogne viene incendiato. Alcuni feriti cercano riparo a Vens, ma vengono eliminati. Vengono poi fucilati undici partigiani e tre civili.

Provincia di Cuneo – Santo Stefano Roero - Una pattuglia tedesca in rastrellamento cattura il partigiano Serafino Chiesa della brigata Canale. Lo conduce in località Madonna delle Grazie dove uno dei soldati gli spara un colpo di rivoltella alla tempia e poi lo butta per una scarpata.

Provincia di Modena - Inizia la rappresaglia per l'attentato del 28 ai loro camion. Un colonnello e alcuni ufficiali tedeschi insieme a una squadra di soldati scelgono venti civili rinchiusi nelle carceri e li portano sulla piazza Grande. Due tentano di fuggire e vengono freddati subito. Gli altri diciotto, disposti su due righe, parte in piedi, parte in ginocchio, parallelamente al palazzo vescovile, vengono uccisi a raffiche di mitra. Alcuni degli ufficiali sparano insieme al plotone di esecuzione. I corpi vengono lasciati sulla piazza.

Provincia di Piacenza – A Stra di Nibbiano, durante un’azione di rappresaglia compiuta, sembra, da militi fascisti, muoiono di morte violenta cinque donne e due abitanti del luogo.

Provincia di Reggio Emilia – A Cerredolo, una frazione del comune di Toano, dopo uno scontro fra partigiani e soldati perdono la vita per rappresaglia tre civili innocenti.

DALLA GERMANIA: LA LOTTA AL RIBELLISMO

Come in Italia, la resistenza contro la dittatura tedesca sta crescendo in tutti i paesi occupati. Hitler reagisce a questa evoluzione degli eventi pubblicando oggi il decreto per la lotta contro i terroristi e i sabotatori (Bekampfung von Terroristen und Saboteuren). Coloro che sono sorpresi a commettere attentati contro persone e cose vanno “abbattuti sul posto”. Evidentemente non è previsto che si catturino prigionieri, dal momento che Hitler ordina soltanto per i colpevoli arrestati in seguito la consegna ai “comandi della Sicherheits –polizei e dell’SD.

Kesselring trasferisce il suo Quartier Generale da Monsummano a Recoaro.
 

Storia Postale del 30 luglio

Lettera semplice da Gallio (VI) a Piano d’Arta (UD). Censurata in arrivo con fascetta, bollo della Commissione Provinciale di Censura di Udine 24R, bollo in cartella Prelevata/Restituita e bollo del censore 35.



Lunedì 31 luglio 1944

DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA

Il seguente odierno rapporto del comando provinciale della GNR di Piacenza, descrive la situazione nella provincia:
Attualmente la forza si aggira sui 500 uomini. Parte di questa forza, circa 300, è a disposizione dei comandi germanici per operazioni di rastrellamento, guardia ad opere d’arte, guardia ai magazzini militari, ecc.

Dalla forza a disposizione (del comando provinciale), solo venti uomini possono essere impiegati, perché i rimanenti sono elementi fisicamente non idonei e pronti a rassegnare le dimissioni nel caso si dovessero chiedere loro maggiori sacrifici. Da qualche giorno la propaganda avversaria cerca di influenzare le famiglie degli ufficiali e dei militi. Ciò ha portato a un aumento di domande di dimissioni. (…)

Degli attuali 37 ufficiali, ben 17 sono stati riconosciuti non idonei fisicamente al servizio incondizionato dal dirigente il servizio sanitario”
.

DALLA RSI: DELLE BRIGATE NERE
La XXXIV Brigata Nera “Giovanni Briatore”
, comandante Mario D’Agostino, secondo le segnalazioni della GNR provinciale, “stenta a costituirsi per mancanza assoluta di elementi; la federazione preoccupata per l’assenteismo dei pochi fascisti idonei, tenta di reclutare fra i reparti alle armi, gli elementi necessari”. Si tratta del cannibalismo tipico della repubblica di Salò, ogni reparto cerca di “mangiare” uomini agli altri reparti.

Scarsissime le notizie sulla Brigata Nera di Parma “Gavazzoli” (la XXVII).

GLI ULTIMI GIORNI DI FIRENZE

Firenze - Gli artificieri tedeschi preparano le buche che dovranno ricevere le mine antiuomo che dovranno rendere inagibile il Ponte Vecchio che Hitler ha deciso di risparmiare.

DEL MINISTERO DEGLI ESTERI
Il Sottosegretario agli Esteri Conte Serafino Mazzolini viene nominato Ambasciatore.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua l’attacco nazifascista alla “Repubblica di Montefiorino”. In questi giorni il generale Messerle ha inviato emissari per guadagnare tempo. Ha finto di trattare, ma Ricci ha sempre rifiutato di discutere. La situazione si sta facendo critica per le forze della resistenza. La missione inglese fa saltare il deposito di armi e munizioni predisposto per l’arrivo dei paracadutisti e si allontana, nonostante le ripetute richieste da parte dei partigiani che fossero loro distribuite per prolungare la resistenza.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Firenze – Alcune formazioni partigiane operanti nei dintorni della città, e precisamente due compagnie della 3^ brigata Rosselli e due della Lanciotto, per un complesso di circa 200 uomini, sono riuscite a filtrare nell’abitato.

Continuano in Carnia i combattimenti dei partigiani friulani volti all’eliminazione dei presidi nemici. A Nimis, continua la battaglia fra gli uomini della “Natisone” e le forze nazifasciste del presidio.

RESISTENZA: RAPPRESAGLIE TEDESCHE
Provincia di Firenze - Eccidio a Figline Valdarno: 10 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).


Storia Postale del 31 luglio

Il ministro Liverani, con una ordinanza postuma, riconosce la validità dei valori soprastampati GNR di Brescia (prima distribuzione il 20 dicembre 1943) e di Verona con decorrenza da oggi e scadenza il 15 agosto 1944 con la possibilità del cambio al 30 agosto.

Ancora una lettera semplice inviata a Mantova e ivi censurata dalla Commissione Provinciale 51R con uso di fascetta locale rosa. A destra una cartolina illustrata inviata a cavour (TO) e ivi censurata dalla Commissione Provinciale con il bollo 33R, bollo lineare Prelevata/Restituita e bollo del censore 93.




Martedì 1 agosto 1944

RELAZIONI CON L’ESTERO
Mazzolini accompagna da Mussolini una delegazione della Repubblica di San Marino che chiede il suo intervento presso i tedeschi affinché il territorio sanmarinese sia preservato dagli orrori della guerra.

L'incaricato di Affari in Croazia viene ricevuto da Mazzolini al quale manifesta il desiderio del Governo Croato per l'invio di un rappresentante diplomatico italiano a Zagabria.

DELLA BRIGATA NERA ROMOLO GORI (ROVIGO)
A proposito della XIX Brigata Nera “Romolo Gori”, comandante Anteo Zamboni, la GNR provinciale segnala oggi: “L’organizzazione del corpo CC.NN. (Brigata Nera del Polesine) è in corso in tutti i centri della provincia”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
La Carnia viene dichiarata “zona libera”, mentre continuano i combattimenti dei partigiani friulani volti all’eliminazione dei presidi nemici. A Nimis, continua la battaglia fra gli uomini della “Natisone” e le forze nazifasciste del presidio.

Fiesole (FI) – Il CTLN (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale) ordina alle bande che operano intorno a Firenze di convergere sulla città. Su un arco che va dalla zona di Monte Morello fino al gruppo del Monte San Michele, iniziano la loro marcia di avvicinamento le brigate garibaldine riunite nella divisione Arno. Dalla zona del Monte Giovi converge verso Firenze la 2^ brigata Rosselli, mentre da Montespertoli, Lastra a Signa si mette in movimento la 3^ brigata Rosselli, e nella zona di Impruneta – Grassina la 4^ Rosselli. La sola che non è in grado di poter contribuire è la 1^ Rosselli, operante in Lucchesia. A queste formazioni sono pronte ad aggregarsi le forze partigiane cittadine: circa 2800 uomini delle squadre SAP (Squadre di azione patriottica) organizzate dai cinque partiti antifascisti.

Le manovre di avvicinamento alla città si svolgono nel complesso secondo i piani predisposti ma rappresentano un massacrante succedersi di spostamenti attraverso un terreno in gran parte scoperto che permette ai tedeschi di individuare la direttrice di marcia e di attaccare, con una enorme superiorità di mezzi, le formazioni partigiane. A Monte Maggio, Monte Murlo, Poggio Firenze, Fonte Santa, Incontro, Alberaccio avvengono accaniti scontri fra paracadutisti tedeschi e i reparti partigiani, che si aggrappano a tali posizioni per impedire ai nazisti di costituire un’ultima linea di resistenza a sud di Firenze.

La 2^ brigata Rosselli, attaccata dai tedeschi mentre varca l’Arno, subisce gravissime perdite e il suo comandante, Vittorio Barbieri viene catturato e fucilato nei pressi di Fiesole.

Il comandante della brigata Sinigallia, Gracco, nella sua corsa verso Firenze entra in contatto con il comandante di un’unità canadese che loda i garibaldini per la loro disciplina e marzialità. “Posso assicurarle che farà spesso questa constatazione , salendo al Nord” risponde Gracco dopo avere ringraziato.

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Il Comando militare unico del CTLN, viene installato nei locali della società Larderello, al n°2 di Piazza Strozzi, mentre nell’ufficio del socialista Natale dell’Oppio, in via Condotta 8, si riuniscono i rappresentanti del Comitato: Enzo Enriques Agnoletti per il Partito d’Azione, Giuseppe Rossi per i comunisti, Mario Augusto Martini per la DC, Foscolo Lombardi per i socialisti e Aldobrando Medici Tornaquinci per i liberali.

Nella “repubblica di Bobbio” viene creata oggi una giunta con la partecipazione di quattro partiti.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Cuneo – A Paesana, tedeschi, misti a militari italiani della Nembo e della Folgore, impiccano in località Santa Margherita un civili (Bonansea) perché ha dato da mangiare e dormire ai partigiani e trucidano sulla porta di casa un settantenne. Ucciso anche il settantacinquenne Giuseppe Oliviero perché, sordo, non ha udito l'Alt! dato da una pattuglia di rastrellatori tedeschi. Mentre tentava di fuggire, viene colpito a morte pure il civile Matteo Chiaffredo, ventenne.

Provincia di Modena - A Monchio e Frassinoro vengono fucilati due civili. A Modena, sulla via Emilia Est, a un chilometro circa oltre la chiesa di San Lorenzo, per rappresaglia al ferimento di un tedesco, vengono prelevati cinque uomini rinchiusi poi nel carcere di Castelfranco e fucilati.

Provincia di Pisa – A Pisa un reparto di Waffen SS proveniente da Cisanello, avuta una segnalazione, entra nella casa dell'ebreo Pardo Roques in via Sant'Andrea, fa man bassa di danaro e gioielli, poi rinchiude in una stanza buia sette persone ebree e cinque cattoliche e le massacra con delle bombe a mano.

Provincia di Reggio Emilia - A Minozzo vengono passati per le armi sei civili, e un altro a Sonareto, dopo sevizie.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Nella repubblica di Montefiorino, dopo tre giorni di accaniti combattimenti, i partigiani riescono a sottrarsi all’accerchiamento. Dopo avere bruciato i mezzi catturati, prendendo solo i cavalli e i muli per trasportare le armi pesanti, 4750 partigiani sui cinquemila di cui disponeva Armando Ricci si dileguano nella notte, alla volta di zone di sicurezza prestabilite fra il Monte Cimone e la Nuda. Il ripiegamento viene effettuato regolarmente protetto da durissimi scontri di retroguardia. Alla gente del posto lasciano da seppellire duecento dei loro compagni. I tedeschi, secondo le loro stesse stime, hanno perso 2.082 uomini e non hanno il coraggio o i mezzi per inseguire i partigiani lungo le loro insidiose mulattiere. E’ stata comunque la popolazione civile che ha pagato il prezzo più alto. I tedeschi, per rappresaglia, hanno incendiato e devastato quasi tutti i centri abitati della zona.



 

Montefiorino dopo il passaggio delle truppe tedesche
 

 

 

 


 

 

Firenze – Mentre i camerati iniziano a minare sistematicamente tutti gli edifici circostanti la zona del Ponte Vecchio altri soldati hanno piazzato le mitragliatrici e fanno buona guardia anche che nessuno possa accedere ai ponti.







 

Nella foto un gendarme tedesco vigila al Ponte alle Grazie.




 

 

 

In questa terza foto sono visibili gli ordigni esplosivi che faranno saltare in aria questo e tutti gli altri negozi e stabili di Via Por Santa Maria. Quello che si vede in queste foto fra tre giorni sarà solo un cumulo di rovine Da ieri sera la città è completamente senza acqua ed e caduta nel buio più assoluto, dopo che a seguito dei cannoneggiamenti degli Alleati, è stata interrotta la linea ad alta tensione che giunge alla cabina di Tavarnuzze.

Questa zona del fronte è quella dove, in questi giorni, si registra la maggiore pressione alleata.

 

 



Storia Postale del 1° agosto

Cartolina illustrata inviata da Cuneo a Chieri (TO) dove venne censurata dalla Commissione Provinciale di Torino 33R con il solo bollo del censore 100, affrancata con un valore che mostra l’effige reale. fuori corso dal 16 marzo, non fu segnalato da tassare. A destra una cartolina raccomandata regolarmente affrancata 0,90 (0,30 cartolina fuoridistretto + 0,60 di raccomandazione aperta) con una tripletta del 0,30 sovrastampato GNR



Mercoledì 2 agosto 1944

LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Alle 17 parte da Verona per i lager di Buchenwald e Ravensbruck un convoglio con circa 300 ebrei coniugi di matrimonio misto presi dai tedeschi. Provengono da Fossoli, Torino, Milano e Padova.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Alta Versilia - Un reparto tedesco fa saltare il ponte di Marciaso in Lunigiana.
I tedeschi, con una sessantina di uomini, rinnovano i loro attacchi contro i partigiani a Farnocchia e nella zona di Sant’Anna ma vengono respinti.

Nella zona di Montefiorino, i partigiani che si sono defilati stanno dirigendosi alla volta delle zone prestabilite attraverso mulattiere e strade secondarie. I tedeschi hanno avuto 2080 morti mentre i partigiani hanno lasciato sul terreno 250 compagni e hanno portato con se 70 feriti.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Oggi si costituisce la “Repubblica di Torriglia.

In Carnia i combattimenti dei partigiani friulani hanno portato alla creazione di una vasta zona libera. Resta in mano tedesca soltanto Tolmezzo. Dopo undici giorni di combattimenti la “Natisone” espugna il presidio di Nimis, forte di 700 uomini, mentre in solo giorno sono caduti quelli di Vendroza, Molinis e Ciseriis. La “Garibaldi Friuli” ha attaccato il forte “Osoppo” col suo battaglione “Matteotti” composto da 45 uomini comandati da “Furore”: i 1500 difensori sono stati volti in fuga, le difese del forte fatte saltare, il bottino, enorme (tra cui 7000 bombe a mano), è stato trasportato in montegna con l’aiuto degli abitanti del luogo. La “Osoppo Friuli” si è attestata anch’essa nella zona libera e ha fatto fallire un’incursione tedesca contro i suoi depositi.

A Venezia un soldato tedesco viene ucciso da due colpi di fucile sparati da una casa.

Otto legionari del comando sezione della GNR Ferroviaria di Casale Monferrato vengono arrestati perché trovati in possesso di un tesserino – lasciapassare del CLN locale, “buono per ogni evenienza”.

RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI
Provincia di Lucca – A Compignano, presso Villa Rossi, vengono uccisi undici civili e una donna.

Provincia di Modena - A Frassinoro e a Serpiano di Pievepelago vengono fucilati due civili. Due fratelli vengono impiccati a Barigazzo insieme a due partigiani.

Provincia di Pisa – A Pisa, una pattuglia di SS entra nella canonica di San Biagio in cui sono nascoste undici persone, tra cui cinque donne, due ventenni, e alcuni vecchi. I tedeschi chiedono del vino e poi, dopo averlo bevuto, vogliono le donne. Gli uomini si oppongono, le SS sparano prima a loro e poi alle donne. Quindi gettano fascine sui cadaveri e appiccano il fuoco con bombe incendiarie. L'orologio d'un morto è rimasto fermo alle 13,43. Le stesse SS si spostano in un'abitazione vicina, violentano una ragazza ventitreenne davanti al fidanzato (che poi uccidono a baionettate) e ai genitori. La ragazza fugge dopo la violenza, ma viene colpita alla testa da un colpo di rivoltella. Raccolta la morente, la impiccano col filo spinato a un albero nei pressi dell'aia della casa. Nel frattempo hanno buttato bombe incendiarie nella casa dove undici persone muoiono arse vive.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: ATTIVITA’ DELLA X MAS
Giudizi aspri sulla Decima vengono espressi anche da fonti fasciste. Il Capo del Servizio Informazioni Difesa segnala al Sottosegretariato della Marina “che in ambienti milanesi e fiorentini gli ufficiali, specialmente giovani, e sottufficiali del Battaglione “San Marco” e della X Flottiglia dispongono di forti somme di danaro, ritenute provenienti da azioni poco chiare…”. E il capo della Provincia di Milano, Mario Bassi, in un appunto a Mussolini:

Continuano con costante preoccupazione le azioni illegali commesse dagli appartenenti alla X Mas. Furti, rapine, provocazioni gravi, fermi, perquisizioni, contegni scorretti in pubblico, rappresentano quasi la caratteristica speciale di questi militari…La cittadinanza, oltre ad essere allarmata per queste continue vessazioni, si comanda come costoro, che dovrebbero essere sottoposti ad una rigida disciplina militare, possano agire impunemente e senza alcuna possibilità di punizione, in quanto, com’è noto, nessun accertamento diretto è possibile presso il comando, il quale, col comodo pretesto che si tratta di delinquenti comuni travestiti da appartenenti alla X Mas, rifiuta di fornire qualsiasi notizia atta alla identificazione dei responsabili”.

Quanto a Borghese, i sospetti su una sua presunta “vocazione al complotto” non sono del tutto cessati, anzi si rafforzano, accentuando lo stato di disgregazione del potere di Salò.

Il Comandante Borghese” telegrafa oggi il Capo della Provincia di Torino “effettua guerra indipendente ed incurante operazioni belliche germaniche provincia Aosta, creando serie difficoltà. Secondo Comando germanico, principe Borghese aveva tentato farsi riservare fascia confine svizzero senza collegamento alcuno con altre forze con altre forze italiane et germaniche. Ad Aosta tutti concordano nei seri dubbi sulla fedeltà di Borghese alla RSI et temono sorprese”.
 

Storia Postale del 2 agosto

 

Da “Il Gazzettino” di Verona:
 

    Cedola di commissione libraria.


 

Un piego comunale come stampe a tariffa ridotta e una tariffa lettera raccomandata aperta 1,10 (0,50 + 0,60).

Lettera semplice inviata da Gravedona (CO) a Nantes (FR) censurata in partenza dalla Commissione Provinciale 17R di Como con fascetta, bollo della Commissione con stella al centro e bollo del censore (26). Censurata in transito da Monaco con bollo rosso Ad. Regolarmente affrancata 1,25 per estero con valore della Provvisoria.



Giovedì 3 agosto 1944

DELLE BRIGATE NERE
Con più di un mese di ritardo sulla data dell’emanazione (il 30 giugno), la “Gazzetta Ufficiale d’Italia” pubblica il decreto legislativo del duce sulla “Costituzione del corpo ausiliario delle squadre d’azione di Camicie Nere”. La nuova legge dà veste legale all’ordine firmato da Mussolini e aggiunge: “Il ministro segretario del partito” è il comandante del nuovo corpo (art. 2); gli appartenenti alle squadre d’azione dell’ottobre 1943 poi passati alle forze armate, alla GNR e alla polizia possono chiedere di essere trasferiti alle Brigate Nere (art. 6); ufficiali e sottufficiali delle forze armate, della GNR e della polizia, purché iscritti al partito, possono essere spostati d’autorità nel nuovo corpo (art. 6); ciascuna Brigata Nera porterà il nome di un caduto per la causa del fascismo repubblicano (art. 8); il servizio prestato nelle Brigate Nere verrà considerato, a tutti gli effetti, come servizio militare (art. 9).

DELLA BRIGATA NERA EMILIO PICOT (AOSTA)
A proposito della III Brigata Nera “Emilio Picot” di Aosta (Comandante l’ingegner Giuseppe Berio), la GNR oggi commenta che in provincia il Partito Fascista Repubblicano è “impreparato, sia numericamente, sia qualitativamente” a dar vita alle nuove formazioni. I fascisti hanno paura per “l’assoluta mancanza di adeguate misure di protezione verso il singolo e le rispettive famiglie”

DELLA BRIGATA NERA FRANCESCO CAPPELLINI (TREVISO)
A proposito della XX Brigata la GNR provinciale segnala oggi, dopo la segnalazione del 26 luglio, che non è soltanto la paura che spinge i fascisti a dimettersi:

Taluni (…) mettono in relazione questa tendenza ad appartarsi col fatto della costituzione delle “Brigate Nere”, per il desiderio dei più di rimanere estranei all’azione che tale brigata è chiamata a svolgere in concorso con le forze di polizia, per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.

E’ certo che, alla riunione indetta presso la federazione per discutere proprio sulla costituzione di un reparto armato della “Brigata Nera”, intervennero solo un centinaio di fascisti, buona parte dei quali, quando intesero parlare di precettazione obbligatoria, si allontanarono dalla sala adducendo scuse più o meno plausibili (1)
”.
…………
(1) Seguiranno altre due segnalazioni (senza data) con le quali si vedrà come i dirigenti fascisti rimpiazzeranno i dimissionari:

Circolano per le vie di Treviso e provincia, ragazzi di 13 – 14 anni vestiti di grigioverde e in camicia nera, armati di moschetto e qualche volta il mitra. Essi farebbero parte delle Brigate Nere della locale federazione fascista che li impiegherebbe in operazioni di polizia. La popolazione, anche quella orientata favorevolmente verso la Repubblica Sociale Italiana, critica tali arruolamenti, stigmatizzando i dirigenti responsabili del PFR”.

I risultati, però, resteranno magrissimi:

“Viene segnalato che la XX Brigata Nera di Treviso è in via di organizzazione. Pochi sono i fascisti che hanno aderito alla sua costituzione: cinquanta elementi su 2.000 iscritti ai vari fasci. Alcuni di essi sono troppo giovani per rendersi conto della gravità del compito e della responsabilità che viene loro demandata, mentre altri non sono addestrati alla guerriglia anti – partigiana o non conoscono affatto le armi e tanto meno il loro impiego tecnico e tattico. Mal combinate le azioni effettuate, tanto che si sono registrate rilevanti perdite in uomini e materiali rispetto agli avversari
.

GLI ULTIMI GIORNI DI FIRENZE

Firenze – Il comandante tedesco Fuchs (nella foto), alle 14, con un colpo a sorpresa, dichiara lo stato di emergenza. Fa affiggere il manifesto (vedi sotto)

con il quale viene ordinato ai cittadini di rimanere chiusi confinati nelle proprie abitazioni sbarrate, mentre la città è continuamente percorsa da carri armati e da paracadutisti. Nella foto il feldmaresciallo Kesselring, venuto oggi a Firenze, sul ponte Vecchio (1).


Alle 21,55 i tedeschi iniziano la distruzione dei ponti sull’Arno in città. Una specie di terremoto scuote la terra, le nubi di polvere si moltiplicano, mentre si susseguono i boati delle mine possono distinguersi scoppi minori. E’ il rumore delle mitragliatrici che sparano contro gruppi di partigiani che tentano, inutilmente, di salvare dalla distruzione i ponti della Vittoria e della Carraia. Al ponte alla Vittoria riescono a raggiungere i fili che collegano le mine alla stazione di brillamento, ma sono respinti prima che possano tagliarli. Al ponte alla Carraia i partigiani si impadroniscono di una mitragliatrice tedesca, poi debbono anch’essi ritirarsi. I primi ponti a venire distrutti sono quello delle Grazie e quello di San Nicolò. Poi quello di Santa Trinita e gli altri (Carraia e Vittoria) a seguire. Le esplosioni si susseguono a intervalli di circa due ore, l’ultima, la più violenta, ha luogo alle 5 del 4 agosto: è il sommovimento che distrugge i quartieri attorno al Ponte Vecchio.
………..
(1) Da questo momento le strade di Firenze vivranno solo nel trasporto dei morti. Come per la peste, con l’assedio dentro le mura.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Apuania - Nella canonica di Adelano, nel comune di Zeri di Massa – Carrara (tutto lo zerasco è sottoposto da oggi ad un furioso rastrellamento durante il quale vengono distrutte la canonica di Coloretta, incendiate 22 case a Patigno, 38 a Noce, 18 a Castello, 16 a Berugliara, tre a Seralunga, 21 a Coloretta, 14 a Adelano, la chiesa di Rossano, la canonica e tutto il paese, muoiono 8 partigiani, 24 civili, 2 sacerdoti per un totale di 24 persone), viene fucilato il parroco don Eugenio Grigoletti, perché in seguito a rastrellamento e perquisizione gli erano stati trovati in casa oggetti appartenuti a partigiani di sua conoscenza e ad americani paracadutati nella zona qualche giorno prima. Durante lo stesso rastrellamento è colpito a morte don Angelo Quiligotti, canonico e insegnante.

Provincia di Cuneo – A Murazzano, sulla strada fra Savona e Bra, alcuni soldati tedeschi uccidono dapprima 2 persone sulla base dell’accusa infondata di avere appoggiato i partigiani e poi altre 2 senza alcun motivo o per pura sete di sangue.

Provincia di Firenze - Rignano sull’Arno – Alle 20, nella villa della tenuta “Focardo” di proprietà dell’ing. Roberto Einstein (cugino di Albert Einstein), vengono trucidate a raffiche di mitra la moglie e le due figlie. L’ing. Einstein, che era riuscito a fuggire nei campi all’arrivo delle SS, sente la moglie che grida: “Roberto! Roberto!”. Lui vorrebbe raggiungerla; ma d’improvviso avverte il crepitio dei mitra. Dopo cinque minuti si alzano le fiamme. Mentre la casa brucia, i tedeschi, in cerchio, sparano raffiche verso la campagna. Se ne vanno verso l’una e mezzo di notte. Quando Roberto Einstein può rientrare a casa, trova sulla porta questa scritta: “Oggi 3 agosto 1944, abbiamo giustiziato i componenti della famiglia Einstein, nemici del Reich”. Nel salone si trovano i corpi semicarbonizzati delle tre donne. Le ragazze mostrano segni di violenza carnale. L’ing. Einstein fugge urlando (1).

Provincia di Lucca – A Massacciuccoli durante uno dei consueti rastrellamenti parziali in cerca di uomini validi, i tedeschi scoprono due civili, Orlando Marlia e Olindo Del Soldato, con indosso delle armi in un nascondiglio in padule, li conducono nel territorio di bonifica del conte Minutoli e li passano per le armi. Nella zona di Zum Zeri, in Lunigiana, durante un rastrellamento punitivo un gruppo di tedeschi e fascisti uccidono circa 150 partigiani e 50 civili.

Provincia di Venezia – A Venezia, per vendicare il commilitone ucciso il giorno precedente i tedeschi, nello stesso luogo dell’attentato, sulla riva dell’Impero, fucilano sette detenuti politici antifascisti.

Hitler emana l’ordine di fucilare senza processo non solo gli autori ma anche i sospetti di qualunque atto di sabotaggio.
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(1) Riapparirà dopo cinque giorni, lacero, irriconoscibile, facendo discorsi sconnessi. Qualche tempo dopo si suiciderà con il cianuro.

RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Fra il 24 luglio ed oggi, il CTLN (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale) ha proceduto a tutte le nomine per le cariche pubbliche.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Termina la battaglia di Montefiorino. Tedeschi e fascisti, vistasi sfuggire la preda, sfogano la loro rabbia sulle popolazioni della zona. Comunque, con il grande rastrellamento, hanno annullato il piano dei partigiani di costituire una zona libera permanente dietro le linee tedesche, ma non sono riusciti ad annientare le forze partigiane e hanno subito fortissime perdite. Armando Ricci, comandante dei 5000 partigiani della ex Repubblica di Montefiorino, con un migliaio dei suoi uomini, raggiunge la zona di Montecenere alla mezzanotte di oggi. La gente li accoglie con baci e abbracci, li rifocilla con pane e uova e gli cede i propri letti ancora caldi: “Riposate in pace, veglieremo su di voi. Avete già fatto la vostra parte”.



Storia Postale del 3 agosto

Biglietto postale da 0,25 con affrancatura aggiunta di 0,25 a completamento della tariffa lettera, da Corneglia (PR) a Trieste. A fianco una busta del Comune di Rescaldina (MI) inviata a Milano e affrancata 1,10 come se si trattasse di una lettera raccomandata aperta (0,50 lettera fuori distretto + 0,50 di raccomandazione aperta), ma in realtà mancano sia gli elementi di riferimento della raccomandazione e la lettera presenta anche due segnatasse da 0,05 in sostituzione dei pari valore ordinari.


 

 

 

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