venerdì 4 agosto 1944
DALLA RSI: DELLA BRIGATA TULLIO BERTONI (LA SPEZIA)
A proposito della XXXIII Brigata Nera, la GNR provinciale segnala oggi
che persistono “gravi difficoltà” per l’equipaggiamento e l’armamento.
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Giungono a Buchenwald 28 uomini, figli di matrimonio misto con ebrei o
che sono riusciti a passare per tali. Fanno parte del convoglio partito
da Verona il 2 agosto (i reduci saranno 14).
L’AVIAZIONE DEL NORD
Una squadriglia si è trasferita in Jugoslavia per un ciclo di azioni in
Egeo con partenza da Salonicco (Megara) ed Eleusis e ha iniziato le
missioni sin dal giorno 9 luglio e poi l'11 (coste libiche), 14, 21 e
oggi, 4 agosto, l’ultima. Sono stati perduti nelle missioni aerei ed
equipaggi, abbattuti da caccia, o dal tiro contraerea o colpiti per
errori d'identificazioni dalla Flak.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Apuania - Nella montagna dello Zerasco, i
tedeschi fucilano il canonico don Angelo Quiligotti, insegnante di
lettere nel seminario di Massa.
Provincia di Firenze - Eccidio a Scandicci: 22 morti
(rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile
2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione
di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto. Indicato come
avvenuto fra il 1° di agosto ed oggi).
Provincia di La Spezia – A Varese Ligure, in località Buto,
presente un gruppo di tedeschi comandati da un maresciallo, un plotone
della divisione Monterosa fucila un partigiano.
Provincia di Lucca - A Nocchi di Camaiore i tedeschi in
ritirata uccidono quattro civili e, a Monsagnati passano per le
armi il vicario Aldo Mei. A Rosi di Pieve di Camaiore, per
rappresaglia alla morte di un soldato tedesco, vengono fucilati dieci
civili rastrellati nella zona di monte Prana. A essi va aggiunta una
donna, Giuseppina Bertacca che, sentiti gli spari, si affaccia alla
finestra e viene freddata. Tra gli uccisi vi sono altre due donne.
Provincia di Pisa - Eccidio a San Biagio Cisanello: 23
morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25
aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza
descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto.
Indicato come avvenuto fra il 1° di agosto ed oggi).
Provincia di Pistoia – I tedeschi uccidono 4 ostaggi a Striglianella
di Montale.
Provincia di Reggio Emilia - Dal primo del mese i tedeschi hanno
fucilato, a Villa Minozzo e nelle sue frazioni (Carpineti,
Toano, Castelnuovo Monti, Ligonchio, Casina e Baiso), trenta civili,
mentre un gruppo è stato deportato in Germania (di questi ne moriranno
quindici).
Provincia di Siena – Ad Asciano alcune SS del gruppo del
capitano Kuhnel, responsabile della piazza locale, alle 11 di sera
uccidono la giovane Licia Rosati perché sorella di un partigiano.
Esecutore materiale il maresciallo Hofer, che le spara una raffica alle
gambe. Altri poi la finiscono con un colpo alla nuca. I tedeschi si sono
mossi su delazione di alcune donne frequentatrici di villa Borri, sede
del comando tedesco.
Provincia di Trieste – A Trieste i tedeschi fucilano due
militanti comunisti: Randich e Prospero.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
I partigiani attaccano in Val di Togno la Caserma della Guardia
di Finanza rifornendosi di armi e munizioni; ad Albaredo occupano
il municipio e distruggono le liste di leva; a Lierna disarmano i
militi della caserma della Pubblica Sicurezza; a Pian Rancio
aggrediscono un gruppo di brigatisti neri.
Ancora, i partigiani, con un’azione di sorpresa, ritornano a
Castelluccio di Montese, fanno saltare un ponte, uccidono dieci
tedeschi. Ma ormai la repubblica di Montefiorino, dopo 45 giorni
di vita, è morta (1).
……….
(1) Morta non è tuttavia la parola esatta: certe sue strutture
sopravvivono anche dopo il grande attacco sferrato dai tedeschi per
liquidarla, i sindaci eletti dal popolo continueranno di fatto ad
amministrare le zone fino al termine della guerra, malgrado che,
ufficialmente, siano ritornati i vecchi podestà fascisti.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua l’attacco nazifascista alla “Repubblica di Montefiorino”.
Storia Postale del 4 agosto
Una cartolina dal Comune di Piana Crizia (SV) per il Municipio di Dego
con un bel bollo comunale POSTE con fascio repubblicano. Un piego
estratto conto degli Ospedali Civili Riuniti di Venezia inviato al
Municipio di Ormelle (TN) come manoscritti raccomandati aperti.
Da “Il Gazzettino” di Verona:
Le pseudo caselle postali cui si riferisce il
sovrastante articolo esistevano realmente ed erano anche abbastanza
usate. Prendo l’occasione per inserire, anche se fuori cronologia, un
piccolo studio sulla casella postale 506 di Lisbona.
LA CASELLA POSTALE 506 DI LISBONA NELLA II GUERRA MONDIALE
24 febbraio 1942 - Lettera semplice da Barga (Lucca) a Lisbona
(Portogallo). Timbrata in partenza il 24 febbraio 1942 giunse a
destinazione il 9 aprile. Venne censurata in partenza dall’UCPE I di
Roma con la fascetta VERIFICATO PER CENSURA, il timbro tondo
doppio cerchio in inchiostro viola UFFICIO CENSURA POSTA ESTERA * I *
e il timbro del censore 322/I. Venne censurata anche in arrivo
con l’apposizione della fascetta P.C. OPENED BY EXAMINER 1,622.
Regolarmente affrancata 1,25 con un valore della Imperiale.
Già dai primi mesi di guerra era apparso evidente alle autorità
inglesi l’opportunità, anzi la necessità, di stabilire in qualche modo
contatti epistolari di carattere personale e privato fra i residenti in
Gran Bretagna e nei paesi del Commonwealth, più tardi in quelli alleati,
ed i loro familiari e parenti nei territori nemici od occupati da truppe
nemiche con l’intento manifesto di favorire e mantenere tali contatti
(che permettevano anche ai militari provenienti dai paesi occupati che
facevano parte delle forze libere che combattevano a fianco degli
alleati, la possibilità, importantissima dal punto di vista del loro
morale, di comunicare con le famiglie rimaste in patria), e
presumibilmente, anche quello occulto, di ricavare da questa
corrispondenza notizie di importanza bellica o propagandistica.
Così le autorità britanniche autorizzarono l’agenzia Thomas Cook
& Son di Londra (che aveva svolto un identico ruolo nel corso della
prima guerra mondiale) ad aprire un canale postale semiclandestino –
che, in fondo, facendo comodo ad entrambe le parti in conflitto, fu
tollerato anche dalle potenze dell’Asse – agendo da intermediaria nello
scambio.
Inizialmente questo ebbe luogo mediante una serie di caselle
postali in Amsterdam: i residenti in Gran Bretagna e nel Commonwealth
dovevano inviare all’indirizzo di Londra della suddetta agenzia le
corrispondenze da inoltrare. Esse dovevano rispondere a requisiti assai
stretti, contenendo solo notizie di carattere personale, essere incluse
in buste aperte non marcate né affrancate, indirizzate al destinatario,
ma senza indirizzo del mittente, il quale doveva limitarsi a dare, nel
testo della lettera, il numero della casella postale alla quale doveva
essere mandata la risposta; questa busta doveva essere posta in una
busta affrancata, contenente una scheda con nome e indirizzo del
mittente e una rimessa di due scellini (più tardi anche di 2/6 d., se si
desiderava l’invio aereo tra Londra e Lisbona), indirizzata all’agenzia
londinese. Questa, dopo aver fatto sottoporre la lettera a censura,
l’inviava all’incaricato di Amsterdam, che la affrancava e la inoltrava.
La risposta, indirizzata a una delle caselle postali di Amsterdam e
ritirata dall’incaricato, veniva censurata, completata con l’indirizzo
del destinatario desunto dallo schedario dell’agenzia, talora
riaffrancata con francobolli inglesi e spedita a destino.
Quando, a seguito dell’occupazione tedesca dell’Olanda, fu interrotta
questa via di inoltro, fu scelta, per continuare l’operazione, una nuova
sede a Lisbona dove fu deputata allo scopo la casella postale 506.
I contatti epistolari, inizialmente limitati ad Austria, Danzica,
Germania e Polonia sotto controllo tedesco, andarono progressivamente
estendendosi nel corso della guerra col moltiplicarsi delle zone di
operazione, tanto che nel 1943 ai paesi inizialmente coperti si erano
aggiunti Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia
occupata, Grecia, comprese le isole dell’Egeo e Creta, Italia e
Possedimenti, Jugoslavia, Lettonia, Lituania, Lussenburgo, Norvegia,
Olanda, Romania, Ungheria.
Le corrispondenze provenienti dall’Italia per questa via sono
facilmente riconoscibili se in uscita: recano infatti l’indirizzo della
casella postale 506 di Lisbona, come la missiva in testa a questo breve
studio. La lettera, pur non essendo stata inoltrata per via aerea,
fu censurata a Roma dall’UCPE-I invece che da UCPE-III (Milano),
competente per la corrispondenza ordinaria indirizzata in Portogallo.
Infatti presso l’UCPE di Roma esisteva uno speciale reparto addetto,
alla censura di questa categoria di corrispondenze: in questa luce
appare probabile che anche la lettera da Lisbona a Firenze del 20
settembre 1942 (una delle rare lettere censurate in arrivo da un UCPE
invece che dalla Commissione Provinciale della località di destinazione)
rientri nel novero di quelle così scambiate.
Nelle scansioni che seguono, una lettera analoga da Lisbona il 10
febbraio 1942, ma inequivocabilmente passata attraverso la PO Box 506 di
Lisbona perché la mittente, Mary, si premura di ricordare che gli sia
risposto tramite la PO Box 506.
Ecco un pezzo inviato da Firenze in piena RSI il 17 maggio 1944
che però venne respinto al mittente dalla censura 49R di Firenze. Chissà
quanto rimase in giacenza e dove, per essere poi stata distribuita dopo
l’occupazione Alleata, come si può rilevare dal timbro ACS. La PO Box è
sicuramente la 506 anche se parzialmente coperta dal timbro AL
MITTENTE.
sabato 5 agosto 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
L’efficienza militare della Repubblica di Salò sembra avere
raggiunto il massimo. Secondo l’odierno rapporto di Graziani può contare
su 120.000 uomini. Circa 57.000 sono raccolti nei campi di addestramento
in Germania, a Heuberg, a Senne Lager, a Grafenwohr, a Munzingen.
Tredicimilacento sono ex-prigionieri dell’8 settembre che hanno aderito
alla RSI per debolezza fisica, per tornare in Italia e darsi alla
macchia, e anche per fede fascista. Prima di uscire dai lager hanno
dovuto firmare una “dichiarazione d’impegno” che qualcuno ha tradotto
dal tedesco in uno stentato italiano.
Gli altri 44.397 vengono dall’Italia. Ci sono dei volontari, ma, nella
grandissima maggioranza, la forza è costituita dalle leve e i richiami
di novembre e gennaio, da renitenti catturati, anche da partigiani
rastrellati e “perdonati”, quasi tutti giovani fra i 19 e 21 anni.
Dipendono invece direttamente dai comandi tedeschi, oltre la GNR, la
“flottiglia MAS” del principe Junio Valerio Borghese (circa 10.000
uomini di cui 5.000 trasferiti alla divisione “San Marco”), i reggimenti
“Folgore”, “Nembo”, il battaglione “Azzurro” (in tutto circa 1.500
uomini), oltre a reparti di “SS italiane”. Le “brigate nere” (non
raggiungeranno le 10.000 unità) sono il corpo armato di Pavolini.
DALLA RSI: DELL’ARMA DEI CARABINIERI
I tedeschi danno un vero assalto finale alle caserme dei carabinieri
in tutto il territorio della RSI. Con una serie di operazioni
fulminee che ricordano quelle del settembre 1943, i nazisti irrompono
nelle stazioni, nei presidi, negli uffici dei comandi della GNR e
prelevano gli ex carabinieri rimasti in servizio. In numerose località
vengono catturati anche i militi che hanno lasciato la divisa. Gli
scaglioni di “volontari” faticosamente” messi assieme dai nazisti e
avviati in Germania non hanno calmato la fame dei tedeschi che hanno
bisogno di un numero di uomini ben più alto. E’ una retata gigantesca.
Una fonte neofascista parla di 5.000 uomini.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Firenze (zona tedesca) – Un ufficiale tedesco viene ucciso dai
partigiani in via dell’Anguillara. Il cadavere rimane abbandonato in
mezzo alla strada e gli abitanti delle case vicine sono terrorizzati
dalla rappresaglia che i suoi commilitoni scateneranno non appena lo
scopriranno. Allora alcuni coraggiosi corrono alla sede dei Fratelli
della Misericordia che, con un carretto a mano ricoperto da un grande
lenzuolo con una croce rossa cucita in mezzo, corrono, in cinque, in via
dell’Anguillara. Trascinano il corpo del tedesco in un androne, lo
spogliano e lo rivestono con una tuta da operaio. Poi lo portano
all’asilo mortuario dove viene registrato come salma di ignoto.
A
Marciaso alcuni uomini della formazione partigiana Ulivi capeggiati
da Vittorio Pelliccia, attaccano, in una strada del paese, una colonna
di tedeschi incendiando tre automezzi. Vengono fatti saltare anche due
importanti ponti di collegamento tra questi quello di Pian dei Molini
(nella foto il comandante Memo a destra e Vittorio Pelliccia a sinistra).
A Valle d'Antrona (Antrona-Piana in Val d’Ossola) (1) sede di un
presidio della ZGS, Prato di Viganella, un’imboscata partigiana contro
un autocorriera porta alla morte di diversi militi della ZGS ed un
civile.
Nasce oggi la 4^ compagnia Mauro Paolini distaccandosi dalla 1^
compagnia e assumendo i compiti di difesa del passo del Pitone, Campiglia, Canale di Angiola, Tecchia.
…………
(1) La valle verrà completamene liberata dai partigiani durante la
Repubblica Partigiana, per poi essere nuovamente occupata da un esiguo
presidio della Milizia Confinaria fino alla fine del conflitto.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Nelle giornate del 3, 4 e in quella odierna, i tedeschi devastano ben
dieci abitati nel comune di Zeri e uccidono numerosi civili. Le località
distrutte sono: Noce, Patigno, Coloretta, Castello, Bergugliara, Adelano,
Chiesa di Rossano, Val di Termini, Bosco di Rossano.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna - I tedeschi operano un rastrellamento
nell'Appennino bolognese e uccidono a Luminasio e Ca' del Bue
cinque civili. Tutti gli altri rastrellati vengono radunati a
Montasico e poi avviati in Germania.
Provincia di Firenze – A Castello, alla periferia nord di
Firenze, nella notte sul 5, vengono uccisi dodici uomini nel
rifugio dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare in via Reginaldo
Giuliani (non si conosceranno mai i responsabili dell’eccidio).
Eccidio a Ontignano Fiesole: 11 morti (rilevato da il quotidiano
La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole
località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli
eccedi e chi hanno coinvolto).
Provincia di Lucca – A Camaiore, in località Casoli,
due fratelli pastori, Giovandomenico e Modesto Pardini, e la diciottenne
Ivana Pardini vengono sorpresi mentre, con una lanterna accesa,
percorrono come d'abitudine un sentiero montuoso. I tedeschi sostengono
che stanno facendo segnali ai partigiani e li passano per le armi.
Provincia di Pisa – Ad Asciano Pisano, cinque chilometri a
nordest di Pisa, le stesse SS che ieri hanno ucciso Licia Rosati,
catturano, all'imbrunire, quattro giovani e, dopo averli portati al loro
Comando, li fucilano.
Storia Postale del 5 agosto
Due pieghi passati per posta in data odierna.
Da
“Il Pomeriggio – Il Corriere della Sera”:
domenica 6 agosto 1944
PROGETTI PER UN RIFUGIO SICURO PER I FASCISTI
Il segretario federale di Milano, Vincenzo Costa (nella foto), subito
dopo il fallito attentato ad Hitler, (il 20 luglio) era stato contattato
segretamente dal console generale tedesco a Milano, Gustav von Halen,
che gli aveva proposto – nel caso di evacuazione dei Tedeschi
dall’Italia del Nord – un rifugio sicuro per diecimila fascisti e per le
loro famiglie, in piena foresta a una quarantina di chilometri da
Monaco. Costa doveva con urgenza fornire l’elenco delle famiglie
selezionate, specificando età, grado e parentela, valore dei beni che
avrebbero abbandonato. Ma – aveva sottolineato von Halen – non si doveva
far parola della cosa a Mussolini: contro ogni senso della realtà, egli
si intestardiva nell’idea di resistere ad oltranza nella valle del Po.
A Costa, leale fascista della vecchia guardia, la proposta non
era andata a genio. Che cosa impedirebbe ai tedeschi, aveva pensato, di
servirsi dei fascisti come merce di scambio da offrire agli Alleati?
Così oggi è andato segretamente sul Garda a riferire la cosa a Mussolini,
ma egli lo congeda sbrigativamente. Non crede che quell’esodo possa
avvenire; Hitler è d’accordo con lui per resistere sulla linea del Po;
d’altronde egli, il Duce, è in grado di prendersi cura dei suoi fascisti
senza l’aiuto del Fuhrer.
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Arrivano ad Auschwitz-Birkenau 300 persone del convoglio partito
il 2 agosto da Verona. Si tratta di persone coniugate in matrimonio
misto con ebrei. Vengono immessi nel campo 80 uomini e 23 donne, gli
altri passati alle camere a gas (di questo gruppo torneranno soltanto 13
uomini e 15 donne).
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Ad Anzola d'Ossola tredici partigiani vengono trucidati, tra
questi un greco ed un cecoslovacco che insieme con i patrioti italiani
lottavano per la libertà. Il gruppo partigiano è caduto in un operazione
congiunta alla quale vi hanno partecipato elementi della G.N.R. (Comando
Provinciale 603 di Novara) e forze tedesche delle SS-Polizei. La
particolarità nella partecipazione tedesca in questa operazione è il
fatto che questo intervento vede l'ingresso in maniera definitiva del
SS-Polizeiregiment 20 nello scacchiere bellico ossolano. Uno dei più
importanti rappresentanti del SS-Pol.Rgt.20 fu poi il Capitano Ludwig
Stamm (1).
………….
(1) Stamm Ludwig (Hildesheim 1902-**) capitano del SS-Pol.Rgt.20.
Operava dal 1942 con il suo battaglione nel Protettorato della
Boemia-Moravia. In Ossola a partire dal settembre del 1944, diventerà,
dopo la rioccupazione dell'Ossola fino alla fine del conflitto,
Ortskommandant di Baveno, rilevando il comando dal capitano Krumhaar.
Premiato il 31 dicembre 1944 a Ghiffa della Croce di Ferro II Classe per
il suo operato in Ossola. Nel maggio 1945 a Coltano, nel giugno 1945
trasferito a Verona, destino sconosciuto.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Province di Pisa e Lucca - Guidati da alcune spie fasciste, vari
gruppi di SS, al comando del capitano Kurt Koch, circondano nella notte
sul 7 la località La Romagna sui monti pisani, al confine tra il
pisano e il lucchese. Non vi sono partigiani, ma molti sfollati venuti
da Pisa. I tedeschi fanno uscire tutti dai casolari o dai capanni e
bruciano i rifugi con i lanciafiamme. Tre uomini vengono uccisi sul
posto. Tutte le altre persone vengono incolonnate per raggiungere La
Focetta. Il capitano chiede se qualcuno ha bisogno d'una visita
medica. Diverse decine di persone alzano il braccio e vengono portate a
Mozzano.
Eccidio a San Giuliano Terme: 68 morti (rilevato da il quotidiano
La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole
località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli
eccedi e chi hanno coinvolto).
Provincia di Torino – A Villar Pelice viene fucilato e poi
impiccato Guglielmo Jervis.
Storia Postale del 6 agosto
Un piego del Comune di Merano (BZ) inviato al Comune di Merlara (PD)
incomprensibilmente affrancato 0,95. Malgrado in RSI i Comuni avessero
assunto il nome ufficiale di Municipio, molti pieghi e cartoline
comunali prestampate avevano mantenuto Comune e talvolta, vedi la
cartolina del 4 agosto, Comune come intestazione e Municipio come
destinatario.
Una lettera semplice dell’Istituto San Paolo di Torino affrancata in
emergenza con una coppia di segnatasse 0,20 e un Recapito Autorizzato
0,10 senza
sovrastampa fascetto.
lunedì 7 agosto 1944
NOTIZIE DALL’INTERNO
Mussolini, che in questi giorni si è sistemato alla Rocca delle
Caminate, si reca a visitare la tomba del figlio Bruno al cimitero di
San Cassiano nel terzo anniversario della sua morte. E’ sua intenzione
visitare le truppe italiane nelle retrovie del fronte.
Nella foto a fianco: il sottosegretario Basile pronuncia un discorso
patriottico.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Pisa – In località La Romagna, sui monti Pisani, i
tedeschi uccidono 3 persone.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZI-FASCISTI
Poppi di Casentino (AR) - Un manifesto ordina agli uomini dai 18
ai 45 anni di radunarsi nella scuola del paese con una coperta e il
necessario per restare fuori qualche giorno, pena rappresaglie ai danni
delle famiglie (si presenteranno in 150 e, con scorta tedesca, dopo
soste a Forlì, Bologna, Carpi di Modena e Verona, finiranno tutti
deportati in Germania, da dove non tutti torneranno).
Storia Postale del 7 agosto
Cartolina dell’Ospedale di Conselve (PD) raccomandata regolarmente
affrancata 0,90 (0,30 di cartolina fuori distretto + 0,60 di
raccomandazione aperta).
Rara raccomandata aperta di più porti (sette?) che presenta i gemelli
espressi Provvisoria e Monumenti Distrutti. Da Bologna a Reggio Emilia.
Da “Il Pomeriggio – Il Corriere della Sera” di Milano:
martedì 8 agosto 1944
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Delle persone inviate ai campi di concentramento da Verona il 2 agosto,
59 donne, figlie di matrimoni misti con ebrei o che sono riuscite a
passare per tali, arrivano oggi a Ravensbruk (16 saranno le reduci) e 38
– 40 arrivano a Bergen – Belsen (ne torneranno 36 – 37).
DELLA BRIGATA NERA AUGUSTO FELISARI (CREMONA)
A proposito della XII Brigata Nera “Augusto Felisari”, comandante
Cerchiari, la GNR segnala oggi che, mentre dapprima le squadre “non
hanno avuto molti aderenti”, poi qualcosa si è riusciti a fare: “sono
partiti da Cremona (ma non si dice per dove) 130 fascisti per la
formazione della Brigata Nera”
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN MARCO”
Dai notiziari della GNR. Oggi, da Milano: il morale “dei primi reparti
rientrati dall’addestramento in Germania” è “effettivamente buono, come
pure elevato il senso della disciplina. Anche nei primi contatti con la
popolazione civile si è rivelato come la fede in questi uomini sia
salda”.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Regnana di Casola in Lunigiana, viene creata oggi la Divisione
Garibaldi Lunense dal maggiore inglese Anthony Oldham e Roberto
Battaglia con l’obiettivo di operare tra Garfagnana e Lunigiana. La
creazione della divisione avviene a seguito di una riunione che si tiene
a Regnana nella notte sul 18. Il convegno, al quale partecipano tutti i
capi partigiani della zona, è stato indetto per proporre di riunire le
varie bande della provincia di Massa, di La Spezia e della Garfagnana in
una sola grande formazione partigiana con comando unico al fine
soprattutto di programmare e potenziarne l’attività operativa, ma anche
di ottenere maggiori aiuti dagli Alleati. A seguito di probabile
delazione, un forte reparto tedesco attacca Regnana nella notte. I
convenuti riescono tutti a sfuggire alla trappola salvo Giulio Carrozzi
e “Elio” che vengono raggiunti da una scarica di mitra che uccide il
primo e ferisce il secondo.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - Eccidio a Mulina - Stazzema: 12 morti (rilevato da
il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un
elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come
sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).
Provincia di Torino – In Val Pellice a San Germano, le SS italiane
impiccano, Valdo Jalla, che ha disertato passando ai partigiani. A
Chabriol fucilano cinque partigiani.
Storia Postale dell’ 8 agosto
Modulo prestampato per la corrispondenza di internati in Germania.
Scritto il 14 luglio e inviato a Ghiffa (NO) vi giunse oggi, 8 agosto,
come si può rilevare dal bollo di arrivo.
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