il tramonto di un regno




 
 






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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

10° Periodo: dal 20 luglio al 14 agosto 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Quinta parte (dal 9 al 14 agosto 1944)
 

mercoledì 9 agosto 1944

DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Mussolini scrive a Goring di avere mandato nel Reich 7.600 carabinieri, senza distinguere fra i “volontari” e i rastrellati.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Milano – Mentre Mussolini è in visita alle truppe della RSI, schierate sugli Appennini, i gappisti fanno saltare, in viale Abruzzi, vicino a piazzale Loreto, un camion adibito alla distribuzione gratuita alla popolazione di viveri provenienti dalle mense militari. L’esplosione provoca la morte di cinque tedeschi e cinque civili, fra cui una donna, oltre il ferimento di altre sedici persone delle quali quattro moriranno all’ospedale. Il maresciallo Kesselring ordina subito una durissima rappresaglia: la fucilazione di dieci ostaggi per ogni soldato morto nell’attentato. Alla fine della giornata, dopo un convulso scambio di messaggi, telefonate e telegrammi anche con l’arcivescovo Schuster, intervenuto personalmente per impedire una nuova strage, Kesselring riduce il numero degli ostaggi da fucilare da cinquanta a quindici.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Arriva a Pietrasanta (LU) il 16° reparto esplorante granatieri corazzati (Panzergrenadier Aufklarungs Abteilung SS) appartenente alla 16^ Panzergrenadier Division Reichsfuher delle Waffen SS. Lo comanda il maggior Walter Raeder, ventinovenne di origine austriaca, detto “il monco” per la parziale amputazione del braccio sinistro.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Pisa - A Cavi di Musignano di Cascina le SS eliminano con una raffica di fucile mitragliatore cinque civili. Due altri che facevano parte del gruppo (uno è ferito a una gamba) riescono a fuggire e ad attraversare l'Arno. All'idrovora di San Rossore, le SS scovano, in un rifugio fatto con tronchi di pino, un uomo e otto donne, fra cui due ragazzine di dodici e tredici anni, e le trucidano.

Provincia di Vercelli – A Roasio, per rappresaglia all’uccisione di due sottufficiali tedeschi in un’imboscata nei pressi del paese, le SS fucilano nove civili prelevati dalle loro abitazioni. Uno, l’agricoltore Celestino Aimone, viene freddato in casa sua: Nella medesima località impiccano cinque ostaggi rimasti sconosciuti portati in paese da Biella. Altri quattro ostaggi vengono impiccati sulla provinciale, nei pressi del ponte sul torrente Rovasenda.
Di questo periodo potrebbe essere la seguente ricostruzione di giorni terribili vissuti da un ignoto nel carcere di Vercelli:

“Cara ora ti racconto un po’ della mia vita e incomincio subito: il giorno 27 (luglio?) fui preso, portato a Vercelli in prigione dove passai senza interrogazione. Il mattino del 29 fui chiamato davanti a tutti i fascisti di Vercelli. Io non ho risposto mai alle loro domande le sole parole erano queste “che non so niente e che non sono un partigiano”. Ma loro mi hanno messo davanti mille cose per farmi dire di sì ma non usciva parola dalla mia bocca e pensando che dovevo morire. Il giorno 31 mi fu data la prima tortura ed è questo mi hanno strappato le ciglia e le sopracciglia. Il giorno 1 la seconda tortura “mi hanno strappato le unghie, le unghie delle meni e dei piedi e mi hanno messo al sole che non puoi immaginare, ma portavo pazienza e dalla mia bocca non usciva parola di lamento”. Il giorno 2 la terza tortura “mi hanno messo ai piedi delle candele accese ed io mi trovai legato su una sedia, mi sono venuti i capelli grigi ma non ho parlato ed è passato”. Il giorno 4 fui portato in una sala dove c’era un tavolo sul quale mi hanno teso in un laccio al collo per dieci minuti la corrente e fui portato per tre giorni fino al giorno 6 alla sera alle ore 5 mi dissero se avevo finito di scrivere tutto ciò che mi sentivo ma non ho ancora risposto (…). Cara Anna mi devi promettere una cosa sola che saprai vendicare il sangue di un innocente che grida vendetta contro i fascisti. Nel tuo cuore non ci deve essere dolore, ma l’orgoglio di un Patriota e anche ti prego di tenere per mio ricordo il mio nastrino tricolore che lo porterai sempre sul cuore per dimostrarmi un vero patriota (…). Mi trovo nelle mani dei carnefici se mi vedessi Anna non mi riconosceresti più per lo stato che sono ridotto (…). Anna sii forte sopporta questa croce pesante che dovrai portare fino al disopra del cielo. Ora veramente devo terminare perché mi fanno molto male le mani e mi fanno sangue”.


Storia Postale del 9 agosto

Mentre sono ancora in corso i biglietti postali ex regno con la effige reale non ricoperta da sovrastampe deturpanti, come si può evincere dal biglietto a sinistra, i francobolli della Imperiale erano fuori corso, come sappiamo, dal 15 marzo e la lettera inviata da Ravenna a Bologna, affrancata con un 0,50 Imperiale, fu tassata di conseguenza. Occorre osservare comunque che a Ravenna, l’ufficiale addetto all’obliterazione avendo bollato il francobollo, non ne aveva rilevato il “fuori corso”. Se avesse ottemperato alle disposizioni dell’epoca avrebbe dovuto soltanto evidenziare il francobollo con una riquadratura a matita blu, non bollarlo e apporre il bollo T di tassazione richiesta all’ufficio di destinazione. In buona sostanza, questa lettera può presentare diverse soluzioni alla ragione della sua tassazione, una delle quali può spiegarsi con una tolleranza del valore fuori corso e una tassazione in arrivo per doppio porto. Il dubbio permane.

Una cartolina raccomandata regolarmente affrancata 0,90 e una lettera espressa da Gorizia (provenienza abbastanza infrequente) a Padova con una affrancatura mista che presenta due valori della Provvisoria: un 1,25 con sovrastampa tiratura di Roma e un 0,30 Verona bruno.


giovedì 10 agosto 1944

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - A Camaiore vengono passati per le armi tre contadini e un carabiniere. Dopo averli costretti a scavarsi la fossa gli hanno orinato addosso prima di sparargli. Era con loro anche il rabbino di Ancona Elio Toaff che era stato preso nella campagna di Valdicastello mentre era in cerca di cibo. I tedeschi non scoprono la sua origine ebrea e, grazie all’intervento di un capitano delle SS che si accorge di essere in presenza di una persona che non poteva essere un partigiano, viene rilasciato e può tornare, con il carico della straziante esperienza vissuta, a Valdicastello.

Dal 5 agosto ad oggi i tedeschi hanno operato massicce operazioni di rastrellamento nelle zone di Camaiore e Massarosa e hanno catturato varie centinaia di uomini destinati come mano d'opera da impiegare nel lavoro obbligatorio alla Todt o alla deportazione in Germania. A titolo di ammonimento e pubblico esempio, affinché la gente non opponesse resistenza, hanno fucilato sedici uomini. Tra questi il viareggino Renato Del Corso che ha tentato la fuga.

In uno scontro sul monte Gabberi tra partigiani e reparti delle SS i tedeschi perdono venti uomini. Per rappresaglia, a sera, viene incendiato il villaggio di Farnocchia e passano per le armi un civile, Giusepe Gadda, e tre partigiani nella vicina località di La Mandria. Padre Antonio Bargagli, dell'ordine dei frati minori del convento di Sant'Antonio di Viareggio, viene fermato da tre soldati tedeschi che gli chiedono i documenti. Il sacerdote sta tornando dalla casa di un defunto e chiede di lasciarlo passare. Un ufficiale che passa di lì, nella località detta Passo Guidario, intima ai soldati di desistere. Due obbediscono, il terzo colpisce il sacerdote più volte alla schiena col calcio del fucile. Padre Antonio cade a terra, il soldato lo finisce a fucilate.

Provincia di Milano
Alle cinque del mattino, a Milano, quindici uomini, che si trovano nel carcere di San Vittore da molto tempo, vengono svegliati all’alba. Gli viene consegnata una tuta da operaio. Gli viene detto: “Indossatela, partirete subito per la Germania”. E invece li fanno scendere dal camion in Piazzale Loreto dove un plotone di esecuzione fornito dalla Muti, tutti volontari, li sta aspettando con il mitra spianato. Quando vengono messi in fila davanti alla staccionata che circonda il distributore di benzina capiscono di avere pochi minuti di vita. Non è un’esecuzione ma un massacro. Qualcuno cerca di scappare ma i fascisti sparano con rabbia inseguendoli per la piazza e sulle scale delle case vicine. Non tutti muoiono sul colpo e si dibatteranno a lungo nell’agonia. Vengono messi in un mucchio dove trascorreranno più di dodici ore prima che il generale delle SS Tensfeld dia l’ordine di portarli all’obitorio.

Province di Pisa e Lucca
- Quelle decine di persone che, catturate dalle SS il 6 agosto in località La Romagna, hanno dichiarato di avere bisogno di una visita medica e sono state portate a Mozzano, in questi quattro giorni, sono state sottoposte a torture e sevizie. Una ragazza che parla correntemente il tedesco, Livia Gereschi, è stata anche violentata.

Provincia di Treviso – A Pieve di Soligo i tedeschi fucilano il civile ottantacinquenne Francesco Favaro.

DELLA BRIGATA NERA GIUSEPPE CORTESI (BERGAMO)
Sulla IX Brigata Nera “Giuseppe Coertesi”, comandante Angelo Berizzi, la GNR così segnala oggi:

La costituzione della Brigata Nera è stata accolta con entusiasmo dai fascisti: questo nuovo organismo è già entrato in azione nel capoluogo”.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
In Val Posina 14000 nazifascisti attaccano con mezzi blindati la “zona libera”. I combattimenti dureranno tre giorni e gli costeranno 150 uomini.


Storia Postale del 10 agosto

A sinistra, busta intestata al Comune di Rescaldina inviata da quella località a Milano come manoscritti aperti con lettera di accompagnamento. Regolarmente affrancata 1,10 (0,60 di manoscritti aperti + 0,50 di lettera accompagnamento) con due coppie del Monumenti da 0,25 e una coppia di 0,05 segnatasse in uso di emergenza. A destra, un altro esempio di tassazione per la presenza di un valore con effige reale fuori corso.

Lettera semplice da Milano a Aarburg (Svizzera) regolarmente affrancata 1,25, per estero, e censurata dalla Commissione Provinciale di Milano 81R con fascetta, bollo della Commissione e bollo del censore 244.


venerdì 11 agosto 1944

DELLA RAPPRESAGLIA DI PIAZZALE LORETO
Mussolini è rimasto profondamente colpito dall’eccidio dei 15 partigiani in Piazzale Loreto. Chiede spiegazioni al capo della provincia Parini e, soprattutto, al comandante della Muti, Franco Colombo, che ha eseguito gli ordini dei tedeschi senza consultarlo. Sembra che sia anche tentato di compiere un gesto clamoroso dissociando la Repubblica Sociale dalla responsabilità della rappresaglia di Piazzale Loreto.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Modena - A Fossoli i tedeschi massacrano 68 prigionieri che si trovano rinchiusi in quel campo di concentramento.

Province di Pisa e Lucca - Al mattino i tedeschi iniziano l'eliminazione delle persone catturate a La Romagna e portate a Mozzano. Dopo i quattro giorni di torture e sevizie, a nuclei di cinque o sei, i rastrellati vengono eliminati lungo le strade che da Mozzano portano al Quiesa, Lucca, Massarosa e Massacciuccoli. A Massacciuccoli, in una cava di pietra, vengono uccise otto persone. A Balbano, in un'altra cava di pietra, vengono uccise trentotto persone, tra le quali Livia Gereschi, che era stata anche violentata, eliminata con un colpo di rivoltella negli occhi. Un'ora dopo, nello stesso luogo, viene fatta strage di altri sette rastrellati. A Monte di Quiesa altre dodici persone vengono uccise e, ancora, dieci in altre località vicine. In località Sassaia presso Montramito, in comune di Massarosa (LU). Otto uomini di Forte dei Marmi, arruolati nella Todt, vengono falciati dalle SS dopo che i loro documenti sono stati sprezzatamente strappati. A Molina di Quosa (PI) i tedeschi, nel corso di un feroce rastrellamento, uccidono settanta abitanti del paese. Molto probabilmente di nuovo a opera del 16° reparto esplorante corazzato guidato da Reder.

Provincia di Ravenna – A Santa Maria di Fabriago, per rappresaglia all'uccisione di un loro soldato, i tedeschi effettuano un rastrellamento e, dopo il saccheggio di varie case, scelgono nove persone sulle sessanta fermate, le traducono nei pressi del cimitero della località Campanile e le passano per le armi. Fra queste, due ragazzi di 16 e 17 anni.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
I tedeschi scatenano un forte rastrellamento in Val Posina (nel Veneto) e minacciano la formazione partigiana “Garemi” che viene salvata dal sacrificio del “Marinaio”, il partigiano Bruno Viola, a Malga Zonta. Questi vistosi circondato nel cuore della notte dai tedeschi che stanno per accerchiare anche il comando della divisione, impegna con pochi uomini le forze nemiche, permettendo agli altri di sganciarsi. Finite le munizioni viene fatto prigioniero. Trascinato davanti alle mitragliatrici chiede di essere fucilato da solo, che la vita degli altri venga risparmiata. Fallita la sorpresa i tedeschi sfogano la loro rabbia sulla popolazione civile. A Posina, bombardata e semi distrutta, i banditi della “Tagliamento” si abbandonano alle sevizie e agli stupri.


Storia Postale dell’11 agosto

Due documenti postali obliterati in data odierna: una lettera da Cesena a Milano non affrancata per “zona sprovvista di francobolli” dichiarata da tassare a Tassa Semplice (bollo tondo RR Poste TS) ma non tassata in arrivo e un piego di corrispondenza fra Comuni da Porto Tolle (RO) a Donada.

 

Una cartolina da Camposanpiero (PD) a Santa Maria di Sala (VE) affrancata con un 0,30 Provvisoria tiratura di Verona in rosso arancio. Di questa tiratura, inizialmente ritenuta abbastanza rara, nel tempo si è potuto accertare che se ne reperiscono molte presenze con conseguente ridimensionamento del primo valore accreditato.

 


 

sabato 12 agosto 1944

DELLA BRIGATA NERA STEFANO RIZZARDI (VERONA)
A proposito della XXI Brigata Nera “Stefano Rizzardi”, comandante Luigi Sioli, la GNR provinciale segnala oggi che la forza è di 150 uomini.

I RAPPORTI CON L’ALLEATO TEDESCO
A proposito dell'attentato a Hitler, in un rapporto in data odierna dell'Ambasciatore a Berlino Anfuso, è scritto: "Alla fissazione della data dell'attentato non è stata estranea la visita del Duce di cui era stato previsto l'arresto subito dopo il suo arrivo in Prussia Orientale".

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Firenze – A Fiesole tre carabinieri, Fulvio Sbarretti, Vittorio Amendola e Alberto La Rocca, abbandonate le divise e sotterrate le armi in dotazione, si nascondono negli scavi del teatro Romano in attesa di unirsi ai partigiani ma vengono a sapere che se non si presenteranno ai tedeschi questi fucileranno dieci ostaggi scelti a caso che erano rinchiusi nell’Albergo Aurora. Decidono così di presentarsi a Villa Martini, sede del comando tedesco, e lo fanno questa mattina del 12 agosto. Verso le 20 vengono portati nel giardino dell’albergo e uccisi all’improvviso, senza metterli al muro. Gli ostaggi saranno risparmiati dal sacrificio di questi giovani, poco più che ragazzi.
Il feldmaresciallo Kesselring promulga un bando che prevede feroci rappresaglie contro le popolazioni residenti in zone ove agiscono la formazioni partigiane. Definisce le stragi delle popolazioni “operazioni di guerra” da effettuarsi anche quale “tattica preventiva”.

Provincia di Lucca - Sant’Anna di Stazzema – Un gruppo di almeno 300 SS del "battaglione Reder" (16° battaglione della 16^ divisione SS Reichfuhrer Recce Unit comandato da Walter Reder), guidato da fascisti, compie il suo primo eccidio. Circondato il paese, dove non vi sono più partigiani, ma soltanto alcuni sbandati e massacra 560 (1) civili in quella che vuole essere una vendetta e una "lezione" per le popolazioni che aiutano i partigiani. Tra i massacrati figurano 61 bambini con meno di 10 anni e 241 donne.
Il maggiore Walter Reder, un ufficiale austriaco che ha perso un braccio sul fronte russo, ha ricevuto ordini precisi ed è solito ubbidire: si tratta di “ripulire” le retrovie del fronte dalle bande partigiane e dalle popolazioni sospette. Dispone di 1500 uomini, soprannominati i “pompieri del fronte”. Sant’Anna è il primo dei paesi a ridosso della linea del fronte sul quale si abbatte la furia di questi “pompieri”. Le case vengono date alle fiamme. Gli uomini vengono radunati nella piazza, davanti alla chiesa, mentre le donne e i bambini sono incolonnati verso la frazione di Vaccherecchia, dove vengono rinchiuse in una stalla. Subito comincia il massacro. Due tedeschi entrano e gettano in mezzo alla gente, ammucchiata in fondo alla stalla, un grappolo di bombe a mano legate fra di loro che esplodendo contemporaneamente provocano una orrenda strage. Anche nella frazione Vacchereccia, i tedeschi hanno incendiato tutte le case; qui una donna, con la figlia di tre anni avvinghiata al collo, tenta la fuga ma non le riesce, un tedesco le è addosso, le strappa la piccola, e presale per le gambe le sbatte la testa contro un muro, uccidendola. Poi, con un colpo di pistola, fredda anche la madre che è stramazzata al suolo. Più in là un altro gruppo di tedeschi si diverte a tirare al bersaglio contro una donna che fugge tra un albero e l’altro con la sua piccola per mano, finché non le colpiscono a morte.
Il rabbino di Roma, Elio Toaff, uno dei pochi sopravvissuti, ricorda: "Ho trovato a terra una donna incinta: le avevano sparato alla testa, aperta la pancia, estratto il feto, a cui avevano poi sparato".
Gli uomini, radunati nella piazza del paese, vengono abbattuti a scariche di mitra. Muore anche il parroco, Don Innocenzo Lazzeri. Sui corpi degli uccisi, Reder ordina di gettare le panche e gli arredi della chiesa e di dare loro fuoco.
I tedeschi uccidono anche tre persone a Capezzano (secondo altra versioni 8 persone) e altre 14 (tra cui una donna) a Mulino Rosso di Valdicastello.
………….
(1) Dal quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 il numero dei morti viene indicato in 432).

Provincia di Treviso – A Pieve di Soligo i tedeschi fucilano il civile Angelo Della Bortola.

Provincia di Udine - Dal 5 agosto ad oggi (il 5, il 10 e durante la giornata odierna), i tedeschi hanno svolto rastrellamenti ad Armaro, Villasantina e Cavazzo e hanno ucciso sette civili. A Cavazzo il trentaquattrenne Elio Stroili lo hanno ucciso piantandogli prima un coltello nel collo e , quando è caduto a terra, finendolo con una scarica di fucile mitragliatore. A Barcis di Pordenone, per rappresaglia alla perdita di un carro armato, i tedeschi danno fuoco al paese distruggendo venticinque case e molte stalle.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Pavolini, raggiunge la zona di Courgnè, nelle Alpi piemontesi, per ispezionare i reparti delle Brigate nere che, insieme agli uomini della X MAS e a contingenti tedeschi, stanno procedendo a operazioni di rastrellamento antipartigiane. Nel primo pomeriggio, mentre sta pranzando con Valerio Borghese, il vicefederale Tealdy ed altri capi fascisti locali, qualcuno avverte che nelle vicinanze sono stati segnalati numerosi partigiani. Pavolini si alza e dice: “Dobbiamo andare anche noi”. Poi esce col mitra in pugno accompagnato dal suo attendente. Gli altri lo seguono. La colonna fascista viene assalita dagli uomini della 77^ Garibaldi e, nella grande confusione che ne consegue, molti rimangono feriti. A causa di una bomba a mano, sembra lanciata da un ex carabiniere caposquadra garibaldino nella 19^ brigata, lo sono anche Pavolini e la sua guardia del corpo Enzo De Benedictis. I due, trovandosi allo scoperto, si fingono morti e i partigiani non fanno caso ai loro corpi. Vengono recuperati quando scende la notte e portati all’ospedale. Pavolini, al quale le schegge della bomba hanno colpito i glutei, ha perso molto sangue.

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Il generale Raffaele Cadorna arriva clandestinamente a Milano dopo essere stato paracadutato in Val Cavallina (BG).
 

Storia Postale del 12 agosto

Una cartolina del Comune di Correggio inviata al Comune di Castello di Soligo e regolarmente affrancata 0,15 a tariffa ridotta per corrispondenza fra Comuni. Il bollo ovale comunale mostra il fascio della RSI. A fianco una lettera indirizzata a Sandrigo (VI) inviata da una feldpost tedesca. Censura tedesca e bollo rosso Ad di transito da Monaco.


Biglietto postale Imperiale da 0,25 con affrancatura aggiunta di un 0,25 della serie Monumenti per la giusta affrancatura di 0,50 come lettera fuori distretto. Si tratta di uno degli ultimi biglietti ancora ammessi in corso. Dal 15 agosto diventeranno “fuori corso”. Censura 65R di Aosta.
 

 

 


 

domenica 13 agosto 1944

MUSSOLINI IN EMILIA E ROMAGNA
Mussolini completa il giro in Emilia - Romagna. Ha visitato le provincie di Bologna, Forlì, Ferrara, Ravenna e Pesaro arrivando anche nelle immediate retrovie del fronte.
Nella foto Mussolini mentre visita a Castrocaro il Battaglione “9 Settembre” detto “padre del nuovo esercito repubblicano”

DELLA BRIGATA NERA ALBERTO ALFIERI (PAVIA)
A proposito della XIV Brigata Nera “Alberto Alfieri”, comandante Dante Cattaneo, la GNR provinciale segnala oggi che “il lavoro di costituzione delle Brigate Nere continua molto lentamente. I risultati finora raggiunti non sono del tutto soddisfacenti e per il numero degli aderenti e per l’entusiasmo che gli aderenti stessi, salvo poche eccezioni, dimostrano”.

DELLA BRIGATA NERA GHISELLINI (FERRARA)
A proposito della XXIV Brigata Nera “Igino Ghisellini”, comandante Arnaldo Rosi, la GNR provinciale segnala oggi: “Scarse adesioni”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN MARCO”

A proposito delle due divisioni che sono rientrate dalla Germania, la GNR di Treviso scrive oggi nel suo notiziario: “Elevato morale e un aspetto guerriero degno delle migliori tradizioni dell’esercito italiano”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Firenze - Eccidio a Campi Bisenzio: 13 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).

Provincia di Lucca - I tedeschi uccidono due uomini al Montornato.

Provincia di Modena – A Ospedaletto e Marano sul Panaro i tedeschi impiccano quattro civili e ne fucilano altri tre.

Provincia di Novara – A Borgo Ticino, alle 14, per rappresaglia al ferimento di quattro soldati tedeschi da parte di alcuni sconosciuti, avvenuto questa mattina in località San Michele, il capitano Krumhaar delle SS, coadiuvato da marò della X^ MAS, fa fucilare dodici uomini di età inferiore ai trenta anni presi come ostaggi. Inoltre esige e ottiene il pagamento di 300.000 lire e fa incendiare 47 case, e poi stalle e fienili: centocinquanta gli alloggi semidistrutti. Nel mucchio dei morti c’è un ragazzo, Mario Piola, che, ferito al braccio destro, ha la forza di rimanere immobile: si salva.

Provincia di Torino – A Rivoli nel seminario, le SS italiane impiccano due partigiani del Polesine. Il comandante offre poi alla cognata di una delle vittime, che ne vuole la salma, 500 lire per i figli del morto.

Provincia di Treviso – A Pieve di Soligo i tedeschi passano per le armi la civile Elda Fabris, sfollata da Conegliano.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Alle prime luci di un’alba nebbiosa, una piccola macchina anfibio e un camion carico di soldati delle SS giunge nel centro del paese di San Terenzo Monti nel comune di Fivizzano (MS), e minaccia di distruggere il paese con il pretesto (falso) che due tedeschi sono stati uccisi. L’avvocato Mazzoni, vicesindaco, affronta il comandante tedesco accusandolo di essere bugiardo e di voler distruggere il paese senza motivo e riesce a calmarlo offrendo vino della zona notoriamente pregiato. Il comandante tedesco pretende la consegna immediata di due maiali, cinque pecore e dieci damigiane di vino per evitare la distruzione del paese.


lunedì 14 agosto 1944

DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Il governo della RSI emette un decreto legislativo, a firma Mussolini, che segna la fine dell’autonomia della Guardia Nazionale Repubblicana e il suo inserimento nell’esercito nazionale repubblicano.
Si tratta del decreto numero 469 (“Passaggio della GNR nell’esercito nazionale repubblicano”) e dice:
Art. 1 – La Guardia Nazionale Repubblicana entra a far parte come prima arma combattente dell’esercito nazionale repubblicano. I suoi attuali compiti di polizia cesseranno col 31 dicembre 1944 - XXIII.
ART. 2 – Il ministro delle Forze Armate ha l’incarico, unitamente al comandante della Guardia Nazionale Repubblicana, di dare sollecita esecuzione a quanto è disposto nell’articolo precedente.

E’ una parziale vittoria di Graziani che ha sempre auspicato un esercito non politicizzato.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN MARCO”
A proposito delle due divisioni, il comunicato del comando GNR di Savona segnala: “Questi soldati sono fieri di servire la Patria e sono impazienti di raggiungere la linea del fuoco a fianco dei camerati germanici per la riscossa delle armi repubblicane”.

DELLA BRIGATA NERA PIPPO ASTORRI (PIACENZA)
A proposito della XXVIII Brigata Nera “Pippo Astorri”, comandante Alberto Graziani, la GNR provinciale segnala oggi che l’inizio è disastroso: “Nonostante che all’inaugurazione del labaro abbiano partecipato 150 elementi, solamente quattordici squadristi, e già appartenenti alla Guardia, prestano servizio affiancando, in qualche occasione, l’opera della GNR”.

I TEDESCHI IN ITALIA: MUSSOLINI SI LAMENTA
Mussolini scrive a Goebbels lamentando la grandissima serie di uffici ove si trovano migliaia di tedeschi che potrebbero essere impiegati altrove. Solo a Milano si contano 73 uffici tedeschi.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Quindici partigiani in perlustrazione sul monte Belvedere si scontrano con un forte reparto tedesco. Si battono furiosamente, ma per la schiacciante superiorità nemica sono costretti a ripiegare. Muore un partigiano mentre le perdite tedesche sono notevoli.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
A San Terenzo Monti, alla stessa ora di ieri, si ripresenta il solito camion di tedeschi per razziare di nuovo viveri e vino.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna - Muore Irma Bandiera, staffetta della 7^ GAP bolognese. Sottoposta a feroci torture perché riveli la sede delle brigate, viene infine accecata e uccisa nella pubblica via.

Provincia di Modena – A Ospitaletto i tedeschi fucilano un civile.

Provincia di Pisa - A San Giuliano Terme, nella bonifica di Nodica, le SS trucidano 15 civili che si erano nascosti nel Fosso Reale. Gli hanno detto che li avrebbero portati a lavorare, ma li hanno eliminati durante la marcia. Altri nove rastrellati vengono soppressi a Fosso della Bufalina, nella bonifica di Migliarino Pisano. Si salva Giuseppe Luperini che si getta nella palude e, attraversati gli acquitrini, sfugge agli assassini (Secondo il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 i morti furono, in totale, 31).

Provincia di Torino – A Villar Perosa tre partigiani vengono impiccati nella piazza del paese. A Bousson i tedeschi impiccano un tenente dei carabinieri (partigiano nella divisione autonoma Val Chisone) e il suo compagno Luciano Beltramo.

Provincia di Trieste – A Trieste, Silvira Tommasini, laureata in letteratura tedesca e catturata a Kosovska Mitrovica (Slovenia), viene trascinata dai tedeschi, che l’hanno già ridotta in fin di vita per le sevizie, davanti al plotone di esecuzione e fucilata.

RESISTENZA ALL’ESTERO
Viene stipulato oggi un accordo politico – militare fra i partigiani italiani e quelli jugoslavi per un’azione comune contro i tedeschi.


Storia Postale del 14 agosto

 

Cartolina raccomandata dell’ospedale di Verona inviata al Municipio di Pescantina. Regolarmente affrancata 0,90 con una coppia di 0,25 Monumenti e una coppia di 0,20 Imperiale.

 

 

 

 

 

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