mercoledì 9 agosto 1944
DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Mussolini scrive a Goring di avere mandato nel Reich 7.600
carabinieri, senza distinguere fra i “volontari” e i rastrellati.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Milano – Mentre Mussolini è in visita alle truppe della
RSI, schierate sugli Appennini, i gappisti fanno saltare, in viale
Abruzzi, vicino a piazzale Loreto, un camion adibito alla distribuzione
gratuita alla popolazione di viveri provenienti dalle mense militari.
L’esplosione provoca la morte di cinque tedeschi e cinque civili, fra
cui una donna, oltre il ferimento di altre sedici persone delle quali
quattro moriranno all’ospedale. Il maresciallo Kesselring ordina subito
una durissima rappresaglia: la fucilazione di dieci ostaggi per ogni
soldato morto nell’attentato. Alla fine della giornata, dopo un convulso
scambio di messaggi, telefonate e telegrammi anche con l’arcivescovo
Schuster, intervenuto personalmente per impedire una nuova strage,
Kesselring riduce il numero degli ostaggi da fucilare da cinquanta a
quindici.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Arriva a Pietrasanta (LU) il 16° reparto esplorante granatieri
corazzati (Panzergrenadier Aufklarungs Abteilung SS) appartenente alla
16^ Panzergrenadier Division Reichsfuher delle Waffen SS. Lo comanda il
maggior Walter Raeder, ventinovenne di origine austriaca, detto “il
monco” per la parziale amputazione del braccio sinistro.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Pisa - A Cavi di Musignano di Cascina le SS
eliminano con una raffica di fucile mitragliatore cinque civili. Due
altri che facevano parte del gruppo (uno è ferito a una gamba) riescono
a fuggire e ad attraversare l'Arno. All'idrovora di San Rossore,
le SS scovano, in un rifugio fatto con tronchi di pino, un uomo e otto
donne, fra cui due ragazzine di dodici e tredici anni, e le trucidano.
Provincia di Vercelli – A Roasio, per rappresaglia
all’uccisione di due sottufficiali tedeschi in un’imboscata nei pressi
del paese, le SS fucilano nove civili prelevati dalle loro abitazioni.
Uno, l’agricoltore Celestino Aimone, viene freddato in casa sua: Nella
medesima località impiccano cinque ostaggi rimasti sconosciuti portati
in paese da Biella. Altri quattro ostaggi vengono impiccati sulla
provinciale, nei pressi del ponte sul torrente Rovasenda.
Di questo periodo potrebbe essere la seguente ricostruzione di giorni
terribili vissuti da un ignoto nel carcere di Vercelli:
“Cara ora ti racconto un po’ della mia vita e incomincio subito: il
giorno 27 (luglio?) fui preso, portato a Vercelli in prigione dove
passai senza interrogazione. Il mattino del 29 fui chiamato davanti a
tutti i fascisti di Vercelli. Io non ho risposto mai alle loro domande
le sole parole erano queste “che non so niente e che non sono un
partigiano”. Ma loro mi hanno messo davanti mille cose per farmi dire di
sì ma non usciva parola dalla mia bocca e pensando che dovevo morire. Il
giorno 31 mi fu data la prima tortura ed è questo mi hanno strappato le
ciglia e le sopracciglia. Il giorno 1 la seconda tortura “mi hanno
strappato le unghie, le unghie delle meni e dei piedi e mi hanno messo
al sole che non puoi immaginare, ma portavo pazienza e dalla mia bocca
non usciva parola di lamento”. Il giorno 2 la terza tortura “mi hanno
messo ai piedi delle candele accese ed io mi trovai legato su una sedia,
mi sono venuti i capelli grigi ma non ho parlato ed è passato”. Il
giorno 4 fui portato in una sala dove c’era un tavolo sul quale mi hanno
teso in un laccio al collo per dieci minuti la corrente e fui portato
per tre giorni fino al giorno 6 alla sera alle ore 5 mi dissero se avevo
finito di scrivere tutto ciò che mi sentivo ma non ho ancora risposto
(…). Cara Anna mi devi promettere una cosa sola che saprai vendicare il
sangue di un innocente che grida vendetta contro i fascisti. Nel tuo
cuore non ci deve essere dolore, ma l’orgoglio di un Patriota e anche ti
prego di tenere per mio ricordo il mio nastrino tricolore che lo
porterai sempre sul cuore per dimostrarmi un vero patriota (…). Mi trovo
nelle mani dei carnefici se mi vedessi Anna non mi riconosceresti più
per lo stato che sono ridotto (…). Anna sii forte sopporta questa croce
pesante che dovrai portare fino al disopra del cielo. Ora veramente devo
terminare perché mi fanno molto male le mani e mi fanno sangue”.
Storia Postale del 9 agosto
Mentre sono ancora in corso i biglietti postali ex regno con la effige
reale non ricoperta da sovrastampe deturpanti, come si può evincere dal
biglietto a sinistra, i francobolli della Imperiale erano fuori corso,
come sappiamo, dal 15 marzo e la lettera inviata da Ravenna a Bologna,
affrancata con un 0,50 Imperiale, fu tassata di conseguenza. Occorre
osservare comunque che a Ravenna, l’ufficiale addetto all’obliterazione
avendo bollato il francobollo, non ne aveva rilevato il “fuori corso”.
Se avesse ottemperato alle disposizioni dell’epoca avrebbe dovuto
soltanto evidenziare il francobollo con una riquadratura a matita blu,
non bollarlo e apporre il bollo T di tassazione richiesta all’ufficio di
destinazione. In buona sostanza, questa lettera può presentare diverse
soluzioni alla ragione della sua tassazione, una delle quali può
spiegarsi con una tolleranza del valore fuori corso e una tassazione in
arrivo per doppio porto. Il dubbio permane.
Una cartolina raccomandata regolarmente affrancata 0,90 e una lettera
espressa da Gorizia (provenienza abbastanza infrequente) a Padova con
una affrancatura mista che presenta due valori della Provvisoria: un
1,25 con sovrastampa tiratura di Roma e un 0,30 Verona bruno.
giovedì 10 agosto 1944
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - A Camaiore vengono passati per le
armi tre contadini e un carabiniere. Dopo averli costretti a scavarsi la
fossa gli hanno orinato addosso prima di sparargli. Era con loro anche
il rabbino di Ancona Elio Toaff che era stato preso nella campagna di
Valdicastello mentre era in cerca di cibo. I tedeschi non scoprono la
sua origine ebrea e, grazie all’intervento di un capitano delle SS che
si accorge di essere in presenza di una persona che non poteva essere un
partigiano, viene rilasciato e può tornare, con il carico della
straziante esperienza vissuta, a Valdicastello.
Dal 5 agosto ad oggi i tedeschi hanno operato massicce operazioni di
rastrellamento nelle zone di Camaiore e Massarosa e hanno catturato
varie centinaia di uomini destinati come mano d'opera da impiegare nel
lavoro obbligatorio alla Todt o alla deportazione in Germania. A titolo
di ammonimento e pubblico esempio, affinché la gente non opponesse
resistenza, hanno fucilato sedici uomini. Tra questi il viareggino
Renato Del Corso che ha tentato la fuga.
In uno scontro sul monte Gabberi tra partigiani e reparti delle SS i
tedeschi perdono venti uomini. Per rappresaglia, a sera, viene
incendiato il villaggio di Farnocchia e passano per le armi un civile,
Giusepe Gadda, e tre partigiani nella vicina località di La Mandria.
Padre Antonio Bargagli, dell'ordine dei frati minori del convento di
Sant'Antonio di Viareggio, viene fermato da tre soldati tedeschi che gli
chiedono i documenti. Il sacerdote sta tornando dalla casa di un defunto
e chiede di lasciarlo passare. Un ufficiale che passa di lì, nella
località detta Passo Guidario, intima ai soldati di desistere. Due
obbediscono, il terzo colpisce il sacerdote più volte alla schiena col
calcio del fucile. Padre Antonio cade a terra, il soldato lo finisce a
fucilate.
Provincia
di Milano
Alle cinque del mattino, a Milano, quindici uomini, che si trovano nel
carcere di San Vittore da molto tempo, vengono svegliati all’alba. Gli
viene consegnata una tuta da operaio. Gli viene detto: “Indossatela,
partirete subito per la Germania”. E invece li fanno scendere dal camion
in Piazzale Loreto dove un plotone di esecuzione fornito dalla Muti,
tutti volontari, li sta aspettando con il mitra spianato. Quando vengono
messi in fila davanti alla staccionata che circonda il distributore di
benzina capiscono di avere pochi minuti di vita. Non è un’esecuzione ma
un massacro. Qualcuno cerca di scappare ma i fascisti sparano con rabbia
inseguendoli per la piazza e sulle scale delle case vicine. Non tutti
muoiono sul colpo e si dibatteranno a lungo nell’agonia. Vengono messi
in un mucchio dove trascorreranno più di dodici ore prima che il
generale delle SS Tensfeld dia l’ordine di portarli all’obitorio.
Province di Pisa e Lucca - Quelle decine di persone che, catturate
dalle SS il 6 agosto in località La Romagna, hanno dichiarato di
avere bisogno di una visita medica e sono state portate a Mozzano,
in questi quattro giorni, sono state sottoposte a torture e sevizie. Una
ragazza che parla correntemente il tedesco, Livia Gereschi, è stata
anche violentata.
Provincia di Treviso – A Pieve di Soligo i tedeschi
fucilano il civile ottantacinquenne Francesco Favaro.
DELLA BRIGATA NERA GIUSEPPE CORTESI (BERGAMO)
Sulla IX Brigata Nera “Giuseppe Coertesi”, comandante Angelo Berizzi, la
GNR così segnala oggi:
“La costituzione della Brigata Nera è stata accolta con entusiasmo
dai fascisti: questo nuovo organismo è già entrato in azione nel
capoluogo”.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
In Val Posina 14000 nazifascisti attaccano con mezzi blindati la
“zona libera”. I combattimenti dureranno tre giorni e gli costeranno 150
uomini.
Storia Postale del 10 agosto
A sinistra, busta intestata al Comune di Rescaldina inviata da quella
località a Milano come manoscritti aperti con lettera di
accompagnamento. Regolarmente affrancata 1,10 (0,60 di manoscritti
aperti + 0,50 di lettera accompagnamento) con due coppie del Monumenti
da 0,25 e una coppia di 0,05 segnatasse in uso di emergenza. A destra,
un altro esempio di tassazione per la presenza di un valore con effige
reale fuori corso.
Lettera semplice da Milano a Aarburg (Svizzera) regolarmente affrancata
1,25, per estero, e censurata dalla Commissione Provinciale di Milano
81R con fascetta, bollo della Commissione e bollo del censore 244.
venerdì 11 agosto 1944
DELLA RAPPRESAGLIA DI PIAZZALE LORETO
Mussolini è rimasto profondamente colpito dall’eccidio dei 15
partigiani in Piazzale Loreto. Chiede spiegazioni al capo della
provincia Parini e, soprattutto, al comandante della Muti, Franco
Colombo, che ha eseguito gli ordini dei tedeschi senza consultarlo.
Sembra che sia anche tentato di compiere un gesto clamoroso dissociando
la Repubblica Sociale dalla responsabilità della rappresaglia di
Piazzale Loreto.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Modena - A Fossoli i tedeschi massacrano 68
prigionieri che si trovano rinchiusi in quel campo di concentramento.
Province di Pisa e Lucca - Al mattino i tedeschi iniziano
l'eliminazione delle persone catturate a La Romagna e portate a Mozzano.
Dopo i quattro giorni di torture e sevizie, a nuclei di cinque o sei, i
rastrellati vengono eliminati lungo le strade che da Mozzano portano al
Quiesa, Lucca, Massarosa e Massacciuccoli. A Massacciuccoli, in
una cava di pietra, vengono uccise otto persone. A Balbano, in
un'altra cava di pietra, vengono uccise trentotto persone, tra le quali
Livia Gereschi, che era stata anche violentata, eliminata con un colpo
di rivoltella negli occhi. Un'ora dopo, nello stesso luogo, viene fatta
strage di altri sette rastrellati. A Monte di Quiesa altre dodici
persone vengono uccise e, ancora, dieci in altre località vicine. In
località Sassaia presso Montramito, in comune di Massarosa (LU).
Otto uomini di Forte dei Marmi, arruolati nella Todt, vengono falciati
dalle SS dopo che i loro documenti sono stati sprezzatamente strappati.
A Molina di Quosa (PI) i tedeschi, nel corso di un feroce
rastrellamento, uccidono settanta abitanti del paese. Molto
probabilmente di nuovo a opera del 16° reparto esplorante corazzato
guidato da Reder.
Provincia di Ravenna – A Santa Maria di Fabriago, per
rappresaglia all'uccisione di un loro soldato, i tedeschi effettuano un
rastrellamento e, dopo il saccheggio di varie case, scelgono nove
persone sulle sessanta fermate, le traducono nei pressi del cimitero
della località Campanile e le passano per le armi. Fra queste, due
ragazzi di 16 e 17 anni.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
I tedeschi scatenano un forte rastrellamento in Val Posina (nel
Veneto) e minacciano la formazione partigiana “Garemi” che viene
salvata dal sacrificio del “Marinaio”, il partigiano Bruno Viola, a
Malga Zonta. Questi vistosi circondato nel cuore della notte dai
tedeschi che stanno per accerchiare anche il comando della divisione,
impegna con pochi uomini le forze nemiche, permettendo agli altri di
sganciarsi. Finite le munizioni viene fatto prigioniero. Trascinato
davanti alle mitragliatrici chiede di essere fucilato da solo, che la
vita degli altri venga risparmiata. Fallita la sorpresa i tedeschi
sfogano la loro rabbia sulla popolazione civile. A Posina, bombardata e
semi distrutta, i banditi della “Tagliamento” si abbandonano alle
sevizie e agli stupri.
Storia Postale dell’11 agosto
Due documenti postali obliterati in data odierna: una lettera da Cesena
a Milano non affrancata per “zona sprovvista di francobolli” dichiarata
da tassare a Tassa Semplice (bollo tondo RR Poste TS) ma non tassata in
arrivo e un piego di corrispondenza fra Comuni da Porto Tolle (RO) a
Donada.
Una
cartolina da Camposanpiero (PD) a Santa Maria di Sala (VE) affrancata
con un 0,30 Provvisoria tiratura di Verona in rosso arancio. Di questa
tiratura, inizialmente ritenuta abbastanza rara, nel tempo si è potuto
accertare che se ne reperiscono molte presenze con conseguente
ridimensionamento del primo valore accreditato.
sabato 12 agosto 1944
DELLA BRIGATA NERA STEFANO RIZZARDI (VERONA)
A proposito della XXI Brigata Nera “Stefano Rizzardi”, comandante Luigi
Sioli, la GNR provinciale segnala oggi che la forza è di 150 uomini.
I RAPPORTI CON L’ALLEATO TEDESCO
A proposito dell'attentato a Hitler, in un rapporto in data odierna
dell'Ambasciatore a Berlino Anfuso, è scritto: "Alla fissazione della
data dell'attentato non è stata estranea la visita del Duce di cui era
stato previsto l'arresto subito dopo il suo arrivo in Prussia
Orientale".
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Firenze – A Fiesole tre carabinieri, Fulvio
Sbarretti, Vittorio Amendola e Alberto La Rocca, abbandonate le divise e
sotterrate le armi in dotazione, si nascondono negli scavi del teatro
Romano in attesa di unirsi ai partigiani ma vengono a sapere che se non
si presenteranno ai tedeschi questi fucileranno dieci ostaggi scelti a
caso che erano rinchiusi nell’Albergo Aurora. Decidono così di
presentarsi a Villa Martini, sede del comando tedesco, e lo fanno questa
mattina del 12 agosto. Verso le 20 vengono portati nel giardino
dell’albergo e uccisi all’improvviso, senza metterli al muro. Gli
ostaggi saranno risparmiati dal sacrificio di questi giovani, poco più
che ragazzi.
Il feldmaresciallo Kesselring promulga un bando che prevede
feroci rappresaglie contro le popolazioni residenti in zone ove agiscono
la formazioni partigiane. Definisce le stragi delle popolazioni
“operazioni di guerra” da effettuarsi anche quale “tattica preventiva”.
Provincia di Lucca - Sant’Anna di Stazzema – Un gruppo di
almeno 300 SS del "battaglione Reder" (16° battaglione della 16^
divisione SS Reichfuhrer Recce Unit comandato da Walter Reder), guidato
da fascisti, compie il suo primo eccidio. Circondato il paese, dove non
vi sono più partigiani, ma soltanto alcuni sbandati e massacra 560 (1)
civili in quella che vuole essere una vendetta e una "lezione" per le
popolazioni che aiutano i partigiani. Tra i massacrati figurano 61
bambini con meno di 10 anni e 241 donne.
Il
maggiore Walter Reder, un ufficiale austriaco che ha perso un
braccio sul fronte russo, ha ricevuto ordini precisi ed è solito
ubbidire: si tratta di “ripulire” le retrovie del fronte dalle bande
partigiane e dalle popolazioni sospette. Dispone di 1500 uomini,
soprannominati i “pompieri del fronte”. Sant’Anna è il primo dei paesi a
ridosso della linea del fronte sul quale si abbatte la furia di questi
“pompieri”. Le case vengono date alle fiamme. Gli uomini vengono
radunati nella piazza, davanti alla chiesa, mentre le donne e i bambini
sono incolonnati verso la frazione di Vaccherecchia, dove vengono
rinchiuse in una stalla. Subito comincia il massacro. Due tedeschi
entrano e gettano in mezzo alla gente, ammucchiata in fondo alla stalla,
un grappolo di bombe a mano legate fra di loro che esplodendo
contemporaneamente provocano una orrenda strage. Anche nella frazione
Vacchereccia, i tedeschi hanno incendiato tutte le case; qui una donna,
con la figlia di tre anni avvinghiata al collo, tenta la fuga ma non le
riesce, un tedesco le è addosso, le strappa la piccola, e presale per le
gambe le sbatte la testa contro un muro, uccidendola. Poi, con un colpo
di pistola, fredda anche la madre che è stramazzata al suolo. Più in là
un altro gruppo di tedeschi si diverte a tirare al bersaglio contro una
donna che fugge tra un albero e l’altro con la sua piccola per mano,
finché non le colpiscono a morte.
Il rabbino di Roma, Elio Toaff, uno dei pochi sopravvissuti, ricorda:
"Ho trovato a terra una donna incinta: le avevano sparato alla testa,
aperta la pancia, estratto il feto, a cui avevano poi sparato".
Gli uomini, radunati nella piazza del paese, vengono abbattuti a
scariche di mitra. Muore anche il parroco, Don Innocenzo Lazzeri. Sui
corpi degli uccisi, Reder ordina di gettare le panche e gli arredi della
chiesa e di dare loro fuoco.
I tedeschi uccidono anche tre persone a Capezzano (secondo altra
versioni 8 persone) e altre 14 (tra cui una donna) a Mulino Rosso di Valdicastello.
………….
(1) Dal quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 il
numero dei morti viene indicato in 432).
Provincia di Treviso – A Pieve di Soligo i tedeschi
fucilano il civile Angelo Della Bortola.
Provincia di Udine - Dal 5 agosto ad oggi (il 5, il 10 e durante
la giornata odierna), i tedeschi hanno svolto rastrellamenti ad Armaro,
Villasantina e Cavazzo e hanno ucciso sette civili. A Cavazzo il
trentaquattrenne Elio Stroili lo hanno ucciso piantandogli prima un
coltello nel collo e , quando è caduto a terra, finendolo con una
scarica di fucile mitragliatore. A Barcis di Pordenone, per
rappresaglia alla perdita di un carro armato, i tedeschi danno fuoco al
paese distruggendo venticinque case e molte stalle.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Pavolini, raggiunge la zona di Courgnè, nelle Alpi piemontesi, per
ispezionare i reparti delle Brigate nere che, insieme agli uomini della
X MAS e a contingenti tedeschi, stanno procedendo a operazioni di
rastrellamento antipartigiane. Nel primo pomeriggio, mentre sta
pranzando con Valerio Borghese, il vicefederale Tealdy ed altri capi
fascisti locali, qualcuno avverte che nelle vicinanze sono stati
segnalati numerosi partigiani. Pavolini si alza e dice: “Dobbiamo andare
anche noi”. Poi esce col mitra in pugno accompagnato dal suo attendente.
Gli altri lo seguono. La colonna fascista viene assalita dagli uomini
della 77^ Garibaldi e, nella grande confusione che ne consegue, molti
rimangono feriti. A causa di una bomba a mano, sembra lanciata da un ex
carabiniere caposquadra garibaldino nella 19^ brigata, lo sono anche
Pavolini e la sua guardia del corpo Enzo De Benedictis. I due,
trovandosi allo scoperto, si fingono morti e i partigiani non fanno caso
ai loro corpi. Vengono recuperati quando scende la notte e portati
all’ospedale. Pavolini, al quale le schegge della bomba hanno colpito i
glutei, ha perso molto sangue.
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Il generale Raffaele Cadorna arriva clandestinamente a Milano dopo
essere stato paracadutato in Val Cavallina (BG).
Storia Postale del 12 agosto
Una cartolina del Comune di Correggio inviata al Comune di Castello di
Soligo e regolarmente affrancata 0,15 a tariffa ridotta per
corrispondenza fra Comuni. Il bollo ovale comunale mostra il fascio
della RSI. A fianco una lettera indirizzata a Sandrigo (VI) inviata da
una feldpost tedesca. Censura tedesca e bollo rosso Ad di transito da
Monaco.
Biglietto
postale Imperiale da 0,25 con affrancatura aggiunta di un 0,25 della
serie Monumenti per la giusta affrancatura di 0,50 come lettera fuori
distretto. Si tratta di uno degli ultimi biglietti ancora ammessi in
corso. Dal 15 agosto diventeranno “fuori corso”. Censura 65R di Aosta.
domenica 13 agosto 1944
MUSSOLINI IN EMILIA E ROMAGNA
Mussolini completa il giro in Emilia - Romagna. Ha visitato le
provincie di Bologna, Forlì, Ferrara, Ravenna e Pesaro arrivando anche
nelle immediate retrovie del fronte.
Nella foto Mussolini mentre visita a Castrocaro il Battaglione
“9 Settembre” detto “padre del nuovo esercito repubblicano”
DELLA BRIGATA NERA ALBERTO ALFIERI (PAVIA)
A proposito della XIV Brigata Nera “Alberto Alfieri”, comandante Dante
Cattaneo, la GNR provinciale segnala oggi che “il lavoro di costituzione
delle Brigate Nere continua molto lentamente. I risultati finora
raggiunti non sono del tutto soddisfacenti e per il numero degli
aderenti e per l’entusiasmo che gli aderenti stessi, salvo poche
eccezioni, dimostrano”.
DELLA BRIGATA NERA GHISELLINI (FERRARA)
A proposito della XXIV Brigata Nera “Igino Ghisellini”, comandante
Arnaldo Rosi, la GNR provinciale segnala oggi: “Scarse adesioni”.
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN MARCO”
A proposito delle due divisioni che sono rientrate dalla Germania, la
GNR di Treviso scrive oggi nel suo notiziario: “Elevato morale e un
aspetto guerriero degno delle migliori tradizioni dell’esercito
italiano”.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Firenze - Eccidio a Campi Bisenzio: 13 morti
(rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile
2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione
di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).
Provincia di Lucca - I tedeschi uccidono due uomini al
Montornato.
Provincia di Modena – A Ospedaletto e Marano sul Panaro i
tedeschi impiccano quattro civili e ne fucilano altri tre.
Provincia di Novara – A Borgo Ticino, alle 14, per
rappresaglia al ferimento di quattro soldati tedeschi da parte di alcuni
sconosciuti, avvenuto questa mattina in località San Michele, il
capitano Krumhaar delle SS, coadiuvato da marò della X^ MAS, fa fucilare
dodici uomini di età inferiore ai trenta anni presi come ostaggi.
Inoltre esige e ottiene il pagamento di 300.000 lire e fa incendiare 47
case, e poi stalle e fienili: centocinquanta gli alloggi semidistrutti.
Nel mucchio dei morti c’è un ragazzo, Mario Piola, che, ferito al
braccio destro, ha la forza di rimanere immobile: si salva.
Provincia di Torino – A Rivoli nel seminario, le SS italiane
impiccano due partigiani del Polesine. Il comandante offre poi alla
cognata di una delle vittime, che ne vuole la salma, 500 lire per i
figli del morto.
Provincia di Treviso – A Pieve di Soligo i tedeschi passano per
le armi la civile Elda Fabris, sfollata da Conegliano.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Alle prime luci di un’alba nebbiosa, una piccola macchina anfibio e un
camion carico di soldati delle SS giunge nel centro del paese di San
Terenzo Monti nel comune di Fivizzano (MS), e minaccia di distruggere il
paese con il pretesto (falso) che due tedeschi sono stati uccisi.
L’avvocato Mazzoni, vicesindaco, affronta il comandante tedesco
accusandolo di essere bugiardo e di voler distruggere il paese senza
motivo e riesce a calmarlo offrendo vino della zona notoriamente
pregiato. Il comandante tedesco pretende la consegna immediata di due
maiali, cinque pecore e dieci damigiane di vino per evitare la
distruzione del paese.
lunedì 14 agosto 1944
DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Il governo della RSI emette un decreto legislativo, a firma Mussolini,
che segna la fine dell’autonomia della Guardia Nazionale Repubblicana e
il suo inserimento nell’esercito nazionale repubblicano.
Si tratta del decreto numero 469 (“Passaggio della GNR nell’esercito
nazionale repubblicano”) e dice:
“Art. 1 – La Guardia Nazionale Repubblicana entra a far parte come prima
arma combattente dell’esercito nazionale repubblicano. I suoi attuali
compiti di polizia cesseranno col 31 dicembre 1944 - XXIII.
ART. 2 – Il ministro delle Forze Armate ha l’incarico, unitamente al
comandante della Guardia Nazionale Repubblicana, di dare sollecita
esecuzione a quanto è disposto nell’articolo precedente.
E’ una parziale vittoria di Graziani che ha sempre auspicato un esercito
non politicizzato.
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN
MARCO”
A proposito delle due divisioni, il comunicato del comando GNR di Savona
segnala: “Questi soldati sono fieri di servire la Patria e sono
impazienti di raggiungere la linea del fuoco a fianco dei camerati
germanici per la riscossa delle armi repubblicane”.
DELLA BRIGATA NERA PIPPO ASTORRI (PIACENZA)
A proposito della XXVIII Brigata Nera “Pippo Astorri”, comandante
Alberto Graziani, la GNR provinciale segnala oggi che l’inizio è
disastroso: “Nonostante che all’inaugurazione del labaro abbiano
partecipato 150 elementi, solamente quattordici squadristi, e già
appartenenti alla Guardia, prestano servizio affiancando, in qualche
occasione, l’opera della GNR”.
I TEDESCHI IN ITALIA: MUSSOLINI SI LAMENTA
Mussolini scrive a Goebbels lamentando la grandissima serie di uffici
ove si trovano migliaia di tedeschi che potrebbero essere impiegati
altrove. Solo a Milano si contano 73 uffici tedeschi.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Quindici partigiani in perlustrazione sul monte Belvedere si scontrano
con un forte reparto tedesco. Si battono furiosamente, ma per la
schiacciante superiorità nemica sono costretti a ripiegare. Muore un
partigiano mentre le perdite tedesche sono notevoli.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
A San Terenzo Monti, alla stessa ora di ieri, si ripresenta il solito
camion di tedeschi per razziare di nuovo viveri e vino.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna - Muore Irma Bandiera, staffetta della 7^
GAP bolognese. Sottoposta a feroci torture perché riveli la sede delle
brigate, viene infine accecata e uccisa nella pubblica via.
Provincia di Modena – A Ospitaletto i tedeschi fucilano un
civile.
Provincia di Pisa - A San Giuliano Terme, nella bonifica
di Nodica, le SS trucidano 15 civili che si erano nascosti nel Fosso
Reale. Gli hanno detto che li avrebbero portati a lavorare, ma li hanno
eliminati durante la marcia. Altri nove rastrellati vengono soppressi a
Fosso della Bufalina, nella bonifica di Migliarino Pisano. Si salva
Giuseppe Luperini che si getta nella palude e, attraversati gli
acquitrini, sfugge agli assassini (Secondo il quotidiano La Nazione di
Firenze di giovedì 25 aprile 2002 i morti furono, in totale, 31).
Provincia di Torino – A Villar Perosa tre partigiani
vengono impiccati nella piazza del paese. A Bousson i tedeschi impiccano
un tenente dei carabinieri (partigiano nella divisione autonoma Val
Chisone) e il suo compagno Luciano Beltramo.
Provincia di Trieste – A Trieste, Silvira Tommasini,
laureata in letteratura tedesca e catturata a Kosovska Mitrovica
(Slovenia), viene trascinata dai tedeschi, che l’hanno già ridotta in
fin di vita per le sevizie, davanti al plotone di esecuzione e fucilata.
RESISTENZA ALL’ESTERO
Viene stipulato oggi un accordo politico – militare fra i partigiani
italiani e quelli jugoslavi per un’azione comune contro i tedeschi.
Storia Postale del 14 agosto
Cartolina raccomandata
dell’ospedale di Verona inviata al
Municipio di Pescantina. Regolarmente affrancata 0,90 con una coppia di
0,25 Monumenti e una coppia di 0,20 Imperiale.
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