il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

11° Periodo: dal 15 agosto al 15 ottobre 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana (primo mese 15 agosto – 15 settembre)

Seconda parte (dal 20 al 26 agosto 1944)

 

domenica 20 agosto 1944

DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Viene ufficializzata via radio la notizia che il generale Ricci ha chiesto ed ottenuto di essere esonerato dal comando della Guardia Nazionale Repubblicana.

DALLA RSI: DELLE BRIGATE NERE
La GNR di Milano segnala, a proposito dell’istituzione delle Brigate Nere (che soppiantano la GNR e rappresentano l’atto di nascita del nuovo squadrismo):
“L’inquadramento militare dei fascisti ha riscosso in generale un’eco favorevole; ma non mancano vasti settori dell’opinione pubblica che dimostrano diffidenza e anche timore che si determinino eccessi e che il provvedimento si risolva in favore di alcuni facinorosi. Disciplina e tatto dovranno pertanto costituire una pregiudiziale caratteristica (secondo l’elemento ben pensante) delle Brigate Nere”.

GERMANIA: DEGLI INTERNATI ITALIANI
In un campo nei pressi di Berlino, si svolge oggi la cerimonia del passaggio dei primi italiani dallo status di internati a quello di “lavoratori liberi” come è stato deciso da Hitler a Rastenburg il 20 luglio. Sono presenti il sottosegretario per gli affari esteri Serafino Mazzolini, l’ambasciatore italiano in Germania, Anfuso, ed il galautier Fritz Sauckel. Questo nel rispetto degli accordi presi fra Mussolini e Hitler il 20 luglio a Rastenburg.

DAL DIARIO DEL CONTE MAZZOLINI
“La cerimonia del passaggio degli internati a lavoratori liberi si svolge in un campo nei pressi di Berlino alla presenza di circa 1500 compatrioti che non sembrano assai persuasi del bene che si fa loro. L’ambiente di gelo che ci accoglie si riscalda poi man mano sino a dar luogo a simpatiche manifestazioni nel momento in cui la guardia germanica si ritira e vengono scardinati i cancelli. Parlano il Comandante del Campo, il Gauleiter Sauckel, Commissario del Lavoro ed Anfuso. Ci intratteniamo poi con gli ex internati. Nel complesso il loro stato è abbastanza buono. Nel pomeriggio andiamo tra i dopolavoristi riuniti in gita campestre sulle rive della Schelda. Parla il tedesco Bonin e io pronunzio parole d’incitamento che commuovono.
Ampio giro per Berlino. Dovunque rovine!”

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN MARCO”
A proposito delle due divisioni che rientrate dalla Germania, la GNR di Milano ribadisce oggi nel suo notiziario che mostrano: “doti di fede e di spirito di sacrificio” e conclude “In modo particolare hanno suscitato buona impressione le ottime condizioni fisiche dei rimpatriati; ciò che si spera valga a mitigare il timore che per ogni militare costituisce la possibilità di invio in Germania per l’istruzione”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
In una imboscata dei partigiani, viene catturato il Commissario Prefettizio di Sondrio. A questa azione segue un attacco fascista che viene energicamente rintuzzato.
In Valtellina cade oggi in combattimento Giampaolo Grosso, genovese, ventenne, studente di agraria e allievo ufficiale del I reggimento artiglieria. Prigioniero dei tedeschi era riuscito a fuggire per raggiungere la brigata Rosselli.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Province di Treviso e Vicenza: la 10^ divisione tedesca, le SS del comandante Niedermayer, alcuni reparti speciali ucraini e le brigate nere di Treviso e Vicenza iniziano feroci rastrellamenti sul massiccio del monte Grappa.
Sul colle della Maddalena (valico piemontese per la Francia), continua la resistenza dei partigiani della “Rosselli”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Pisa - A Filettole di Pisa i tedeschi fucilano il pievano di Lunata (LU) don Angelo Unti arrestato con il cappellano di Lunata, don Bigongiari.

 

Storia Postale del 20 agosto

 


Per una logica che non mi è stato mai dato di comprendere, la maggior parte dei valori della Propaganda di Guerra sovrastampati RSI si reperiscono a Modena. Sembra come se fossero stati distribuiti solo in quella città. Per questa condizione restrittiva quei valori su corrispondenza viaggiata sono da considerarsi di media rarità

 

 

 

 


lunedì 21 agosto 1944

DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
I quotidiani ufficializzano la notizia delle “dimissioni” di Ricci: “Per ragioni di carattere strettamente personale il generale Ricci ha chiesto e ottenuto di essere esonerato dall’incarico di comandante della GNR”. Il comunicato precisa che Ricci conserva la presidenza dell’Opera Nazionale Balilla e aggiunge che Mussolini assume temporaneamente il comando della GNR che come primo atto, diffonde ai dissanguati reparti un ordine del giorno in cui non è difficile scorgere l’ammissione della colossale bancarotta della GNR:
…Sono sicuro che, tornata a funzioni esclusivamente militari di combattimento, liberata da compiti estranei alla sua natura, la GNR dimostrerà sui campi di battaglia che esistono ancora falangi di italiani di buona razza decisi con ogni mezzo a realizzare la riscossa della Patria”.

DELLA BRIGATA NERA AUGUSTO CRISTINA (NOVARA)
A proposito della VI Brigata Nera “Augusto Cristina”, comandante Stefano Dongo, la GNR segnala oggi:
Si è osservato che le file della Brigata Nera vanno assottigliandosi e, attualmente, in maggioranza, sono costituite da elementi sfollati dall’Italia centrale”. La Brigata novarese è “deficiente nel campo organizzativo” e svolge una “limitatissima attività nel campo operativo”.

DELLA BRIGATA NERA ETTORE MUTI (RAVENNA)
A proposito della XXIX Brigata Nera “Ettore Muti”, comandante ingegner Pietro Montanari, la GNR provinciale segnala oggi: “Tra i fascisti vanno affiorando varie correnti, con scapito della disciplina. E infatti i capi non hanno più alla mano i gregari e ciò avrà dannosa influenza anche sulla costituzione della “Brigata Nera”.

I TEDESCHI IN ITALIA
Kesselring reagisce alle proteste di Mussolini del 17 agosto per la brutalità dei metodi usati dalle truppe tedesche nei confronti dei civili italiani, emanando un ordine nel quale riconosce che “nell’ambito della lotta alle bande e delle grandi operazioni contro i banditi”, talvolta, si verificano episodi che danneggiano “in modo assai grave il prestigio e la disciplina delle forze armate tedesche” e non hanno “più nulla a che fare con le rappresaglie”. Al tempo stesso, però, il comandante superiore Sudovest ribadisce la validità della “lotta contro i partigiani condotta con mezzi estremamente rigorosi” così come da lui ordinata, e con questo accetta tranquillamente che la loro attuazione possa comportare il coinvolgimento di “individui innocenti”. Kesselring, probabilmente, agisce anche nell’intento di migliorare i rapporti con il Governo italiano che si stanno deteriorando a causa delle continue ingerenze tedesche.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Castelpoggio (Carrara) – I partigiani tendono un agguato a una camionetta con tre tedeschi che hanno appena attraversato il paese, uccidendoli. Gli abitanti di Castelpoggio, convinti che la rappresaglia tedesca non si farà attendere, fuggono e si nascondono nei vicini boschi. La colonna tedesca che arriva velocissima in paese. Alcuni tedeschi iniziano subito a spazzare con le mitragliatrici verso i boschi in tutte le direzioni dalle posizioni più dominanti mentre altri entrano nelle case saccheggiandole e incendiandole. Tre uomini e una donna perdono la vita.
Nei pressi di Firenze i tedeschi fucilano la partigiana Tina Lorenzoni.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continuano i rastrellamenti da parte della 10^ divisione, delle SS di Niedermayer, dei reparti ucraini e delle brigate nere di Traviso e Vicenza sul massiccio del Monte Grappa.
Sul colle della Maddalena (valico piemontese per la Francia), continua la resistenza dei partigiani della “Rosselli”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Apuania – A Castelpoggio, per rappresaglia alla morte di un tedesco in un’imboscata, le SS entrano in paese, saccheggiano e incendiano le case e uccidono quattro persone.

Provincia di Forlì - I diciotto civili superstiti catturati dai tedeschi il 18 agosto a Pieve di Rivoschio vengono condotti a Meldola, una località situata una decina di chilometri a sud della strada che congiunge Cesena a Forlì, costretti a scavarsi la fossa e poi passati per le armi a ridosso di un muro.

Provincia di Lucca - Nove giorni dopo la strage di Sant’Anna di Stazzema, Kesselring ammette che:
…nel corso della lotta contro le bande si sono verificati nelle ultime settimane episodi assai dannosi alla reputazione e alla disciplina delle forze armate tedesche e che oltrepassano i limiti di misure di ritorsione. Poiché la lotta deve essere condotta con i mezzi più “rigorosi”, in tali occasioni può darsi che vengano colpite anche persone innocenti (…). Le conseguenze hanno scosso profondamente la fiducia delle forze armate tedesche, il che ci ha procurato nuovi nemici ed ha favorito la propaganda avversaria”.

Provincia di Modena – A Ganaceto i tedeschi fanno impiccare quattro civili da militi della GNR, sulla via per Carpi.



Storia Postale del 21 agosto

Un piego di ospedale come manoscritti raccomandati affrancato con una quartina del 0,30 Provvisoria tiratura di Verona rosso arancio e una semplice cartolina fuori distretto con Monumenti distrutti e Imperiale.

Una lettera semplice da Nervesa della Battaglia (TV) al Comitato Internazionale della Croce Rossa a Ginevra regolarmente affrancata 1,25 e censurata dai tedeschi e un modulo per prigionieri in Germania giunto oggi a Forni di Sopra (UD) dove fu censurato dalla Commissione Provinciale di Udine 24R.



martedì 22 agosto 1944

DELLA POLIZIA AUSILIARIA
Ventuno agenti della polizia ausiliaria di San Giovanni Ilarione, nel Veronese, scompaiono con tutte il loro armamento.

TEDESCHI: LA LOTTA AL RIBELLISMO
L’ordine emanato ieri da Kesselring con il quale vengono vietate le “rappresaglie cieche” e imposto di “rispettare, durante il combattimento contro le bande, la vita e la proprietà dei cittadini italiani che non hanno niente a vedere con i banditi”, viene diffuso oggi alle sue truppe.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Milano – Attentato ad un posto di ristoro militare della stazione centrale. Muore un’ausiliaria e rimangono feriti dieci fra militari tedeschi e italiani.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Inizia la principale azione antipartigiana di rastrellamento delle tre divisioni “Monterosa”, “San Marco” e “Littorio”, complessivamente 8.000 uomini, compiuta congiuntamente in quella che sarà ricordata come la battaglia della Val Trebbia.
Continuano i rastrellamenti da parte della 10^ divisione, delle SS di Niedermayer, dei reparti ucraini e delle brigate nere di Traviso e Vicenza sul massiccio del Monte Grappa.
Sul colle della Maddalena (valico piemontese per la Francia), continua la resistenza dei partigiani della “Rosselli”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Belluno – Il gruppo combattente “Schintelholzer”, cui fanno parte truppe della Luftwaffe, delle SS e della polizia, fra il 20 agosto ed oggi, ha compiuto un’azione contro i partigiani nelle località di Gares, Canale d’Agordo, Falcade, Feder e Caviola, situate nella zona montuosa delle Pale di San Lucano, a nordovest di Belluno. Nell’azione muoiono anche 44 civili. Tra le persone uccise vi sono state due ragazze di nove e quattordici anni e un ragazzo sempre di quattordici anni.

Provincia di Cuneo: a Melle i tedeschi impiccano a un balcone della sua casa, sotto gli occhi dei genitori, il partigiano Guglielmo Giusiano, che stava cercando un medico per soccorrere un compagno ferito.
I tedeschi bruciano vivi nella loro casa nota come Cascina Canavese, in località Le Strette, fra Bagnasco e Pievetta, i coniugi Giovanni e Clotilde Canavese e i loro tre figli Adelaide di 9 anni, Marco di 2 e Maria di tre mesi. Secondo alcune testimonianze la piccola è stata usata come bersaglio nel “tiro al piccione”. Nella stessa casa muore bruciato vivo anche il civile Michele Corte.



Storia Postale del 22 agosto
 

Un piego di ospedale come manoscritti raccomandati affrancato con una coppia del 0,50 Provvisoria tiratura di Verona carminio vivo e un 0,20 Monumenti e una cartolina postale VINCEREMO da 0,15 (fuori corso dal 15 agosto) con un 0.25 Monumenti distrutti come affrancatura aggiunta per una affrancatura di 0,40 non comprensibile; indirizzata a una Posta da Campo in Germania venne rispedita al mittente.



mercoledì 23 agosto 1944

DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Dopo la destituzione di Ricci, Mussolini, che ha preso il temporaneo comando dei resti della Guardia Nazionale Repubblicana, fa annunciare, oggi, che verrà costituita la prima divisione antiparacadutisti e antiaerea della Guardia: la “Enna”, al comando del generale Giuseppe Volante, destinata nelle intenzioni ad operare in Italia. Ad essa seguirà un’altra divisione, la “Vesuvio” (e saranno altri due esperimenti falliti).

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Il generale di brigata Amilcare Farina sostituisce il generale Princivalle, che si messo in urto con i tedeschi, al comando della divisione “San Marco” (1).

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(1) Vedi dettagli il 27 luglio 1944. Amilcare Farina, 54 anni, generale di brigata, piace ai tedeschi perché ha già collaborato con loro nella guerra di Spagna dove, come comandante delle “Frecce Nere” e poi del Reggimento “Espana”, si era conquistato tre medaglie d’argento e qualche decorazione franchista. Dopo l’8 settembre, ha comandato per tre mesi il Centro Addestramento Reparti Speciali “Cacciatori degli Appennini”. Sarà lui a guidare la divisione sino alla resa del 29 aprile 1945, a Valenza, in provincia di Alessandria.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
In alta Versilia i tedeschi danno inizio ad un rastrellamento su vasta scala. Duri combattimenti si svolgono nelle località di Tenerano, monte Borla, Boscaccio, Campocecina, monte Sagro, Falco e Colonnata. Negli scontri i partigiani infliggono forti perdite al nemico che per rappresaglia incendia tutti i paesi a nord di Carrara. Roghi di incredibile vastità si sviluppano a Misaglia, Codena, Borgiola Foscalina, Bedizzano e Colonnata, seminando il terrore nella popolazione inerme.
Continua l’azione di rastrellamento delle tre divisioni fasciste nella Val Trebbia.
Si esaurisce la resistenza dei partigiani della “Rosselli” sul colle della Maddalena (valico piemontese per la Francia). I tedeschi sono riusciti a snidare i partigiani dai valichi per la Francia ma a prezzo di un enorme logorio in combattimenti che sono costati loro gravi perdite. Basti pensare, come esempio, alla battaglia per il possesso del Monte Soglio, a nord di Lanzo, che in due giorni è stato tre volte perso e tre volte ripreso dai partigiani.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Aosta – A Champlong, in località Quart, viene ucciso a raffiche di mitra davanti alla sua casa l’agricoltore Desiderato Grenod, accusato di connivenza con i partigiani.

Provincia di Forlì – All’aeroporto di Forlì alcuni militari passano per le armi 26 persone, molte delle quali sono ebrei.
Provincia di Pistoia - Truppe tedesche irrompono all’alba nelle case delle di Ponte Buggianese, Stabia e Cintolese e uccidono 175 persone (1).
......
(1) In altre versioni 127 e 300. Secondo il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002, su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto, la località coinvolta è Fucecchio e i morti sono 178.

Provincia di Novara – A Suno un plotone di trenta militi di Salò, comandati dal capitano tedesco Schiller, fucila lungo la scarpata ferroviaria otto ostaggi civili prelevati nel carcere di Novara per rappresaglia al sabotaggio di due locomotive. I moribondi, che rotolano giù per la scarpata, vengono finiti a colpi di rivoltella da un maresciallo.



Storia Postale del 23 agosto

Due lettere affrancate a tariffa ridotta su buste intestate di Comuni. A sinistra dal Comune di Ronco all’Adige (VR) affrancata con un raro 0,25 Propaganda di Guerra con sovrastampa fascetto RSI per la Procura di Verona; a destra dal Comune di Tregnago (VR) affrancata con un altrettanto raro (perché in uso proprio e non filatelico) 0,25 GNR.




giovedì 24 agosto 1944

NONO CONSIGLIO DEI MINISTRI DELLA RSI
Si riunisce oggi, presieduto da Mussolini, il nono consiglio dei ministri. Il Duce fa un’ampia esposizione della situazione politica della RSI e pone in rilievo la condizione di disagio in cui il Governo viene posto dalle continue interferenze dei troppi organi germanici. La riunione, abbastanza tempestosa, si conclude con la decisione da parte di Mussolini di porre all’ambasciatore Rahn un aut – aut: “o il Governo sarà messo in condizioni di funzionare o il Governo si dimetterà”.

DELLA GIUSTIZIA
Piero Pisenti, ministro della Giustizia, riferisce oggi a Mussolini:
La Suprema Corte di Cassazione funziona regolarmente. A tutto luglio risultano pervenute alla Cancelleria milleduecento ricorsi in materia penale e duecentotrentotto in materia civile. Il lavoro procede in modo assai soddisfacente, rimanendo smentite le previsioni di coloro che ritenevano impossibile, nell’attuale situazione, che il Supremo Collegio potesse essere costituito e funzionare in modo efficace. Devesi porre in rilievo che al sopravvenire di allarmi aerei, le udienze vengono sospese solo per il tempo della loro durata, e per riprenderle nella stessa giornata fino all’esaurimento del ruolo, evitando differimenti dannosi”.

DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Si svolge oggi l’ultimo atto del siluramento di Ricci: lo scambio delle consegne fra il defenestrato comandante della Guardia e il suo capo di Stato Maggiore, Nicchiarelli, che invece resta in carica.(sono scambi della guardia soltanto formali. I veri padroni della GNR restano e resteranno i tedeschi sino alla fine).

DI ETTORE MUTI
In tutto il nord si commemora oggi il primo anniversario della morte di Ettore Muti, protomartire della RSI, ucciso in circostanze misteriose mentre veniva condotto in prigione da Ostia a Roma.

Nelle foto i preparativi per la commemorazione di Ezio Maria Gray a Milano e Mussolini che visita la caserma Muti.

I TEDESCHI IN ITALIA
Il comando tedesco di Milano comincia ad agitarsi a causa dei ripetuti attentati di questi ultimi giorni e impone ai componenti del comando della zona aerea di piazza Italo Balbo (ora piazza Novelli) di passare alla Luftwaffe. Mussolini, avvertito dal commissario federale Costa, interviene e ottiene la restituzione della libertà d’azione agli aviatori.

L’ODISSEA DI MAFALDA DI SAVOIA
In data odierna gli aerei alleati con l’intenzione di bombardare le officine Gustloff, limitrofe al campo di sterminio nazista di Buchenwald, colpiscono anche il lager. La principessa Mafalda di Savoia, una delle figlie del re d'Italia Vittorio Emanuele III, sposa del principe tedesco Filippo d'Assia (Johannes Brandrup), prigioniera in quel campo, viene ferita. Ricoverata in condizioni gravissime, la donna inizia a ricordare alcuni episodi del suo passato.

La gioventù dorata, la complicità con la sorella Giovanna detta Giogiò, la storia d'amore segreta col bel Filippo d'Assia. Una relazione clandestina la loro a causa dell'ostilità del Santo Padre e di Mussolini nei confronti dell'unione fra una principessa italiana e un nobile tedesco di religione protestante, discendente di una casata di nota tradizione luterana. Eppure Muti - così è chiamata in casa Mafalda - riesce a spuntarla con il burbero padre contrario alla sua storia d'amore. Sposa Filippo e si trasferisce in Germania dove nasceranno i primi due figli, Maurizio ed Enrico. Mafalda ama molto suo marito ma soffre delle sue continue assenze e del suo coinvolgimento nel nascente regime nazista.
Nonostante l'isolamento ed una polmonite quasi mortale, la bella e fiera principessa italiana dà alla luce un terzo figlio, Ottone.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Apuania - In alta Versilia, nella valle del Lucido, una spietata rappresaglia a opera delle SS e delle brigate nere di Sarzana e di Carrara, che circondano tutta la zona controllata dalla 2^ Brigata Lunense “La Spezia” e sconvolgono undici frazioni rurali. Il grande rastrellamento parte da Castel Poggio, Fosdinovo, Ceserano, Fivizzano in direzione delle Apuane e del passo dei Carpinelli. E’ anche la vendetta per l’uccisione del sottufficiale tedesco nei pressi di Vinca, il 19 scorso. 54 automezzi carichi di soldati irrompono nella zona e cominciano ad appiccare il fuoco agli abitati:
Viano, Mezzanello, Campiglione, Tenerano, Vinca. Il paese di Marciaso viene fatto saltare con la dinamite. La popolazione, cavatori e pastori, è impegnata nel lavoro. Tutti coloro che si trovano sul cammino della colonna vengono uccisi. Poi i soldati passano alle case, con ferocia barbarica. Si incontrano morti dappertutto perché i tedeschi e chi dà loro man forte vanno alla ricerca di gente da uccidere in ogni luogo, nei campi e nelle forre. Donne sventrate, conficcate sui pali a guisa di spaventapasseri, bambini lanciati a bersaglio. La caccia continua oltre il tramonto. A Guadine di Massa, un paese montano nella valle del Frigido ai piedi delle Apuane, soldati che di tedesco hanno solamente la divisa, uccidono tredici persone (uomini e donne) falciandole con la mitraglia. Tutto il paese viene poi dato alle fiamme. A Fivizzano vengono ancora massacrati 6 abitanti.

Provincia di Firenze, Pistoia e Pisa: nella notte sul 24, reparti della Wehrmacht (non SS) circondano il padule di Fucecchio, da Massarella di Fucecchio a Stabbia di Cerreto Guidi, a Castelmartini di Lanciano, a Cintolese di Monsummano, ad Anchione di Ponte Buggianese. Comanda l’operazione il maggiore Josef Strab. Tutte le case coloniche e le capanne in cui hanno trovato rifugio gli sfollati vengono incendiate o fatte saltare in aria. I civili trucidati con bombe a mano e raffiche di armi automatiche. L’operazione dura fino a pomeriggio inoltrato. A sera gli assassini, accampati attorno alla villa Banchieri di Castelmartini, dove ha sede il Comando, mangiano, bevono e cantano dividendosi gli anelli d’oro, le collane e gli orologi sottratti alle vittime. I trucidati sono 202. Di essi 82 sono originari del comune di Monsummano Terme, 34 di Lanciano, 23 di Ponte Buggianese, 3 di Grosseto, 13 di Cerreto Guidi, 3 di Empoli, 3 di Castelfranco di Sotto, 7 di Fucecchio, 5 di Montecatini Terme, 4 di Pieve a Nievole, 2 di Uzzano, uno di Lamporecchio e 14 di origine sconosciuta. Tra gli assassinatile donne sono 69, molti anche i bambini. Sempre in provincia di Pisa, a San Giuliano Terme vengono uccisi 5 civili.

Provincia di Lucca - A Capezzano Pianore viene ucciso il medico condotto, Carlo Romboni, presso il palazzo Littorio di Camaiore.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua l’azione di rastrellamento delle tre divisioni fasciste nella Val Trebbia.
Continuano anche i rastrellamenti da parte della 10^ divisione, delle SS di Niedermayer, dei reparti ucraini e delle brigate nere di Traviso e Vicenza sul massiccio del Monte Grappa.
A Serravezza i tedeschi fanno saltare il rione dell’Annunziata, la Fucina e le case di via Paesetto.



Storia Postale del 24 agosto

Una lettera assicurata affrancata 4,00 con soli valori della Provvisoria da Genova a Milano; rare le assicurate anche per le loro alte affrancature. A fianco una raccomandata espressa doppio porto 3,50 (lettera primo porto 0,50 + lettera secondo porto 0,50 + raccomandazione 1,25 + espresso 1,25) che presenta, oltre a tre valori da 1,00 della Miti, una coppia di 0,25 GNR da Forlì a Bologna.



venerdì 25 agosto 1944

DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Mentre in Germania gli ex carabinieri sperimentano la condizione di deportato, in Italia il comando generale della GNR, alla quale erano aggregati, perfeziona il lavoro dei nazisti con un ultimo tocco burocratico. In data odierna, il capo di Stato Maggiore della Guardia, il tenente generale Niccolò Nicchiarelli, che ormai sostituisce il silurato Ricci, dispone che dal 1° settembre tutti gli ufficiali, i sottufficiali, i graduati e i militi provenienti dalla Benemerita che ancora si trovano in Italia vengano dispensati dal servizio, collocati in congedo e trasferiti ai rispettivi distretti militari. Si tratta, in pratica, dell’espulsione dei carabinieri dalla GNR.

NOTIZIE DALL’ESTERO
La Romania dichiara guerra alla Germania.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Apuania
- Alpi Apuane, nella valle del Lucido a Vinca, Tenerano e Regnano si completa oggi la strage delle popolazioni della zona. Quando i tedeschi se ne vanno hanno lasciato una scia di 174 morti: 54 uomini sopra i trent’anni, 57 donne sopra i trent’anni, 37 giovani tra i quindici e i trent’anni e 26 bambini sotto i quattordici anni. Vengono uccisi anche il giovane parroco di Vinca, don Luigi Janni, e suo padre, falciati al ponte Santa Lucia assieme a due uomini catturati nella zona. I tedeschi trasportano sei uomini nel parco di Villa Fabbricotti, in località Castelpoggio (abbandonata dagli abitanti il 21) e li fucilano.

Provincia di Arezzo - A Montemignaio a Moscia e Legacciolo, i tedeschi rinchiudono 25 persone, tra cui donne, vecchi e bambini, nella stanza al piano terreno di una casa e le eliminano lanciando bombe a mano dalle finestre. A Valle di Asciano Luciano Dell’Omodarme, diciottenne agente della polizia ausiliaria, viene costretto a scavarsi la fossa in un prato presso villa Tonelli. Alla contadina Luisa Gaffi che passa lì vicino grida: “Sposa! Dite a mia madre che mi ammazzano!”. La ragazza non riesce a chiedergli il nome. Un tedesco le punta contro il mitra e le ordina di andar via. Dopo una ventina di metri sente una serie di raffiche, si volta e vede il ragazzo che si agita dentro la buca prima di morire.

Provincia di Firenze – I tedeschi in ritirata mantengono ancora le posizioni sulla statale 70 dal passo della Consuma fino a Pontassieve. Oggi, nella zona, un soldato viene ferito da alcuni colpi di arma da fuoco e il fatto scatena subito una rappresaglia. In serata un gruppo di otto militari avanza in direzione di Pontassieve. Una parte (quattro uomini) si reca nei poderi di Villa di Legacciolo e Villa di Podernovo, situati a una certa distanza dalla strada. A Villa Legacciolo i soldati si fanno prima servire da bere e da mangiare, poi rinchiudono tutte le donne e tutti i bambini nella stanza da bagno, in cui gettano delle bombe a mano uccidendo 9 persone e ferendone 8 in modo grave. Senza curarsi delle vittime, il gruppo marcia poi alla volta di Villa di Podernovo (che fini alla sera del 23 è stata il comando tattico del 754° reggimento granatieri), dove uno degli assassini lancia una bomba a mano attraverso una finestra dell’edificio principale. Gli abitanti terrorizzati cercano di mettersi in salvo rifugiandosi nella carbonaia, ma i soldati li vedono, e attraverso la porta aperta aprono il fuoco con le mitragliatrici contro le persone accalcatesi in quel vano della cantina, colpendone mortalmente 8. Vi sono anche dei feriti gravi. Sulla strada del ritorno i militari uccidono ancora 2 abitanti della fattoria appartenente al podere e altre 3 persone alla Fontina, vicino al passo della Consuma. Gli assassini, quasi certamente retroguardie del 754° reggimento granatieri, hanno stroncato così la vita 22 esseri umani, compresi 7 bambini sotto i quattordici anni.

Provincia di Ravenna – A Ravenna, al ponte degli Allocchi (ora ponte dei Martiri) dodici ostaggi, tra i quali tre donne, finiscono sotto il piombo nazifascista. Due di loro, Umberto Ricci e Natalina Vacchi, operaia della Callegari, vengono appesi a una forca. Umberto Ricci, studente ventiduenne, sottotenente del genio, dopo l’8 settembre è stato un audacissimo attivista della 28^ brigata Gap di Ravenna, era stato catturato il 17.

Provincia di Udine – A Torlano di Sopra (Nimis), a seguito di una sparatoria tra tedeschi e partigiani, le truppe tedesche compiono una rappresaglia. Tutti i civili del paese vengono rinchiusi in una stalla. Le SS uccidono prima gli uomini, poi le donne e infine i bambini. Concluso il massacro, cospargono tutto con la benzina e appiccano il fuoco. Dirige la carneficina un maresciallo delle SS, alto due metri, di nome Fritz, di Colonia. Trentadue i morti, fra cui 10 bambini di età compresa fra i due e i quattordici anni, due ragazzi di sedici e diciassette anni, 8 donne fra i diciotto e i quarantasei anni e 12 uomini fra i diciotto e i settantaquattro anni. Quattro persone si salvano strisciando fuori dalla stalla attraverso il pertugio che serve al deflusso dello stallatico. Si salva anche un diciottenne, Albino Comelli, che, arrampicandosi per la cappa del camino, assiste all’uccisione dei familiari. I nazisti risparmiano una donna inferma, Elisabetta De Bartoli, che nell’eccidio perde nove familiari: due figli, il marito, cinque nipoti e la loro madre, sua nuora. Sempre nel Friuli i tedeschi incendiano le case di Torreano di Cividale (frazione di Masarolis), di Tarcento (frazione di Sedilis) e di Attimis (frazione di Subit).

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua l’azione di rastrellamento delle tre divisioni fasciste nella Val Trebbia.
Continuano i rastrellamenti da parte della 10^ divisione, delle SS di Niedermayer, dei reparti ucraini e delle brigate nere di Traviso e Vicenza sul massiccio del Monte Grappa.
In Liguria i tedeschi trovano una strenua resistenza da parte della divisione garibaldina “F. Cascione” a Badalucco. Subiscono forti perdite e la perdita di un ingente quantità di materiale bellico.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Milano – Una carica esplosiva in Piazza Fiume uccide un uomo della X^ MAS e due tedeschi e altri tre tedeschi muoiono in un altro attentato a Piazza Garibaldi. Per rappresaglia viene annunciata dal comando tedesco la fucilazione di venti ostaggi. Il console tedesco Moellhausen, che si trova a Milano, in una riunione presso l’albergo Tantalo alla quale partecipano il prefetto della città, Mario Bassi (succeduto al dimissionario Piero Parini, che si è ritirato per protesta contro l’eccidio di piazzale Loreto), e il questore Alberto Bettini, manifesta la sua opposizione alle misure di rappresaglia ordinate dalle autorità germaniche e dalla polizia di Milano ma non riesce a convincere il colonnello Rauff, comandante delle SD. Decide di contattare telefonicamente prima l’ambasciatore Rahn e poi il generale Wolff dai quali riesce ad ottenere il ritiro della rappresaglia salvando così venti vite umane poche ore prima dell’esecuzione. Anche il cardinale Schuster ha inoltrato una domanda di grazia, mentre Mussolini, informato telefonicamente dal Bassi, replica:
Prenda pure nota il censore tedesco di quanto vi dirò (alludendo evidentemente ai tedeschi che controllano la sua linea e tutte le comunicazioni in arrivo e in partenza) Che cosa vogliono i tedeschi? Vogliono ripetere l’episodio di piazzale Loreto e insanguinare ancora una volta Milano? Questa volta non ci metteranno davanti al fatto compiuto. Bisogna impedire con ogni mezzo questa rappresaglia. Basta ricordare ai tedeschi che quasi in ogni casa di Milano c’è un ritratto di un nonno, di uno zio, di un padre, di un familiare che ha partecipato alle Cinque Giornate. Dite ai comandanti militari che io personalmente mi oppongo a questa esecuzione e che la impedirò con tutti i mezzi, anche se occorresse rompere i piatti a tavola con gli amici. Date disposizioni a tutti i reparti della Guardia nazionale repubblicana, della Muti, della Polizia, delle Brigate nere, di non mettere uomini a disposizione dei tedeschi per la formazione dei plotoni di esecuzione”.
 

 Storia Postale del 25 agosto

Ancora un tardivo tentativo d’uso di un valore fuori corso sovrastampato a mano con una specie di fascetto, ma questa volta la presunta “frode” fu tassata per il doppio del porto dovuto. Nell’altra immagine un piego di ospedale affrancato 1,20 come manoscritti raccomandati aperti.

Una lettera non affrancata, franchigia dell’Ufficio Assistenza e Informazioni del PFR Stazione SS (SS sigla dubbia perché pressoché illeggibile) Centrale da come si rileva faticosamente dallo sbiadito bollo tondo viola; inviata da Milano a Valdisotto per Iola (SO) dove giunse e ivi fu accuratamente censurata con fascetta, bollo della Commissione Provinciale di Sondrio 83R, nella versione abbastanza rara con fascio repubblicano al centro, e bolli di Prelevata/Restituita e del censore 34.



sabato 26 agosto 1944

LE RELAZIONI CON L’ESTERO DELLA RSI


 


l nuovo ambasciatore ungherese, generale Szabo, presenta le sue credenziali a Mussolini (vedi foto).




 

 

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN MARCO”
A proposito delle due divisioni che rientrate dalla Germania, la GNR di Savona scrive oggi nel suo notiziario:
Si moltiplicano le scritte murali , con frasi offensive alla Repubblica Sociale. I militari della “San Marco” hanno obbligato i cittadini, senza eccezione, talvolta con mezzi persuasivi, a cancellare dette iscrizioni”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Alta Versilia – Una pattuglia di sei partigiani avvista in località Campiglia venticinque tedeschi intenti a depredare un gregge; si porta a pochi metri da loro e apre un nutrito fuoco. I nemici fuggono lasciando sul campo nove morti.
Inizia praticamente l’attacco per la conquista della Val d’Ossola - Senza obbedire a un piano preciso, i partigiani stanno attaccando dove si sente che il nemico cede. Oggi il battaglione Redi scende su Baveno, in Val d’Antigorio, a nord di Domodossola e attacca il presidio fascista che si arrende lasciando nelle loro mani un buon bottino di mitragliatrici, mitragliatori e migliaia di colpi.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI

Continua l’azione di rastrellamento delle tre divisioni fasciste nella Val Trebbia e quella da parte della 10^ divisione, delle SS di Niedermayer, dei reparti ucraini e delle brigate nere di Traviso e Vicenza sul massiccio del Monte Grappa.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Novara – A Domodossola un plotone tedesco entra nelle carceri, preleva un operaio e un ragazzo e li fucila. In precedenza, nel cortile delle stesse carceri, aveva ucciso un altro ragazzo. A Cannobio a seguito di un agguato partigiano che ha portato alla morte di tre militi tedeschi, forze tedesche e RSI comandate dal Capitano SS Hans Clemens eseguono una rappresaglia deportando cinquanta civili (1).
.........
(1) Sei dei quali non faranno ritorno, morti in prigionia e ricordati con una stele sul lungolago.

Provincia di Ravenna - Per rappresaglia all’uccisione di un soldato tedesco, la brigata nera di Ravenna consegna sei partigiani ai tedeschi che li fucilano immediatamente in frazione di Camerlone. Sempre per rappresaglia alla morte di un soldato tedesco, un gruppo misto di tedeschi e brigatisti neri (con alla testa un sottufficiale austriaco) trasporta presso Casa Brocchi sei ostaggi prelevati nelle carceri di Ravenna. I poveretti devono portarsi in spalla il capestro fino al luogo del supplizio: alcuni pioppi vicini alla casa. Il quarto impiccato, Luciano Orsini, si aggrappa con le gambe al tronco dell’albero e prolunga l’agonia. L’ultimo, Aristide Orsini, viene impiccato due volte perché il ramo dell’albero cui è stato appeso si spezza. A Camerlona, lungo la strada di Roncalceci, nei pressi di Filetto, i tedeschi fucilano tre facchini perché considerati collaboratori dei partigiani. Li avevano arrestati i brigatisti neri l’11 agosto in un podere presso la località Marabina e consegnati poi ai tedeschi.



Storia Postale del 26 agosto

Un piego dell’Ospedale Civile di Padova affrancato come lettera a tariffa ridotta raccomandata aperta (0,85 = 0,25 di lettera a tariffa ridotta + 0,60 di raccomandazione aperta) che presenta un 0,30 Provvisoria tiratura Verona rosso arancio. A destra una lettera raccomandata AR da Como a Bologna che presenta un’affrancatura di 2,50 realizzata con un 0,50 Monumenti e una coppia, in emergenza, di 1,00 Pacchi.
 

 

 

 

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