domenica 10 settembre 1944
DELLA BRIGATA NERA ALDO RESEGA (MILANO)
A proposito della VIII Brigata Nera “Aldo Resega”, comandante Vincenzo
Costa, la GNR esprime oggi questo giudizio:
“L’attività organizzativa della Brigata Nera di Milano procede lenta
e un po’ disorientata, soprattutto per la mancanza di capi idonei al
comando. Non si esclude che vari elementi, politicamente dubbi, si siano
infiltrati nella sua formazione. Nel campo operativo la brigata continua
a esplicare funzioni di polizia vera e propria; frequenti le
perquisizioni domiciliari che essa effettua senza osservare le
prescritte norme di legge”.
La brigata è nata dal Reggimento federale “Carroccio” costituito
all’inizio di giugno dal comandante federale Costa “per la difesa delle
vite e delle case dei fascisti” dagli attacchi dei GAP milanesi. Secondo
Costa, gli squadristi sono 1500 divisi in due battaglioni, uno di città
e uno in provincia, “armati alla meno peggio con rivoltelle, moschetti e
fucili da caccia”. Le undici sedi rionali di Milano e le dieci sedi capo
– zona della provincia sono diventate “comandi di compagnia”.
DELLA BRIGATA NERA DANTE GERVASINI (VARESE)
A proposito della XVI Brigata Nera “Dante Gervasini”, comandante
Renzo Migliorini, la GNR provinciale segnala oggi che la brigata locale
“si va perfezionando”, ma manca sempre di armi, di “inquadramento
militare” e di disciplina.
MUSSOLINI E LE ARMI SEGRETE TEDESCHE
Mussolini convoca sul Garda Luigi Romersa, ventisettenne
corrispondente di guerra, e gli affida un compito assolutamente
eccezionale: un giro in Germania per una visione personale delle tanto
vantate armi segrete di Hitler. Romersa ha già svolto con esperto zelo
il suo servizio nella campagna tunisina e da due anni è il cronista
preferito del Duce.
RESISTENZA:
AZIONI DEI PARTIGIANI
Val d’Ossola – I primi reparti partigiani entrano in
Domodossola (1) alle sette del mattino. Dionigi Ruperti (2)
firma l'ordine di costituzione della “Repubblica dell'Ossola” La
gioia è tale che passa quasi inosservata la cattiva notizia che viene
dalla “Piave”: i fascisti della GNR (tra i quali l’allievo ufficiale
Enrico Maria Salerno) e paracadutisti del battaglione San Marco hanno
rioccupato di sorpresa l'abitato Cannobio, lasciata sguarnita
(3). Durante la rioccupazione di Cannobio, Oggebbio (4) diviene
teatro di gravi scontri con forze partigiane, i quali perdono almeno sei
partigiani uccisi fra Oggebbio e Cadessino. Durante lo sbarco (Oggebbio
è situata sulla riva sinistra del Lago Maggiore) i fascisti hanno
sparato su quelli di un’altra compagnia che avanzava lungo il litorale.
………..
(1) La“Repubblica dell’Ossola”, con un suo Governo
Provvisorio. potrà contare sulla presenza di alcune eminenti personalità
politiche e del mondo culturale in grado di offrire un valido impulso
alla democratizzazione delle istituzioni. Vicina alla Svizzera comprende
35 comuni con una popolazione complessiva di circa 85000 abitanti. I
centri principali sono: Bognanco, Crevoladossola, Crodo, Domodossola,
Piemulera, Pieve Vergonte, Premosello, Rumianca e Villadossola.
(2) Superti Dionigi (Napoli 1902-Spagna 1968) Dirigente
dell'Industria Boschiva Alta Italia in Valdossola. Pochi giorni dopo
l'armistizio aveva costituito a Premosello la Brigata, poi Divisione
Valdossola. Rimane in costante contatto con gli angloamericani
attraverso la Svizzera. Dopo la caduta dell'Ossola verrà internato in
Svizzera da dove tornerà nei giorni della Liberazione nel 1945. Finita
la guerra, dopo aver anche costituito una cooperativa di lavoro fra ex
partigiani, si dedicherà ad attività commerciali internazionali di
macchine agricole, trasferendosi in Spagna dove vi morirà nel 1968.
(3) A Cannobio nello stesso periodo giungono anche i piloti
dell'Aeronautica della RSI che, restati senza aeroplani svolgeranno
mansioni di presidio. Cannobio servirà poi nel seguente ottobre da
importante caposaldo per le forze tedesche - RSI impegnate nella
rioccupazione della Repubblica Partigiana dell'Ossola. L'abitato rimarrà
nelle mani della RSI, in particolare della Milizia Confinaria, fino alla
fine del conflitto. Cannobio in mano dei fascisti sarà una spina nel
fianco dello schieramento partigiano.
(4)
Oggebbio Località dall'importanza militare molto modesta,
occupata nell'estate del 1944 da un esiguo drappello delle SS Italiane.
In questa località s'insedieranno reparti paracadutisti della Folgore,
che saranno impegnati anche nella riconquista della "Repubblica dell'Ossola".
Con la conquista di Romagnese e del Passo del Penice
prende avvio la battaglia dell’Oltrepo Pavese. Si concluderà con
l’occupazione di Varzi e della costituzione della “zona libera
dell’Oltrepo”.
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Oggi, dopo l’appello lanciato dal CLN alla fine d’agosto per l’imminente
liberazione della Romagna, i comandi dell’VIII brigata Garibaldi e della
XXIX brigata GAP, incontratisi a Pieve di Rivoschio, mettono a punto i
piani per la liberazione di Forlì. Sembra che gli alleati siano disposti
a dare la precedenza alle forze partigiane nell’assalto alla città.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Province di Lucca e Apuania (Massa e Carrara) - Le persone
superstiti dei catturati alla certosa di Farneta il 2 settembre, vengono
tutte eliminate oggi con quest’ordine: a Ponte a Forno due certosini e
quattro civili, a Ponte di Lazzeri due certosini e quattro civili, a
Ponte di Mignano due certosini e un civile, a Maestà, tra Canevara e
Capannelle, tre civili, a Rinchistra due certosini e un civile a Turano
tre certosini e tre civili (a questo eccidio partecipano anche SS
italiane originarie di Massa città), in via Palestra, alla periferia di
Carrara due civili. Arrestati in altre circostanze vengono fucilati oggi
dai tedeschi: a Foce di Massa sette civili e due religiosi e a Cinque
Vie – Quercioli un civile e due religiosi. A Massa I tedeschi fucilano
il salesiano don Renzo Tognetti e, dopo averlo a lungo torturato, anche
don Aldo Mei, parroco di Fiano, reo, tra l’altro, di aver aiutato un
giovane ebreo. A Viareggio le SS uccidono, in località Forcone, il
trentottenne Paolino Bertolucci. Lungo la strada che da Nocchi di Camaiore conduca a
Sant’Alessio, resta uccisa da una raffica di mitra,
Dusola Giorgetti, domestica del parroco di Sant’Alessio.
Provincia di Pisa - In una località dell’immediata periferia di
Pisa i tedeschi fucilano il cappellano di Lunata (LU), don Bigongiari,
arrestato il 20 agosto.
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
Scade oggi il periodo concesso ai renitenti alla leva per usufruire
dell’amnistia.
Storia Postale del 10 settembre
La corrispondenza dalla Repubblica dell’Ossola, se censurata, ha la
fascetta recante la dicitura “Ossola – Zona Liberata”. Naturalmente
questa corrispondenza è rarissima (la sua possibile vita cesserà il 23
ottobre quando le forze nazifasciste riprenderanno il controllo della
zona) e costituisce uno dei cimeli più importanti della storia postale
di questo periodo.
Un piego ospedaliero affrancato con un 0,50 Provvisoria tiratura di
Verona colore rosso vivo e una cartolina, sempre di ospedale,
regolarmente affrancata 0,30 con un valore della Provvisoria tiratura di
Verona color rosso bruno.
Lunedì 11 Settembre 44
DELLA BRIGATA NERA FRANCESCO CAPPELLINI (TREVISO)
A proposito della XX Brigata Nera, la GNR provinciale segnala oggi:
“L’attività dei 50 elementi che compongono la locale XX Brigata Nera è
limitata a qualche piccolo servizio di ordine pubblico e di guardia.
Difatti: 20 uomini sono distaccati per la guardia al “campo di
concentramento rastrellati”, sito nella caserma “E. Dominicis” della
città; 12 erano stati aggregati alla gendarmeria tedesca per la vasta
operazione di polizia che attualmente si svolge nella parte montana
della provincia, ma sono stati fatti rientrare perché partiti sprovvisti
di indumenti. I rimanenti prestano servizio in federazione, ma sono
indisciplinati e non intendono né ivi dormire, né sottostare agli ordini
che vengono loro impartiti.
Tutti desiderano e vogliono essere a disposizione della federazione
soltanto nei periodi di impiego e rimanere liberi per loro conto, senza
controllo, per tutto il rimanente tempo.
Non completano la loro istruzione, non puliscono le armi loro in
consegna e non hanno un atteggiamento serio, forte e sereno.
La popolazione non ha fiducia perché non vede in loro l’attrezzatura
necessaria per essere dei buoni tutori dell’ordine e degli ottimi
combattenti”.
UNA VIA D'USCITA IN SVIZZERA
Il console generale svizzero a Milano, Brenni, inoltra a Berna la
richiesta di internamento dei membri femminili della famiglia Mussolini
presentata da Hoepli.
DALLA RSI: POLITICA INTERNA
Dal 12 settembre 1943 ad oggi, nella RSI, i decreti legislativi (Mussolini
e ministri) e i decreti interministeriali e di singoli ministri, sono
stati oltre 900.
DALL’ESTERO
I tedeschi evacuano l'isola di Chio.
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Domodossola – Inizia
la vita della Repubblica. In serata arrivano dalla Svizzera, il
professor Tibaldi e il suo seguito di profughi politici. Tibaldi, ex
presidente del Comitato di liberazione dell’Ossola, è stato designato
quale presidente della Giunta di governo. La cittadina è tutta
illuminata e le piazze sono piene di una folla festosa e eccitata.
Tibaldi tiene un discorso poi la Giunta si riunisce per la prima volta
nel municipio e ripartisce i compiti.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Da Arcigliano (PT), raggiunta dalle Guardie Scozzesi e dai
Granatieri, la Brigata partigiana “Giustizia e Libertà” viene
impiegata in azioni di pattugliamento con elementi della due unità
britanniche (che rimarranno di stanza in zona fino al 30 settembre).
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
I nazifascisti organizzano un violento rastrellamento per espugnare
Monte Pinaccio, ma vengono respinti dalla 36^ Brigata Garibaldi:
Nel pomeriggio inizia a Barga un vasto rastrellamento tedesco che
si estende in varie zone della Garfagnana. Proseguirà anche domani.
Il comando tedesco di Massa, che già ha provveduto a far
sfollare la città, emana un nuovo bando:
“Necessità militari richiedono le seguenti disposizioni. Le zone fra
la valle di Serra, Serravezza, Quercata, Forte dei Marmi fino all’inizio
della città di Carrara e la linea sull’altura La Pizza, monte Beria,
monte Sagro, monte Rasori, monte Cavallo, monte Tambura, Alto di Sella,
monte di Macina e monte Altissimo viene dichiarata zona militare.
La popolazione civile deve sgombrare immediatamente la zona militare.
Familiari di lavoratori impiegati presso le unità tedesche possono
alloggiare in Sarzana e dintorni. Per invalidi di guerra e familiari di
soldati che sono militari presso l’esercito tedesco oppure presso le
nuove divisioni italiane e per quelli che vogliono evacuare nell’Italia
settentrionale c’è un treno pronto nella stazione di Massa. I lavoratori
degli eserciti civili (vigili del fuoco, centrali gas, elettricità,
impianti idraulici ecc.) vengono presi in forza dall’esercito tedesco e
vettovagliati.
Tutti quelli che non sono stati presi nell’esercito tedesco in qualità
d'operai oppure d'impiegati negli uffici tedeschi dall’età di 17 fino a
55 anni devono presentarsi immediatamente al Comando di Piazza di Massa.
Chi dopo il 15 settembre viene trovato nella zona militare senza un
permesso valido del Comando di Piazza verrà trattato come sospetto e
ribelle”.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Arezzo – La frazione di Moggiona, a nord del
comune di Poppi, viene oggi evacuata per ordine della 305^ divisione di
fanteria che presidia questa zona del fronte, ad eccezione di alcune
madri e dei loro neonati, e di qualche persona vecchia e malata che
vengono autorizzati a rimanere. Sono 14. Nel pomeriggio, quando il resto
degli abitanti hanno già abbandonato il paese, coloro che sono rimasti,
spaventati dalle esplosioni, cercano rifugio in una cantina. Ma sotto
quelle volte li aspetta una morte sicura. Infatti i soldati spalancata
improvvisamente la porta si mettono a sparare sulle vittime inermi.
Muoiono così 11 persone, fra cui almeno tre bambini, mentre tre
rimangono ferite. A massacro ultimato, i tedeschi si allontanano sulla
strada di Corniolino, incontrano altre 8 persone, fra cui tre bambini, e
le uccidono. Si salvano soltanto una donna e i suoi tre figli.
Provincia di Lucca - A Nocchi, i tedeschi fucilano una
donna rastrellata alla Certosa di Farneta.
Storia Postale dell’11 settembre
Un piego del Comune (Municipio) di San Biagio Callalta inviato, con
bollo RP PAGATO e scritta 0,25 a mano, al Municipio di Uderzo. A fianco
una busta manoscritti, raccomandata con bollo a timbro R n° affrancata
con un valore da 1,00 pacchi e un 0,25 Provvisoria tiratura di Milano.
Una letterina inviata da Premilcuore (FO) a Savona che mostra una
regolare affrancatura da 0,50 realizzata da una coppia di 0,25 della
Monumenti Distrutti che nella sua semplicità ci ricorda che quella serie
non la si vede molto su corrispondenza proveniente dall’Italia posta
sulla fascia adriatica. A fianco una missiva dal Comune di Almenno San
Salvatore al Presidente di una Confraternita a Bergamo; affrancata 1,00
per probabile doppio porto, mostra ben sette valori del Recapito
Autorizzato usati in emergenza (mancanza) di francobolli ordinari.
martedì 12 settembre 1944
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Alessandria – A Valenza i tedeschi, con
l’aiuto di militi della GNR, della San Marco e di bersaglieri di Salò,
sopprimono nei pressi del cimitero, uno alla volta con un colpo di
rivoltella alla nuca, 35 partigiani della banda Leuti sorpresi in un
cascinale.
Provincia di Lucca - I tedeschi fucilano un giovane di 19 anni a
Camaiore, un uomo di 64 anni a Viareggio e tre uomini,
Amedeo Pezzini, Onelio Pasquinucci e Dino Martelli, in località Sotto
Monte a Massarosa.
RESISTENZA:
AZIONI DEI PARTIGIANI
I garibaldini decidono di attaccare Gravellona. La cittadina è
una posizione importante. Caduta Gravellona, le forze partigiane
potrebbero occupare tutto il territorio fino al Lago di Orta, stabilire
comunicazioni con la Valsesia e con il Cusio, premere su Baveno. Si ha
anche l’impressione che i garibaldini stiano cercando una clamorosa
vittoria da contrapporre a quella della Val d’Ossola delle formazioni
non comuniste. A sera lo schieramento d’attacco garibaldino viene
completato. Da Villadossola è scesa la Volante di “Barbis”; dalla zona
del Cusio sono arrivate le brigate di Pippo Coppo e di “Iso” (Aniasi),
compresa quella composta dai georgiani e dai cecoslovacchi che hanno
disertato dalle file tedesche.
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Si insedia la
giunta provvisoria di Governo. A fianco la riproduzione del proclama che
oggi ne annuncia la costituzione. Appena costituita rivolge al governo
di Roma “un fraterno saluto e un appello vivo e insistente di aiuti in
viveri e in armi”. Intanto è già ripreso il traffico con la Svizzera
attraverso il Sempione.
Il CLNAI invia a Roma il seguente messaggio:
“CLNAI vi segnala che persecuzioni poliziesche Alta Italia assumono
quotidianamente crescendo spaventoso aggravato applicazione torture
sevizie prigionieri politici nonché massacri indiscriminati ostaggi.
CLNAI chiede vostro intervento presso Governi Nazioni Unite affinché
provvedano massima urgenza tramite vie diplomatiche a richiamare il
governo germanico e i suoi aguzzini fascisti a rispetto elementari norme
umanitarie minacciando eventuali rappresaglie. Prega inoltre dare
massima diffusione a tale richiamo mediante più idonei mezzi di
propaganda”.
Storia Postale del 12 settembre
Piego ospedaliero come lettera raccomandata aperta 1,10 (0,50 di lettera
fuori distretto + 0,60 di raccomandazione aperta) da Adria a Villanova
Manchesana. A fianco una lettera dichiarata espressa ma affrancata con
soli 0.80 da Pianello (Piacenza) a Broni (PV). Nell’affrancatura è
presente una marca da bollo da 0,10 in “gemellaggio” con i due 0,10
Imperiale, i tre valori per quanto obliterati, furono considerati in
eccesso e la lettera viaggiò come lettera semplice. Censura della
Commissione Provinciale 92R di Piacenza.
mercoledì 13 settembre 1944
UNA VIA D'USCITA IN SVIZZERA
Il consigliere federale svizzero Marcel Pilet Golat, che tratta i
problemi con i tedeschi (e che, alla fine, compromesso, dovrà lasciare
la carica), comunica alla Commissione consiliare nazionale per gli
affari esteri di sapere, da fonte sicura, che Mussolini non fuggirà in
Svizzera, cioè che non creerà un caso internazionale.
DELLA STAMPA DELLA RSI
Modena – Vittorio Querel, che ha sostituito Enrico Cacciari alla
direzione della “Gazzetta dell’Emilia”, con l’odierno articolo di fondo
passa oggi dal delirio di sangue alle allucinazioni di un utopia: “Forse
un giorno, compagno comunista, al di là degli errori e degli odi, ci
ritroveremo nella stessa trincea e combatteremo sulla stessa barricata”
(1).
………..
(1) Tale proposizione viene accolta da una tempesta di recriminazioni
nell’ambiente fascista. Querel viene accusato di connivenza con il CLN e
costretto a rettificare il tiro per cui il giornale sarà costretto a
tornare alla truce prosa di sempre e alla forsennata richiesta di
“esecuzioni esemplari” come il più sicuro metodo di governo nei
confronti di “sudditi sempre più riottosi”.
DELLA BRIGATA NERA IGINO GHISELLINI (FERRARA)
A proposito della XXIV Brigata Nera, la GNR provinciale segnala
oggi che: “la brigata è ancora allo stato embrionale”. Gli effettivi
sono soltanto sessanta, concentrati nel capoluogo. Nessuna operazione.
ESTERO
I tedeschi evacuano l'isola di Cefalonia.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
La formazione partigiana “Rosselli” assale la caserma di Piazzo
in Valsassina dove si trova un presidio di una trentina di
fascisti. Il gruppo degli assalitori è costituito dai distaccamenti
“Paolo Grosso”, “Maffei”, “Croce”, “Carlo Marx”, “Pezzini” e “Minonzio”.
I fascisti cercano di difendersi ma, dopo un’ora di combattimenti anche
all’interno dell’edificio, quando capiscono che ogni ulteriore
resistenza è ormai inutile, capitolano. L’intero presidio è catturato. I
partigiani raccolgono le armi: una mitragliatrice pesante, 24 moschetti,
3 mitra, numerose bombe a mano e 3 mortai da 81 mm. Il bilancio: quattro
morti per i fascisti, due feriti per i partigiani.
La 36^ Brigata Garibaldi, agli ordini di “Bob” (Luigi Tinti), un
tenente di artiglieria famoso per il suo coraggio e la sua astuzia, e
anche per i calzoncini rossi che indossava sempre in battaglia, a
Castagneto (?) attacca i tedeschi sbaragliandoli.
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Le formazioni
garibaldine Volante di “Barbis”, di Pippo Coppo e di “Iso”
(Aniasi) e quella composta da georgiani e da cecoslovacchi, circa
trecento uomini discretamente armati, si avvicinano a Gravellona.
Alle 10 entrano nell’abitato. I tedeschi e i fascisti, impressionati
dalla resa di Domodossola, non accettano la battaglia nelle strade e si
trincerano nelle caserme e nella stazione ferroviaria. Dal comando di
Baveno è venuto l’ordine: “Tenete duro, manderemo soccorsi”. Il fuoco
nazifascista è infernale. Il comando garibaldino chiede rinforzi alle
formazioni che hanno conquistato Domodossola e la “Valdossola” manda i
mitraglieri di Ferrario, mentre la “Valtoce” invia un reparto di una
trentina di uomini. Molti sono i morti e i feriti. La battaglia dura
fino a sera, quando tutti i reparti partigiani sono costretti a
ritirarsi dall’arrivo di autocolonna di rinforzi nazifascisti
provenienti da Baveno. La battaglia di Gravellona mette a nudo i difetti
dell’organizzazione militare partigiana il cui armamento, ottimo per le
imboscate e per la guerra di montagna, è inadeguato alle battaglie negli
abitati destinate alla sconfitta senza l’appoggio dei carri e l’uso
dell’artiglieria. Conferma che i reparti partigiani possono contare solo
su se stessi, che è illusorio sperare in azioni combinate. Le gelosie
politiche fra le formazioni, le rivalità, gli orgogli, la mancanza di
gerarchie comunemente accettate rendono difficili le azioni combinate.
A Falmenta, quasi all'entrata della Val Grande, un gruppo di
partigiani cattura dei militi della Folgore, paracadutisti della R.S.I.
(i quali verranno più tardi scambiati).
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - I tedeschi fucilano una donna di 45 anni a
Viareggio e in località Torcigliano (Camaiore) il
quarantunenne Jacopo Francini. A Massarosa, la moglie del
Pasquinucci, ucciso ieri dai tedeschi, che cerca di seppellirlo, viene
ferita gravemente insieme al figlio che l’accompagna.
Storia Postale del 13 settembre
Un biglietto postale fuori corso dal 15 agosto ma evidentemente
tollerato perché non tassato (le tassate di questo tipo sono molto
rare), regolare l’affrancatura di 0,25 in quanto trattasi di
corrispondenza nel distretto. A fianco una cartolina commerciale
regolarmente affrancata 0,30 con un 0,20 Monumenti e un 0,10 Recapito
Autorizzato con sovrastampa fascetto RSI.
Raccomandata
espressa da Milano a Vevey (Svizzera) regolarmente affrancata 5,25 (1,25
di lettera + 1,50 di raccomandazione estero + 2,50 di diritto per
espresso estero. Censurata dai tedeschi.
giovedì 14 settembre 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “SAN MARCO” E “MONTE
ROSA”
Alpini e marò scappano perché hanno paura di dover tornare in
Germania – suggerisce qualche comando -, la voce che la divisione “San
Marco” ripartirà per il nord è stata diffusa dai ribelli. Il generale
Farina è costretto a rispondere con il seguente ordine del giorno,
diretto a tutti i marò:
“Le voci messe in giro sono false ed hanno l’unico scopo di far
perdere la fiducia a quelli fra noi che sono più deboli.
Io so che qualcuno ha perso la testa e, lasciandosi ingannare dalla
propaganda avversaria, si è messo in condizioni di pagare con la propria
vita il disonore e la stupidaggine di aver creduto ai traditori.
La propaganda nemica e i traditori interni hanno ora di nuovo fatto
circolare la voce che i reparti italiani ritornerebbero oltr’Alpe, in
Germania.
Io sono un uomo di parola e sono gran signore del mio onore e di quello
della divisione “San Marco”. Malgrado tutte le debolezze già dimostrate,
io do fiducia a tutti e assicuro che noi abbiamo il diritto e il dovere
di rimanere tutti al nostro posto di combattimento.
Nessuno dubiti. Nel territorio di guerra italiano noi continueremo fino
all’ultimo a combattere.
Oggi viene costituito il tribunale divisionale della “Monte Rosa”
che ha il compito di giudicare, fra gli altri, i disertori. La sua sede
è a Chiavari, nel municipio (poi sarà trasferito nella villa “Navone”).
Lo presiede il tenente colonnello Policarpo Chierici, giudice relatore
il tenente colonnello Cesare D’Antonio che funge anche da procuratore
militare di Stato. Ma i processi e la fucilazioni sono già cominciati
prima.
DELLA BRIGATA NERA MARCELLO TURCHETTI (MANTOVA)
A proposito della XIII Brigata Nera “Marcello Turchetti, la GNR
scrive oggi:
“La trasformazione del partito in Milizia armata sembra dia buoni
risultati. Animosi giovani ed anziani hanno aderito alla Brigata Nera,
la costituzione della quale fa rievocare a taluni le gloriose squadre
della vigilia”.
DELLA BRIGATA NERA PIPPO ASTORRI (PIACENZA)
A proposito della XXVIII Brigata Nera, la GNR provinciale segnala
oggi che in tutto sono novanta, trenta dei quali rubati alla Guardia;
non svolgono alcun servizio; “il locale comando provinciale della GNR ha
chiesto la restituzione dei propri dipendenti, ma con esito negativo”.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Scontri di pattuglie partigiane con i tedeschi sulla strada Barga –
Gallicano.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - I tedeschi fucilano due uomini e una donna
di 73 anni a Viareggio.
Provincia di Reggio Emilia – A Carpineti, in località
Pantano, reparti misti di tedeschi e fascisti uccidono, durante
un’imboscata ai partigiani, due civili.
RESISTENZA: AZIONI DEI TEDESCHI
I tedeschi prendono in consegna il carcere di Massa, evacuata
dalla cittadinanza, dove si trovano 162 carcerati per imputazioni
politiche e penali.
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Il CLNAI emana un atto legislativo con il decreto con cui si
dichiarano “nulli di diritto” tutti i decreti, leggi, ordinanze e
sentenze del governo fascista repubblicano.
Storia Postale del 14 settembre
Piego comunale come
manoscritti a tariffa ridotta affrancato con un 0,20 Monumenti e un
0,10 del Recapito autorizzato usato in mancanza di 0,10 Imperiale. A
fianco un piego raccomandato a tariffa ridotta 0,85 (0,25 lettera a
tariffa ridotta + 0,60 di raccomandazione aperta.
venerdì 15 settembre 1944
DALLA RSI: LA BANDA KOCK
L’avvocato Edoardo Maino, commissario del sindacato avvocati e
procuratori di Milano, scrive a Piero Pisenti, ministro della
Giustizia, dicendogli che sentiva il dovere d’informarlo che una squadra
politica (la famigerata “banda Kock”) ha costituito a Milano, in via
Paolo Uccello 15 (“Villa Triste”), un luogo non di detenzione, ma di
tortura, “dove gli inquisiti, uomini e donne, vengono sistematicamente
sottoposti a sevizie atroci, fino ad essere ridotti nelle condizioni più
pietose”. Aggiunge anche che il fatto è di pubblica notorietà, come
un’infamia ed un incubo per Milano. Pisenti informa subito Mussolini il
quale gli dice di avere già avuto sentore di questa deprecabile
situazione da una lettera del cardinale Schuster e di avere sollecitato
ad agire il ministro dell’Interno, dal quale però, gli fa osservare
Pisenti, quel reparto di polizia dipende. Si tratta, quindi, di una
situazione estremamente delicata. Mussolini prende allora il telefono e
ordina al questore di Milano, Bettini, in tono perentorio, di provvedere
all’arresto della “banda”.
MUSSOLINI SI LAMENTA
Mussolini, rivolgendosi all’ambasciatore Rahn, rivolge, per la
terza volta, una vibrata protesta per i metodi brutali che vengono usati
dai tedeschi contro i civili nella lotta antipartigiana. Nella sua
lettera il Duce afferma fra l’altro:
“Credevo che la circolare diramata il data 22 agosto dal
feldmaresciallo Kesselring avrebbe posto una fine alle rappresaglie
cieche, ma debbo constatare che si continua nello stesso sistema”.
Mussolini cerca di mettere in guardia i tedeschi dall’odio che i
trattamenti ingiusti e crudeli sta suscitando negli italiani, e così
conclude:
“Come uomo e come fascista io non posso più a lungo sopportare la
responsabilità, sia pure soltanto indiretta, di questo massacro di donne
e di bambini”.
NOTIZIE DALL’INTERNO
Si celebra oggi il primo anniversario della fondazione. La
commemorazione viene tenuta ufficialmente dal segretario del partito,
Alessandro Pavolini.
DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
Fra il 1° settembre e oggi, a Savona, 12 uomini della GNR sono
stati denunciati per diserzione.
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Stanno
riprendendo le comunicazioni interne al territorio. Da oggi si può già
scendere fino a Mergozzo. Vanno anche le corriere con l’acetone della
Rumianca: da Domodossola a Ornavasso e su per tutte le valli laterali.
La Stipel, che ha un magazzino discretamente fornito, provvede ai
collegamenti telefonici fra i comandi partigiani e la sede della Giunta.
Funzionano poste e telegrafi. Funziona anche il servizio internazionale
dei telefoni, ma in attesa dell'istituzione di una censura, le
comunicazioni sono riservate soltanto alla Giunta e ai comandi militari.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Apuania (Massa e Carrara) – Ad Antona, prima
di abbandonate il paese, i tedeschi fucilano quattro civili.
Provincia di Lucca - I tedeschi fucilano due uomini a
Pietrasanta, uno a Camaiore, uno a Montebello di Camaiore,
uno a Monramito di Massarosa, due uomini e una donna a
Viareggio. Uccidono a rivoltellate, nel chiostro di San Francesco in
Vittoria Apuana, anche padre Pier Luigi Rossi (frate Ignazio in
altro testo) di 58 anni, colpevole di avere eluso l’ordine di
sfollamento per non abbandonare, lui parroco, la sua chiesa e i fedeli
rimasti.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Un rastrellamento tedesco in Alta Garfagnana porta alla cattura
di quasi duecento uomini.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Una brigata autonoma partigiana, la “Brigata dei Gufi” da poco
costituitasi in forma efficiente sulla sponda occidentale del lago
accanto alla “Clerici”, attacca la caserma della X MAS di Porlezza.
I partigiani tendono un’imboscata ad automezzi tedeschi che transitano
sulla Colico - Sondrio e camion fascisti presso Delebbio.
Il comando generale del Comitato Volontari della Libertà (CVL)
ordina alle formazioni partigiane di attaccare le truppe tedesche in
concomitanza dell’offensiva alleata.
Storia Postale del 15 settembre
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Si prepara in
fretta la sovrastampa per i francobolli: “CLN GPG dell’Ossola”,
Malvestiti, il finanziere, insiste perché vengano messi in commercio al
più presto, ma il governo dell’Ossola è un governo legalitario, vuole
presentarsi al giudizio della storia con tutte le carte in regola. Viene
mandata regolare domanda all’Unione Postale Universale che ha sede a
Montreaux e si resta in attesa dell’approvazione. Che giungerà a
repubblica morta.
Piego manoscritti
raccomandati inviato dall’Ospedale di Lonigo (VI) al Podestà di San
Germano dei Berici (VI) con una regolare affrancatura di 1,20 (0,60
manoscritti + 0,60 di raccomandazione aperta) in una eccezionale e
non voluta combinazione di quattro valori da 0,30 di cui un 0,30
Monumenti e tre 0,30 della provvisoria tiratura di Verona
provenienti da diversi fogli e con diverse tonalità del rosso della
sovrastampa. A fianco una raccomandata affrancata con sette valori
da 0,25 di cui uno della Provvisoria e sei della Monumenti.
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