lunedì 25 settembre 1944
DELLE BRIGATE NERE
La 36° Brigata Nera Mussolini si trasferisce da Barra a Castiglione
Garfagnana da dove, pochi giorni dopo, raggiungerà Pavullo in
territorio modenese.
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Il governo dell’Ossola
e i comandi partigiani sono talmente sicuri degli aiuti alleati che
stanno affrontando con calma, con troppa calma, il problema di
fabbricare armi e munizioni nella valle. Tanto sicuri degli aiuti che
ogni brigata prepara i suoi campi di lancio. La giunta ha ricevuto in
pochi giorni i dati (longitudine, latitudine, messaggio radio, forma dei
segnali luminosi) di 59 campi. Non vengono trasmessi tutti agli alleati,
solo le coordinate dei campi principali. Oggi due cacciabombardieri
alleati si infilano nella valle, spezzonano le postazioni nemiche a
Gravellona e a Baveno, danno la caccia a un Mas tedesco sul lago
Maggiore e lo affondano. La speranza di imminenti lanci si fa quasi
certezza, ma non viene giù niente.
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
In un’azione di rastrellamento i tedeschi mettono a fuoco i paesi di
Miseglia e di Fontia sulle colline carraresi.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Partigiani delle formazioni “Rosselli” e “Issel” assalgono il presidio
fascista di San Giovanni in Bianco.
La 36^ Brigata Garibaldi, al comando di Bob, viene divisa in
quattro battaglioni, per accrescere la propria mobilità e l’incisività
degli attacchi. La 36^ si trova in posizione favorevole immediatamente
dietro al fronte tedesco nella zona dell’88^ divisione americana. Nella
notte sul 26, il 3° battaglione (quattrocento uomini inquadrati in sette
compagnie), al comando di Carlo Nicoli, raggiunge il monte Battaglia
proprio mentre i tedeschi della 4^ divisione paracadutisti cominciano a
fortificarlo. I tedeschi si sono ritirati sotto la pressione degli
americani. Cogliendo il nemico di sorpresa, i partigiani ne uccidono un
numero imprecisato e mettono gli altri in fuga giù per la montagna.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Cuneo: a Garessio, in località Colle San
Bernardo, i tedeschi sorprendono il civile Ettore Man che ha alcuni
volantini lanciati dagli aerei angloamericani. Lo conducono nei
boschetti della Pro Garessio e lo fucilano.
Provincia di Forlì – Nei pressi dell’aeroporto di Forlì, ventitré
fra uomini e donne, le mani legate dietro la schiena, vengono trucidati
con il solito colpo alla nuca e gettati dentro un cratere provocato
dall’esplosione di una bomba d’aereo.
Provincia di Ravenna – A Santo Stefano di Fognano un
gruppo misto di SS e brigatisti neri passa per le armi cinque contadini,
dopo un poco fruttuoso rastrellamento contro i partigiani della 36^
brigata Garibaldi.
I TEDESCHI IN ITALIA
Pur costretti a ritirarsi verso nord, sotto la massiccia, insistente
offensiva alleata, le unità tedesche della XIV Armata di Lemelsen e
della X Armata di Vietinghoff continuano a impegnare severamente le
divisioni americane del generale Clark (V Armata USA) e quelle di Leese
(VIII Armata britannica). Si fa sempre più critica comunque la
situazione delle divisioni di Vietinghoff, che dispone di non più di 90
battaglioni di fanteria, di cui solo 10 formati da più di 400 uomini;
ben 38 invece schierano meno di 200 fanti.
Storia Postale del 25 settembre
Piego
manoscritti raccomandati regolarmente affrancato 1,20 (0,60 manoscritti
fuori distretto + 0,60 di raccomandazione aperta) con quattro 0,30 della
serie Monumenti Distrutti.
martedì 26 settembre 1944
I TEDESCHI IN ITALIA
L'ambasciatore Rahn telefona a Bolzano, al Gauleiter dell'Alpenvorland
Hofer, per porgli il problema dello "sgombero" del duce e gli prospetta
la preparazione, al di là delle Alpi, di un piccolo spazio per Mussolini
e un piccolo gruppo di aiutanti, al massimo duecento. Rahn aveva anche
proposto di costituire un piccolo gruppo di collegamento con Hofer e
Rainer nella Franconia, zona Z in codice, e il Fuhrer si era trovato
d'accordo con lui. Si sarebbe dovuta, comunque, mantenere intatta la
struttura dei ministeri, fattore da non sottovalutare (ma il progetto
rimarrà sulla carta, testimoniando, però, l'angoscia di questi giorni
terribili dell'offensiva alleata sul fronte centrale – adriatico).
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Barga – Nel primo pomeriggio vengono fatti saltare i ponti della
città che rimane anche senza acqua. Resta intatto il ponte di Porta
Macchiata che i tedeschi hanno trascurato perché inadatto al traffico
pesante. A sera i tedeschi abbandono Barga
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Forlì – A Sarsina, un grosso paese situato
lungo la strada nazionale n° 71, una trentina di chilometri a sud di
Cesena, i tedeschi sparano contro 6 civili sospettati di avere aiutato
le truppe inglesi in avanzata, uccidendoli.
Provincia di Lucca – A Castiglione Garfagnana, gli uomini
della 36^ Brigata Nera Mussolini si macchiano di un altro orrendo
delitto. Dopo avere torturato per alcuni giorni un partigiano
cinquantenne, lo legano a un autocarro e lo trascinano lungo la strada
che da Castiglione porta a Cerageto. In località Terrarossa abbandonano
un cadavere irriconoscibile.
Provincia di Vicenza - Trentuno partigiani de L’Italia Libera
vengono impiccati a Bassano del Grappa.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
La “zona libera” della Carnia si costituisce oggi in Repubblica
e, attraverso una consultazione popolare, viene eletta una giunta
provvisoria di governo formata dai rappresentanti dei cinque partiti
(socialista, comunista, d’azione, democratico – cristiano e liberale)
aderenti al CLN e da quelli delle formazioni partigiane. Si procede
anche alla designazione dei responsabili per ogni pubblica attività.
Vengono nominati un capo della polizia, un rappresentante
dell’istruzione, i responsabili della giustizia, delle finanze, del
coordinamento tra i comuni e il CLN e una commissione dei prezzi.
Abbraccia 46 comuni su oltre 2000 kmq e con 150.000 abitanti. Capitale
Ampezzo con a Tremonti di Sopra il comando unificato di
formazioni garibaldine e “Osoppo”.
Pracchia e Campotizzoro, nelle montagne pistoiesi, vengono
occupate dai partigiani che manterranno l’ordine fino al 25 ottobre.
Occupata dai partigiani anche Coreglia Antelminelli in Garfagnana
(LU). Azioni partigiane in zona Balzo delle Vergini (Bagni di Lucca).
Una squadra di trentuno militari delle forze armate germaniche si porta
in località Canevara di Massa e dopo aver distrutto la locale
centrale elettrica fa saltare il ponte di collegamento con Forno. Il
pronto intervento delle forze partigiane, pur non riuscendo a impedire
l’azione dei tedeschi, riesce però a impegnarli in una dura battaglia
nella quale cadono sul terreno quattordici tedeschi; altri sette vengono
fatti prigionieri e i restanti riescono a fuggire.
Nella zona bolognese continua l’azione della 36^ brigata
Garibaldi in appoggio al tentativo di sfondamento della 88^ divisione
USA verso Imola. Il comandante del 3° battaglione, Nicoli, vede che per
aprire una via agli americani verso il monte Battaglia, lui e i
suoi uomini per prima cosa dovranno sloggiare i tedeschi dal monte
Carnevale, verso il quale si stanno ritirando sotto la pressione degli
americani. Schierando due compagnie per anticipare lo spostamento dei
nemici verso il Carnevale, appena dopo mezzanotte Nicoli manda sulla
cima della montagna una pattuglia che tende un agguato ai tedeschi,
consentendo al grosso degli uomini di Nicoli di attaccarli sul fianco e
prendere il sopravvento.
Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”: “A Scorzè
un nostro compagno viene fermato da un brigadiere della PS – tenta la
fuga, ma questi gli spara contro – si rifugia, sempre inseguito, in una
casa e vista l’impossibilità di risparmiare l’agente spara e l’uccide”.
Storia Postale del 26 settembre
Un piego stampe nel
distretto di Torino affrancato con un singolo 0,10 della seconda
serie Monumenti Distrutti nei primi giorni d’uso. A sinistra una
lettera da Varazze (SV)a Savona regolarmente affrancata 0,50 con un
0,30 della Provvisoria tiratura di Roma, una coppia di 0,05 della
Imperiale e un 0,10 Recapito Autorizzato.
Piego
come lettera fuori distretto raccomandata aperta non affrancata ma con
bollo R.P. PAGATO (1,10 scritto a mano) Manerbio (BS) a Leno (BS).
mercoledì 27 settembre 1944
NOTIZIE DALL’INTERNO
I giornali anticipano che alle 13 la radio trasmetterà un discorso di
Mussolini in occasione del 4° anniversario della firma del Patto
Tripartito.
RELAZIONI CON L’ESTERO
L'ambasciatore del Giappone rientrando da una visita a Milano si reca a
far visita a Mussolini al quale non nasconde le sue preoccupazioni per
lo stato d'animo della massa operaia contro i tedeschi a causa della
profferita minaccia di distruzione degli impianti industriali in caso di
invasione alleata del Nord. Viene deciso un nuovo passo del Ministero
degli Esteri presso i tedeschi per farli desistere dall'iniquo progetto.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Combattimenti a Monte Battaglia e a Cà di Guzzo sostenuti dalla 36^
Brigata partigiana Garibaldi.
Castiglione Garfagnana (LU) – Un partigiano, catturato ieri a Filicaia,
mentre i tedeschi lo stanno interrogando, riesce ad impossessarsi di una
bomba a mano. Ne strappa la linguetta, la tiene ben stretta nelle mani e
la difende per quei tre o quattro secondi necessari perché esploda,
preferendo morire così, con alcuni dei suoi carcerieri.
Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”:
“A Ceggia sono stati giustiziati dai patrioti gli squadristi: Fornelli
Lucio, Corecher Angelo, Finotello Primo, Trevisan Vittorio, Finotello
Sebenico. La giustizia popolare li ha colpiti mentre si avviavano ad un
banchetto. In questi tragici momenti per la Patria queste jene fanno
festa. Per loro non ci sono tessere annonarie, possono perciò
permettersi il lusso di invitarsi scambievolmente a cena. A causa della
loro complicità l’Italia è ridotta ad un campo di battaglia, ma non
basta! Questi fascisti agli ordini delle SS tedesche incendiano le case
dei pacifici cittadini, costringono gli abitanti a perire nel rogo: arsi
vivi! E con danaro di Giuda dopo aver sparso sangue fraterno
banchettano. Nessuno di loro sfuggirà alla giustizia popolare!”
RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Truppe nazifasciste forti di 30.000 unità con due treni blindati e mezzi
corazzati attaccano le formazioni partigiane del Friuli orientale.
Bruciano Nimis, Attimis e Faedis seminando stragi e distruzioni.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna - A Ca’ Berna, frazione di Lizzano in Belvedere,
una colonna tedesca, che sta ritirandosi ripiegando in direzione di Vidiciatico, viene assalita dai partigiani di Casa Berna. Per
rappresaglia le abitazioni della borgata vengono date alle fiamme e gli
occupanti, rinchiusi in un edificio, uccisi a fucilate. I morti sono
ventinove, in prevalenza donne.
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Dalla conquista, le
azioni militari, salvo la battaglia di Gravellona, si registrano solo
scaramucce, rapidi scontri di “frontiera”. Oggi due carri armati
fascisti M14 si spingono da Gravellona verso Bettola. Uno viene
immobilizzato con gli anticarro e si incendia.
Storia Postale del 27 settembre
Lettera nel distretto di Bologna affrancata, in mancanza di valori
ordinari con un 0,25 pacchi. A fianco una cartolina illustrata da Coma a
Bergamo regolarmente affrancata 0,30 con una tripletta del 0,10
Monumenti distrutti usati in settembre.
giovedì 28 settembre 1944
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Viene nominato
oggi il giudice istruttore straordinario nella persona dell’avvocato
Ezio Vigorelli. La repubblica non istituisce la corte marziale. Sarà lui
l’inquisitore, nelle sue mani finiranno i destini dei prigionieri
fascisti.
Giovanbattista Scotti, nome di battaglia Federici, assume
ufficialmente da oggi il comando del comando unico, solo dopo che i
garibaldini, con una lettera di Ciro, hanno informato Tibaldi di essere
pronti a ritirare le candidature di Moscatelli e dello stesso Ciro. Alla
presenza del capitano inglese Giorgio Patterson, si forma il comando
della zona ossolana: comandante Federici, capo di stato maggiore il
colonnello Delle Torri (Curreno della Maddalena). I commissari politici
saranno nominati quando i garibaldini avranno designato il loro e, così,
il comando non è però ancora operativo.
RESISTENZA AZIONI DEI PARTIGIANI
Nei pressi di Annone Veneto, i garibaldini della brigata
“Venezia” attaccano un treno carico di benzina scortato da tedeschi che
vengono fatti prigionieri. Alcuni vagoni vengono incendiati. Lungo il
Livenza e sulla strada provinciale, uomini della stessa brigata,
uccidono 8 tedeschi, ne disarmano 26 e ne fanno prigionieri 7;
successivamente altri sette tedeschi vengono uccisi durante un attacco a
due automezzi armati, nell’azione i muore un partigiano e due vengono
feriti.
Nel Carrarese, i partigiani riescono a catturare trentacinque
militari delle SS. Sono tutti alsaziani, più ragazzi che uomini. Nella
stanza dove vengono rinchiusi cominciano a cantare la Marsigliese e poi
chiedono di fare i fare i partigiani. Sono francesi e vogliono
combattere a fianco degli italiani. Così vengono fucilati solo i
comandanti mentre gli alsaziani vengono aggregati alla formazione
partigiana.
La caserma della Finanza a Porlezza cade nelle mani della
formazione partigiana “Luigi Clerici”.
La stessa sorte tocca alla caserma delle Brigate Nere di Ardegno
per opera di due distaccamenti della “Rosselli”.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Forlì - A Forlì vengono impiccati due ebrei
ferraresi.
Provincia di Ravenna: sulle montagne circostanti Casola
Valsenio, i tedeschi catturano quattro civili nel podere Bosco di
San Ruffillo. Dopo averli costretti a una dura marcia per i monti, li
conducono in una vigna dove gli fanno scavare una fossa a guisa di
postazione e poi li trucidano a raffiche di mitra. Non si conoscono i
motivi di questo eccidio.
Provincia di Torino: elementi russi delle SS trucidano il
partigiano Luciano Margaroli in località Ponte dei Parisa (Val Pellice).
Provincia di Vicenza - A Bassano del Grappa, tedeschi,
brigatisti neri vicentini della caserma Monte Grappa e soldati italiani
della Flak (contraerea tedesca) impiccano, usando rotoli di filo
telefonico, trenta partigiani: dieci agli alberi del cosiddetto Termine,
cinque all’incrocio tra piazzale Giardino e viale Venezia, cinque a San
Vito e dieci allo sbocco del vicolo Scoasse in via XX Settembre. Uno dei
condannati riesce a sciogliersi dai legacci e fuggire. I fascisti si
mettono a sparare e in sua vece uccidono un altro giovane.
Storia Postale del 28 settembre
NORD – Da “Il Corriere della Sera” di Milano:
Una raccomandata
espressa doppio porto affrancata 3,50 (0,50 primo porto lettera +
0,50 di secondo porto + 1,25 di raccomandazione e 1,25 di diritto
espresso) da Parma a Traversetolo (PR). A fianco un piego del Comune
di Lugo di Vicenza a Zugliano (VI) affrancato 0,25, a tariffa
ridotta tra comuni, con tre 0,05 della Imperiale e un 0,10 della
Monumenti Distrutti rinviata al mittente.
venerdì 29 settembre 1944
STRATEGIE TEDESCHE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Il generale Von Senger und Etterling si trasferisce col Comando
del XIV° Corpo corazzato da Villa Comandina ad Albinea, in provincia di
Modena.
I TEDESCHI IN ITALIA
Il Feldmaresciallo Kesselring informa il supremo commissario del
Litorale adriatico, Rainer, di avere deciso che la zona prevista come
"acquartieramento di sganciamento per il Duce" è intorno a Cividale, nel
Friuli, e comprende il territorio tra Tarcento (esclusa), Ronchis e
Maimocco (incluse), Cormons (esclusa), le colline sudorientali del
Collio, Gergaro (esclusa), il bivio quattro chilometri a sud di Tolmino,
la strada per Caporetto fino Saga (strada esclusa) e Taipana (inclusa).
Per lo spostamento del duce l'ambasciatore Rahn è disposto a mettere a
sua disposizione (in prestito) il proprio apparecchio personale (una
Cicogna), "in modo da dargli l'impressione che lo si vuole veramente
aiutare, affinché non si senta infelice". La zona sarà dichiarata
"proibita" salvo i diritti di marcia lungo le strade (tutto sfumerà
perché il fronte si stabilizzerà).
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Ezio Vigorelli,
giudice istruttore straordinario del tribunale della repubblica, si
insedia negli uffici della pretura e prepara le disposizioni per la
polizia giudiziaria e per i giudici. Anche lui parla di iscritti al
partito fascista, ma per dire: “Tutti coloro che sono stati iscritti al
PFR possono e debbono essere chiamati a dimostrare di non avere,
successivamente all’8 settembre 1943, operato in danno alle formazioni
partigiane”. Il pretore onorario Giuseppe Gallo diventa giudice di
tribunale mentre la nomina dei giudici di assise viene rimandata.
Vigorelli, appoggiato da Tibaldi e Terracini, è ben deciso ad evitare le
condanne a morte e a far uso della massima clemenza anche se c’è chi
vorrebbe un maggior rigore.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
In questi giorni di fine settembre nascono due nuove repubbliche
partigiane:
La repubblica dell’Alto Tortonese (che cesserà di esistere in
dicembre). Confinante con quella di Torreglia e quella di Varzi, assieme
alle quali forma praticamente un solo , vasto territorio libero, include
le valli Barbera (fino a Pertuso), Sisola, l’alta Val Grue e Val Curone
fino a Brignano Frascata;
la repubblica di Varzi (che cesserà di esistere il 29 novembre).
Confinante con la repubblica di Torreglia, comprende il territorio nel
quale si era già estesa la repubblica di Bobbio, più Varzi e la bassa
valle Staffora fino a Godiaso, presso Voghera.
Scontri fra partigiani e retroguardie tedesche a Ponte Sestaione
in zona di Cutigliano (PT).
Gli uomini della brigata Garibaldi “Venezia”, dal 26 ad oggi, hanno
distrutto due vagoni merci carichi di munizioni a San Stino
facendo anche un abbondante bottino, hanno fatto saltare il ponte
ferroviario sulla linea Portogruaro - San Stino sul fiume Lison e
hanno giustiziato due agenti informatori del battaglione San Marco.
Presso Lison, in un attacco a una macchina di fascisti, ne
vengono uccisi tre.
RESISTENZA: AZIONI NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna – All’alba di oggi ha inizio un’azione
contro la brigata partigiana “Stella Rossa”. La zona d’operazioni
comprende tutto il territorio circostante i due comuni di Marzabotto e
di Vergato, situati lungo la strada statale n°64, a 20 o 30 chilometri a
sud – sudovest di Bologna. Prendono parte all’impresa, guidati ancora
una volta dal maggiore Reder: il 16° reparto esplorante corazzato delle
SS, alcune unità di allerta, reparti del 35° reggimento granatieri
corazzati delle SS, la compagnia di scorta di divisione delle SS,
batterie del 16° reggimento artiglieri delle SS e cannoni d’assalto. A
queste unità si sono aggiunti componenti del 105° reggimento contraereo
della Luftwaffw, il IV battaglione del reggimento granatieri 1059
dell’est della 362^ divisione di fanteria e unità d’allerta
dell’esercito. Un complesso di 1400 – 1500 uomini. Hanno inizio anche
i massacri che coinvolgeranno i paesi di Marzabotto, Guizzana, e Monzuno.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca: il civile Antonio Celli resta ucciso dal
cannoneggiamento tedesco a Camaiore.
Provincia di Udine: cinque civili vengono uccisi dalle SS a
Nongruella, borgata della frazione di Cergneu, nel comune di
Faedis. A Nimis vengono catturati quindici civili che saranno
deportati in Germania (dove moriranno tutti). Un altro civile, Guido
Zorzan, viene scotennato, gli vengono cavati gli occhi e poi viene
fucilato. Angelo Malattia viene, invece, bruciato vivo. Dopo i paesi
Attimis, Nimis e Faedis, con le loro borgate, vengono dati alle
fiamme.
Storia Postale del 29 settembre
Due pieghi di ospedale
come manoscritti raccomandati aperti affrancati 1,20 con valori
della Monumenti Distrutti.
sabato 30 settembre 1944
VIOLENZE DELLE BRIGATE NERE
Da Pinerolo (TO) il notiziario della GNR provinciale segnala che
la Brigata Nera locale (la “Ather Capelli”), si mostra sempre più
indisciplinata. Oggi, quindici squadristi decidono una rappresaglia sul
paese di Santena per la cattura di quattro camerati. Il comando dice
“no” perché c’è in corso uno scambio. Dice “no” anche il vice –
comandante della Brigata Nera, l’ingegner Lorenzo Tealdy. I quindici si
ribellano e insultano Mussolini. Tutti arrestati. Dieci poi vengono
liberati; gli altri cinque sono proposti per il lavoro coatto in
Germania perché “colpevoli, oltre che di grave indisciplina e di un
atteggiamento politico reazionario, anche di essersi appropriati di
rilevante materiale vario rinvenuto durante operazioni di perquisizione
e rastrellamento”.
MUSSOLINI E LE ARMI SEGRETE TEDESCHE
Luigi Romersa, ventisettenne corrispondente di guerra, al quale
Mussolini ha affidato il compito di effettuare un giro in Germania per
una visione personale delle tanto vantate armi segrete di Hitler, parte
per Berlino. Non immagina neppure lontanamente che le due autorevoli
lettere di raccomandazione chiuse nella sua borsa, con le quali lo si
presentava a Hitler e a Goebbels, saranno una specie di passaporto per
un incubo.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Aosta - A La Clusaz, per rappresaglia
all’attacco dei partigiani a una colonna tedesca (due tedeschi uccisi e
due feriti) la polizia tedesca, su ordine del maggiore delle SS Hartel,
preleva dal carcere di Aosta sette partigiani e civili catturati in vari
rastrellamenti e li fucila.
Provincia di Bologna – Le unità tedesche che da ieri stanno
attaccando la brigata partigiana “Stella Rossa” nella zona di Marzabotto
– Vergato, sembra stiano ottenendo grandi successi: Kesselring manifesta
già oggi il suo apprezzamento per “l’impresa piena di successi contro la
banda partigiana” alla 16^ divisione che già il primo giorno di
battaglia ha contato “220 morti in campo nemico”. Continuano gli
eccidi della unità speciale di Reder nella zona di Marzabotto.
Provincia di Forlì – Nel mese di settembre i nazifascisti hanno
ucciso 166 persone fra fucilati e condannati a morte.
Provincia di Modena – Alfeo Martini: modenese, insegnante,
fedele alla concezione mazziniana del pensiero e dell’azione, ha
partecipato alla lotta clandestina nella regione; arrestato dalle
brigate nere e lungamente torturato, viene impiccato oggi insieme a
cinque suoi compagni a San Giacomo Roncole (presso Mirandola).
Provincia di Trieste - A Trieste il quotidiano “Il
Piccolo” pubblica i nomi di 19 persone fucilate in una rappresaglia.
RESISTENZA AZIONI DEI PARTIGIANI
Provincia di Venezia - Gli uomini della brigata Garibaldi
“Venezia” disarmano cinque tedeschi presso il km 8 sulla strada per
Portogruaro.
Provincia di Piacenza – Nel mese di settembre, sulla via Emilia,
la divisione Giustizia e Libertà ha compiuto 27 incursioni, ha inflitto
72 morti e 94 feriti alle forze nazifasciste e ha catturato 91
prigionieri e 48 automezzi, oltre a un cospicuo bottino di armi e
munizioni.
RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Le brigate
partigiane fino ad oggi hanno inutilmente continuato a sperare in lanci
di armi e munizioni da parte degli alleati, sono profondamente deluse.
Gli alleati non manderanno né uomini né armi. Solo nella zona di Di Dio
è stato effettuato un lancio, sul Mottarone, che geograficamente è fuori
dell’Ossola. Ottantacinque bidoni, quattro mitragliatrici da 12,7, una
trentina di Sten, munizioni e persino una macchina da scrivere. Nell’Ossola
invece niente.
Fermati a Bologna, obbligati a trasferire in Grecia e nei Balcani
numerosi reparti, gli alleati stanno sospendendo l’offensiva in Italia:
I russi stanno avanzando verso il sud troppo rapidamente: bisogna
liberare la Grecia prima che arrivino ad aiutare Tito. Mac Caffery, capo
dei servizi alleati che si occupano dei movimenti di liberazione, da
Berna, lo dice chiaro e tondo: “I paracadutisti che dovevano venire da
voi sono stati mandati in Jugoslavia”. Poi i tedeschi hanno scatenato
una controffensiva nelle Ardenne, conviene tenere impegnate sul fronte
italiano quante più divisioni tedesche è possibile e concentrare gli
sforzi in Francia. Il fronte italiano si stabilizza e la testa di ponte
in Val d’Ossola non serve più. Mac Caffery fa sapere a Tibaldi: “Mi
spiace ma l’Ossola è una capocchia di spillo nello schieramento
alleato”.
Storia Postale del 30 settembre
Una raccomandata di
ospedale inviata nell’ultimo giorno prima del cambio di tariffa
regolarmente affrancata 1,75 con tutti valori della Provvisoria
tiratura di Verona da Dolo (VE) a Venezia. A fianco una rara
affrancatura da Isola della Scala (VR) a Verona. Il mittente aveva
regolarmente affrancato l’espresso con 1,75 ma probabilmente
ignorava che il valore 0,50 Rossini era fuori corso dal 1° di
gennaio. Normalmente i francobolli della Rossini fuori corso erano
tollerati, il fatto che in questo caso si sia proceduto alla non
obliterazione del valore Rossini e alla sua tassazione per lire 1,00
con quattro segnatasse da 0,25, costituisce la sua vera rarità.
Una cartolina commerciale affrancata con un valore 0,30 della
Provvisoria
Tiratura di Verona in rosso arancio e una lettera da Dolce (VR) a
Verona affrancata con il non frequente 0,25 Propaganda di Guerra
della serie Provvisoria.
Una raccomandata nel distretto di Imperia regolarmente affrancata
1,50 (0,25 lettera nel distretto + 1,25 di raccomandazione) a fianco
una lettera espressa nel distretto di Torino affrancata in eccesso
di 0,10 (1,60 anziché 1,50) che presenta una copia di gemelli da
0,20.
domenica 1 ottobre 1944
L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN
MARCO”
La “San Marco”, sottratta alla sorveglianza dei sergenti tedeschi e
uscita dai campi di addestramento, sta rivelando interamente la sua
debolezza. Lo dice infuriato il suo comandante, generale Amilcare
Farina, nel suo odierno ordine del giorno diretto a tutti i reparti:
1. Ufficiali. Gli ufficiali hanno un contegno deplorevole.
Non sanno farsi rispettare con affetto e stima; stima prima, affetto
poi. Non hanno senso proprio, autorità. Non vedono mai nulla: viltà.
Non provvedono direttamente a nulla: poltroneria. Non fanno che
proposte sulla carta e aspettano: sabotaggio. Non sanno che sono
ufficiali della divisione prima, del reggimento poi, che la loro
autorità si estende con le dovute forme su tutti i gregari della
divisione. In pubblico: fanno dispetto e sdegno (sulle donne sono
ridicoli). Con i soldati: deboli. Con i superiori: impacciati.
Impacciati perché sempre fuori posto. Con le consegne dei loro posti:
dubbiosi, non le conoscono bene, non le controllano. Con il nemico
partigiano: devono sapere morire. E ora basta. Ho tutti i
diritti: retrocedere a soldato, come posso dare promozioni.
2. Uniforme. E’ soldato solo chi porta i distintivi dell’esercito
cui appartiene. Tutti, dico tutti, devono avere mostrine e gradi. Tutti
devono avere sempre giubba con il colletto chiuso. Camicia con il
colletto chiuso. Maniche abbassate. Sentinelle con elmetto: dì e notte
(…)
4. Forze. Tutti debbono avere un ruolino completo. Tutti nota
armi. Tutti indirizzi delle famiglie di tutti i propri uomini. Tutti
nota assenti. (…) Aiutanti maggiori deboli e ignari. (…)
5. Armi. Pulizia, difettosa e vergognosa. (…) Istruzione
difettosa. (…)
8. Assenti. Vergogna dei comandanti. Nessuna misura preventiva è
presa da loro: perché? Nessuna opera di convinzione. Ma soprattutto la
mancanza notturna di vigilanza. Posti di blocco volanti. Agguati sulle
direttrici pericolose. Studio continuo contro i ribelli. Difesa delle
armi. Nel dubbio, ufficiale abbia otturatori con se! Attenzione a
questi. Ma difendere le armi a tutti i costi. Ritardatari dalla licenza
problema diverso. Ufficiali dormano con soldati. Via dalle ville, via
dalle case. Con i soldati!
9. Ribelli. Vergogna massima. Niente fa niente. Comandi alle 21 a
dormire! No; la notte frutta sorprese. Occorre una rete di vigilanza che
ogni giorno va cambiata. Tutti i battaglioni debbono fare. Ogni
battaglione deve fare per sé e i vicini. Reparti minori idem. Servizi
idem. Esercitazioni di sera e di mattina. Alla mattina tutti dormono e
tutti sono fregati! (…)
10. Funzionamento reparto. Lascia a desiderare in tutto. Apatia
generale. Orari da borghese: no, l’orario è l’unico dall’inizio alla
fine della guerra”.
DALLA RSI: DELLE BRIGATA NERA C. RODINI (COMO)
La GNR provinciale segnala:
“Oggi, in Como, appena divulgatasi la notizia del cambio del
commissario federale – avvocato Paolo Porta – fascisti di Como e
provincia, spontaneamente, si sono radunati alla Casa del Fascio allo
scopo di conoscere notizie più dettagliate. Erano presenti tutti i
comandanti di presidio della brigata nera “C. Rodini”, molti segretari
politici e circa 300 fascisti.
Richiesto a gran voce di radunarsi in assemblea, è stata chiesta ed
ottenuta l’autorizzazione del capo della provincia.
Nominato il presidente con tre scrutatori, l’assemblea, svolta senza
disordini, ha acclamato all’unanimità, riferendosi ai postulati di
Verona, che l’avvocato Porta rimanesse ancora in carica (…)”.
DALLA RSI: VIOLENZE DELLE BRIGATE NERE
Cuneo – A Caraglio, un reparto della Brigata Nera ferma un
giovane della classe 1922. I suoi documenti sono a posto. Lui si
allontana senza salutare l’ufficiale, e uno squadrista gli spara una
raffica di mitra nella schiena e lo uccide. Si segnalano furti nelle
case compiuti dalla Brigata Nera a Fossano.
DALLA RSI: DELLA BANDA KOCH
Piero Pisenti, ministro della Giustizia, risponde alla
segnalazione dei misfatti “della banda Koch” ricevuta il 15 settembre
dall’avvocato Maino: “…la gravità dei fatti denunziati ha colpito
vivamente, prima ancora che il mio senso di uomo di legge, i miei
sentimenti di umanità”, e aggiunge “il mio intervento è stato immediato,
con categoriche istruzioni all’autorità giudiziaria”.
RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
L’Alto Monferrato si costituisce in “repubblica libera”
con capoluogo Nizza Monferrato.
A Rancon, gli uomini della brigata Garibaldi “Venezia”, durante
un rastrellamento, uccidono un fascista e ne feriscono due.
RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna - Il maresciallo Kesselring dirama un ordine
ai comandi tedeschi affinché dall’8 al 14 ottobre si sviluppi una
intensa attività militare contro le formazioni partigiane. Intanto le
unità tedesche che dal 29 settembre stanno attaccando la brigata
partigiana “Stella Rossa” nella zona di Marzabotto – Vergato, continuano
nella loro azione. Sono ancora in atto le azioni di rappresaglia
dell’unità speciale di Reder nella zona di Marzabotto.
Storia Postale del 1° ottobre
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