il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

11° Periodo: dal 15 agosto al 15 ottobre 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana (primo mese 15 agosto – 15 settembre)

Settima parte (dal 25 settembre al 1° ottobre 1944)
 

lunedì 25 settembre 1944

DELLE BRIGATE NERE
La 36° Brigata Nera Mussolini si trasferisce da Barra a Castiglione Garfagnana da dove, pochi giorni dopo, raggiungerà Pavullo in territorio modenese.

RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Il governo dell’Ossola e i comandi partigiani sono talmente sicuri degli aiuti alleati che stanno affrontando con calma, con troppa calma, il problema di fabbricare armi e munizioni nella valle. Tanto sicuri degli aiuti che ogni brigata prepara i suoi campi di lancio. La giunta ha ricevuto in pochi giorni i dati (longitudine, latitudine, messaggio radio, forma dei segnali luminosi) di 59 campi. Non vengono trasmessi tutti agli alleati, solo le coordinate dei campi principali. Oggi due cacciabombardieri alleati si infilano nella valle, spezzonano le postazioni nemiche a Gravellona e a Baveno, danno la caccia a un Mas tedesco sul lago Maggiore e lo affondano. La speranza di imminenti lanci si fa quasi certezza, ma non viene giù niente.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
In un’azione di rastrellamento i tedeschi mettono a fuoco i paesi di Miseglia e di Fontia sulle colline carraresi.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Partigiani delle formazioni “Rosselli” e “Issel” assalgono il presidio fascista di San Giovanni in Bianco.

La 36^ Brigata Garibaldi, al comando di Bob, viene divisa in quattro battaglioni, per accrescere la propria mobilità e l’incisività degli attacchi. La 36^ si trova in posizione favorevole immediatamente dietro al fronte tedesco nella zona dell’88^ divisione americana. Nella notte sul 26, il 3° battaglione (quattrocento uomini inquadrati in sette compagnie), al comando di Carlo Nicoli, raggiunge il monte Battaglia proprio mentre i tedeschi della 4^ divisione paracadutisti cominciano a fortificarlo. I tedeschi si sono ritirati sotto la pressione degli americani. Cogliendo il nemico di sorpresa, i partigiani ne uccidono un numero imprecisato e mettono gli altri in fuga giù per la montagna.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Cuneo: a Garessio, in località Colle San Bernardo, i tedeschi sorprendono il civile Ettore Man che ha alcuni volantini lanciati dagli aerei angloamericani. Lo conducono nei boschetti della Pro Garessio e lo fucilano.

Provincia di Forlì – Nei pressi dell’aeroporto di Forlì, ventitré fra uomini e donne, le mani legate dietro la schiena, vengono trucidati con il solito colpo alla nuca e gettati dentro un cratere provocato dall’esplosione di una bomba d’aereo.

Provincia di Ravenna – A Santo Stefano di Fognano un gruppo misto di SS e brigatisti neri passa per le armi cinque contadini, dopo un poco fruttuoso rastrellamento contro i partigiani della 36^ brigata Garibaldi.

I TEDESCHI IN ITALIA
Pur costretti a ritirarsi verso nord, sotto la massiccia, insistente offensiva alleata, le unità tedesche della XIV Armata di Lemelsen e della X Armata di Vietinghoff continuano a impegnare severamente le divisioni americane del generale Clark (V Armata USA) e quelle di Leese (VIII Armata britannica). Si fa sempre più critica comunque la situazione delle divisioni di Vietinghoff, che dispone di non più di 90 battaglioni di fanteria, di cui solo 10 formati da più di 400 uomini; ben 38 invece schierano meno di 200 fanti.



Storia Postale del 25 settembre


 

Piego manoscritti raccomandati regolarmente affrancato 1,20 (0,60 manoscritti fuori distretto + 0,60 di raccomandazione aperta) con quattro 0,30 della serie Monumenti Distrutti.
 

 

 

 

martedì 26 settembre 1944

I TEDESCHI IN ITALIA
L'ambasciatore Rahn telefona a Bolzano, al Gauleiter dell'Alpenvorland Hofer, per porgli il problema dello "sgombero" del duce e gli prospetta la preparazione, al di là delle Alpi, di un piccolo spazio per Mussolini e un piccolo gruppo di aiutanti, al massimo duecento. Rahn aveva anche proposto di costituire un piccolo gruppo di collegamento con Hofer e Rainer nella Franconia, zona Z in codice, e il Fuhrer si era trovato d'accordo con lui. Si sarebbe dovuta, comunque, mantenere intatta la struttura dei ministeri, fattore da non sottovalutare (ma il progetto rimarrà sulla carta, testimoniando, però, l'angoscia di questi giorni terribili dell'offensiva alleata sul fronte centrale – adriatico).

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Barga – Nel primo pomeriggio vengono fatti saltare i ponti della città che rimane anche senza acqua. Resta intatto il ponte di Porta Macchiata che i tedeschi hanno trascurato perché inadatto al traffico pesante. A sera i tedeschi abbandono Barga

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Forlì – A Sarsina, un grosso paese situato lungo la strada nazionale n° 71, una trentina di chilometri a sud di Cesena, i tedeschi sparano contro 6 civili sospettati di avere aiutato le truppe inglesi in avanzata, uccidendoli.

Provincia di Lucca – A Castiglione Garfagnana, gli uomini della 36^ Brigata Nera Mussolini si macchiano di un altro orrendo delitto. Dopo avere torturato per alcuni giorni un partigiano cinquantenne, lo legano a un autocarro e lo trascinano lungo la strada che da Castiglione porta a Cerageto. In località Terrarossa abbandonano un cadavere irriconoscibile.

Provincia di Vicenza - Trentuno partigiani de L’Italia Libera vengono impiccati a Bassano del Grappa.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
La “zona libera” della Carnia si costituisce oggi in Repubblica e, attraverso una consultazione popolare, viene eletta una giunta provvisoria di governo formata dai rappresentanti dei cinque partiti (socialista, comunista, d’azione, democratico – cristiano e liberale) aderenti al CLN e da quelli delle formazioni partigiane. Si procede anche alla designazione dei responsabili per ogni pubblica attività. Vengono nominati un capo della polizia, un rappresentante dell’istruzione, i responsabili della giustizia, delle finanze, del coordinamento tra i comuni e il CLN e una commissione dei prezzi. Abbraccia 46 comuni su oltre 2000 kmq e con 150.000 abitanti. Capitale Ampezzo con a Tremonti di Sopra il comando unificato di formazioni garibaldine e “Osoppo”.

Pracchia e Campotizzoro, nelle montagne pistoiesi, vengono occupate dai partigiani che manterranno l’ordine fino al 25 ottobre. Occupata dai partigiani anche Coreglia Antelminelli in Garfagnana (LU). Azioni partigiane in zona Balzo delle Vergini (Bagni di Lucca).

Una squadra di trentuno militari delle forze armate germaniche si porta in località Canevara di Massa e dopo aver distrutto la locale centrale elettrica fa saltare il ponte di collegamento con Forno. Il pronto intervento delle forze partigiane, pur non riuscendo a impedire l’azione dei tedeschi, riesce però a impegnarli in una dura battaglia nella quale cadono sul terreno quattordici tedeschi; altri sette vengono fatti prigionieri e i restanti riescono a fuggire.

Nella zona bolognese continua l’azione della 36^ brigata Garibaldi in appoggio al tentativo di sfondamento della 88^ divisione USA verso Imola. Il comandante del 3° battaglione, Nicoli, vede che per aprire una via agli americani verso il monte Battaglia, lui e i suoi uomini per prima cosa dovranno sloggiare i tedeschi dal monte Carnevale, verso il quale si stanno ritirando sotto la pressione degli americani. Schierando due compagnie per anticipare lo spostamento dei nemici verso il Carnevale, appena dopo mezzanotte Nicoli manda sulla cima della montagna una pattuglia che tende un agguato ai tedeschi, consentendo al grosso degli uomini di Nicoli di attaccarli sul fianco e prendere il sopravvento.

Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”: “A Scorzè un nostro compagno viene fermato da un brigadiere della PS – tenta la fuga, ma questi gli spara contro – si rifugia, sempre inseguito, in una casa e vista l’impossibilità di risparmiare l’agente spara e l’uccide”.

 

Storia Postale del 26 settembre

Un piego stampe nel distretto di Torino affrancato con un singolo 0,10 della seconda serie Monumenti Distrutti nei primi giorni d’uso. A sinistra una lettera da Varazze (SV)a Savona regolarmente affrancata 0,50 con un 0,30 della Provvisoria tiratura di Roma, una coppia di 0,05 della Imperiale e un 0,10 Recapito Autorizzato.

 

 

 

Piego come lettera fuori distretto raccomandata aperta non affrancata ma con bollo R.P. PAGATO (1,10 scritto a mano) Manerbio (BS) a Leno (BS).


 





mercoledì 27 settembre 1944

NOTIZIE DALL’INTERNO
I giornali anticipano che alle 13 la radio trasmetterà un discorso di Mussolini in occasione del 4° anniversario della firma del Patto Tripartito.

RELAZIONI CON L’ESTERO
L'ambasciatore del Giappone rientrando da una visita a Milano si reca a far visita a Mussolini al quale non nasconde le sue preoccupazioni per lo stato d'animo della massa operaia contro i tedeschi a causa della profferita minaccia di distruzione degli impianti industriali in caso di invasione alleata del Nord. Viene deciso un nuovo passo del Ministero degli Esteri presso i tedeschi per farli desistere dall'iniquo progetto.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Combattimenti a Monte Battaglia e a Cà di Guzzo sostenuti dalla 36^ Brigata partigiana Garibaldi.

Castiglione Garfagnana (LU) – Un partigiano, catturato ieri a Filicaia, mentre i tedeschi lo stanno interrogando, riesce ad impossessarsi di una bomba a mano. Ne strappa la linguetta, la tiene ben stretta nelle mani e la difende per quei tre o quattro secondi necessari perché esploda, preferendo morire così, con alcuni dei suoi carcerieri.

Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”:
“A Ceggia sono stati giustiziati dai patrioti gli squadristi: Fornelli Lucio, Corecher Angelo, Finotello Primo, Trevisan Vittorio, Finotello Sebenico. La giustizia popolare li ha colpiti mentre si avviavano ad un banchetto. In questi tragici momenti per la Patria queste jene fanno festa. Per loro non ci sono tessere annonarie, possono perciò permettersi il lusso di invitarsi scambievolmente a cena. A causa della loro complicità l’Italia è ridotta ad un campo di battaglia, ma non basta! Questi fascisti agli ordini delle SS tedesche incendiano le case dei pacifici cittadini, costringono gli abitanti a perire nel rogo: arsi vivi! E con danaro di Giuda dopo aver sparso sangue fraterno banchettano. Nessuno di loro sfuggirà alla giustizia popolare!”

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Truppe nazifasciste forti di 30.000 unità con due treni blindati e mezzi corazzati attaccano le formazioni partigiane del Friuli orientale. Bruciano Nimis, Attimis e Faedis seminando stragi e distruzioni.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna - A Ca’ Berna, frazione di Lizzano in Belvedere, una colonna tedesca, che sta ritirandosi ripiegando in direzione di Vidiciatico, viene assalita dai partigiani di Casa Berna. Per rappresaglia le abitazioni della borgata vengono date alle fiamme e gli occupanti, rinchiusi in un edificio, uccisi a fucilate. I morti sono ventinove, in prevalenza donne.

RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Dalla conquista, le azioni militari, salvo la battaglia di Gravellona, si registrano solo scaramucce, rapidi scontri di “frontiera”. Oggi due carri armati fascisti M14 si spingono da Gravellona verso Bettola. Uno viene immobilizzato con gli anticarro e si incendia.
 

 

Storia Postale del 27 settembre

Lettera nel distretto di Bologna affrancata, in mancanza di valori ordinari con un 0,25 pacchi. A fianco una cartolina illustrata da Coma a Bergamo regolarmente affrancata 0,30 con una tripletta del 0,10 Monumenti distrutti usati in settembre.
 




giovedì 28 settembre 1944

RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Viene nominato oggi il giudice istruttore straordinario nella persona dell’avvocato Ezio Vigorelli. La repubblica non istituisce la corte marziale. Sarà lui l’inquisitore, nelle sue mani finiranno i destini dei prigionieri fascisti.

Giovanbattista Scotti, nome di battaglia Federici, assume ufficialmente da oggi il comando del comando unico, solo dopo che i garibaldini, con una lettera di Ciro, hanno informato Tibaldi di essere pronti a ritirare le candidature di Moscatelli e dello stesso Ciro. Alla presenza del capitano inglese Giorgio Patterson, si forma il comando della zona ossolana: comandante Federici, capo di stato maggiore il colonnello Delle Torri (Curreno della Maddalena). I commissari politici saranno nominati quando i garibaldini avranno designato il loro e, così, il comando non è però ancora operativo.

RESISTENZA AZIONI DEI PARTIGIANI
Nei pressi di Annone Veneto, i garibaldini della brigata “Venezia” attaccano un treno carico di benzina scortato da tedeschi che vengono fatti prigionieri. Alcuni vagoni vengono incendiati. Lungo il Livenza e sulla strada provinciale, uomini della stessa brigata, uccidono 8 tedeschi, ne disarmano 26 e ne fanno prigionieri 7; successivamente altri sette tedeschi vengono uccisi durante un attacco a due automezzi armati, nell’azione i muore un partigiano e due vengono feriti.

Nel Carrarese, i partigiani riescono a catturare trentacinque militari delle SS. Sono tutti alsaziani, più ragazzi che uomini. Nella stanza dove vengono rinchiusi cominciano a cantare la Marsigliese e poi chiedono di fare i fare i partigiani. Sono francesi e vogliono combattere a fianco degli italiani. Così vengono fucilati solo i comandanti mentre gli alsaziani vengono aggregati alla formazione partigiana.

La caserma della Finanza a Porlezza cade nelle mani della formazione partigiana “Luigi Clerici”.

La stessa sorte tocca alla caserma delle Brigate Nere di Ardegno per opera di due distaccamenti della “Rosselli”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Forlì - A Forlì vengono impiccati due ebrei ferraresi.

Provincia di Ravenna: sulle montagne circostanti Casola Valsenio, i tedeschi catturano quattro civili nel podere Bosco di San Ruffillo. Dopo averli costretti a una dura marcia per i monti, li conducono in una vigna dove gli fanno scavare una fossa a guisa di postazione e poi li trucidano a raffiche di mitra. Non si conoscono i motivi di questo eccidio.

Provincia di Torino: elementi russi delle SS trucidano il partigiano Luciano Margaroli in località Ponte dei Parisa (Val Pellice).

Provincia di Vicenza - A Bassano del Grappa, tedeschi, brigatisti neri vicentini della caserma Monte Grappa e soldati italiani della Flak (contraerea tedesca) impiccano, usando rotoli di filo telefonico, trenta partigiani: dieci agli alberi del cosiddetto Termine, cinque all’incrocio tra piazzale Giardino e viale Venezia, cinque a San Vito e dieci allo sbocco del vicolo Scoasse in via XX Settembre. Uno dei condannati riesce a sciogliersi dai legacci e fuggire. I fascisti si mettono a sparare e in sua vece uccidono un altro giovane.

 

Storia Postale del 28 settembre


NORD – Da “Il Corriere della Sera” di Milano:

 

Una raccomandata espressa doppio porto affrancata 3,50 (0,50 primo porto lettera + 0,50 di secondo porto + 1,25 di raccomandazione e 1,25 di diritto espresso) da Parma a Traversetolo (PR). A fianco un piego del Comune di Lugo di Vicenza a Zugliano (VI) affrancato 0,25, a tariffa ridotta tra comuni, con tre 0,05 della Imperiale e un 0,10 della Monumenti Distrutti rinviata al mittente.




venerdì 29 settembre 1944

STRATEGIE TEDESCHE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Il generale Von Senger und Etterling si trasferisce col Comando del XIV° Corpo corazzato da Villa Comandina ad Albinea, in provincia di Modena.

I TEDESCHI IN ITALIA
Il Feldmaresciallo Kesselring informa il supremo commissario del Litorale adriatico, Rainer, di avere deciso che la zona prevista come "acquartieramento di sganciamento per il Duce" è intorno a Cividale, nel Friuli, e comprende il territorio tra Tarcento (esclusa), Ronchis e Maimocco (incluse), Cormons (esclusa), le colline sudorientali del Collio, Gergaro (esclusa), il bivio quattro chilometri a sud di Tolmino, la strada per Caporetto fino Saga (strada esclusa) e Taipana (inclusa). Per lo spostamento del duce l'ambasciatore Rahn è disposto a mettere a sua disposizione (in prestito) il proprio apparecchio personale (una Cicogna), "in modo da dargli l'impressione che lo si vuole veramente aiutare, affinché non si senta infelice". La zona sarà dichiarata "proibita" salvo i diritti di marcia lungo le strade (tutto sfumerà perché il fronte si stabilizzerà).

RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola
Ezio Vigorelli, giudice istruttore straordinario del tribunale della repubblica, si insedia negli uffici della pretura e prepara le disposizioni per la polizia giudiziaria e per i giudici. Anche lui parla di iscritti al partito fascista, ma per dire: “Tutti coloro che sono stati iscritti al PFR possono e debbono essere chiamati a dimostrare di non avere, successivamente all’8 settembre 1943, operato in danno alle formazioni partigiane”. Il pretore onorario Giuseppe Gallo diventa giudice di tribunale mentre la nomina dei giudici di assise viene rimandata. Vigorelli, appoggiato da Tibaldi e Terracini, è ben deciso ad evitare le condanne a morte e a far uso della massima clemenza anche se c’è chi vorrebbe un maggior rigore.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
In questi giorni di fine settembre nascono due nuove repubbliche partigiane:

La repubblica dell’Alto Tortonese (che cesserà di esistere in dicembre). Confinante con quella di Torreglia e quella di Varzi, assieme alle quali forma praticamente un solo , vasto territorio libero, include le valli Barbera (fino a Pertuso), Sisola, l’alta Val Grue e Val Curone fino a Brignano Frascata;

la repubblica di Varzi (che cesserà di esistere il 29 novembre). Confinante con la repubblica di Torreglia, comprende il territorio nel quale si era già estesa la repubblica di Bobbio, più Varzi e la bassa valle Staffora fino a Godiaso, presso Voghera.

Scontri fra partigiani e retroguardie tedesche a Ponte Sestaione in zona di Cutigliano (PT).

Gli uomini della brigata Garibaldi “Venezia”, dal 26 ad oggi, hanno distrutto due vagoni merci carichi di munizioni a San Stino facendo anche un abbondante bottino, hanno fatto saltare il ponte ferroviario sulla linea Portogruaro - San Stino sul fiume Lison e hanno giustiziato due agenti informatori del battaglione San Marco. Presso Lison, in un attacco a una macchina di fascisti, ne vengono uccisi tre.

RESISTENZA: AZIONI NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna – All’alba di oggi ha inizio un’azione contro la brigata partigiana “Stella Rossa”. La zona d’operazioni comprende tutto il territorio circostante i due comuni di Marzabotto e di Vergato, situati lungo la strada statale n°64, a 20 o 30 chilometri a sud – sudovest di Bologna. Prendono parte all’impresa, guidati ancora una volta dal maggiore Reder: il 16° reparto esplorante corazzato delle SS, alcune unità di allerta, reparti del 35° reggimento granatieri corazzati delle SS, la compagnia di scorta di divisione delle SS, batterie del 16° reggimento artiglieri delle SS e cannoni d’assalto. A queste unità si sono aggiunti componenti del 105° reggimento contraereo della Luftwaffw, il IV battaglione del reggimento granatieri 1059 dell’est della 362^ divisione di fanteria e unità d’allerta dell’esercito. Un complesso di 1400 – 1500 uomini. Hanno inizio anche i massacri che coinvolgeranno i paesi di Marzabotto, Guizzana, e Monzuno.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca: il civile Antonio Celli resta ucciso dal cannoneggiamento tedesco a Camaiore.

Provincia di Udine: cinque civili vengono uccisi dalle SS a Nongruella, borgata della frazione di Cergneu, nel comune di Faedis. A Nimis vengono catturati quindici civili che saranno deportati in Germania (dove moriranno tutti). Un altro civile, Guido Zorzan, viene scotennato, gli vengono cavati gli occhi e poi viene fucilato. Angelo Malattia viene, invece, bruciato vivo. Dopo i paesi Attimis, Nimis e Faedis, con le loro borgate, vengono dati alle fiamme.



Storia Postale del 29 settembre

Due pieghi di ospedale come manoscritti raccomandati aperti affrancati 1,20 con valori della Monumenti Distrutti.




sabato 30 settembre 1944

VIOLENZE DELLE BRIGATE NERE
Da Pinerolo (TO) il notiziario della GNR provinciale segnala che la Brigata Nera locale (la “Ather Capelli”), si mostra sempre più indisciplinata. Oggi, quindici squadristi decidono una rappresaglia sul paese di Santena per la cattura di quattro camerati. Il comando dice “no” perché c’è in corso uno scambio. Dice “no” anche il vice – comandante della Brigata Nera, l’ingegner Lorenzo Tealdy. I quindici si ribellano e insultano Mussolini. Tutti arrestati. Dieci poi vengono liberati; gli altri cinque sono proposti per il lavoro coatto in Germania perché “colpevoli, oltre che di grave indisciplina e di un atteggiamento politico reazionario, anche di essersi appropriati di rilevante materiale vario rinvenuto durante operazioni di perquisizione e rastrellamento”.

MUSSOLINI E LE ARMI SEGRETE TEDESCHE
Luigi Romersa, ventisettenne corrispondente di guerra, al quale Mussolini ha affidato il compito di effettuare un giro in Germania per una visione personale delle tanto vantate armi segrete di Hitler, parte per Berlino. Non immagina neppure lontanamente che le due autorevoli lettere di raccomandazione chiuse nella sua borsa, con le quali lo si presentava a Hitler e a Goebbels, saranno una specie di passaporto per un incubo.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Aosta - A La Clusaz, per rappresaglia all’attacco dei partigiani a una colonna tedesca (due tedeschi uccisi e due feriti) la polizia tedesca, su ordine del maggiore delle SS Hartel, preleva dal carcere di Aosta sette partigiani e civili catturati in vari rastrellamenti e li fucila.

Provincia di Bologna – Le unità tedesche che da ieri stanno attaccando la brigata partigiana “Stella Rossa” nella zona di Marzabotto – Vergato, sembra stiano ottenendo grandi successi: Kesselring manifesta già oggi il suo apprezzamento per “l’impresa piena di successi contro la banda partigiana” alla 16^ divisione che già il primo giorno di battaglia ha contato “220 morti in campo nemico”. Continuano gli eccidi della unità speciale di Reder nella zona di Marzabotto.

Provincia di Forlì – Nel mese di settembre i nazifascisti hanno ucciso 166 persone fra fucilati e condannati a morte.

Provincia di Modena Alfeo Martini: modenese, insegnante, fedele alla concezione mazziniana del pensiero e dell’azione, ha partecipato alla lotta clandestina nella regione; arrestato dalle brigate nere e lungamente torturato, viene impiccato oggi insieme a cinque suoi compagni a San Giacomo Roncole (presso Mirandola).

Provincia di Trieste - A Trieste il quotidiano “Il Piccolo” pubblica i nomi di 19 persone fucilate in una rappresaglia.

RESISTENZA AZIONI DEI PARTIGIANI
Provincia di Venezia - Gli uomini della brigata Garibaldi “Venezia” disarmano cinque tedeschi presso il km 8 sulla strada per Portogruaro.

Provincia di Piacenza – Nel mese di settembre, sulla via Emilia, la divisione Giustizia e Libertà ha compiuto 27 incursioni, ha inflitto 72 morti e 94 feriti alle forze nazifasciste e ha catturato 91 prigionieri e 48 automezzi, oltre a un cospicuo bottino di armi e munizioni.

RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Territorio libero della repubblica dell’Ossola – Le brigate partigiane fino ad oggi hanno inutilmente continuato a sperare in lanci di armi e munizioni da parte degli alleati, sono profondamente deluse. Gli alleati non manderanno né uomini né armi. Solo nella zona di Di Dio è stato effettuato un lancio, sul Mottarone, che geograficamente è fuori dell’Ossola. Ottantacinque bidoni, quattro mitragliatrici da 12,7, una trentina di Sten, munizioni e persino una macchina da scrivere. Nell’Ossola invece niente.

Fermati a Bologna, obbligati a trasferire in Grecia e nei Balcani numerosi reparti, gli alleati stanno sospendendo l’offensiva in Italia: I russi stanno avanzando verso il sud troppo rapidamente: bisogna liberare la Grecia prima che arrivino ad aiutare Tito. Mac Caffery, capo dei servizi alleati che si occupano dei movimenti di liberazione, da Berna, lo dice chiaro e tondo: “I paracadutisti che dovevano venire da voi sono stati mandati in Jugoslavia”. Poi i tedeschi hanno scatenato una controffensiva nelle Ardenne, conviene tenere impegnate sul fronte italiano quante più divisioni tedesche è possibile e concentrare gli sforzi in Francia. Il fronte italiano si stabilizza e la testa di ponte in Val d’Ossola non serve più. Mac Caffery fa sapere a Tibaldi: “Mi spiace ma l’Ossola è una capocchia di spillo nello schieramento alleato”.
 


Storia Postale del 30 settembre

Una raccomandata di ospedale inviata nell’ultimo giorno prima del cambio di tariffa regolarmente affrancata 1,75 con tutti valori della Provvisoria tiratura di Verona da Dolo (VE) a Venezia. A fianco una rara affrancatura da Isola della Scala (VR) a Verona. Il mittente aveva regolarmente affrancato l’espresso con 1,75 ma probabilmente ignorava che il valore 0,50 Rossini era fuori corso dal 1° di gennaio. Normalmente i francobolli della Rossini fuori corso erano tollerati, il fatto che in questo caso si sia proceduto alla non obliterazione del valore Rossini e alla sua tassazione per lire 1,00 con quattro segnatasse da 0,25, costituisce la sua vera rarità.

Una cartolina commerciale affrancata con un valore 0,30 della Provvisoria
Tiratura di Verona in rosso arancio e una lettera da Dolce (VR) a Verona affrancata con il non frequente 0,25 Propaganda di Guerra della serie Provvisoria.

Una raccomandata nel distretto di Imperia regolarmente affrancata 1,50 (0,25 lettera nel distretto + 1,25 di raccomandazione) a fianco una lettera espressa nel distretto di Torino affrancata in eccesso di 0,10 (1,60 anziché 1,50) che presenta una copia di gemelli da 0,20.



domenica 1 ottobre 1944

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN MARCO”
La “San Marco”, sottratta alla sorveglianza dei sergenti tedeschi e uscita dai campi di addestramento, sta rivelando interamente la sua debolezza. Lo dice infuriato il suo comandante, generale Amilcare Farina, nel suo odierno ordine del giorno diretto a tutti i reparti:

1. Ufficiali. Gli ufficiali hanno un contegno deplorevole. Non sanno farsi rispettare con affetto e stima; stima prima, affetto poi. Non hanno senso proprio, autorità. Non vedono mai nulla: viltà. Non provvedono direttamente a nulla: poltroneria. Non fanno che proposte sulla carta e aspettano: sabotaggio. Non sanno che sono ufficiali della divisione prima, del reggimento poi, che la loro autorità si estende con le dovute forme su tutti i gregari della divisione. In pubblico: fanno dispetto e sdegno (sulle donne sono ridicoli). Con i soldati: deboli. Con i superiori: impacciati. Impacciati perché sempre fuori posto. Con le consegne dei loro posti: dubbiosi, non le conoscono bene, non le controllano. Con il nemico partigiano: devono sapere morire. E ora basta. Ho tutti i diritti: retrocedere a soldato, come posso dare promozioni.

2. Uniforme. E’ soldato solo chi porta i distintivi dell’esercito cui appartiene. Tutti, dico tutti, devono avere mostrine e gradi. Tutti devono avere sempre giubba con il colletto chiuso. Camicia con il colletto chiuso. Maniche abbassate. Sentinelle con elmetto: dì e notte (…)

4. Forze. Tutti debbono avere un ruolino completo. Tutti nota armi. Tutti indirizzi delle famiglie di tutti i propri uomini. Tutti nota assenti. (…) Aiutanti maggiori deboli e ignari. (…)

5. Armi. Pulizia, difettosa e vergognosa. (…) Istruzione difettosa. (…)

8. Assenti. Vergogna dei comandanti. Nessuna misura preventiva è presa da loro: perché? Nessuna opera di convinzione. Ma soprattutto la mancanza notturna di vigilanza. Posti di blocco volanti. Agguati sulle direttrici pericolose. Studio continuo contro i ribelli. Difesa delle armi. Nel dubbio, ufficiale abbia otturatori con se! Attenzione a questi. Ma difendere le armi a tutti i costi. Ritardatari dalla licenza problema diverso. Ufficiali dormano con soldati. Via dalle ville, via dalle case. Con i soldati!

9. Ribelli. Vergogna massima. Niente fa niente. Comandi alle 21 a dormire! No; la notte frutta sorprese. Occorre una rete di vigilanza che ogni giorno va cambiata. Tutti i battaglioni debbono fare. Ogni battaglione deve fare per sé e i vicini. Reparti minori idem. Servizi idem. Esercitazioni di sera e di mattina. Alla mattina tutti dormono e tutti sono fregati! (…)

10. Funzionamento reparto. Lascia a desiderare in tutto. Apatia generale. Orari da borghese: no, l’orario è l’unico dall’inizio alla fine della guerra”.

DALLA RSI: DELLE BRIGATA NERA C. RODINI (COMO)

La GNR provinciale segnala:

“Oggi, in Como, appena divulgatasi la notizia del cambio del commissario federale – avvocato Paolo Porta – fascisti di Como e provincia, spontaneamente, si sono radunati alla Casa del Fascio allo scopo di conoscere notizie più dettagliate. Erano presenti tutti i comandanti di presidio della brigata nera “C. Rodini”, molti segretari politici e circa 300 fascisti.
Richiesto a gran voce di radunarsi in assemblea, è stata chiesta ed ottenuta l’autorizzazione del capo della provincia.
Nominato il presidente con tre scrutatori, l’assemblea, svolta senza disordini, ha acclamato all’unanimità, riferendosi ai postulati di Verona, che l’avvocato Porta rimanesse ancora in carica (…)”.


DALLA RSI: VIOLENZE DELLE BRIGATE NERE
Cuneo – A Caraglio, un reparto della Brigata Nera ferma un giovane della classe 1922. I suoi documenti sono a posto. Lui si allontana senza salutare l’ufficiale, e uno squadrista gli spara una raffica di mitra nella schiena e lo uccide. Si segnalano furti nelle case compiuti dalla Brigata Nera a Fossano.

DALLA RSI: DELLA BANDA KOCH
Piero Pisenti, ministro della Giustizia, risponde alla segnalazione dei misfatti “della banda Koch” ricevuta il 15 settembre dall’avvocato Maino: “…la gravità dei fatti denunziati ha colpito vivamente, prima ancora che il mio senso di uomo di legge, i miei sentimenti di umanità”, e aggiunge “il mio intervento è stato immediato, con categoriche istruzioni all’autorità giudiziaria”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
L’Alto Monferrato si costituisce in “repubblica libera” con capoluogo Nizza Monferrato.

A Rancon, gli uomini della brigata Garibaldi “Venezia”, durante un rastrellamento, uccidono un fascista e ne feriscono due.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna - Il maresciallo Kesselring dirama un ordine ai comandi tedeschi affinché dall’8 al 14 ottobre si sviluppi una intensa attività militare contro le formazioni partigiane. Intanto le unità tedesche che dal 29 settembre stanno attaccando la brigata partigiana “Stella Rossa” nella zona di Marzabotto – Vergato, continuano nella loro azione. Sono ancora in atto le azioni di rappresaglia dell’unità speciale di Reder nella zona di Marzabotto.



Storia Postale del 1° ottobre
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