mercoledì 17 gennaio 1945
UNA STRANA LETTERA DI VITTORIO EMANUELE
Nel 1943, fra il 26 agosto e il 3 di settembre, si svolse il “giallo”
del testo dell’armistizio lungo consegnato al generale Zanussi che tutte
le massime autorità impegnate nella trattativa dovrebbero avere letto ma
che, invece, nessuno sembra avere nemmeno visto. Un mistero irrisolto.
Badoglio, fin dal 27 settembre, quando aveva avuto il primo incontro
preparatorio alla firma del documento sulla Nelson (del 29 settembre),
ricevutolo in copia da Bedell Smith, aveva dimostrato tutto il suo
sbigottimento e Mac Farlane aveva provata la netta sensazione di essere
di fronte a un galantuomo preso in trappola. Badoglio si era accorto
subito che il documento, in cui venivano conglobate le clausole militari
con quelle politiche, era una cosa completamente diversa dalle
condizioni accettate il 3 settembre a Cassibile. Però gli alleati erano
rimasti perplessi davanti a quell’atteggiamento di Badoglio: com’era
possibile sostenere di non aver saputo nulla del lungo armistizio e
mostrare di trovarsi di fronte a un improvviso voltafaccia alleato? Per
gli angloamericani le cose stavano esattamente al contrario. Secondo
loro, il testo dell’armistizio era stato consegnato il 31 agosto
(definitivamente) al generale Zanussi, che lo doveva averlo portato al
Comando Supremo italiano. Inoltre, la sera del 3 settembre, alla fine
del pranzo seguito alla firma, Bedell Smith aveva dato a Castellano “una
cartella contenente le clausole aggiuntive dell’armistizio lungo”.
Castellano aveva protestato, dicendo giustamente che prima della firma
non gli era stato mostrato nulla di simile (1) e che un documento di
tale importanza non poteva essergli imposto in quel modo.
Dopo qualche schermaglia, Smith aveva preso un foglio di carta e vi
aveva scritto di suo pugno questa frase, indirizzandola al Maresciallo
Badoglio: “Le clausole addizionali hanno solo un valore relativo nella
misura in cui l’Italia collaborerà alla guerra contro i tedeschi”.
Possibile che che quel foglio non sia arrivato a Badoglio? Possibile che
il Maresciallo non ne abbia tenuto conto? Possibile, come poi si sia
cercato di far credere, che sull’armistizio non si sia mai consultato il
Re, né prima né dopo Malta, come sembra desumersi dalla lettera inviata
in data odierna da Vittorio Emanuele ad Acquarone?
“Caro Acquarone, mille grazie per la sua lettera del 9, che ho
ricevuto ieri sera, e letta con vivissimo interesse. Le sono molto
riconoscente per l’efficace difesa del mio operato. Ho appreso con molto
piacere il contegno tenuto alla Commissione dal bravo generale Amantea.
Io non ho la memoria che ha Lei, e nemmeno quella che avevo una volta,
ma mi ricordo bene che Badoglio non mi ha mostrato le clausole
dell’armistizio malgrado ne avessi fatto più volte richiesta. Se mi
rammento bene, le clausole vennero comunicate all’ammiraglio De Courten
solo la sera dell’8 settembre; Badoglio avrebbe detto all’ammiraglio che
io avevo approvato che si facesse l’armistizio (e ciò era vero) ma “non”
disse che io ne ignoravo le clausole. Non mi ricordo i numerosi
memoriali che mi avrebbe dato il generale Ambrosio: egli me ne rimise
uno solo per dimostrare che non si poteve continuare a fare la guerra;
non saprei precisare la data di questo memoriale. Le dico, caro
Acquarone, queste cose a titolo di curiosità…
Raito, 17 gennaio 1945
Da questa lettera sembrerebbe che il re non conoscesse non solo
l’armistizio lungo, ma nemmeno quello corto.
…………
(1) In effetti Castellano potrebbe non avere visto il documento
perché quando Badoglio, il primo di settembre 1943, aveva
convocato una specie di consiglio di guerra con Ambrosio, Guariglia, il
duca Acquarone, Carboni e Castellano, aveva fatto intervenire anche
Zanussi irritando Castellano che si sentiva l’unico incaricato ufficiale
delle trattative. “Tu cosa c’entri?”, aveva detto a Zanussi. “L’incarico
è stato affidato a me e io soltanto devo riferire”. Al che Zanussi,
furibondo, prima della riunione, si era recato dai suoi protettori
Carboni e Roatta, e aveva consegnato a quest’ultimo il testo
dell’armistizio lungo. E Roatta cosa ne aveva fatto?
Ma in realtà a Zanussi quando era stato consegnato dagli Alleati? Viste
le differenze di data riscontrate (dai vari testi consultati) riguardo
alla consegna a Zanussi del testo “lungo”, le più probabili dovrebbero
essere: 26 agosto consegna, 29 o 30 ritiro, 31 riconsegna. In effetti la
reazione di Eisenhower a quella parte delle decisioni di Quebec che si
riferiva alla sostituzione dell’armistizio lungo a quello corto è stata
risoluta e immediata. Appoggiata anche da Macmillan e da Alexander. Così
Roosvelt modificate le precedenti istruzioni, il 29 agosto autorizza
Eisenhower a proseguire nelle trattative con gli italiani sulla base
dell’armistizio corto, salvo comunicare al governo di Roma il testo
dell’armistizio lungo dopo l’accettazione e la sottoscrizione di quello
corto. Di qui il ritiro del testo dato a Zanussi da Campbell e il suo
trasferimento ad Algeri. Quanto alle ragioni che porteranno alla
riconsegna al generale Zanussi dello stesso documento al momento del suo
ritorno a Roma con il generale Castellano (il 31 agosto, e quindi prima
della sottoscrizione di quello corto, il 3 settembre) esse non appaiono
chiare. Si può immaginare una nuova iniziativa britannica, oppure il
desiderio di evitare sospetti italiani per la scomparsa totale del
documento e non attirare la loro attenzione su di esso.
Non è chiaro nemmeno quando sia veramente avvenuto l’episodio dello
“scontro verbale” fra Castellano e Zanussi. Il 31 agosto a Cassibile
quando i due si erano incontrati, Castellano proveniente da Roma e
Zanussi da Algeri oppure il 1 settembre mattina prima della riunione con
Badoglio? E come è stato possibile che i due generale, che sono
rientrati in aereo a Roma insieme, non abbiano chiarito che esistevano
due versioni, tra l’altro così diverse (12 clausole l’uno, 44 l’altro!)
dell’armistizio? Comunque, riguardo all’armistizio lungo, sembra che
Zanussi lo avesse anche sommariamente descritto in una lettera da lui
indirizzata il 29 agosto al generale Carboni il quale, sulla base della
sola descrizione, probabilmente, non aveva probabilmente capito nemmeno
la differenza fra i due documenti.
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Il 370° reggimento da inizio ad un programma di intense esercitazioni.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
STORIA POSTALE del 17 gennaio
Piego
manoscritti raccomandati aperti affrancata con tutti valori Roma.
giovedì 18 gennaio 1945
ALLEATI
In apertura dell’odierno discorso alla Camera dei Comuni, Churchill
afferma: “Non abbiamo più bisogno dell’Italia di quanto abbiamo bisogno
della Spagna, perché non abbiamo piani che richiedano l’appoggio di tali
potenze”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Atene – “Molti telegrammi “italiani”; e in gioco è ancora la mia
maledetta proposta. Vi ho dato risposta prima di colazione. Il caso Roatta ha avuto un nuovo sviluppo, che per me risulta abbastanza
consolante. Bonomi si sarebbe detto d’accordo nel far si che il processo
abbia luogo senza che vengano fatte quelle rivelazioni incresciose che
noi temevamo. (…)”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Violento bombardamento di Carrara nel primo pomeriggio con due ondate di
squadriglie di quattro cacciabombardieri. Viene colpita la zona centrale
della città che in pochissimi minuti resta completamente distrutta.
Ridotta a un cumulo di macerie anche la centrale via Groppini. I morti
estratti dalle fumanti macerie sono 70 o 80, in maggioranza donne e
bambini.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 18 gennaio
Due lettere regolarmente affrancate 1,00 entrambe censurate con fascetta
e bollo a ponte 4141 della station di Roma quella a sinistra, e 8268
della station di Siena quella a destra.
venerdì 19 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 19 gennaio
Lettera
semplice da Caserta (NA) a Messina con solo visto censura ACS di Napoli.
sabato 20 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 20 gennaio
Una ricevuta di ritorno affrancata con soli valori Imperiale e una
cartolina di ospedale regolarmente affrancata 0,60 con una coppia di
0,30 Imperiale con visto censura ACS di Firenze.
domenica 21 gennaio 1945
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD
Firenze – Partono per il fronte i giovani volontari che saranno
aggregati ai nostri gruppi da combattimento. Molti sono cittadini che
hanno combattuto con le brigate partigiane.
DALLA LUOGOTENENZA: COMUNICAZIONI INTERNE
Roma – Vengono ristabilite le comunicazioni ferroviarie con Napoli. Il
primo treno per Napoli parte dalla stazione Termini alle 7,25. Giungerà
a destinazione alle 19,25. E’ composto da sei vetture di 2^ e 3^ classe,
un bagagliaio, un carro riscaldatore e una vettura postale.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Da Atene a Napoli - “(…) Dopo colazione, ho parlato con Robertson: della
situazione alimentare italiana e della razione di 300 grammi, per la
quale è giunta l’autorizzazione dei capi di stato maggiore riuniti, ma
non sono stati apprestati i mezzi di trasporto. (…)”.
L’ultimo argomento di cui abbiamo discusso è stato l’apporto industriale
dell’Italia e qui entrano in ballo la sezione economica della
commissione alleata e i rapporti tra la commissione e le autorità
militari. Il generale Roberson è favorevole ad un “rilancio” (una sorta
di New Deal) e ammette che fino ad ora la collaborazione è stata ben
poca cosa. Gli ho accennato a certe iniziative che mi sono frullate in
testa e ho avuto la sorpresa di vedere che anch’egli ha ragionato in
modo analogo. Ci vorrebbe veramente un piano ardimentoso per operare una
“fusione” fra l’esercito e la commissione alleata e bisognerebbe
istituire un “consiglio della produzione” (Productive Board) con i
migliori funzionari disponibili, il quale sapesse orientare la
produzione a beneficio di tutti coloro che vi sono interessati (per
esempio il ministro degli Approvvigionamenti); mentre poi dovrebbe
essere un altro organismo ad occuparsi degli stanziamenti specifici. In
verità, questo è il progetto migliore (se
riusciremo ad attuarlo),
perché tiene separata la produzione di beni (cemento, acciaio ecc.)
dalla destinazione dei medesimi (ossia chi si occupa della produzione
non deve occuparsi delle questioni connesse a chi dovrà essere
destinata). Attualmente l’esercito requisisce gli impianti industriali e
poi, man mano che avanza, li abbandona. Ma quando poi la commissione
alleata o gli italiani li riprendono a far funzionare, non hanno né
mezzi di trasporto né carbone perché il funzionamento proceda come
dovrebbe. (…)”:
BOMBARDAMENTI ALLEATI
2000 sortite sulla pianura padana e sulle linee di comunicazione per
l’Austria.
Durante il bombardamento alle porte di Milano, muore l’ausiliaria della
RSI Angelina Milazzo (nella foto) che sarà insignita di medaglia
d’argento al valor militare per il suo eroico comportamento.
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico e Centrale
Fronte statico con attività di pattuglie.
Settore Adriatico
Intenso bombardamento di artiglieria alleata su Cotignola (RA): sei
morti.
STORIA POSTALE del 21 gennaio
Rara
lettera semplice da Palatabiano (CT) a Messina affrancata con una coppia
di 0,50 Propaganda di guerra con vignetta ritagliata.
lunedì 22 gennaio 1945
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “Nonostante che abbia inviato miei rappresentanti e le mie
proposte elaborate in ogni dettaglio (e approvate dal governo inglese)
fin dall’8 dicembre a Washington, nulla ancora di veramente definitivo è
ancora stato stabilito su quello che usiamo chiamare il New Deal
italiano. Su tutte le questioni politiche e su quelle relative agli
approvvigionamenti si è raggiunto l’accordo (dopo protratte
discussioni), adottando praticamente la sostanza, e persino le parole,
del mio testo originario. Ma gli americani hanno gettato due bastoni tra
le ruote: 1) la proposta di un trattato di pace con l’Italia; 2) un
piano finanziario complicatissimo a modifica delle disposizioni
attualmente vigenti. Ho passato la maggior parte del mattino con Stone,
con Goffrey – Smith e Lawtor (americani) per concertare una risposta che
contenga il parere della commissione alleata. Mostrando i telegrammi del
Foreign Office e il parere del Tesoro inglese a Stone e a Lawtor con
tutta la franchezza (come solevo fare con Bob Murphy), ho visto che
posso ottenere da loro un atteggiamento di più marcata collaborazione.
Infatti, apprezzano molto la franchezza e sono molto critici dei loro
superiori di Washington che ci stanno facendo tante difficoltà. Poi ho
avuto un colloquio privato con Stone sulla situazione generale italiana
e soprattutto sul problema dei partigiani. A meno che non usiamo somma
cautela, rischiamo di avere nell’Italia Settentrionale un’altra
situazione di tipo EAM/ELAS. Le azioni del SOE che ha armato circa
100.000 dei cosiddetti partigiani finirà per produrre la stessa
situazione rivoluzionaria (sperimentata in Grecia), a meno che non
escogitiamo il modo di integrarli, subito dopo la liberazione del
territorio in cui operano, o nel nostro esercito o nell’esercito
regolare italiano. Poi, in cambio del soldo e delle razioni viveri,
potremo mettere le mani sulle loro armi. La lezione della Grecia è
questa: nulla ha maggiore importanza del “disarmo”. Le questioni
politiche sono la scusa addotta per mantenere il potere che danno le
armi. (…)”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Colpite le linee ferroviarie in 59 punti differenti, specie nel settore
di Tarvisio e a sud del Brennero (1000 sortite).
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico e Centrale
Il comando della V Armata USA emana le prime direttive sui programmi di
addestramento in preparazione dell’offensiva di primavera.
Settore Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
STORIA POSTALE del 22 gennaio
Nessun documento reperito timbrato in data odierna
martedì 23 gennaio 1945
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “Alle nove, ho visto il commissario capo (Stone) con il
quale ho parlato di questioni preminenti.
Alle dieci sono andato in visita dal luogotenente generale del Regno,
cioè dal principe Umberto. Sono stato accolto al Quirinale con
cerimoniale sobrio, ma conveniente e per nulla complicato. Ho trovato il
principe un po’ nervoso, ma sicuramente migliorato rispetto al mio
ultimo colloquio che ebbi con lui a Brindisi. Mi ha parlato con
conoscenza di causa delle sue difficoltà e senza celarmi i pericoli che
incombono sul regime monarchico e sull’Italia. L’espressione del nostro
primo ministro “non abbiamo bisogno dell’Italia” (1) ha avuto qui dalla
stampa larga diffusione (è chiaro che Churchill intendeva ribattere
un’accusa di svolgere nel Mediterraneo una politica di potenza). Il
principe mi ha detto che cerca di fare il possibile per diluire il
cattivo effetto che ha avuto quella espressione.
Dopo l’udienza, mi è stato mostrato in parte il magnifico palazzo (già
papale) del Quirinale. Bellissima dalla terrazza è la vista su Roma.
Alle undici e mezzo, ho visto il commodoro (della marina) Warren, che
proprio ora che ha avuto l’incarico di dirigere la sottocommissione per
la marina. Gli ho detto di ridurre il personale della marina italiana e
si è mostrato d’accordo. Questi della sottocommissione hanno ben poco
lavoro da fare e questo non giustifica che debbano distribuire il soldo
e le razioni a ben 70.000 persone. Ecco perché consiglio la riduzione.
A mezzogiorno e un quarto sono andato da Myron Taylor (ambasciatore
americano presso il Vaticano). Era a letto. Taylor è uno che capisce le
cose, ma è anche un vecchio troppo ciarliero. Si occupa degli aiuti
americani all’Italia (si tratta di un’organizzazione assistenziale) e
naturalmente lotta con noi, sia come alleato, sia come concorrente
perché sia risolta la questione dei trasporti. Ho fatto del mio meglio
per rassicurarlo e ho preso nota delle poche cose che mi è possibile
fare per lui. (…)”.
………….
(1) Dal discorso alla Camera dei Comuni del 18 gennaio.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 23 gennaio
Cartolina fuori distretto
a tariffa ridotta da Terni a Orvieto (TR) e lettera semplice da Roma a
Napoli con visto censura ACS della station di Roma.
mercoledì 24 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 24 gennaio
Lettera
semplice da Casert (NA) a Messina con fascetta e bollo censura 3025
della station di Napoli.
giovedì 25 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Mentre alle 11 esplode il deposito di munizioni situato a Termini di
Filicaia, provocando un morto e due feriti gravi fra i soldati di Salò,
Mussolini visita a Villafranca Lunigiana, in mezzo alla neve, le unità
della Divisione Italia che, dai loro accantonamenti in provincia di
Parma, si stanno trasferendo in Garfagnana.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
STORIA POSTALE del 25 gennaio
Da
“Il Corriere del Mattino” di Firenze:
Biglietto listato a lutto inviato in franchigia da Bronte (CT) a un
prigioniero italiano nell’Africa Equatoriale Francese dove giunse in
data illeggibile dopo essere passato dalla censura francese (Fascetta
Controle e bollo ellissoidale Ouvert…)
Cartolina postale VINCEREMO 0,15 fuori distretto regolarmente affrancata
0,60 con valori
aggiunti della Imperiale, visto censura ACS di Napoli
venerdì 26 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 26 gennaio
Nessun documento reperito timbrato in data odierna
sabato 27 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 27 gennaio
Nessun documento reperito timbrato in data odierna
domenica 28 gennaio 1945
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Si tiene a Napoli il 1° Congresso della C.G.I.L. delle zone liberate che
vede affermarsi Giuseppe Di Vittorio come segretario.
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Ancora colpita Viareggio da cannonate tedesche.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
STORIA POSTALE del 28 gennaio
Nessun documento reperito timbrato in data odierna
lunedì 29 gennaio 1945
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 29 gennaio
Da la “Nazione del Popolo” di Firenze:
Piego del Comune di Mazara del Vallo (TP) per il sindaco di Livorno
affrancato con un valore 0,50 Roma. Nessun segno di censura.
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