il tramonto di un regno









pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

12° Periodo dal 16 0ttobre 1944 al 26 aprile 1945.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./A.C. E LUOGOTENENZA

Decima parte dal 17 al 29 gennaio 1945
 

 

mercoledì 17 gennaio 1945

UNA STRANA LETTERA DI VITTORIO EMANUELE
Nel 1943, fra il 26 agosto e il 3 di settembre, si svolse il “giallo” del testo dell’armistizio lungo consegnato al generale Zanussi che tutte le massime autorità impegnate nella trattativa dovrebbero avere letto ma che, invece, nessuno sembra avere nemmeno visto. Un mistero irrisolto.
Badoglio, fin dal 27 settembre, quando aveva avuto il primo incontro preparatorio alla firma del documento sulla Nelson (del 29 settembre), ricevutolo in copia da Bedell Smith, aveva dimostrato tutto il suo sbigottimento e Mac Farlane aveva provata la netta sensazione di essere di fronte a un galantuomo preso in trappola. Badoglio si era accorto subito che il documento, in cui venivano conglobate le clausole militari con quelle politiche, era una cosa completamente diversa dalle condizioni accettate il 3 settembre a Cassibile. Però gli alleati erano rimasti perplessi davanti a quell’atteggiamento di Badoglio: com’era possibile sostenere di non aver saputo nulla del lungo armistizio e mostrare di trovarsi di fronte a un improvviso voltafaccia alleato? Per gli angloamericani le cose stavano esattamente al contrario. Secondo loro, il testo dell’armistizio era stato consegnato il 31 agosto (definitivamente) al generale Zanussi, che lo doveva averlo portato al Comando Supremo italiano. Inoltre, la sera del 3 settembre, alla fine del pranzo seguito alla firma, Bedell Smith aveva dato a Castellano “una cartella contenente le clausole aggiuntive dell’armistizio lungo”. Castellano aveva protestato, dicendo giustamente che prima della firma non gli era stato mostrato nulla di simile (1) e che un documento di tale importanza non poteva essergli imposto in quel modo.
Dopo qualche schermaglia, Smith aveva preso un foglio di carta e vi aveva scritto di suo pugno questa frase, indirizzandola al Maresciallo Badoglio: “Le clausole addizionali hanno solo un valore relativo nella misura in cui l’Italia collaborerà alla guerra contro i tedeschi”. Possibile che che quel foglio non sia arrivato a Badoglio? Possibile che il Maresciallo non ne abbia tenuto conto? Possibile, come poi si sia cercato di far credere, che sull’armistizio non si sia mai consultato il Re, né prima né dopo Malta, come sembra desumersi dalla lettera inviata in data odierna da Vittorio Emanuele ad Acquarone?

“Caro Acquarone, mille grazie per la sua lettera del 9, che ho ricevuto ieri sera, e letta con vivissimo interesse. Le sono molto riconoscente per l’efficace difesa del mio operato. Ho appreso con molto piacere il contegno tenuto alla Commissione dal bravo generale Amantea. Io non ho la memoria che ha Lei, e nemmeno quella che avevo una volta, ma mi ricordo bene che Badoglio non mi ha mostrato le clausole dell’armistizio malgrado ne avessi fatto più volte richiesta. Se mi rammento bene, le clausole vennero comunicate all’ammiraglio De Courten solo la sera dell’8 settembre; Badoglio avrebbe detto all’ammiraglio che io avevo approvato che si facesse l’armistizio (e ciò era vero) ma “non” disse che io ne ignoravo le clausole. Non mi ricordo i numerosi memoriali che mi avrebbe dato il generale Ambrosio: egli me ne rimise uno solo per dimostrare che non si poteve continuare a fare la guerra; non saprei precisare la data di questo memoriale. Le dico, caro Acquarone, queste cose a titolo di curiosità…
Raito, 17 gennaio 1945


Da questa lettera sembrerebbe che il re non conoscesse non solo l’armistizio lungo, ma nemmeno quello corto.
…………
(1) In effetti Castellano potrebbe non avere visto il documento perché quando Badoglio, il primo di settembre 1943, aveva convocato una specie di consiglio di guerra con Ambrosio, Guariglia, il duca Acquarone, Carboni e Castellano, aveva fatto intervenire anche Zanussi irritando Castellano che si sentiva l’unico incaricato ufficiale delle trattative. “Tu cosa c’entri?”, aveva detto a Zanussi. “L’incarico è stato affidato a me e io soltanto devo riferire”. Al che Zanussi, furibondo, prima della riunione, si era recato dai suoi protettori Carboni e Roatta, e aveva consegnato a quest’ultimo il testo dell’armistizio lungo. E Roatta cosa ne aveva fatto?
Ma in realtà a Zanussi quando era stato consegnato dagli Alleati? Viste le differenze di data riscontrate (dai vari testi consultati) riguardo alla consegna a Zanussi del testo “lungo”, le più probabili dovrebbero essere: 26 agosto consegna, 29 o 30 ritiro, 31 riconsegna. In effetti la reazione di Eisenhower a quella parte delle decisioni di Quebec che si riferiva alla sostituzione dell’armistizio lungo a quello corto è stata risoluta e immediata. Appoggiata anche da Macmillan e da Alexander. Così Roosvelt modificate le precedenti istruzioni, il 29 agosto autorizza Eisenhower a proseguire nelle trattative con gli italiani sulla base dell’armistizio corto, salvo comunicare al governo di Roma il testo dell’armistizio lungo dopo l’accettazione e la sottoscrizione di quello corto. Di qui il ritiro del testo dato a Zanussi da Campbell e il suo trasferimento ad Algeri. Quanto alle ragioni che porteranno alla riconsegna al generale Zanussi dello stesso documento al momento del suo ritorno a Roma con il generale Castellano (il 31 agosto, e quindi prima della sottoscrizione di quello corto, il 3 settembre) esse non appaiono chiare. Si può immaginare una nuova iniziativa britannica, oppure il desiderio di evitare sospetti italiani per la scomparsa totale del documento e non attirare la loro attenzione su di esso.
Non è chiaro nemmeno quando sia veramente avvenuto l’episodio dello “scontro verbale” fra Castellano e Zanussi. Il 31 agosto a Cassibile quando i due si erano incontrati, Castellano proveniente da Roma e Zanussi da Algeri oppure il 1 settembre mattina prima della riunione con Badoglio? E come è stato possibile che i due generale, che sono rientrati in aereo a Roma insieme, non abbiano chiarito che esistevano due versioni, tra l’altro così diverse (12 clausole l’uno, 44 l’altro!) dell’armistizio? Comunque, riguardo all’armistizio lungo, sembra che Zanussi lo avesse anche sommariamente descritto in una lettera da lui indirizzata il 29 agosto al generale Carboni il quale, sulla base della sola descrizione, probabilmente, non aveva probabilmente capito nemmeno la differenza fra i due documenti.


FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Il 370° reggimento da inizio ad un programma di intense esercitazioni.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.




STORIA POSTALE del 17 gennaio



 

 

Piego manoscritti raccomandati aperti affrancata con tutti valori Roma.











giovedì 18 gennaio 1945

ALLEATI
In apertura dell’odierno discorso alla Camera dei Comuni, Churchill afferma: “Non abbiamo più bisogno dell’Italia di quanto abbiamo bisogno della Spagna, perché non abbiamo piani che richiedano l’appoggio di tali potenze”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Atene – “Molti telegrammi “italiani”; e in gioco è ancora la mia maledetta proposta. Vi ho dato risposta prima di colazione. Il caso Roatta ha avuto un nuovo sviluppo, che per me risulta abbastanza consolante. Bonomi si sarebbe detto d’accordo nel far si che il processo abbia luogo senza che vengano fatte quelle rivelazioni incresciose che noi temevamo. (…)”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Violento bombardamento di Carrara nel primo pomeriggio con due ondate di squadriglie di quattro cacciabombardieri. Viene colpita la zona centrale della città che in pochissimi minuti resta completamente distrutta. Ridotta a un cumulo di macerie anche la centrale via Groppini. I morti estratti dalle fumanti macerie sono 70 o 80, in maggioranza donne e bambini.

FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 18 gennaio
 

Due lettere regolarmente affrancate 1,00 entrambe censurate con fascetta e bollo a ponte 4141 della station di Roma quella a sinistra, e 8268 della station di Siena quella a destra.
 

 

venerdì 19 gennaio 1945

FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 19 gennaio

 


Lettera semplice da Caserta (NA) a Messina con solo visto censura ACS di Napoli.











sabato 20 gennaio 1945

FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 20 gennaio
 

 

Una ricevuta di ritorno affrancata con soli valori Imperiale e una cartolina di ospedale regolarmente affrancata 0,60 con una coppia di 0,30 Imperiale con visto censura ACS di Firenze.



domenica 21 gennaio 1945

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD
Firenze – Partono per il fronte i giovani volontari che saranno aggregati ai nostri gruppi da combattimento. Molti sono cittadini che hanno combattuto con le brigate partigiane.

DALLA LUOGOTENENZA: COMUNICAZIONI INTERNE
Roma – Vengono ristabilite le comunicazioni ferroviarie con Napoli. Il primo treno per Napoli parte dalla stazione Termini alle 7,25. Giungerà a destinazione alle 19,25. E’ composto da sei vetture di 2^ e 3^ classe, un bagagliaio, un carro riscaldatore e una vettura postale.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Da Atene a Napoli - “(…) Dopo colazione, ho parlato con Robertson: della situazione alimentare italiana e della razione di 300 grammi, per la quale è giunta l’autorizzazione dei capi di stato maggiore riuniti, ma non sono stati apprestati i mezzi di trasporto. (…)”.
L’ultimo argomento di cui abbiamo discusso è stato l’apporto industriale dell’Italia e qui entrano in ballo la sezione economica della commissione alleata e i rapporti tra la commissione e le autorità militari. Il generale Roberson è favorevole ad un “rilancio” (una sorta di New Deal) e ammette che fino ad ora la collaborazione è stata ben poca cosa. Gli ho accennato a certe iniziative che mi sono frullate in testa e ho avuto la sorpresa di vedere che anch’egli ha ragionato in modo analogo. Ci vorrebbe veramente un piano ardimentoso per operare una “fusione” fra l’esercito e la commissione alleata e bisognerebbe istituire un “consiglio della produzione” (Productive Board) con i migliori funzionari disponibili, il quale sapesse orientare la produzione a beneficio di tutti coloro che vi sono interessati (per esempio il ministro degli Approvvigionamenti); mentre poi dovrebbe essere un altro organismo ad occuparsi degli stanziamenti specifici. In verità, questo è il progetto migliore (se riusciremo ad attuarlo), perché tiene separata la produzione di beni (cemento, acciaio ecc.) dalla destinazione dei medesimi (ossia chi si occupa della produzione non deve occuparsi delle questioni connesse a chi dovrà essere destinata). Attualmente l’esercito requisisce gli impianti industriali e poi, man mano che avanza, li abbandona. Ma quando poi la commissione alleata o gli italiani li riprendono a far funzionare, non hanno né mezzi di trasporto né carbone perché il funzionamento proceda come dovrebbe. (…)”:

BOMBARDAMENTI ALLEATI
2000 sortite sulla pianura padana e sulle linee di comunicazione per l’Austria.
Durante il bombardamento alle porte di Milano, muore l’ausiliaria della RSI Angelina Milazzo (nella foto) che sarà insignita di medaglia d’argento al valor militare per il suo eroico comportamento.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico e Centrale
Fronte statico con attività di pattuglie.

Settore Adriatico
Intenso bombardamento di artiglieria alleata su Cotignola (RA): sei morti.

 

STORIA POSTALE del 21 gennaio
 

 

 

Rara lettera semplice da Palatabiano (CT) a Messina affrancata con una coppia di 0,50 Propaganda di guerra con vignetta ritagliata.











lunedì 22 gennaio 1945

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “Nonostante che abbia inviato miei rappresentanti e le mie proposte elaborate in ogni dettaglio (e approvate dal governo inglese) fin dall’8 dicembre a Washington, nulla ancora di veramente definitivo è ancora stato stabilito su quello che usiamo chiamare il New Deal italiano. Su tutte le questioni politiche e su quelle relative agli approvvigionamenti si è raggiunto l’accordo (dopo protratte discussioni), adottando praticamente la sostanza, e persino le parole, del mio testo originario. Ma gli americani hanno gettato due bastoni tra le ruote: 1) la proposta di un trattato di pace con l’Italia; 2) un piano finanziario complicatissimo a modifica delle disposizioni attualmente vigenti. Ho passato la maggior parte del mattino con Stone, con Goffrey – Smith e Lawtor (americani) per concertare una risposta che contenga il parere della commissione alleata. Mostrando i telegrammi del Foreign Office e il parere del Tesoro inglese a Stone e a Lawtor con tutta la franchezza (come solevo fare con Bob Murphy), ho visto che posso ottenere da loro un atteggiamento di più marcata collaborazione. Infatti, apprezzano molto la franchezza e sono molto critici dei loro superiori di Washington che ci stanno facendo tante difficoltà. Poi ho avuto un colloquio privato con Stone sulla situazione generale italiana e soprattutto sul problema dei partigiani. A meno che non usiamo somma cautela, rischiamo di avere nell’Italia Settentrionale un’altra situazione di tipo EAM/ELAS. Le azioni del SOE che ha armato circa 100.000 dei cosiddetti partigiani finirà per produrre la stessa situazione rivoluzionaria (sperimentata in Grecia), a meno che non escogitiamo il modo di integrarli, subito dopo la liberazione del territorio in cui operano, o nel nostro esercito o nell’esercito regolare italiano. Poi, in cambio del soldo e delle razioni viveri, potremo mettere le mani sulle loro armi. La lezione della Grecia è questa: nulla ha maggiore importanza del “disarmo”. Le questioni politiche sono la scusa addotta per mantenere il potere che danno le armi. (…)”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Colpite le linee ferroviarie in 59 punti differenti, specie nel settore di Tarvisio e a sud del Brennero (1000 sortite).

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico e Centrale
Il comando della V Armata USA emana le prime direttive sui programmi di addestramento in preparazione dell’offensiva di primavera.

Settore Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.



STORIA POSTALE del 22 gennaio

Nessun documento reperito timbrato in data odierna

 

martedì 23 gennaio 1945

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli
– “Alle nove, ho visto il commissario capo (Stone) con il quale ho parlato di questioni preminenti.
Alle dieci sono andato in visita dal luogotenente generale del Regno, cioè dal principe Umberto. Sono stato accolto al Quirinale con cerimoniale sobrio, ma conveniente e per nulla complicato. Ho trovato il principe un po’ nervoso, ma sicuramente migliorato rispetto al mio ultimo colloquio che ebbi con lui a Brindisi. Mi ha parlato con conoscenza di causa delle sue difficoltà e senza celarmi i pericoli che incombono sul regime monarchico e sull’Italia. L’espressione del nostro primo ministro “non abbiamo bisogno dell’Italia” (1) ha avuto qui dalla stampa larga diffusione (è chiaro che Churchill intendeva ribattere un’accusa di svolgere nel Mediterraneo una politica di potenza). Il principe mi ha detto che cerca di fare il possibile per diluire il cattivo effetto che ha avuto quella espressione.
Dopo l’udienza, mi è stato mostrato in parte il magnifico palazzo (già papale) del Quirinale. Bellissima dalla terrazza è la vista su Roma. Alle undici e mezzo, ho visto il commodoro (della marina) Warren, che proprio ora che ha avuto l’incarico di dirigere la sottocommissione per la marina. Gli ho detto di ridurre il personale della marina italiana e si è mostrato d’accordo. Questi della sottocommissione hanno ben poco lavoro da fare e questo non giustifica che debbano distribuire il soldo e le razioni a ben 70.000 persone. Ecco perché consiglio la riduzione.
A mezzogiorno e un quarto sono andato da Myron Taylor (ambasciatore americano presso il Vaticano). Era a letto. Taylor è uno che capisce le cose, ma è anche un vecchio troppo ciarliero. Si occupa degli aiuti americani all’Italia (si tratta di un’organizzazione assistenziale) e naturalmente lotta con noi, sia come alleato, sia come concorrente perché sia risolta la questione dei trasporti. Ho fatto del mio meglio per rassicurarlo e ho preso nota delle poche cose che mi è possibile fare per lui. (…)”.
………….
(1) Dal discorso alla Camera dei Comuni del 18 gennaio.


FRONTE ITALIANO

Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 23 gennaio
 

 

Cartolina fuori distretto a tariffa ridotta da Terni a Orvieto (TR) e lettera semplice da Roma a Napoli con visto censura ACS della station di Roma.




mercoledì 24 gennaio 1945


FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.




STORIA POSTALE del 24 gennaio
 

 

 

 

Lettera semplice da Casert (NA) a Messina con fascetta e bollo censura 3025 della station di Napoli.






 

 

giovedì 25 gennaio 1945

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Mentre alle 11 esplode il deposito di munizioni situato a Termini di Filicaia, provocando un morto e due feriti gravi fra i soldati di Salò, Mussolini visita a Villafranca Lunigiana, in mezzo alla neve, le unità della Divisione Italia che, dai loro accantonamenti in provincia di Parma, si stanno trasferendo in Garfagnana.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.



STORIA POSTALE del 25 gennaio

 

 

Da “Il Corriere del Mattino” di Firenze:







 

Biglietto listato a lutto inviato in franchigia da Bronte (CT) a un prigioniero italiano nell’Africa Equatoriale Francese dove giunse in data illeggibile dopo essere passato dalla censura francese (Fascetta Controle e bollo ellissoidale Ouvert…)

 

 

 

Cartolina postale VINCEREMO 0,15 fuori distretto regolarmente affrancata 0,60 con valori aggiunti della Imperiale, visto censura ACS di Napoli


 

 

 




venerdì 26 gennaio 1945

FRONTE ITALIANO

Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 26 gennaio

Nessun documento reperito timbrato in data odierna





sabato 27 gennaio 1945

FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 27 gennaio

Nessun documento reperito timbrato in data odierna
 




domenica 28 gennaio 1945

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Si tiene a Napoli il 1° Congresso della C.G.I.L. delle zone liberate che vede affermarsi Giuseppe Di Vittorio come segretario.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Ancora colpita Viareggio da cannonate tedesche.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.




STORIA POSTALE del 28 gennaio

Nessun documento reperito timbrato in data odierna




lunedì 29 gennaio 1945

FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.




STORIA POSTALE del 29 gennaio

Da la “Nazione del Popolo” di Firenze:

 

Piego del Comune di Mazara del Vallo (TP) per il sindaco di Livorno affrancato con un valore 0,50 Roma. Nessun segno di censura.





 


 

 

 

 

pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori