il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

12° Periodo dal 16 0ttobre 1944 al 26 aprile 1945.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./A.C. E LUOGOTENENZA

Undicesima parte dal 30 gennaio all’8 febbraio 1945
 

 

martedì 30 gennaio 1945

STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
I capi di stato maggiore alleati si incontrano a Malta (durante il viaggio per Yalta) e decidono di trasferire cinque divisioni del Mediterraneo al fronte dell’Europa nord - occidentale.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Il Consiglio dei ministri ha deciso oggi che sia concesso il voto alle donne. Fra l’altro ha deciso numerosi siluramenti di alti ufficiali dell’Esercito. Ne sono stati colpiti molti che io ritenevo ormai al sicuro. Fra i silurati c’è il generale Reisoli – Mathieu che è stato collocato nella riserba”.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Una batteria tedesca di cannoni 88, situata a Casa Quadrelli di Montignoso, viene centrata in pieno dall’artiglieria americana che mette fuori uso due pezzi e uccide ben 22 inservienti.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 30 gennaio 1945
 

 

 

 

Uso di cartolina in franchigia militare come supporto regolarmente affrancata 0,60 con tutti valori decimali della Imperiale.







 

 

 

 

 

Da “Il Corriere del Mattino” di Firenze:







 

 






mercoledì 31 gennaio 1945

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Nel trascorso mese di gennaio, un gennaio assolutamente siberiano, la R.A.F. ha effettuato 14300 sortite sull’Italia Settentrionale sganciando 3272 tonnellate di bombe nelle incursioni diurne e 671 in quelle notturne. Più serrata è stata l’attività degli americani, che hanno operato specialmente con i cacciabombardieri Lightning e Thunderbolt.

FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 31 gennaio
 

 

Una cartolina postale VINCEREMO da 0,15 regolarmente affrancata 0,60 con valori aggiunti della Imperiale e una lettera in franchigia dalla PM 185, dislocata ad Ancona, alla PM 3800.

 


giovedì 1 febbraio 1945

DALLA LUOGOTENENZA: NOTIZIE DALL’INTERNO
Il consiglio dei ministri approva il diritto di voto alle donne.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
L’Ordine di Operazioni n° 7 della 92^ Divisione americana annuncia la prima offensiva generale nel settore da lei controllato, simile a quella prevista e non attuata per il giorno di Natale perché anticipata da quella tedesca. Le finalità sono soprattutto quelle di ottenere un miglioramento delle posizioni, con l’espugnazione del massiccio strettoiese. Il piano operativo prevede una manovra diversiva sul Serchio, da condurre principalmente in direzione del crinale di Lama di Sotto.
Il IV Corpo d’Armata provvede a rinforzare la divisione con carri, aerei, artiglieria e reparti di genio. A questi ultimi, uniti a quelli del 317° battaglione, viene assegnato come compito principale l’apertura di sentieri attraverso i campi di mine del Cinquale.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.



STORIA POSTALE del 1° febbraio
 

 

Lettera in franchigia dal 10° Reggimento Genio dislocato a Santa Maria Capua Vetere (NA) alla PM 3800. A fianco una lettera fuori distretto da Pelermo, dove fu censurata con fascetta e bollo a ponte 1047, a Bracciano (RM).

 


venerdì 2 febbraio 1945

FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.




STORIA POSTALE del 2 febbraio
 

 

Cartolina postale VINCEREMO da 0,30 regolarmente affrancata 0,60 con valori aggiunti della Imperiale, ACS di Napoli. A fianco una cartolina raccomandata di ospedale regolarmente affrancata 1,80 (0,60 cartolina fuori distretto + 1,20 di raccomandazione aperta.




sabato 3 febbraio 1945

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Atene
– “Ancora telegrammi su questioni italiane. La nostra direttiva (quella necessaria per dare nuovo avvio – il New Deal! – all’economia italiana e che avevo abbozzato in novembre e poi spiegato a Londra l’8 dicembre, quando sono stato là invece di andare a Washington) finalmente è arrivata in porto; c’è arrivata in termini non diversi da quelli da me proposti originariamente. Tuttavia la perdita di tempo nelle discussioni avvenute a Washington mi ha in realtà fatto comodo. In caso diverso, sarei stato accusato di trascurare le mie responsabilità alleate in Italia a pro dei miei doveri inglesi in Grecia.
Per buona sorte, il testo della dichiarazione pubblica non è ancora stato messo a punto e così ci saranno ancora quarantotto ore per informare, prima della pubblicazione, i membri del consiglio consultivo. (…)”.

FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.

 

STORIA POSTALE del 3 febbraio
 

 

Cartolina INPS con affrancatura a bollo meccanico rosso da Napoli a Fertilia. A fianco un piego comunale da San Severo (FG) a Chienti vistato dalla censura di Foggia con il particolare bollo circolare al negativo.





domenica 4 febbraio 1945

ALLEATI: CONFERENZA ARGONAUT
Si svolge oggi la Conferenza “Argonaut” a Yalta. Vi partecipano Roosvelt, Churchille Stalin.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Il 366° reggimento (meno il III battaglione) inizia un movimento più che altro dimostrativo ad ovest del Serchio, occupando Gallicano e un po’ di terra di nessuno, mentre il 365° si porta alla base del crinale di Lama, sulla sinistra del fiume.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.

 

 




STORIA POSTALE del 4 febbraio
 

 

Una lettera da Firenze a Catania affrancata con una coppia di 0,50 PM (ormai i sovrastampati PM erano diffusi in tutto il territorio del Sud), visto censura 8732 della station della provincia di Firenze. A fianco una cartolina nel distretto di Firenze correttamente affrancata 0,30 (tariffa cartolina nel distretto) con visto ACS di Firenze.




lunedì 5 febbraio 1945

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Le ferrovie e le rotabili da Brescia al Brennero vengono sconvolte dalla Tactical Air Force.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Il 366° muove, di fronte a scarsa opposizione, su Calomini e Vergemoli ed occupa Monte Faeto e Quota 437 a nord – ovest di Gallicano, mentre il 365° inizia, con tempo bello e forte appoggio di artiglieria e di aviazione, l’azione più importante della sua campagna, attaccando nel settore barghigiano, sotto un considerevole tiro di sbarramento. Inutilmente tenta di occupare la posizione dominante di Monte San Quirico, sulle cui pendici lascia diversi caduti. Riesce invece ad avanzare per quasi due chilometri in direzione della cresta Monte della Stella – Lama di Sotto. Questo settore ad est del Serchio è tenuto dal II° battaglione del 1° reggimento della div. Italia e dal II° battaglione del 286° reggimento. tedesco.
I fanti di colore riescono infine ad occupare Lama, il Monte della Stella e, più a nord, la Quota 906, respingendo alcuni contrattacchi non particolarmente accaniti.
Radio Londra annuncia oggi la riconquista di Gallicano.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.



STORIA POSTALE del 5 febbraio
 

 

Una cartolina della Comunanza (evidentemente i Consorzi furono, almeno in quella zona, appellati Comunanze) Agraria di Villa S. Giovanni di Acquasanta (AP) inviata ad Ascoli Piceno. Incomprensibilmente affrancata 0,80, non fu vistata per censura.
A destra una cartolina postale VINCEREMO da 0,30 affrancata in eccesso di tariffa di 0,05 con visto censura ACS di Ascoli Piceno.




martedì 6 febbraio 1945

ALLEATI: CONFERENZA ARGONAUT
Continua la conferenza.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Siamo nei pasticci per la questione dei carburanti poiché gli alleati hanno deciso che dal mese di marzo non concederanno più benzina alla casa del Sovrano”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Da Atene a Napoli – “Sono partito da Atene alle nove e sono arrivato a Marcianise (Caserta) alle undici e mezzo (ossia alle dieci e mezzo, secondo l’ora di Napoli). Philip Broad se ne è andato per un paio di giorni a Firenze, per partecipare alle nozze della sorella. Ad accogliermi è venuto Alaric Russell. Ho trovato tante piccole cose da fare. Ma non è arrivato alcun telegramma in cui si annunci il “nuovo corso” per l’Italia: Il testo completo della direttiva da seguire è, tuttavia, già al quartier generale alleato ed è allo studio della commissione alleata. (…)”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Continua anche oggi l’attacco dalla Tactical Air Force alle ferrovie e le rotabili da Brescia al Brennero. Sul lago di Garda si svolge una grandiosa battaglia aerea con i caccia della Luftwaffe.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico

I fanti del 365° riescono ad avanzare per altri otto o novecento metri e si trovano ora ad avere una eccellente visuale su Castelnuovo Garfagnana. Deve accorrere a fronteggiarli uno squadrone del gruppo esplorante della divisione Italia, dato che le perdite del II° /I° sono piuttosto elevate.
Poderosa è l’azione dell’artiglieria americana che, in questa giornata, si accanisce anche contro le alture a occidente del Serchio, particolarmente su Perpoli e sulla zona di Calomini.
Radio Londra annuncia la riconquista di Calomini, Albiano e Lama di Sotto.
Alle 14, su ordine verbale del Gen. Almond, viene formata la Task Force 1 (al comando del Ten. Col. Rowny) che comprende: il III°/366° fanteria; il760° battaglione corazzato con aggregato il 1° plotone del 701° battaglione cacciatori della 1^ Divisione corazzata; la compagnia B del 317° battaglione genio della Bufalo, appoggiata da pionieri forniti dal Corpo d’Armata; il 1° plotone della compagnia A dell’84° battaglione chimico; reparti della sanità e delle Trasmissioni.
Questa nuova unità, da Forte dei Marmi, inizia subito ad avanzare verso il Cinquale. Nella notte sul 7 un plotone di pionieri apre un varco nelle mine disseminate al Cinquale.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.



STORIA POSTALE del 6 febbraio
 

 

Piego di ospedale come manoscritti raccomandati aperti affrancato correttamente 2,40 (1,20 manoscritti + 1,20 di raccomandazione aperta), visto ACS di Firenze. A fianco una lettera in franchigia inviata da un militare tramite la PM 127, dislocata a Livorno, a Firenze, censurata con fascetta e sigillo di censura inglese.




mercoledì 7 febbraio 1945

ALLEATI: CONFERENZA ARGONAUT
A Yalta Roosvelt, Churchille e Stalin discutono l’assetto mondiale post bellico e ribadiscono solennemente la decisione di consentire ai popoli liberati di cancellare le tracce del fascismo e del nazismo e di stabilire istituzioni democratiche scelte liberamente. Vengono anche gettate le basi della futura ONU come società internazionale per la conservazione della pace.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli
- “(…) L’ammiraglio Stone è a letto col raffreddore, ma ho avuto ugualmente un incontro utile (dalle dieci a mezzogiorno) con il brigadiere Lush e con lui sono state esaminate tutte le disposizioni da prendere in ottemperanza del “nuovo corso”. Altri appuntamenti mi hanno occupato fino all’ora di colazione, quando il generale (Enoch) Brown (americano), capo del distretto militare di Roma e il colonnello Dunsmore (americano) della sezione economica sono venuti come invitati alla mia tavola. C’era anche Gerald Palmer. Ho poi acquisito un allegro tenente americano, di nome John Atkinson, come mio “aiutante di campo”. Questo serve a far risaltare che qui a Roma sono un rappresentante degli alleati!
Dalle tre alle quattro, riunione sulle proposte di un nuovo accomodamento finanziario con il governo italiano. Sebbene la cosa sia stata da ultimo omessa dal testo della direttiva generale, l governo degli Stati Uniti si è riservato il diritto di sollevare la questione. Il che è stato fatto in un lungo telegramma al capo di stato maggiore (Lush) del quartier generale alleato, a Grafftey – Smith e a Lawtor (americano). Abbiamo deciso di convocare per domani i rappresentanti del quartier generale alleato: l’incontro deve servire a buttar giù il testo di una risposta. Cosa abbastanza curiosa! Gli americani che fanno parte della commissione alleata sollevano critiche più aspre di quelle degli inglesi contro Washington e il Tesoro americano. (…)”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Castelnuovo Garfagnana viene colpita da quattro incursioni che tuttavia non centrano i ponti.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico

Nella notte sull’8, a poche ore dall’attacco previsto per le 6 della stessa mattina, i pionieri della Task Force 1 ripassano il varco nelle mine del Cinquale. Viareggio viene colpita duramente, per l’ultima volta, da cannonate tedesche. Muore un soldato americano e una bambina che stava cercando di portare in salvo.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.



STORIA POSTALE del 7 febbraio
 

 

Cartolina postale VINCEREMO inviata da Bari a Valaio (Svizzera) incomprensibilmente affrancata 4,20, bollo tondo in inchiostro rosso MILITARY CENSORSHIP CIVIL MAIL 0044, della censura alleata. A destra una lettera da provenienza illeggibile per Viterbo, affrancata 2,00 (mancata conoscenza delle tariffe o doppio porto) anziché 1,00 con una striscia di quattro 0,50 Imperiale.

 

giovedì 8 febbraio 1945

ESTERO
Il Paraguay dichiara guerra a Germania e Giappone.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Abbiamo saputo che a Yalta si sono riuniti Stalin, Roosvelt e Churchill. Cosa abbiano deciso nessuno lo sa. A Oriente e a Occidente , le operazioni proseguono lentamente e faticosamente…I tedeschi resistono con la forza della disperazione”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli
– “Non riesco a rendermi conto del continuo fioccare di insulti e di accuse contro la presunta politica inglese verso l’Italia che ci viene da ogni fonte americana. Si dice che stiamo macchinando l’annessione della Sicilia e delle colonie italiane in Africa. E poi siamo noi (non già lo sciupio del dipartimento della Guerra e la voragine incolmabile della guerra nel Pacifico) ad impedire che la razione giornaliera di 300 grammi sia estesa nei territori a nord del Garigliano. L’unica spiegazione che posso dare di tutto questo è che gli americani sono ulcerati dal contraccolpo del loro crollo elettorale. Promesse assurde ed impossibili sono state fatte da loro nei riguardi dell’Italia solo per far ottenere ad ogni costo il voto a Roosvelt e adesso stanno cercando un capro espiatorio perché non ce la fanno a soddisfare le promesse fatte. E così il modo più facile è quello di gettare il “biasimo” sugli inglesi.
In mattinata è stata tutta una sequela di visite, compresa quella del signor Prunas (segretario permanente del ministero degli Esteri italiano) che ho conosciuto ai vecchi tempi di Bari e di Salerno. Prunas è un lagnoso che non la finisce mai e piagnucola che sembra una fontana. Ciò non toglie che ci veda chiaro. A conti fatti, capisce che, sul piano degli aiuti materiali, stiamo facendo per l’Italia quello che possiamo. Tuttavia, rendendosi conto che quello che possiamo fare è pur sempre limitato, Prunas vorrebbe che facessimo qualcosa di più per dare morale alla gente. Il che significa che dovremmo farci dell’Italia un “alleato”. Per parte mia mi auguro che Winston non abbia lasciato del tutto cadere le proposte da me fatte nel maggio dello scorso anno, quando ho avanzato l’idea che con l’Italia si potrebbe stipulare una “pace preliminare”. Il Foreign Office allora si era dichiarato a favore della mia idea e l’aveva presentata anche alla considerazione del Dipartimento di Stato. Anthony, tuttavia, non si è battuto per quell’idea, in parte per deferenza nei confronti di Winston e in parte perché nutra pregiudizi verso gli italiani. Gli americani di quella mia idea hanno dato una versione emendata durante le discussioni che a Washington si sono tenute sulla mia proposta di una nuova “direttiva” ossia di un “nuovo corso” da tenere con l’Italia. Ma il Foreign Office (ossia il nostro Ministero degli Esteri) non ha poi più osato far null’altro, che di dire no. Finalmente Winston e Anthony si sono trovati d’accordo su una contro – proposta. Quella di stipulare una “pace preliminare” con l’Italia non appena avrà termine la guerra in Europa, senza attendere una conferenza generale della pace (tipo Versailles 1919). Ma se si sono spinti fino a questo punto, perché non andare fino in fondo? E perché, se possibile, non presentare la cosa come una iniziativa inglese? Forse mi riuscirà di sollevare un po’ più in là questo problema, perché, per il momento, non vedo spiragli che mi consentano di riproporlo. Tuttavia, dovremmo stare pronti, avendo già progetti precisi, perché il crollo della Germania potrebbe accadere ad ogni momento e cioè forse assai prima di quel che osiamo sperare. (…).
(…) Per buona parte del pomeriggio e della sera, sono stato impegnato in una lunga riunione nella quale si è trattato delle proposte finanziarie che il Tesoro americano vuole fare ingoiare alla commissione alleata e al governo italiano. In linea di principio, l’obiettivo è quello di ridare maggior libertà di manovra agli italiani, che dovrebbero essere responsabili dell’emissione di lire, le quali (al posto delle Am – lire9 dovrebbero essere usate anche dalle autorità militari alleate (e questo in base all’articolo 23 dell’amnistia (in italiano nel testo). In pratica, sotto le parvenze di una concessione, gli italiani saranno obbligati a sobbarcarsi apertamente il pesante onere di una grossa emissione di Am – lire (siamo già a cinquanta miliardi) e a quella di cinque miliardi al mese per coprire le spese degli alleati. E’ chiaro che si tratta di un obbligo o gravame che non possono evitare, ma presso la gente c’è ancora la speranza che per coprire ossia per finanziare l’emissione di banconote – in parte, se non interamente – interverranno crediti in dollari o in sterline. Né penso che il governo italiano ora si senta abbastanza forte da reggere all’urto di una delusione. L’ammiraglio Stone, il colonnello Grafftey – Smith (inglesi) e il comandante Lawtor (americano), tutti membri della commissione alleata, sono della mia opinione. Il comandante Southard (un economista americano) del quartier generale alleato la pensa diversamente. Il brigadiere generale Spofford (americano), anche lui del quartier generale alleato, si è tenuto neutrale, ma sa benissimo in che misura certi personaggi del Tesoro americano battano e ribattano su questo chiodo. Dopo una discussione lunghissima e dopo alcuni delicati maneggi, tutti ci siamo trovati d’accordo su quello che stava a cuore a me. Così si è deciso di approntare un testo (lo devono scrivere i tre esperti) che deve essere pronto per domani. (…)”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI

Violento bombardamento aereo del centro della città di Massa (vedi foto).

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico

La 92^ divisione da inizio a operazioni limitate nel settore costiero del fronte. Nel corso della notte, le truppe americane destinate ad attaccare nel settore versiliese si portano sulle posizioni di partenza. Altre giungono nelle immediate retrovie, come il I°/370° che, dalla zona della Lecciona di Viareggio, viene autocarrato fino a Pozzi per restarvi in temporanea riserva.
Prima dell’alba, che annuncia una giornata limpida, reparti tedeschi della forza di una compagnia contrattaccano in Garfagnana ma vengono fermati dal 365° rgt. Tuttavia, verso sera, l’intero II°/286° della 148^ Div. entra in azione e riprende il Monte della Stella e Lama costringendo i fanti negri a retrocedere di alcune centinaia di metri.

Alle 6 del mattino inizia l’attacco. Sfruttando i varchi aperti dai pionieri nei campi minati, la prima “ondata” è composta dalla compagnia L del 366° e dai carri “Sherman” della C/760°. Passano all’attacco poi, con un’ora di intervallo l’una dall’altra, le compagnie I e K, cui sono aggregati reparti di mitraglieri della M. Un quarto d’ora prima dell’inizio dell’offensiva, il 27° artiglieria corazzata ha aperto il fuoco per nascondere l’emissione di fumo e coprire il rumore dei carri armati in movimento. Dalle 6,05, l’84° battaglione chimico provvede ad annebbiare artificialmente la zona. Alle 7,45 già cinque carri sono stati immobilizzati dalle mine e sei carristi sono fuori combattimento (vedi foto).

I tedeschi, di la dal fiume, sono stati valutati della forza approssimativa di tre compagnie, composte ciascuna da 50 – 70 uomini.
Le unità attaccanti, una volta attraversata la foce del Cinquale, dovranno spingersi in direzione del Canal Magro e piegare contemporaneamente a destra per assicurarsi tutto il territorio fino ai margini del Lago di Porta, spingendosi poi oltre per raggiungere la Via Aurelia e congiungersi quindi con una colonna corazzata, aggregata al 370° fanteria, la quale, provenendo da Querceta, si sarà spinta avanti lungo la statale. Questa colonna, comprendente una compagnia di carri leggeri, una carri medi Sherman, un plotone cacciacarri, genieri addetti alla bonifica del terreno dalle mine e uno speciale reparto del 370° composto da incursori volontari particolarmente addestrati, con 60 uomini e 3 ufficiali, è destinata a condurre un attacco diversivo nella zona di Porta, in appoggio al 370°. Sulla destra del 370°, sulle piane poste tra il Monte di Ripa e Strettoia, agirà infine il 371° che inizia l’offensiva alle 6,30, ma viene arrestato, dopo avere percorso sei o settecento metri verso il crinale Canala – Creste di Trambiserra, da una zona minata.
Il battaglione di testa del 370° (il III°), sale invece sul Monticello e si spinge verso le alture più prossime dove, sul mezzogiorno, inizia a organizzare le posizioni raggiunte.
Alle 10 gli incursori hanno raggiunto la zona della antica Porta Beltrame.
Alle 17,30 un violento sbarramento di mortai e cannoni tedeschi si abbatte sulle linee americane del 370° provocando molte perdite e lo sbandamento della compagnia più avanzata, proprio nel momento in cui ne sta sopraggiungendo un’altra di rinforzo. Alcuni elementi di questa proseguono, nonostante la confusione incontrata, verso la zona loro assegnata, ma la maggior parte si mischia con gli sbandati e la disorganizzazione che cresce provoca infine la ritirata in disordine anche di una terza compagnia. E’ come una valanga che si ingrossa rotolando e che si arresta solo a notte sulle pendici orientali del Montecelio e nella località di Cafaggio dove, tuttavia, gli uomini permangono in preda alla confusione.
La prima ondata della Task Force 1, composta dalla L/366° e dai carri armati Sherman della C/760°, sfruttando i varchi aperti dai pionieri nei campi minati, muove alle 6 da Vittoria Apuana. Un quarto d’ora prima, il 27° artiglieria corazzata ha aperto il fuoco per nascondere l’emissione di fumo e coprire il rumore dei carri armati in movimento. Da cinque minuti, poi, anche il 598° btg. artiglieria batte la zona, cercando di colpire le postazioni tedesche localizzate in precedenza ma ben presto sollevando le proteste della fanteria per il tiro inconcludente, fuori bersaglio. Dalle 6,05, l’84° btg. chimico provvede ad annebbiare artificialmente la zona, mentre pochi minuti dopo il quinto dei carri armati entrati nell’acqua alla foce del Cinquale incappa malauguratamente in una mina.
Alle 7,45 già cinque carri sono stati immobilizzati dalle mini e sei dei carristi sono fuori combattimento. La loro avanzata è lenta più del previsto ma, del resto, il concetto con cui sono impiegati sembra essere quello che regola i carri da fanteria e non le unità corazzate destinate a sfondare rapidamente in profondità il dispositivo nemico. Ora sulla zona inizia ad abbattersi un pesante ed accurato cannoneggiamento tedesco che impedisce ai genieri di gettare un ponte di zattere sul fiume e di bonificare i campi di mine.
Alle 8,30 circa il Canal Magro viene, comunque, raggiunto e gli americani hanno fatto venti prigionieri ma i contatti radio e telefonici con le retrovie sono interrotti e pressante è la richiesta di rinforzi. La compagnia I, colpita duramente dall’artiglieria tedesca, manifesta sintomi di sbandamento.
Alle 10, con tre contrattacchi tedeschi respinti, con anche i reparti di riserva in procinto di passare il fiume, con sette carri già perduti, il gruppo comando della Task Force 1 subisce delle perdite esattamente sulla foce a causa dei mortai e dell’artiglieria tedesca. Le perdite del 366° btg. sono già assai elevate e frenetico e disperato è il lavoro della Sanità. Il resto della mattinata e il primo pomeriggio vengono impiegati dagli americani nello spostare il grosso delle compagnie I, K e M dai pressi dei carri e dalla spiaggia verso le pinete interne. Alle 15 anche i carri armati muovono verso l’interno.
Alle 16,30 ha inizio un attacco americano che fallisce subito. Alle 17, seguiti entro una mezz’ora da genieri di rinforzo, giungono da Pozzi i primi elementi della B/370°. Raggiunta la spiaggia, ricevono subito un pesante benvenuto da parte dei tedeschi che fanno anche entrare in azione, proveniente da Massa, la 5^ compagnia del 281° rgt.
I reggimenti americani 370° e 371° vengono sollecitati a perseguire l’obiettivo, che è l’espugnazione di tutto il massiccio Monte di Ripa – Folgorito – alture di Strettoia. Le loro pattuglie devono prendere contatto sulla via comunale nella zona di Risciolo ma il 370°, continuamente bersagliato dai mortai e dai cannoni tedeschi, impiega la giornata nel tentativo di riorganizzare le file, mentre anche il 371° non riesce a rinnovare alcun tentativo a causa del grande numero di sbandati.
Alle 19, una parziale panoramica della situazione indica le forze americane così distribuite: carri armati del 760° btg.. sono al Frasso (Querceta); il grosso della L/370° è lungo il torrente Rio ai piedi del Monticello e reparti della K/370° si trovano sul colle di San Cassiano a quota 105.
Dalle 20,05 fino alle 4 del mattino dopo, i tedeschi contrattaccano a più riprese sempre con il consueto appoggio dell’artiglieria e di quei tremendi mortai nel cui uso sono maestri indiscussi. L’ultimo di questi attacchi sospinge i negri verso la spiaggia.

Settore Centrale
Fronte statico con attività di pattuglie.

Settore Adriatico
Entra in linea il Gruppo da Combattimento italiano Friuli al comando del generale Arturo Scattini: sostituisce la divisione polacca Kresowa, schierata sul Senio di fronte a Riola dei Bagni.


STORIA POSTALE dell’8 febbraio
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