sabato 17 febbraio 1945
DALLA LUOGOTENENZA
Il principe Umberto si reca a S. Alberto di Ravenna per una visita al
fronte.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli - “(…) Abbiamo discusso poi di altre questioni riguardanti
l’Italia e in particolare delle seguenti: 1) i partigiani; 2) la Venezia
Giulia (1). Sulla prima questione ora c’è un comitato speciale del
quartier generale che se ne occupa e spero di avere presto una
relazione. Per quanto riguarda la Venezia Giulia, il feldmaresciallo
Alexander mercoledì vedrà Tito e forse gli riuscirà di ottenere la
costituzione di una zona militare che si lascerebbe a Trieste e le
necessarie vie di accesso; mentre la definizione ufficiale della
frontiera dovrebbe essere rimandata al momento del trattato di pace. Ma
anche su questo punto il dipartimento di Stato sta assumendo una linea
strana. Non mi sbaglio se Kirk salterà fuori col dire che dovremmo
istituire il governo militare alleato (AMG) su tutta la Venezia Giulia.
Ma se Tito ci arriva prima di noi, una cosa del genere sarà praticamente
impossibile e credo che sia assai più realistico prenderne atto. (…)”.
(…) Il generale Anders (che era accompagnato dall’aiutante di campo,
principe Lubomirski, già da me incontrato varie volte in passato) era
amareggiato, per non dire disperato. Durante la cena la conversazione si
è aggirata su cose futili. Ma dopo cena Alex ha voluto saggiamente
consentire ad Anders…via libera ai suoi sfoghi (aveva già avuto con lui
un colloquio di un’ora e mezzo nel suo studio). Si è così aperta una
discussione alquanto penosa – anzi dovrei dire un monologo – durante la
quale il generale Anders ha detto che la Polonia è finita, tradita dai
suoi alleati. Dunque, sarebbe ormai solo questione di tempo prima di
vedere l’intera Europa soccombere al bolscevismo ecc. ecc. Abbiamo
cercato di esporgli alcune considerazioni generali, che gli fossero un
po’ di conforto. Ma la cosa non ha funzionato tanto bene: si è solo
potuto far sì che la conversazione continuasse nell’osservanza delle
dovute buone maniere. Il generale Anders è una figura splendida; è stato
ferito otto volte e ha passato due anni in un carcere russo. E’ stato
poi con i polacchi in quella marcia straordinaria che li ha portati in
ogni parte del mondo: in Russia, in Turkesta, in Palestina, in Egitto,
in Italia. Veramente, sono proprio dispiaciuto per lui, ma non riesco a
vedere che cos’altro potremmo fare. E sono certo che se il generale
Sikorski fosse ancora in vita, al governo polacco in esilio (quello che
sta a Londra) non sarebbe mai capitato di cacciarsi nella posizione
inconsistente e fatua in cui si trova ora (2). Il generale Anders parte
per Londra domani, chiamato “per consultazioni”. La sua lealtà militare
lo ha sempre spinto a dare il meglio di se stesso, ma temo che le due
divisioni polacche che combattono con noi saranno notevolmente
inquietate dalla sua partenza. Nella peggiore delle ipotesi, potrebbero
arrivare a frammentarsi in tanti branchi di profughi. Nell’ipotesi
migliore, potrebbero conservare la coesione sufficiente a far tenere
loro un settore del fronte, senza impegnarle in attacchi e
contrattacchi. Infatti, non penso che, adesso come adesso, ci si possa
servire di loro in un’azione offensiva. Con tre divisioni in Grecia, poi
con due divisioni polacche con il morale sotto i tacchi, con una
divisione di colore, una divisione brasiliana: ecco che le forze di cui
disponiamo per il fronte italiano si configurano come un insieme quanto
mai scombinato! Eppure, tutto ci fa dire che coprono nel modo dovuto il
ruolo importantissimo che è stato loro assegnato”.
…………
(1) La Venezia Giulia, nella parte orientale dell’Adriatico
(comprendente Trieste e l’Istria) era stata annessa all’Italia in base
al Trattato di Saint – Germain nel 1919. Fu così che d’un tratto mezzo
milione di sloveni si trovarono sotto il giogo dell’oppressione
fascista.
(2) Alla conferenza di Yalta l’Inghilterra e gli Stati Uniti avevano
chiesto con insistenza che alcuni membri del governo polacco in esilio a
Londra entrassero a far parte del governo di Lublino. Sebbene
continuassero a non riconoscere il governo che stava a Londra, una tale
inclusione, tesa a rendere più rappresentativo il governo di Lublino,
non poteva che minare la posizione del governo polacco a Londra. Il
generale Wladislaw Sikorski, primo ministro del governo polacco in
esilio e comandante in capo delle libere forze polacche dal 1939 al
1943, era morto (nel 1943) a Gibilterra in seguito a un disastro aereo.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 17 febbraio
Piego
comunale da Noto (SR) a Campobello di Licata con visto censura ACS di
Siracusa.
A fianco una cartolina postale Vinceremo 0.30 con, sul recto,
il bollo della UMCG di Taranto.
UMCG = Ufficio Militare Censura Guerra
Dall’agosto 1944 nella Luogotenenza era stata decisa una
riorganizzazione della censura italiana.
Le Norme Provvisorie cui fa riferimento il fascicolo dello Stato
Maggiore Generale (Servizio Informazioni Militari) recita:
“La censura deve essere orientata a scopi militari. Non deve quindi
tendere a compiti informativi di altro genere per rispettare, al massimo
possibile, il principio del segreto epistolare. Nella sua attività essa
persegue due compiti:
a) difensivo;
b) offensivo.
1°) Difensivo:
Tendere a sopprimere quelle informazioni che potrebbero essere utili ed
interessanti per il nemico.
2°) Offensivo:
Raccogliere, valutare e utilizzare, ove del caso, tutte quelle
informazioni che risultano utili ai fini di guerra.
Nel tempo stesso, assicura che le varie attività nel territorio, per
quanto possibile, siano note agli organi responsabili e concorre al
mantenimento di relazioni amichevoli con gli Alleati e con i Paesi
neutrali.
DAL 1° LUGLIO 1944 SONO STATE SOPPRESSE le Commissioni
Provinciali di Censura e sostituite con Uffici Militari di Censura di
Guerra.
Parimenti è stato ricostituito, presso lo Stato Maggiore Generale – SIM
– l’Ispettorato di Censura Militare di cui all’art. 1° delle Norme per
il funzionamento degli Uffici Provinciali di Censura postale, edite dal
M.G. SIM – in data 1° ottobre 1935 – norme che vengono sostituite dalle
presenti.
Al Capitolo V° venivano le “Istruzioni particolari per i censori” e, per
quanto riguarda l’esame della corrispondenza si legge:
- Il successo, per gli scopi che la censura militare si propone dipende
dall’esame di ogni singolo dettaglio.
E’ necessario che l’esame della corrispondenza sia compiuto con
attenzione e scaltrezza, giacché appunto da parte degli elementi più
pericolosi, dediti allo spionaggio, sono usate le maggiori astuzie per
eludere la censura dando alla propria corrispondenza l’aspetto più
innocuo e comune.
Per agevolare il compito dei censori si riportano, qui di seguito,
alcune norme essenziali da osservarsi scrupolosamente nell’esame della
corrispondenza.
- Corrispondenza sospettabile o sospetta.
La sospettabilità di una corrispondenza è determinata dalle seguenti
caratteristiche:
a) luogo di origine (se militarmente importante o se sia centro di
organizzazioni antinazionali);
b) data (se precede immediatamente o corrisponde o segue qualche
avvenimento importante);
c) destinatario (se è persona sospetta o sospettabile, se è vago come in
caso di corrispondenza diretta fermo in posta o a casella postale o
genericamente a uffici commerciali non noti);
d) modo in cui è redatto l’indirizzo (a macchina, in carattere
stampatello o artefatto, presenta segni speciali o non comuni)
Nei seguenti allegati N°7 e
N°8 i fac-simili delle fascette e i timbri
Guardando l’allegato n. 8 si possono fare alcune considerazioni:
stranamente il timbro UMCG di campione porte il nome di una provincia di
Firenze che nell’agosto era in “corso di liberazione” e, inoltre, di
quella provincia non abbiamo mai rinvenuta l’impronta; l’ACS, ormai
considerato come sigla di Allied Censor Ship, ha il punto dopo l’A e
dopo il CS, considerando che nessun documento ufficiale ha mai data
questa versione, non potrebbe essere l’abbreviazione di tre parole che
giustificano il solo passaggio dalla censura senza averne subita la
soggezione?
Gli uffici, rilevati dai bolli sulla corrispondenza, sono stati
individuati a: L’Aquila; Siracusa; Palermo; La Maddalena (Sassari);
Taranto e Brindisi.
Estremamente raro il bollo La Maddalena.
Prime date d’uso: settembre 1944; ultime: giugno 1945.
domenica 18 febbraio 1945
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
A Roma, nell’anniversario dell’unità d’Italia (18 febbraio 1960),
viene proclamata solennemente “la giornata del partigiano e del
soldato”. La bandiera del CVL, decorata di medaglia d’oro, è portata da
Arrigo Boldrini (Bulow).
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Come frutto dei colloqui fra generali avvenuti a Viareggio il 14,
durante i quali si è , ovviamente , parlato di quella benedetta 92^
divisione che ha convinto tutti di non essere in grado di raggiungere La
Spezia così come sarebbe desiderabile secondo i piani primaverili del
15° gruppo di armate, il Gen. Almond ne prospetta una riorganizzazione.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 18 febbraio
Lettera
semplice da Roma a Paternò (CT) censurata con fascetta e bollo a ponte
41.. di Roma. Molto particolare il bollo di propaganda per l’acquisto di
Buoni Postali Fruttiferi evidentemente impresso dal censore.
lunedì 19 febbraio 1945
STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
A proposito della riorganizzazione della 92^ Div., Truscott, comandante
della V^ Armata, concepisce il seguente piano: il 473° reggimento sarà
aggregato alla Bufalo, pur trattenendosi ancora nel settore di
Cutigliano (PT) al fine di evitare commenti sfavorevoli sul rimpiazzo di
unità negre, e verrà sostituito gradualmente dal 365°; il 371° passerà
quanto prima alle dirette dipendenze. Dell’Armata, pur continuando
ancora a presidiare il fianco sinistro della Divisione per mascherare i
rimaneggiamenti previsti; il 370°, almeno in parte e almeno come unità
di supporto, dovrà senz’altro partecipare all’offensiva di primavera per
motivi politici e per non provocare commenti sfavorevoli, quanto meno
sulla stampa negra; il 366° può anche essere sottratto alla Bufalo e
convertito in unità adibita ai servizi, senza per questo provocare
cattiva pubblicità, atteso il grande bisogno generale di reparti del
genere. Verrà infine aggregato anche il 442° reggimento non appena
giungerà dalla Francia meridionale. Questa unità composta di nippo –
americani sarà dislocata presso Viareggio e beneficierà dell’armamento
riconsegnato dal 366°.
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Fronte statico con attività di pattuglie.
Settore Centrale
Inizia un attacco nell’alta valle del Reno (che si protrarrà fino al 5
marzo).
Settore Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
STORIA POSTALE del 19 febbraio
Non reperiti documenti bollati dalle poste in questa data
martedì 20 febbraio 1945
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “Alle dieci del mattino, riunione politica del SACMED
(comando supremo alleato per l’area del Mediterraneo). E’ durata a
lungo, fino all’una. Abbiamo trattato di parecchie questioni importanti
e, in particolare, della liquidazione in Italia del PWB; dei rapporti
con l’Albania e in particolare del suo riconoscimento (diplomatico) (né
gli Stati Uniti né la Gran Bretagna sono disposti a riconoscere il
regime del generale Hoxha) e degli aiuti alla sua popolazione, che i
nostri governi sono pronti a concedere ma alle solite condizioni; dei
problemi interminabili concernenti la Venezia Giulia e le pretese
jugoslave su Fiume e su Trieste; dei modi per applicare la nuova
direttiva o “nuovo corso” nei confronti dell’Italia; del problema dei
partigiani nell’Italia Settentrionale; del ritiro del codice cifrato e
della concessione ai diplomatici italiani di usare la valigia
diplomatica; del futuro dell’aviazione italiana; e…di varie altre
questioni. La più importante si è rivelata essere quella della Venezia
Giulia, dato che il feldmaresciallo parte domani per far visita a Tito.
Il Foreign Office (e il feldmaresciallo) intendono trattare un accordo o
accomodamento strettamente militare, che deve essere raggiunto
personalmente tra i due marescialli (Alexander e Tito): la delimitazione
di una zona militare, ad est della quale le forze alleate non si
spingeranno o non porranno in essere il governo militare alleato. Questa
è l’impostazione più realistica della questione e sarà nostra cura
insistere su Trieste, in quanto base necessaria ad ogni operazione in
direzione dell’Austria o alle forze di occupazione che si dovessero
installare nel detto paese. Gli americani hanno mosso forti obiezioni.
In quanto “garanti” per l’Italia (hanno detto) sarebbe nostro dovere
insistere per occupare l’intera Venezia Giulia e istituirvi il governo
militare in conformità con le clausole dell’armistizio con l’Italia. Il
che è bellissimo in teoria, ma in pratica non si riesce a vedere come
potremmo espellere Tito dalla regione. Tuttavia, tenuto conto delle
obiezioni americane, devo consigliare il nostro Foreign Office a
chiedere istruzioni ai capi di stato maggiore. Il che significa che
Alexander deve solo “sondare” Tito durante la sua visita e poi, in base
ai risultati della detta visita, proporre, al ritorno, una sua
raccomandazione. Quindi ci dovrà essere una trattativa tra il Foreign
Office e il dipartimento di Stato (americano) e poi si dovrà decidere se
coinvolgere o meno la Russia. Naturalmente, di questo (e potrebbe presto
rivelarsi una grave questione da risolversi con tempestività) si sarebbe
dovuto parlare alla conferenza di Crimea (Yalta). Ma in Crimea o hanno
sorvolato o hanno evitato apposta di parlarne.
Per quel che riguarda i partigiani, un sottocomitato (come già mi ero
inteso con Alex) è stato già al lavoro e ha presentato una mirabile
relazione. Parecchio lavoro è già stato fatto e nuove proposte (in
particolare, quella di inserire con speciali condizioni di favore i
partigiani nell’esercito regolare italiano) sono state avanzate per
evitare che in Italia si ripeta una faccenda come quella dell’ELAS in
Grecia.(…)”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Bombardamento su Trieste.
Le distruzioni degli
odierni bombardamenti su Trieste, colpiti anche i cantieri Ansaldo,
e su Cotignola.
Cotignola (RA) subisce oggi tre bombardamenti che provocano 22
morti. Della cittadina, per la sua posizione topografica, a causa dei
bombardamenti aerei e delle artiglierie alleate che infieriranno per ben
145 giorni. resterà distrutto l’83% dei suoi edifici. La popolazione
rimarrà assediata per 94 giorni alla fine dei quali si dovrà registrare
la morte di 234 civili, 94 militari e 4 partigiani; i feriti: 415 civili
e 62 militari.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 20 febbraio
Lettera raccomandata
(con R 317 scritta a mano) da Bari a Trani. Censurata con il bollo
della Commissione Provinciale di Bari 3R che dovrebbe essere stata
soppressa ma che non ha riscontro con un bollo UMCG di Bari.
Persiste il bollo a ponte 2435 di Bari nonché il relativo bollo ACS.
Da
“Il Corriere del Mattino” di Firenze:
mercoledì 21 febbraio 1945
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
La prima iniziativa per trovare un modo di convincere i tedeschi ad una
resa onorevole parte da un italiano: il barone Luigi Parrilli.
Oggi, dopo avere atteso per varie settimane il visto della Svizzera, il
barone arriva a Zurigo. Il visto gli è stato concesso solo dopo che un
suo amico da parecchi anni, il dottor Max Husmann, ha versato a
suo favore una cauzione di 10.000 franchi. Non è facile, di questi
tempi, entrare in Svizzera. Parrilli, giunto da Husmann, gli confida il
motivo e lo scopo del suo viaggio. Il barone italiano ha saputo degli
estesi preparativi di distruzione fatti dai tedeschi in Italia allo
scopo di non consentire al nemico nulla d'utile, ai fini militari o
della produzione bellica, in caso di evacuazione delle loro forze armate
dal paese. In pratica questo, dice Parrilli, significherebbe annientare
economicamente il Nord Italia e creerebbe, tra le Alpi e il
Mediterraneo, una sacca di miseria con conseguenze economiche, politiche
e culturali imprevedibili. Come si può evitare questo pericolo mortale?
Insieme iniziano a pensare alla possibilità di creare un incontro in
Svizzera fra alti ufficiali tedeschi e rappresentanti alleati. Il dott.
Husmann espone alcune possibilità al suo amico. L’opinione di Parrilli è
che si dovrebbero convincere diversi esponenti tedeschi in Italia ad
esaminare i problemi in questione; il barone ha sentito dire che in
certi ambienti delle SS è diffusa la speranza di poter continuare a
combattere, eventualmente, insieme con gli Alleati contro i Russi, e
tende, pertanto, a caldeggiare la creazione di un contatto fra
personalità alleate e singoli capi tedeschi in Italia, allo scopo di
verificare se possono sussistere delle possibilità per raggiungere un
qualunque accordo. Il dott. Husmann ritiene però che sia impossibile
porre le basi di un negoziato su questo principio accennato da Parrilli,
egli sostiene, con argomentazioni convincenti, che questi negoziati
sarebbero votati all’insuccesso; d’altra parte anch’egli, profondamente
impressionato dai dati di Parrilli sulle distruzioni catastrofiche
imminenti, è deciso a tutto pur di aiutare a salvare il Norditalia.
Husmann non è né un politico né un soldato bensì un pedagogo e un
matematico; tuttavia egli segue con passione gli avvenimenti mondiali e,
grazia alle vaste esperienze fatte e ai suoi rapporti con eminenti
personalità straniere, è in grado di pronosticare fenomeniche l’opinione
pubblica non può nemmeno immaginare. In Svizzera e all’estero non c’è
discorso di statista, non c’è vicenda politica o militare che il dott.
Husmann non ha analizzato a fondo e soppesato nelle sue giuste
proporzioni. Proprio perché non è un soldato, egli considera suo obbligo
morale porre senza riserve al servizio del paese le sue conoscenze e
relazioni personali. Così Husmann decide di coinvolgere un altro
svizzero: il colonnello Max Waibel. La sera, rintracciatolo
telefonicamente lo prega di recarsi a casa sua per discutere una
questione urgente ed importante. Waibel che è appena arrivato a St.
Moritz per le vacanze, decide che domani stesso tornerà a Zurigo.
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Concluso il trasferimento della Divisione Italia in Garfagnana, il Gen.
Menardi ne lascia il comando al Gen. Carloni, che è già stato suo
predecessore nell’incarico durante il primo periodo di permanenza della
Divisione in Germania. Carloni non segue la Monterosa in Piemonte perché
non si ritiene opportuno perdere l’esperienza da lui acquisita in Val di
Serchio col reparto alpini.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 21 febbraio
Da “Il Corriere del Mattino” di Firenze:
Il
Ministero delle Comunicazioni ha bandito un concorso per la emissione di
una nuova serie di francobolli postali nell'Italia liberata. Possono
partecipare a questo concorso, come ha comunicato l'A.M.G., anche gli
artisti residenti nelle province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Siena,
Pisa e Firenze. Il capitano Drummond, ufficiale dell'A.M.G. per le Poste
e Telegrafi di Firenze, sarà lieto di dare tutti gli schiarimenti in
merito a questo concorso.
Una cartolina postale
VINCEREMO regolarmente affrancata 0,60 e una lettera semplice da
Roma alla PM 127 con fascetta e bolli censura di cui quello a ponte
4055 di Roma.
giovedì 22 febbraio 1945
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Nel pomeriggio, Waibel incontra Parrilli a casa di Husmann. Parrilli
torna ad esporre gli ampi preparativi di distruzione dei tedeschi in
Italia. Anche Waibel n'è, almeno parzialmente a conoscenza, comunque
quel tanto da renderlo in grado di giudicare giusta l’esposizione del
barone; tra l’altro ciò che Parrilli descrive è solo una piccola parte
di ciò che i tedeschi hanno in mente di fare. A questo punto Parrilli
affronta il nocciolo della questione e spiega di essere venuto in
Svizzera per chiarire se è possibile una presa di contatto tra esponenti
tedeschi e americani.
Waibel, dopo averlo ascoltato in silenzio, gli chiede se è sicuro che i
tedeschi non cercheranno di usare la concessione di questo suo soggiorno
in Svizzera come pretesto per incolparlo di rapporti con il nemico. “Al
suo rientro in Italia, se racconta ai tedeschi di avere incontrato degli
americani, lei può venire immediatamente arrestato e condannato, forse
le è stata tesa soltanto una trappola” dice Waibel. “Questo è
escluso”, risponde Parrilli, “Conosco a fondo il mio amico
tedesco e so troppo sul suo conto perché si possa permettere cose del
genere”. L’amico di Parrilli è l’Obersturmfuhrer delle SS Guido
Zimmer. Tra Zimmer, che opera nei servizi di sicurezza in Altitalia
e il barone italiano esiste indubbiamente un rapporto di fiducia che fa
apparire infondati i timori di Waibel riguardo alla sicurezza personale
di Parrilli al suo rientro in Italia. Occorre però chiarire quali sono
le personalità tedesche vicine a Zimmer e quali devono essere gli scopi
di un’eventuale presa di contatto con gli americani in Svizzera.
Comunque Waibel, che considera, come Husmann, un’utopia sperare in un
accordo con gli angloamericani a spese dei russi, riesce a intravedere
grosse prospettive e si dichiara disposto a cercare di mettere in
contatto coi tedeschi una personalità alleata investita di una carica
ufficiale, anche se il colonnello svizzero sa che non è affatto facile,
perché anche da parte alleata è in vigore il severo divieto di mettersi
in collegamento col nemico: più volte diplomatici alleati residenti in
Svizzera sono stati messi sotto accusa dai loro governi per avere avuto
contatti con cittadini delle potenze dell’Asse.
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Il 15° gruppo di Armate del Gen. Clark, approva il piano di
ristrutturazione della 92^ Div. così come proposta da Truscott e impegna
la “nuova” Bufalo a prepararsi per un attacco di portata limitata, da
effettuare entro il più breve tempo.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 22 febbraio
Una ricevuta di ritorno
nel distretto di Sulmona, regolarmente affrancata 0,50, e una
cartolina commerciale da Palermo a Messina con il visto di censura a
ponte 1068 di Palermo.
venerdì 23 febbraio 1945
ESTERO
La Turchia dichiara guerra alla Germania e al Giappone con
effetto dal 1° marzo prossimo.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Vado a Napoli e parlo con il generale Soldarelli il quale mi conferma
quanto avevo già saputo dal maggiore dei carabinieri di Salerno. Nel
Salernitano sono stati lanciati due paracadutisti di cui uno è stato
catturato. Il prigioniero ha dichiarato che l’altro suo compagno ha
l’incarico di attentare alla vita del Sovrano. Ne avverto anche Sua
Maestà che non dà soverchia importanza alla cosa. Il suo distacco è
completo, l’idea di essere soppresso da qualche terrorista lo lascia
indifferente”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Caserta/Roma – “Sono partito in auto da Caserta e sono arrivato a
Roma in tempo per la colazione.
Alle tre del pomeriggio ho parlato con l’ammiraglio Stone dei piani per
domani: tutto ora sembra a posto. Ci sarà una riunione del consiglio
consultivo per l’Italia alle dieci e mezzo e vi sarà presente Stone, il
quale illustrerà le linee principali della nuova direttiva generale.
Alle quattro io e lui andremo da Bonomi (primo ministro) e da De Gasperi
(ministro degli Esteri) e con loro esamineremo ogni cosa punto per
punto. Alle cinque e mezzo terremo una conferenza stampa. Intanto,
abbiamo esaminato diversi documenti e abbiamo messo in chiaro alcune
questioni di primaria importanza. (…)”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Verona subisce una nuova incursione anche con centinaia di spezzoni
incendiari. Resta distrutto il teatro Filarmonico.
FRONTE ITALIANO
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 23 febbraio
Una cartolina nel
distretto di Roma con bollo a ponte 4110 e un piego comunale dal
Comune di Roma a quello di Penne (PE) con visto ACS di Roma. Entrambi
i documenti presentano un 0,50 PM isolato.
sabato 24 febbraio 1945
DAL DIARIO DI PUNTONI
“La Turchia ha dichiarato guerra alla Germania e al Giappone. La mossa
turca è giustificata dal fatto che soltanto a questo prezzo la Turchia
potrà partecipare alla conferenza indetta a San Francisco per il 25
aprile prossimo”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Roma – “Sono rimasto a letto fino all’ora di colazione e ho scritto
il discorsetto che terrò alla conferenza stampa. In verità, ho dovuto
scriverlo e riscriverlo diverse volte. Si tratta infatti di un problema
scabroso. Se do troppo risalto alle concessioni fatte, la cosa può
suscitare in America (per rimbalzo di quello che se ne dirà in Italia)
quella delusione che il dipartimento di Stato non vuole. Se invece uso
toni troppo sfumati, susciterò proprio quella delusione che non voglio
io. Ad ogni modo, mi sono preparato un lungo discorso retorico, come se
dovessi parlare in un comizio, cercando di delineare lo stato dei nostri
rapporti con l’Italia quali si sono sviluppati negli ultimi diciotto
mesi. Così, farò vedere che c’è stato uno sviluppo graduale e potrò
illuminare ogni fase di tale sviluppo nella sua giusta prospettiva.
Spero che la cosa funzioni.
Alle quattro e mezzo sono andato con Stone da Bonomi e da De Gasperi, ai
quali ho illustrato punto per punto il documento che avevo preparato, e
ho dato loro spiegazione puntigliosa dei mutamenti proposti. Ci hanno
fatto alcune domande su dei punti particolari (per esempio: avremmo
consentito loro di avere un cifrario diplomatico e valigie diplomatiche?
Risposta: No!) e ha risposto Stone. Poi ha fatto loro una specie di
riassunto del discorso (da tenere alla stampa), perché ne avessero
conoscenza anticipata. Le concessioni, direi che li hanno accontentati
(anche un po’ allarmati). Tutti coloro che vogliono la libertà,
rimangono poi un po’ sconcertati quando la libertà auspicata viene loro
concessa. Ad ogni modo l’impressione generale è che i due fossero
soddisfatti, e come succede in genere per gli uomini di stirpe latina, i
due hanno dimostrato interesse per l’aspetto teorico e giuridico. Ma noi
siamo soliti a tenere queste cose da parte e preferiamo andare al sodo.
Certo, vorrebbero essere degli “alleati” e non dei “cobelligeranti”, ma
li lascia inquieti il ritiro dei nostri ufficiali locali dalle mansioni
proprie “del governo italiano che governa l’Italia” (1). Quello che
temono è che avverrà un degrado ossia un peggioramento nel livello di
efficienza amministrativa.
Alle cinque e mezzo c’è stata la conferenza stampa che è andata
veramente bene. Anche se ufficialmente non era previsto alcun
comunicato, ho lasciato distribuire copie del mio discorso, che è durato
circa mezz’ora e (questa è la mia impressione) ha fatto colpo. Ma tutto
questo apparteneva alla documentazione destinata a restare. Poi (come in
un dibattito politico) ci sono state le “domande”. Alcune risposte erano
pubblicabili, altre no e ogni volta bisogna specificare accuratamente la
cosa. Uno mi ha chiesto se il mio accenno a “professionisti dello
scandalismo” non riguardasse Herbert Matthews del “The New York Times”,
che era presente. Ho potuto rispondere soltanto che l’accenno riguardava
quanti facevano insinuazioni da me denunciate e cioè che la politica
inglese e americana seguivano vie diverse e che gli inglesi vogliono
tenere gli italiani alla fame a in stato di schiavitù. Come succede in
un comizio politico, alcuni dei presenti se ne sono andati presto e
altri sono invece rimasti a chiaccherare fin verso le sette e mezzo. Mi
devo attendere la reazione (a quello che ho detto), ma nutro speranza
che sarà ottima. La stampa inglese non sarà molto interessata. Quello
che conta (adesso) è la stampa americana”.
…………..
(1) Cioè: quella parte dell’Italia che è sotto il controllo del
governo italiano, da tenere distinta da quelle parti che sono
rispettivamente sotto il controllo di Kesselring e della commissione
alleata.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Colpita ancora Cotignola: 11 i morti.
FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
E’ con in mente l’offensiva di primavera che l’Ordine di Operazioni n° 9
della Bufalo annuncia che il compito assegnato ai suoi reparti è quello
di trattenere il nemico sul fronte, senza consentirne il trasferimento
in altri settori.
Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.
STORIA POSTALE del 24 febbraio
Cartolina postale tedesca
partita oggi dalla Germania e giunta a Milano dopo la sua liberazione
come si può rilevare dal bollo a ponte 8279 che, però, appartiene alla
Station di Siena. A fianco una Vinceremo 0,30 da Bari, con visto ACS
di Bari, per Quattopani (ME).
Lettera semplice da Cefalà Diana (PA) a Montalcino (SI) con fascetta e
bollo a ponte 1047 di Palermo.
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