venerdì 13 aprile 1945
GLI ALLEATI E LA RESISTENZA
Gli Alleati cercano di evitare l’insurrezione armata al Nord. Mark Clark
trasmette oggi da Firenze un avvertimento urgente ai partigiani: “Voi
siete preparati a combattere, ma il momento della vostra concertata
azione non è ancora giunto. Nessuna formazione partigiana foranea deve
spostarsi dalla sua zona operativa senza l’autorizzazione del Comando
supremo alleato”. Simultaneamente, da un paesino a sud di Napoli,
l’ufficiale Alberto Materazzi dell’Ufficio operativo al Quartier
generale delle forze alleate, invia istruzioni alle venticinque squadre
dell’Office of Strategic Services (OSS), già pronte all’azione nei
boschi e nelle montagne: “Conforme a ordini del Quartier generale
alleato è desiderio degli Alleati di catturare vivo Mussolini.
Notificare a questo Quartier generale se è stato catturato e tenerlo
sotto protezione fino all’arrivo delle truppe alleate”.
A poche ore di distanza dal comunicato del generale Clark, da Roma,
il capo dei comunisti, Palmiro Togliatti, telegrafa a Longo: Il
nuovo ordine del generale Clark non è stato emanato con l’accordo del
governo né nostro. Tale ordine del giorno non corrisponde agli interessi
del popolo. E’ nostro interesse vitale che l’armata nazionale e il
popoli si sollevino in un’unica lotta per la distruzione dei
nazifascismi prima della venuta degli Alleati…Scegliete voi stessi il
momento dell’insurrezione!…”.
L’insurrezione armata dovrà avere luogo nonostante le disposizioni degli
Alleati. Luigi Longo dirama immediatamente l’ordine: “Nessun
lasciapassare, nessun ponte d’oro a chi se ne va, ma guerra di sterminio”.
Come patrioti, anche gli altri membri della sinistra vedono la necessità
di dimostrare che non dipendono più dagli Alleati, ma sono loro uguali e
collaboratori. Sandro Pertini commenta: “Non siamo loro servi.
Uccidere Mussolini sarà asserire la nostra indipendenza”.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Roosvelt è morto proprio alla fine della guerra: in questi giorni
infatti la situazione militare della Germania va declinando
paurosamente. Russi e americani stringono dappresso Berlino e le loro
avanguardie distano l’una dall’altra appena 150 chilometri. E’ evidente
il proposito di congiungersi nella capitale del Reich”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Un violentissimo bombardamento (alle 21) distrugge gran parte di
Portomaggiore (FE). Nella notte sul 13, 57 aerei del 208° Group
della RAF attaccano nella zona di Argenta (FE).
FRONTE ITALIANO
Azioni
dei partigiani a sostegno degli alleati.
Vidiciatico (BO) il 13 aprile – In mano alleata dal 1° ottobre
1944.
Nella foto: i partigiani della Divisione Modena ascoltano le
istruzioni per la prossima azione (Linea Gotica).
Attacco ad Alba (CN).
A Modena le formazioni partigiane scatenano la battaglia per le strade
bloccando fin d’ora le principali via di ritirata alle truppe tedesche
impegnate sul fronte.
Praticamente la zona Appennini modenesi – Liguria è già in movimento
prima del dilagare delle forze alleate nella pianura Padana e dello
sfondamento ad Argenta (1).
………..
(1) Che avverrà il 17.
Provincia di Parma – Continuano gli attacchi partigiani nella
valle del Taro.
Nella provincia di Reggio Emilia i tedeschi vengono inchiodati a
Montecagno. Dirottano allora per Villaminozzo, incendiando parecchie
case; infine, per la forte reazione incontrata, si eclissano lasciando
sul terreno un centinaio fra morti e feriti. Perdite dei partigiani: un
morto, sette feriti, tre dispersi. La centrale di Ligonchio è stata
salvata.
Settore Tirrenico
Le batterie tedesche di La Spezia sottopongono Carrara e Massa a un
potente e disastroso cannoneggiamento. Le truppe alleate entrano
in Avenza, Castelpoggio e Sorgnano in provincia di Apuania (Massa).
Settore Centrale
Il Comando della V Armata USA è costretto a rimandare ulteriormente gli
sviluppi della sua offensiva a causa del persistere delle condizioni
atmosferiche sfavorevoli.
Le truppe alleate entrano in Bubano, Il Castello, Linaro, Maglio,
Pieve di Sant’Andrea, Sassatelli e Spezzate Sassatelli in provincia
di Bologna.
Settore Adriatico
Inizia la battaglia di Argenta – Il XIII Corpo e i polacchi
espandono la testa di ponte oltre il fiume Santerno, attraversano il
Sillaro e si spingono combattendo verso Bologna. Distruzione di Roncale.
Le truppe alleate entrano in Chiesanuova, La Frascata, La
Turchia, Lavezzola e Villa Serraglio in provincia di Ravenna.
STORIA POSTALE del 13 aprile
Due diversi completamenti
di tariffa su una cartolina postale da 0,25: quella di sinistra è un
raro uso di cartolina Imperiale, quella a destra è una VINCEREMO.
Rara lettera
per gli USA con un completamento di affrancatura con uso di un
segnatasse da 1,00 e un piego manoscritti regolarmente affrancata 2,40.
Raro
uso in Luogotenenza di cartolina postale 0,75 Imperiale per la Svizzera.
Censura 0046 Military Censorship Civil Mail.
Lettera semplice da Enna a Roma con due coppie del 0,50 Imperiale PM e
un piego manoscritti affrancato 4,60 anziché 4,80 e tassato in arrivo di
0,40 con una quartina di 0,10 Imperiale usati come segnatasse
sabato 14 aprile 1945
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Wolff informa riservatamente Borghese, comandante della indipendente
X Mas, che le truppe tedesche si ritireranno quanto prima e chiede che
la Decima non le ostacoli. Borghese accetta ma pone delle condizioni: i
tedeschi devono rinunziare alla distruzione di impianti industriali a
Torino e Milano e dei porti di Genova, Trieste e Venezia. Trova in Wolff
la massima disponibilità perché non sa che il generale ha già dato
disposizioni in tal senso proprio a seguito delle trattative di resa che
Borghese ignora.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Ore tristi per i sovrani! I giornali della sera a Roma portano la
notizia che in un campo di concentramento tedesco, in seguito a
bombardamento aereo, sarebbe stata gravemente ferita , e successivamente
deceduta, S.A.R. la Principessa Mafalda. Me ne ha informato
telefonicamente il generale Infante per incarico di S.A.R. il Principe
di Piemonte, affinché i Sovrani ne fossero preavvisati e non leggessero
la tremenda notizia sui giornali. D’altra parte Infante non attribuisce
alla notizia un serio fondamento. Ne parlo al Re il quale come sempre,
con la sua grande forza di volontà, non lascia trapelare alcun
turbamento: continua a parlare con me e con De Buzzeccarini e soltanto
dopo un quarto d’ora si avvia al piano superiore. Evidentemente è andato
a parlarne subito con la Regina perché ella mi ha subito mandato a
chiamare per conoscere l’esatto tono della comunicazione fattami da
Infante. E’ molto allarmata e grandemente depressa. Tanto il Re che io
cerchiamo di infonderle speranze che, in realtà esistono poiché più di
una volta sono state divulgate notizie del genere sul conto dei membri
della Famiglia Reale che sono poi risultate inventate di sana pianta.
Più tardi la regina ha telefonato personalmente al figlio per avere
ulteriori possibili notizie”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “Ieri abbiamo avuto notizia che il presidente Roosvelt è
morto. E’ chiaro che avevo sentito che la sua salute era andata
peggiorando e tutti se ne sono accorti a Yalta. Inoltre, la
pubblicazione di una foto del presidente con Churchill e Stalin aveva
fatto una grande impressione, dato che si vedeva benissimo quanto il
presidente fosse debole e smagrito. E’ però vero che la sua morte
improvvisa ha causato un grande e doloroso stupore: è scomparso un
grandissimo capo sia per gli Stati Uniti sia per la Gran Bretagna. (…)”
FRONTE ITALIANO
Azioni dei partigiani a sostegno degli alleati
Provincia di Parma – Continuano gli attacchi partigiani nella
valle del Taro.
Settore Tirrenico
Il IV Corpo attacca. Le truppe alleate entrano in Fontia e
Fossola in provincia di Apuania (Massa).
Settore Centrale
Alla
fine, dopo vari ritardi dovuti al maltempo, la V Armata può lanciare le
sue unità nell’offensiva finale contro le truppe tedesche in Italia,
costituite, nel settore americano, dal XIV Corpo corazzato della XIV
Armata di Lemelsen. Questo giorno rappresenta il preludio del gran
finale dell’ultima battaglia in Italia e la fine delle forze
nazifasciste. Il piano della V Armata prevede uno sfasamento nel tempo
tra l’attacco del IV° Corpo e quello del II°. L’azione deve avere una
durata decrescente da ovest verso est per consentire al IV Corpo di
portarsi alla stessa altezza del II; entrambi i corpi dovranno poi
procedere affiancati verso la Pianura Padana e portarsi alla stessa
altezza del gruppo da combattimento italiano Legnano; successivamente
tutte le unità del II Corpo procederanno alla conquista di Bologna. I
tedeschi rispondono con lo spostamento della 1^ divisione paracadutisti
e della 29^ corazzata. Ai colpi degli “shrapnhels” tedeschi si uniscono
quelli dei pezzi da 20 mm su Baccanello e dei “nebelwefer” a Cà del
Vento e Cà Volpiere, ove vigilano i fanti del 68° rgt. fanteria
Legnano.
A queste azioni , gli alleati rispondono con massicci concentramenti di
artiglieria e di mortai, che sconvolgono il terreno conteso. La “terra
di nessuno” è ridotta a pochi metri. La 10^ divisione da montagna compie
buoni progressi (vedi cartina).
Le truppe alleate entrano in Cantalupo Selice, Dozza, Fiuno,
Imola (i Polacchi), Pera, Piratello, Ponte Santo, San Martino in
Pedriolo, Tombe e Vidiuno in provincia di Bologna e in Montese
(MO).
Settore Adriatico
Prosegue la battaglia intorno ad Argenta (vedi cartina)
STORIA POSTALE del 14 aprile
Lettera espressa regolarmente affrancata 7,00 e una cartolina 0,30
VINCEREMO usata come Ricevuta di Ritorno.
domenica 15 aprile 1945
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Incontro a Lucerna fra Husmann, Waibel e Zimmer con Barnes,
collaboratore di Dulles che, con Von Gaevernitz che si è dovuto recare
in Francia. Zimmer ha con se una lettera di Wolff per Dulles nella quale
esprime le condoglianze per la morte di Roosvelt e dichiara di non poter
prevedere le conseguenze al corso degli avvenimenti in seguito a tale
morte. In ogni modo si può contare su di lui per il mantenimento delle
proprie promesse. Molto preoccupato per gli ostacoli che ancora
impediscono una rapida conclusione della resa, Wolff dichiara che sta
cercando, con ogni mezzo, di accelerare l’azione. Avverte anche i
negoziatori che la linea di confine tra il gruppo d’armata C e il gruppo
F (colonnello generale Lohr), contro il quale stanno combattendo
accanitamente i partigiani jugoslavi, ora è stata spostata sull’Isonzo;
così l’intera zona d’operazioni “Adriatico” non rientra più nel settore
affidato a Vietinghoff e quindi, eventualmente non coinvolto nel cessate
il fuoco a seguito della resa del gruppo di armate C.
Wolff, pertanto, consiglia uno sbarco nella zona tra l’Isonzo e Pola; lo
sbarco, così pensa Wolff, separerebbe i due gruppi d’armata, perciò in
pratica il pericolo di un intervento dell’OKW in caso di capitolazione
sarebbe scongiurato. Spera, contemporaneamente, che in questo modo il
gruppo d’armata C non avrà sul proprio fianco est i Russi, nel momento
che dovrà abbandonare la zona d’operazioni “Adriatico”. Il risultato più
importante di uno sbarco alleato tra l’Isonzo e Pola, tuttavia, sarebbe
a suo parere quello di rendere ancora più autonomo dal Reich il gruppo
d’armata C, circostanza, questa, che dovrebbe rafforzare in von
Vietinghoff la decisione di capitolare.
Mentre il generale era a Fasano, Himmler gli ha telefonato ordinandogli
di andare al quartier generale del Fuhrer. Wolff gli ha risposto che la
sua presenza a Fasano è indispensabile e che gli avrebbe inviato un
corriere speciale; infatti gli ha scritto una lunga lettera, e un
corriere, partito con l’aereo, l’ha recapitata a Himmler. Parrilli ha
aspettato a Fasano per sapere se il corriere era stato ricevuto da
Himmler; quando è giunta la notizia che l’arrivo a Berlino è stato
regolare, ha lasciato Fasano convinto che tutto fosse sulla buona
strada, anche perché Wolff gli ha dichiarato che per nessun motivo si
sarebbe recato da Himmler. Wolff, nella lettera, ha comunicato al suo
superiore di avere un buon canale di comunicazione con gli Alleati, e
gli ha consigliato di venire. Qualora Himmler venisse a Fasano e creasse
delle difficoltà, Wolff è deciso ad arrestarlo, ma in nessun caso andrà
egli stesso da lui.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Roma - “(…) Alle quattro è venuto a trovarmi l’ammiraglio Stone
(commissario capo). E’ rimasto da me un’ora circa e abbiamo passato in
rassegna molte faccende italiane: dalla produzione di canapa all’eterna
questione dei partigiani del Nord – Italia. Il vero nodo per quel che
riguarda l’Italia Settentrionale consiste nel numero di fattori di cui
non abbiamo conoscenza certa. Se sapessimo che i tedeschi intendono
battersi contendendo ogni centimetro oppure finiscono per arrendersi in
massa, sarebbe molto più facile per noi predisporre dei piani. Il mio
parere è che succederà qualcosa che sta a mezzo delle due ipotesi ora
formulate e cioè i tedeschi e le forze fasciste italiane potrebbero
frammentarsi in due o più gruppi e gradualmente essere ridotte ad una
situazione in cui il nerbo più duro di dette forze vorrà resistere ad
oltranza per un certo tempo e poi finirà per cedere. Ma non possiamo
esserne certi. E’ quanto mai probabile che se i tedeschi decidono di
combattere fino all’ultimo, sarà impossibile farla finita senza
concedere ulteriori forze al feldmaresciallo Alexander. Per il momento
si prova ad ingaggiare la battaglia finale senza forze sufficienti, ma
con il buon uso tattico della sua soverchiante aviazione e contando
sulla superiorità nell’artiglieria e nelle munizioni, Alex può anche
farcela. Sarebbe, tuttavia, un’impresa oltremodo notevole e noi
dobbiamo, invece, essere pronti ad una soluzione che verrà solo più
avanti nel tempo.
Tutti questi elementi di incertezza rendono arduo approntare un piano
preciso sia sulle forze “irregolari” (partigiani) sia sulla linea
politica da seguire.
Inoltre, ci siamo creati da noi stessi altre difficoltà col fatto che
nel quartier generale alleato e nella commissione alleata c’è troppa
gente di diversa “estrazione”: si tratta di persone che sono state
chiamate a far parte di due organismi e che devono essere consultate, ma
che vedono il problema da punti di vista molto diversi. Mi sono messo a
scrivere un abbozzo di documento, esponendo le questioni che richiedono
da noi una risposta e farò in modo che il capo di stato maggiore
richieda un documento obiettivo in cui siano illustrati con chiarezza i
piani approntati per far fronte ad eventualità diverse. E deve essere
anche chiaro fino a che punto tali piani non siano in contrasto gli uni
con gli altri e in quale misura hanno ricevuto l’approvazione finale del
SACMED. (…)”.
FRONTE ITALIANO
Azioni dei partigiani a sostegno degli alleati
Piemonte, le brigate garibaldine del Monferrato, al comando di
“Barbato” liberano Chieri e si portano a pochi chilometri da Torino.
Nella zona a ovest della città sono concentrate due divisioni tedesche,
la 5^ e la 34^, circa 35000 uomini agli ordini del generale Schlemmer, e
in città i presidi tedeschi e fascisti sono asserragliati in edifici
trasformati in vere e proprie fortezze.
Provincia di Parma – Continuano gli attacchi partigiani nella
valle del Taro.
Settore Tirrenico
Fronte del Serchio – Mentre si sono svolti i violenti attacchi
alleati alle posizioni tedesche sul litorale Versiliese – Apuano, questo
settore si è mantenuto relativamente tranquillo. C’è stato solo un più
intenso tiro di cannoni e un certo numero di incursioni aeree americane
volte chiaramente ad impedire spostamenti di reparti nemici verso altri
settori.
Le
truppe alleate entrano in Cesano, Marinella di Sarzana e Ortonovo
in provincia di La Spezia.
Settore Centrale
Nella notte sul 15 il fuoco alleato è di particolare durezza. Solo nel
settore del II Corpo vengono sparati 80000 colpi di artilieria. La
statale 65 (la Firenze – Bologna), nella zona di Pianoro, presenta
l’aspetto di una zona vulcanica. Mentre il IV Corpo procede nei settori
di Suzzano e di Vergato, nella notte sul 16 il II Corpo lancia l’attacco
in direzione di Bologna, a est della statale 64, dopo un nuovo intenso
bombardamento aereo. Partecipa all’attacco anche il gruppo da
combattimento Legnano. Nelle retrovie il movimento è di intensità
incredibile. Nella cartina la odierna posizione della linea del fuoco.
Le truppe alleate entrano in Casola Canina, Pizzo Gerrino, Sasso
Morelli e Toscanella in provincia di Bologna.
Settore Adriatico
Le truppe in ritirata fanno saltare il ponte della ferrovia che unisce
Fiume a Sussak.
STORIA POSTALE del 15 aprile
Non reperito alcun documento postale bollato dalle Poste in data odierna
lunedì 16 aprile 1945
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Oggi è un giorno nero per i mediatori svizzeri, e non soltanto perché la
V Armata ha iniziato la grande offensiva, facendo sfumare l’ultima
possibilità di impedire la lotta cruenta.
Alle 7 del mattino, Parrilli, tornato a Milano, è stato svegliato da una
telefonata: gli viene annunciato che alle 8 un’auto passerà a prelevarlo
per portarlo al quartier generale di Fasano. Appena giuntovi, Parrilli,
viene ricevuto da Wenner il quale gli comunica che ieri, poco dopo la
sua partenza, Himmler durante la notte ha telefonato tre volte,
insistendo perché Wolff partisse immediatamente in volo per Berlino:
proprio perché aveva dichiarato di avere questo canale di comunicazione
con gli Alleati, Himmler e Hitler vogliono parlargli assolutamente. Dopo
avere analizzata a fondo la situazione con lo stesso Wenner, Wolff ha
deciso di partire di primo mattino per Monaco con un Fieseler – Storch;
di qui, con un bombardiere, è volato a Berlino. Ha promesso di
trasmettere regolarmente notizie a Fasano, stabilendo un sistema segreto
per indicare se, al telefono, poteva parlare senza costrizioni: ogni
volta inserirà nel discorso, in questo caso, la formula 2x2=4. Zimmer,
rimasto al posto tedesco di Ponte Chiasso, è pronto a telefonare di
tanto in tanto a Fasano per poi riferire le notizie, via via che
arriveranno, agli amici svizzeri. Wenner ha anche consegnato a Parrilli
il testamento lasciatogli da Wolff. La notizia ha lasciato Parrilli come
annichilito e recatosi subito in Svizzera porta le cattive notizie a
Husmann e Waibel. L’intera azione è messa in pericolo Come si può
spiegare questo passo rischioso di Wolff? Parrilli da un resoconto
dettagliato degli avvenimenti delle ultime ore.
La sera avviene un incontro Parrilli, Husmann, Waibel con Dulles, Von
Gaevernitz (rientrati dalla Francia) e Barns. Così Parrilli mette al
corrente Dulles degli ultimi avvenimenti: “Le porto cattive notizie,
Wolff è a Berlino”. Ora non resta che aspettare per valutare lo
sviluppo, ora così incerto, degli eventi. Seguono ore stressanti di
attesa. Si teme possa scattare un’azione di Himmler. Se Himmler ha
saputo delle trattative sono da aspettarsi misure per arrestare in
Italia tutte le persone interessate.
Qualcuno inizia ad irritarsi sul conto di Wolff, tacciandolo di
incostanza e di imprudenza. Waibel ne prende le difese: nessuno conosce
Himmler meglio di Wolff, che ha lavorato molto tempo nella sua ristretta
equipe e indubbiamente gode della simpatia del Reichfuhrer delle SS. Con
il viaggio a Berlino, Wolff ha messo in gioco la propria vita; un uomo
come lui non può averlo fatto alla leggera e, pertanto, i mediatori, dal
rifugio sicuro, non hanno motivo di rimproverarlo. Devono, invece, stare
calmi e aspettare.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Nessuna notizia rassicurante sulla sorte della Principessa Mafalda:
anzi giornali e radio divulgano altri particolari che cerchiamo di non
far giungere fino a Sua Maestà la Regina.
Il trasferimento a Napoli viene deciso per il 26 aprile”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Roma – “Alle nove, ho visto il signor (Pietro) Longhi (presidente
super partes del CLNAI che sta a Milano. E’ un banchiere; grasso,
gioviale, amabile. Ha studiato alla London University e mi è sembrato un
uomo di buon senso e di forti sentimenti patriottici, che non si dà
delle arie come è usuale negli italiani, ed è anzi privo di quelle
capitali caratteristiche italiane che sono la boria, il parlare a
vanvera e la vanità arrogante. Sta di fatto che mi ha fatto una buona
impressione. Insomma (anche se non del tutto) pare un inglese. Non mi ha
nascosto i suoi timori. Ma ha reputato che la cosa migliore sia far buon
viso alla situazione e cercare piuttosto di moderare che di scartare
l’estrema sinistra. Ad ogni modo, i comunisti preferirebbero liberarsi
di lui. Mi ha poi dato alcuni utili consigli circa la linea da tenere se
vogliamo, a liberazione avvenuta, trovare come intenderci con i
“partigiani”. Il problema principale – al solito! – sarà il loro
disarmo. Longhi non intende continuare a stare in politica, ma vuole
tornare ai suoi affari. Peccato! E gliel’ho anche detto. Dopo che se ne
è andato, ho avuto un colloquio, per mia iniziativa, con diversi
esponenti della commissione alleata. Stiamo facendo progressi, ma molto
resta da fare. Mia intenzione è quella di aumentare il numero delle
ditte italiane impiegate: da quattro attuali ad almeno dodici. (…)”.
FRONTE ITALIANO
Azioni dei partigiani a sostegno degli alleati
Provincia di Parma – Continuano gli attacchi partigiani nella
valle del Taro.
Settore Tirrenico
Entra in agitazione anche il fronte del Serchio (Garfagnana). Un vivace
fuoco di cannoni e di mortai viene indirizzato sulle posizioni
americane, allo scopo di ritardarne l’attacco e a protezione della
manovra di sganciamento ormai in atto. I fanti negri del 370° possono
occupare Flattone.
Le truppe alleate entrano in Nicola (SP).
Settore Centrale
La muraglia difensiva tedesca comincia a risentire dei colpi degli
alleati. La 6^ divisione corazzata sudafricana avanza sulla destra del
fiume Reno e i suoi carri conquistano Monte Sole. Nella traccia creata
di fresco si precipitano la 91^ e la 34^ divisioni americane.
Le truppe alleate entrano in Fantuzza, Giardino, Portonovo, Sesto
Imolese, Trentola, Vergato e Buda in provincia di Bologna.
Settore Adriatico
Continua l’offensiva verso la pianura padana. Le truppe alleate
entrano in Campotto (RA).
STORIA POSTALE del 16 aprile
Cartolina postale VINCEREMO 0,30 regolarmente affrancata 1,20 e
cartolina postale 0,60 Re paglierino raccomandata da Roma a Firenze
Lettera semplice inviata da Compagnatico (GR)a un internato civile di
Padula con bollo censura U. S. Army P/W Examiner e una cartolina di
Avviso Ricevimento per l’ospedale S. Maria Nuova di Firenze regolarmente
affrancata 2,00
Una raccomandata 7,00 da Pescara a Portici (NA) e una lettera Via Aerea
da Iglesias (CA) a Roma con bollo di visti censura ACS di Cagliari.
|