martedì 17 aprile 1945
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Wolff viene ricevuto da Himmler con il quale ha un primo colloquio. Più
tardi si unisce ai due Kaltenbrunner. Himmler da l’impressione di
spossatezza e di completo abbattimento, sembra essere convinto
dell’inutilità disperata della lotta. Wolff riesce a descrivere la presa
di contatto in Svizzera come una necessità nell’interesse del Reich,
quindi persuaderlo che, se i Tedeschi capitolano con gli Americani e con
gli Inglesi, questi si uniranno a loro nella lotta contro i Russi.
Himmler dice a Wolff che la sua lettera è stata bruciata perché
compromettente. Con l’arrivo di Kaltenbrunner il colloquio prende una
piega seria e si trasforma in un chiarissimo interrogatorio.
Kaltenbrunner si è portato un voluminoso dossier sul conto di Wolff e
sembra essere straordinariamente bene informato. Wolff non accetta il
tono accusatorio di Kaltenbrunner e gli dice che, se gli vogliono
attribuire motivazioni infami, allora bisogna dargli subito la
pallottola prevista in questi casi; su tale base non avrebbe proseguito
più la discussione. Se invece si vuole discutere razionalmente, ci si
sarebbe arrivati a convincere che i contatti da lui presi in Svizzera
possono essere utili al Reich, perché solo in questo modo si può
ottenere una separazione degli Alleati dai Russi. Kaltenbrunner, che ora
sembra meno aggressivo, insiste affinché Wolff ripeta questa sua
esposizione sui suoi contati in Svizzera davanti a Hitler, perché si
ritiene obbligato ad informare il Fuhrer di ciò che sa sul conto di
Wolff. Himmler, che inizialmente dichiara di voler andare anche lui
all’incontro con Hitler, lascerà poi che i due vadano da soli. I
colloqui sono durati ben 11 ore.
Arriva ai mediatori svizzeri la prima comunicazione da Fasano sul
viaggio di Wolff a Berlino, da Himmler: “Il generale Wolff è partito
da Praga in auto per Berlino; è arrivato il 16 aprile alle 22, com’è
vero che 2 per 2 fa 4. Il colloquio con il Reichfuhrer delle SS è andato
bene”. I mediatori svizzeri tirano un sospiro di sollievo.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Sembra che le operazioni per la presa di Berlino abbiano avuto una
battuta d’arresto. In Italia l’offensiva, ufficialmente annunciata,
prosegue ma non con ritmo travolgente: sembra che il primo obiettivo sia
la conquista di Bologna a cui gli alleati si avvicinano faticosamente”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Nuovo bombardamento su Portomaggiore (FE). Nella notte sul 17,
87 aerei del 208° Group della RAF attaccano obiettivi non precisati di
Casalecchio (Bologna).
FRONTE ITALIANO
Settore
Tirrenico
E’ cessato il fuoco tedesco e agli alleati appare chiaro che gli scontri
di pattuglie sono soltanto un’azione di retroguardia. Infatti la
Divisione Italia è adesso costretta ad accelerare le operazioni di
ritirata per una minaccia di isolamento che si va delineando a suo
danno. Alla precaria saldatura con la 148^ in ripiegamento si somma
infatti una frattura sul suo fianco sinistro, dovuta all’arretramento
della 232^ Divisione tedesca fino ad ora schierata sull’Appennino
modenese. Nel corso della notte, alcuni alpini della 14^ compagnia dell’Intra
fanno saltare un tratto della via d’Arni e Levigliani e la 10^ abbandona
Campagrina. La 92^ divisione punta verso Sarzana (SP).
Le truppe alleate entrano in Marina di Carrara (AU).
Settore Centrale
Continua il martellamento alleato contro la muraglia difensiva tedesca
che comincia ad incrinarsi. Dopo che una divisione corazzata è entrata
in Vergato e i brasiliani hanno conquistato Montese, la 10^ divisione da
montagna prende d’assalto Rocca di Roffeno, un picco nudo e brullo, che
domina la strada fra Vergato e Bazzano. Il gruppo da combattimento
Friuli raggiunge e conquista Castel San Pietro. Il IV Corpo raggiunge i
monti Ferra e Moscoso.
Nella
foto: Traversa (FI), il principe Umberto ispeziona le truppe del 310°
Quartermaster Service Corp (Servizio logistico formato da soldati
italiani) il 17 aprile. La località è in mano alleata dal 23 settembre
1944.
Provincia di Parma – Continuano gli attacchi partigiani nella valle
del Taro.
Le truppe alleate entrano anche in Castel Guelfo, Collina,
Crocetta, Ganzanico, Granare, La Palazza, Medicina, Pianta, Poggio
Piccolo, San Martino e Tolé in provincia di Bologna.
Settore Adriatico
Il II corpo polacco avanza a ovest di Medicina mentre il XIII
raggiunge il fiume Gaiana.
Le truppe alleate entrano in Argenta (FE). Nella foto una
pattuglia della VIII Armata avanza a fatica tra le macerie di Argenta
per snidare gli ultimi nuclei di resistenza tedeschi.
STORIA POSTALE del 17 aprile
Lettera semplice regolarmente affrancata 2,00 con due coppie del 0,50
Lupa di Bari da Taranto a Gallipoli (LE) censurata con fascetta, bollo
Taranto e bollo a ponte 2457 della Station di Taranto.
Una cartolina postale VINCEREMO 0,30 con valori aggiunti per tariffa
raccomandata 3,60 (1,20 cartolina + 2,40 di raccomandazione aperta) da
Roma a Pescaraa con bollo ACS di Roma; a fianco cartolina privata da
Avezzano (AQ) a Roma, non censurata
mercoledì 18 aprile 1945
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Ore 4,30 del mattino - Wolff incontra Hitler a Berlino, nel suo bunker,
presente Kaltenbrunner, e riferisce che, conformemente al desiderio
espresso dal Fuhrer in gennaio, aveva stabilito un contatto con gli
alleati allo scopo di separarli dai russi. Una capitolazione in
occidente avrebbe reso possibile proseguire la guerra contro l’Unione
Sovietica. Hitler dichiara che qualunque capitolazione è fuori
discussione e impartisce a Wolff direttive generali per la difesa del
territorio italiano. Hitler è convinto che contro i russi si potrà
resistere ancora due mesi. Anche il fronte italiano deve essere tenuto
per questo stesso periodo: in questi due mesi decisivi della guerra,
secondo Hitler, si verificherà al rotture dell’alleanza tra i Russi e
gli Angloamericani. Lui, a quel punto, si unirà a quella delle due parti
che gli si rivolgerà per prima, per lottare con questa contro l’altra.
Infine Hitler esorta Wolff a mettere von Vietinghoff con le spalle al
muro e a strigliarlo vigorosamente perché conduca meglio la difesa in
Altitalia. Wolff ne deduce che si affacci la possibilità che von
Vietinghoff venga presto sostituito come comandante in capo.
Arrivano in Svizzera altri due messaggi da Fasano sul viaggio di Wolff a
Berlino: “Mercoledì alle 5 di mattina incontro col Fuhrer, quindi
immediata partenza in aereo per Fasano” e “Colloquio finale col Fuhrer
questo pomeriggio, subito dopo partenza in aereo 2x2=4”.
DALLA LUOGOTENENZA: ATTIVITA’ DEI PARTITI
I rappresentanti dei movimenti giovanili socialista e comunista chiedono
il voto a 18 anni.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Violento bombardamento a tappeto su Vignola.
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: DEI GRUPPI DA COMBATTIMENTO
Il Governo prende dei provvedimenti per il pronto reimpiego dei
partigiani.
FRONTE ITALIANO
Azioni dei partigiani
In Piemonte e in Veneto si accendono i primi combattimenti
fra le forze della resistenza e i tedeschi in ripiegamento. Si svolge
oggi la seconda battaglia di Alba (AL), in cui le formazioni occupano
gran parte della città ma poi sono costrette a ritirarsi. Nal Veneto
comincia la “battaglia dei presidi” cioè l’espugnazione dei presidi
disseminati dal nemico in tutta la regione, a guardia delle sue vie di
comunicazione con la Germania.
Provincia di Parma – Continuano gli attacchi partigiani nella
valle del Taro. La LXXVIII^ brigata SAP , al comando di Annibale
Ballerini (“Bongiorno”), opera già a nord della via Emilia in pianura e
oggi investe Fontanellato.
A Torino e a Milano scatta lo sciopero generale
insurrezionale proclamato dai CLN regionali.
Settore Tirrenico
Gli americani cessano anche sul Serchio il consueto programma di
pattugliamenti, in vista del balzo in avanti ormai imminente. Diverse
postazioni avversarie possono venire occupate fino alla linea
Grottorotondo – Perpoli – Palleroso – Monte della Stella.
A sera il fronte del Serchio può considerarsi rotto.
Le truppe alleate entrano in Palleroso (LU).
Settore Centrale
Sotto il martellamento alleato la muraglia difensiva tedesca ha
cominciato a sgretolarsi, cominciano ad aprirsi delle brecce che di ora
in ora si fanno più ampie. Raggiungendo la zona Sulmonte – San Chierlo,
la 10^ divisione da montagna del IV Corpo cattura circa 3000 uomini del
XIV Corpo corazzato tedesco.
Le truppe alleate entrano in Forno della Gaiana, Gaiana, Gallo,
Magione, Ponte Stoppino, San Lorenzo, San Nicolò, San Prospero,
Varignana e Villa Fontana in provincia di Bologna.
Settore Adriatico
Nella zona di Argenta, dove la 6^ divisione corazzata sud –
africana sta irrompendo nella “breccia”, vengono respinti alcuni
contrattacchi tedeschi.. La divisione è anche seriamente impegnata nella
zona a sudovest di Bologna. All’azione partecipa il gruppo da
combattimento italiano Cremona
Le truppe alleate entrano in Bando (FE).
STORIA POSTALE del 18 aprile
Un piego comunale da Macerata a Porto Civitanova regolarmente affrancato
1,00 a tariffa ridotta fra sindaci con una quartina del 0,25 Imperiale.
A fianco una cartolina militare in franchigia dalla PM 3800 ma usato per
posta civile e dichiarato da tassare, da Roma a Messina, ma non tassato;
ACS di Roma.
Del documento di sinistra, il perito Biondi nel suo certificato datato
1993 scrisse: Ho esaminato la busta recuperata, affrancata con tre pezzi
del 2,00 aereo espresso, in tariffa di raccomandata nel distretto 1,00 +
5,00, da San Giovanni S. a Cagliari del 18 aprile 1945 – sul datario vi
è 1944 errore sull’anno. Si tratta di una vera rarità per la presenza
del 2,00 aeroespresso.
A fianco una lettera espressa (espresso scritto a macchina parzialmente
coperto dal valore da 5,00) da Teramo a Pineto (TE); affrancatura
d’emergenza per la presenza del 2,00 Pacchi usato come ordinario, non
censurata.
Una raccomandata espressa da Trapani a Roma regolarmente affrancata
12,00 (2,00 lettera fuori distretto + 5,00 di raccomandazione + 5,00 di
espresso) con una quartina dell’1,75 sovrastampato 2,50 e un 2,00
Imperiale. A fianco una raccomandata 7,00 da Miglionico (MT) a Matera.
Una raccomandata espressa da Trapani a Roma regolarmente affrancata
12,00 (2,00 lettera fuori distretto + 5,00 di raccomandazione + 5,00 di
espresso) con una quartina dell’1,25 Espresso Imperiale, un raro 5,00
Imperiale e un 2,00. A fianco una raccomandata 7,00 da Reggio Calabria a
Roma con una striscia di quattro dell’1,25 Imperiale sovrastampato PM.
Ancora un piego comunale da Sant’Elpidio a Mare (AP) a Torre di San
Patrizio, regolarmente affrancato 1,00 con la presenza del 0,50 Roma. A
fianco una lettera semplice affrancata 2,00 con una combinazione
piuttosto.
giovedì 19 aprile 1945
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Nel corso della giornata giunge da Fasano l’ultimo messaggio in Svizzera
sul viaggio di Wolff a Berlino: “Di
nuovo
in Italia. Faccio l’ultima tappa in auto”. All’arrivo di questo
messaggio Parrilli e Zimmer partono per Milano, supponendo che Wolff li
vorrà convocare subito al proprio quartier generale. Cosa che avverrà
domani.
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: DEI GRUPPI DA COMBATTIMENTO
Nella foto: paracadutisti della “Nembo” pronti a lanciarsi oltre le
linee tedesche per aprire la strada all’offensiva alleata.
STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Vengono emanate le direttive del comando della V Armata USA per il
proseguimento dell’offensiva verso il Po: il piano prevede l’avanzata
della 92^ divisione in direzione della Spezia, del IV Corpo verso il
Panaro e successivamente oltre il Po tra Ostiglia e Borgoforte, e infine
del II^ Corpoin direzione di Bologna con l’attraversamento del Po tra
Ostiglia e Sermide.
FRONTE ITALIANO
Azioni dei partigiani
In Piemonte e in Veneto si accendono i primi combattimenti fra le forze
della resistenza e i tedeschi in ripiegamento. Si svolge oggi la seconda
battaglia di Alba (AL), in cui le formazioni occupano gran parte della
città ma poi sono costrette a ritirarsi. Nal Veneto comincia la
“battaglia dei presidi” cioè l’espugnazione dei presidi disseminati dal
nemico in tutta la regione, a guardia delle sue vie di comunicazione con
la Germania.
Provincia di Parma – Continuano gli attacchi partigiani nella valle del
Taro. La LXXVIII^ brigata SAP , al comando di Annibale Ballerini (“Bongiorno”),
opera già a nord della via Emilia in pianura e oggi investe Fontanellato.
A Torino e a Milano scatta lo sciopero generale insurrezionale
proclamato dai CLN regionali.
Settore Tirrenico
L’artiglieria terrestre americana, che dall’11 si è portata a tiro per
controbattere i micidiali pezzi tedeschi della Punta Bianca e tutti i 36
semoventi da 76 mm. del 679° battaglione cacciacarri sono stati
impiegati per neutralizzarli. In sei giorni questi pezzi hanno sparato
qualcosa come 11.066 colpi e in loro aiuto è entrato in azione anche un
obice da 203 mm.. Da oggi una parte dei suoi cannoni è finalmente
ridotta al silenzio.
Pattuglie del II/370° mettono piede sulle Cervaiole e sull’Altissimo.
Sono passati sette mesi da quando le truppe alleate entrarono in
Pietrasanta.
Nel pomeriggio, in Garfagnana, si sganciano gli ultimi reparti ancora in
linea della Divisione Italia e del 286° reggimento della 148^ divisione
tedesca. Gli americani spingono avanti pattuglie in ricognizione e un
plotone lungo il Serchio in direzione di Castelnuovo. Tra ieri e oggi,
incontrastati, i guastatori tedeschi fanno saltare i ponti di
Castelnuovo, Campia, Cesarana, Castiglione, Pontecci Dezza, Fariola e il
viadotto ferroviario di Villetta.
Le truppe alleate entrano in Perpoli e Vergemoli in provincia di Lucca.
Settore Centrale
Truscott si prepara all’attacco finale lasciando Bologna di lato.
Nella notte sul 20, il IX reparto d’assalto deve dare il cambio all’ala
destra della 34^ divisione americana appoggiato dal IV Gruppo dell’11°
artiglieria. Alle 21,30 il Comando del II Corpo emana ordini a tutte le
divisioni: “Debbono avanzare questa notte e continuare anche domani. Non
vi deve essere sosta in questa spinta”. Intanto, approfittando delle ore
notturne, il nemico rompe il contatto.
Le truppe alleate entrano in Casalecchio dei Conti (gruppo da
combattimento Friuli), Castel dei Britti, La Valletta, La Vallona,
Maggio, Marmorta, Osteria Grande, Ozzoni dell’Emilia, Quaderna, San
Pietro, Santa Croce di Marmorta, Santa Varignana, Sant’Andrea, Sant’Antonio
Bassa Quaderna e Setteponti in provincia di Bologna.
Settore Adriatico
Continua l’offensiva verso la pianura padana. Le truppe alleate entrano
in Boccaleone (FE).
STORIA POSTALE del 19 aprile
Una cartolina dal Comune
di Subbiano (AR) a Pieve Santo Stefano con visto censura ACS di Arezzo
e una cartolina dalla provincia di Foggia a Ente in Roma regolarmente
affrancata 1,20 che presenta tre valori da 0,30 Imperiale con il
gemello Roma.
Lettera raccomandata da
Cerignola (FG) a Montrano (BA) regolarmente affrancata 7,00 con un
raro 5,00 Imperiale e un 2,00 Imperiale, censurata con fascetta e
bollo a ponte 2662 della Station di Brindisi; a fianco un biglietto
postale da 0,50 Imperiale con tre 0,50 Miti PM, non censurata.
venerdì 20 aprile 1945
STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA IN ITALIA
Von Vietinghoff, resosi conto di non avere altra alternativa che
di ritirarsi sul Po’, decide in tal senso e ordina la ritirata, checché
possa dire il Fuhrer che già gli aveva ordinato di resistere. Van
Vietinghoff sa anche che è ormai troppo tardi, ma ha deciso di fare del
suo meglio per trarre in salvo la maggior parte possibile del suo Gruppo
di Armate. In un’ultima comunicazione a Hitler, con la quale gli
riferisce la sua decisione, egli dichiara:
“Mio Fuhrer!
Indotto dalla mia incrollabile volontà di tenere il fronte italiano in
qualsiasi circostanza e di eseguire i suoi ordini sino all’ultimo, io le
comunico, mio Fuhrer, che quale risultato delle pesanti perdite subite
in battaglia, le forze del settore operativo italiano sono prostrate a
tal punto che, se persisteremo ad adottare una difesa statica, sarà
probabilmente impossibile impedire, nonostante l’eroica resistenza e la
determinazione di ufficiali e soldati, uno sfondamento nemico attraverso
le valli di Comacchio, a Bologna e a La Spezia. Tutte le forze
disponibili sono state concentrate nei punti focali della battaglia,
mentre altri settori del fronte, non sottoposti ad attacchi diretti e
pesanti, sono stati conseguentemente sguarniti per fornire rinforzi. Non
vi sono più riserve mobili disponibili. Pertanto, il nemico minaccia di
conseguire il suo obiettivo, e cioè frazionare e conseguentemente
schiacciare il fronte tedesco. Attuando una strategia mobile, comunque,
io vedo ancora la possibilità di evitare il concretizzarsi di tale
minaccia e di proseguire la nostra resistenza con possibilità di
successo. Per quanto possa riuscirmi difficile, considero mio dovere,
mio Fuhrer, inviarle il presente rapporto a quest’ora, e attendere i
suoi ordini."
TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Zimmer e Parrilli vengono convocati a Fasano da Wolff, sono presenti
anche Wenner e Dolmann. Wolff, cordiale e di buon umore, brinda al fatto
di essere riuscito a tornare indenne dalla Germania e racconta nel
dettaglio gli incontri avuti a Berlino. Alle 17, dopo un interruzione
dovuta al fatto che Wolff deve ricevere il generale dell’aeronautica von
Pohl appena giunto a Fasano, riprende il colloquio ma assume una piega
assolutamente sorprendente. Wolff dice:
“E’ un miracolo se oggi sono ancora vivo. Ora posso tornare nella
legalità e non posso permettermi di commettere un’altra infrazione nel
giro di 24 ore. Perciò adesso non posso venire in Svizzera e devo anche
proibire a Zimmer di andarci, finché non avrò chiarito chi, tra coloro
che sono al corrente della cosa, riferisce a Berlino ogni mio
spostamento.
Dov’è la fonte del tradimento? Per ora, visto che sono stato lasciato in
asso dal comandante in capo sudovest, io praticamente non posso fare
nulla. L’unica cosa che posso consigliare agli Alleati per smuovere la
situazione è uno sbarco in Istria, così come ho proposto già due
settimane fa. Comunque voglio fare un altro tentativo con von
Vietinghoff e vedere se non sia disposto a ritirare le truppe senza
combattere – nel tratto tra l’Adriatico e Parma – ogni giorno per
qualche chilometro. Al barone Parrilli chiedo di andare in Svizzera e
assicurare nuovamente a Dulles che il mio atteggiamento di base è
rimasto lo stesso di prima, che però, costretto dalle circostanze, ora
non sono più in grado di agire. Io stesso considero questo un fatto
tragico, ma attualmente, anche con tutta la buona volontà, non posso
operare in maniera diversa. Viceversa sono convinto che l'ulteriore
sviluppo della situazione militare nel Reich, l’accerchiamento o la
conquista di Berlino e la morte del fuhrer favoriranno il distacco dal
territorio italiano dal Reich e mi faranno recuperare libertà d’azione.
In ogni caso sono deciso a stabilire il contatto con Dulles il primo
giorno che mi sarà possibile, per potere, allora, agire senz’altro
com’egli desidera”.
Alle 17,35 giunge una telefonata del generale Rottiger, capo di
S.M. di Vietinghoff, che comunica che un bombardamento alleato (40
bombe, tre morti e quindici feriti) ha distrutto il Quartier Generale di
Recoaro, ma tutti gli uomini dello stato maggiore sono rimasti illesi.
Che ora gli alleati abbiano iniziato a bombardare il quartier generale
di von Vietinghoff è un ulteriore, dopo il temporaneo defilarsi di Wolff,
cattivo segno per lo stato delle trattative che sembrano proprio
compromettersi.
Prima della partenza da Fasano di Parrilli e Zimmer (alle 19),
Dollmann prende congedo da Parrilli in modo quasi drammatico: lo
abbraccia e gli dice: “Salvi la situazione! Non lasci chiudere le
porte; sicuramente tutto si rimetterà a posto”. Parrilli e Zimmer
sono veramente depressi per l’atteggiamento di Wolff e, giunti a Milano
verso le 23. Vi trascorrono una delle loro peggiori notti insonni.
Parrilli, dopo avere riflettuto sulla vicenda, si rifiuta di andare in
Svizzera con simili notizie.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Alcuni giornali insistono sulla morte della Principessa Mafalda
dando anche particolari. Anche la radio nella trasmissione delle 23 ne
parla. Purtroppo non resta che la speranza che si tratti di un’altra
Principessa d’Assia. Ciò potrebbe essere convalidato dal fatto che la
morte di Mafalda sarebbe avvenuta, secondo le notizie ultimamente
riportate, il 26 agosto 1944 mentre dalla Svizzera e dalla Bulgaria
altre informazioni davano la principessa in buone condizioni di salute,
e in compagnia della Principessa Maria, fino ad oltre due mesi or sono.
Anche la moglie del ministro Mameli (venuta a Raito il 18 u.s.) ha
portato da Sofia a viva voce i saluti e le notizie della regina Giovanna
e avrebbe confermato le buone notizie risalenti a due o tre mesi.
S.A.R. il Principe di Piemonte ha chiesto informazioni ai comandi
alleati e al Nunzio Apostolico a Parigi Monsignor Roncalli”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
In zona operazioni - “(…) Da Roma mi sono portato all’aeroporto,
dove mi è stato detto: “Nessun volo da Napoli”. La RAF mi aveva promesso
di inviarmi un Mitchell che mi portasse da Roma a Firenze (ivi avrei
fatto colazione con il generale Mark Clark) e poi a Forlì. Con il loro
agire trasandato e aleatorio, ieri sera non mi è stato mandato
l’apparecchio. Poi, a causa della nebbia discesa fin troppo presto, non
c’è stato alcun volo da Marcianise o qualche arrivo a Ciampino. E quando
poi c’è stata la possibilità (metereologica) di volare da Roma varso
nord, ecco che il mio apparecchio non c’era! Finalmente alle tre e tre
quarti (dopo un’attesa durata quattro ore) un colonnello americano ci ha
fatto salire su un Dakota dei voli ordinari, diretto a Firenze. Con me
c’erano Stewart Brown (americano), nuovo addetto alle pubbliche
relazioni della commissione alleata e il mio aiutante tenente Atkinson.
Il generale Clark ha mandato un’auto ad attenderci e mi ha offerto il
the al suo quartier generale. L’ho visto molto preoccupato per la
minaccia francese sulla parte nord – occidentale dell’Italia: teme,
infatti, che la minaccia persista e, anzi, si faccia più grave. Gli ho
detto che può valersi del mio nome parlando della cosa con il
feldmaresciallo, almeno per quanto riguardava le implicazioni politiche
della cosa.
Più avanti si spinge l’intrusione dei francesi (soprattutto se vengono
giù oltre la Val d’Aosta in territorio indiscutibilmente italiano) tanto
minore sarà il pericolo sotto il profilo politico. Poi in definitiva
vogliamo trattenere là il più a lungo possibile le divisioni tedesche
che stanno in quella zona (soprattutto quella degli Alpenjaegerdi cui è
noto il valore). Il generale Clark mi ha prestato il suo aereo e alle
cinque e mezzo circa abbiamo lasciato Firenze, arrivando un’ora dopo a
Forlì. Qui ci ha accolti il commodoro dell’aria Con Benson (capo del
governo militare alleato nell’ottava armata) e alcuni dei suoi
collaboratori. Con era molto su di morale, anche se mi è sembrato un po’
affaticato. Dopo esserci recati al suo campo presso il quartier generale
principale dell’ottava armata e dopo un breve colloquio con lui e con
alcuni dei suoi ufficiali, insieme a Con sono andato a pranzo dal
comandante dell’armata, generale R. McCreery, un vecchio amico che in
Tunisia teneva le funzioni di capo di stato maggiore del generale
Alexander. E’ subentrato nel comando dell’ottava armata al generale
Leese, quando questi è stato mandato in Birmania. Dick Mc Creery è
persona oltremodo simpatica e, per di più, possiede una singolare
bravura. Mi ha sempre colpito come uno degli alti ufficiali più bravi
che mi sia stato dato di incontrare qui.
Dopo pranzo, il generale mi ha portato nella sua caravan e quivi mi ha
aggiornato sull’andamento dell’offensiva. Il risultato è in verità molto
soddisfacente e tutti speriamo che otterremo presto una grossa vittoria.
Polacchi e neozelandesi sono stati coloro che sul fronte dell’ottava
armata hanno dato inizio ai combattimenti con azione efficacissima. I
polacchi pretendevano di avere fatto fuori duemila tedeschi e anche i
neozelandesi hanno inflitto al nemico grosse perdite. Da notare che si
sono scontrati con le divisioni tedesche considerate di prim’ordine:
paracadutisti e panzer”.
DALL’AMMINISTRAZIONE MILITARE ALLEATA (AMG)
Napoli – Muore per emorragia gastrica, nel penitenziario di Procida,
il generale Del Tetto. E’ stato uno dei protagonisti (con
Pentimalli) dei terribili giorni dell’occupazione germanica a Napoli ed
è stato oggetto di dure accuse. Riprende, autorizzato ed aiutato dagli
Alleati, il traffico dei vaporetti nel golfo che fino oggi si è svolto
con mezzi di emergenza, barconi e battelli malsicuri e traballanti, vere
“camionette” del mare:
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Dal 14 febbraio a oggi, Vignola (MO) ha subito ben sedici ondate
di fortezze volanti che l’hanno trasformata in un panorama di rovine.
L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: DEI GRUPPI DA COMBATTIMENTO
Gruppi da Combattimento italiani che stanno collaborando all’offensiva
sono: il Cremona, il Folgore, il Friuli, il Legnano, il Mantova e il
Piceno. Il primo e il terzo costituiti con le omonime divisioni
esistenti in Sardegna, il Folgore e il Legnano con le divisioni del
disciolto Corpo Italiano di Liberazione (CIL), il Mantova e il Piceno
formati con le omonime divisioni che si trovavano al sud. Il Mantova è
posto in riserva. Il Piceno ha avuto mansioni di centro addestramento
per le forze italiane da combattimento. Gli italiani , oltre i gruppi da
combattimento schierano due divisioni logistiche: la 210^ detta anche
Usiti, inquadrata nella V^ Armata al comando del generale Cortese e
la 228^ detta Briti, inquadrata nella VIII^ Armata, al comando
del generale Tomaselli. Ai battaglioni dei gruppi da combattimento viene
ordinato di “continuare ininterrottamente energica pressione sul nemico”
sulle direttrici fissate. Durante tutta la giornata le operazioni sono
caratterizzate dalla difficoltà di imprimere un impulso unitario alle
varie colonne mentre la situazione si evolve e le direttrici cambiano,
come avviene per il battaglione bersaglieri Goito che, raggiunta la
linea del battaglione alpini Piemonte, deve correre all’assalto di
Poggio Scanno. Il battaglione L’Aquila per valle Idice raggiunge le
pendici
nord
di Monte Armato, ma al pomeriggio viene richiamato a sud e avviato in
valle Zena, per sostenere l’azione del IX° reparto che, su richiesta del
Corpo d’Armata, deve estendere la sua azione fino alla rotabile 65. Due
centurie di paracadutisti italiani del Gruppo da Combattimento Folgore
vengono lanciate fra Modena e Mirandola.
Nella foto: il Comando del Gruppo da Combattimento Legnano poco prima
di entrare in Bologna. Da sinistra, in piedi, sono: il capitano
Ricchezza, il generale Imperiali, il capitano Murero, il maggiore
Musmanno, il generale Utili, il colonnello Garofoli, il sottotenente Goy.
Inginocchiati: il tenente Brizio e il capitano Cerulli – Irelli.
FRONTE ITALIANO
Azioni dei partigiani
In Piemonte e in Veneto si accendono i primi combattimenti fra le forze
della resistenza e i tedeschi in ripiegamento. Si svolge oggi la seconda
battaglia di Alba (AL), in cui le formazioni occupano gran parte della
città ma poi sono costrette a ritirarsi. Nal Veneto comincia la
“battaglia dei presidi” cioè l’espugnazione dei presidi disseminati dal
nemico in tutta la regione, a guardia delle sue vie di comunicazione con
la Germania.
Provincia di Parma – Continuano gli attacchi partigiani nella valle del
Taro. La LXXVIII^ brigata SAP , al comando di Annibale Ballerini (“Bongiorno”),
opera già a nord della via Emilia in pianura e oggi investe Fontanellato.
A Torino e a Milano scatta lo sciopero generale insurrezionale
proclamato dai CLN regionali.
Settore Tirrenico
Alle 7,40 del mattino entrano in Castelnuovo Garfagnana i Patrioti
Italiani della compagnia C insieme ad elementi negri del 370°. Il 92°
plotone esplorante ha modo di compiere in Val di Serchio la sua prima
missione non appiedata, senza incontrare nemici, e viene poi trasferito
nel settore costiero. Mentre gli americani raggiungono Castiglione,
Filicaia e Sillicano, a Camporgiano avviene uno scontro fra retroguardie
di bersaglieri e avanguardie negre.
Le truppe alleate entrano in Filicaia, Pieve Fosciana, Sillicano,
Camporgiano, Campori, Castelnuovo Garfagnana e Castiglione di Garfagnana
in provincia di Lucca e in Castelnuovo Magra (SP).
Settore Centrale
Vietinghoff, comandante del Gruppo di Armate C, ordina il ripiegamento
della X e XIV Armata sulla la linea del Po’.
E’ una mossa tardiva perché le divisioni corazzate alleate si stanno
avventando sulle truppe tedesche su tutta la linea del fronte.
La V Armata sta scendendo dagli Appennini nella pianura Padana. Dopo
cinque giorni di combattimenti la 6^ divisione corazzata sud – africana,
occupa l’abitato di Casalecchio di Reno. Il II Corpo conquista la zona
fra Casalecchio e Gesso. Elementi della 10^ divisione da montagna
attraversano la statale 9 (Emilia).
Inizia l’attacco per la conquista di Bologna. La difesa tedesca a sud
della città è attestata sulla linea chiamata “Gengis Kan”. Il comandante
delle truppe nazifasciste su questo fronte è il generale Von Senger und
Etterling appartenente alla X Armata. In totale, in questo momento, su
tutto l’arco della Linea Gotica (dal Tirreno all’Adriatico), si
fronteggiano 27 divisioni nazifasciste contro 24 divisioni alleate che
comprendono i Gruppi da Combattimento italiani.
Le truppe alleate entrano anche in: Fiorentina, Il Ponte, La Campana, Molinella, Monte Calvo, Pizzo Calvo, Sasso Marconi, Selva, Barabana e
Carteria di Sesto in provincia di Bologna.
Settori Adriatico e Centrale
Il X Corpo raggiunge il fiume Idice oltre il quale riescono a stabilire
delle teste di ponte il II° Corpo polacco e il XIII britannico.
Le truppe alleate entrano in Consandolo, Gradizza, Portoverrara, San
Nicolò Ferrarese, Traghetto e Borgo Trebbio in provincia di Ferrara.
STORIA POSTALE del 20 aprile
Pubblicità su un quotidiano milanese del Corriere “CAPI” per l’inoltro
di corrispondenza tramite trasporti su gomma.
Pieghi comunale da Vicopisano (PI) a Calascibetta, tassato perché non
affrancato con visto ACS di censura della Station di Pisa.
|