giovedì 7 dicembre 1944
RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE AL SUD
Caserta - Viene oggi firmato l’accordo, fra la missione inviata
dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI),
composta da Parri, Pizzoni, Pajetta e Sogno, e il generale Maitland
Wilson, comandante delle forze armate Alleate nel Mediterraneo. Con la
firma di questo documento, , la Resistenza ottiene il riconoscimento
ufficiale degli Alleati sia del CLNAI che del Corpo Volontari della
Libertà (CVL).
Nella
foto, da sinistra, sono visibili: Edgardo Sogno (Franchi), Alfredo
Pizzoni (Longhi) Presidente del CLNAI, Giancarlo Pajetta (Mare)
esponente del PCI, il generale Sir Maitland Wilson (detto Jumbo)
comandante delle forze alleate nel Mediterraneo, il comandante
Holdsworth e Ferruccio Parri (Maurizio)
L’accordo, articolato in sei punti (vedi il testo integrale in data 23
novembre 1944), riconosce (art 1) nel CLNAI e nell’organizzazione
ciellenista l’autorità legittima italiana in territorio occupato dal
nemico, che ha anche l’autorità di coordinare le attività partigiane
assicurando il loro collegamento con gli Alleati; affida (art 4) al
CLNAI ed ai CLN regionali e provinciali il compito di amministrare le
zone già occupate dai tedeschi, fino all’arrivo delle truppe Alleate,
nominando prefetti, questori, sindaci. Viene stanziata anche una somma
mensile di 160 milioni quale finanziamento dei partigiani, la cui
distribuzione sarà affidata dal CLNAI ad uno speciale comitato
finanziario (1). Il comandante alleato ha promesso che i lanci di armi e
viveri alle unità partigiane riprenderanno. In cambio ha chiesto la
consegna delle armi non appena avvenuta la liberazione di ciascuna
località e la rinuncia a pretendere l’inserimento delle unità partigiane
nell’esercito regolare.
Da Caserta la missione del CLNAI si reca poi a Roma dove in un salone
del Grand Hotel vengono firmati i cosiddetti “protocolli di Roma”, con
il governo Italiano (Ministero dei Territori Occupati dai tedeschi): un
accordo con il quale gli alleati non hanno concesso niente: non
intendono riconoscere l’autonomia del CLNAI né tanto meno che questo
possa acquistare il potere di governo provvisorio per l’Italia
settentrionale; non hanno garantito nessun aiuto ai partigiani i quali
dovranno in qualsiasi momento consegnare le armi su richiesta degli
alleati; hanno chiesto garanzie sull’attività del CVL che dovrà
dipendere dal comando alleato; tutti i CLN e il CLNAI dovranno cedere
tutti i poteri al momento della liberazione al governo militare alleato.
La delegazione del CLNAI è stata costretta ad accettare questi accordi,
gli alleati hanno posto il loro aut aut e i politici del CLNAI non erano
nelle condizioni di poter rifiutare e di rompere con le truppe di
occupazione alleate, proprio nel momento in cui le difficoltà
dell’inverno e l’attacco tedesco stanno compromettendo il movimento
partigiano.
…………
(1) Che devolverà 60 milioni al Piemonte, 20 alla Liguria, 25 alla
Lombardia, 20 all’Emilia e 35 al Veneto.
Pietro Secchia (nella foto) commenterà: “Le condizioni furono improntate
alla massima intransigenza, formulate in tono perentorio e senza alcuna
contropartita tranne il fatto che la conclusione di un accordo implicava
di per se stessa un riconoscimento degli organi direttivi della
resistenza: il che aveva pur sempre la sua importanza…La riunione della
firma è efficacemente descritta da Ferruccio Parri: Siamo più perplessi
che emozionati. Il testo non ci soddisfa molto. E’ il risultato di
molteplici trattative, ripulse, insistenze, e ostinate e tortuose
resistenze di qualche ufficio del comando generale alleato…Le formule
lesinate non sono molto soddisfacenti. Si affermano i nostri doveri e
manca il documento per noi essenziale, e che secondo le nostre richieste
doveva essere contestuale, di riconoscimento del CLNAI da parte del
governo Bonomi”.
DELLA CRISI DI GOVERNO
Roma - Bonomi continua ad avere difficoltà per la formazione del
governo. I comunisti rispondono oggi con un secco comunicato pubblicato
sull’Unità: “La direzione del partito comunista ha deciso che allo stato
attuale delle cose ritiene non compatibile con la politica di un’unità
della classe operaia e quindi delle forze democratiche la partecipazione
dei comunisti a un governo a cui non partecipino anche i socialisti”. In
realtà questo trafiletto dell’Unità non rispecchia la vera strategia
politica dei comunisti. Essi sono comunque decisi a partecipare al
governo e si rendono promotori di un incontro fra gli esponenti dei sei
partiti. La riunione si svolge questa sera stessa presso la direzione
del partito comunista a via Nazionale e non come tutte le precedenti al
palazzo dei Marescialli, sede del Comitato di Liberazione Nazionale.
Ormai il CLN è definitivamente tagliato fuori tanto dalla crisi quanto
dal futuro governo.
Partecipano alla riunione il comunista Togliatti, il socialista Nenni,
l’azionista Lussu, il democristiano De Gasperi, il liberale Brosio e il
demolaburista Cevelotto. Togliatti, padrone di casa, assume la
presidenza. Fin dalle sue prime battute appare chiaro che i comunisti,
nonostante l’annuncio pubblicato in mattinata, hanno deciso di
schierarsi comunque con Bonomi.
Dopo una burrascosa seduta e dopo il fermo proposito di Nenni di restare
fuori dal nuovo gabinetto Bonomi unitamente agli azionisti, De Gasperi
si reca dal Presidente del Consiglio per ragguagliarlo sui risultati
della discussione; e a sua volta Bonomi si reca dal Luogotenente, per
sciogliere la consueta riserva e accettare l’incarico. Nasce il
secondo gabinetto Bonomi, con socialisti e azionisti passati
all’opposizione: è il quinto governo che l’Italia democratica si dà in
poco più di un anno.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Bonomi si è dimesso da dodici giorni e nonostante sia stato incaricato
di costituire nuovamente il governo, a tutt’oggi non c’è nulla di
risolto. Il partito d’azione ha dichiarato di non aver fiducia in Bonomi,
in questo senso si sono espressi il partito socialista e quello
comunista. Il partito liberale è invece dalla parte del Presidente e il
suo atteggiamento è suggerito dalla speranza che si arrivi a costituire
un Ministero meno estremista del precedente. Il partito democristiano
non è né carne, né pesce, né contro, né a favore di Bonomi; agisce così
per poter essere alla fine arbitro della situazione. La crisi è
scoppiata per gli eccessi dei partiti di sinistra i quali rendevano
nulla e ridicola l’azione del Presidente del Consiglio. Ad aggravare la
situazione è intervenuto il “veto” britannico alla candidatura di Sforza
a ministro degli Esteri. Al passo inglese sono seguite numerose
interpellanze cui ha risposto Eden con altre dichiarazioni. Nella
faccenda è intervenuto perfino il Ministero degli Esteri americano. Si è
cercato di attenuare la cosa e al posto del “veto2 gli inglesi hanno
espresso un atto di sfiducia nei confronti del conte che avrebbe mancato
alla parola data tenendo una linea di condotta diversa da quella
promessa. In ogni modo la crisi si dibatte fra mille altre difficoltà. I
partiti di sinistra urlano a destra e manca che soltanto loro sono i
veri rappresentanti della volontà del popolo; negano perciò fiducia a
Bonomi, gli negano autorità in quanto designato dal Luogotenente che a
loro giudizio non conta nulla e lo accusano di essere venuto meno agli
impegni presi con il C.L.N. I colloqui continuano più serrati e più
inconcludenti. Nel caso che Bonomi rinunci all’incarico si prevede un
Ministero Ruini, ma il governo risulterebbe una brutta copia dell’altro.
In seguito ai fatti di Grecia e del Belgio, dove elementi di sinistra
hanno imposto con la forza la loro volontà alle maggioranza regolarmente
elette, gli alleati fanno sentire maggiormente la loro ingerenza nella
vita politica del Paese. Si va avanti a forza di baionette straniere ma
sempre in nome della libertà e della democrazia! Non ci si nasconde che
questo marasma è anche frutto dell’atteggiamento passato degli alleati i
quali, pur di conseguire vantaggi militari, si sono appoggiati a tutti,
perfino ai comunisti che oggi combattono”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
In Inghilterra – “Le notizie dalla Grecia sono pessime, e così
pure quelle dall’Italia. La Grecia è ormai in stato di rivoluzione,
l’Italia continua a non avere un governo. E in entrambi i casi ci siamo
separati dal nostro alleato americano (1) e gran parte dell’opinione
pubblica inglese si mostra turbata e ostile. Eppure, quel che è successo
in Grecia è chiaro. Se cediamo adesso, compiremo il primo atto di
accomodamento al fascismo di sinistra nei paesi già liberati. Intendo
dire daremo via libera alla dittatura del proletariato”.
…………
(1) Il dipartimento di Stato ha annunciato il 6 dicembre che gli
Stati Uniti non hanno nulla contro il conte Sforza. Oggi, 7 dicembre,
Stettinius, divenuto segretario di Stato, critica la politica inglese in
Grecia e ribadisce il principio che bisogna “lasciare che i paesi
liberati risolvano i loro problemi di governo senza subire influenze
esterne”.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico e Centrale
Sola attività di pattuglie.
Settore Adriatico
La VIII Armata attraversa il Santerno e crea una testa di ponte oltre il
Lamone. Nella zona di Ravenna il comando dell’VIII armata
annuncia che l’offensiva è esaurita e che la conclusione della partita è
rinviata a primavera. Undici dei diciotto comuni della provincia sono
ancora in mano tedesca. Alfonsine è addirittura tagliata in due dalla
linea del fuoco.
STORIA POSTALE del 7 dicembre
Missiva inviata da un
militare britannico del C.M.F. Forze Alleate nel Mediterraneo) in arrivo
al Field Post Office 723 localizzato all’epoca a Catania presso l’A.P.O.
(Allied Postal Office) 563. Vistata con bollo UMCG di Palermo e
sovrapposto bollo a ponte 1099, poi aperta e censurata con fascetta
Verificato per Censura e bollo del Field Post Office 723 e bolli
Prelevata/ Restituita in cartella anonimi. Presente anche un bollo ovale
viola in data 20 DIC. 44 con scritte sui bordi poco leggibili: …NTED
FROM in alto e R.E.T.D C.M.F in basso.
venerdì 8 dicembre 1944
LA CRISI DI GOVERNO SI RISOLVE
Roma - Dopo una notte trascorsa in febbrili consultazioni tra
Ivanoe Bonomi e gli esponenti dei quattro partiti che hanno deciso di
aderire alla formazione di questo nuovo gabinetto, si addiviene alla
spartizione degli incarichi ministeriali e può essere finalmente
annunciata la formazione del nuovo governo.
I democristiani hanno un vicepresidente, Giulio Rodinò, e tre ministri:
Alcide De Gasperi (Esteri), Giovanni Gronchi (Industria e Commercio) e
Umberto Tupini (Giustizia), in un rapporto di forza esattamente pari con
i comunisti, i quali hanno Palmiro Togliatti alla vice presidenza,
Fausto Gullo all’Agricoltura, Mauro Scoccimarro alle Terre Occupate e
Antonio Pesenti alle Finanze. I liberali mantengono i tre precedenti
dicasteri: Tesoro con Marcello Soleri, Guerra con Alessandro Casati e
Pubblica Istruzione con Vincenzo Arangio – Ruiz; è liberale inoltre
l’unico ministro senza portafoglio, Manlio Brosio. I democratici del
lavoro, il cui peso nel paese è assolutamente trascurabile, hanno
quattro ministeri, ma sono i meno importanti: Lavori Pubblici (Meuccio
Ruini), Poste (Mario Cavelotto), Trasporti (Francesco Cerabona) e
Aviazione (Carlo Scialoia).
Ivanoe Bonomi si attribuisce, oltre alla presidenza, anche il Ministero
degli interni; e infine alla Marina viene riconfermato l’ammiraglio
Raffaele De Courten.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“La crisi sembra finalmente risolta. Un comunicato del sottosegretariato
della stampa e delle informazioni annuncia che il Luogotenente ha
accettato le dimissioni di Bonomi e gli ha affidato il reincarico per
costituire il nuovo Gabinetto. Sembra che dal nuovo Gabinetto saranno
esclusi i socialisti e gli azionisti”.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Con tempo pessimo, un plotone negro sale da Levigliani per un
pattugliamento in forze su verso Pian di Lago e il Bucone, sulle pendici
del Corchia, ma si imbatte nella vivace reazione dell’11^ compagnia
dell’Intra e deve ritirarsi.
Settore Centrale
Sola attività di pattuglie.
Settore Adriatico
Gli Alleati conquistano Borgo delle Anime, Cogollo e Villanova (vicino
Santerno) tutte in provincia di Ravenna.
STORIA POSTALE dell’8 dicembre
Non reperiti documenti postali passati per posta in questa data
sabato 9 dicembre 1944
GOVERNO BONOMI E ALLEATI
Un episodio, rimasto oscuro, della cronaca di questi ultimi giorni: il
tentativo fallito dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro
il fascismo di incriminare Badoglio, approfittando del vuoto
politico determinato dalla crisi governativa. L’intervento delle
autorità inglesi, che non hanno voluto vedere processato il firmatario
dell’armistizio, ha posto però fine al procedimento. Anche gli americani
sono intervenuti nella faccenda (cfr. Dal diario di Macmillan del 5
dicembre), anche se non direttamente, in particolare con un telegramma,
in data odierna, inviato da Stettinius (divenuto segretario di Stato dal
7 dicembre) a Roosvelt (1).
…………
(1) Badoglio venne ospitato nell’ambasciata inglese finché Bonomi e
Sforza dettero le più ampie garanzia per la sua incolumità.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
In Inghilterra – “(…) Le decisioni politiche riguardanti l’Italia
si raccomanderanno da sole (credo) al giudizio del dipartimento di
Stato. A questo proposito , il nodo da sciogliere era piuttosto a Londra
che a Washington. Tutto è stato chiarito con il gabinetto e abbiamo
telegrafato il testo della mia relazione a Halifax. Il problema degli
approvvigionamenti per l’area del Mediterraneo sarà forse (spero)
affrontato benissimo da Marris (del CCAC) e dal brigadiere generale
Spofford. Invece, il più vasto problema degli aiuti in generale
richiederà l’invio a Washington di un ministro. Ho deciso di far andare
a Washington il colonnello Bastion con una lettera per Spofford e un
resoconto dettagliato di quanto sono riuscito a far accettare ai miei
colleghi. (…)”.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Altri reparti dell’ex 366° reggimento vengono schierati in linea: la
compagnia cannoni col 370° e quella controcarro col 371° reggimento.
Settori Centrale e Adriatico
Sola attività di pattuglie.
STORIA POSTALE del 9 dicembre
SUD
– Da “Il Corriere del Mattino” di Firenze:
Un biglietto postale usato come Ricevuta di Ritorno a Ascoli Piceno,
regolarmente affrancato 1,00 come con una striscia di 0,25 PM come
valori aggiunti. A fianco una cartolina illustrata regolarmente
affrancata 0,60 con due valori 0,30 Roma. Da Napoli a Roma con visto ACS
di Napoli.
Cartolina postale Vinceremo da 0,15 inviata da Giarre come raccomandata
per città a Ionia (comune che esistette solo fra il 1942 e il 1945 e che
conglobava le località di Giarre e di Riposto), affrancata con una
striscia di tre del 0,50 AMGOT che erano sufficienti a soddisfare il
porto di 1,50 (0,30 cartolina nel distretto + 1,20 di raccomandazione
aperta), quindi l’intero postale venne considerato come semplice
supporto.
domenica 10 dicembre 1944
DAL DIARIO DI PUNTONI
“Non è ancora apparsa la lista dei nuovi ministri. Da indiscrezioni
sembra accertato che il governo avrà due vicepresidenti e tre ministri
senza portafoglio. Anche questo Ministero avrà la vita difficile e potrà
fare ben poco per risolvere i gravi problemi che assillano la vita del
Paese.
Churchill ha tenuto un importante discorso ai Comuni. Ha fatto il punto
della situazione italiana. I laburisti avevano protestato per
l’ingerenza inglese nei fatti interni dell’Italia, della Grecia e del
Belgio”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Caserta/Napoli - “(…) La posizione di Badoglio è ancora critica.
Abbiamo suggerito a Winston di trasportarlo a Malta. Tuttavia, vorrei
almeno darne avviso agli americani. (…)”.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Cannonate tedesche colpiscono ancora Viareggio.
Settore Centrale
Sola attività di pattuglie.
Settore Adriatico
I canadesi attraversano il corso inferiore del fiume Lamone.
Conquistate oggi: Le Torri. Marina Romea, Mezzano e Montagnola
tutte nella provincia di Ravenna.
STORIA POSTALE del 10 dicembre
Lettera semplice da L’Aquila a Nicosia di Sicilia (EN). Censurata in
partenza con fascetta con “Verificato per censura” stampigliato e bolli
viola “VERIFICATO per censura” e bollo a ponte poco leggibile ma della
serie 5000 della station de L’Aquila.
lunedì 11 dicembre 1944
DALLA LUOGOTENENZA: DEL NUOVO GOVERNO BONOMI
Dal secondo ministero Bonomi restano fuori il partito socialista
e il partito d’azione. Il partito comunista, con Togliatti che teme
l’isolamento delle sinistre, ha invece deciso di farne parte. Il nuovo
governo entrerà in carica domani 12 dicembre.
DAL DIARIO DI PUNTONI
“La radio annuncia la formazione del nuovo Gabinetto. Domani ci sarà il
giuramento dei ministri”.
DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “Alle nove sono andato da Wilson per dargli l’addio.
Alle nove e mezzo con un Dakota abbiamo lasciato Marcianise. (…)”.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Anche la compagnia K dell’ex 366° reggimento passa alle dipendenze del
370°.
Settore Centrale
La 6^ divisione corazzata (XIII corpo della V armata USA) riceve
l’ordine di avanzare su Tossignano (BO) nella notte sul 13.
Settore Adriatico
Conquistate oggi Chiesa e Grattacoppa in provincia di Ravenna.
STORIA POSTALE dell’11 dicembre
Biglietto postale delle Forze Armate usato come supporto per una lettera
semplice regolarmente affrancata 1,00 con dieci valori del 0,10
Imperiale, da Spoltore (PE) a Montorio nei Frontani (CB), visto ACS in
cartella di Ascoli Piceno. A destra una lettera semplice da Roma a
Mansfield (USA) regolarmente affrancata 2,50 con 2,00 Imperiale e un
nuovo 0,50 Roma.
martedì 12 dicembre 1944
STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Il Maresciallo inglese Harold Alexander subentra a Maitland Wilson,
lascia il comando del XV Gruppo di armate al generale Clark ed assume il
comando supremo delle truppe alleate nello scacchiere mediterraneo.
Alexander ritiene di avere ancora forze sufficienti per un attacco
limitato alla conquista di Bologna e di Ravenna, prima di poter
concedere un meritato riposo alle truppe in vista della primavera. Così,
dopo alcuni rinvii, la V Armata riceve l’ordine di tenersi pronta ad
entrare in azione dal 22 dicembre, con un preavviso di 48 ore. Il
quartier generale di Alexander si trovava a Siena, Clark lo trasferisce
in un bosco nei dintorni di Firenze. Il generale Truscott, richiamato
dalla Francia, sostituisce Clark al comando della V^ Armata americana.
DALLA LUOGOTENENZA
Bonomi presiede il suo primo Consiglio dei Ministri, e come prima
dichiarazione ricorda ai suoi collaboratori che il gabinetto ha assunto
due impegni:
Col primo impegno ha assicurato agli Alleati che la tregua istituzionale
sarà da tutti rispettata: Conformemente allo spirito e alla lettera del
giuramento testé prestato, ogni ministro è tenuto a non pregiudicare in
alcun modo la questione delle forme istituzionali che saranno in
avvenire liberamente scelta dal paese. Col secondo impegno ogni ministro
riconosce d’aver preso visione delle clausole dell’armistizio concluso
nel settembre 1943.
Per quanto riguarda la formazione del nuovo gabinetto italiano, i
governi inglese e americano danno il loro “placet” informando i loro
ambasciatori che approvano il carattere rappresentativo del nuovo
governo e sono contenti di vederlo assumere le sue funzioni.
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
La Bufalo dà inizio ad una nuova tattica di artiglieria. All’inizio, le
armi impiegate unitamente agli obici sono i controcarro da 57 mm. e le
mitragliatrici Browning da 12,7. In seguito, usando schemi coordinati
che danno addirittura l’impressione di arare i monti, i pezzi contraerei
Bofors da 40 mm. si aggiungeranno al concerto.
Settore Centrale
Nella notte sul 13 la 6^ divisione corazzata (XIII corpo della V Armata)
inizia la seconda fase della sua offensiva contro Tossignano (BO) con le
unità della LXI brigata (1).
………….
(1) La conquista definitiva di questa località avverrà ben quattro
mesi dopo: il 12 aprile del 1945.
Settore Adriatico
La 5^ divisione corazzata e la 1^ divisione di fanteria (I° corpo
canadese) avanzano da Fosso Vecchio a Canale Naviglio; la 1^ divisione
stabilisce una testa di ponte a nord di Bagnacavallo.
Conquistate oggi: Conventello, Glorie e Savargna tutte in
provincia di Ravenna.
STORIA POSTALE del 12 dicembre
Non reperiti documenti postali passati per posta in questa data
mercoledì 13 dicembre 1944
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Fra ieri e oggi, il I battaglione dell’ex 366° reggimento dà il cambio
al III/371° e si schiera tra la via Aurelia e il mare lungo la foce del
Cinquale.
Nella notte, alcune cannonate sparate dal mare si abbattono su
Montignoso.
Settore Centrale
Nuove unità della 6^ divisione corazzata vengono inviate contro
Tossignano.
Settore Adriatico
I neozelandesi costruiscono un altro ponte sul fiume Lamone permettendo
così ad un reggimento di carri armati di attraversarlo rapidamente.
Nella notte sul 13 i canadesi hanno attaccato sui due lati di
Bagnacavallo.
STORIA POSTALE del 13 dicembre
Una raccomandata fuori distretto regolarmente affrancata 3,50 con una
coppia dell’1,75 Imperiale da Palermo a Roma con visti ACS di Palermo e,
a destra, un piego dell’Unione Ufficiali in Congedo nel distretto di
Roma, regolarmente affrancato 0,50 con un 0,50 Roma. ACS di Roma.
giovedì 14 dicembre 1944
FRONTE ITALIANO:
Settore Tirrenico
Ancora il 371° reggimento in azione in Alta Versilia. La compagnia B
sale da Terrinca e da Levignani su per il Canale delle
Lame verso Pian di Lago, con l’appoggio di un notevole fuoco di obici e
di mortai. La reazione degli alpini dell’Intra è però altrettanto decisa
e i negri perdono parecchi uomini, per lo più a causa del tiro dei
mortai.
Settore Centrale
La 6^ div. corazzata (XIII corpo della V armata) perde il contatto con
le pattuglie che hanno raggiunto Tossignano (BO). La località rimarrà
praticamente terra di nessuno fino alla sua definitiva conquista che
avverrà il 12 aprile del 1945.
Settore Adriatico
Nella notte sul 15 il II corpo polacco riprende l’offensiva puntando
sulla sinistra del V corpo canadese, e la 5^ divisione corazzata
stabilisce una testa di ponte oltre il canale Naviglio.
STORIA POSTALE del 14 dicembre
SUD – Da “Il Corriere del Mattino” di Firenze:
Lettera in franchigia dalla Posta Militare 127 dislocata a Coltano (PI)
per Roma. Censura Alleata con bollo DEPUTY CHIEF…..CENSOR e doppio
cerchio con stemma centrale e bollo in cartella CCM 308. Bollo di arrivo
a Roma il 30 dicembre.
venerdì 15 dicembre 1944
DALLA LUOGOTENENZA: PER LA MANCATA DIFESA DI ROMA
Il generale Umberto Utili viene ascoltato dalla Commissione di
inchiesta per la mancata difesa di Roma.
FRONTE ITALIANO:
Settori Tirrenico e Centrale
Sola attività di pattuglie.
Settore Adriatico
Conquistata Celle (RA).
STORIA POSTALE del 15 dicembre
SUD – Da “Il Corriere del Mattino” di Firenze:
Una lettera semplice da Palermo a Viterbo regolarmente affrancata 1,00
con una coppia di 0,50 Imperiale, censurata a Palermo con fascetta
Verificato per Censura e bollo a ponte 1068. A destra una raccomandata
nel distretto di Roma affrancata in eccesso come per fuori distretto.
sabato 16 dicembre 1944
DAL DIARIO DI PUNTONI
“La situazione della Grecia è sempre preoccupante. I ribelli tengono
testa alle forze inglesi e alle truppe regolari di Atene. Churchill ha
parlato della Polonia. Ha dichiarato di appoggiare decisamente la Russia
per le sue rivendicazioni sulla Polonia orientale e ha consigliato i
polacchi di mettersi d’accordo con i sovietici per potersi rifare ad
Occidente a spese, naturalmente, della Germania”.
BOMBARDAMENTI ALLEATI
Secco attacco ad Opicina.
FRONTE ITALIANO:
Settori Tirrenico e Centrale
Sola attività di pattuglie.
Settore Adriatico
La 43^ brigata Gurkha della 10^ divisione indiana entra in Pergola
mentre altre unità si stanno avvicinando alla periferia di Faenza
(RA). La 2^ divisione neozelandese raggiunge il fiume Senio.
STORIA POSTALE del 16 dicembre
A sinistra una lettera semplice affrancata 1,25 (in eccesso di 0,25) da
Roma alla PM 181 dislocata a Napoli, censurata con fascetta con bollo in
cartella VERIFICATO PER CENSURA e bollo a ponte 4175 di Roma. A fianco
un piego stampe affrancato 0,20 inviato a Carsoli.
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